Anno V – Numero 1075
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
farmaco per Tuttiâ€
2. ORDINE: Quota sociale
2017
3. ORDINE: eventi mese di
Marzo
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Sei sane abitudini che
(forse) puoi abbandonare
5. Perché
fischiano
le
orecchie?
6. Curano 80 malattie,
ma noi i cordoni li
buttiamo
Prevenzione e Salute
7. Bevete due bicchieri
d’acqua prima di fare
qualcosa di impegnativo:
ecco a che serve
8. Acne, la lotta contro i
brufoli comincia sempre
prima
Meteo Napoli
Venerdì 17 Marzo
ï‚· Variabile
Minima: 6° C
Massima: 17 °C
Umidità :
Mattina = 62%
Pomeriggio = 52%
Venerdì 17 Marzo 2017 – S. Patrizio
Proverbio di oggi….……..
E' n' uosso 'e presutto (E' un avaraccio!)
Bevete due bicchieri d’acqua prima di fare
qualcosa di impegnativo: ecco a che serve
Siamo fatti d’acqua. Senz’acqua non c’é vita.
I luoghi comuni sull’acqua si perdono dalla notte dei
tempi. E anche se il consiglio degli otto bicchieri
d’acqua al giorno non ha alcun riscontro scientifico,
prima di mettersi a fare ragionamenti complicati,
calcoli matematici o attività che richiedano concentrazione e alta attenzione
bisognerebbe berne almeno due.
I ricercatori hanno appurato che
ï¶ bere due bicchieri d’acqua prima di condurre compiti mentali
aumenta i tempi di reazione del cervello del 14%.
Secondo gli scienziati inglesi «dopo aver bevuto mezzo litro di acqua si hanno
tempi di reazione più veloci rispetto a chi non lo ha fatto». Un po’ come se
l’acqua fungesse da catalizzatore.
Gli esperimenti hanno suggerito di non intraprendere un’attivitÃ
cerebralmente impegnativa da assetati: questo perché lo stimolo della sete
impegna una serie di neuroni che invece potremmo utilizzare per altro,
riducendo i tempi di reazione e le performance intellettive. Una scoperta da
tenere a mente prima di sostenere un esame all’università , così come
un’importante riunione di lavoro. Sono al vaglio dei ricercatori anche teorie
ormonali su come la disidratazione colpisca il cervello. Ed è possibile che
l’acqua possa riparare uno squilibrio anche di questo tipo.
Un gruppo di ricerca canadese ha confermato che la VASOPRESSINA, oltre a
determinare i livelli di attenzione e l’eccitazione, ci fa sentire il bisogno di
bere prima di andare a letto anche se effettivamente non abbiamo sete.
La mancanza di vasopressina si può tradurre invece con una progressiva
disidratazione dell’organismo. E, partendo dall’analisi dei sintomi che
alterano l’organismo, quando siamo disidratati s’instaurano gli stessi processi
fisiologici di quando siamo stressati. Per limitare i problemi dei deficit di
vasopressina, quindi, basterebbe imporsi di bere regolarmente. (La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1075
SCIENZA E SALUTE
SEI SANE ABITUDINI CHE (FORSE) PUOI ABBANDONARE
Dal filo interdentale ai famosi 8 bicchieri d'acqua al giorno: regole tassative che
ora si scopre non lo sono più di tanto.
Ci sforziamo perché pensiamo che facciano bene. Ma alcuni di
quelli che ormai tendiamo a considerare piccoli sacrifici (o noiose
routine) della vita quotidiana necessari per la salute non sono
fondati su ragioni solidissime da un punto di vista scientifico. Con
un po' di buon senso, ovviamente, talvolta si può... soprassedere.
1. BERE 8 BICCHIERI DI ACQUA AL GIORNO. Si pensa che l’origine di questa
raccomandazione sia in una pubblicazione americana che risale addirittura
al 1945: diceva che le persone hanno bisogno di almeno 2 litri e mezzo di
acqua al giorno.
Aggiungeva però che questa quantità la assumiamo quasi completamente
attraverso i cibi che mangiamo.
Dunque, al contrario di quanti molti credono, non rischiamo continuamente la
disidratazione, e anzi non c’è nessun beneficio specifico a bere acqua oltre a quella di cui si ha sete.
Sulla quantità giusta non ci sono in realtà raccomandazioni specifiche: dipende da quello che si
mangia, da dove si vive, da quanto si suda.
