Anno IV – Numero 1013
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
Farmaco per Tuttiâ€
2. Circolare:
Inizio
commercializzazione
Cannabis FM-2
3.
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Seno, ecco perché si
creano metastasi (anche
se il tumore è molto
piccolo)
5. Cancro al seno: i sintomi
che le donne (e i maschi)
di ogni età non devono
sottovalutare
Prevenzione e
Salute
6. Arriva l’inverno, arriva il
MAL DI GOLA!
i
Meteo Napoli
Lunedì 19 Dicembre
ï‚· Variabile
Minima: 5°C
Massima: 13°C
Umidità :
Mattina = 51%
Pomeriggio = 60%
Lunedì 19 Dicembre 2016, S. Fausta, Dario
Proverbio di oggi….……..
Omme senza vizi è menesta senza sale
Arriva l’inverno, arriva il MAL DI GOLA!
Il mal di gola è uno dei primi segnali utilizzati dall’organismo
per avvertirci che è ormai arrivato l’inverno.
Ma non è un disturbo che si presenta nella sola stagione
fredda, dal momento che, «il mal di gola, o faringodinia, è un
sintomo che può essere provocato da molteplici cause».
Cominciamo comunque dal freddo: perché fa venire il mal di gola?
«Il freddo o, meglio, gli sbalzi termici e le repentine variazioni dell’umiditÃ
atmosferica possono agire in due direzioni: da una parte facilitano la
proliferazione di virus e batteri e dall’altra inibiscono i fisiologici meccanismi
di difesa della mucosa delle vie aerodigestive superiori».
Il mal di gola è dunque un sintomo dell’influenza. Ma non solo…
«Il mal di gola può rappresentare uno dei primi sintomi dell’influenza, spesso
accompagnato da febbre, malessere e dolori muscolari diffusi.
Altre comuni cause di mal di gola sono abuso vocale – quando si grida
intensamente e a lungo –, reflusso gastroesofageo, esposizione a sostanze
irritanti (solventi, fumo di sigaretta, abuso di alcool), infezioni virali o
batteriche, allergie, neoplasie faringolaringee».
Come possiamo prevenire il mal di gola?
«La cura del mal di gola non può prescindere dalla sua causa:
nei casi più leggeri basta una buona idratazione e l’umidificazione degli
ambienti (i classici “fumenti†della nonna con bicarbonato di sodio e
camomilla funzionano benissimo), mentre sono da evitare le classiche terapie
a base di aerosol che peggiorano solamente la situazione.
Nelle infezioni batteriche come le tonsilliti è indicata una terapia antibiotica,
magari sulla scorta di un tampone faringeo con esame colturale e
antibiogramma.
Nel reflusso gastroesofageo sarà il gastroenterologo a stabilire una corretta
terapia e norme dietetiche. La prevenzione si basa su uno stile di vita salutare
con dieta varia ricca di frutta e verdura, e astensione da fumo e alcool. Meglio
poi evitare di sottoporsi a sbalzi termici e di soggiornare in ambienti troppo
caldi, affollati e contraddistinti da bassa umidità ». (Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1013
SCIENZA E SALUTE
SENO, ECCO PERCHÉ SI CREANO METASTASI
(ANCHE SE IL TUMORE È MOLTO PICCOLO)
Due studi arrivano a conclusioni simili e rispondono a domande finora senza
risposta: perché ci sono tumori piccolissimi che diventano molto aggressivi?
Perché a volte arrivano le metastasi senza che ci sia il tumore originario?
Alcune cellule cancerose possono diffondersi in altri organi
ancora prima che il tumore al seno si sviluppi, restare silenti
per un lungo periodo e poi «RISVEGLIARSI» provocando la
FORMAZIONE DI METASTASI AGGRESSIVE E SPESSO LETALI
A rivelare alcuni meccanismi che rendono determinati tipi di
cancro al seno particolarmente difficili da sconfiggere sono due
studi appena pubblicati sulla rivista scientifica Nature.
Le conclusioni di queste indagini aiutano a spiegare il «mistero» che avvolge tuttora alcuni casi di
cancro al seno: «Facciamo un passo avanti nella comprensione di situazioni particolarmente
sfortunate come quelle in cui, nonostante la neoplasia sia scoperta e asportata ancora molto piccola,
in fase precoce, poi si sviluppano metastasi - dice Massimo Di Maio, consigliere nazionale
dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica. Oppure addirittura la paziente arriva alla diagnosi giÃ
metastatica, senza che il tumore iniziale si sia ancora sviluppato».
