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Anno IV – Numero 1011 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Caduceo d’oro 2016 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Artrite e artrosi: le differenze tra sintomi cause e terapie 3. “Scottature, una patata allevia il dolore”, vero o falso? 4. Siete di malumore? colpa delle giornate brevi, non della pioggia Giovedì 15 Dicembre 2016, S. Valeriano Proverbio di oggi….…….. 'A morte 'nzerra 'a porta. La morte chiude la porta…. Poca vitamina D, più rischio di INFARTO Il deficit di vitamina D sembra correlato anche a un peggiore recupero di infarto del miocardio e maggiori complicanze Esporsi al sole, quindi, potrebbe far bene non solo alle ossa ma anche al cuore. Ne sono sempre più convinti i cardiologi, alla luce di nuovi risultati che confermano il legame tra carenza di vitamina D e aumentato rischio di infarto. Lo studio pubblicato su Medicine porta la firma del Centro Cardiologico Monzino di Milano. «Abbiamo riscontrato che l’80% dei pazienti colpiti da infarto presentano un deficit, totale o parziale, di vitamina D», spiega Giancarlo Marenzi, Responsabile della Terapia Intensiva dell'ospedale e coordinatore dello studio condotto su 814 pazienti ricoverati con infarto miocardico. Prevenzione e Salute «Inoltre che chi ha i valori più bassi sviluppa una peggiore progressione della 5. Poca vitamina D, più malattia nel tempo, un aumentato rischio di mortalità e maggiori complicanze rischio di infarto cliniche intra-ospedaliere e a un anno dal ricovero». Che esista un legame tra la vitamina 'del sole' e la salute del cuore è da tempo ipotizzato. Del resto, i dati epidemiologici sembrano confermarlo: l'incidenza di infarto è maggiore durante i mesi invernali, proprio quando diminuiscono le scorte di vitamina D nell'organismo a causa della scarsa Meteo Napoli esposizione alla luce solare. «Il prossimo passo - conclude Marenzi - sarà indagare se e in quale misura il Giovedì 15 Dicembre compenso del deficit di vitamina D influenza l’esito della terapia in fase acuta.  Variabile In altre parole, se l’integrazione di vitamina D può diventare una Minima: 7°C componente della cura dell’infarto. Massima: 15°C Resta da comprendere se questa interessante vitamina è un fattore di rischio, Umidità: quindi una possibile causa di infarto, oppure un indicatore di una maggiore Mattina = 51% fragilità, vale a dire un marker di aumentato rischio individuale». (OK, Salute) Pomeriggio = 60% SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: ordinefa@tin.it; info@ordinefarmacistinapoli.it SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 SCIENZA E SALUTE ARTRITE E ARTROSI: LE DIFFERENZE TRA SINTOMI CAUSE E TERAPIE L’artrite e l’artrosi sono due fra le più diffuse malattie reumatiche entrambe caratterizzate da dolore accompagnato da rigidità. A volte sono scambiate l’una con l’altra, ma si differenziano in diversi punti: l’artrite è una patologia infiammatoria cronica di origine autoimmune che può svilupparsi in soggetti di ogni età, anche nei bambini, mentre l’artrosi è una malattia degenerativa che insorge soprattutto dopo i 50 anni. L’artrosi è una malattia degenerativa della CHE COSA È L’ARTROSI cartilagine articolare dovuta all’usura e all’invecchiamento delle articolazioni, che I colpisce soprattutto le sedi più sottoposte al carico, cioè le anche, le ginocchia e la colonna vertebrale. L’artrosi, che è diffusa soprattutto tra i 60-80 anni, è appunto causata dal deterioramento della cartilagine che riveste le superfici ossee all’interno delle articolazioni. La cartilagine è un tessuto che riduce l’attrito fra le ossa e che quando si danneggia per usura perde la sua elasticità, diviene più rigida e più facilmente danneggiabile. Oltre al deterioramento della cartilagine, i tendini e i legamenti dell’articolazione si infiammano causando dolore. QUALI SONO LE CAUSE DELL’ARTROSI       L’artrosi è una malattia collegata all’invecchiamento e all’usura delle cartilagini articolari, che può essere favorita da fattori quali:  familiarità  sovrappeso e obesità, perché l’eccesso di peso a lungo andare danneggia soprattutto le articolazioni di anca, ginocchia e piede; fratture e lesioni articolari; alcuni lavori che richiedono posizioni forzate (per