Anno V – Numero 1113
Giovedì 11 Maggio 2017 – S. Fabio
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
sussidio
per
disoccupati
2. Concorso straordinario
3. ORDINE: corso Teorico
pratico sulle manovre di I°
soccorso
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Perché i batteri diventano
resistenti agli antibiotici
Prevenzione e Salute
5. Lo sai che il LIFTING
del VISO può influire
sulla qualità della VITA?
6. Cuore, negli sportivi gli
infarti sono meno severi?
7. Delicato e senza schiuma,
il detergente giusto per
l’igiene intima
Meteo Napoli
Giovedì 11 Maggio
ï‚· Variabile
Minima: 13° C
Massima: 22 °C
Umidità :
Mattina = 66%
Pomeriggio = 54%
Proverbio di oggi….……..
Chi va pe' cchistu mare, chisti pisce piglia
Lo sai che il LIFTING del VISO può influire
sulla QUALITÀ della VITA?
Forse non serviva la ricerca pubblicata su una delle più
importanti riviste scientifiche del settore, Jama Facial Plastic
Surgery, a dire che dopo il lifting al viso le persone oltre ad
avere una migliore percezione di sé, vengono anche percepite
come più “desiderabili†dagli altri e in generale hanno una
migliore qualità di vita.
Quel che è certamente vero è che
dopo un lifting del viso le persone
sembrano più attraenti e più di
successo, oltre che ovviamente più
giovani, perché negli ultimi anni è
cambiato il modo di eseguire questo
intervento. Rispetto al passato infatti,
l’intervento di lifting del viso è oggi
molto più “conservativo†perché tiene in considerazione il riposizionamento dei
tessuti in modo corretto, riducendo i cedimenti ma evitando di trasformare e
stravolgere le caratteristiche del volto.
Dopo l’intervento, grazie sicuramente anche al lipofilling, cioè l’autotrapianto
di grasso prelevato con una piccola liposuzione in altre parti del corpo, che
ricrea le rotondità delle guance e degli zigomi tipiche della giovinezza, il
risultato è un aspetto naturale e ringiovanito. In questo modo il lifting facciale,
è presumibilmente associato a una diversa immagine che ognuno ha di sé, a
una migliore qualità di vita e a un maggior benessere psicologico, oltre al fatto
che potrebbe anche influenzare positivamente le interazioni sociali.
(Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1113
SCIENZA E SALUTE
PERCHÉ I BATTERI DIVENTANO RESISTENTI
AGLI ANTIBIOTICI
Usiamo troppi antibiotici e spesso li usiamo male.
Il risultato è che le resistenze a questi farmaci è in aumento. Secondo dati dell’European Centre for
Disease Prevention and Control, nel loro consumo l’Italia è al quinto posto in Europa e tra i Paesi a più
elevato tasso di microrganismi resistenti.
A lanciare l’allarme è anche l’Oms, che sottolinea l’urgente bisogno di strategie globali per evitarne
l’abuso, come per esempio rafforzare o istituire reti di sorveglianza e migliorare l’adeguatezza
prescrittiva.
Tanto più che non ci sono all’orizzonte nuovi farmaci, l’ultima classe di antibiotici scoperta risale agli anni
Ottanta.
COME SI VERIFICA LA RESISTENZA
La resistenza agli antibiotici è la capacità di un batterio di
risultare insensibile all’azione di un antibiotico. Può essere
intrinseca, quando il microrganismo non è mai stato sensibile a un
particolare antibiotico, o acquisita, quando ceppi batterici che in
precedenza erano sensibili a un determinato antibiotico
sviluppano resistenza nei sui confronti.