Studi su campioni di tessuto umani
Il team tedesco aveva già scoperto che le cellule malate possono diffondersi da tumori invasivi,
caratterizzati da mutazioni genetiche particolarmente sfavorevoli, ma anche da carcinomi ai primi
stadi, generalmente considerati incapaci di dare metastasi.
Ora, nei due recenti studi, condotti per ora su modelli animali e testati in campioni di tessuto umani, i
ricercatori hanno identificato i primi meccanismi che consentono alle cellule cancerose di sparpagliarsi
nell’organismo anche se la malattia è alle sue fasi iniziali.
Entrambe le indagini hanno esaminato tipi di tumore mammario molto iniziali, compresi modelli di
carcinoma duttale in sito, una tipologia nota per essere non invasiva.
IL RUOLO CHIAVE DI HER2, P38 E DELLE CELLULE DORMIENTI
L’indagine ha scoperto che due alterazioni molecolari (un oncogene “attivatoâ€, HER2, e un
soppressore tumorale “spentoâ€, p38) fanno in modo che le cellule neoplastiche ricevano il messaggio
di spostarsi dal tessuto mammario verso i polmoni e poi in altre parti del corpo.
Inoltre appare chiaro che la maggior parte di queste cellule che migrano precocemente restano
dormienti e riescono quindi a scampare l’attacco della stragrande maggioranza dei farmaci
(chemioterapia e target therapies) che vanno invece a colpire le cellule attive, quelle che proliferano.
METASTASI MA NESSUN TUMORE ORIGINARIO
«Ci sono ancora fenomeni che non sappiamo spiegare - dice Julio A. Aguirre-Ghiso, come quel 5% di
donne con cancro al seno che hanno metastasi, ma nessun tumore originario.
Oltre a quei casi così aggressivi da resistere a tutte le terapie e diventare letali.
Ora facciamo un passo avanti, capiamo qualcosa in più.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1013
«Le nuove tecnologie e gli studi
sempre più approfonditi sul Dna ci stanno aiutando a comprendere
cose che finora ci sfuggivano e catalogavamo come “sfortunaâ€, in attesa di saperne di più. Come,
per es., perché ci sono :
CHI È PIÙ A RISCHIO DI AVERE FORME AGGRESSIVE
 tumori piccolissimi che diventano molto aggressivi e danno metastasi,
 mentre altri di grande volume non ne danno.
O perché, a volte, ci sono metastasi senza che il tumore primario si sia formato.
Ci è più chiaro il meccanismo di controllo delle cellule malate e della loro proliferazione, la
biologia dei diversi tumori, quali sono i geni coinvolti con un ruolo -chiave.
Lo scopo è chiaramente riuscire a capire meglio chi è più a rischio di avere forme ag gressive,
ricadute, metastasi, per poter prescrivere subito la terapia più adeguata.
Resta il fatto - che la diagnosi precoce è fondamentale e nella stragrande maggioranza dei casi
individuare un tumore piccolo, in fase iniziale, significa salvarsi la vita.
Come dimostra :
 il miglioramento della sopravvivenza nelle donne con cancro al seno, oggi sfiora il 98%.
Tuttavia dopo l’intervento chirurgico non sappiamo quali pazienti “andranno male†e con queste
nuove scoperte possiamo invece valutare meglio la probabilità e calcolare chi necessita di
trattamenti più intensi o con determinati farmaci». (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
CANCRO AL SENO: I SINTOMI CHE LE DONNE (E I
MASCHI) DI OGNI ETÀ NON DEVONO SOTTOVALUTARE
Ottobre è in tutto il mondo il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno.
Ogni anno in Italia si ammalano 48mila donne, l’80% hanno più di 50 anni, ma
l’incidenza nelle 30-40enni è in crescita.
Le possibilità di guarire, se la diagnosi è precoce, sfiorano il 90 %. «Ecco
perché è fondamentale che tutte le donne, più o meno giovani, si
prendano cura della loro salute, siano informate e seguano quelle poche
regole salutari che possono essere di grande aiuto a tenere lontana la
malattia», dicono gli esperti di Fondazione Umberto Veronesi
(FUV) e Lega Contro i Tumori (Lilt) di Milano, che hanno organizzato
diverse iniziative «in rosa». Tra queste la campagna #FATELEVEDERE
di Lilt Milano, dedicata soprattutto alle ragazze più giovani, che vuole stimolare consapevolezza e
prevenzione fra le ragazze italiane, che paiono particolarmente disattente alla loro salute.
