Anno IV – Numero 1010
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Caduceo d’oro
2016
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
2. È vero che agli uomini,
dopo aver fatto l'amore,
scappa la pipì?
3. falsi miti della salute
4.
5.
6.
Mercoledì 14 Dicembre 2016, S. Pompeo
Proverbio di oggi….……..
Addo’ magnano duje ponno magnà ’ pure tre....
È VERO CHE AGLI UOMINI, DOPO AVER
FATTO L'AMORE, SCAPPA LA PIPÌ?
Sì, sebbene non succeda proprio a tutti.
Sì, sebbene non si tratti di una sensazione comune a tutti.
Anzi, dal punto di vista fisiologico, l'uomo dopo i
rapporti sessuali dovrebbe fare più fatica a
mingere, a causa di alcune molecole, le
catecolamine, che, prima dell'eiaculazione,
agiscono sul collo della vescica in modo tale da
impedire che il liquido seminale vada verso la
Prevenzione e Salute
Intestino
irritabile: vescica stessa.
patologia
sottovalutata Questa sensibilizzazione della vescica, in alcuni casi, potrebbe però spiegare
dagli stessi pazienti
lo stimolo a urinare.
Dal brie al sushi, 8
categorie di cibi da Da un punto di vista più psicologico, l'eccitazione del rapporto sessuale può
evitare in gravidanza (e i far accantonare la necessità di urinare, che si ripresenta subito dopo.
relativi fattori di rischio)
Non si può però escludere una situazione di infiammazione della prostata, da
Macchie
sui
denti?
carenza di vitamina d ed far controllare da un medico. (Focus)
eccesso di fluoro tra i
responsabili
Meteo Napoli
Mercoledì 14 Dicembre
ï‚· Variabile
Minima: 7°C
Massima: 17°C
Umidità :
Mattina = 51%
Pomeriggio = 60%
FALSI MITI DELLA SALUTE
I precetti popolari in difesa della salute sono radicati. E ne
nascono di nuovi in continuazione. Sono sensati? Spesso no.
Ecco qualche esempio.
Farmaci: Le supposte sono più efficaci delle
compresse? Di solito è vero il contrario.
A parità di principio attivo, i farmaci in
supposta sono assorbiti più lentamente
dall'organismo rispetto a quelli in
compresse, capsule o altro.
Come se non bastasse l'assorbimento è solo parziale ed è per questo che il
loro dosaggio è in genere più alto rispetto ad altre preparazioni. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1010
SCIENZA E SALUTE
INTESTINO IRRITABILE:
PATOLOGIA SOTTOVALUTATA DAGLI STESSI PAZIENTI
Spesso si fa ricorso (sbagliando) al «fai-da-te» per contrastare disturbi quali
dolori addominali, meteorismo e gonfiore, stipsi o diarrea. Ne soffrono più di due
milioni di italiani, circa il 5% in forma severa
DOLORI ADDOMINALI, METEORISMO E
GONFIORE, ACCOMPAGNATI DA STIPSI E/O
DIARREA:
sono i principali sintomi della sindrome dell’intestino
irritabile (comunemente detta colite), che colpisce più di due
milioni di italiani.
Di solito fa il suo esordio in giovane età (prima dei 30 anni) ma, il più delle volte, viene diagnosticata
dopo anni, perché inizialmente viene sottovalutata dagli stessi pazienti che non ne parlano col dottore,
e ricorrono a rimedi “fai-da-te†per contrastare i disturbi.
Anche se nella maggior parte dei casi la malattia non si manifesta in forme severe, ha, però, importanti
ripercussioni sulla vita sociale e affettiva del paziente.
L’INDAGINE
«Nella fase iniziale che può durare anche diversi anni, il paziente tende a sottovalutare i sintomi e li
gestisce autonomamente».
Secondo l’indagine, il rimedio tipico cui ricorre chi ne soffre è innanzitutto
la modifica del regime alimentare, spesso abbinata ad altri interventi di contrasto al disturbo:
 dai prodotti naturali ai farmaci da banco a quelli prescritti dal medico.
Anche se meno frequente, è comunque diffusa la pratica di curarsi in base alle informazioni raccolte in
rete. La diagnosi arriva in ritardo, dopo anni, quando il paziente si decide a parlarne col dottore, in
prima battuta il medico di famiglia, mentre solo il 5% di chi soffre della forma caratterizzata da
costipazione si rivolge in prima battuta al gastroenterologo.
