Anno IV – Numero 1018
Martedì 27 Dicembre 2016, S. Giovanni AP
AVVISO
Proverbio di oggi….……..
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
Doppo ‘o pericolo tutte quante so’ sapute…
Farmaco per Tuttiâ€
2. Ordine:ENPAF: Previdenza
- scadenze
“IL CAFFÈ VERDE
RISVEGLIA IL
METABOLISMO ?â€
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. “il caffè verde risveglia il
metabolismo ?â€
4. Lʼ invecchiamento
è
reversibile, topi anziani
"ringiovaniscono" grazie a
una terapia genica
Molte persone pensano che il caffè
verde sia un rimedio per risvegliare il
metabolismo e quindi mantenersi
magri e in forma. Vero o falso?
: Anche se la caffeina contenuta
nel caffè verde viene assorbita più
lentamente dall’organismo e rimane
in circolo per tempi più lunghi rispetto
al caffè nero, tuttavia non è sufficiente assumere una bevanda da un forte
potere energizzante come il caffè verde pensando di risvegliare il
metabolismo. – Infatti non esistono sostanze che da sole possano avere
questo effetto su metabolismo, ma nell’ambito di un regime alimentare
corretto, unito all’esercizio fisico, anche bere caffè verde può però essere un
piccolo coadiuvante. Non si pensi però che il caffè verde si prepari come il
caffè nero:
il caffè verde deve la sua caratteristica colorazione e proprietà al fatto che il
chicco è crudo e non tostato come invece nel caffè nero. Dal chicco non
tostato si ottiene una tisana dal blando sapore di caffè che differisce
dal caffè nero classico soprattutto per la quantità e la qualità della caffeina.
Inoltre, il caffè verde mantiene l’acido clorogenico, presente in elevate
quantità nel chicco di caffè non tostato che però si riduce durante la
tostatura, responsabile degli effetti benefici del caffè sul controllo dei livelli
di sangue nel diabete, per esempio. Attenzione però:
il caffè verde, assunto in quantità elevate, può dare gli stessi effetti
indesiderati del caffè nero come per es. aumento della pressione, nausea,
vomito, mal di testa, tachicardia oltre a ridurre l’assorbimento di ferro dagli
alimenti, ad aumentare la concentrazione di calcio nelle urine e aumentare
quindi il rischio di calcoli renali nelle persone predisposte. (Humanitas)
FALSO
Prevenzione e Salute
5. Colazioni meno «magre»
per stare ben svegli e
ridurre le calorie totali
6. Christmas blues, perché a
natale
aumentano
malinconia e ansia?
7. È l’inverno la stagione
più letale: uccide 20 volte
più dei colpi di calore
Meteo Napoli
Martedì 27 Dicembre
ï‚· Variabile
Minima: 8°C
Massima: 16°C
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Mattina = 60%
Pomeriggio = 70%
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1018
SCIENZA E SALUTE
LʼINVECCHIAMENTO è REVERSIBILE, topi anziani
"ringiovaniscono" grazie a una terapia genica
Eʼ bastato "riprogrammare" le cellule dei roditori per allungare la loro vita del
30%. La tecnica funziona anche su campioni
umani
Un gruppo di ricercatori statunitensi è :
riuscito a "RINGIOVANIRE" alcuni topi
anziani allungando la loro vita del 30%
grazie a un'innovativa terapia genica.
È quanto emerge da uno studio descritto sulla rivista Cell.
È la prima volta che si dimostra che il processo di invecchiamento non ha un'unica direzione e che
potrebbe essere reversibile.
La tecnica di "riprogrammazione" delle cellule si è rivelata efficace anche su campioni umani in
provetta.
UN COCKTAIL DI QUATTRO GENI - Nell'esperimento i ricercatori hanno utilizzato una versione
"ridotta" della tecnica introdotta nel 2006 dal giapponese Shinya Yamanaka. Quest'ultima ha
dimostrato come far tornare "bambine" le cellule adulte grazie a un cocktail di quattro geni, chiamati
Oct-3/4, Sox2, c-Myc, e Klf4.