QUALI SONO I SINTOMI DEL CANCRO DEL SENO?
Il sintomo più comune è la presenza di un nodulo che non causa dolore e ha contorni irregolari.
Altri segnali frequenti sono
 il rigonfiamento di una parte o di tutto il seno,
 la trasformazione della pelle che tende a diventare a buccia d’arancia,
 cambiamenti nella forma della mammella come la presenza di avvallamenti,
 alterazioni del capezzolo (all’infuori o in dentro),
 perdite di liquido o sangue dal capezzolo,
 rigonfiamento dei linfonodi nell’ascella, intorno alla clavicola o al collo.
In tutti questi casi è necessario consultare il medico che potrà richiedere gli esami più opportuni.
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ANCHE GLI UOMINI POSSONO AMMALARSI DI CANCRO DEL SENO?
Sì, benché sia molto più raro che fra le donne, può colpire anche i maschi. In media ogni anno si
contano circa 300 nuovi casi di carcinoma mammario fra gli italiani, con tassi di sopravvivenza peggiori
rispetto alle donne perché la diagnosi è spesso tardiva. E’ quindi importante che anche gli uomini
prestino attenzione a eventuali noduli o altri sintomi e si facciano vedere da un medico senza
temporeggiare.
QUALI SONO i FATTORI di RISCHIO NOTI per il TUMORE al SENO?
Sovrappeso o obesità , fumo, eccessivo consumo di alcolici, sedentarietÃ
(chi fa attività fisica regolare ha molte meno probabilità di ammalarsi).
E poi c’è la familiarità :
 chi ha familiari di primo grado (madri, nonne, zie, sorelle) che hanno
sviluppato un carcinoma mammario ha maggiori probabilità di
ammalarsi.
Infine la genetica: esistono varianti genetiche, per esempio i geni BRCA1 e BRCA2, che aumentano
notevolmente il rischio di ammalarsi.
COSA SONO I GENI BRCA1 e BRCA2?
BRCA1 e BRCA2 sono i primi geni a essere stati
individuati come responsabili dell’insorgenza del cancro
al seno. Le mutazioni a carico di questi due geni, che possono essere trasmessi ai figli, sono
responsabili di circa il 4-8 % di tutti i tumori del seno.
Chi è portatrice di queste mutazioni ha un rischio di sviluppare la malattia nel corso della vita tra il 45 e
il 90%. Inoltre, i tumori associati a mutazioni di BRCA1 e BRCA2 tendono a presentarsi più
precocemente. Non solo: le mutazioni a carico dei geni BRCA1 e BRCA2 espongono a un rischio del 2040 % di sviluppare un cancro dell’ovaio, un tumore raro nella popolazione generale (con un’incidenza
di 1 caso ogni 100 donne) e di difficile diagnosi precoce. Le mutazioni del gene BRCA1 conferiscono un
aumento di rischio di andare incontro a un tumore mammario anche agli uomini che ne sono portatori
e, per questo, chi ne è affetto va tenuto sotto controllo.
LE DONNE CON UNA PROTESI AL SENO HANNO PIÙ RISCHI DI AMMALARSI?
L’impianto di una protesi al seno è una procedura sicura, anche perché tutte le
donne che hanno protesi mammarie effettuano già regolarmente un controllo
annuale con ecografia mammaria che può identificare precocemente eventuali
anomalie.
Va però detto che l’impianto di una protesi al seno può aumentare il rischio di
incorrere in un tumore chiamato linfoma anaplastico a grandi cellule:
si tratta di un rischio bassissimo, anche perché è una forma di cancro rarissima.
E’ VERO CHE CHI HA IL SENO PIÙ GROSSO HA PIÙ PROBABILITÀ DI AVERE TUMORI?
No, la probabilità di ammalarsi non dipende dalla taglia. Certo un seno più piccolo può essere meglio
esplorabile con la palpazione, mentre per le donne con mammelle più grandi trovare da sole eventuali
noduli o anomalie può essere più difficile.
UN TRAUMA AL SENO PUÃ’ CAUSARE UN TUMORE?
No. Una botta al seno può provocare un ematoma, gonfiore, dolore, magari
nodularità benigna. Nel caso comunque si abbiano dubbi per sintomi che non
passano dopo lungo tempo basta rivolgersi al proprio medico.