2. LAVARSI LE MANI CON SAPONI DISINFETTANTI. Alla fine, dopo un dibattito durato anni, negli Stati
Uniti sono stati banditi i saponi antibatterici: i produttori non sono riusciti a fornire le prove,
richieste dall’ente regolatore, la FDA, che siano più efficaci del sapone normale nel combattere i
microbi.
Non solo: le sostanze che svolgono l’azione considerata anti-batterica, come il triclosan, potrebbero
essere dannose nel lungo periodo. Lavarsi le mani con acqua e sapone resta il modo migliore per
prevenire la diffusione dei germi.
Se non sono disponibili, possono andare bene come alternativa i prodotti a base di alcol.
3. FARE STRETCHING PRIMA DELLO SPORT. Che prima e dopo qualunque
tipo di esercizio fisico sia necessario fare stretching è diventato quasi
un mantra. Ma alcune ricerche recenti suggeriscono che non abbia
particolare efficacia nel ridurre gli incidenti muscolari, migliorare la
prestazione o prevenire i dolori muscolari.
Con lo stretching aumenta la flessibilità , che ritorna allo stato di partenza
dopo circa un mese da quando si sospende l’abitudine. Per una ballerina
o una ginnasta ovviamente la flessibilità è importante, per chi corre meno.
Se farlo o no dipende dalle preferenze personali.
Le ultime raccomandazioni dicono: meglio un riscaldamento graduale dei muscoli che simuli i
movimenti che si andranno a fare, piuttosto dell’allungamento.
4. USARE IL FILO INTERDENTALE. A sorpresa, a finire sotto inchiesta è stata anche una delle
raccomandazioni più universali dei dentisti.
L’estate scorsa, la British Dental Association ha annunciato che gli studi su cui si basa questa regola, che
anche al buon senso sembrerebbe plausibile, sono pochi, condotti su un piccolo numero di persone e di
“qualità molto bassaâ€. Pare insomma che non ci sia uno straccio di prova che serva davvero alla salute
di denti e gengive. Dipende forse dal fatto che pochi passano il filo nel modo giusto? (la modalitÃ
corretta sarebbe su e giù lungo i lati dei denti). Il verdetto non è ancora definitivo.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1075
5. MANGIARE 5 PORZIONI DI FRUTTA E VERDURA. Sul fatto che frutta e verdura facciano bene alla
salute non si discute.
Però a voler vedere quale sia la quantità esattamente raccomandata, e come si
misuri, le risposte non sono più tanto chiare.
Di recente, uno studio ha trovato che il numero migliore sia 7.
In Danimarca ne suggeriscono 6, in Australia 7.
Ricerche più recenti parlano di 8 e 10.
Alla regola delle 5 porzioni si è arrivati traducendo in pratica il suggerimento
dell’OMS secondo cui la dieta corretta dovrebbe prevedere un minimo di 400
grammi di vegetali al giorno (patate escluse) per la prevenzione delle malattie. Una
porzione sarebbe quindi di circa 80 grammi.
Ma… il Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione italiano raccomanda tre porzioni di frutta (da
150 grammi l’una) e due di verdura (da 50 grammi se mangiata cruda, da 250 grammi da cuocere).
Conclusione: mangiatela ogni volta che potete, senza stare troppo a contare.
6. PRENDERE LA VITAMINA C. A consigliare la vitamina C contro il raffreddore fu negli anni ’70 il
premio Nobel Linus Pauling, e da allora è diventata per molti un’abitudine quasi scontata.
A guardare bene, però, uno potrebbe anche rinunciarvi: le prove che abbia l’efficacia che molti le
attribuiscono, non ci sono.
Una revisione Cochrane che ha analizzato la mole degli studi dedicati all’argomento conclude che
assumere regolarmente supplementi di vitamina C non serve a prendere meno raffreddori.
Forse, ma non è sicuro, aiuta a far durare meno i sintomi una volta che uno l’ha preso.
Siccome però male non fa (gli studi non hanno evidenziato effetti collaterali negativi in chi prende
d’abitudine supplementi di vitamina C), ciascuno si può regolare come preferisce. (Salute, Focus)
PREVENZIONE E SALUTE
PERCHÉ FISCHIANO LE ORECCHIE?
Il fischio nelle orecchie è una sensazione soggettiva: si percepisce un suono acuto
che non è originato dalle vibrazioni di onde sonore esterne ma che nasce nella parte
interna dell’orecchio.
