Anno V – Numero 1066
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
farmaco per Tuttiâ€
2. ORDINE:
Campagna
Prevenzione CA Prostata
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Sindrome
metabolica,
un aiuto dalla vitamina D?
4. Perché i più alti non sono
anche i più longevi?
Lunedì 06 Marzo 2017 – S. Giordano
Proverbio di oggi….……..
 altare sgarrupato nun s’appicciano cannele.
Ad altare diroccato non si accendono candele
SINDROME METABOLICA,
un AIUTO dalla VITAMINA D?
Secondo un nuovo studio potrebbe migliorare i segni della
malattia agendo sull'equilibrio della flora intestinale.
Anche la carenza di vitamina D può contribuire
alla comparsa della sindrome metabolica.
Prevenzione e Salute
5. Architetto,
35
anni:
«ho rischiato di morire
nel vortice del CHEM
SEX»
6. Troppi
grassi
saturi
aumentano (di parecchio)
il rischio di diabete
7. Pressione,
tenere la
“massima†entro 120
mmHg per cuore più
protetto
Meteo Napoli
Lunedì 06 Marzo
ï‚· Variabile
Minima: 10° C
Massima: 16 °C
Umidità :
Mattina = 59%
Pomeriggio = 68%
A indicarlo sono studi come quello pubblicato su Frontiers in
Physiology, secondo cui :
 un’alimentazione ricca di grassi, da sola, non è sufficiente a causare
questa condizione ma riesce a farlo proprio se è associata a una
carenza di questo micronutriente e che far fronte a questa carenza
potrebbe aiutare a combatterla.
Il legame tra il consumo abbondante di grassi e la sindrome metabolica era
già noto.
Lo studio ha infatti svelato che una dieta ricca di grassi compromette
l’equilibrio della flora intestinale, che la carenza di vitamina D riduce la
produzione di DEFENSINE (antimicrobici necessari per mantenere tale
equilibrio) inducendo steatosi epatica non alcolica e un aumento
della glicemia (caratteri tipici della sindrome metabolica) e che l’assunzione
per via orale di una defensina sintetica può ristabilirlo, ridurre la glicemia e
migliorare la steatosi epatica. Il prossimo passo da fare è verificare che tutto
ciò succeda anche negli uomini.
“Sulla base di questo studio crediamo che mantenere elevati i livelli di
vitamina D, attraverso l’esposizione al sole, l’alimentazione o
la supplementazione, sia benefico in termini di prevenzione e trattamento
della sindrome metabolica - ha commentato l’autore dello studio.
Stiamo pianificando uno studio clinico che confermi il legame tra la carenza
di vitamina D e l’alterazione dei batteri intestinali e la sua associazione con
la sindrome metabolicaâ€. (Salute, Sole 24ore)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1066
PREVENZIONE E SALUTE
ARCHITETTO, 35 ANNI:
«HO RISCHIATO di MORIRE nel VORTICE del CHEM SEX»
Il racconto dei festini a base di sesso non protetto e sostanze sintetiche psicoattive:
«La gente collassa». Allerta degli esperti su dipendenza e interazioni con i farmaci
Alberto è un architetto bolognese, ha 35 anni, una buona posizione ed è sieropositivo dal 2010.
Qualche anno fa incontra un ragazzo via chat, Hiv e Hcv positivo, si
innamora profondamente. Non solo.
«All’inizio credevo di poter resistere, finché ci sono cascato anch’io»
così Alberto, nome di fantasia, spiega l’inizio della sua esperienza col
 CHEM SEX, festini a base di sesso non protetto e sostanze
sintetiche psicoattive.
Rimane incastrato nel vortice degli stupefacenti per circa otto mesi,
trascinato dal compagno, addicted da più tempo: «Dormivo e non
dormivo, non avevo più fame, non provavo emozioni, mi stavo annullando dentro».
La dipendenza si impossessa di lui per otto mesi, poi qualcosa cambia:
«Ho avuto paura di morire e ho smesso» ammette con note amare nella voce, ripensando all’ex
compagno, ancora nel giro, e alla morte di un amico malato di tumore allo stomaco, dipendente dal
chem sex durante e dopo la chemioterapia. I festini casalinghi
Le feste durano 24 ore, si svolgono soprattutto in casa. Ma abbiamo frequentato anche saune in cui ci
offrivano gli stupefacenti e locali di “cruisingâ€, circoli privati con darkroom».
