Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
  • Home
  • Attività
    • Commissioni
    • Eventi
  • Ordine
    • Uffici
    • Storia
    • Statuto
    • Deontologia
    • Albo Professionale
    • Libro Centenario
    • Carta dei servizi
    • Giuramento del Farmacista
    • Organigramma
  • Servizi
    • ECM →
      • Prenota ECM
    • Circolari Ordine
    • Circolari FOFI
    • Iscrizione
    • farmaDAY
    • Autocertificazioni
    • Per il Cittadino →
      • Guardie Mediche
      • Distretti
      • Presidi
      • Farmacie ~ Punto Salvavita
      • Farmacie e Parafarmacie
      • Detrazione Fiscale
      • Informazioni sui Farmaci
      • Furto ricettari
    • Concorsi
    • Richieste →
      • Tesserini
    • Per il Farmacista →
      • Leggi, Decreti e Normative
      • Enpaf
      • Prenotazione corso di tutoraggio inoculazione
    • Tirocini
    • Modulistica
  • Galleria
    • Immagini
    • Video
  • News
    • Rassegna Stampa
    • News
Anno V – Numero 1104 AVVISO Ordine 1. ORDINE: assistenza legale gratuita 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: FAD in farmaDAY Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Colesterolo: ecco come interpretare correttamente i valori degli esami del sangue 5. Lo sai che troppo sport fa male? 6. Le bibite in lattina fanno male al cervello? 7. Ecco cos'è il metodo stamina Giovedì 26 Aprile 2017 – S. Zita Proverbio di oggi….…….. ‘A femmena è comme ‘o tiempo ‘e marzo: mò t’alliscia e mò te lascia ORDINE: iniziato FAD in farmaDAY: un nuovo modo di aggiornarsi FAD in farmaDAY: nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM Per maggiori dettagli consultare la sez. bacheca di questo numero AVVISO: per partecipare al corso ci si può iscrivere fino al 15 Giugno ECCO COS'È IL METODO STAMINA "Il protocollo prevede l'utilizzo sia di cellule dello stesso paziente (autologhe) che di cellule da donatore (allogeniche). Manca tuttavia l'indicazione di un piano di identificazione, screening e testing di donatori allogenici. Questo esclude, tra l'altro, la verifica del rischio di malattie e Prevenzione e Salute agenti trasmissibili (Hiv-1, Hiv-2, Hbv, Hcv, Treponema pallidum, Htlv-1, Htlv-2, 8. Cervello, la dieta mediterranea scudo Cmv, Cid). In assenza di tali controlli, l'impiego di cellule da donatore potrebbe contro l’atrofia? rappresentare un rischio per i pazienti". E' quanto affermava a dicembre 2013 il comitato di esperti chiamato a esprimersi sul protocollo Stamina. Un parere poi giudicato non imparziale dal Tar del Lazio, nell'ordinanza con cui aveva sospeso l'effetto delle conclusioni degli scienziati. 5 CICLI - "Il fatto che il protocollo preveda somministrazioni ripetute (5 cicli costituiti ciascuno da un'infusione endovenosa più una intrarachidea) potrebbe Meteo Napoli aumentare il rischio di fenomeni di sensibilizzazione con complicanze anche gravi Giovedì 27 Aprile (es. encefalomielite)" continuavano gli esperti. ï‚· Variabile CAROTA OSSEA - E ancora: "Data la natura del materiale di partenza (carota Minima: 15° C ossea) questo tipo di preparazione comporta il rischio di iniezione di materiale di Massima: 22 °C origine ossea al livello del sistema nervoso". In sostanza, "in aggiunta ai rischi Umidità: legati alla possibile contaminazione delle cellule e alla possibile iniezione Mattina = 65% intrarachidea di materiale osseo, non essendo possibile comprendere le Pomeriggio = 42% caratteristiche e quindi le potenzialità fisiologiche della popolazione cellulare ottenuta, risulta impossibile stabilirne il profilo di sicurezza". (AdnKronos) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1104 SCIENZA E SALUTE COLESTEROLO: ECCO COME INTERPRETARE CORRETTAMENTE I VALORI degli ESAMI del SANGUE Elevati livelli aumentano il rischio di ictus e infarti. Chi è a rischio deve monitorarne l’andamento frequentemente. Nella lotta ad infarti e ictus il monitoraggio dei livelli di colesterolo LDL, quello comunemente chiamato “cattivo”, è fondamentale per capire