Basta un’ostruzione del condotto uditivo dovuta a cerume o a catarro, per
generare il fischio.
Se invece il condotto è libero, il fischio è dovuto ai
muscoli interni (stapedio e muscolo tensore del
MUSCOLI
timpano) che si contraggono per mantenere tesa la
TROPPO TESI
membrana timpanica e quindi smorzare le
vibrazioni prima che raggiungano la parte più delicata dell’orecchio. A
volte però i muscoli si contraggono per spasmi involontari, soprattutto per
effetto dello stress.
Quando è colpa di una malattia.
Di natura diversa sono i fruscii e ronzii legati alle malattie e che possono derivare da alterazioni della
pressione dei liquidi che si trovano nella parte più interna dell’orecchio, da patologie dell’apparato
uditivo o del nervo acustico, oppure da difetti circolatori come nell’ipertensione e nell’arteriosclerosi .
(Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1075
SCIENZA E SALUTE
CURANO 80 MALATTIE,
MA NOI I CORDONI LI BUTTIAMO
Il trapianto di cellule staminali estratte dal cordone ombelicale è ormai sovrapponibile,
per successi raggiunti, a quello del midollo osseo, molto più invasivo. Ne beneficiano non
solo i bambini e non solo le persone nate da quel cordone, funziona su una ottantina di
patologie: ma in Italia semplicemente li buttiamo nei rifiuti speciali
Nel mondo si sono ormai superati i 30mila trapianti di cellule staminali cordonali.
Lo ha annunciato Eliane Gluckman, che è massima
esperta mondiale di trapianto cordonale e Presidente
dell'European Group of Bone Marrow Trasnplantation.
“Il trapianto di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale
dei nascituri è ormai una realtà consolidata e ha mostrato tassi di
successo sovrapponibili al più invasivo espianto di midollo osseo
da donatore vivente†dice il Prof. Francesco Zinno, Docente di
Immunoematologia all’Università di Tor Vergata “e i campi di
applicazione aumentano di giorno in giorno:
uno studio statunitense, condotto presso la Duke University, ha dimostrato come il trapianto autologo
di cellule staminali cordonali abbia reso possibile la ripresa di bambini affetti da paralisi cerebrale
infantile che, altrimenti, sarebbero stati destinati all’invalidità ;
 lo scorso luglio una bambina italiana di 20 mesi, affetta da paralisi cerebrale infantile, ha
ricevuto due infusioni di cellule staminali del proprio cordone ombelicale (precedentemente
raccolto e conservato) che hanno già portato significativi miglioramenti.
Oggi, è addirittura possibile curare bambini affetti da patologie genetiche come l’ADA-scid (il
sistema immunitario è praticamente inesistente e i piccoli malati sono costretti al perenne isolamento)
e la Sindrome di Wiskott-Aldrich (malattia che provoca emorragie, infezioni gravi e tumori).
Secondo i Registri, nel 2014 erano oltre 610mila nel mondo i campioni disponibili, sia donati che
conservati per uso autologo con scopi preventivi o raccolti per la cura di un familiare malato.
In Italia oltre il 95% dei cordoni vengono gettati come un rifiuto speciale, sprecando
un preziosissimo materiale biologico dalle enormi potenzialità terapeutiche
È come gettare nel contenitore dei rifiuti ospedalieri un qualunque organo potenzialmente
utilizzabile per un trapianto.
Solo nel nostro Paese, ogni anno si ammalano di leucemia circa 5 bambini ogni 100.000 abitanti e i
linfomi rappresentano il 15% di tutti i tumori nei bambini di età compresa tra 0 e 14 anni, questi piccoli
pazienti potrebbero guarire grazie alla lungimiranza dei propri genitori o alla generosità di altri" dice
ancora il prof Zinno.
I trapianti effettuabili con cellule staminali da cordone servono per 57% per curare pazienti adulti e il
43% casi pediatrici, questo perché la versatilità delle staminali cordonali permette anche di usare più di
un campione e avere quindi la quantità di cellule necessarie per curare pazienti adulti.
