Anno V – Numero 1103
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: assistenza legale
gratuita
2. Concorso straordinario
3. ORDINE:
FAD
in
farmaDAY
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Che cosa è l’onicofagia?
5. 15 cose che (forse) non
sai sulla... pipì
Mercoledì 26 Aprile 2017 – S. Marcellino
Proverbio di oggi….……..
E' stata n' acqua 'e maggio! - un caso fortunato, imprevisto
ORDINE: nell’ediz. odierna inizia FAD in
farmaDAY:un nuovo modo di aggiornarsi
FAD in farmaDAY: nuova opportunità che l’Ordine da ai propri
iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM
Per maggiori dettagli consultare la sez. bacheca di questo numero
AVVISO:
per partecipare al corso ci si può iscrivere fino al 15 Giugno
Prevenzione e Salute
6. Verdure bianche per
prevenire il tumore allo
stomaco
7. Acuto,
subacuto
o
cronico:
ecco
come
trattare il mal di schiena
CHE COSA È L’ONICOFAGIA?
L’onicofagia è l’abitudine di rosicchiarsi le unghie. Deriva da
uno stato di ansietà alla quale il soggetto reagisce
inconsapevolmente con un gesto ripetitivo e irrefrenabile di
tipo autodistruttivo.
È frequente nell’età compresa tra 6 e 18 anni, ma è
provato che questo comportamento è diffuso anche nel
10 % circa degli studenti universitari.
Meteo Napoli
Mercoledì 26 Aprile
ï‚· Variabile
Minima: 11° C
Massima: 19 °C
Umidità :
Mattina = 74%
Pomeriggio = 42%
"PASTI" DISTRUTTIVI. A seconda del grado di ansietà , le
unghie possono essere appena rosicchiate oppure danneggiate, con la pelle
circostante. Nei casi più gravi può essere necessario ricostruire l’unghia. Nei
bambini l’abitudine si scoraggia con l’uso di smalti di
gusto sgradevole, altre volte si sfrutta il senso di vanitÃ
sottolineando l’inestetismo dell’unghia rosicchiata. È
sbagliato reprimere il gesto sgridando il bambino. La
tendenza a mangiarsi le unghie è segno di disagio, è
perciò più corretto cercare di scoprire e rimuovere i motivi che causano
l’ansietà (Focus)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1103
SCIENZA E SALUTE
15 COSE CHE (FORSE) NON SAI SULLA... PIPÌ
Che c'entra l'urina con le sigarette? È davvero utile contro il veleno delle meduse? Quanta
ce n'è in media in una piscina? Come fanno gli sportivi? Quando la scienza entra nella
toilette (o nel bagno chimico).
CHE COSA C'È DENTRO LA PIPÌ? Almeno 3.000 sostanze diverse. Lo
rivela uno studio pubblicato sulla rivista Plos One. L’urina è il mezzo
principale attraverso il quale ci liberiamo delle scorie dei processi
metabolici e delle sostanze estranee o tossiche: contiene componenti:
 organici (urea, acido urico, aminoacidi ecc.)
 inorganici (ioni sodio, potassio, calcio, magnesio, cloruri, fosfati, solfati ecc.).
I ricercatori hanno individuato ben 3.079 sostanze (o metaboliti): 72 dovuti ai batteri, 1.453 provenienti
dal corpo, e 2.282 dipendenti da dieta, farmaci, cosmetici o ambiente (alcuni composti appartengono a
più di un gruppo).
QUANTA NE FACCIAMO? Un uomo adulto ne produce in
media un litro e mezzo al giorno, circa 550 litri all’anno. È stato
calcolato che in una vita passiamo circa 106 giorni a fare pipì.
PERCHÉ SCAPPA. La pipì viene prodotta dai reni e raccolta in
una specie di piccola cisterna, la vescica. Quando nella vescica
l’urina raggiunge la quantità minima di 300 ml, parte uno stimolo
nervoso, una sorta di “troppo pienoâ€, che provoca il desiderio di eliminare il liquido attraverso la
contrazione della vescica stessa. I bambini che “se la fanno addosso†non hanno ancora imparato a
controllare questo stimolo.
DÀ SAPORE ALLE SIGARETTE. L’urea, tra gli elementi principali della pipì, viene utilizzata anche per
migliorare l’aroma delle sigarette. In realtà l'urea è un composto altamente versatile da trovare
impiego anche in molti prodotti come fertilizzanti, materie plastiche, alimenti per animali, esplosivi e...
nei saponi dermatologici. Naturalmente è la sua versione sintetica, creata in laboratorio.
IN QUALI SPORT GLI ATLETI SI FANNO LA PIPÌ ADDOSSO? Durante gli sport il bisogno di urinare
si riduce: i liquidi in eccesso (acqua, sali minerali, urea) sono espulsi per lo
più col sudore. Ma in alcuni sport di lunga durata gli atleti possono sentire
lo stimolo impellente di urinare, e lo fanno senza interrompere la gara. I
ciclisti lo fanno sul ciglio della strada, spesso mentre pedalano. Lo stesso
capita ai piloti di Formula 1, che non possono uscire dall’abitacolo. I
subacquei urinano nella muta. I calciatori non hanno questi problemi (un
tempo dura 45’).
QUANTA PIPÌ C'È NELLE PISCINE? Se siete assidui frequentatori di piscine, vi conviene forse non
continuare a leggere. Le persone fanno davvero (tanta) pipì in piscina, non è una "leggenda
metropolitana": in una piscina grande un terzo di quelle olimpioniche, ci sono in media 75 litri di pipì.
Dei ricercatori cinesi invece hanno calcolato che quando la pipì è davvero tanta, la miscela di urina e
cloro può scatenare una reazione chimica in grado di sciogliere i corpi dei bagnanti e sapere quante
persone devono fare pipì contemporaneamente.
QUANTO CI VUOLE A FARLA TUTTA? Tutti i mammiferi di grossa e media
taglia (uomo compreso) impiegano più o meno 21 secondi per svuotare
completamente la vescica.
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1103
MEZZO DI COMUNICAZIONE. Per gli animali, oltre che un’esigenza fisiologica (gli elefanti ne fanno
fino a 50 litri al giorno), è un mezzo di comunicazione. Attraverso i feromoni, particolari sostanze
chimiche, contenuti nella pipì, molte specie - dai crostacei ai felini – possono lanciare messaggi ai
propri simili, arrivando a influenzarne il comportamento. Attirando per es. il maschio in un modo
praticamente irresistibile.
PERCHÉ LA PIPÌ È GIALLA? Dipende dalla urobilina, un pigmento
biliare che deriva dalla degradazione della bilirubina (il prodotto della
distruzione dei globuli rossi al termine del loro ciclo vitale).
Se si beve abbastanza e si è ben idratati,
l’urobilina è diluita in molta acqua e l’urina
è giallo tenue. Una pipì giallo scuro può
indicare che è necessario assumere più
liquidi, mentre una tendente al bianco potrebbe significare che abbiamo
bevuto troppa acqua e che i reni sono sottoposti a uno sforzo eccessivo.
SPRQ - SONO PISCIONI QUESTI ROMANI. Al tempo dei romani l'urina
era così preziosa da essere raccolta dagli orinatoi pubblici e poi venduta. Per
far che? Bè, per e. per lavorare le pelli, per la pulizia, come concime e
persino come cura per alcune malattie. E a un certo punto venne pure
tassata
PIPÌ, RANE E TEST DI GRAVIDANZA. Oggi ci sembrerà poco ortodosso,
ma fino ai primi anni '60, l'unico test di gravidanza affidabile consisteva nell’iniettare l'urina di una
donna in una femmina di Xenopo liscio (Xenopus laevis) rana nativa degli stagni fangosi del Sud Africa.
Negli esemplari femmina veniva iniettata l'urina di una donna e se quest'ultima era incinta, la rana,
dopo l'iniezione, cominciava a produrre uova.