Situazioni di ordinaria amministrazione: «Ho visto gente collassare, lasciata a dormire in una stanza
senza sapere se è viva o morta». Particolari agghiaccianti, rimasti impressi nella mente di Alberto.
«In questi festini invitano gente abbiente che paga la droga.
Metanfetamine, ketamina, GHB, Popper, Viagra, ghiaccio spray. Ogni tanto cocaina.
Chi la porta la infila nei pacchetti di sigarette, nelle mutande, nelle caramelle.
Si hanno rapporti sessuali non protetti e quando la serata incomincia a scemare, si chiama altra gente
via social per ravvivare l’atmosfera. A fine serata si è stanchi, si diventa irritabili ed è facile che scattino
battibecchi. Una volta uno degli invitati mi ha preso a pugni».
Il passaparola è soprattutto interattivo tra app come Grindr, Hornet e sms.
«Nei social abbiamo dei codici per riconoscerci: nomignoli come “KMSâ€, chems; “Funâ€; maialini o
scritte “Barebackâ€, che significa senza preservativo».
Gli invitati sono accomunati da un fil rouge. «Tutti professionisti rispettabili: insegnanti, medici, politici,
direttori di locali in voga, giovani di buona famiglia. Il 98% ha rapporti sessuali non protetti e molti dei
partecipanti sono sieropositivi. Quindi quando entri in un gruppo “bareback†metti in conto il rischio di
contrarre l’Hiv».
I Rischi per la
: «Molte delle nuove infezioni da Hiv hanno come fattore di rischio il chem sex.
Salute
Nelle comunità gay milanesi, bolognesi e romane si stima che l’8% lo pratichi».
I rischi sulla salute sono tangibili: «Associare farmaci antiretrovirali e chems può far diminuire
l’efficacia dei farmaci, aumentare gli effetti collaterali così come la tossicità degli stupefacenti».
«Gli studi confermano come un alto numero di persone sieropositive pratichi chem sex, un fenomeno
particolarmente diffuso a Londra e Berlino, in aumento in Italia». Dalle ricerche cliniche emerge come i
tre chems più utilizzati siano
 il “Gâ€,
 il “Crystal Methâ€
 il “Mefedroneâ€, spesso associati tra loro, quasi sempre uniti al “Viagraâ€.
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1066
ï¶ Â«Il G stimola la libido, ma associato al Viagra aumenta il rischio di tossicità sistemica (dolore
toracico, tachicardia, cefalea, fame d’aria, ndr).
ï¶ Il Crystal Meth invece è uno psicostimolante, utilizzato per prolungare i rapporti sessuali. Il
rischio è lo sviluppo di psicosi con allucinazioni e paranoia, crisi d’ansia, alterazioni del ritmo
sonno-veglia».
ï¶ Infine il Mefedrone, venduto con la terminologia “sali da bagnoâ€:
«Richiede multiple somministrazioni per mantenere l’effetto stimolante e crea forte dipendenza, come
il Crystal Meth».
E se al cocktail di sostanze si associano i farmaci antiretrovirali, il risultato può mettere a rischio la vita:
«Molti farmaci antiretrovirali agiscono sui citocromi, enzimi del metabolismo, rallentando il loro
funzionamento. Questo può portare a un sovradosaggio dei chems, metabolizzati più lentamente, col
rischio di incorrere nell’arresto respiratorio, coma e morte». (Salute, Corriere)
SCIENZA E SALUTE
PERCHÉ I PIÙ ALTI NON SONO ANCHE I PIÙ LONGEVI?
I mammiferi più grandi vivono in genere più a lungo di quelli di piccola taglia. Ma
per gli individui più "alti" sembra valere la regola opposta.
Un elefante vive in media dai 40 ai 75 anni, le balene possono arrivare a
110 anni, mentre un topo raramente supera i 12 mesi: i
grandi mammiferi, è noto, sono più longevi di quelli piccoli.
All'interno delle singole specie, però, la maggiore dimensione non è un
vantaggio, al contrario: in questo caso il metabolismo cambia alcune
delle regole del gioco, perché l'energia necessaria per mantenere (ossia
alimentare di energia) un grammo di tessuto è sempre sostanzialmente
la stessa, sia tra le specie sia - all'interno di una stessa specie - per tutti gli individui, grandi e piccoli.