IMPATTO PSICOLOGICO
L’indagine evidenzia, poi, l’impatto notevole della sindrome sulla vita quotidiana: può provocare
assenteismo sul posto di lavoro, comporta modifiche del regime alimentare, quindi la necessità di
evitare cene fuori casa e di ridurre i viaggi, per alcuni ha ripercussioni anche sulla vita di coppia.
La metà degli intervistati ammette che la patologia influenza pesantemente la condizione psicologica,
a causa, tra l’altro, di situazioni di imbarazzo.
«Chi ne soffre spesso si abitua ai disturbi e non si rende conto che potrebbe stare meglio.
Non tutti hanno bisogno di interventi medici ma per le forme più severe sono disponibili terapie con
azione mirata che interferiscono contemporaneamente con i sintomi del dolore e della stipsi:
sarebbe importante che, almeno per i pazienti più gravi, fossero dispensate dal SSN».
DECALOGO DEI DIRITTI: Per dare visibilità a una patologia spesso “nascostaâ€, anche per vergogna, si
è costituito il Comitato per la sindrome dell’intestino irritabile (Ibscom). «È nato per favorire la
conoscenza e la consapevolezza di questa patologia di rilevanza sociale, e quindi agevolare la diagnosi
e le cure appropriate. Abbiamo stilato un decalogo dei diritti dei pazienti che sottolinea la necessità di
assicurare l’accesso a percorsi appropriati di diagnosi e cura a carico del Servizio sanitario, almeno per
le forme più severe». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1010
PREVENZIONE E SALUTE
DAL BRIE AL SUSHI, 8 CATEGORIE DI CIBI DA EVITARE
IN GRAVIDANZA (e i RELATIVI FATTORI di RISCHIO)
Quando si aspetta un bambino bisogna fare più attenzione del solito a ciò che si mette in
tavola, perché ci sono alimenti che possono influire negativamente sullo sviluppo del feto.
Formaggi a pasta molle non pastorizzati
Anche se molti studi hanno evidenziato che i formaggi a pasta molle siano
sicuri se fatti con latte pastorizzato, meglio fare attenzione a
prescindere, avverte il sito CheatSheet.com. Questo perché brie, Roquefort,
Camembert, formaggio di capra e gorgonzola possono contenere il batterio Lysteria monocytogenes,
che causa la listeriosi, un'infezione che, sebbene rara, può provocare aborti o causare gravi patologie
al bambino.
Carne cruda (o poco cotta) e uova
Dalla tartare di manzo al pollo poco cotto, fino alla uova troppo liquide: ecco
un campionario di alimenti sui quali sarebbe meglio mettere una croce sopra
durante la gravidanza, perché possono contenere una vasta gamma di
batteri, virus e parassiti che rischiano di causare intossicazioni alimentari
impossibili da superare per il feto. Per evitare possibili rischi, meglio usare un
termometro per controllare la temperatura quando si cucina la carne e scegliere le uova strapazzate al
posto di quelle fritte. La cottura scongiura anche la toxoplasmosi - una malattia parassitaria.
Salumi
Esattamente come i formaggi molli, anche i salumi possono essere
contaminati con il batterio Lysteria monocytogenes. Ma c'è un modo per
gustare il panino preferito senza esporre il feto al pericolo di un'infezione
potenzialmente fatale: ovvero, consumarlo caldo, così da uccidere ogni
possibile traccia di listeria. Meglio astenersi del tutto dai salumi invece se
si è a rischio toxoplasmosi, una malattia parassitaria causata dal parassita
toxoplasma che ha conseguenze potenzialmente pericolose per mamma e bambino.
Alcuni tipi di pesce
Sappiamo tutti che il pesce è una delle fonti proteiche più magre e salutari che
ci sia, senza contare che ha pochissime calorie e tantissimi acidi grassi omega 3
che fanno bene al cuore. È però anche vero che alcuni pesci possono
contenere tracce di mercurio, ragion per cui secondo i dettami dall'americana
FDA, le donne in gravidanza non dovrebbero superare le due porzioni settimanali.