PIPÌ NELLA DOCCIA PER SALVARE IL PIANETA. Non c’è dubbio che molti già lo
facciano, anche se imbarazzati a dichiararlo pubblicamente. Eppure l’argomento ha
una logica reale e innegabile: fare pipì mentre si fa la doccia potrebbe comportare
vantaggi enormi per l’ambiente. L’obiettivo è convincere le persone a fare la prima
pipì della giornata sotto la doccia, così da sfruttare la stessa acqua per entrambe le
funzioni, e risparmiando quella che altrimenti si consumerebbe in più con lo
sciacquone.
TESSUTI PREGIATI. Anche il Tweed scozzese uno dei tessuti più pregiati, usato per abiti da uomo,
deve in qualche modo la sua fama all’urina, che veniva messa nell’acqua per pulirlo bene, sfruttando il
potere sbiancante dell’ammoniaca. Poi sono arrivati i saponi…
LA BUFALA DELLA PIPÌ SULLA PUNTURA DI MEDUSA. La vulgata vuole che
l'ammoniaca nelle urine possa distruggere le tossine del veleno delle meduse e
ridurre il dolore, dopo un morso. Ma NON È VERO: l’urina, anche ai suoi livelli più
acidi (a seconda di ciò che avete ingerito quel giorno) non è sufficiente per
neutralizzare le tossine potenti e alcaline di una medusa. Anzi potrebbe fare
persino peggio e ulteriormente infiammare la parte colpita.
NELLO SPAZIO C'È CHI BEVE URINA (DEPURATA OVVIAMENTE). A bordo della Stazione Spaziale
Internazionale c'è un curioso confine che separa i cosmonauti russi dagli astronauti occidentali. Solo
questi ultimi, infatti, bevono la loro urina. Depurata, ovviamente. In questo modo, come sono soliti
scherzare molti astronauti, compresa Samantha Cristoforetti, il caffè di ieri diventa il caffè di domani.
L'aspetto più curioso di tutta la vicenda è però che i cosmonauti russi non bevono l'acqua purificata
dagli americani. Mentre questi ultimi purificano (e bevono) buona parte dell'urina raccolta nelle
toilette del modulo russo. (Salute, Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1103
PREVENZIONE E SALUTE
VERDURE BIANCHE PER PREVENIRE IL TUMORE ALLO
STOMACO
secondo uno studio cinese il consumo quotidiano di ortaggi e frutti bianco-verdi, ricchi di
vitamina C, aiuterebbe a ridurre il rischio di malattia anche dell’8%
Bianco: pare essere questo il colore ‘alimentare’ per prevenire il tumore
allo stomaco.
Consumare infatti con regolarità alcuni tuberi, come rape e patate, e
vegetali quali cavolfiori e cipolle, cui si possono aggiungere
anche aglio, sedano e cavoli verdi sembrerebbe ridurre di un terzo il
rischio di sviluppare questa neoplasia. Almeno stando ai risultati di
un’ampia ricerca pubblicata su European Journal of Cancer.
Dieta e tumore dello STOMACO
: Non tutte le verdure, per combattere il tumore allo
stomaco, sono uguali:
 ci vogliono ortaggi di colore bianco-verde chiaro, quelli di norma ricchi di vitamina C.
Diffusa anche in Italia, dove si colloca al nono posto tra i tumori più diagnosticati negli uomini e
all’undicesimo fra le donne, secondo i dati diffusi dal rapporto AIRTUM 2015, con all’incirca 73mila
nuove diagnosi di tumore allo stomaco annue.
La scoperta sugli effetti protettivi delle verdure bianche è nata dal riesame, da parte del gruppo di
ricercatori cinesi, di 76 studi comprendenti oltre 6 milioni di persone, di cui 33 mila morte per tumore
allo stomaco.
«Abbiamo considerato 67 alimenti – spiegano gli autori dello studio - comprendenti un’ampia gamma
di vegetali, frutta, carne, pesce, sale, alcool, te, caffè e svariati nutrienti, esaminando la possibile
l’influenza sullo sviluppo del tumore dello stomaco in un periodo compreso tra 3 e 30 anni».
Ne è emerso che la migliore prevenzione derivava dal consumo di vegetali bianchi;
un’efficacia estendibile anche all’introito di frutta dello stesso colore:
 «100 grammi al giorno in più di frutta bianca contenente vitamina C risultano associati a una
riduzione di rischio del 5%».
ALIMENTI DA LIMITARE: Lo studio ha anche il merito di aver esaminato alcuni fattori dietetici
negativi per il tumore allo stomaco:
 «Cibi preconfezionati o pietanze ad alto contenuto di sale – ma anche un eccessivo consumo di
sottaceti, spinaci e fegato così come un elevato apporto di alcol, in particolare di birra e liquori,
erano implicati nello sviluppo di malattia».
L’impatto è stato quantificato con un aumento del 12% di rischio per ogni 5 grammi di sale in più al
giorno e del 5% per ogni 10 grammi di alcol in più.
FATTORI DI RISCHIO: Ma sul tumore gastrico non incidono solo le abitudini alimentari. Non è da
trascurare fra l’altro l’abitudine al fumo e all’alcol: un mix che potrebbe aumentare le probabilità di
tumore di circa 1,5-2,5 volte. Né si può ignorare il ruolo dell’Helicobacter pylori, il batterio ad oggi
considerato fra le principali cause di insorgenza del tumore gastrico, di cui l’unica prevenzione possibile
è l’eliminazione dei fattori di rischio associati (fumo, alcol, assunzione cronica di antinfiammatori non
steroidei) e il rispetto di corrette norme igieniche quali lavarsi le mani prima di toccare o mangiare gli
alimenti ed effettuare una corretta pulizia della bocca, visto che il contagio del batterio avviene o per
via oro-orale (attraverso goccioline di saliva) o per via oro-fecale (attraverso le feci) oppure attraverso
veicoli intermedi come l'ingestione di acqua contaminata, verdure inquinate da acque infette o cibi
manipolati con mani non lavate, appunto. (Salute, Fondazione veronesi)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1103
SCIENZA E SALUTE
ACUTO, SUBACUTO O CRONICO:
ECCO COME TRATTARE IL MAL DI SCHIENA
Cronico, acuto o subacuto: non tutti i tipi di mal di schiena colpiscono allo stesso modo, e
non sempre alla loro base ci sono quei problemi alle radici dei nervi che fuoriescono dalla
colonna vertebrale tanto spesso accusati di essere la causa delle lombalgie.
Questa casistica variabile impone anche una variabilità nei trattamenti più adatti per affrontare il
dolore che colpisce la parte bassa della schiena; oggi a guidare gli esperti nella scelta dell’opzione
migliore arrivano le nuove linee guida dell’American College of Physicians, pubblicate sugli Annals of
Internal Medicine.
“Quando è necessario trattare un dolore lombare cronico, i medici dovrebbero
scegliere le terapie caratterizzate dal minor numero di pericoli e dai costi più
contenuti perché per la maggior parte dei trattamenti non ci sono chiari
vantaggi relativi di uno rispetto all’altro. I medici dovrebbero evitare
 di prescrivere terapie costose;
 quelle caratterizzare da potenziali pericoli significativi, come l’assunzione di oppioidi a lungo
termine (che può essere associata alla dipendenza e a overdose accidentali);
 le terapie farmacologiche che non si sono dimostrate efficaci, come [gli antidepressivi triciclici] e
[gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina]â€.
Le nuove raccomandazioni distinguono 3 possibili situazioni:
 quella in cui il dolore è acuto (cioè dura meno di 4 settimane),
 quella del dolore subacuto (che dura, cioè, da 4 a 12 settimane)
 e i problemi cronici (che durano da più di 12 settimane).
In generale, gli esperti consigliano ai medici di rassicurare i pazienti sul fatto che dolori acuti e subacuti
tendono a risolversi spontaneamente, invitandoli allo stesso tempo a fornire le informazioni necessarie
perché chi ne soffre possa gestirli in autonomia.
