Anno V – Numero 1105
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: assistenza legale
gratuita
2. Concorso straordinario
3. ORDINE:
FAD
in
farmaDAY
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Cisti su inguine e ascelle
che non guariscono: può
essere idrosadenite
Venerdì 28 Aprile 2017 – S. Valeria
Proverbio di oggi….……..
Ammore e rogna nun se po’ nasconnere
ORDINE: iniziato FAD in farmaDAY:
un nuovo modo di aggiornarsi
FAD in farmaDAY: nuova opportunità che l’Ordine da ai propri
iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM
Per maggiori dettagli consultare la sez. bacheca di questo numero
AVVISO:
per partecipare al corso ci si può iscrivere fino al 15 Giugno
Prevenzione e Salute
5. Meglio non esagerare con
i farmaci effervescenti
6. Tre caffè al giorno
proteggono contro il
cancro alla prostata
7. Dalla rinite alla sindrome
orale allergica: come
affrontarle
8. “cereali integrali e fibre
fanno vivere più a lungoâ€.
vero o falso?
Meteo Napoli
Venerdì 28 Aprile
ï‚· Variabile
Minima: 12° C
Massima: 19 °C
Umidità :
Mattina = 72%
Pomeriggio = 44%
MEGLIO NON ESAGERARE CON I FARMACI
EFFERVESCENTI
Alcune formulazioni «frizzanti», ricche di sodio, aumentano il
rischio cardiovascolare sul lungo periodo.
Un nuovo studio sostiene sia necessario evidenziare il
contenuto di sale tra le informazioni incluse nelle confezioni
di farmaci esattamente come si fa con le etichettature degli
alimenti.
La ricerca ha scoperto che assumendo la dose giornaliera di
alcuni farmaci è possibile superare i limiti raccomandati per
il sodio, senza alcun apporto dietetico supplementare."
Le formulazioni effervescenti e solubili contenenti sodio dovrebbero essere
prescritte solo nei casi in cui i benefici superano i rischi;
le persone dovrebbero essere informate sul contenuto di sodio di tali farmaci
che si comprano senza ricetta medica. (Agi)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1105
SCIENZA E SALUTE
CISTI SU INGUINE E ASCELLE CHE NON GUARISCONO:
PUÃ’ ESSERE IDROSADENITE
Una malattia poco conosciuta e molto difficile che colpisce le zone delle «pieghe» sulla
pelle. Chi ne soffre ci mette spesso anni per avere una diagnosi, ma le terapie esistono
I sintomi compaiono generalmente fra i 20 e i 30 anni d’età , in prevalenza nelle donne. Non di rado ci
possono volere anche anni perché siano ricondotti alla loro reale
causa: una patologia molto dolorosa e invalidante, l’idrosadenite
suppurativa (o HS) , di cui soffrono in Italia circa 600mila persone.
«Può manifestarsi sotto forma di cisti nei punti in cui sono presenti le
ghiandole sudoripare o i follicoli piliferi (ovvero ascelle, inguine,
glutei e parti intime).
Le lesioni possono aumentare di dimensioni, dare sofferenza,
infiammarsi, aprirsi. Spesso si riacutizzano periodicamente e nei casi
più gravi possono progredire in un ascesso, successivamente in
fistola e poi in esisti cicatriziali anche importanti. Quindi è importante, se si hanno lesioni in queste
zone che non passano, rivolgersi a un dermatologo per avere una diagnosi certa e iniziare
tempestivamente le cure adeguate».
PIÙ FREQUENTE IN CHI È SOVRAPPESO E FUMA
L’idrosadenite, oltre a essere molto dolorosa e invalidante nei movimenti, causa un grave e negativo
impatto psicologico perché mette a repentaglio la vita lavorativa, sociale e sessuale di chi ne soffre.
Sulle sue cause si sa ancora relativamente poco, ma in circa il 40% dei pazienti è familiare, per cui si
sospetta un’implicazione genetica.
Sappiamo poi che c’è una componente ormonale: è infatti più
frequente nelle donne, che rappresentano i tre quarti dei
pazienti.
«Abbiamo capito che è dovuta ad un malfunzionamento della
risposta immunitaria con liberazione di sostanze (citochine) ad
azione infiammatoria. E sappiamo che è più frequente in persone
obese o fumatrici».
VARIE POSSIBILI CURE PER GUARIRE
Il riconoscimento dell’idrosadenite in fase iniziale e un
trattamento adeguato possono significativamente aumentare la possibilità di tenere la malattia sotto
controllo e, in molti casi, di guarire.