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Sì, l’eccesso di peso, specie quando si supera la soglia dell’obesità , è uno dei principali fattori di rischio
del cancro mammario. Molti studi hanno ormai confermato che le donne in sovrappeso o obese hanno
maggiori probabilità di sviluppare un carcinoma mammario (pare che l’obesità aumenti i livelli di
estrogeni che stimolano la crescita del tessuto mammario).
BERE ALCOLICI E FUMARE FANNO SALIRE IL PERICOLO DI CARCINOMA MAMMARIO?
Sì, decine di studi hanno chiarito che bere alcol aumenta il rischio di cancro al seno e le probabilità di
ammalarsi crescono all’aumentare della quantità consumata.
Anche per il tabacco, il rischio è tanto più alto quanto più precocemente si è iniziato a fumare, quante
più sigarette si è fumato e quanto più a lungo lo si è fatto.
Il numero di figli e l’età a cui si concepisce il primo figlio
CHE RELAZIONE C’È FRA
sono due tra i fattori che influenzano il rischio di
GRAVIDANZA E CANCRO AL SENO?
ammalarsi di cancro al seno.
Complessivamente si stima che avere almeno un
bambino diminuisca il rischio di tumore al seno di circa il 30% rispetto a non averne affatto. Le
probabilità di ammalarsi si riducono ulteriormente di circa il 7% per ogni figlio in più. Le ragioni di ciò
non sono completamente chiare, ma l’ipotesi più accreditata è che siano dovute al fatto che la
gravidanza riduce l’esposizione delle cellule del seno agli ormoni estrogeni.
ALLATTARE PROTEGGE IL SENO? È vero: allattare al seno riduce il rischio di ammalarsi di cancro al
seno. Tuttavia, occorre allattare per lunghi periodi per conseguire vantaggi significativi.
Si stima che per le madri il rischio di cancro al seno si abbassi del 4 % per ogni 12 mesi di allattamento.
Si suppone che ciò avvenga perché le donne durante l’allattamento fanno una dieta più salutare, non
bevono alcolici e non fumano. Inoltre, le donne che allattano hanno meno cicli mestruali e ciò significa
minore esposizione a fluttuazioni degli ormoni sessuali. Infine, è probabile che la necessità di produrre
il latte, limiti la capacità delle cellule del seno di comportarsi in maniera anomala.
DIETA E CANCRO AL SENO: COSA FA BENE E COSA FA MALE DAVVERO?
E’ molto difficile isolare il contributo di ogni singola classe di cibi o nutrienti.
Tuttavia sembra ormai chiaro, che, oltre all’alcol (il cui legame con il cancro al seno è ben noto) il
rischio di ammalarsi è più alto per le persone che consumano elevate quantità di grassi.
Esistono poi alimenti che svolgono un’azione protettiva contro questa patologia:
benèfici sono i cibi contenenti fitoestrogeni (soia e derivati, ma anche alghe, semi di lino, cavolo,
legumi, frutti di bosco, cereali integrali) così come molte crucifere (rape, senape, rucola, cavolfiore,
cavolini di Bruxelles, ravanelli, cavolo) e le fibre in generale che agiscono in modo positivo nei confronti
del metabolismo degli ormoni.
MAMMOGRAFIA, ECOGRAFIA RISONANZA MAGNETICA:
CHI DEVE FARE QUALI CONTROLLI E QUANDO?
In Italia, per la diagnosi precoce del tumore al seno, esiste uno screening con mammografia:
 ogni due anni le donne tra i 50 e i 69 anni sono invitate dalla Asl a effettuare gratuitamente
questo esame.
Ad oggi, la risonanza magnetica in aggiunta alla mammografia e alla visita senologica è indicata
soltanto per donne con aumentato rischio di cancro al seno o con caratteristiche anatomiche che
rendono poco efficaci i tradizionali strumenti diagnostici.
L’ecografia, inoltre, consente un’ottima valutazione delle dimensioni delle formazioni presenti nel
seno e dei loro bordi (una caratteristica importante per indirizzare verso una diagnosi di tumore o
escluderla), ma non è un buon strumento per identificare le microcalcificazioni: per le sue
caratteristiche l’ecografia rappresenta l’indagine di elezione per le donne più giovani, mentre dopo i
40 anni dovrebbe essere abbinata a una mammografia e a una visita senologica. (Salute, Corriere)
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE COME ADERIRE:
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utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
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INIZIO COMMERCIALIZZAZIONE CANNABIS FM-2.
CONVENZIONE MIN. della SALUTE e MIN. della DIFESA