Come funziona :
1. lo sviluppo della resistenza è un normale processo
evolutivo. In una colonia di batteri sensibili a un certo
antibiotico, ne possono esistere alcuni resistenti;
2. l’antibiotico uccide i batteri sensibili che causano la malattia;
3. una volta distrutti i batteri sensibili, quelli insensibili al farmaco, che fino a quel momento si
trovavano in uno stato «dormiente», cominciano a moltiplicarsi;
4. talvolta i batteri insensibili possono trasmettere la resistenza all’antibiotico ad altri microbi,
complicando così la situazione.
COME SI DIFENDONO I BATTERI
La resistenza acquisita è possibile perché i batteri sono in
grado di modificare il proprio patrimonio genetico sia
attraverso mutazioni spontanee sia attraverso lo scambio di
geni
tra
ceppi
e
specie.
I microrganismi hanno diverse alternative per evitare l’azione
letale degli antibiotici (vedi illustrazione).
I COMPORTAMENTI
RESISTENZA
CHE
FAVORISCONO
LA
 L’uso frequente degli antibiotici anche per trattare
infezioni virali, dove non hanno alcuna utilità ;
 prendere i farmaci in modo diverso dalle prescrizioni, a dosi inferiori o per un tempo differente da
quello raccomandato;
 l’abitudine, non sempre giustificata, di somministrare antibiotici a scopo preventivo in ambiente
ospedaliero.
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1113
COME SI DIFFONDE LA RESISTENZA - ANIMALI E COLTURE
 La resistenza è favorita dalla pratica di trattare gli animali da allevamento con basse dosi di
antibiotici per facilitare la crescita ed evitare le malattie. Gli animali possono sviluppare così
batteri resistenti nel loro intestino.
 I batteri antibioticoresistenti possono essere trasferiti all’uomo se la carne non viene maneggiata
o cotta in modo adeguato.
 Fertilizzanti o acqua contaminati con feci di animali contenenti batteri resistenti possono
contaminare le colture agricole.
 Frutta e verdura contaminate possono trasmettere i batteri insensibili agli antibiotici all’uomo.
COME SI DIFFONDE LA RESISTENZA - L’UOMO
 I soggetti con infezioni batteriche vengono trattate con gli
antibiotici e sviluppano ceppi resistenti nell’intestino.
 Il soggetto malato può rimanere a casa e trasmettere i batteri
resistenti ai conviventi.
 Il soggetto malato viene ricoverato in ospedale o in un’altra
struttura sanitaria: i germi resistenti possono essere trasmessi
ad altri pazienti in modo diretto dal malato o in modo indiretto
(superfici contaminate, mani sporche dei sanitari).
LE REGOLE PER UN USO CORRETTO DEGLI ANTIBIOTICI
Quando si devono prendere gli antibiotici?
Gli antibiotici vanno usati solo quando è presente un’infezione batterica.
Devono essere prescritti dal medico che sa quale molecola è più efficace a seconda dei casi.
A quali orari o intervalli di tempo?
Gli antibiotici vanno sempre presi agli orari indicati dal medico e agli intervalli di tempo prestabiliti. Se
non si rispettano queste indicazioni si rischia la perdita di efficacia;
la risoluzione solo apparente della patologia, con aumento del pericolo di ricadute;
la selezione di ceppi batterici resistenti; l’aumento degli effetti collaterali in caso di sovradosaggio per
assunzioni troppo ravvicinate.
Per quanti giorni?
La durata della terapia varia in base al tipo di infezione. In genere basse dosi per lunghi periodi
aumentano il rischio di resistenze, mentre alte dosi per brevi periodi lo riducono.
La maggior parte delle infezioni guarisce con 6-7 giorni di terapia (fanno eccezione malattie come
endocarditi, tubercolosi ecc).
Quando vanno sospesi?
I farmaci non vanno sospesi subito dopo il miglioramento dei sintomi, perché la guarigione potrebbe
essere solo apparente.
Se, al contrario, dopo una settimana di assunzione non si osservano benefici, occorre consultare il
medico.
Come bisogna comportarsi se si dimentica una dose?
