Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno V – Numero 1105 AVVISO Ordine 1. ORDINE: assistenza legale gratuita 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: FAD in farmaDAY Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Cisti su inguine e ascelle che non guariscono: può essere idrosadenite Venerdì 28 Aprile 2017 – S. Valeria Proverbio di oggi….…….. Ammore e rogna nun se po’ nasconnere ORDINE: iniziato FAD in farmaDAY: un nuovo modo di aggiornarsi FAD in farmaDAY: nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM Per maggiori dettagli consultare la sez. bacheca di questo numero AVVISO: per partecipare al corso ci si può iscrivere fino al 15 Giugno Prevenzione e Salute 5. Meglio non esagerare con i farmaci effervescenti 6. Tre caffè al giorno proteggono contro il cancro alla prostata 7. Dalla rinite alla sindrome orale allergica: come affrontarle 8. “cereali integrali e fibre fanno vivere più a lungo”. vero o falso? Meteo Napoli Venerdì 28 Aprile ï‚· Variabile Minima: 12° C Massima: 19 °C Umidità: Mattina = 72% Pomeriggio = 44% MEGLIO NON ESAGERARE CON I FARMACI EFFERVESCENTI Alcune formulazioni «frizzanti», ricche di sodio, aumentano il rischio cardiovascolare sul lungo periodo. Un nuovo studio sostiene sia necessario evidenziare il contenuto di sale tra le informazioni incluse nelle confezioni di farmaci esattamente come si fa con le etichettature degli alimenti. La ricerca ha scoperto che assumendo la dose giornaliera di alcuni farmaci è possibile superare i limiti raccomandati per il sodio, senza alcun apporto dietetico supplementare." Le formulazioni effervescenti e solubili contenenti sodio dovrebbero essere prescritte solo nei casi in cui i benefici superano i rischi; le persone dovrebbero essere informate sul contenuto di sodio di tali farmaci che si comprano senza ricetta medica. (Agi) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1105 SCIENZA E SALUTE CISTI SU INGUINE E ASCELLE CHE NON GUARISCONO: PUÃ’ ESSERE IDROSADENITE Una malattia poco conosciuta e molto difficile che colpisce le zone delle «pieghe» sulla pelle. Chi ne soffre ci mette spesso anni per avere una diagnosi, ma le terapie esistono I sintomi compaiono generalmente fra i 20 e i 30 anni d’età, in prevalenza nelle donne. Non di rado ci possono volere anche anni perché siano ricondotti alla loro reale causa: una patologia molto dolorosa e invalidante, l’idrosadenite suppurativa (o HS) , di cui soffrono in Italia circa 600mila persone. «Può manifestarsi sotto forma di cisti nei punti in cui sono presenti le ghiandole sudoripare o i follicoli piliferi (ovvero ascelle, inguine, glutei e parti intime). Le lesioni possono aumentare di dimensioni, dare sofferenza, infiammarsi, aprirsi. Spesso si riacutizzano periodicamente e nei casi più gravi possono progredire in un ascesso, successivamente in fistola e poi in esisti cicatriziali anche importanti. Quindi è importante, se si hanno lesioni in queste zone che non passano, rivolgersi a un dermatologo per avere una diagnosi certa e iniziare tempestivamente le cure adeguate». PIÙ FREQUENTE IN CHI È SOVRAPPESO E FUMA L’idrosadenite, oltre a essere molto dolorosa e invalidante nei movimenti, causa un grave e negativo impatto psicologico perché mette a repentaglio la vita lavorativa, sociale e sessuale di chi ne soffre. Sulle sue cause si sa ancora relativamente poco, ma in circa il 40% dei pazienti è familiare, per cui si sospetta un’implicazione genetica. Sappiamo poi che c’è una componente ormonale: è infatti più frequente nelle donne, che rappresentano i tre quarti dei pazienti. «Abbiamo capito che è dovuta ad un malfunzionamento della risposta immunitaria con liberazione di sostanze (citochine) ad azione infiammatoria. E sappiamo che è più frequente in persone obese o fumatrici». VARIE POSSIBILI CURE PER GUARIRE Il riconoscimento dell’idrosadenite in fase iniziale e un trattamento adeguato possono significativamente aumentare la possibilità di tenere la malattia sotto controllo e, in molti casi, di guarire. Per stabilire la terapia adeguata, è molto importante distinguerla da altre malattie