Tra le 80 patologie che è possibile curare o addirittura guarire grazie a queste cellule staminali ci sono
le leucemie acute, nel 20% hanno trattato sindromi mielodisplastiche e mieloproliferative (condizioni
neoplastiche in cui le staminali del midollo osseo non producono correttamente le cellule sanguigne),
nel 14% sono state impiegate nei linfomi, i rimanenti casi comprendono tumori solidi, patologie del
midollo osseo, disordini autoimmuni e malattie rare. (Salute, Rai News)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1075
PREVENZIONE E SALUTE
ACNE, LA LOTTA CONTRO I BRUFOLI
COMINCIA SEMPRE PRIMA
L'età di comparsa si sta abbassando sempre più,in alcuni casi già alle elementari.
Essenziale una terapia adeguata per evitare lesioni che creino segni permanenti
Dai brufoli non si scappa. L'acne è un passaggio quasi obbligato
dell'adolescenza, visto che colpisce l'80-85 % dei ragazzini.
Può diventare però un problema conviverci se le prime pustole si fanno
vedere in terza o quarta elementare: non più casi sporadici ma piccoli
pazienti in continuo aumento.
Brufoli sempre più precoci: La fascia d'età in cui di solito si deve
combattere contro le bolle da acne va dagli undici ai diciotto anni e per
fortuna la maggioranza dei ragazzi deve fare i conti con forme lievi o
moderate della malattia, che non lasceranno strascichi. Tuttavia, l'età di insorgenza punta verso il
basso, come spiega Fabio Arcangeli, dir. dell'unità di dermatologia dell'ospedale Bufalini di Cesena:
«In passato le forme precoci erano legate per lo più a specifici disturbi endocrini, ora si vedono casi di
acne anche in preadolescenza, fra i sette e gli undici anni, senza che vi siano patologie sottostanti.
Succede soprattutto nelle bambine e il motivo principale è la pubertà anticipata, sempre più
frequente».
Se il terremoto ormonale arriva prima del previsto, anche l'acne che spesso vi si accompagna finisce
per affacciarsi quando si frequenta ancora la scuola primaria, un problema da non sottovalutare :
«Purtroppo spesso gli stessi pediatri tendono a sottovalutare il disturbo. Ma se è vero che di acne non
si muore, di certo si possono avere ripercussioni psicologiche molto pesanti, soprattutto se il viso viene
“segnato†in giovanissima età . È perciò importante una diagnosi precoce per un trattamento adeguato
e tempestivo: iniziare a curare un'acne pediatrica appena compare significa ridurre la percentuale di
ragazzini che poi svilupperanno forme più gravi della malattia».
I trattamenti giusti: «Trattando adeguatamente le forme lievi alla loro comparsa è possibile evitare
che progrediscano – conferma Arcangeli –. Nei primi stadi possono essere molto utili
ed efficaci farmaci locali a base di benzoilperossido e clindamicina associati: la somministrazione è
unica e quindi più semplice, inoltre oggi esistono formulazioni con una percentuale ridotta di
benzoilperossido che a fronte di minori effetti collaterali (il più comune è l'irritazione cutanea) sono
ugualmente valide per contrastare i brufoli e possono essere usate anche nei più piccoli».
Se l'acne è molto forte, tuttora la scelta terapeutica migliore resta l'isotretinoina:
«Si tratta di un farmaco molto temuto, in realtà è il più efficace che abbiamo perché risolve con
certezza le manifestazioni dell'acne ed elimina le recidive, “guarendo†i pazienti.
La usiamo anche nell'acne infantile, la forma più rara che compare fra i tre e i sei anni, ed è una buona
scelta anche nell'acne precoce dopo i sette anni; tuttavia per colpa dei possibili effetti collaterali
l'isotretinoina fa ancora paura e non viene prescritta quanto si potrebbe.
La maggioranza degli eventi avversi, dalla secchezza della pelle all'epistassi, è facilmente controllabile;
purtroppo però il farmaco può dare malformazioni nel feto in caso di gravidanza, per cui l'uso è
possibile nelle ragazzine solo previa esclusione di una gravidanza in corso e facendo attenzione a non
restare incinta durante la cura. Il piano terapeutico prevede perciò che il farmaco sia prescritto di mese
in mese e si facciano test di gravidanza regolari, tuttavia con le dovute precauzioni l'isotretinoina resta
il medicinale decisivo per le sorti dell'acne, anche e soprattutto di quella precoce: di fatto sempre
efficace, toglie l'eccesso di secrezione di sebo e rende la pelle liscia, risolvendo il problema ed evitando
che ricompaia». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1075
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MARZO
VIGILANZA DEGLI ORDINI SUL CORRETTO ESERCIZIO
DELLA PROFESSIONE
Nota di sintesi su alcuni elementi fondamentali da ricordare per il corretto esercizio
della professione e la lotta all’abusivismo negli ambiti in cui opera il farmacista.