«In realtà questa raccomandazione è del tutto sbagliata - spiega Andrea Ghiselli, ricercatore del Crea perché nel 2014 l'Efsa, che è l'Autorità europea per la Sicurezza Alimentare, ha evidenziato come il
consumo di pesce oltre le due porzioni settimanali apporti più benefici che danni».
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Anno IV – Numero 1010
Quando si aspetta un bambino il
sushi settimanale, come pure la
scorpacciata
(occasionale)
di
ostriche o frutti di mare crudi, sono da dimenticare.
Ciò però non significa che bisogna rinunciare in toto al pesce, visto
quanto bene fa (leggi punto 4): basta solo accertarsi di cuocerlo bene
e lo stesso vale per vongole e capesante, per evitare il rischio
toxoplasmosi.
FRUTTI DI MARE CRUDI
Succo di frutta fresco
I succhi di frutta fatti al momento possono essere una delizia, ma per le
donne in gravidanza possono rappresentare un pericolo, perché non
essendo stati sottoposti al processo di pastorizzazione, che uccide batteri e
tossine, possono causare disturbi che il feto non è in grado di debellare.
Carni conservate
Non è certo una sorpresa che hot-dog, pancetta e salsicce siano sulla “lista
nera†dell’alimentazione sana, «ma in questo caso i composti pericolosi non
sono i nitrati, peraltro presenti in maggiore quantità anche nei vegetali o
nell'acqua - puntualizza ancora Ghiselli -, bensì i nitriti, presenti in piccola
quantità e solo in alcuni prodotti. Ecco perché diminuire il consumo di carni
conservate è ciò che dovrebbero fare tutti, non soltanto le donne in gravidanza».
Frutta e verdura non lavate
Che frutta e verdura facciano bene è cosa nota e in gravidanza aumentarne il
consumo non è solo preferibile, ma altamente consigliabile. A patto però che
siano accuratamente lavate, sempre per scongiurare la toxoplasmosi. «Non
facciamo comunque dell’allarmismo, la sola raccomandazione ovvia riguarda i
prodotti animali crudi o poco cotti e quelli vegetali non lavati bene». (Salute)
COME SI PRODUCE LA LIQUIRIZIA?
Le radici della pianta di liquirizia (Glycyrrhiza glabra) sono lavate e fatte essiccare
e, una volta rimosse le fibre, vengono macinate, pressate e messe a contatto con
acqua bollente per estrarne il succo.
Questo viene chiarificato e concentrato tramite bollitura per ottenere una
pasta nera, densa e profumata, che è fatta passare attraverso macchine che
le danno la forma desiderata. Nei dolciumi a base di liquirizia possono essere
aggiunti aromi e altri additivi, ma è vietato l’uso di coloranti.
La migliore? In Calabria!: La pianta della liquirizia cresce nell’Asia
sudoccidentale e nell’Europa mediterranea, ma la migliore al mondo si trova
in Calabria, lungo la costa ionica. Qui infatti il clima esalta il contenuto in glicirrizina, la sostanza
che dà il sapore. Nota fin dall’antichità per il sapore dolce e le proprietà medicamentose, la
liquirizia era usata 5.000 anni fa in Cina contro la tosse e le malattie del fegato.
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SCIENZA E SALUTE
MACCHIE SUI DENTI? CARENZA DI VITAMINA D ED
ECCESSO DI FLUORO TRA I RESPONSABILI
Alla base del problema c’è la demineralizzazione dello smalto. Certi antibiotici
potrebbero avere ruolo dannoso. Importante l’igiene orale nei primi anni, anche
per dentatura da latte
Sono considerate un fastidioso inestetismo. Ma le macchie sui denti,
oltre a compromettere un sorriso, rischiano di essere l’antipasto di un
problema per la salute. La causa che ne è alla base è la
demineralizzazione dello smalto, la sostanza dura (costituita
principalmente da composti a base di calcio) che riveste la superficie
esterna dei denti. E secondo gli esperti è anche la condizione più osservata, tra i nati dall’inizio del
nuovo millennio in avanti.
LA PREVENZIONE FIN DAL
«L’ipomineralizzazione è una patologia molto diffusa in tutto il
PRIMO ANNO DI VITA
mondo e consiste in un difetto qualitativo dello smalto, che inizia a
presentare macchie gialle o marroni molto evidenti e porose.
Proprio la porosità porta allo sgretolamento dei denti, principalmente i primi molari permanenti che
compaiono dai sei anni di età ».