PUNTO DI DISEQUILIBRIO. Questo spiega anche perché, tra gli umani, gli uomini e le donne più
alti corrono rischi maggiori di morte prematura, come dimostra anche la letteratura scientifica.
Robert Wadlow, l'uomo più alto del mondo secondo il Guinness World Record (2,72 m) morì a 22 anni,
e delle 10 persone più alte di sempre la più "longeva" è arrivata a 56 anni.
Le donne più alte sono più inclini a sviluppare forme di cancro negli anni successivi alla menopausa, e
la statura notevole è spesso legata a problemi cardiovascolari, ictus e infarti.
 Altezza e longevità sono correlate negativamente per almeno due ragioni, forse connesse tra
loro. La prima è di carattere ambientale.
POCHE CALORIE. Un filone di ricerca attuale studia come un certo tipo di restrizione calorica può
essere correlata con una maggiore longevità in topi, vermi, cani, scimmie e persino nell'uomo.
Gli animali e i bambini che mangiano meno tendono a diventare meno alti dei coetanei:
l'altezza media della popolazione è quindi un indicatore piuttosto affidabile della disponibilità di calorie
in fase di sviluppo (difficile insomma che uno spilungone da record abbia seguito un regime di
restrizione calorica).
SCRITTO NEL DNA. Il secondo motivo è genetico. Alcuni geni legati all'altezza familiare (come il FOXO3)
sono soggetti a variazioni che codificano per la longevità in alcuni animali, incluso l'uomo.
Questi geni contribuiscono all'attivazione di cellule staminali, controllano i meccanismi di morte
cellulare, regolano l'efficacia di insulina e fattori di crescita. Tutti meccanismi che determinano quanto
un corpo può crescere e quanta energia gli serve per farlo. Tra longevità , altezza e fabbisogno calorico
c'è quindi anche un legame genetico, e variazioni a carico di questi geni potrebbero essere connesse a
una maggiore o minore durata della vita. (Salute, Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1066
PREVENZIONE E SALUTE
TROPPI GRASSI SATURI AUMENTANO
(DI PARECCHIO) IL RISCHIO DI DIABETE
Uno studio dimostra che basta un pasto super-grasso per ridurre la sensibilitÃ
all’insulina e modificare in peggio il metabolismo. Burro sotto accusa: mangiarne
troppo raddoppia la probabilità di diabete, meglio usare l’olio d’oliva
Il diabete non è solo questione di troppo zucchero
A giudicare da due ricerche appena pubblicate, pure i grassi saturi sono
in prima fila sul banco degli imputati: mangiarne in eccesso, per es.
perché si indulge spesso e volentieri nel fast food o perché anziché
condire con olio d’oliva si preferisce il burro, aumenta
considerevolmente il rischio di sviluppare un diabete di tipo 2.
SOTTO ACCUSA IL FAST FOOD: La prima indagine, pubblicata sul Journal of Clinical Investigation,
 punta il dito contro hamburger, patatine e cibi grondanti grassi:
i medici hanno dato ad alcuni volontari un bicchiere di acqua o di una bevanda contenente grassi saturi
in quantità analoga a quelli di un doppio cheeseburgeer col bacon e patatine fritte o di due pizze al
salame, quindi hanno valutato la resistenza all’insulina e altri parametri metabolici.
«Basta un singolo “pasto†ad alto contenuto di grassi saturi per ridurre la capacità di azione
dell’insulina sulle cellule e quindi modificare in peggio il metabolismo del glucosio, favorendo una
resistenza all’ormone che è il primo passo verso il diabete; inoltre, nel fegato si accumula
immediatamente più grasso e si modifica anche il bilancio energetico dell’organo.
I cambiamenti metabolici che abbiamo osservato sono simili a quelli tipici dei pazienti con diabete di
tipo 2 o steatosi non alcolica, il “fegato grasso†che si associa anch’esso a un maggior pericolo di
diabete. Ci ha sorpreso vedere un effetto così evidente già dopo una sola “dose†di grassi saturi».
MODIFICHE DEL METABOLISMO
«La resistenza all’insulina indotta dai grassi ha portato a un incremento di zucchero nel fegato e una
concomitante riduzione dell’assorbimento di glucosio nei muscoli, un meccanismo che porta a far salire
la glicemia ed è tipico del pre-diabete.