Per stabilire la terapia adeguata, è molto importante distinguerla da altre malattie dermatologiche che
talvolta possono presentarsi in modo simile (acne grave, foruncolosi, follicoliti, cisti sebacee
infiammate).
«La diagnosi è clinica, ma si ora avvale anche dell’ecografia dermatologica con specifiche sonde che
consente di determinare la reale gravità ed estensione delle lesioni.
Le linee guida indicano diversi approcci terapeutici:
 con farmaci topici (resorcinolo, clindamicina)
 e sistemici tradizionali (antibiotici, corticosteroidi, retinoidi).
Se questo approccio non porta a risultati, si può considerare il ricorso all’Adalimumab, un farmaco
biologico approvato di recente in Italia per il trattamento di questa malattia, in associazione a terapie
fisico-chirurgiche varie (laser, escissione chirurgica)». (Salute, Corriere)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1105
SCIENZA E SALUTE
TRE CAFFÈ AL GIORNO PROTEGGONO CONTRO IL
CANCRO ALLA PROSTATA
È la caffeina la sostanza che ha mostrato di ridurre il rischio del 53%. Il risultato non era lo
stesso con la bevanda in versione decaffeinato
Allungato o ristretto, nero o macchiato, espresso o moka. Da oggi c’è un motivo in più per sorseggiare
caffè. La popolare bevanda tiene, infatti, alla larga il tumore della
prostata (per la precisione, riduce il rischio del 53%), a patto di
consumarne almeno tre tazzine al giorno.
Lo studio molisano
È questo il risultato di uno studio realizzato dal dipartimento di
Epidemiologia e prevenzione dell’Irccs Neuromed di Pozzilli
(Isernia), in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e
l’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma, e pubblicato
sulla rivista International Journal of Cancer.
La ricerca, durata quattro anni, è stata condotta su circa settemila uomini di età superiore ai
cinquant’anni, residenti in Molise, già arruolati nel più ampio studio epidemiologico “Moli-saniâ€.
Il merito di questo “effetto protettivo†sarebbe soprattutto della caffeina, un alcaloide naturale con
proprietà stimolanti.
«Abbiamo sperimentato l’azione di estratti di caffè su cellule tumorali prostatiche coltivate in
laboratorio – spiega George Pounis, ricercatore dell’Istituto neurologico e primo autore del lavoro –.
Sono stati testati, in particolare, estratti sia contenenti caffeina che decaffeinati.
E i primi, a differenza dei secondi, hanno mostrato la capacità di ridurre in modo significativo la
proliferazione e la metastatizzazione delle cellule cancerose».
«La ricerca ha riguardato la popolazione molisana, che beve, quindi, caffè all’italiana, preparato con
alta pressione, temperatura dell’acqua molto elevata, senza l’uso di filtri. Questo metodo, diverso da
quelli utilizzati in altre zone del mondo, potrebbe determinare una maggiore concentrazione di
sostanze bioattive. Sarebbe interessante, in futuro, approfondire proprio tale aspetto».
Caffè Promosso
Una buona notizia, questa, che segue quella, altrettanto positiva, dello scorso giugno, quando l’Agenzia
internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms aveva definitivamente scagionato il caffè, in
precedenza salito sul banco degli imputati con l’accusa di favorire alcuni tipi di tumore (uno su tutti,
quello alla vescica).
Gli amanti di questa bevanda scura possono, dunque, stare tranquilli e godersi in santa pace, al
risveglio e nelle pause dal lavoro, la fumante tazzina.
Con un’unica avvertenza:
 mai esagerare con le temperature. Se si superano i 60 gradi, infatti, c’è il rischio di piccole
lesioni e infiammazioni alla bocca, correlate a un aumentato rischio di tumori all’esofago.
(Salute, Corriere)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1105
PREVENZIONE E SALUTE
DALLA RINITE ALLA SINDROME ORALE ALLERGICA:
COME AFFRONTARLE
La rinite allergica è un disturbo molto frequente; a scatenarla sono i pollini, che a causa
di una reazione eccessiva del sistema immunitario provocano i ben noti sintomi
delle allergie primaverili.
I problemi possono però estendersi anche al di fuori del periodo dell’impollinazione. Capita, infatti, che
chi soffre di rinite allergica soffra anche di SINDROME ORALE
ALLERGICA (Soa), una reazione allergica al cibo che colpisce
specificamente la bocca, le labbra, la lingua e la gola.
