Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno V – Numero 1122 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti”; 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: corso sulle manovre di I° soccorso Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Perché compaiono i capelli bianchi da giovani? 5. Pelle, 15 cause comuni di rash cutaneo Prevenzione e Salute 6. 5 abitudini per rimanere giovani a lungo 7. Borsite del ginocchio: riposo, ghiaccio e fisioterapia per il recupero Curiosità e Salute 8. Perché si “Limonare”? dice Mercoledì 24 Maggio 2017 – B.V. Maria Ausiliatrice Proverbio di oggi….…….. 'E det d' 'a man nunn so' tutt'egual PERCHÉChi troppo s’inchina, mostra il sedere COMPAIONO I CAPELLI BIANCHI DA GIOVANI? Quando la chioma inizia a incanutire in giovane età e ci si ritrova con i primi capelli bianchi già a 25 anni, nella maggior parte dei casi si tratta di uno “scherzo genetico” . Infatti, la canizie precoce è in genere l’espressione di un “programma genetico” nel proprio DNA, trasmesso dai genitori, che è alla base del comando di non produrre più melanina, cioè la sostanza che dà il colore alla pelle e ai capelli, che dai geni arriva al bulbo pilifero. Anche se l’immagine che lo specchio può rimandare è di una vecchiaia precoce o ci si può vedere “malati”, tuttavia quando spuntano i primi capelli bianchi non ci si deve preoccupare che si stia invecchiando prima del tempo o che si sia meno sani di chi sfoggia una capigliatura ancora corvina perché la spiegazione è certamente genetica. Non è un caso infatti che i membri di intere famiglie vedano la capigliatura di tutti i componenti diventare bianca alla stessa età, anche se non si deve sottovalutare il ruolo dello stress. (Salute, Humanitas) Perché si dice “LIMONARE”? Ci sono due possibili spiegazioni. Meteo Napoli Mercoledì 24 Maggio  Variabile Minima: 17° C Massima: 26 °C Umidità: Mattina = 70% Pomeriggio = 62% Vi sono due possibili spiegazioni. La prima sostiene che sia un modo di dire, originario della Lombardia, che deriva dall’uso antico di molti fruttivendoli di vendere i limoni a due a due. Da qui l’abitudine di indicare come “limoni” le giovani coppie e, per estensione, del verbo “limonare” al posto di baciare. La seconda, invece, richiama il movimento rotatorio necessario per spremere manualmente l’agrume, a sua volta collegato alle lingue degli innamorati che si muovono nel “bacio alla francese”. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: ordinefa@tin.it; info@ordinefarmacistinapoli.it SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1122 PREVENZIONE E SALUTE 5 ABITUDINI PER RIMANERE GIOVANI A LUNGO Attività fisica regolare e una dieta corretta sono importanti ma non bastano: bisogna anche essere positivi e capaci di coltivare solide relazioni. Ecco alcune buone abitudini per combattere l’invecchiamento, alla luce delle ultime scoperte scientifiche. Oggi in Italia ci sono più di 10mila centenari Nel 2050 saranno 200 mila, dicono le stime. La scienza promette di realizzare il sogno più antico dell’uomo: una vita lunghissima e in buona salute. Non infinita, ma pur sempre lunga e in buona salute. Come? La ricetta comprende  la genetica, la medicina, l’alimentazione e gli stili di vita. In alcuni casi gli ingredienti della longevità sono molto innovativi: diete speciali, infusioni di cellule staminali, trasfusioni di plasma, farmaci all’avanguardia di vario tipo. Ma in altri casi per invecchiare più lentamente e bene possiamo fare tutto “da soli”. Si potrebbe riassumere il tutto col vecchio detto latino mens sana in corpore sano, a cui aggiungiamo una giusta dose di ottimismo e qualche buon amico per condividere gioie e dolori. Ci sono 5 buone abitudini capaci di migliorare la salute e l’equilibrio psicofisico e farci vivere più a lungo. 