es. stare inginocchiati a lungo) oppure il continuo utilizzo di alcune articolazioni (per es. le articolazioni delle dita delle mani); sport come il calcio (ma non solo), in cui si ha un’usura precoce delle cartilagini di piedi e ginocchia; malattie circolatorie che causano sanguinamento e danno nelle articolazioni (per es. l’emofilia, l’osteonecrosi avascolare); alcune forme di artrite (per es. gotta, pseudo gotta o artrite reumatoide) che danneggiano l’articolazione e la rendono più suscettibile ai danni della cartilagine. QUALI SONO I SINTOMI DELL’ARTROSI I sintomi più comuni dell’artrosi sono il dolore, la rigidità e la limitazione nell’utilizzo dell’articolazione. Il dolore avvertito è maggiore dopo l’esercizio oppure quando si carica peso sull’articolazione interessata; in genere è più intenso la sera e si attenua con il riposo. Di notte non è presente. Nelle forme lievi non è presente rigidità che invece esiste nelle fasi moderate e gravi: è comunque transitoria e non supera mai la mezz’ora. La limitazione funzionale è assente nelle fasi iniziali, ma si manifesta via via che la malattia si fa più grave ed è conseguenza del dolore. Il gonfiore è presente in pochi casi. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA La diagnosi per l’artrosi Anno IV – Numero 1011 Non esistono esami di laboratorio specifici per la diagnosi di artrosi, che a volte è una diagnosi d’esclusione. La diagnosi si basa comunque su visita medica, in cui si valuta se le articolazioni sono deformate, dolenti, limitate nell’esecuzione di alcuni movimenti; indagini radiologiche, che mostrano per esempio una riduzione dello spazio fra le articolazioni, alterazioni del profilo dell’osso e la formazione di osteofiti o lesioni simil-cistiche delle articolazioni. Le terapie per l’artrosi Non esiste un trattamento risolutivo dell’artrosi. L’obiettivo delle cure è ridurre il dolore e rallentare i progressi della malattia. La terapia principale è quella analgesica, con la somministrazione di antidolorifici al bisogno per limitare il dolore e permettere il movimento articolare. In caso di artrosi localizzata a livello di un’articolazione specifica (per es. anche, ginocchia, mani) è possibile effettuare infiltrazioni con acido ialuronico, mentre l’utilizzo di corticosteroidi è limitato a casi rari di infiammazione associata ad artrosi. Nei casi più gravi di artrosi, quando questi trattamenti sono inefficaci, si rende necessario il trattamento ortopedico con il posizionamento di protesi articolari. Funzionano bene alcune misure preventive come la riduzione del peso e il rinforzo del tono muscolare. CHE COSA È L’ARTRITE L’artrite è una malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce le articolazioni sia piccole che grandi, che diventano dolenti, tumefatte e con il tempo deformate, ma che può coinvolgere anche altri organi e apparati come il polmone, le sierose, l’occhio, la cute e i vasi. La malattia colpisce in genere tra i 30 e i 60 anni. Esistono diverse forme di artrite, tutte accomunate dal fatto che si innesca un processo infiammatorio a livello articolare. Tra le forme più diffuse:  Artrite reumatoide: è conseguenza di un attacco delle articolazioni da parte del sistema immunitario  Artrite gottosa: è conseguenza di un aumento dei livelli sanguigni di acido urico che si accumula in forma di cristalli nelle articolazioni, soprattutto nel piede, dando luogo a un’artrite violenta  Spondiloartriti: sono un tipo di artriti caratterizzate dal coinvolgimento della colonna vertebrale e del bacino e dalla presenza di alcune condizioni non reumatiche (psoriasi e altre infezioni) Quali sono le cause dell’artrite L’Artrite Reumatoide non ha una causa unica: si ritiene che un fattore ambientale possa ingannare il sistema immunitario (mimetismo molecolare) o modificare alcuni antigeni che dovrebbero essere visti come propri dal sistema immunitario (self), ciò interrompe la tolleranza immunologica nei confronti di alcune proteine umane I SINTOMI DELL’ARTRITE Le articolazioni vengono generalmente interessate in maniera simmetrica e aggiuntiva; a essere colpite sono in genere le piccole articolazioni delle mani e dei piedi. Più frequentemente l’infiammazione è poliarticolare, ossia interessa più di quattro articolazioni, e, se non trattata o non responsiva ai trattamenti, può provocare erosioni ossee e deformità. Il dolore è indipendente dal movimento ed è presente anche di notte. Una caratteristica tipica è la rigidità al risveglio e migliora con il movimento. Con l’aggravarsi della malattia si verifica una progressiva perdita della mobilità delle articolazioni. Nelle fasi avanzate la limitazione funzionale è spesso conseguenza della rottura di tendini e legamenti. In genere è presente gonfiore. Calore e rossore sono segni caratteristici dell’infiammazione. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 Le indagini per la diagnosi di malattia comprendono, oltre all’esecuzione di esami ematici per la ricerca del Fattore Reumatoide e degli anticorpi anti-CCP, anche il dosaggio degli indici di infiammazione (VES, PCR) . Inoltre vanno eseguite ecografia, radiografia e RMN articolari per evidenziare versamento articolare, ipertrofia sinoviale, borsiti/tenosinoviti, erosioni ossee. La diagnosi di ARTRITE LE TERAPIE PER L’ARTRITE Il trattamento dell’Artrite Reumatoide si basa sull’uso di immunosoppressori, come il methotrexate o la leflunomide; in casi particolari si possono utilizzare anche idrossiclorochina, ciclosporina, sulfasalazina. È previsto inoltre l’uso di cortisone a cicli nelle fasi di maggiore attività di malattia per ottenere più rapidamente la risposta clinica, e di FANS per il controllo del dolore. MEGLIO IL CALDO O IL FREDDO? Tante persone ricorrono all’effetto del caldo o del freddo per placare i dolori. Meglio il primo o il secondo? «L’effetto è soggettivo - spiega il prof. Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica dell’ospedale Humanitas e docente all’Università di Milano Tendenzialmente, in caso di dolore da infiammazione, è meglio il caldo, pensiamo ad esempio alle cure termali. Tuttavia qualche paziente può trarre beneficio dal contatto con il freddo, ad esempio applicando del ghiaccio, cosa che però non consigliamo. In ogni caso siamo di fronte a rimedi sintomatici e non a terapie, con un effetto benefico che dura il tempo dell’esposizione alla fonte di calore o di freddo». (Salute, Corriere) SCIENZA E SALUTE “SCOTTATURE, UNA PATATA ALLEVIA IL DOLORE”, VERO O FALSO? Sia che si tratti delle piccole scottature che possono capitare in cucina, sia che le scottature sia da sole sia in inverno che in estate, alcune persone credono che il rimedio della nonna di mettere una patata sulle scottature sia utile per alleviare il dolore. Vero o falso? L’abbiamo chiesto alla dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa dell’ospedale Humanitas. “Contro le scottature da sole, ma anche per le piccole VERO ustioni casalinghe causate da schizzi di acqua bollente o olio sulla pelle, disattenzione nell’usare e toccare superfici bollenti come forno, fornelli, pentole o piastre di cottura, sappiamo che esistono numerosi rimedi naturali, come la patata, che ci possono aiutare ad alleviare il dolore – spiega l’esperta. – Per es. l’aloe vera, la cipolla, l’olio di cocco oltre alla patata, aiutano ad alleviare il dolore delle scottature e a migliorarne anche la successiva evoluzione. Quasi sempre a portata di mano in una cucina, la patata è certamente uno dei rimedi più efficaci grazie alla presenza di solanina, un alcaloide glicosidico cioè una sostanza dall’effetto farmacologico che è in grado di migliorare la cicatrizzazione dei tessuti e calmare velocemente il bruciore delle scottature. Come facevano le nonne, in caso di scottature lievi, dopo aver bagnato la parte con acqua fredda, applicare fettine di patata sulla parte della pelle scottata e lasciarla agire per 10-15 minuti.” (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 SCIENZA E SALUTE SIETE DI MALUMORE? COLPA DELLE GIORNATE BREVI, NON DELLA PIOGGIA Le poche ore di luce sono il fattore esterno che più si correla con la comparsa di malesseri emotivi, molto più delle condizioni meteo e vale per tutti, non solo per chi soffre di depressione stagionale INVERNO, GIORNATE BREVI. Fra le più brevi di tutto l’anno. E quel filo di tristezza che a volte ci prende in questo periodo può dipendere proprio dal minor numero di ore di luce: uno studio pubblicato su Journal of Affective Disorders dimostra che  per l’umore non contano tanto le condizioni meteo, quanto la