Le cellule così ottenute sono pluripotenti, ossia capaci di seguire diverse direzioni nello sviluppo, e
vengono pertanto chiamate cellule staminali pluripotenti indotte.
La tecnica prevede che le cellule adulte siano immerse nel cocktail di geni per circa 3 settimane. Per
applicarla su animali vivi gli scienziati hanno deciso di abbreviare i tempi a soli 4 giorni.
I RISCHI - L'obiettivo non era infatti riportare le cellule dei topi anziani ad essere nuovamente
bambine, ma farle ringiovanire "solo un po'", cioè quanto basta per garantire una buona salute.
Un'impresa non facile, considerando che uno dei rischi maggiori di questa stimolazione delle cellule in
animali vivi è la formazione di tumori.
Per questo motivo il gruppo californiano ha integrato il cocktail di geni con un antibiotico a largo
spettro, nella giusta quantità per impedire la formazione di tumori senza altri effetti collaterali.
I TEST SULLE CELLULE - Il primo passo è stato quello di sperimentare la tecnica su colture di cellule
umane e di topo. Il risultato? Tutte sono "ringiovanite", nel senso che le disfunzioni molecolari
associate all'età si sono ridotte. Incoraggiati da questo risultato, gli studiosi hanno somministrato la
stessa terapia a topi vivi, utilizzati come modello dell'invecchiamento precoce. Gli animali erano stati
infatti modificati in modo da avere una malattia genetica rara chiamata progeria.
I TEST SUI TOPI ANZIANI - Nei topi anziani è stato iniettato quindi il cocktail di geni in modo da far
regredire le cellule nel tempo, ma in modo parziale, assieme all'antibiotico. I ricercatori hanno
osservato così che negli animali sono migliorate le condizioni del sistema cardiovascolare, così come
quelle di pancreas e muscoli. Non sono comparsi tumori e in generale la loro vita si è allungata del
30%, ossia da una media di 18 mesi a 24 mesi.
ANCORA LONTANI I TEST SULL'UOMO - Nonostante il successo, il passo verso un'eventuale
sperimentazione di questa tecnica nell'uomo non sarà breve. "I topi non sono esseri umani e sappiamo
che sarà molto più complesso ringiovanire una persona". "Lo studio dimostra che, a differenza di
quanto si riteneva, l'invecchiamento è un processo 'plastico', sul quale si può intervenire". (Tgcom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1018
SCIENZA E SALUTE
COLAZIONI MENO «MAGRE» PER STARE
BEN SVEGLI E RIDURRE LE CALORIE TOTALI
Alla mattina una certa quantità di grassi (purché della qualità giusta) può essere
funzionale. «Chi fa regolarmente colazione è meno predisposto al sovrappeso»
Quando si parla del rapporto fra grassi e salute ci si sofferma sempre sulla loro quantità e qualità .
MA NON POTREBBE AVERE UN RUOLO ANCHE IL MOMENTO DI CONSUMO?
A suggerirlo sono due recenti studi.
Nel primo, pubblicato su Nutrition, ricercatori australiani e cinesi, dopo aver esaminato le abitudini
alimentari e alcuni parametri relativi al sonno di quasi 1.500 adulti, hanno osservato l’esistenza di
 un’associazione fra cene ricche di grassi e brevità del sonno.
E com’è noto, dormire un sufficiente numero di ore viene considerato un fattore importante per
mantenersi in salute. Nello stesso studio, un buon apporto di grassi a colazione è risultato invece
associato con una minore probabilità di appisolarsi durante la giornata.
PRIMA COLAZIONE: E che una colazione non troppo “magra†possa offrire dei vantaggi lo conferma
anche il secondo studio. In questa ricerca, 235 uomini e donne hanno registrato i loro consumi
alimentari per 16 giorni. Analizzando i dati, i ricercatori hanno visto che :
 chi appena alzato assumeva un’elevata percentuale delle calorie giornaliere ne introduceva
complessivamente meno nella giornata.
 Inoltre, i grassi a colazione risultavano più importanti rispetto a carboidrati e proteine nel
ridurre l’assunzione di calorie negli altri pasti.
«Contrariamente a quanto si ritiene - una buona prima colazione non aumenta il rischio di eccedere
con le calorie totali. Chi fa regolarmente colazione è meno predisposto al sovrappeso e all’obesità .
E la prima colazione deve prevedere, oltre ai carboidrati, anche proteine e grassi, per la loro capacità di
prolungare il senso di sazietà .
Qualche mandorla, noce o nocciola, un bicchiere di latte o yogurt interi, un uovo sono una buona scelta
perché oltre a proteine e grassi contengono vitamine e minerali di fondamentale importanza».
EFFETTI SUL SONNO
E quanto ai possibili effetti negativi sul sonno di una cena troppo ricca di grassi?
«Non eccedere con i grassi e con le calorie - e lasciare intercorrere un tempo adeguato prima di
coricarsi sono comportamenti virtuosi per favorire un sonno tranquillo». (Salute, Corriere)
PERCHÉ IL “SACCHETTO†CHE CONTIENE
I TESTICOLI È COSÌ RUGOSO?
Tecnicamente si chiama scroto e non sempre è rugoso. Ma
non dipende dalle persone, dipende dalle situazioni.
Non sempre il "sacchetto" che contiene i testicoli è rugoso. Chi ne possiede uno si sarà accorto che
quando fa molto caldo, o dopo un bagno bollente, lo scroto è invece piuttosto liscio e “rilassatoâ€.
Quando al contrario fa freddo, o dopo una doccia gelata, si ritrae verso il corpo, raggrinzendosi. Ciò
dipende dall’azione dei muscoli presenti nello scroto stesso, che lo avvicinano all’addome quando fa
freddo e lo allontanano quando fa caldo.
L'unico limite del David di Michelangelo.
L’OBIETTIVO? Adattarsi agli sbalzi di temperatura dell’ambiente, visto che la funzione dello scroto è
mantenere i testicoli a una temperatura (35 °C) costante e più bassa di quella interna del corpo, adatta
alla produzione degli spermatozoi.
(Salute, Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1018
PREVENZIONE E SALUTE
CHRISTMAS BLUES, PERCHÉ A NATALE AUMENTANO
MALINCONIA E ANSIA?
Chiamato dagli americani “Christmas blues†ad indicare una sensazione di
leggera depressione, forse più malinconia mista ad ansia che stride con l’allegra
atmosfera di luci e gioia che tipicamente si associa al periodo delle feste di Natale.
Si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso che può colpire sia chi è giÃ
affetto da depressione e ansia, ma può presentarsi anche in chi, per i
più diversi motivi, non riesce a entrare in sintonia con il “clima
del Nataleâ€.
Ricordiamo tutti le campagne natalizie della Coca-Cola, o i film come
“Miracolo nella 34aStrada†che hanno in parte plasmato la nostra
immagine del Natale come sinonimo di gioia, buoni sentimenti,
generosità e famiglia – spiega il dottor Paolo Amami, neuropsicologo
dell’ospedale Humanitas.
Uscendo però dalla pubblicità e dalla rappresentazione cinematografica del Natale, in realtà non
sempre il Natale fa emergere sentimenti di gioia che, se vengono a mancare, e fa capolino invece il
“Christmas blues†con il carico di sentimenti quali ansia, tristezza e malinconia, sembra quasi di
violare una regola aurea.
Il fatto che il periodo del Natale possa stimolare sentimenti di malinconia o l’aggravamento dei
sintomi in persone che già soffrono di depressione è stato notato a partire dagli anni ‘30 da psicologi
americani che proprio nel periodo a cavallo delle feste del Natale in cui notavano una esacerbazione
dei sintomi e un aumento dei ricoveri.