Il Consiglio Nazionale della Federazione, ha deliberato di porre in essere “una lotta serrata
all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista: dalla farmacia di comunitÃ
all’ospedale, dalla distribuzione alla ricerca†e, in questo senso, tutti gli Ordini provinciali
sono invitati a vigilare con la massima attenzione sul corretto esercizio della professione.
L’art. 8 della L. 175/1992 riconosce agli Ordini professionali la facoltà di promuovere
ispezioni presso le sedi professionali dei propri iscritti, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti
alla professione. A tal proposito è opportuno rammentare alcuni profili di fondamentale importanza.
ESERCIZIO ABUSIVO della PROFESSIONE: Al farmacista è vietato porre in essere, consentire o
agevolare a qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione (cfr. art. 3, comma 2, del Cod. Deont.
Farm.). Tale comportamento costituisce anche un grave reato, sanzionato dall’art. 348 del Codice Penale e,
per il farmacista che consenta o agevoli l’abusivismo, l’art. 8 della legge 175/1992 prevede anche
l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno.
Obbligo di indossare il CAMICE BIANCO e il DISTINTIVO PROFESSIONALE:
Oltre ad essere previsto in alcune Regioni da specifiche disposizioni di legge, costituisce preciso obbligo
deontologico per il farmacista (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.) che presta la propria attività al pubblico
indossare il camice bianco e il distintivo professionale. La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e
risiede nella necessità di garantire al cittadino la possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di
equivoci il farmacista, UNICO professionista abilitato a fornire consigli sui medicinali.
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1075
Ordine: I Farmacisti Napoletani incontrano PADRE PIO:
VISITA GUIDATA A PIETRELCINA
L’Ordine in collaborazione con l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani di Napoli (UCFI-NA),
ha organizzato una visita guidata a Pietrelcina per Sabato 8 Aprile, p.v.
In un momento di particolare attenzione ed impegno nella nostra Categoria, I'evento si propone come
occasione di riflessione ed aggregazione.
Al fine di consentire la massima diffusione agli iscritti e data
l’imminenza della manifestazione, si prega di far pervenire entro e non
oltre Sabato 1 Aprile p.v., i nominativi dei Colleghi che intendono
partecipare al fine di permettere all’Ordine la migliore realizzazione dell’evento.
PROGRAMMA
Ore 8.00 : Ritrovo dei partecipanti in area da definire e partenza in PULLMAN.
Ore 10.30: Celebrazione S. Messa
Ore 11.30: Visita guidata con Padre Enzo Gaudio
Ore 13.30: Pranzo
Ore 17.30: Rientro
La partecipazione per i Colleghi è gratuita mentre per gli
COME PARTECIPARE
Accompagnatori NON iscritti all’Ordine il costo è di 15 Euro. Il ricavato
sarà devoluto al Convento dei Frati Minori Cappuccini di Pietrelcina.
Inviare un messaggio sms o messaggio whatsapp al seguente numero indicando:
 Nome e Cognome
 Indirizzo e-mail
 Eventuale accompagnatore non Iscritto all’Ordine
Enzo Santagada, Presidente Ordine - Napoli: 339 81 77 933
I Farmacisti Napoletani Incontrano i Farmacisti Europei:
MADRID
Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in
contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali
tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo.
Come Partecipare
Si può prenotare
chiamando
l’Agenzia
0823 - 354433
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 8
Anno IV – Numero 1075
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinariocampania
QUOTA SOCIALE 2017
E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per
l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.
Si comunica che in questi giorni, l’Istituto di Credito incaricato della riscossione, sta recapitando gli
AVVISI DI PAGAMENTO relativi alla Tassa di iscrizione all’ Ordine per l’anno 2017. Il pagamento della
quota annuale è obbligatorio per conservare l’iscrizione all’Albo.
GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO L’AVVISO DI PAGAMENTO,
POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE
al seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quotasociale-2017
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio 2016 assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando
1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad
offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello.
Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre
maggiore vicinanza che l’Ordine ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi
che investono i laureati in farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali.
Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine Martedì dalle 14.30 alle 16.30.
I Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti
modalità : 1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3.Inviare e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.