Inoltre, nel tessuto adiposo abbiamo registrato un aumento della resistenza all’insulina che porta a un
maggior rilascio di grassi nel sangue, che a sua volta peggiora la resistenza all’insulina in un circolo
vizioso; l’eccesso di grassi, infine, può favorire la comparsa di steatosi epatica. I soggetti sani possono
gestire l’impatto del cibo ad alto contenuto di grassi sul metabolismo, ma una dieta regolarmente ricca
di grassi saturi può costituire un vero problema e aumentare molto il rischio di diabete».
: seguendo per quattro anni e mezzo oltre 3300 persone senza
MEGLIO L’OLIO DEL BURRO
diabete ma ad alto rischio cardiovascolare i ricercatori si sono
accorti che un elevato consumo di grassi saturi aumenta la
probabilità di sviluppare un diabete di tipo 2. Nello specifico, con 12 g. di burro al giorno il rischio
raddoppia; i grassi animali in genere sarebbero correlati a un maggior pericolo anche se con qualche
eccezione, visto che per es. lo yogurt intero sarebbe protettivo nei confronti del diabete.
«I dati confermano l’opportunità di seguire la dieta mediterranea per mantenersi in salute e prevenire
molte malattie croniche. La raccomandazione principale? Sostituire i grassi saturi e quelli di
derivazione animale, in particolare da carni rosse e conservate, con grassi vegetali di olio d’oliva e
frutta secca. Un’alimentazione ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, frutta secca e olio
d’oliva che scarseggi di carni rosse e dolci è la migliore per ridurre il rischio di diabete». ( Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1066
PREVENZIONE E SALUTE
PRESSIONE, TENERE LA “MASSIMAâ€
ENTRO 120 MMHG PER CUORE PIÙ PROTETTO
Se la pressione sistolica resta al di sotto dei 120 millimetri di mercurio
(mmHg), il rischio di eventi cardiovascolari si abbassa.
È quanto emerge da uno studio da uno studio pubblicato sulla rivista Circulation.
Secondo gli esperti, tuttavia:
un livello pressorio troppo basso potrebbe arrecare alcuni effetti
Gli autori hanno utilizzato i
collaterali, come insufficienza renale e squilibri elettrolitici.
criteri
utilizzati
da Sprint
(Systolic
Blood
Pressure
Intervention Trial), uno studio che aveva dimostrato che :
ï¶ ridurre la pressione sanguigna sistolica da 140 mmHg – valore ritenuto
“nella norma†negli Stati Uniti - a 120 mmHg – valore che in Italia viene
indicato come “soglia massima da non superare†-, potrebbe ridurre del
27% il rischio di ictus, infarto e mortalità per disturbi cardiovascolari.
Nello specifico, gli scienziati hanno utilizzato questi parametri per analizzare i
dati raccolti tra il 1999 e il 2006 dal National Health and Nutrition Examination
Survey.
Al termine della ricerca, gli autori hanno osservato che
 ridurre la pressione sanguigna della popolazione fino a 120 mmHg
potrebbe salvare la vita di 107.500 cittadini ogni anno.
Inoltre, potrebbe prevenire 46.100 casi di arresto cardiaco. Tuttavia, secondo gli esperti, questa
eventualità potrebbe anche produrre effetti collaterali: potrebbe causare
 56.100 episodi di ipotensione,
 34.400 sincopi,
 43.400 eventi di squilibri elettrolitici gravi
 88.700 casi d'insufficienza renale acuta all'anno.
Alla luce di questi risultati, gli autori ritengono che per conciliare rischi e vantaggi dell'abbassamento
della pressione sanguigna, potrebbe essere opportuno mantenerla introno ai 130 mmHg.
“Negli Stati Uniti il rischio di sviluppare l'ipertensione nel corso della vita è pari a circa l’80% - osserva
Cooper -.
La gestione ottimale della pressione rappresenta uno dei più significativi contributi forniti dalla
medicina alla sopravvivenza dei pazienti.
Occorre quindi comprendere che anche piccoli miglioramenti nella gestione individuale possono avere
un grande impatto sulla salute delle personeâ€. (Salute, Sole 24ore)
PERCHÉ la QUARANTENA DURA Proprio 40 GIORNI?
La quarantena indicava il periodo di isolamento cui erano costrette le navi sospettate di
trasportare persone o animali contagiosi
.