Farmaci ad uso topico, iniezioni epidurali e inibitori selettivi della COX-2 (un tipo di farmaci
antinfiammatori non steroidei) non vengono presi in considerazione, l’uso degli oppioidi viene
fortemente scoraggiato e fra i trattamenti di prima linea vengono incluse diverse terapie di tipo non
farmacologico. Ne emergono 3 raccomandazioni pubblicate sulle pagine di Annals of Internal Medicine
RACCOMANDAZIONE 1: Dato che la maggior parte dei pazienti con dolore lombare acuto o subacuto
migliora nel tempo indipendentemente dai trattamenti, medici e pazienti dovrebbero scegliere
trattamenti non farmacologici con calore superficiale, massaggio, agopuntura, o manipolazione spinale. Se
si desidera un trattamento farmacologico, i medici e i pazienti dovrebbero scegliere farmaci
antinfiammatori non steroidei o miorilassanti. (Livello: raccomandazione forte)
RACCOMANDAZIONE 2: Per i pazienti con dolore lombare cronico, medici e pazienti dovrebbero
inizialmente scegliere trattamenti non farmacologici con esercizio, riabilitazione multidisciplinare,
agopuntura, riduzione dello stress basata sulla mindfulness, tai chi, yoga, rilassamento muscolare
progressivo, biofeedback elettromiografico, terapia laser a basso livello energetico, terapia operante,
terapia cognitivo-comportamentale, o manipolazione spinale. (Livello: raccomandazione forte)
RACCOMANDAZIONE 3: In pazienti con dolore lombare cronico che hanno risposto in modo non
adeguato alla terapia non farmacologica, medici e pazienti dovrebbero prendere in considerazione il
trattamento farmacologico con farmaci FANS come terapia di prima linea, o Tramadolo o Duloxetina come
terapia di seconda linea. I medici dovrebbero considerare gli oppioidi solo come opzione per pazienti in cui i
trattamenti prima menzionati hanno fallito e solo se per i singoli pazienti i potenziali benefici superano i
rischi. (Livello: raccomandazione debole) (Salute, Sole 24Ore)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1103
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: oggi 26 Aprile parte la II° Edizione di FAD in
farmaDAY (30 CF): un NUOVO MODO di AGGIORNARSI
FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per
ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM
La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione
obbligatoria ECM in modo semplice,
GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria,
seguendo il notiziario farmaDAY
30 Crediti
ECM
COME PARTECIPARE
a) Inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. la richiesta di fruizione del Corso.
Tale richiesta deve contenere i seguenti dati:
1. Nome, Cognome; 2. Codice Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!), 3. luogo e data di nascita,
4. n. di iscrizione all’Ordine dei Farmacisti di Napoli; 5. n. tel. mobile che verrà utilizzato
esclusivamente per comunicazioni urgenti relative a modifiche del Corso
b) In tempi brevi riceverai le credenziali con una USERNAME e una PASSWORD PERSONALE
insieme alle istruzioni per fruire del Corso
c) All’arrivo del farmaDAY, notiziario dell’Ordine redatto quotidianamente dal Presidente Prof.
V. Santagada, l’ultima pagina sarà dedicata all’argomento del corso o argomenti similari e
conterrà un link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
d) Il Titolo del Corso : “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse,
Sinusite,Patologie dell’Orecchioâ€
e) Cliccandoci sopra si aprirà la pagina contenente i vari moduli.
Al termine di ogni Modulo dovrai rispondere al questionario di fine modulo che Ti consentirÃ
di passare al modulo successivo e così via.
Una volta terminato il corso potrai accedere al modulo di assegnazione dell’attestato ECM
che potrai liberamente scaricare e stampare. Ma non finisce qui!! Avrete a disposizione un
tutor on-line a cui vi potrete rivolgere in caso di difficoltà .
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1103
ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,
Tosse, Sinusite,Patologie dell’Orecchioâ€
Di seguito schema generale del corso.
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF
Modulo
1/A
1/B
1/C
1/D
1/E
1/F
1/G
1/H
1/I
TITOLO
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Data
N.
Modulo
TITOLO
Data N.
26-Apr
27-Apr
28-Apr
2-Mag
3-Mag
4-Mag
5-Mag
8-Mag
9-Mag
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
2
3
4
5
6
7
8
9
5/A
5/B
5/C
5/D
5/E
5/F
5/G
5/H
5/I
Rinite 1
Rinite 2
Rinite 3
Rinite 4
Rinite 5
Rinite 6
Rinite 7
Rinite 8
Rinite 9
8-Giu
9-Giu
12-Giu
13-Giu
14-Giu
15-Giu
16-Giu
19-Giu
20-Giu
29
30
31
32
33
34
35
36
37
21-Giu
22-Giu
23-Giu
26-Giu
27-Giu
28-Giu
29-Giu
30-Giu
3-Lug
38
39
40
41
42
43
44
45
46
4-Lug
5-Lug
6-Lug
47
48
49
Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug
Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug
Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug
50
51
52
QUESTIONARO n.1
2/A
2/B
2/C
2/D
2/E
2/F
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
QUESTIONARO n. 5
1
2
3
4
5
6
10-Mag
11-Mag
12-Mag
15-Mag
16-Mag
17-Mag
10
11
12
13
14
15
18-Mag
19-Mag
22-Mag
23-Mag
24-Mag
25-Mag
26-Mag
16
17
18
19
20
21
22
QUESTIONARO n.2
3/A
3/B
3/C
3/D
3/E
3/F
3/G
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
1
2
3
4
5
6
7
QUESTIONARO n.3
4/A
4/B
4/C
4/D
4/E
4/F
Mal di Gola 1
Mal di Gola 2
Mal di Gola 3
Mal di Gola 4
Mal di Gola 5
Mal di Gola 6
QUESTIONARO n. 4
29-Mag
30-Mag
31-Mag
5-Giu
6-Giu
7-Giu
23
24
25
26
27
28
6/A
6/B
6/C
6/D
6/E
6/F
6/G
6/H
6/I
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
1
2
3
4
5
6
7
8
9
QUESTIONARO n. 6
7/A
7/B
7/C
Sinusite 1
Sinusite 2
Sinusite 3
QUESTIONARO n. 7
8/A
8/B
8/C
QUESTIONARIO n.8
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1103
Modulo 1/A:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
Introduzione ai PROBLEMI delle VIE RESPIRATORIE
Ogni giorno la comunità dei Farmacisti è chiamata dal cittadino-paziente a fornire consigli sulle
cosiddette “patologie minoriâ€. Infatti, la comunità dei Farmacisti riceve quotidianamente domande
circa il chiarimento su alcuni sintomi generati da stati patologici minori.
Il cittadino-paziente si rivolge al Farmacista essenzialmente in tre modi:
1. richiesta di aiuti per trattare i sintomi;
2. acquisto di specialità medicinali già note al cittadino-paziente;
3. informazioni e chiarimenti sulla salute in generale.
Il Farmacista è visto pertanto, sempre più come una fonte affidabile, accessibile e bene informata
atta a fornire consigli sulla salute.
Il ruolo del Farmacista nel rispondere ai sintomi e a supervisionare la vendita dei Farmaci da Banco
è cruciale e richiede esperienze e conoscenze delle varie patologie e del loro trattamento. Per
meglio consigliare il cittadino-paziente, il Farmacista deve ricavare la maggior parte delle
informazioni a lui necessarie ascoltando accuratamente quello che il paziente gli dice, ponendo
domande aperte e specifiche inerenti l’età , la comparsa dei sintomi, i sintomi, dati anamnestici ed
eventuali altre terapie in corso.
Il farmacista non può, in alcun caso, fare diagnosi di tipo patologico ma
solo segnalare al paziente la necessità eventuale di recarsi dal proprio
medico curante per un approfondimento analitico.
Nei moduli che seguiranno sono riportati sia consigli di tipo immediato, che
considerazioni riguardanti le singole patologie oggetto di questo Corso
(influenza, raffreddore, mal di gola, rinite, tosse, sinusite, patologie
dell’orecchio).
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
https://fad.ocmcomunicazioni.com