durata del giorno. Pioggia, inquinamento, umidità, temporali non incidono sul livello di stress emotivo quanto un’alba tardiva e un tramonto a metà pomeriggio, con un effetto negativo che si riscontra in tutti, non soltanto in chi soffre di depressione stagionale e quindi è più esposto all’umore nero in autunno e inverno. DATI CLIMATICI E PSICOLOGICI L’indagine, è nata dalle conversazioni di due ricercatori della Brigham Young University statunitense, amici ma impegnati in settori di studio completamente diversi. Mark Beecher è infatti uno psicologo, Lawrence Rees un docente di fisica; entrambi prendono lo stesso autobus per andare al campus e proprio durante le chiacchierate mattutine è nata l’idea della ricerca. «Un giorno c’era un forte temporale e io ho chiesto a Mark se nei giorni di brutto tempo avesse più pazienti e richieste d’aiuto – racconta Rees –. Mi rispose che era difficile dirlo, perché i dati non sono mai stati raccolti in maniera accurata. Mi si è accesa una lampadina: io, come fisico, avevo accesso ai dati meteo precisi della nostra città, lui poteva avere informazioni sulla salute emotiva dei cittadini in quei giorni. Abbiamo allora deciso di combinare le informazioni meteo con quelle cliniche per capire meglio l’eventuale correlazione fra clima e umore». CONTANO LE ORE DI LUCE: I due ricercatori hanno analizzato diverse variabili meteorologiche, dal vento alle precipitazioni, dalla temperatura all’irraggiamento solare, fino al livello di inquinamento atmosferico; tutti questi dati potevano essere misurati con estrema precisione correlandoli con la località in cui viveva ciascun paziente arrivato all’osservazione dello psicologo, per una relazione precisa e certa fra esposizione al clima e stato emotivo. Gli esperti hanno valutato dati clinici solidi, dalle terapie intraprese al numero di richieste d’aiuto, e non elementi potenzialmente fuorvianti come diari online o le semplici dichiarazioni soggettive delle persone. Dall’analisi statistica della mole di informazioni raccolte, Beecher e Rees hanno tratto conclusioni chiare: «Per il benessere emotivo, quel che conta è il numero di ore di luce in una giornata – sintetizza Beecher –. Si potrebbe pensare che la pioggia o un giorno con smog alle stelle inducano un maggiore stress emotivo rispetto a una giornata invernale soleggiata, invece quel che importa è la durata della luce, indipendentemente da qualsiasi altro elemento climatico. Un dato vero per tutti, non solo per i pazienti con depressione stagionale:  in inverno una maggiore fragilità è più probabile e si è più vulnerabili agli stress emotivi». (Salute, Corriere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca 2000 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI: “Concerto di Natale, Giuramento di Galeno e Medaglie alla Professione” Una partecipazione delle grandi occasioni è stata quella dedicata a tutta la Categoria. Ha inizio con un concerto di Natale tenuto dai San Carlini del Teatro di San Carlo e un ricordo per i Colleghi scomparsi nell’ultimo anno ed alle parole del Presidente Santagada il teatro si è alzato in piedi tributando un caloroso applauso. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 CADUCEO D’ORO 2016 - CONCERTO DI NATALE E PRESENTAZIONE Orchestra dei San Carlini del Teatro di San Carlo PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 CADUCEO D’ORO 2016 PRESENTAZIONE CERIMONIA: SANTAGADA, MANDELLI, D’AMBROSIO LETTIERI Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 CADUCEO D’ORO 2016 - PROGETTO “UN FARMACO PER TUTTI” S.E. CRESCENZIO SEPE Arcivescovo Metropolita di Napoli, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare PAGINA 10 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 CADUCEO D’ORO 2016 DELEGAZIONE COLLEGHI GIAPPONESI Napoli Kagoshima Pharmacist Friendship. Prof. Daisuke KOBAYASHI, Tomoyoshi GOTOH, Hisayo HORIKAWA PAGINA 11 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 CADUCEO D’ORO 2016 CONSEGNA DELLE MEDAGLIE D’ORO AL MERITO PROFESSIONALE PER I 65, 60 E 50 ANNI DI ATTIVITÀ I Colleghi premiati FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1011 CADUCEO D’ORO 2016 CERIMONIA GIURAMENTO DI GALENO I Colleghi che prestano il giuramento di Galeno

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