A seconda del deficit di minerali, si distinguono forme lievi, medie e gravi della condizione, le cui cause
sembrano essere diverse: «Pesa il fattore genetico, ma anche la carenza di vitamina D e i problemi di
salute registrati nei primi tre anni di vita. Di recente, inoltre, alcuni ricercatori stanno valutando una
possibile correlazione con l’utilizzo di certi antibiotici».
Ma in crescita è anche il problema delle carie. La prevalenza è del 22% nei bimbi di quattro anni, con
numeri che raddoppiano a 12 anni e raggiungono la quota del sessanta per cento nella fascia di etÃ
compresa tra 13 e 18 anni. Per questo, avverte la specialista, «fondamentale è la prevenzione, con
la prima visita dal dentista da effettuarsi nel primo anno di vita.
E va sfatata la convinzione diffusa che sia inutile curare i denti da latte.
Al contrario, questi hanno una grande importanza per la crescita delle arcate dentarie, oltre che per la
funzione masticatoria e per lo sviluppo del linguaggio».
Il processo di demineralizzazione si verifica a seguito della perdita
COME LAVARE I DENTI DI
di calcio e fosfato dallo smalto dentale. Ma in realtà quando lo
UN BAMBINO
specialista si trova di fronte a un bambino con un difetto di
colorazione dello smalto dentale, le cause possono essere diverse.
L’eccesso di fluoro può essere una di queste e fino a poco tempo fa è stato uno dei temi più dibattuti
tra odontoiatri, pediatri e genitori.
Fluoro: sì o no? E meglio trarlo attraverso il dentifricio (azione locale), le gocce o le pastiglie (azione
sistemica)? Ci ha pensato il ministero della Salute, due anni fa, a fare chiarezza. Le linee guida per la
promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva hanno ribadito
l’importanza dell’assunzione del fluoro, ma attraverso il dentifricio (mentre prima si prediligeva la
somministrazione sistemica).
A un bambino i denti dovrebbero essere lavati dai sei mesi di età , e fino ai sei anni la
profilassi dev’essere effettuata con prodotti contenenti almeno mille parti per milione di fluoro (due
volte al giorno in dosi maggiori). Dopo i sei anni, invece, non è necessario cambiare prodotto, ma può
bastare una dose «classica». Il fluoro è utile a proteggere lo smalto dei denti, ma se si eccede con le
quantità si corre il rischio di «macchiare» i denti. Una condizione, nota come fluorosi, che comporta
un’alterazione endogena dello smalto. Irrimediabile. (Salute, La Stampa)
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
2000 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI:
“Concerto di Natale, Giuramento di Galeno e Medaglie
alla Professioneâ€
Una partecipazione delle grandi occasioni è stata quella dedicata a tutta la
Categoria. Ha inizio con un concerto di Natale tenuto dai San Carlini del Teatro di
San Carlo e un ricordo per i Colleghi scomparsi nell’ultimo anno ed alle parole del
Presidente Santagada il teatro si è alzato in piedi tributando un caloroso
applauso.
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CADUCEO D’ORO 2016 - CONCERTO DI NATALE E
PRESENTAZIONE
Orchestra dei San Carlini del Teatro di San Carlo
PAGINA 8
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Anno IV – Numero 1010
CADUCEO D’ORO 2016 PRESENTAZIONE CERIMONIA:
SANTAGADA, MANDELLI, D’AMBROSIO LETTIERI
Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 9
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CADUCEO D’ORO 2016 - PROGETTO
“UN FARMACO PER TUTTI†S.E. CRESCENZIO SEPE
Arcivescovo Metropolita di Napoli, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 10
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Anno IV – Numero 1010
CADUCEO D’ORO 2016 DELEGAZIONE COLLEGHI GIAPPONESI
Napoli Kagoshima Pharmacist Friendship. Prof. Daisuke KOBAYASHI, Tomoyoshi GOTOH,
Hisayo HORIKAWA
PAGINA 11
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CADUCEO D’ORO 2016 CONSEGNA DELLE MEDAGLIE D’ORO AL MERITO
PROFESSIONALE PER I 65, 60 E 50 ANNI DI ATTIVITÀ
I Colleghi premiati
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CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO
I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno
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CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO
I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno
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CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO
I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno