Anno V – Numero 1040
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
farmaco per Tuttiâ€
2. ORDINE: Assistenza legale
gratuita;
3. Sussidio di solidarietÃ
4. Convenzioni
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
5. È vero che dopo la
febbre i ragazzi crescono
in altezza?
6. ANSIOLITICI:
funzionano, ma si rischia
la dipendenza
7. Dolore articolare, ne
soffre il 50% degli over 50
Lunedì 30 Gennaio 2017, S. Giacinta, Mattia
Proverbio di oggi….……..
Ògne scarrafóne è bbèllo ‘a mà mma sóia.
ORDINE: LUCI ED OMBRE SULLE
VACCINAZIONI:
COSA SAPERE - RUOLO DEL FARMACISTA
Stasera Lunedì 30 Gennaio 2017 – Sede Ordine ore 21.00
VACCINAZIONI: Servono? Sono sicure?
Quali sono i vaccini obbligatori? Emergenza MENINGITE?
Per una scelta
consapevole
parliamone con il
Prof. Giulio TARRO, Virologo.
Prevenzione e Salute
8. Come
curare
la
depressione
senza
gli effetti collaterali dei
farmaci?
9. C'è un modo giusto per
fare la cacca?
È VERO CHE DOPO LA FEBBRE I RAGAZZI
CRESCONO IN ALTEZZA?
Si tratta di una convinzione diffusa ma errata.
Meteo Napoli
Lunedì 30 Gennaio
ï‚· Variabile
Minima: 4° C
Massima: 13 °C
Umidità :
Mattina = 56%
Pomeriggio = 65%
La crescita in realtà è un processo armonico, legato all’attività del sistema
endocrino (costituito da ghiandole specializzate nella produzione di ormoni).
La velocità della crescita varia quindi nel corso della vita, ma questo processo
non prevede “strappi†in occasione di stati febbrili o altro.
La crescita avviene per gradi: in 9 mesi il feto cresce di circa 50 cm; a 1
anno un bambino raggiunge di solito la statura di 75 centimetri, una volta e
mezza quella alla nascita. Poi la crescita si fa più lenta e ha di nuovo un picco
nell’età puberale (fra gli 11 e i 15 anni), dove avviene una sensibile
differenziazione tra maschi e femmine. (Focus)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1040
PREVENZIONE E SALUTE
COME CURARE LA DEPRESSIONE SENZA
GLI EFFETTI COLLATERALI DEI FARMACI?
Tra le conseguenze più frequentemente associate ai trattamenti antidepressivi finora in
commercio, i disturbi a livello sessuale possono essere tra i più disturbanti
Mio fratello ha sempre sofferto di depressione e ansia sociale e negli anni ha usato vari antidepressivi, con
non molti benefici e invece effetti collaterali pesanti, come aumento di peso e calo della libido. Adesso sta
male e vorremmo si facesse aiutare, ma lui si rifiuta e dice che non vuole ritrovarsi a subire di nuovo effetti
indesiderati già patiti in passato con le terapie. Inoltre teme che questi farmaci possono rovinare la quantitÃ
e la qualità del suo liquido seminale e lui vorrebbe avere dei figli. Ho letto però che ora c’è una nuova
molecola (la Vortioxetina) che ha dimostrato di migliorare la depressione (e l’ansia) senza avere gli effetti
collaterali dei più comuni medicinali antidepressivi. Mio fratello non ci crede perché dice di aver letto che
anche questa molecola in molti causa calo libido e danni allo sperma. Che cosa ne pensate?
Risponde Giovanni Migliarese, Dipartimento Neuroscienze, Az. ospedaliera
Fatebenefratelli e Oftalmico, Milano
Effettivamente è stato approvato dall’Aifa, e recentemente inserito nel
Prontuario farmaceutico, il primo antidepressivo ad azione “multimodaleâ€,
ovvero la VORTIOXETINA che lei cita.
Il farmaco è definito multimodale perché associa al classico meccanismo di
azione degli antidepressivi, ovvero il blocco del re-uptake della serotonina
(blocco del recettore che ri-trasporta la serotonina all’interno del neurone presinaptico) anche
un’azione agonista verso alcuni sottotipi recettoriali (sempre serotoninergici).
A questa seconda modalità di azione, si deve il minore rischio degli effetti collaterali più
frequentemente associati ai trattamenti antidepressivi finora in commercio, tra cui, sicuramente, i
disturbi a livello sessuale possono essere tra i più disturbanti.
INTERVENTI SPECIFICI A SECONDA DELLA GRAVITÀ: I dati raccolti dalla ricerca scientifica segnalano
infatti, su numerosi pazienti trattati,
 scarsi rischi di effetti gastrointestinali
 e dei più comuni disturbi sessuali.
Le ricordo comunque che dal punto di vista clinico ogni molecola ha un’azione che dipende dalla
specificità del soggetto. È infatti esperienza comune che farmaci farmacologicamente appartenenti alla
stessa categoria possono mostrare un’efficacia differente e causare effetti collaterali diversi tra
soggetti diversi. Quindi anche senza ricorrere a vortioxetina è possibile ottenere ottime risposte
terapeutiche senza incorrere in effetti disturbanti.
Vorrei poi ricordarle che la depressione, non essendo un fenomeno unitario (meglio sarebbe parlare di
cura delle “depressioniâ€), prevede interventi specifici a seconda della gravità , delle manifestazioni, dei
periodi della vita e che il trattamento farmacologico è indicato in forme gravi di depressione mentre
interventi psicoterapici, associati alla psico-educazione, a un’attività fisica costante, a tecniche di
rilassamento e a una corretta igiene del sonno possono essere efficaci in forme lievi e moderate.
RELAZIONE DI FIDUCIA CON IL MEDICO: Da ultimo mi preme sottolinearle un aspetto importante.
L’approccio corretto alla terapia dipende, sempre, dall’instaurarsi di una relazione di fiducia con il
medico: è con lo specialista di fiducia che andrebbero affrontati tutti i dubbi relativi al trattamento e
all’efficacia dello stesso, oltre che eventuali fallimenti. La grande variabilità di risposta individuale
suggerisce un lavoro specifico che si deve basare su una forte alleanza terapeutica: direi quasi che il
trattamento deve essere compiuto “in tandemâ€. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1040
SCIENZA E SALUTE
ANSIOLITICI: funzionano, ma si RISCHIA la DIPENDENZA
Pur essendo tra i rimedi più efficaci e tempestivi nel mettere un freno all’ansia, i farmaci
ansiolitici come le benzodiazepine andrebbero letteralmente utilizzati con il
«contagocce», in virtù del rischio di assuefazione e di dipendenza a cui si va incontro se si
eccede anche di poco la prescrizione del medico.
Ma troppo spesso le buone raccomandazioni finiscono per cadere nel
vuoto. Lo dimostrano i dati dell’ultimo Rapporto OsMed sull’uso dei
farmaci in Italia, che pongono in cima alla classifica dei farmaci di classe
C più venduti nel nostro Paese proprio le benzodiazepine come
ALPRAZOLAM e LORAZEPAM – meglio noti con il nome commerciale di Xanax e Tavor.
Combattono il Sintomo
In commercio da ormai mezzo secolo, questi farmaci agiscono su un
particolare recettore neuronale – il GABA – con l’effetto di innescare un’azione inibitoria su tutto il
sistema nervoso e mettere un freno a quel forte senso di turbamento riconducibile all’ansia.
Tuttavia questi farmaci non intervengono alla radice del problema e, una volta terminata la loro
azione, l’ansia tende a riaffacciarsi di nuovo.
«Le benzodiazepine agiscono sui meccanismi che stanno alla base dei sintomi d’ansia e hanno
un’azione rapida e aspecifica su qualunque forma di ansia».
«Tuttavia - una volta sospeso il farmaco, può succedere che i sintomi d’ansia ricompaiano a distanza
di tempo più o meno breve. Anche per questo, le benzodiazepine andrebbero prescritte nei casi di
necessità immediata contro gli stati d’ansia, limitandone l’utilizzo a pochissime settimane, per poi
eventualmente proseguire la cura con antidepressivi dall’effetto ansiolitico».
DIPENDENZA SIMILE ALL’ALCOL: Uno dei principali rischi legati all’uso di questi farmaci è come
detto l’assuefazione: il percorso ha solitamente inizio con il progressivo aumento del dosaggio da
parte dei pazienti per ottenere lo stesso effetto ansiolitico, e termina con una vera e propria
dipendenza da cui è poi difficile uscire. «Le benzodiazepine sono gli unici psicofarmaci a cui è
riconosciuto l’effetto di indurre astinenza, che è molto simile a quella causata dall’alcol o dalle
droghe». La soluzione, in questi casi, passa attraverso un percorso terapeutico in cui vengono ridotte
in modo molto graduale le dosi di ansiolitico, con l’eventuale ricorso a molecole simili a quelle
utilizzate nei casi di dipendenza da alcol o da oppiacei.
«In generale più alte sono le dosi di benzodiazepine e maggiore è il tempo di dipendenza, più lungo
sarà il tempo necessario a diminuire le dosi di farmaco, che può richiedere anche un tempo di un
anno o più per essere interrotto del tutto».
I RISCHI NEGLI ANZIANI: Gli anziani sono la categoria di pazienti che più fa uso di benzodiazepine,
anche se alcuni effetti collaterali di questi farmaci possono rappresentare un rischio per le persone in
età avanzata. Le benzodiazepine possono infatti interferire con i processi della memoria e hanno un
importante effetto rilassante sulla muscolatura: ciò può contribuire al peggioramento di eventuali
disturbi cognitivi negli anziani e accrescere il rischio di cadute e conseguenti fratture.
È inoltre ancora aperto il dibattito relativo all’uso di benzodiazepine e al rischio di Alzheimer:
una ricerca apparsa sul British Medical Journal ha evidenziato un importante aumento del rischio di
malattia di Alzheimer negli anziani che facevano ricorso a benzodiazepine per un tempo superiore a
tre mesi, mentre ulteriori studi clinici hanno evidenziato che questo rischio potrebbe essere legato ai
sintomi che portano alla prescrizione di benzodiazepine, non alle benzodiazepine stesse.
«Si tratta di una questione ancora aperta, che dovrebbe spingere a limitare l’utilizzo di
benzodiazepine negli anziani». (Salute, Il Secolo XIX)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1040
SCIENZA E SALUTE
DOLORE ARTICOLARE,
NE SOFFRE IL 50% DEGLI OVER 50
Le principali cause sono artrosi e artrite.
Oltre il 50% della popolazione di età superiore ai 50 anni soffre di dolori
articolari.
Lo evidenzia la Federazione europea per il trattamento del dolore (Efic),
secondo cui la diffusione di questa condizione, che a lungo andare
potrebbe diventare invalidante, è in costante crescita, soprattutto tra gli
anziani.
Le principali cause del dolore articolare sono alcune patologie comuni, di
natura degenerativa (come l’artrosi) o infiammatoria (come le varie forme
di artrite). Il gentil sesso risulta più colpito da questi disturbi:
 la prevalenza di artrite/artrosi è, infatti, pari al 22%
nelle DONNE e al 12% negli UOMINI.
“L’artrosi sintomatica è una malattia che colpisce circa il 15% della popolazione adulta ma, oltre i 60
anni, si comincia a superare il 25-30% - spiega Leonardo Punzi, Direttore Cattedra e Unità operativa
complessa di Reumatologia, Dipartimento di Medicina Dimed dell’Università di Padova, -.
Le sedi più colpite sono le ginocchia, l’anca e le mani.
Nonostante sia sottostimata, l’artrosi è anche la causa più frequente di ospedalizzazione nei reparti di
ortopedia per interventi di artroprotesi.
Le diverse forme di artriti interessano in Italia circa il 3% dei soggetti sopra i 18 anni;
tra queste, la gotta, provocata dalla presenza di cristalli di acido urico nelle articolazioni, rappresenta la
più comune malattia infiammatoria articolare, con una prevalenza dell’1-2%â€.
L’esperto spiega che non è ancora stato individuato un trattamento capace di curare definitivamente
le malattie articolari.
Tuttavia, ci sono alcuni farmaci che possono alleviarne i sintomi.
“Per quanto riguarda l’artrosi, purtroppo non c’è cura che possa arrestarne la progressione e quindi si
ricorre ai farmaci sintomatici - prosegue Punzi -.
Qui il primo analgesico di riferimento per efficacia e tollerabilità , in base anche alle indicazioni fornite
dalle Linee Guida Eular, è il PARACETAMOLO.
Se il paziente non risponde a questa terapia, si passa ai Fans che però non sempre si possono
prescrivere.
Bisogna tener conto, infatti, che il 15% degli anziani assume anticoagulanti.
Somministrare un antinfiammatorio a questi soggetti fragili significherebbe aumentare il rischio di
sanguinamento, per cui è preferibile passare agli oppioidi deboli, come la codeina, che possono essere
utilizzati in associazione al paracetamolo a dosi più basseâ€.
(Salute, Sole 24ore)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1040
PREVENZIONE E SALUTE
C'È UN MODO GIUSTO PER FARE LA CACCA?
Un video virale che gira molto in questi giorni sembra spiegare che l'abbiamo sempre fatta
nel modo sbagliato. Non è una bufala, ma non è neppure una novità .