In effetti molte allergie agli alimenti (secondo gli esperti, più del 60%)
sono allergie crociate con quelle scatenate dai pollini, come quelli di
betulla, ambrosia, parietaria, genepi ed erba mazzolina.
Fra i loro SINTOMI PRINCIPALI sono inclusi gonfiore e prurito alle
labbra, alla bocca, alla lingua e alla gola che compaiono immediatamente
dopo aver mangiato certa frutta o verdura, soprattutto se crude;
in alcuni casi possono comparire anche nausea e vomito, orticaria (in
particolare se il cibo viene pelato, tagliato o grattugiato) e asma (ad es.
quando il cibo viene saltato in padella).
A scatenarli possono ad esempio essere ciliegie, nettarine, pesche, prugne,
albicocche, mele, pere, mango, banane, fichi, avocado, fragole, lamponi, kiwi, angurie, arance, sedano,
carote, prezzemolo, coriandolo, cumino, aneto, cerfoglio, finocchio, pomodori, patate, peperoni, zucche,
zucchine, cetrioli, lattuga, carciofi, piselli, noci, nocciole, mandorle, lenticchie, arachidi, ceci, soia,
frumento e semi di girasole. E anche il miele può scatenare una sindrome orale allergica.
La DIAGNOSI di Soasi basa sull’analisi della storia clinica del paziente, che spesso permette di
associare i sintomi dell’allergia al consumo di specifici cibi. In alcuni casi il medico può però ritenere
opportuno procedere a una dieta di eliminazione per verificare se escludendo alcuni cibi scompaiono i
sintomi allergici. Infine, è possibile ricorrere a dei test di laboratorio, in particolare il prick test o
lo scratch test (effettuati sulla pelle), oppure analisi del sangue per verificare la presenza di specifici
anticorpi (in genere utilizzate quando non è possibile eseguire semplici test dermatologici); se il prick
test dovesse rilevare una positività per un polline ma non per il frutto corrispondente potrebbe essere
chiesto anche di provare a mangiare dosi specifiche del cibo sospettato.
TRATTAMENTO: al momento non ci sono terapie specifiche per la sindrome orale allergica e la
soluzione sta nell’evitare i cibi che scatenano l’allergia.
Solo in alcuni casi (quando l’allergia è causata da una sola sostanza) è possibile ridurre la sensibilità alle
molecole responsabili del problema (i cosiddetti allergeni) attraverso vaccini e immunoterapia.
In altri, invece, è possibile evitare la reazione consumando solo cibi cotti.
Le temperature elevate possono infatti inattivare alcuni allergeni, ma non tutti; in genere, ad es., le
allergie alla frutta a guscio, alle spezie, al sedano e alle fragole sono associate a proteine che non
vengono inattivate dalla cottura.
Nel caso delle mele, invece, può bastare un minuto in microonde seguito da un rapido raffreddamento
per ridurre i sintomi della sindrome orale allergica, e in altri casi può essere sufficiente sbucciare la
frutta (magari indossando un paio di guanti) prima di consumarla. Infine, anche gestire in modo
corretto la rinite allergica (ad es. con l’uso di antistaminici) aiuta ad affrontare meglio anche la Soa.
Nel caso in cui ci si dovesse trovare alle prese con i sintomi dell’allergia è bene sciacquare bene la
bocca con acqua e rivolgersi a un medico per dei consigli più specifici. (Salute, Sole 24Ore)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1105
PREVENZIONE E SALUTE
“CEREALI INTEGRALI e FIBRE
FANNO VIVERE PIÙ a LUNGOâ€. VERO o FALSO?
Sono tante le persone che, per motivi di salute o per mantenersi in salute più a lungo,
pensano che cambiare stile di vita introducendo cereali integrali e fibre nella loro dieta,
sia una soluzione anche per vivere più a lungo. Vero o falso?
L’abbiamo chiesto alla professoressa Daniela Lucini, responsabile
della Sezione di Medicina dell’esercizio di Humanitas.
VERO
:
Anche se è ormai noto da tempo il link
tra longevità e alimentazione, in particolare se le scelte
dietetiche ricadono su cibi ricchi di fibre come cereali integrali,
verdura e frutta, tuttavia per vivere a lungo in salute mangiare solo
fibre non basta – spiega l’esperta.
– Infatti, tra le caratteristiche di un’alimentazione che permette di allungare la vita è importante
tenere conto del peso corporeo evitando sovrappeso e obesità , meglio ancora se a un peso corporeo
nella norma corrisponde anche un buon equilibrio tra massa grassa e massa muscolare.