se le terapie hanno effetto. I valori soglia sono diversi da persona a persona e dipendono dallo stato di salute. Come interpretare gli esiti degli esami del sangue? Quando è necessario ricorrere all’utilizzo dei farmaci? Lo chiediamo al professor Cesare Fiorentini, dir. del Programma di Cardiologia all’Ospedale Monzino di Milano, uno dei centri più all’avanguardia per le patologie cardiache. PROFESSORE, CHE COS’È IL COLESTEROLO? «Nel corpo umano la presenza dei lipidi è fondamentale. Diverse strutture che ci compongono hanno presente al loro interno dei grassi come fosfolipidi, trigliceridi e colesterolo. Quest’ultimo è importante per la produzione di molti ormoni e della membrana cellulare. Il colesterolo funge da mattone per la sintesi di molecole complesse. Se non lo introduciamo attraverso la dieta il nostro corpo è comunque in grado di produrlo». Che relazione c’è tra questa molecola e gli eventi cardiovascolari? «Negli ultimi 40 anni la scienza si è molto concentrata sul ruolo del colesterolo perché si è visto che un suo accumulo causa una condizione nota come aterosclerosi. Si tratta dell’accumulo di grasso a livello dei vasi sanguigni. A lungo andare causano un restringimento che può portare ad infarti ed ictus poiché si riduce il flusso si sangue e ossigeno diretto ai tessuti. Oggi, senza nessun ragionevole dubbio e in virtù dei numerosissimi studi sull’argomento, è possibile affermare che elevati livelli di colesterolo LDL rappresentano un fattore di rischio importante per gli eventi cardiovascolari. Più sono alti e maggiore è la probabilità che si verifichino». Esiste un valore di riferimento univoco da non superare? «No, il valore va tarato a seconda dello stato di salute della persona. In persone ad elevato rischio, ovvero in chi soffre di diabete, ipertensione e in chi ha già avuto passati eventi cardiovascolari, i valori di colesterolo devono essere tenuti estremamente bassi. Le principali società scientifiche europee che si occupano di prevenzione sono chiare a questo riguardo: nei casi di elevato rischio la soglia di LDL da non superare è pari a 70 mg per decilitro (70 mg/dl). Nelle persone che invece non presentano questo rischio il valore può tranquillamente arrivare a 130 mg/dl. Addirittura negli Stati Uniti questi valori sono al ribasso. Questo perché la relazione eventi cardiovascolari e livelli di colesterolo è lineare. Più sono bassi e minore è il rischio di andare incontro ad infarti e ictus». Come abbassare i livelli? «Se una persona presenta un rischio molto basso ma ha i livelli di colesterolo alto non necessariamente deve essere trattato farmacologicamente. In questi casi può essere sufficiente un aggiustamento della dieta e un po’ di attività fisica. Quando invece il rischio aumenta allora il farmaco è necessario. Oggi milioni di persone sono in cura con le statine, molecole che hanno rivoluzionato il trattamento dell’ipercolesterolemia. Nella maggioranza dei casi agiscono efficacemente. Nei primi mesi in cui si è in trattamento è necessario un monitoraggio costante dei livelli per stabilire se la cura funziona. Centrato l’obbiettivo i controlli possono essere diluiti nel tempo anche ogni quattro mesi. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1104 «Un buon 10% della popolazione non riesce a centrare l’obbiettivo della riduzione. Sono sempre efficaci le Statine? Non solo, le statine possono anche indurre dolori muscolari che mal vengono tollerati dai pazienti. Ecco perché, pur essendo valide, la scienza sta cercando farmaci alternativi per curare quella fetta di popolazione su cui le statine falliscono. Come dimostrato nel recente studio pubblicato dal New England Journal of Medicine, l’approccio che prevede la somministrazione di statine associato ai nuovi farmaci a base di anticorpi potrà permettere quel salto di qualità nella lotta al colesterolo». (Salute, Fondazione veronesi) SCIENZA E SALUTE LO SAI CHE TROPPO SPORT FA MALE? Se fare attività fisica è importante per la salute di cuore