Un lettore su Facebook ci ha contatto chiedendo spiegazioni sul
video che vedete qui sopra e che sta girando molto su
Facebook. Ci scrive infatti Francesco Pio:
Volevo solo dirvi che secondo me è arrivato il momento di
spiegare a tutti in che modo bisogna fare la cacca visto che gira
quel video che sta diventando famoso. Non scherzo.
Ebbene, siamo andati a recuperarlo (anche nella sua versione originale), lo abbiamo controllato e
possiamo affermare che non si tratta di una bufala.
Per vedere il video clicca il seguente link:
https://www.focus.it/scienza/salute/ce-un-modo-giusto-per-fare-la-cacca
Il modo migliore per defecare - ed evitare la costipazione - è proprio quello di assumere la
cosiddetta posizione "squat", tenendosi sollevati sulle gambe, come fanno gli animali.
Questo perché quando siamo seduti l'intestino retto si piega e non facilita l'evacuazione.
In altre parole, il meccanismo di chiusura dell'intestino non è progettato per "aprire lo sportello
completamente" quando siamo seduti.
Lo "squat" invece è un modo molto più naturale e mette meno pressione sul retto.
Lo spiegava Giulia Enders nel libro L'intestino felice: «1,2 miliardi di persone nel mondo che utilizzano lo
"squat" hanno meno probabilità di soffrire di diverticoli e meno problemi di emorroidi. Noi in Occidente,
d'altra parte, spremiamo il nostro tessuto intestinale fino a che non esce dalle nostre parti inferiori».
Questa rivelazione non è però una novità .
Prove Scientifiche
Ci sono varie ricerche scientifiche sull'argomento.
La più importante è uno studio del 2003 del medico israeliano Dov Sikirov che ha confrontato 3 modi di
fare la cacca:
1. da seduti su un wc alto 42 centimetri,
2. su un wc alto 31 centimetri
3. accovacciati.
Cronometro alla mano ha registrato i tempi medi di evacuazione.
 Accovacciati i giochi erano fatti in meno di 50 secondi.
 Seduti sul water, invece, ci voleva almeno 1 minuto in più (130 secondi di media).
Certo lo studio è stato condotto prima dell'arrivo di smartphone e social network che hanno reso la
sosta al bagno più lunga e meno noiosa, ma questa è un'obiezione poco scientifica.
LO SGABELLO. Per quanto riguarda lo stratagemma di appoggiare i piedi su uno sgabello e piegare la
schiena in avanti invece di andare dietro una siepe in giardino, non possiamo che convenire che si tratti
di una buona idea. (Salute, Focus)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Anno IV – Numero 1040
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1040
Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili
riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1040
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1040
CONVENZIONI:
SERVIZI e AGEVOLAZIONI per gli ISCRITTI all’Ordine
Stipula di convenzioni con soggetti terzi con la finalità di
apportare concreti vantaggi a tutti gli Iscritti all’Ordine.
Il consiglio dell’Ordine, nella seduta di Consiglio del 28 Giugno
2016, ha approvato la possibilità di poter attivare delle
convenzioni con imprese che intendono offrire prodotti e/o
servizi agli iscritti all’Ordine della Provincia di Napoli a
condizioni più vantaggiose rispetto a quelle normalmente
praticate al pubblico, con la semplice esibizione del Tesserino
professionale dei Farmacisti (nuovo Tesserino Magnetico).
La Convenzione realizza simultaneamente la seguente finalità :
Attribuisce immediatamente dei vantaggi agli
Iscritti, nell’espletamento delle finalità dell’Ordine;
L’elenco delle imprese sarà aggiornato man mano che saranno attivate le convenzioni.
PER VISIONARE LE IMPRESE CONVENZIONATE BASTA CLICCARE IL SEGUENTE LINK:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/?option=com_content&view=article
&layout=edit&id=1493
AZIENDA E SITO
https://tufano.euronics.it/
ACCORDO DI CONVENZIONE
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/o
rdineNuovo/images/convenzioni/CONV
ENZIONE-GRUPPO-TUFANO.pdf
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
https://www.otofarma.it/
https://www.centroathenanapoli.
it/
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/o
rdineNuovo/images/convenzioni/Tariffa
rio_Centro_ATHENA.pdf
https://www.centroflegreo.net/
https://www.centrofutura.net/
https://www.centromanzoni.com/
https://www.therapiccenter.it/
https://www.dinastar.it/
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/o
rdineNuovo/images/convenzioni/TARIF
FARIO_CENTRO_Flegreo_2016_1.pdf