Senza però arrivare ai disturbi clinici, il Natale può certamente costituire una sorta di amplificatore sei
sentimenti di ansia e malinconia.
Alcune persone possono vivere un sentimento di inadeguatezza, una sorta di senso di colpa per non
riuscire ad essere felici ed entusiasti, come il particolare periodo pretenderebbe.
È come se il Natale, in cui tutto e luci, gioia, allegria e buoni sentimenti, creasse una sorta di
imposizione ad essere in un certo modo, situazione che può diventare un’angoscia per chi non riesce
ad adeguarsi.
Inoltre, il Natale è anche sinonimo di calore familiare e per quelle persone che per i motivi più svariati
non hanno la possibilità di trascorrere il Natale in famiglia, questo può diventare motivo di ulteriore
mancanza, inadeguatezza al periodo, ansia e malinconia.
In particolare l’ansia può essere un’emozione che “esplode†durante le festività natalizie dovuta anche
ai mille impegni che si susseguono in questo periodo:
 organizzazione di cene, partecipazione ad eventi, il ben noto “stress da regaloâ€, oppure
l’obbligo di dover incontrare persone che in realtà non si ha nessuna voglia di incontrare, sono
tutti elementi che potrebbero contribuire alla comparsa di stress e frustrazione nei soggetti più
predisposti con veri e propri stati d’ansia da Natale. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1018
PREVENZIONE E SALUTE
È L’INVERNO LA STAGIONE PIÙ LETALE:
UCCIDE 20 VOLTE PIÙ DEI COLPI DI CALORE
Le basse temperature favoriscono ictus e infarti e stare in luoghi chiusi
avvantaggia la possibilità di trasmissione di virus e batteri che portano a influenza
e polmoniti
Nonostante in estate le morti per afa facciano più
“notiziaâ€,
È L’INVERNO IL PERIODO PIÙ
PERICOLOSO per la SALUTE
 infatti con il freddo si muore 20 volte di più che
con il gran caldo e non solo per influenza.
Analisi su 74 milioni di decessi
Lo ha dimostrato uno studio condotto in 13 paesi del
mondo (tra cui l’Italia), pubblicato dalla rivista Lancet,
secondo cui
 a uccidere non sono tanto i giorni di picco negativo della temperatura quanto i periodi
prolungati di temperature un po’ sotto la media.
La ricerca ha analizzato ha analizzato oltre 74 milioni di morti attribuibili a caldo e freddo, trovando
che le temperature estreme, in un senso o nell’altro, sono responsabili di meno dell’1% della mortalitÃ
totale.
La grande maggioranza delle morti attribuibili alla temperatura, oltre il 7% del totale è dovuta invece a
giorni in cui la colonnina di mercurio è sotto la temperatura ottimale, mentre solo lo 0,42% in estate
quando fa più caldo del normale.
In inverno negli Stati Uniti la mortalità è in genere dal 10 al 15 % più alta rispetto al periodo estivo.
COME IL FREDDO IMPATTA SU DI NOI
L’effetto, è maggiore nei paesi a climi temperati dove qualche giorno di freddo più intenso del normale
uccide di più probabilmente perché le persone, gli ambienti e le case sono meno attrezzati per le basse
temperature.
I modi in cui il freddo può influire negativamente sulla nostra salute sono ictus e attacchi cardiaci,
 perché il sangue diventa più denso, aumentando il rischio della formazione di coaguli;
 la tendenza a stare in luoghi chiusi più a contatto con gli altri, poi, favorisce la trasmissione di
virus e batteri e quindi malattie infettive, come influenza e polmoniti;
 infine, ci sono più incidenti stradali a causa delle strade ghiacciate e si contano alcune morti
per incendi provocati da stufe e camini (oltre a qualche morte accidentale per cadute sul
ghiaccio o attacchi di cuore dopo aver spalato il vialetto di casa).
MORTI DA CALORE PIÙ EVIDENTI
«Le evidenze che abbiamo trovato - concludono gli autori - hanno conseguenze importanti per
pianificare interventi di salute pubblica che minimizzino le conseguenze di temperature avverse».
Anche perché la maggior parte dei piani di salute pubblica legati alle condizioni atmosferiche si
concentrano sulle ondate di calore.
Questo può essere dovuto anche al fatto che i picchi di decessi si concentrano in pochi giorni
nell’estate, mentre il freddo può causare un aumento dei decessi da raffreddamento che però si
verificano fino a tre o quattro settimane dopo una l’ondata di basse temperature. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni
utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo
/news/1097-un-farmaco-per-tutti
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1018
ENPAF: CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
Sono iscritti d'ufficio all'ENPAF e tenuti al versamento dei contributi previdenziali e
assistenziali obbligatori tutti gli iscritti agli Albi professionali degli Ordini provinciali
( art. 21 del DLCPS n. 233/1946)
ISCRIZIONE
L'iscrizione o la cancellazione dall'Albo professionale producono effetto ai fini della
iscrizione o della cancellazione dall'ENPAF dalla data di adozione della relativa
deliberazione da parte del Consiglio direttivo dell'Ordine. Non potranno essere prese in
considerazione pertanto deliberazioni di cancellazione con effetto retroattivo rispetto alla data di
adozione. E' pertanto necessario che l'istanza di cancellazione venga presentata dall'interessato in
tempo utile per consentire al Consiglio di adottare la delibera entro la fine dell'anno solare,
diversamente è dovuto il contributo anche se l'iscrizione è stata conservata per un solo giorno nel
corso dell'anno (art. 3 dello statuto dell'ENPAF).
DECORRENZA
I contributi previdenziali sono dovuti da tutti gli iscritti agli albi degli Ordini
provinciali dei farmacisti, essi vengono riscossi tramite bollettini bancari, l'ENPAF, di
norma, ricorre alla cartella esattoriale, localmente notificata dai concessionari territorialmente
competenti, nel caso in cui l'iscritto nell'anno precedente abbia omesso in tutto o in parte di versare la
contribuzione dovuta utilizzando i bollettini bancari trasmessi, ovvero abbia posto in essere una
evasione contributiva non denunciando nei termini la modifica della propria condizione giuridica che
gli ha fatto perdere il diritto alla riduzione contributiva. Nelle ipotesi indicate la cartella esattoriale reca
anche la sanzione civile che viene applicata sul contributo omesso.
CONTRIBUTI
Il contributo previdenziale ENPAF è stabilito in cifra fissa, tuttavia ove l'iscritto
appartenga ad alcune categorie ha la possibilità di chiedere la riduzione del
contributo in particolare:
 riduzione nella misura del 33,33%, del 50% ovvero dell'85%
A. agli iscritti che esercitino attività professionale in relazione alla quale siano soggetti per
legge all'assicurazione obbligatoria ovvero ad altra forma di previdenza obbligatoria;
B. agli iscritti che si trovino in condizione di disoccupazione involontaria con inserimento
nelle liste anagrafiche dei competenti Centri per l'impiego.
 La riduzione massima dell'85% può essere conservata per non più di cinque anni contributivi
complessivi, una volta superato questo periodo il soggetto che permanga in stato di
disoccupazione ha diritto alla riduzione massima del 50% in quanto equiparato all'iscritto che
non esercita attività professionale;
 riduzione nella misura del 33,33% ovvero del 50% per gli iscritti i quali non esercitino attivitÃ
professionale;
 riduzione nella misura massima del 33,33%, del 50% ovvero dell'85% per gli iscritti che siano
titolari di pensione diretta (vecchiaia, anzianità , invalidità ) erogata dall'ENPAF e nel contempo
non esercitino attività professionale;
 riduzione nella misura del 33,33% ovvero del 50% per gli iscritti che siano titolari
esclusivamente di pensione erogata da Ente di previdenza diverso dall'ENPAF e non esercitino
attività professionale (tale disposizione avrà effetto a decorrere dal 2005 per l'anno 2004
temporaneamente trova ancora applicazione l'ipotesi precedente).