1. LA DIETA MEDITERRANEA. È noto che la dieta mediterranea, povera di carne e ricca di verdure, cereali, frutta e legumi, riduce il rischio di sviluppare diverse patologie cardiovascolari, ossee e neurologiche. Negli ultimi anni si è scoperto che questo tipo di alimentazione è però anche in grado di rallentare l’invecchiamento. Ad es., un recente studio ne ha messo in evidenza l’azione anti-aging sul cervello. Quando invecchiamo, infatti, perdiamo cellule cerebrali e ciò influisce sulla capacità di apprendimento e sulla memoria. Pare che il cervello degli anziani che seguono una dieta mediterranea perda meno massa – si parla di minor atrofia – rispetto a coetanei che hanno abitudini alimentari diverse. In pratica è come ritrovarsi un cervello più giovane della propria età anagrafica. Inoltre la dieta mediterranea avrebbe un impatto positivo sulla qualità della vita negli anziani, limitando gli effetti dell’osteoporosi in coloro che ne soffrono, nonché depressione e disabilità. 2. ATTIVITÀ FISICA REGOLARE. Anche in questo caso è risaputo che fare sport aiuta a rimanere in salute, dov’è la novità? Ebbene studi sempre più raffinati stanno mettendo in evidenza che l’attività fisica rallenta l’invecchiamento, addirittura a livello cellulare. Una ricerca pubblicata sull’American Journal of Epidemiology ha considerato campioni di sangue prelevati da 1500 donne che avevano superato la menopausa, focalizzandosi sui telomeri, la parte terminale dei cromosomi. Il nostro DNA, col passare degli anni va incontro a progressivi deterioramenti con perdita d’informazione genetica. La funzione dei telomeri è quella di limitare questo fenomeno. Purtroppo col tempo anche i telomeri si deteriorano, accorciandosi: telomeri più corti sono associati all’invecchiamento fisiologico.  i telomeri nelle donne sedentarie sono risultati più corti rispetto a quelli delle donne che praticano un’attività fisica regolare. Questo significa che, da un punto di vista biologico, le donne che non lasciano mai la sedia risultano più vecchie delle coetanee sportive. Di quanto? Nello studio citato addirittura di 8 anni. Un pò di sport fa bene anche al cervello. Una ricerca ha considerato un gruppo di oltre 600 settantenni su un periodo di tre anni. Gli esami clinici hanno rivelato che il cervello degli sportivi, in questi 3 anni, aveva subito una minor atrofia rispetto alle persone sedentarie. Tutto ciò indipendentemente dal fatto che il soggetto abbia o meno svolto attività stimolanti da un punto di vista intellettuale, come la lettura. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1122 Anche in questo caso torniamo a parlare di telomeri, la parte terminale dei nostri cromosomi, che tendono ad accorciarsi con l’invecchiamento. Secondo una ricerca, 3. la MEDITAZIONE: pane non solo per lo spirito  chi pratica regolarmente la meditazione avrebbe cellule con telomeri più lunghi, dunque capaci di vivere, dividersi e rimanere in salute più a lungo. Gli effetti positivi sul cervello non sono da meno: bastano 8 settimane di meditazione per indurre cambiamenti nelle regioni cerebrali collegate alla memoria, all’empatia e allo stress, con benefici cognitivi e psicologici. Un altro studio ha sottoposto a risonanza magnetica un gruppo di volontari che praticavano abitualmente la meditazione, confrontando i risultati con quelli di altrettante persone non abituate a tale pratica. La fisiologica perdita di materia grigia è stata meno netta in chi pratica la meditazione. I motivi del fenomeno, tuttavia, non sono ancora stati chiariti. 4. COLTIVARE RELAZIONI SOCIALI. Da soli si invecchia male e più in fretta. Questa è la conclusione di tanti studi condotti negli ultimi anni, che hanno dimostrato come la solitudine, nelle persone con più di 60 anni, sia un fattore predittivo di declino funzionale e decesso. La mancanza di relazioni sociali, o l’insoddisfazione rispetto a quelle che si hanno, incide negativamente sul nostro sistema immunitario, rendendolo più fragile soprattutto se si tratta di persone anziane. L’impatto sulla salute sarebbe analogo a quello del fumo di sigaretta e addirittura superiore a quello dell’obesità. Un recente studio sull’invecchiamento condotto ad Harvard ha concluso che la capacità di coltivare relazioni profonde (naturalmente anche in senso amicale) ha una ricaduta sulla qualità della vita maggiore rispetto al successo e al denaro. 5. TANTO OTTIMISMO.  I cattivi pensieri stressano e fanno invecchiare prima. Ancora una volta, parte della responsabilità sarebbe dovuta ai telomeri:  i depressi tendono infatti ad avere i telomeri dei leucociti più corti rispetto agli ottimisti. Questo perché il cortisolo – l’ormone associato allo stress – limita la capacità delle cellule di attivare la telomerasi, un enzima in grado di riparare i telomeri così da mantenere integri i cromosomi. Il modo migliore per affrontare il tempo che passa è non farne un dramma. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, chi vive serenamente il passare del tempo e la propria vecchiaia ha un’aspettativa di vita di 7,5 anni in più rispetto agli altri. Il bello è che questo non cambia anche laddove si tenga conto delle condizioni socio-economiche. (Focus) CURIOSITÀ E SALUTE PERCHÉ il MEMBRO MASCHILE è detto anche PISELLO? Le ipotesi sono diverse e l'uso in Italia è noto fin dal Trecento. Sono molteplici le ipotesi per cui il membro maschile viene chiamato anche pisello. La più verosimile e anche la più intuitiva fa derivare l’epiteto utilizzato in tono ironico alla similitudine con il baccello di questa leguminosa, che è allungato e arcuato. PISELLUM. L’uso è noto in Italia fin dal Trecento, quando è attestato, nel latino tardo, il termine pisellum, diminutivo di pisus (che indicava invece il legume). RECORD. In italiano sono oltre 100 i termini che usano frutta e verdura per alludere ai genitali maschili e femminili, al seno o ai glutei (pisello, banana, patata, meloni, pere, pesche etc). (Focus) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1122 SCIENZA E SALUTE PELLE, 15 CAUSE COMUNI DI RASH CUTANEO A volte la pelle si irrita, inizia a prudere e si ricopre di vescichette o scaglie: si tratta di un rash cutaneo, un problema spesso associato al contatto con sostanze irritanti che può però essere scatenato anche dall’ingestione di alcune sostanze (inclusi alimenti e principi attivi di alcuni farmaci). A volte le eruzioni cutanee possono essere il sintomo di pericolose reazioni, ad esempio allergie; per questo in caso di dolore crescente, fastidi o pruriti alla gola, gonfiori, difficoltà respiratorie, febbre superiore ai 38 °C, confusione, capogiri, forti dolori al collo o alla testa o episodi ripetuti di vomito o diarrea è bene andare subito al pronto soccorso. L’associazione con altri sintomi, come dolori alle articolazioni, oppure morsi di insetti o zecche dovrebbero invece portare il prima possibile nello studio del proprio medico. Quale potrebbe essere la diagnosi? Ecco alcune delle cause più comuni di rash cutaneo e i loro sintomi più tipici. 1. LA DERMATITE DA CONTATTO. Può sembrare una bruciatura. Spesso è localizzata a livello di mani e braccia, dove scatena pruriti, arrossamenti o formazione di scaglie. La pelle può diventare ruvida, possono formarsi vesciche che trasudano liquido e su cui si formano delle croste. 2. LA DERMATITE DA PANNOLINO. Colpisce i bambini ed è localizzata proprio nell’area pannolino. La pelle appare rossa, irritata e calda al tatto. 3. PUNTURE DI INSETTO. La pelle si riscalda, si arrossa e si gonfia. L’irritazione è associata a dolore, intorpidimenti o pizzicore. 4. INFEZIONI MICOTICHE. La pelle prude, si gonfia e si squama. Tutto può iniziare con arrossamenti o formazione di squame. 5. LA QUINTA MALATTIA. E’ associata a mal di testa, fatica, febbre bassa, mal di gola e nausea. Il rash, più frequente nei bambini, compare sulle guance, sulle braccia, sulle gambe e sul tronco. 6. L’IMPETIGINE. Frequente nei bambini, è caratterizzata da un rash pruriginoso e da vesciche piene di liquido che si rompono facilmente. In genere i linfonodi sono ingrossati. 7. L’HERPES ZOSTER. Il rash si sviluppa a livello del dorso, oppure sul volto e a livello delle orecchie. E’ caratterizzato da chiazze rosse e pruriginose con vesciche piene di liquido che si rompono facilmente. Può essere associato a febbre, brividi, mal di testa e fatica. 8. L’ECZEMA ALLERGICO. E’ associato a una sensazione di prurito e bruciore. La pelle, infiammata, può ispessirsi, diventare ruvida, scaldarsi, essere sensibile al tatto o ricoprirsi di squame. 9. LA FEBBRE DA FIENO. Può essere associata alla comparsa di macchie rosse e prurito. I pomfi hanno contorni ben definiti e diventano bianchi quando vengono premuti. 10. LA SCARLATTINA. E’ caratterizzata da piccoli foruncoletti rossi e conferisce alla pelle una consistenza simile a quella della carta vetrata. 