Sono quindi importanti, oltre ai cereali integrali e alle fibre, anche le proteine magre del pesce e della
carne bianca, ma anche dei legumi che favoriscono la costruzione e mantenimento della massa
muscolare.
Oggi, il tipo di alimentazione che ha più evidenze scientifiche quando si parla di dieta e longevità è
quella a basso contenuto calorico, cioè un tipo di alimentazione che prevede la riduzione della quantitÃ
di calorie giornaliere.
A confermare questo dato, un recente studio australiano pubblicato su Gerontology e condotto per 10
anni su 1600 persone di età di oltre 49 anni, ha dimostrato che mangiare più fibre da cereali integrali,
verdure e frutta migliora quello che viene definito “invecchiamento di successoâ€; significa che coloro
che aggiungono questi alimenti alla propria dieta invecchiano con una salute fisica e mentale migliore
rispetto a chi non ne consuma.
Quando si tratta di carboidrati, cioè dei nutrienti che si assumono con i cereali integrali, pane, pasta,
prodotti da forno, zucchero e zuccheri della frutta, per es., è meglio non esagerare nelle quantità anche
se si assumono sotto forma di cereali integrali e frutta, ma soprattutto se si assumono prodotti
derivanti da cereali raffinati, per evitare di aumentare di peso e aumentare la massa grassa.â€
(Salute, Humanitas)
QUANDO SONO STATI INVENTATI GLI OCCHIALI?
Se non si tiene conto delle leggende che ne attribuiscono il merito ai cinesi o agli
indiani, gli occhiali furono inventati con ogni probabilità a Venezia nel corso del
1200.
Nella Cronaca del convento di Santa Caterina di Pisa è detto che il frate domenicano Alessandro della
Spina (morto nel 1313) «rifece e rese nota l’invenzione degli occhiali, che qualcun’altro aveva per primo
realizzata ma non voluto diffondere». Documenti uffficiali. Sin dalla fine del ‘200, in alcuni capitolari
delle arti veneziane, si fa menzione degli occhiali (“roidi da ogliâ€) come di oggetti già da tempo
fabbricati dagli artigiani vetrai di Murano. Una delle prime rappresentazioni pittorica degli occhiali
appare nel ritratto del cardinale Ugo di Provenza, affrescato nel 1352 dal pittore Tomaso da Modena
nel seminario vescovile di Treviso.
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1105
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: partita la II° Ediz. di FAD in farmaDAY (30 CF):
un NUOVO MODO di AGGIORNARSI
FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per
ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM
La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione
obbligatoria ECM in modo semplice,
GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria,
seguendo il notiziario farmaDAY
30 Crediti
ECM
COME PARTECIPARE
a) Inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. la richiesta di fruizione del Corso.
Tale richiesta deve contenere i seguenti dati:
1. Nome, Cognome; 2. Codice Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!), 3. luogo e data di nascita,
4. n. di iscrizione all’Ordine dei Farmacisti di Napoli; 5. n. tel. mobile che verrà utilizzato
esclusivamente per comunicazioni urgenti relative a modifiche del Corso
b) In tempi brevi riceverai le credenziali con una USERNAME e una PASSWORD PERSONALE
insieme alle istruzioni per fruire del Corso
c) All’arrivo del farmaDAY, notiziario dell’Ordine redatto quotidianamente dal Presidente Prof.
V. Santagada, l’ultima pagina sarà dedicata all’argomento del corso o argomenti similari e
conterrà un link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
d) Il Titolo del Corso : “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse,
Sinusite,Patologie dell’Orecchioâ€
e) Cliccandoci sopra si aprirà la pagina contenente i vari moduli.
Al termine di ogni Modulo dovrai rispondere al questionario di fine modulo che Ti consentirÃ
di passare al modulo successivo e così via.
Una volta terminato il corso potrai accedere al modulo di assegnazione dell’attestato ECM
che potrai liberamente scaricare e stampare. Ma non finisce qui!! Avrete a disposizione un
tutor on-line a cui vi potrete rivolgere in caso di difficoltà .
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1105
ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,
Tosse, Sinusite,Patologie dell’Orecchioâ€
Di seguito schema generale del corso.
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF
Modulo
1/A
1/B
1/C
1/D
1/E
1/F
1/G
1/H
1/I
TITOLO
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Data
N.
Modulo
TITOLO
Data N.