dermatologiche che talvolta possono presentarsi in modo simile (acne grave, foruncolosi, follicoliti, cisti sebacee infiammate). «La diagnosi è clinica, ma si ora avvale anche dell’ecografia dermatologica con specifiche sonde che consente di determinare la reale gravità ed estensione delle lesioni. Le linee guida indicano diversi approcci terapeutici:  con farmaci topici (resorcinolo, clindamicina)  e sistemici tradizionali (antibiotici, corticosteroidi, retinoidi). Se questo approccio non porta a risultati, si può considerare il ricorso all’Adalimumab, un farmaco biologico approvato di recente in Italia per il trattamento di questa malattia, in associazione a terapie fisico-chirurgiche varie (laser, escissione chirurgica)». (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1105 SCIENZA E SALUTE TRE CAFFÈ AL GIORNO PROTEGGONO CONTRO IL CANCRO ALLA PROSTATA È la caffeina la sostanza che ha mostrato di ridurre il rischio del 53%. Il risultato non era lo stesso con la bevanda in versione decaffeinato Allungato o ristretto, nero o macchiato, espresso o moka. Da oggi c’è un motivo in più per sorseggiare caffè. La popolare bevanda tiene, infatti, alla larga il tumore della prostata (per la precisione, riduce il rischio del 53%), a patto di consumarne almeno tre tazzine al giorno. Lo studio molisano È questo il risultato di uno studio realizzato dal dipartimento di Epidemiologia e prevenzione dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia), in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e l’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma, e pubblicato sulla rivista International Journal of Cancer. La ricerca, durata quattro anni, è stata condotta su circa settemila uomini di età superiore ai cinquant’anni, residenti in Molise, già arruolati nel più ampio studio epidemiologico “Moli-sani”. Il merito di questo “effetto protettivo” sarebbe soprattutto della caffeina, un alcaloide naturale con proprietà stimolanti. «Abbiamo sperimentato l’azione di estratti di caffè su cellule tumorali prostatiche coltivate in laboratorio – spiega George Pounis, ricercatore dell’Istituto neurologico e primo autore del lavoro –. Sono stati testati, in particolare, estratti sia contenenti caffeina che decaffeinati. E i primi, a differenza dei secondi, hanno mostrato la capacità di ridurre in modo significativo la proliferazione e la metastatizzazione delle cellule cancerose». «La ricerca ha riguardato la popolazione molisana, che beve, quindi, caffè all’italiana, preparato con alta pressione, temperatura dell’acqua molto elevata, senza l’uso di filtri. Questo metodo, diverso da quelli utilizzati in altre zone del mondo, potrebbe determinare una maggiore concentrazione di sostanze bioattive. Sarebbe interessante, in futuro, approfondire proprio tale aspetto». Caffè Promosso Una buona notizia, questa, che segue quella, altrettanto positiva, dello scorso giugno, quando l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms aveva definitivamente scagionato il caffè, in precedenza salito sul banco degli imputati con l’accusa di favorire alcuni tipi di tumore (uno su tutti, quello alla vescica). Gli amanti di questa bevanda scura possono, dunque, stare tranquilli e godersi in santa pace, al risveglio e nelle pause dal lavoro, la fumante tazzina. Con un’unica avvertenza:  mai esagerare con le temperature. Se si superano i 60 gradi, infatti, c’è il rischio di piccole lesioni e infiammazioni alla bocca, correlate a un aumentato rischio di tumori all’esofago. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1105 PREVENZIONE E SALUTE DALLA RINITE ALLA SINDROME ORALE ALLERGICA: COME AFFRONTARLE La rinite allergica è un disturbo molto frequente; a scatenarla sono i pollini, che a causa di una reazione eccessiva del sistema immunitario provocano i ben noti sintomi delle allergie primaverili. I problemi possono però estendersi anche al di fuori del periodo dell’impollinazione. Capita, infatti, che chi soffre di rinite allergica soffra anche di SINDROME ORALE ALLERGICA (Soa), una reazione allergica al cibo che colpisce specificamente la bocca, le labbra, la lingua e la gola. In effetti molte allergie agli alimenti (secondo gli esperti, più del 60%) sono allergie crociate con quelle scatenate dai pollini, come quelli di betulla, ambrosia, parietaria, genepi ed erba mazzolina. Fra i loro SINTOMI PRINCIPALI sono inclusi gonfiore e prurito alle labbra, alla bocca, alla lingua e alla gola che compaiono immediatamente dopo aver mangiato certa frutta o verdura, soprattutto se crude; in alcuni casi possono comparire anche nausea e vomito, orticaria (in particolare se il cibo viene pelato, tagliato o grattugiato) e asma (ad es. quando il cibo viene saltato in padella). A scatenarli possono ad esempio essere ciliegie, nettarine, pesche, prugne, albicocche, mele, pere, mango, banane, fichi, avocado, fragole, lamponi, kiwi, angurie, arance, sedano, carote, prezzemolo, coriandolo, cumino, aneto, cerfoglio, finocchio, pomodori, patate, peperoni, zucche, zucchine, cetrioli, lattuga, carciofi, piselli, noci, nocciole, mandorle, lenticchie, arachidi, ceci, soia, frumento e semi di girasole. E anche il miele può scatenare una sindrome orale allergica. La DIAGNOSI di Soasi basa sull’analisi della storia clinica del paziente, che spesso permette di associare i sintomi dell’allergia al consumo di specifici cibi. In alcuni casi il medico può però ritenere opportuno procedere a una dieta di eliminazione per verificare se escludendo alcuni cibi scompaiono i sintomi allergici. Infine, è possibile ricorrere a dei test di laboratorio, in particolare il prick test o lo scratch test (effettuati sulla pelle), oppure analisi del sangue per verificare la presenza di specifici anticorpi (in genere utilizzate quando non è possibile eseguire semplici test dermatologici); se il prick test dovesse rilevare una positività per un polline ma non per il frutto corrispondente potrebbe essere chiesto anche di provare a mangiare dosi specifiche del cibo sospettato. TRATTAMENTO: al momento non ci sono terapie specifiche per la sindrome orale allergica e la soluzione sta nell’evitare i cibi che scatenano l’allergia. Solo in alcuni casi (quando l’allergia è causata da una sola sostanza) è possibile ridurre la sensibilità alle molecole responsabili del problema (i cosiddetti allergeni) attraverso vaccini e immunoterapia. In altri, invece, è possibile evitare la reazione consumando solo cibi cotti. Le temperature elevate possono infatti inattivare alcuni allergeni, ma non tutti; in genere, ad es., le allergie alla frutta a guscio, alle spezie, al sedano e alle fragole sono associate a proteine che non vengono inattivate dalla cottura. Nel caso delle mele, invece, può bastare un minuto in microonde seguito da un rapido raffreddamento per ridurre i sintomi della sindrome orale allergica, e in altri casi può essere sufficiente sbucciare la frutta (magari indossando un paio di guanti) prima di consumarla. Infine, anche gestire in modo corretto la rinite allergica (ad es. con l’uso di antistaminici) aiuta ad affrontare meglio anche la Soa. Nel caso in cui ci si dovesse trovare alle prese con i sintomi dell’allergia è bene sciacquare bene la bocca con acqua e rivolgersi a un medico per dei consigli più specifici. (Salute, Sole 24Ore) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1105 PREVENZIONE E SALUTE “CEREALI INTEGRALI e FIBRE FANNO VIVERE PIÙ a LUNGO”. VERO o FALSO? Sono tante le persone che, per motivi di salute o per mantenersi in salute più a lungo, pensano che cambiare stile di vita introducendo cereali integrali e fibre nella loro dieta, sia una soluzione anche per vivere più a lungo. Vero o falso? L’abbiamo chiesto alla professoressa Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’esercizio di Humanitas. VERO : Anche se è ormai noto da tempo il link tra longevità e alimentazione, in particolare se le scelte dietetiche ricadono su cibi ricchi di fibre come cereali integrali, verdura e frutta, tuttavia per vivere a lungo in salute mangiare solo fibre non basta – spiega l’esperta. – Infatti, tra le caratteristiche di un’alimentazione che permette di allungare la vita è importante tenere conto del peso corporeo