11. UN’ALLERGIA AI FARMACI. Può scatenare lievi rash associati a febbre e a difficoltà respiratorie. 12. LA FEBBRE REUMATICA. Può essere una complicazione della scarlattina o di infezioni alla gola. Sotto alla pelle possono comparire piccoli foruncoli indolori; può presentarsi con un rash rialzato. 13. IL MORBILLO. In genere i foruncoletti, rossi e pruriginosi, compaiono prima sulla testa per poi estendersi al resto del corpo e sono associati a macchie bianche in bocca. 14. LA CANDIDOSI. In genere è localizzata a livello delle pieghe cutanee (ad es. a livello delle ascelle). Lo sfogo può essere rosso o bianco e in genere porta alla rottura della pelle. 15. LA MALATTIA DI LYME. E’ caratterizzata da chiazze rosse circondate da un alone più chiaro con bordo rossastro. Il rash può essere caldo al tatto, non prude e non è associato a dolore. (Sole 24Ore) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1122 PREVENZIONE E SALUTE BORSITE DEL GINOCCHIO: RIPOSO, GHIACCIO E FISIOTERAPIA PER IL RECUPERO Il ginocchio è una delle sedi in cui può sorgere una borsite. Si tratta dell’infiammazione della borsa, la sacca che contiene il liquido lubrificante dell’articolazione, che fa da cuscinetto fra i diversi tessuti come tendini e ossa. Traumi ripetuti nel tempo, l’abitudine a tenere a lungo determinate posizioni, ma anche un’infezione, possono favorire l’insorgenza di questa condizione. Cosa fare quando si è colpiti da borsite del ginocchio e, soprattutto, come poterla prevenire? Ne parliamo con il dottor Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas. Questo tipo di borsite è noto anche come “ginocchio della lavandaia”, per via della posizione tenuta dalle signore che, ginocchia per terra, lavavano i panni a mano: «Esercitare una pressione ripetuta sull’articolazione, soprattutto a contatto con superfici rigide, è una delle cause possibili della borsite, ma anche una contusione o dei traumi ripetuti nel tempo possono esserlo», ricorda il dottor Volpi. Ecco perché il rischio di BORSITE insidia anche chi si dedica allo sport : «Pensiamo alla pallavolo in cui sono frequenti le cadute con le ginocchia per terra, ma anche ad altre discipline come l’hockey in cui è utile indossare le ginocchiere. Un tempo anche i portieri di calcio le utilizzavano». Sebbene la professione che lega il suo nome alla borsite sia ormai andata in disuso, ce ne sono altre che richiedono un inginocchiamento prolungato, come i piastrellisti o i giardinieri: «Anche per chi fa questi lavori è importante ricorrere a delle protezioni che possano prevenire i micro-traumi ripetuti che portano alla borsite», suggerisce il dottor Volpi. Cosa fare nel caso in cui si sia colpiti dalla Borsite? : «Se la borsite si presenta in una forma lieve si può intervenire con una terapia conservativa, evitando ulteriori traumi, applicando del ghiaccio e delle creme antiedemigene per ridurre la tumefazione, il sintomo più evidente della borsite, riposandosi, se necessario assumendo degli antidolorifici e, infine, facendo fisioterapia. Una ginnastica lieve, la piscina o la cyclette possono infatti stimolare in modo leggero l’attività muscolare dell’articolazione. Solo se la borsite diventa cronica si può pensare a un intervento chirurgico per asportare la borsa», conclude lo specialista. (Salute, Humanitas) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 6 Anno IV – Numero 1122 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: ASSEMBLEA ORDINARIA 2017 E’ convocata l’Assemblea Ordinaria degli iscritti all’Albo. Il giorno 29 Maggio 2017 alle ore 20,30 in seconda convocazione, presso la sede dell’Ordine sita in - Via Toledo n. 156 - Napoli, per procedere alla discussione del seguente Ordine del giorno: 1 – Approvazione Verbale Assemblea Ordinaria 2016; 2 - Approvazione Bilancio Consuntivo 2016; 3 - Approvazione Bilancio Preventivo 2017; 4 – Relazione del Presidente; 5 – Varie ed Eventuali. ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchio” Di seguito schema generale del corso. SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo 3/A 3/B 3/C 3/D 3/E 3/F 3/G 4/A 4/B 4/C 4/D 4/E 4/F 5/A 5/B 5/C 5/D 5/E 5/F 5/G 5/H 5/I TITOLO Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore QUESTIONARIO n.3 Mal di Gola 1 Mal di Gola 2 Mal di Gola 3 Mal di Gola 4 Mal di Gola 5 Mal di Gola 6 QUESTIONARIO n. 4 Rinite 1 Rinite 2 Rinite 3 Rinite 4 Rinite 5 Rinite 6 Rinite 7 Rinite 8 Rinite 9 Data N. 1 2 3 4 5 6 7 18-Mag 19-Mag 22-Mag 23-Mag 24-Mag 25-Mag 26-Mag 16 17 18 19 20 21 22 29-Mag 30-Mag 31-Mag 5-Giu 6-Giu 7-Giu 23 24 25 26 27 28 8-Giu 9-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 19-Giu 20-Giu 29 30 31 32 33 34 35 36 37 Modulo 6/A 6/B 6/C 6/D 6/E 6/F 6/G 6/H 6/I 7/A 7/B 7/C 8/A 8/B 8/C TITOLO QUESTIONARIO n. 5 Tosse 1 Tosse 2 Tosse 3 Tosse 4 Tosse 5 Tosse 6 Tosse 7 Tosse 8 Tosse 9 QUESTIONARIO n. 6 Sinusite 1 Sinusite 2 Sinusite 3 QUESTIONARIO n. 7 Patologie dell’Orecchio 1 Patologie dell’Orecchio 2 Patologie dell’Orecchio 3 QUESTIONARIO n.8 Data N. 21-Giu 22-Giu 23-Giu 26-Giu 27-Giu 28-Giu 29-Giu 30-Giu 3-Lug 38 39 40 41 42 43 44 45 46 4-Lug 5-Lug 6-Lug 47 48 49 7-Lug 10-Lug 11-Lug 50 51 52 Si può partecipare al corso fino al 25 Giugno 2017 PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1122 Modulo 3/E: SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista INFLUENZA e RAFFREDDORE (V) I Consigli del FARMACISTA: i DECONGESTIONANTI I farmaci simpaticomimetici (es. fenilefrina) possono essere efficaci per ridurre la congestione nasale. I decongestionanti nasali funzionano diminuendo la dilatazione dei vasi sanguigni della mucosa nasale. Le membrane nasali vengono efficacemente contratte in modo da migliorare il drenaggio dei muchi e la circolazione dell’aria attenuando così la sensazione di mancanza d’aria. Questi farmaci possono essere somministrati per via orale o per via topica. Sono disponibili sotto forma di sciroppi, capsule, spray nasali e gocce. Se si consiglia l’impiego di spray nasali o di gocce, il Farmacista deve avvertire il cittadino-paziente di non usare il prodotto per un periodo superiore a 7 giorni poiché i farmaci simpaticomimetici possono dare una congestione di rimbalzo quando sono utilizzati in modo topico e non per via orale. Gli effetti decongestionanti di prodotti utilizzati in modo topico e a base di Ossimetazolina, Nafazolina o Xilometazolina sono maggiori (> 6 ore) di quelli forniti da preparazioni a base di Efedrina. Il Farmacista deve fornire al cittadino-paziente gli utili consigli circa il corretto uso di gocce e spray nasali. Alcuni di questi farmaci (es. efedrina, pseudoefedrina) quando presi per via orale possono tenere il cittadino-paziente sveglio in seguito agli effetti stimolanti che hanno a livello del sistema nervoso centrale. In generale, l’efedrina è più sensibile verso questo effetto rispetto a quello prodotto dagli altri simpaticomimetici. I farmaci simpaticomimetici per os possono causare stimolazione a livello cardiaco, aumentare la pressione sanguigna e possono influenzare il controllo del diabete poiché aumentano i livelli di glucosio nel sangue. Non vanno pertanto usati e consigliati a soggetti affetti da problemi diabetici, cardiaci, ipertensivi e di ipertiroidismo. Le interazioni tra simpaticomimetici e farmaci inibitori delle monoamminossidasi (MAO) sono una condizione molto seria; pertanto è opportuno evitare e sconsigliare, in pazienti che fanno uso di inibitori delle MAO, la somministrazione di simpaticomimetici sia per uso topico che per via orale. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. https://fad.ocmcomunicazioni.com PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1122 ORDINE: Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato. FARMACISTI VOLONTARI: Come Aderire I colleghi volontari che intendono partecipare al progetto condiviso dalla Associazione Cattolici Farmacisti Italiani – sez. Napoli (UCFI) potranno farlo contattando gli Uffici dell’Ordine o inviando una e-mail all’indirizzo: unfarmacopertutti@libero.it FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti RACCOLTI FINORA PIÙ DI 65.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI: La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa, Consegna dei Farmaci all’Elemosiniere del Santo Padre, Arcivescovo KONRAD KRAJEWSKI, “L’uomo che aiuta i poveri per conto del Papa FRANCESCO”. PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1122 PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1122

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