e polmoni, muscoli e ossa, oltre a far bene a umore e cervello, farne troppa, ovvero praticare sport in modo intenso e per lungo tempo, specie se di tipo anaerobico, fa male Lo – spiega la professoressa Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’esercizio di Humanitas. – LO SPORT VA CONSIDERATO COME UN FARMACO  il farmaco giusto, nella dose giusta e per il periodo giusto fa bene;  se prendo il farmaco sbagliato, a dosi troppo elevate o per troppo tempo, anziché averne benefici, si rischia di ritrovarsi con problemi anche seri. Come dimostrato da uno studio sui runner, infatti non è necessario correre le maratone o allenarsi tutti i giorni correndo a elevata velocità per avere i benefici cardiovascolari e metabolici che la corsa offre all’organismo. Nello studio, coloro che vengono definiti “corridori energici”, cioè che in un’ora coprono di corsa una distanza di dodici chilometri, avevano le stesse probabilità di morire delle persone sedentarie, cioè di chi non pratica alcuna attività fisica. Viceversa, i corridori che si allenavano due o tre volte alla settimana, per un totale di circa 1 o 2 ore alla settimana, e correvano anche ad una velocità adeguata stabilita in otto chilometri all’ora, traevano dall’attività fisica tutti i benefici per i quali lo sport è consigliato da tutti i medici. Per questo motivo, praticare troppa attività fisica, soprattutto in modo agonistico, oltre a stimolare eccessivamente l’apparato cardiovascolare e a non far bene al cuore, può aumentare anche il rischio di traumi e lesioni muscolo-scheletriche, oltre al fatto di non far bene neppure alle performance sportive. Infatti, chi pensa che allenarsi in modo energico aiuti a migliorare le proprie performance sportive, dovrebbe sapere che  l’overtraining, cioè l’allenamento eccessivo e non adeguato, riduce anzichè migliorare la performance. E a nulla serve assumere integratori antiossidanti per lo sportivo che promettono di ridurre i danni da overtraining; mangiare tanta frutta e verdura invece è ciò di cui hanno bisogno tutti gli sportivi che praticano l’attività sportiva preferita in modo corretto e adeguato, cioè quelle persone che prima di iniziare a fare attività fisica si sono sottoposte a una visita con uno specialista di medicina dell’esercizio per avere un programma di attività fisica adeguato al proprio stato di salute. (Salute, Humanitas) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1104 PREVENZIONE E SALUTE CERVELLO, LA DIETA MEDITERRANEA SCUDO CONTRO L’ATROFIA? La Dieta mediterranea fa bene al cervello. Secondo un nuovo studio pubblicato su Neurology, il volume del cervello delle persone anziane che mangiano “alla mediterranea” diminuirebbe in misura minore e l’atrofia sarebbe meno significativa. Ignoti gli alimenti protettivi della Dieta mediterranea I dati della risonanza sono stati confrontati poi con le abitudini alimentari e il grado di adesione alla Dieta mediterranea. Chi non la seguiva perfettamente – aveva un rischio aumentato di andare incontro a una maggiore perdita di volume cerebrale nei tre anni fra le due risonanze rispetto a chi la seguisse con più rigore. Le abitudini alimentari sono state rilevate prima della misurazione del volume cerebrale cosa che suggerisce – dicono i ricercatori – una sorta di possibile effetto protettivo nel tempo della dieta sul cervello. I risultati persistevano anche dopo aver corretto i dati per altri fattori come età, grado di istruzione, diabete e ipertensione che possono impattare sul volume del cervello. Non è emersa invece nessuna correlazione tra abitudini alimentari e volume di materia grigia e spessore corticale. Cosa potrebbe mediare l’impatto della Dieta mediterranea sul volume cerebrale? Né il consumo di pesce né quello di carne, dicono i ricercatori, smentendo precedenti ricerche, forse altri ingredienti della Dieta o la dieta tutta in sé. Cosa comporta la riduzione del volume cerebrale e come si può prevenire? «Un certo grado di atrofia del cervello durante