evitando sovrappeso e obesità, meglio ancora se a un peso corporeo nella norma corrisponde anche un buon equilibrio tra massa grassa e massa muscolare. Sono quindi importanti, oltre ai cereali integrali e alle fibre, anche le proteine magre del pesce e della carne bianca, ma anche dei legumi che favoriscono la costruzione e mantenimento della massa muscolare. Oggi, il tipo di alimentazione che ha più evidenze scientifiche quando si parla di dieta e longevità è quella a basso contenuto calorico, cioè un tipo di alimentazione che prevede la riduzione della quantità di calorie giornaliere. A confermare questo dato, un recente studio australiano pubblicato su Gerontology e condotto per 10 anni su 1600 persone di età di oltre 49 anni, ha dimostrato che mangiare più fibre da cereali integrali, verdure e frutta migliora quello che viene definito “invecchiamento di successo”; significa che coloro che aggiungono questi alimenti alla propria dieta invecchiano con una salute fisica e mentale migliore rispetto a chi non ne consuma. Quando si tratta di carboidrati, cioè dei nutrienti che si assumono con i cereali integrali, pane, pasta, prodotti da forno, zucchero e zuccheri della frutta, per es., è meglio non esagerare nelle quantità anche se si assumono sotto forma di cereali integrali e frutta, ma soprattutto se si assumono prodotti derivanti da cereali raffinati, per evitare di aumentare di peso e aumentare la massa grassa.” (Salute, Humanitas) QUANDO SONO STATI INVENTATI GLI OCCHIALI? Se non si tiene conto delle leggende che ne attribuiscono il merito ai cinesi o agli indiani, gli occhiali furono inventati con ogni probabilità a Venezia nel corso del 1200. Nella Cronaca del convento di Santa Caterina di Pisa è detto che il frate domenicano Alessandro della Spina (morto nel 1313) «rifece e rese nota l’invenzione degli occhiali, che qualcun’altro aveva per primo realizzata ma non voluto diffondere». Documenti uffficiali. Sin dalla fine del ‘200, in alcuni capitolari delle arti veneziane, si fa menzione degli occhiali (“roidi da ogli”) come di oggetti già da tempo fabbricati dagli artigiani vetrai di Murano. Una delle prime rappresentazioni pittorica degli occhiali appare nel ritratto del cardinale Ugo di Provenza, affrescato nel 1352 dal pittore Tomaso da Modena nel seminario vescovile di Treviso. PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1105 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: partita la II° Ediz. di FAD in farmaDAY (30 CF): un NUOVO MODO di AGGIORNARSI FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice, GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria, seguendo il notiziario farmaDAY 30 Crediti ECM COME PARTECIPARE a) Inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. la richiesta di fruizione del Corso. Tale richiesta deve contenere i seguenti dati: 1. Nome, Cognome; 2. Codice Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!), 3. luogo e data di nascita, 4. n. di iscrizione all’Ordine dei Farmacisti di Napoli; 5. n. tel. mobile che verrà utilizzato esclusivamente per comunicazioni urgenti relative a modifiche del Corso b) In tempi brevi riceverai le credenziali con una USERNAME e una PASSWORD PERSONALE insieme alle istruzioni per fruire del Corso c) All’arrivo del farmaDAY, notiziario dell’Ordine redatto quotidianamente dal Presidente Prof. V. Santagada, l’ultima pagina sarà dedicata all’argomento del corso o argomenti similari e conterrà un link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. d) Il Titolo del Corso : “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite,Patologie dell’Orecchio” e) Cliccandoci sopra si aprirà la pagina contenente i vari moduli. Al termine di ogni Modulo dovrai rispondere al questionario di fine modulo che Ti consentirà di passare al modulo successivo e così via. Una volta terminato il corso potrai accedere al modulo di assegnazione dell’attestato ECM che potrai liberamente scaricare e stampare. Ma non finisce qui!! Avrete a disposizione un tutor on-line a cui vi potrete rivolgere in caso di difficoltà. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1105 ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite,Patologie dell’Orecchio” Di seguito schema generale del corso. SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo 1/A 1/B 1/C 1/D 1/E 1/F 1/G 1/H 1/I TITOLO Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Data N. Modulo TITOLO Data N. 26-Apr 27-Apr 28-Apr 2-Mag 3-Mag 4-Mag 5-Mag 8-Mag 9-Mag 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 5/A 5/B 5/C 5/D 5/E 5/F 5/G 5/H 5/I Rinite 1 Rinite 2 Rinite 3 Rinite 4 Rinite 5 Rinite 6 Rinite 7 Rinite 8 Rinite 9 8-Giu 9-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 19-Giu 20-Giu 29 30 31 32 33 34 35 36 37 21-Giu 22-Giu 23-Giu 26-Giu 27-Giu 28-Giu 29-Giu 30-Giu 3-Lug 38 39 40 41 42 43 44 45 46 4-Lug 5-Lug 6-Lug 47 48 49 Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug 50 51 52 QUESTIONARO n.1 2/A 2/B 2/C 2/D 2/E 2/F Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore QUESTIONARO n. 5 1 2 3 4 5 6 10-Mag 11-Mag 12-Mag 15-Mag 16-Mag 17-Mag 10 11 12 13 14 15 18-Mag 19-Mag 22-Mag 23-Mag 24-Mag 25-Mag 26-Mag 16 17 18 19 20 21 22 QUESTIONARO n.2 3/A 3/B 3/C 3/D 3/E 3/F 3/G Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore 1 2 3 4 5 6 7 QUESTIONARO n.3 4/A 4/B 4/C 4/D 4/E 4/F Mal di Gola 1 Mal di Gola 2 Mal di Gola 3 Mal di Gola 4 Mal di Gola 5 Mal di Gola 6 QUESTIONARO n. 4 29-Mag 30-Mag 31-Mag 5-Giu 6-Giu 7-Giu 23 24 25 26 27 28 6/A 6/B 6/C 6/D 6/E 6/F 6/G 6/H 6/I Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse 1 2 3 4 5 6 7 8 9 QUESTIONARO n. 6 7/A 7/B 7/C Sinusite 1 Sinusite 2 Sinusite 3 QUESTIONARO n. 7 8/A 8/B 8/C QUESTIONARIO n.8 PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1105 Modulo 1/C: SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista Influenza (II) I virus dell’influenza Appartengono alla famiglia degli Orthomyxovirus e sono di tre tipi: A, B e C. Il virus di tipo A: è più frequente ed è la causa delle epidemie e delle pandemie più gravi; può contagiare, oltre agli uomini, anche alcuni animali come maiali, cavalli, molti tipi di uccelli Il virus di tipo B: contagia prevalentemente l'uomo. Provocano malattie in genere meno gravi rispetto a quelle causate dal virus di tipo A Il virus di tipo C: può causare malattie di lieve entità, oppure non provocare alcun sintomo. I virus influenzali sono particelle sferiche che contengono una struttura centrale formata da acido ribonucleico (RNA) e un involucro formato da grassi (lipidi) e glicoproteine (proteine contenenti molecole di zucchero). La diagnosi è solitamente clinica e dipende dai quadri epidemiologici locali. Trattamenti antivirali: comprendono gli inibitori della neuraminidasi Zanamivir e Oseltamivir, efficaci sia nell’influenza A che B, e Amantidina e Rimantadina, efficaci solo contro l’influenza A. Il termine influenza si riferisce alla malattia causata dal virus influenzale, ma è in genere usato non correttamente in riferimento a malattie simili causate da altri patogeni respiratori virali. I virus influenzali sono classificati secondo i tipi A, B o C in base alle nucleoproteine e alle proteine della matrice. L’emoagglutinina (HemAgglutinine, HA) è una glicoproteina di superficie che permette al virus di legarsi all’acido sialico e di fondersi con la membrana delle cellule dell’ospite. La neuraminidasi (Neuraminidase, NA), altra glicoproteina di superficie, scinde enzimaticamente l’acido sialico, promuovendo l’allontanamento del virus dalla cellula infettata. Mutazioni relativamente minori dell’HA e della NA (nell’influenza A e B) causano la frequente comparsa di nuovi ceppi virali (deriva antigenica, antigenic drift). Contrariamente alla deriva antigenica, un cambiamento maggiore nella NA o nella HA si verifica nell’influenza A (scivolamento antigenico, antigenic shift) a intervalli meno frequenti (di 10-40 anni durante l’ultimo secolo); come conseguenza, la popolazione non ha nessuna immunità nei confronti del nuovo virus, e si possono verificare pandemie influenzali. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. https://fad.ocmcomunicazioni.com

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