Se si dimentica una dose è bene prenderla appena ci si rende conto di averla saltata, e poi continuare
con gli intervalli prestabiliti. Per esempio: se l’antibiotico va preso alle 8.00, alle 16.00 e alle 24.00 e la
dose delle 16 la si prende alle 18.00, la successiva va presa alle 02.00.
Nel caso di infezioni ricorrenti è in genere meglio evitare di prendere lo stesso antibiotico usato la volta
precedente. (salute, Corriere)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1113
PREVENZIONE E SALUTE
CUORE, NEGLI SPORTIVI GLI INFARTI SONO
MENO SEVERI?
Più attività fisica, più probabilità di sopravvivere a un infarto.
È quanto suggeriscono dei ricercatori della University of Copenaghen.
Se a maggiori livelli di attività fisica sono associati infarti meno gravi, alla sedentarietà è associato invece
un tasso più alto di mortalità .
Tuttavia, avvertono gli autori della ricerca, lo studio non prova un rapporto causa/effetto tra attivitÃ
fisica e protezione contro gli effetti più nefasti di un attacco di cuore.
Lo studio – pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology –
ha preso in esame i dati di oltre 14 mila individui coinvolti in una
precedente ricerca che non erano stati colpiti da ictus o infarto.
All’arruolamento (tra il 1976 e il 1978) erano stati valutati i loro livelli
di attività fisica. In base a questi i partecipanti erano stati divisi in
quattro gruppi:
1. i sedentari; 2. i leggermente attivi,
3. i moderatamente attivi ; 4. i molto attivi.
Fino al 2013 sono stati registrati 1664 infarti dei quali 425 immediatamente mortali.
I ricercatori hanno confrontato i livelli di attività fisica dei soggetti colpiti da infarti letali con quelli di chi,
invece, era sopravvissuto all’attacco di cuore.
Ebbene, i soggetti più fisicamente attivi avevano meno probabilità di morire a seguito di un infarto
rispetto ai sedentari.
Il team ha rilevato anche una relazione “dose-risposta†tra livelli di attività fisica e mortalità da infarto:
a livelli leggeri e moderati/alti di esercizio fisico era associata, rispettivamente,
 una riduzione del 32% e del 47% delle probabilità di morire per infarto rispetto ai sedentari.
MOVIMENTO UTILE NON SOLO PER I SOGGETTI SANI
Essendo uno studio osservazionale, i ricercatori non hanno appurato una relazione causale tra l’attivitÃ
fisica e le maggiori chance di sopravvivenza dopo un infarto.
I dati, prima di poter fare delle raccomandazioni precise, devono essere confermati da altri studi.
Ciononostante, è sempre possibile continuare a raccomandare di praticare attività fisica anche dopo aver
sviluppato aterosclerosi, dicono gli studiosi.
«Il beneficio dell’attività fisica sulla prevenzione e la riduzione del rischio cardiovascolare è ormai nota da
anni. I meccanismi non sono sempre conosciuti e potrebbero derivare da numerosi fattori, siano essi
ormonali, meccanici, locali e sistemici».
«Di sicuro – c’è che l’attività fisica provoca una diminuzione della frequenza cardiaca a riposo con il
conseguente calo del consumo di ossigeno miocardico e della pressione arteriosa sistemica, mentre
fornisce un aumento della gittata cardiaca e della forza di contrazione miocardica.
L’esercizio continuo e costante e soprattutto aerobico aumenta inoltre la formazione locale e sistemica
di un importante vasodilatatore, il nitrossido di azoto (NO), che fornisce un importante aiuto nella
vasodilatazione arteriosa e anche nella diminuzione dei valori di PA. Pertanto l’esercizio fisico è
importante sia nel soggetto sano, sia nel paziente cardiopatico».
Attività fisica fondamento della terapia non farmacologica delle malattie cardiache
«Sono da sfatare quelle paure legate alla morte negli sportivi e condizionate da un uso improprio della
terminologia medica. Negli sportivi non si parla di attacco cardiaco o di infarto, ma di morte cardiaca
improvvisa legata a cardiopatie aritmogene presenti per lo più già dalla nascita. È giusto essere cauti in
tema di studi scientifici, ma è altresì vero che la raccomandazione dell’attività fisica è un caposaldo della
terapia non farmacologica delle cardiopatie». (Salute, Humanitas)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1113
PREVENZIONE E SALUTE
DELICATO E SENZA SCHIUMA,
IL DETERGENTE GIUSTO PER L’IGIENE INTIMA
Poche semplici mosse che è bene imparare sin da piccoli. Nell’igiene intima non
contano solo le procedure, è importante anche la scelta del giusto detergente.
Questo dal momento che le zone genitali sono tra le più delicate dell’intero corpo umano, con una loro
specificità . «Sono costituite da cute normale, come altrove, e
da un tessuto pseudo mucoso, cioè non proprio cute ma
neanche mucosa», dice il prof. Marcello Monti, responsabile
di Dermatologia dell’Ospedale di Ricerca Humanitas.
«Il glande, il prepuzio e le labbra vaginali esterne – continua
lo specialista – sono tessuti delicati, sottili, con uno strato
corneo poco o per nulla presente, perciò è più facile che
subiscano irritazioni per l’uso di detergenti più aggressivi.
I tessuti sono più vulnerabili soprattutto nei bambini e nelle
bambine fino a 5-6 anni: sono loro i più esposti a disturbi
come le vaginiti o le balaniti».
Qual è dunque il detergente più
adatto per l’igiene intima?
«I detergenti giusti sono quelli meno aggressivi. Qui a
Humanitas consigliamo e impieghiamo dei detergenti non
schiumogeni che si adattano meglio al nostro corpo e
sono più delicati.
Inoltre in commercio esistono dei detergenti che non andrebbero assolutamente usati: quelli contenenti
profumo e quelli con antisettici, cioè ad azione battericida.
È importante proprio la flora batterica presente nelle parti intime che ci difende dall’assalto di
microorganismi che causano infezioni.
Chi usa questi prodotti è più esposto al rischio di dismicrobismo», spiega il professor Monti.
FONDAMENTALE L’ASCIUGATURA PER NON AUMENTARE L’UMIDITÀ
Oltre che detergere e risciacquare c’è un’azione fondamentale ma molto spesso trascurata nell’igiene
intima: l’asciugatura.
«Molti la evitano perché il contatto con spugne e tessuti può essere fastidioso, ma è necessario asciugare
le parti intime.
Queste sono un ambiente umido e poco areato ed è importante che l’umidità non aumenti per evitare il
rischio di irritazioni e di crescita batterica».
«I genitori devono insegnare ai più piccoli a detergersi bene ma anche ad asciugarsi a cominciare da tutte
le volte vanno in bagno, perché le tracce di urina possono diventare ammoniaca, far salire il pH della
pelle e causare irritazioni.
E più attenzione va dedicata ai maschi, meno attenti delle femmine sull’igiene intima», conclude il
professore.
Se l’igiene intima è scarsa ecco comparire irritazioni, dermatiti, arrossamenti e infezioni.
Se si usano prodotti non adeguati, come i normali saponi troppo alcalini per la pelle dei genitali, invece,
può alterarsi il ph è i microorganismi patogeni possono proliferare.
(Salute, Humanitas)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno IV – Numero 1113
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MAGGIO
DATA
TITOLO
Martedì
16
Maggio
Ore 21,00
Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di :
TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;
INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport
II PARTE
Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II
CF
14
Martedì 23 Maggio Ore 21,00 –
III PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II
COME PARTECIPARE
basta recarsi direttamente presso la sede
dell’Ordine e accreditarsi.
ORDINE: Istituito un SUSSIDIO per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà â€.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti:
 i requisiti per la partecipazione; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, (v. - sito istituzionale)
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1113
ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,
Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchioâ€
Di seguito schema generale del corso.
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF
Modulo
1/A
1/B
1/C
1/D
1/E
1/F
1/G
1/H
1/I
TITOLO
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Data
N.
Modulo
TITOLO
Data N.
26-Apr
27-Apr
28-Apr
2-Mag
3-Mag
4-Mag
5-Mag
8-Mag
9-Mag
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
2
3
4
5
6
7
8
9
5/A
5/B
5/C
5/D
5/E
5/F
5/G
5/H
5/I
Rinite 1
Rinite 2
Rinite 3
Rinite 4
Rinite 5
Rinite 6
Rinite 7
Rinite 8
Rinite 9
8-Giu
9-Giu
12-Giu
13-Giu
14-Giu
15-Giu
16-Giu
19-Giu
20-Giu
29
30
31
32
33
34
35
36
37
21-Giu
22-Giu
23-Giu
26-Giu
27-Giu
28-Giu
29-Giu
30-Giu
3-Lug
38
39
40
41
42
43
44
45
46
4-Lug
5-Lug
6-Lug
47
48
49
Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug
Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug
Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug
50
51
52
QUESTIONARIO n.1
2/A
2/B
2/C
2/D
2/E
2/F
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
1
2
3
4
5
6
QUESTIONARIO n. 5
10-Mag
11-Mag
12-Mag
15-Mag
16-Mag
17-Mag
10
11
12
13
14
15
18-Mag
19-Mag
22-Mag
23-Mag
24-Mag
25-Mag
26-Mag
16
17
18
19
20
21
22
QUESTIONARIO n.2
3/A
3/B
3/C
3/D
3/E
3/F
3/G
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
1
2
3
4
5
6
7
QUESTIONARIO n.3
4/A
4/B
4/C
4/D
4/E
4/F
Mal di Gola 1
Mal di Gola 2
Mal di Gola 3
Mal di Gola 4
Mal di Gola 5
Mal di Gola 6
QUESTIONARIO n. 4
29-Mag
30-Mag
31-Mag
5-Giu
6-Giu
7-Giu
23
24
25
26
27
28
6/A
6/B
6/C
6/D
6/E
6/F
6/G
6/H
6/I
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
1
2
3
4
5
6
7
8
9
QUESTIONARIO n. 6
7/A
7/B
7/C
Sinusite 1
Sinusite 2
Sinusite 3
QUESTIONARIO n. 7
8/A
8/B
8/C
QUESTIONARIO n.8
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1113
Modulo 2/B:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
RAFFREDDORE (II)
RAFFREDDORE: COME SI TRASMETTE
I virus del raffreddore si diffondono da una persona all'altra attraverso le vie
aeree o le mani, per contatto con soggetti affetti o attraverso oggetti
contaminati.
Essi possono sopravvivere sui giochi o sugli altri oggetti in genere per 3 ore. Dagli
oggetti il virus è trasmesso al naso o agli occhi, attraverso le mani che toccano
normalmente la faccia. I germi si trasmettono inoltre per via aerea starnutendo o
tossendo, attraverso le gocce di saliva. Una volta raggiunti naso e occhi, i virus cominciano a moltiplicarsi e a
diffondersi verso il basso nella gola e nella trachea, causando mal di gola e tosse.
Poichè ci sono più di 200 virus del raffreddore, molti bambini sani, soprattutto se frequentano la scuola
materna, possono avere più episodi di raffreddore in un anno.
Con l'età scolare, il numero di episodi/anno comincia a diminuire.
La predisposizione al raffreddore non è influenzata dall’esposizione alle
basse temperature, dalle condizioni generali e nutrizionali dell’ospite o da
anomalie delle vie respiratorie superiori
(es. ipertrofia tonsillare o adenoidea).
Quindi, il clima freddo, il vento freddo, le correnti d'aria, l' aria condizionata,
i piedi bagnati non aumentano le possibilità di prendere un raffreddore.
Raffreddore: Cosa non è?
Esistono alcune patologie che non possono essere definite e assimilate propriamente al raffreddore comune.
Essendo patologie diverse, i loro sintomi e, di conseguenza, i loro rimedi saranno differenti.
Riniti vasomotorie:
Molti bambini e adulti hanno spesso durante il periodo invernale o la permanenza in luoghi a bassa
temperatura il naso che cola e che facilmente sanguina.
Il sanguinamento a cui il naso è soggetto si interrompe solitamente dopo circa 15 minuti dal rientro in un
ambiente chiuso.
La rinite vasomotoria, laddove transitoria, non richiede un trattamento medico e
non ha alcuna relazione con le infezioni da raffreddore.
Rinite allergica o Febbre da Fieno:
Il sintomo principale della rinite allergica, come quello del raffreddore, è il naso
colante e il prurito nasale, tipici anche dell'allergia.
Sinusite:
la sinusite è una complicanza del raffreddore che va sospettata quando tra i
sintomi compare una secrezione nasale gialla persistente e, nei bambini, si
riscontra dolore o sensazione di tensione alle cavità nasali.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
https://fad.ocmcomunicazioni.com
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1113
SCUOLA di SPECIALIZZAZIONE in:
VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO
La Scuola di Specializzazione Valutazione e Gestione del Rischio Chimico è finalizzata alla formazione di
figure professionali con specifiche competenze, necessarie per valutare e gestire i rischi derivanti dalla
produzione, dall'immissione sul mercato e dall'uso di sostanze chimiche e loro miscele, nonchè i rischi
legati all'intero ciclo di vita di prodotti destinati ad usi specifici e regolamentati dalle recenti normative
sociali, di settore e di prodotto.
Il percorso formativo è rivolto a tutti coloro che operano nelle istituzioni -pubbliche e private interessate ad approfondire le tematiche tecnico-scientifiche, legislative e applicative correlate alla
gestione delle sostanze chimiche e alla valutazione del rischio chimico, così come previsto dalle
normative nazionali e comunitarie.
Per consultare il Bando e una brochure informativa sulla Scuola, basta cliccare il seguente link:
https://www.farmacia.unina.it/documents/12375415/14099875/BandoSpRischio/963f45051f1a-4b0b-bda4-4a111b42b5e8
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO ORDINARIO 2009
Concorso Ordinario D.D. n. 13/2009 - Sentenza TAR Campania n. 2278/2017.
Lettera inviata al Presidente della Regione Campania - Delegato FOFI
In relazione alla recente Sentenza TAR Campania, Sez. V n. 2278/2017, raccolgo le preoccupazioni dei miei
colleghi Presidenti degli Ordini dei Farmacisti Campani, condivise dalla base della categoria, circa lo scenario
fortemente critico che la richiamata Sentenza introduce relativamente agli esiti del concorso ordinario per
l’assegnazione di sedi farmaceutiche di cui al D.D. n.13/2009. Detto concorso, infatti, giunto finalmente alle
sue battute finali, rischia di vedere azzerate, all’un tempo, la graduatoria definitiva e le relative assegnazioni
di sede, con la prospettiva di assistere all’ avvitamento delle conseguenti procedure in un ingorgo
Amministrativo–Giudiziario dagli imprevedibili sviluppi. Pertanto, allarmati dagli inevitabili contraccolpi che
una situazione di stallo finirebbe col realizzare sia sul fronte occupazionale di settore che su quello
dell’assistenza farmaceutica Regionale (che da tempo attende la programmata implementazione), si chiede di
conoscere quali provvedimenti l’Amministrazione Regionale ritenga di mettere in campo per fronteggiare la
sopraggiunta emergenza, contemporaneamente confermando la piena disponibilità al confronto istituzionale
per contribuire ad individuare le misure più idonee a superare la grave situazione determinatasi.