RIDUZIONI
Chi sceglie di versare il contributo previdenziale in misura ridotta otterrà una prestazione pensionistica
proporzionalmente ridotta.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1018
Casi particolari
Non hanno diritto alla riduzione del contributo previdenziale ENPAF
 i titolari di farmacia,
 i soci di società che gestiscono farmacie private ai sensi della legge n. 362/1991
 i collaboratori di impresa familiare
 e in genere tutti gli associati agli utili della farmacia.
Non hanno diritto ad alcuna riduzione gli iscritti che:
 svolgano attività professionale in relazione alla quale non sono soggetti ad altra previdenza
obbligatoria oltre a quella dell'ENPAF (attività svolta in regime di collaborazione coordinata e
continuativa ovvero con apertura di partita IVA, borse di studio non assoggettate all'obbligo della
contribuzione alla Gestione Separata INPS):
TERMINI DI DECADENZA
La riduzione del contributo previdenziale non è attribuita d'ufficio a chi si trovi in una delle
condizioni indicate dal Regolamento (art. 21) bensì viene riconosciuta soltanto dietro presentazione
della relativa domanda redatta sulla modulistica predisposta dagli Uffici.
A partire dalla contribuzione posta in riscossione per l’anno 2014 sono stati modificati i termini di
decadenza previsti dall’art. 21 del Regolamento per la presentazione della domanda di riduzione del
contributo previdenziale o di attribuzione del CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ.
 La domanda di riduzione (o di riconoscimento del contributo di solidarietà ) può essere presentata
nello stesso anno in cui si intende beneficiarne, purché il possesso della condizione per usufruirne si
protragga per almeno sei mesi e un giorno nel corso dell’anno stesso;
 Il termine di decadenza per presentare la domanda è fissato al 30 settembre dell’anno in cui si
intende beneficiare della riduzione o del contributo di solidarietà ma è prorogato al 31 dicembre
nel caso in cui il periodo utile ai fini della maturazione del diritto (sei mesi e un giorno) si consegua
dopo il 30 settembre ma entro il 31 dicembre;
 I nuovi iscritti, a pena di decadenza, devono presentare domanda entro il 30 settembre dell’anno
successivo a quello di iscrizione;
 Il termine per i nuovi iscritti è prorogato al 31 dicembre, nel caso in cui il periodo utile ai fini della
maturazione del diritto alla riduzione (riguardante l’anno successivo a quello dell’iscrizione)
si consegua dopo il 30 settembre ma entro il 31 dicembre.
Coloro che si iscrivano a partire dal 1° gennaio 2004 hanno facoltà di
chiedere di versare il contributo di solidarietà in luogo della
contribuzione previdenziale seppure nella forma ridotta prevista; oltre al contributo di solidarietÃ
l'iscritto dovrà versare anche quello per la gestione assistenza e per l'indennità di maternità .
Contributo di solidarietÃ
Chi può optare per il contributo di solidarietÃ
 gli iscritti che esercitino attività professionale in relazione alla quale siano soggetti all'assicurazione
generale obbligatoria ovvero ad altra previdenza obbligatoria e che non abbiano redditi
professionali esenti da contribuzione previdenziale:
 gli iscritti che si trovino in condizione di disoccupazione involontaria. La contribuzione di solidarietÃ
e/o la riduzione contributiva massima non potranno essere conservate in ogni caso per più di
cinque anni complessivi.
I TERMINI PER PRESENTARE LA DOMANDA PER ESSERE AMMESSI A VERSARE IL CONTRIBUTO DI
SOLIDARIETÀ SONO GLI STESSI INDICATI PER LA RIDUZIONE.