26-Apr
27-Apr
28-Apr
2-Mag
3-Mag
4-Mag
5-Mag
8-Mag
9-Mag
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
2
3
4
5
6
7
8
9
5/A
5/B
5/C
5/D
5/E
5/F
5/G
5/H
5/I
Rinite 1
Rinite 2
Rinite 3
Rinite 4
Rinite 5
Rinite 6
Rinite 7
Rinite 8
Rinite 9
8-Giu
9-Giu
12-Giu
13-Giu
14-Giu
15-Giu
16-Giu
19-Giu
20-Giu
29
30
31
32
33
34
35
36
37
21-Giu
22-Giu
23-Giu
26-Giu
27-Giu
28-Giu
29-Giu
30-Giu
3-Lug
38
39
40
41
42
43
44
45
46
4-Lug
5-Lug
6-Lug
47
48
49
Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug
Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug
Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug
50
51
52
QUESTIONARO n.1
2/A
2/B
2/C
2/D
2/E
2/F
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
QUESTIONARO n. 5
1
2
3
4
5
6
10-Mag
11-Mag
12-Mag
15-Mag
16-Mag
17-Mag
10
11
12
13
14
15
18-Mag
19-Mag
22-Mag
23-Mag
24-Mag
25-Mag
26-Mag
16
17
18
19
20
21
22
QUESTIONARO n.2
3/A
3/B
3/C
3/D
3/E
3/F
3/G
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
1
2
3
4
5
6
7
QUESTIONARO n.3
4/A
4/B
4/C
4/D
4/E
4/F
Mal di Gola 1
Mal di Gola 2
Mal di Gola 3
Mal di Gola 4
Mal di Gola 5
Mal di Gola 6
QUESTIONARO n. 4
29-Mag
30-Mag
31-Mag
5-Giu
6-Giu
7-Giu
23
24
25
26
27
28
6/A
6/B
6/C
6/D
6/E
6/F
6/G
6/H
6/I
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
1
2
3
4
5
6
7
8
9
QUESTIONARO n. 6
7/A
7/B
7/C
Sinusite 1
Sinusite 2
Sinusite 3
QUESTIONARO n. 7
8/A
8/B
8/C
QUESTIONARIO n.8
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1105
Modulo 1/C:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
Influenza (II)
I virus dell’influenza
Appartengono alla famiglia degli Orthomyxovirus e sono di tre tipi: A, B e C.
Il virus di tipo A: è più frequente ed è la causa delle
epidemie e delle pandemie più gravi; può contagiare, oltre
agli uomini, anche alcuni animali come maiali, cavalli, molti
tipi di uccelli
Il virus di tipo B: contagia prevalentemente l'uomo.
Provocano malattie in genere meno gravi rispetto a quelle
causate dal virus di tipo A
Il virus di tipo C: può causare malattie di lieve entità ,
oppure non provocare alcun sintomo.
I virus influenzali sono particelle sferiche che contengono
una struttura centrale formata da acido ribonucleico (RNA)
e un involucro formato da grassi (lipidi) e glicoproteine (proteine contenenti molecole di zucchero).
La diagnosi è solitamente clinica e dipende dai quadri epidemiologici locali.
Trattamenti antivirali: comprendono gli inibitori della neuraminidasi Zanamivir e Oseltamivir, efficaci
sia nell’influenza A che B, e Amantidina e Rimantadina, efficaci solo contro l’influenza A.
Il termine influenza si riferisce alla malattia causata dal virus influenzale, ma è in genere usato non
correttamente in riferimento a malattie simili causate da altri patogeni respiratori virali. I virus influenzali
sono classificati secondo i tipi A, B o C in base alle nucleoproteine e alle proteine della matrice.
L’emoagglutinina (HemAgglutinine, HA) è una glicoproteina di superficie che permette al virus di legarsi
all’acido sialico e di fondersi con la membrana delle cellule dell’ospite.
La neuraminidasi (Neuraminidase, NA), altra glicoproteina di superficie, scinde enzimaticamente l’acido
sialico, promuovendo l’allontanamento del virus dalla cellula infettata. Mutazioni relativamente minori
dell’HA e della NA (nell’influenza A e B) causano la frequente comparsa di nuovi ceppi virali (deriva
antigenica, antigenic drift). Contrariamente alla deriva antigenica, un cambiamento maggiore nella NA o
nella HA si verifica nell’influenza A (scivolamento antigenico, antigenic shift) a intervalli meno frequenti (di
10-40 anni durante l’ultimo secolo); come conseguenza, la popolazione non ha nessuna immunità nei
confronti del nuovo virus, e si possono verificare pandemie influenzali.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
https://fad.ocmcomunicazioni.com