l’invecchiamento è fisiologica; questo normale processo di invecchiamento si accompagna a un lieve peggioramento delle facoltà cognitive e della working memory». «Tuttavia sappiamo anche che le abitudini e le esperienze accumulate durante la vita (educazione, una professione stimolante, aver coltivato hobby e interessi e aver praticato attività fisica) sono elementi che condizionano la nostra riserva cognitiva e che ci permettono di preservare le nostre facoltà mentali – soprattutto la memoria – durante l’invecchiamento e l’anzianità». Anche la dieta è utile, come suggerisce la ricerca? «Un fattore fondamentale è dato anche dal regime alimentare. Numerosi studi hanno infatti dimostrato come una dieta equilibrata ricca di cereali integrali, verdure a foglia larga, noci e pesce azzurro potesse avere degli effetti positivi nel ritardare gli effetti dell’invecchiamento e riducendo il rischio di sviluppare patologie neurodegenerative. Negli ultimi anni sono state effettuate numerose ricerche scientifiche sia su coorti di pazienti affetti da forme iniziali di Alzheimer, soggetti anziani oppure modelli sperimentali di malattia per identificare i singoli alimenti, elementi nutrizionali che avessero una valenza positiva o negativa. I risultati di questi studi hanno consentito di stilare una lista di alimenti amici del cervello (brain-friend) e una lista di alimenti che non lo sono e che quindi è meglio ridurre il più possibile». «I risultati di questi studi hanno consentito di comprendere i meccanismi biologici alla base degli effetti positivi o negativi riscontrati consentendo quindi di sostanziare con evidenze scientifiche i consigli alimentari: molti di questi elementi hanno infatti naturali proprietà antiinfiammatorie e/o antiossidanti o sono molecole essenziali per il funzionamento delle cellule nervose. Nel complesso si ritiene che la dieta mediterranea sia quella che riassume in maniera esemplare le singole evidenze». «Il fatto che un corretto regime alimentare e un adeguata attività fisica siano importantissimi per la salute generale e abbiano una funzione preventiva nei confronti di malattie oncologiche o cardiovascolari è oramai un concetto largamente recepito. (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1104 SCIENZA E SALUTE LE BIBITE IN LATTINA FANNO MALE AL CERVELLO? Due studi indipendenti hanno trovato correlazioni (ma non rapporti causa-effetto) tra il consumo regolare di bevande dolci o dolcificate e alcune patologie cerebrali. Dopo la conferma che quando apriamo una bibita in lattina - zuccherata o diet che sia - ci prepariamo inevitabilmente a ingrassare, arriva un'altra cattiva notizia: se consumate con assiduità, le bevande dolci o dolcificate possono danneggiare il cervello. Lo sostengono due studi pubblicati separatamente e a breve distanza su altrettante riviste scientifiche, Alzheimer's & Dementia e Stroke. Entrambi, è bene precisarlo subito, rilevano una correlazione - ossia non un rapporto diretto causa-effetto - tra il consumo di questo tipo di bibite e i danni al cervello. I problemi potrebbero derivare, cioè, non direttamente dalle bevande ma l girovita potrebbe non da uno stile di vita globalmente scorretto o da pregresse patologie di essere l'unico problema base, come diabete e sofferenze vascolari. Entrambe le ricerche sono state condotte da un gruppo di neurologi della Boston University School of Medicine (USA). Nella prima, gli scienziati hanno esaminato dati, risultati di test cognitivi e scansioni cerebrali di 4.000 persone che avevano partecipato al Framingham Heart Study, un ampio studio del 1948 per valutare i rischi di patologie cardiovascolari. A CARO PREZZO. Tra chi consumava più di due drink zuccherati al giorno (come bibite gassate o succhi di frutta) o almeno tre bevande in lattina a settimana, sono state notate evidenze di invecchiamento cerebrale precoce, problemi di memoria, riduzione del volume cerebrale e dell'ippocampo (una struttura coinvolta nella capacità di ricordare). Tutti