Se ne trova traccia già ai primi del ’400, quando ancora era vivo il ricordo della peste nera, in relazione
alle navi in arrivo a Venezia dai possedimenti dalmati.
CREDENZE E TRADIZIONI: I 40 giorni dipendono dal fatto che si riteneva che dopo questo lasso di
tempo un ammalato di peste non fosse più contagioso. In realtà la malattia era diffusa dalle pulci dei
topi, che dopo la quarantena erano sempre vivissime, ma il numero ebbe ugualmente successo perché
presente nelle tradizioni popolari, nei passi biblici e nella liturgia cattolica (quaresima ecc.).
Oggi ha assunto il valore generico di isolamento precauzionale di durata variabile.
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno IV – Numero 1066
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
PROGETTO “UN FARMACO PER TUTTI†:
TRASMISSIONE “TUTTA SALUTE†– RAI 3
Progetto per contrastare la Povertà Sanitaria.
Se vuoi vedere la registrazione della Nostra partecipazione in diretta alla trasmissione “TUTTA
Salute†andata in onda ieri su RAI 3 basta cliccare
sul seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/or
dineNuovo/?option=com_content&view
=article&layout=edit&id=1675
Questi i Risultati: Farmacie che hanno aderito al progetto- ad oggi 96
RACCOLTI 46.000 CONFEZIONI di FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai seguenti
ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore
della Carità Madre Teresa di Calcutta, Ordine di Malta, Croce Rossa, Elemosiniere del
Santo Padre – ROMA; Missione dei Padri Camilliani in Benin, Hospital La Croix
QUOTA SOCIALE 2017
E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per
l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.
Si comunica che in questi giorni, l’Istituto di Credito incaricato della riscossione, sta recapitando gli
AVVISI DI PAGAMENTO relativi alla Tassa di iscrizione all’ Ordine per l’anno 2017, obbligatoria per
l’iscrizione all’albo.
Gli ISCRITTI che NON HANNO ANCORA RICEVUTO L’AVVISO DI PAGAMENTO,
POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine INSERENDO il proprio CODICE FISCALE
al seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2017
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1066
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1066
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 9
Anno IV – Numero 1066
ORDINE: i prossimi EVENTI del Mese di MARZO
DATA
Lunedì
6 Marzo,
ore 21.00
TITOLO
NOTE
WOUND MANAGEMENT IN FARMACIA
5 Crediti
Formativi
Sede Ordine
Strumenti per il Counseling efficace nella gestione delle lesioni Cutanee
L’ENPAF incontra l’ ORDINE:
Mercoledì
8 Marzo,
ore
10.00-18.00
Venerdì
10 Marzo,
ore 21.00
il giorno 8 Marzo p.v. a partire dalle ore 10:00 e fino alle 18:00, saranno
presenti i funzionari dell’Enpaf per affrontare tutte le problematiche
riguardanti il sistema contributivo e previdenziale proprio dell’Enpaf; sarÃ
fornita assistenza ai Colleghi che interverranno rispondendo a tutte le
problematiche sollevate
Serata Cannabis
La CANNABIS in FARMACIA:
Proprietà , Modalità di Allestimento e Aspetti Normativi
Interverranno: Prof. F. Barbato, Prof.ssa A. Miro, Dott. U. Trama,
Dott. M. Fusco, Dott. E. Nava, Dott.ssa S. Creazzola
Sede Ordine
10 Crediti
FAD
Sede Ordine
Incontro sul tema:
Martedì
21 Marzo
Ore 21.00
Grazie .... le faremo sapere
Come scrivere un Curriculum Vitae
e affrontare un colloquio di lavoro
ORDINE: ad APRILE parte la II° edizione di FAD in
farmaDAY (30 CF): un NUOVO MODO di AGGIORNARSI
FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per
ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM
Gentile Collega, come hai potuto constatare in questi anni il Consiglio Direttivo dell’Ordine ha messo a
disposizione dei propri iscritti una serie di Corsi di Formazione Residenziali gratuiti allo scopo di fornire
Formazione attinente alla professione.
Purtroppo per molti colleghi seguire i Corsi Residenziali presenta numerose difficoltà .
Per questo motivo, pur mantenendo un certo numero di Corsi Residenziali, a partire dal mese di
Aprile, farmaDAY riparte con una grande NOVITA’
La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice,
GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria, seguendo il notiziario farmaDAY
Nei prossimi giorni Vi saranno fornite maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione