Anno V – Numero 1116
Martedì 16 Maggio 2017 – S. Ubaldo
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
sussidio
per
disoccupati
2. Concorso straordinario
3. ORDINE: corso sulle
manovre di I° soccorso
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. “tumore prostata, non
solo
i
pomodori
(licopene) riducono il
rischioâ€, vero o falso?
5. Farmaci:
ibuprofene
efficace nel 'ringiovanire' i
polmoni
6. Dolore cervicale, in quali
casi si tratta di ernia del
disco?
7. Parkinson, e se la
malattia
partisse
dall'intestino?
Prevenzione e Salute
8. pidocchi, i parassiti che
vivono bene anche sulle
teste più pulite
Meteo Napoli
Martedì 16 Maggio
ï‚· Variabile
Minima: 13° C
Massima: 21 °C
Umidità :
Mattina = 64%
Pomeriggio = 51%
Proverbio di oggi….……..
E' fernuta 'a zezzenella
(E' finita la pacchia)
Chi troppo s’inchina, SOLO I
“TUMORE PROSTATA, NON mostra il sedere
POMODORI (LICOPENE) RIDUCONO IL
RISCHIOâ€, VERO O FALSO?
Quando si parla di tumore alla prostata, molti pensano che
mangiare pomodori, grazie alla presenza di licopene, è da molti
associato alla prevenzione del tumore alla prostata.
Alcuni però pensano anche che per ridurre il rischio di sviluppare tumore sia
necessario seguire una dieta sana ed equilibrata,
e non sia sufficiente solo aggiungere i pomodori
alla propria alimentazione. Vero o falso?
“Se da una parte più studi
VERO
sostengono il ruolo protettivo del
consumo di una maggior quantitÃ
di
prodotti
ricchi
di licopene,
cioè
l’antiossidante presente non solo nei pomodori,
ma anche nei frutti rossi, anguria e pompelmo,
perché contribuisce a ridurre il rischio di tumore alla prostata, tuttavia
mangiare solo questi alimenti non è sufficiente al fine della prevenzione
oncologica – spiega l’esperto.
– Infatti, la prevenzione del tumore prostatico privilegia un’alimentazione sana
e bilanciata, come la Dieta mediterranea, che apporti i benefici delle vitamine
del mondo vegetale e degli antiossidanti presenti in molti prodotti vegetali.
Infatti è ormai ampiamente noto che uno stile di vita sano ovvero seguire
abitudini di vita che includano fare attività fisica, ridurre o evitare il fumo di
sigaretta e moderare il consumo di alcol, e una dieta bilanciata che preveda un
ridotto consumo di alimenti raffinati e processati, ricchi di grassi saturi, zuccheri
aggiunti, ma ricca di frutta e verdura, pesce e cereali integrali, sono consigli che
aiutano a tenere sotto controllo i fattori di rischio oncologici sia per il tumore
alla prostata sia, in generale, per le altre forme di tumore.â€
(Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1116
PREVENZIONE E SALUTE
PIDOCCHI, I PARASSITI CHE VIVONO BENE
ANCHE SULLE TESTE PIÙ PULITE
I pidocchi sono dei parassiti, non possono cioè sopravvivere se non nell’organismo umano:
hanno un corpo piatto, zampe dotate di piccoli uncini che gli permettono di aderire a capelli e
peli in genere e sono dotati di un apparato buccale capace di forare la cute e succhiare il
sangue per sopravvivere.
Generalmente si distingue fra pediculus humanus capitis,
responsabile della pediculosi del capo, il phthirus pubis responsabile
della pediculosi inguinale e il pediculus humanus corporis
responsabile della pediculosi del tronco.
PEDICULOSI DEL CAPO
La pediculosi del capo è un’infestazione diffusa in tutto il mondo: di solito i focolai epidemici si
concentrano durante il periodo scolastico e in estate durante i soggiorni in colonia.
I pidocchi del capo, di colore grigiastro, hanno la capacità di mimetizzarsi con il colore dei capelli
dell’ospite. Grazie alle zampette uncinate sono capaci di ancorarsi ai capelli e passare da una testa a
un’altra per contatto diretto; i pidocchi non sanno né volare né saltare.
AMBIENTI COMUNITARI I PIU’ A RISCHIO
Le infestazioni sono frequenti negli ambienti comunitari come le scuole e in particolar modo in quelle
dell’infanzia, dove i bambini giocando, più facilmente vengono in contatto diretto. I pidocchi, inoltre,
possono aderire ai capelli attraverso lo scambio di effetti personali come cappelli, pettini, sciarpe o
cuscini per questo nei luoghi collettivi sarebbe buona norma non sovrapporre mai cuscini sui quali i
bambini dormono e neppure sciarpe, cappelli e cappotti: ogni bambino dovrebbe avere un armadietto
per i suoi effetti personali.
L’ASPETTO E IL CICLO VITALE DI UN PIDOCCHIO
Il ciclo vitale di un pidocchio è di 6-7 settimane: le femmine sono in grado di depositare da 100 a 300
uova (le lendini) durante la loro vita, al ritmo cioè di 8-10 al giorno.
Le lendini hanno l’aspetto di puntini bianchi o marrone chiaro, hanno una forma allungata, sono
translucidi e della grandezza di una capocchia di spillo. Potrebbero essere confusi con la forfora, ma si
differenziano per la forte adesione al capello e la rimozione solo passando un pettine a denti molto
stretti. Quando le uova si schiudono le larve iniziano subito a succhiare il sangue e devono farlo per
tutta la loro vita per 5-6 volte al giorno. Sono proprio queste punture ripetute a irritare il cuoio
capelluto e a produrre il caratteristico prurito all’altezza della nuca o dietro le orecchie.
È POSSIBILE PREVENIRE LE INFESTAZIONI DI PIDOCCHI?
«In commercio esistono prodotti che vengono definiti preventivi nei confronti della pediculosi. In
realtà , non esistono prodotti repellenti in grado di impedire al pidocchio di infestare una persona. È
quindi inutile usare questi prodotti prima dell’infestazione – spiega il dottor Luigi Naldi specializzato in
dermatologia e allergologia, neo-direttore dell’unità operativa complessa di Dermatologia dell’Ospedale
san Bortolo di Vicenza e direttore del Centro Studi GISED che chiarisce ancora- Altro pregiudizio è
credere che i pidocchi infestino solo le persone sporche. Qualsiasi individuo può essere infestato,
indipendentemente dalla sua igiene.
Quando c’è un caso in famiglia tutti si dovrebbero controllare a vicenda. È bene notare che tagliare i
capelli, lavarli e spazzolarli frequentemente non sono metodi di prevenzione, né combattono
l’infestazione. È stato infine accertato, come gli animali non svolgano alcun ruolo nella trasmissione
della pediculosi».
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1116
Quando si scopre di avere i pidocchi è
importante avvisare
la
scuola eventualmente
frequentata dal bambino e procedere alla risoluzione
del problema prima di riammetterlo. In commercio sono disponibili numerosi prodotti sotto forma di
polvere, creme, shampoo anche se bisognerebbe farsi consigliare dal proprio medico sul prodotto più
opportuno da utilizzare.
: Dagli studi disponibili il prodotto più efficace
COME SI CHIAMA IL FARMACO NECESSARIO
risulta essere la permetrina, una molecola
appartenente alla famiglia dei piretroidi
capace di uccidere sia i pidocchi che le uova. All’estero sono stati riportati casi di resistenza, in Italia
non si dispone di dati esaurienti sull’argomento per questo di solito, si consiglia, a scopo precauzionale
di aumentare leggermente i tempi di contatto fra il prodotto a base di permetrina e il capo, rispetto a
quello indicato sulla confezione.
COSA FARE IN CASO DI INFESTAZIONE
USARE L’ACETO
È bene sapere, inoltre, che una volta fatto lo shampoo con l’antiparassitario
prescelto, bisognerebbe risciacquare con aceto, nella quantità di 100 g per
ogni litro di acqua calda, poiché questo accorgimento favorisce il distacco delle lendini, che in ogni caso
andrebbe completato con l’ausilio di un pettine a denti molto fitti.
: A tal proposito il dottor Naldi precisa
IL PETTINE A DENTI STRETTI CI DÀ UN GROSSO
ancora:
AIUTO
«L’uso sistematico di un pettine de
ovulante, cioè un pettine con i denti distanziati meno di 0,3mm fra di loro, in grado di trattenere anche
le lendini, è un valido aiuto non solo nella rimozione, ma anche nella prevenzione della pediculosi, in
quanto facilita l’identificazione dei parassiti, rimanendo questi impigliati fra i denti ».
DOPO LA CURA LAVATE TUTTO
Finito il trattamento disinfestante, infine, è buona norma igienizzare i pettini utilizzati per
la disinfestazione in acqua calda e shampoo antiparassitario e lavare vestiti, lenzuola,
coperte, sciarpe, berretti e anche i giocattoli di pezza e peluche a 60° per almeno 20
minuti. Il trattamento antiparassitario, di solito, va ripetuto dopo 8 giorni.
(Salute, Il Secolo XIX)
PREVENZIONE E SALUTE
FARMACI: IBUPROFENE
EFFICACE NEL 'RINGIOVANIRE' I POLMONI
L'ibuprofene può far ringiovanire i polmoni e potrebbe addirittura aiutare a
combattere la tubercolosi.
Gli scienziati hanno dimostrato che con l'avanzare dell'età i polmoni
risentono di una maggiore infiammazione che l'Ibuprofene sembrerebbe
in grado di ridurre.
Non solo. Attraverso una serie di esperimenti condotti su topolini vecchi, i ricercatori hanno osservato
che le cellule immunitarie sono riuscite a combattere più efficacemente i batteri della tubercolosi dopo
che l'infiammazione polmonare e' stata trattata con l'ibuprofene.
Non è però stato così per i topolini giovani. Tuttavia, anche se questo potrebbe un giorno sostenere l'uso
dell'ibuprofene come terapia aggiuntiva per le persone anziane affette da tubercolosi, i ricercatori hanno
detto che al momento non raccomandano l'uso del farmaco per ridurre l'infiammazione.
"E' possibile ridurre l'infiammazione legata all'eta' mangiando bene e facendo attivita' fisica", hanno
detto i ricercatori. (Agi)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1116
SCIENZA E SALUTE
DOLORE CERVICALE,
IN QUALI CASI SI TRATTA DI ERNIA DEL DISCO?
Circa il 18% della popolazione soffre di dolori cervicali saltuari, episodici o addirittura
costanti.
A volte però il dolore può diventare persistente, manifestarsi come
acuto, molto simile ad una stilettata o flash doloroso che si protrae da
una scapola all’altra. In alcuni casi, quando il dolore cervicale è cronico e
non passa né con i classici accorgimenti né con i farmaci antidolorifici, si
può invece ipotizzare la presenza di un’ernia del disco cervicale.
«L’ernia del disco cervicale è una problematica abbastanza diffusa ed è
dovuta alla degenerazione ed alla protrusione dei dischi vertebrali che si
trovano nella zona del collo.
I dischi intervertebrali fungono come dei “cuscinetti†tra le vertebre al fine di ridurre gli attriti, garantire
tutti i movimenti del collo ed attutire i traumi.
Può accadere che, per effetto naturale o genetico, per posture sbagliate, per traumi acuti o cronici
continuati nel tempo (come le sollecitazioni che subiscono gli autisti o i barcaioli) i dischi cervicali
subiscano una degenerazione che causa la fuoriuscita di parte di essi (il nucleo polposo) dalla propria
sede e vada a comprimere le strutture midollari e nervose presenti all’interno della colonna».
DIMMI I TUOI SINTOMI! : I sintomi tipici dell’ernia del disco cervicale sono molto simili a quelli della
classica “cervicaleâ€, nonché delle contratture del collo e per questo molto spesso vengono sottovalutati
dal paziente. Un errore da evitare, perché si tratta di una patologia che può peggiorare nel tempo.
Può capitare che, insieme al dolore sordo, il paziente avverta un formicolio che scende lungo il braccio,
coinvolga le dita della mano e addirittura possa interessare anche parte del viso o della nuca.
Altri sintomi sono la sensazione di nausea, la cefalea, le vertigini e la sensazione di debolezza alle dita
della mano ed anche alle gambe.
ERNIA CERVICALE, COME CURARLA?
L’ernia cervicale può essere trattata con massaggi decontratturanti, applicazioni di tipo elettrico o
magnetico al collo o tecniche mininvasive quali l’ozonoterapia e l’intervento chirurgico.
«L’ozonoterapia rappresenta un valido trattamento al problema dell’ernia discale cervicale. Il
trattamento consiste nell’iniezione di una miscela d’ossigeno a livello cervicale.
Ne consegue che la tensione discale ed il dolore sono alleviati grazie al potere antinfiammatorio
dell’ozono. La terapia può essere però eseguita solo in casi selezionati, ossia quando il disco è ancora
contenuto e l’unico sintomo è il dolore», spiega il dottor Todaro.
Quando è indicato l’intervento chirurgico, la tecnica di elezione è l’approccio mininvasivo, che consiste
nell’asportazione dell’ernia insieme al disco e la sostituzione del disco vero e proprio con uno artificiale.
Avvalendosi di un microscopio operatorio, il chirurgo rispetta le strutture nervose (meno “invasivoâ€) e
quelle ossee e legamentose (meno “demolitivoâ€).
Poiché la colonna vertebrale è un insieme di vertebre che permettono il movimento e sopportano il
carico, più la struttura è rispettata, più viene conservata la sua funzione.
«Nel caso delle ernie discali cervicali, l’approccio chirurgico si chiama “discectomia anterioreâ€. Questa
scelta dipende dalla tipologia dell’ernia (dura o molle), dalla qualità dei dischi, dalle abitudini di vita e di
sport e dall’età . Quando si asporta un’ernia discale, si asporta il prodotto del mal uso della colonna.
Dopo l’intervento, si deve modificare l’uso della colonna correggendo la postura. E’ quasi un dovere
dedicarsi alla ginnastica ed al movimento fisico, ma soprattutto coltivare una disciplina sportiva».
(Salute, Humanitas)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1116
PREVENZIONE E SALUTE
PARKINSON, E SE LA MALATTIA PARTISSE
DALL'INTESTINO?
La malattia di Parkinson potrebbe avere origine nell'intestino.
Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Neurology® da un
gruppo di ricerca internazionale diretto da Bojing Liu, del Karolinska
Institutet di Stoccolma (Svezia), secondo cui
 la
patologia
potrebbe
svilupparsi
nell’apparato
gastrointestinale e poi raggiungere il cervello attraverso
il nervo vago, che collega il tronco encefalico all'addome e
controlla i processi involontari dell’organismo, come la
frequenza cardiaca e la digestione.
Nel corso della ricerca, gli autori hanno analizzato i registri nazionali
svedesi relativi agli ultimi 40 anni, per confrontare lo stato di salute di
9.430 persone che avevano subito una vagotomia con quelle di altri
377.200 cittadini.
La vagotomia è un intervento chirurgico, che viene spesso eseguito nei soggetti che soffrono di ulcera,
diretto a recidere il tronco principale o le diramazioni del nervo vago.
Al termine dell’analisi, gli scienziati hanno osservato che in 4 decenni, la malattia di Parkinson era stata
sviluppata da 4.829 membri del gruppo di controllo e da 101 soggetti che avevano subito la vagotomia.
In termini percentuali la differenza non era rilevante: la patologia aveva colpito circa l’1,07% delle
persone che erano state operate e l’1,28% di quelle che non avevano subito l’intervento.
Ma quando i ricercatori hanno ristretto il campo, analizzando i risultati dei due diversi tipi di vagotomia,
hanno scoperto che le persone che avevano subito la vagotomia tronculare – che prevede la recisione
del tronco principale del nervo – correvano un rischio di sviluppare il Parkinson inferiore del 40% rispetto
a chi non aveva subito l’operazione chirurgica.
Ciò suggerisce che la malattia potrebbe effettivamente avere origine nell’intestino e poi raggiungere
l’encefalo attraverso il nervo vago.
Tuttavia, gli autori precisano che occorrono ulteriori ricerche per confermare la validità di questa ipotesi.
“Questi risultati forniscono una dimostrazione preliminare del fatto che la malattia di Parkinson
potrebbe nascere nell'intestino – spiega il dottor Liu -.
Questa ipotesi è supportata dal fatto che le persone affette dalla malattia di Parkinson spesso soffrono
di problemi gastrointestinali come la stipsi, che possono iniziare decenni prima di sviluppare la
patologia. Inoltre, altri studi hanno dimostrato che nell’intestino delle persone che più avanti nella vita
svilupperanno la malattia di Parkinson, è presente una proteina che svolge un ruolo fondamentale
nell’insorgenza della patologiaâ€.
(salute, Sole 24Ore)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno IV – Numero 1116
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MAGGIO
DATA
TITOLO
MARTEDÌ
16
Maggio
Ore 21,00
Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di :
TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;
INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport
Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II
CF
14
Martedì 23 Maggio Ore 21,00 –
III PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II
COME PARTECIPARE
basta recarsi direttamente presso la sede
dell’Ordine e accreditarsi.
ORDINE: Istituito un SUSSIDIO per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà â€.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti:
 i requisiti per la partecipazione; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, (v. - sito istituzionale)
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1116
ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,
Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchioâ€
Di seguito schema generale del corso.
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF
Modulo
1/A
1/B
1/C
1/D
1/E
1/F
1/G
1/H
1/I
TITOLO
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Data
N.
Modulo
TITOLO
Data N.
26-Apr
27-Apr
28-Apr
2-Mag
3-Mag
4-Mag
5-Mag
8-Mag
9-Mag
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
2
3
4
5
6
7
8
9
5/A
5/B
5/C
5/D
5/E
5/F
5/G
5/H
5/I
Rinite 1
Rinite 2
Rinite 3
Rinite 4
Rinite 5
Rinite 6
Rinite 7
Rinite 8
Rinite 9
8-Giu
9-Giu
12-Giu
13-Giu
14-Giu
15-Giu
16-Giu
19-Giu
20-Giu
29
30
31
32
33
34
35
36
37
21-Giu
22-Giu
23-Giu
26-Giu
27-Giu
28-Giu
29-Giu
30-Giu
3-Lug
38
39
40
41
42
43
44
45
46
4-Lug
5-Lug
6-Lug
47
48
49
Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug
Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug
Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug
50
51
52
QUESTIONARIO n.1
2/A
2/B
2/C
2/D
2/E
2/F
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
1
2
3
4
5
6
QUESTIONARIO n. 5
10-Mag
11-Mag
12-Mag
15-Mag
16-Mag
17-Mag
10
11
12
13
14
15
18-Mag
19-Mag
22-Mag
23-Mag
24-Mag
25-Mag
26-Mag
16
17
18
19
20
21
22
QUESTIONARIO n.2
3/A
3/B
3/C
3/D
3/E
3/F
3/G
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
1
2
3
4
5
6
7
QUESTIONARIO n.3
4/A
4/B
4/C
4/D
4/E
4/F
Mal di Gola 1
Mal di Gola 2
Mal di Gola 3
Mal di Gola 4
Mal di Gola 5
Mal di Gola 6
QUESTIONARIO n. 4
29-Mag
30-Mag
31-Mag
5-Giu
6-Giu
7-Giu
23
24
25
26
27
28
6/A
6/B
6/C
6/D
6/E
6/F
6/G
6/H
6/I
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
1
2
3
4
5
6
7
8
9
QUESTIONARIO n. 6
7/A
7/B
7/C
Sinusite 1
Sinusite 2
Sinusite 3
QUESTIONARIO n. 7
8/A
8/B
8/C
QUESTIONARIO n.8
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1116
Modulo 2/E:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
RAFFREDDORE (V)
Raffreddore: Trattamento
Non esiste alcun trattamento specifico. Gli antipiretici e gli analgesici
possono ridurre la febbre e la faringodinia. L’ostruzione nasale può
migliorare con i decongestionanti nasali.
La rinorrea può migliorare con antistaminici di prima generazione (es.
clorfeniramina) che frequentemente inducono sedazione, ma gli
antistaminici di seconda generazione (non sedativi) non sono efficaci nel
trattamento del raffreddore.
Zinco, Echinacea e Vitamina C sono stati valutati nel trattamento del raffreddore, ma per nessuno di
essi vi sono prove chiare di efficacia.
Non sono disponibili vaccini. I vaccini batterici polivalenti, gli agrumi, le vitamine, i raggi ultravioletti,
gli aerosol di glicole e altri rimedi popolari non prevengono il raffreddore.
Gli antibiotici non devono essere somministrati a meno che non vi sia evidenza di infezione batterica
secondaria. In pazienti con malattie polmonari croniche, gli antibiotici possono essere somministrati
con meno restrizioni.
COSA NON FARE
1. Uso scorretto delle gocce di fisiologica nel naso. Gli errori principali:
ï‚· non instillare un numero sufficiente di gocce
ï‚· non aspettare abbastanza per liberare le secrezioni
 non ripetere la procedura fino a quando il respiro è libero.
2. Abuso di gocce decongestionanti o spray per il naso chiuso.
Se la congestione nasale interferisce con la respirazione, insistete con i lavaggi nasali; invece utilizzate con molta
cautela le gocce vasocostrittrici e solo su prescrizione medica: questi prodotti liberano solo inizialmente il naso e hanno
poi un effetto irritante e congestionante; se usati tante volte determinano secchezza e atrofia (perdita della produzione di
muco) delle mucose.
3. Evitate di usare farmaci per bocca di tipo antistaminico,
perché non sono in grado di rimuovere le secrezioni secche del naso e non hanno alcun effetto sui virus. Se il naso è
realmente colante e si tratta di una forma allergica accertata, prendete in considerazione un antistaminico locale o per
bocca.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
https://fad.ocmcomunicazioni.com
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1116
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO ORDINARIO 2009
Concorso Ordinario D.D. n. 13/2009 - Sentenza TAR Campania n. 2278/2017.
Lettera inviata al Presidente della Regione Campania - Delegato FOFI
In relazione alla recente Sentenza TAR Campania, Sez. V n. 2278/2017, raccolgo le preoccupazioni dei miei
colleghi Presidenti degli Ordini dei Farmacisti Campani, condivise dalla base della categoria, circa lo scenario
fortemente critico che la richiamata Sentenza introduce relativamente agli esiti del concorso ordinario per
l’assegnazione di sedi farmaceutiche di cui al D.D. n.13/2009. Detto concorso, infatti, giunto finalmente alle
sue battute finali, rischia di vedere azzerate, all’un tempo, la graduatoria definitiva e le relative assegnazioni
di sede, con la prospettiva di assistere all’ avvitamento delle conseguenti procedure in un ingorgo
Amministrativo–Giudiziario dagli imprevedibili sviluppi. Pertanto, allarmati dagli inevitabili contraccolpi che
una situazione di stallo finirebbe col realizzare sia sul fronte occupazionale di settore che su quello
dell’assistenza farmaceutica Regionale (che da tempo attende la programmata implementazione), si chiede di
conoscere quali provvedimenti l’Amministrazione Regionale ritenga di mettere in campo per fronteggiare la
sopraggiunta emergenza, contemporaneamente confermando la piena disponibilità al confronto istituzionale
per contribuire ad individuare le misure più idonee a superare la grave situazione determinatasi.
ORDINE: L’ORGOGLIO DELL’APPARTENENZA
Dal mese di Luglio sarà disponibile presso i nostri uffici
In una fase caratterizzata da una profonda crisi di valori e di
appartenenza ad una comunità professionale, l’Ordine Professionale ha
ritenuto, al fine di rinvigorire il sentimento di legame alla nostra antica
professione, di realizzare una spilla da poter apporre sul bavero della giacca
(Uomo e Donna) che richiama il Nostro logo brevettato (Mortaio
farmaceutico, pestello, serpente e tricolore, realizzato in occasione del
Centenario della Nascita dell’Ordine Professionale di Napoli).
Realizzate due tipologie di spillo da giacca:
1. Spillo in oro 750° realizzato a mano (tranciatura, coniatura, rifinitura, saldatura, lucidatura)
2. Spillo in argento 925° realizzato a mano (tranciatura, coniatura, rifinitura, saldatura, lucidatura e
bagno galvanico argento)