campanelli d'allarme della malattia di Alzheimer. LIGHT SOLO NEL NOME. Nel secondo studio, dopo aver valutato le abitudini di consumo di bibite dei partecipanti alla stessa, storica indagine, ci si è concentrati su chi, nei 10 anni successivi, aveva ricevuto una diagnosi di demenza legata all'Alzheimer o aveva avuto un ictus. Sorprendentemente, in questo caso non sono state trovate correlazioni tra consumo di bibite zuccherate e queste due precise patologie. Ma è emerso che chi era abituato a bere almeno una bevanda diet al giorno, correva un rischio almeno tre volte più alto di avere un ictus o sviluppare demenza. CAUSE PREGRESSE. Benché i ricercatori abbiano tenuto conto di altri fattori (come abitudine al fumo, tipo di dieta o età), non si può escludere che la correlazione derivi da condizioni precedenti il consumo di bibite diet. Per esempio, i diabetici tendono a berle più spesso, per tenere a bada l'apporto giornaliero di zuccheri. E poiché il diabete è un fattore di rischio per la demenza, l'origine del rapporto potrebbe essere questa. (Salute, Focus) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1104 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: partita la II° Edizione di FAD in farmaDAY (30 CF): un NUOVO MODO di AGGIORNARSI FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice, GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria, seguendo il notiziario farmaDAY 30 Crediti ECM COME PARTECIPARE a) Inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. la richiesta di fruizione del Corso. Tale richiesta deve contenere i seguenti dati: 1. Nome, Cognome; 2. Codice Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!), 3. luogo e data di nascita, 4. n. di iscrizione all’Ordine dei Farmacisti di Napoli; 5. n. tel. mobile che verrà utilizzato esclusivamente per comunicazioni urgenti relative a modifiche del Corso b) In tempi brevi riceverai le credenziali con una USERNAME e una PASSWORD PERSONALE insieme alle istruzioni per fruire del Corso c) All’arrivo del farmaDAY, notiziario dell’Ordine redatto quotidianamente dal Presidente Prof. V. Santagada, l’ultima pagina sarà dedicata all’argomento del corso o argomenti similari e conterrà un link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. d) Il Titolo del Corso : “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite,Patologie dell’Orecchio” e) Cliccandoci sopra si aprirà la pagina contenente i vari moduli. Al termine di ogni Modulo dovrai rispondere al questionario di fine modulo che Ti consentirà di passare al modulo successivo e così via. Una volta terminato il corso potrai accedere al modulo di assegnazione dell’attestato ECM che potrai liberamente scaricare e stampare. Ma non finisce qui!! Avrete a disposizione un tutor on-line a cui vi potrete rivolgere in caso di difficoltà. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1104 ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite,Patologie dell’Orecchio” Di seguito schema generale del corso. SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo 1/A 1/B 1/C 1/D 1/E 1/F 1/G 1/H 1/I TITOLO Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Data N. Modulo TITOLO Data N. 26-Apr 27-Apr 28-Apr 2-Mag 3-Mag 4-Mag 5-Mag 8-Mag 9-Mag 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 5/A 5/B 5/C 5/D 5/E 5/F 5/G 5/H 5/I Rinite 1 Rinite 2 Rinite 3 Rinite 4 Rinite 5 Rinite 6 Rinite 7 Rinite 8 Rinite 9 8-Giu 9-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 19-Giu 20-Giu 29 30 31 32 33 34 35 36 37 21-Giu 22-Giu 23-Giu 26-Giu 27-Giu 28-Giu 29-Giu 30-Giu 3-Lug 38 39 40 41 42 43 44 45 46 4-Lug 5-Lug 6-Lug 47 48 49 Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug 50 51 52 QUESTIONARO n.1 2/A 2/B 2/C 2/D 2/E 2/F Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore QUESTIONARO n. 5 1 2 3 4 5 6 10-Mag 11-Mag 12-Mag 15-Mag 16-Mag 17-Mag 10 11 12 13 14 15 18-Mag 19-Mag 22-Mag 23-Mag 24-Mag 25-Mag 26-Mag 16 17 18 19 20 21 22 QUESTIONARO n.2 3/A 3/B 3/C 3/D 3/E 3/F 3/G Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore 1 2 3 4 5 6 7 QUESTIONARO n.3 4/A 4/B 4/C 4/D 4/E 4/F Mal di Gola 1 Mal di Gola 2 Mal di Gola 3 Mal di Gola 4 Mal di Gola 5 Mal di Gola 6 QUESTIONARO n. 4 29-Mag 30-Mag 31-Mag 5-Giu 6-Giu 7-Giu 23 24 25 26 27 28 6/A 6/B 6/C 6/D 6/E 6/F 6/G 6/H 6/I Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse 1 2 3 4 5 6 7 8 9 QUESTIONARO n. 6 7/A 7/B 7/C Sinusite 1 Sinusite 2 Sinusite 3 QUESTIONARO n. 7 8/A 8/B 8/C QUESTIONARIO n.8 PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1104 Modulo 1/B: SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista - Influenza (I) L’influenza rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica, perché causa ogni anno epidemie stagionali che, in Italia, colpiscono il 5-10% della popolazione. Pur avendo nella maggioranza dei casi un decorso benigno, l’influenza può causare gravi complicanze, soprattutto in individui fragili come gli anziani e persone con patologie croniche di base. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), coadiuvata dai National Influenza Centres (NIC), fornisce informazioni relative ai ceppi virali circolanti ed al trend epidemiologico dell’anno in corso. In base ai dati osservati, ogni anno comunica la composizione del vaccino per la stagione vaccinale. L'influenza è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce l'apparato respiratorio ed è causata dai virus dell'influenza di tipo A, B e C. Compare di solito durante i mesi invernali ed è caratterizzata da improvvise epidemie in diverse aree geografiche, che durano da 6 a 8 settimane. L'influenza venne descritta per la prima volta da Ippocrate nel 412 d.C. e la prima documentata, vale a dire la prima epidemia influenzale di ampie, risale al 1580. Da allora, sono note ben 31 pandemie di influenza, di cui 3 si sono verificate nel secolo appena trascorso, per l'esattezza nel 1918, nel 1957 e nel 1968. L'influenza può essere considerata un'infezione respiratoria acuta (IRA) anche se si differenzia dal raffreddore comune per il suo esordio improvviso e per l'interessamento di tutto l'organismo. Il paziente colpito dall'influenza all'inizio lamenta dolori alle gambe, alle braccia e alla schiena, avverte cefalea e brividi, febbre, anche alta e affaticamento. Inoltre, possono comparire sintomi acuti a carico dell'apparato respiratorio, come tosse secca. La sintomatologia respiratoria acuta dura da 5 a 7 giorni, ma tosse e debolezza possono persistere per 2 settimane. La trasmissione virale avviene attraverso piccole gocce d'acqua o particelle nebulizzate che vengono diffuse con la tosse e gli starnuti. La malattia ha un periodo di incubazione che varia tra le 18 e le 72 ore. Durante questo periodo la persona contagiata, anche in assenza di sintomi, può diffondere il virus ad altri soggetti e mantiene questa capacità per alcuni giorni dopo l'esordio dei sintomi. Una volta penetrato nell'organismo, il virus attacca le cellule di rivestimento delle vie aeree superiori e inferiori. Entro poche ore dal contagio, inizia la moltiplicazione del virus (replicazione) cui segue la liberazione di nuove particelle virali che contaminano progressivamente tutto l'apparato respiratorio. Le cellule superficiali infettate dell'apparato respiratorio muoiono e il sistema immunitario rilascia sostanze che determinano la comparsa dei sintomi generali. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. https://fad.ocmcomunicazioni.com

Formati farmaDAY

  • farmaDAY PDF
  • farmaDAY iBooks
 

 

 

ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI

Sede via Toledo, 156 - 80132 - Napoli

Tel. 081 5510648 - Fax. 081 5520961

email: info@ordinefarmacistinapoli.it

pec: ordinefarmacistina@pec.fofi.it

C.F. 00813000635

 

 

Privacy Note Legali FAQ URP Elenco siti tematici

Italian Arabic Chinese (Traditional) Danish English French German Greek Hungarian Irish Japanese Portuguese Russian Spanish Swedish Turkish Welsh
986849

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo