Anno V – Numero 1125
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
Farmaco per tuttiâ€;
2. Concorso straordinario
3. ORDINE:
Assemblea
Ordinaria 2017
4. FAF in farmaDAY
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
5. “Il sale iodato è amico
della tiroideâ€,vero o falso?
6. La dieta quando si fa la
radioterapia.
Prevenzione e Salute
7. Diminuire non basta,
butta quella sigaretta
8. Le varici: trattamento
Meteo Napoli
Lunedì 29 Maggio
ï‚· Variabile
Minima: 15° C
Massima: 25 °C
Umidità :
Mattina = 71%
Pomeriggio = 60%
Lunedì 27 Maggio 2017 – S. Massimino
Proverbio di oggi….……..
Chi tène sante, va 'Mparaviso Chi ha santi, va in Paradiso.
“IL SALE IODATO È AMICO DELLA TIROIDEâ€,
VERO O FALSO?
Chi troppo s’inchina, mostra il sedere
Si pensa che sia meglio usare il sale iodato in cucina perché fa bene
allatiroide. Vero o falso?
L’abbiamo chiesto al professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità Operativa
di Endocrinologia dell’Ospedale Humanitas e docente di Endocrinologia presso
Humanitas University.
: Lo iodio è tra i dieci micronutrienti
VERO
fondamentali per mantenere un buono
stato di salute oltre ad essere essenziale
per il corretto funzionamento della tiroide. Questo
perchè lo iodio rappresenta il principale costituente
degli ormoni prodotti dalla tiroide.
La principale fonte di iodio è l’alimentazione che però non riesce ad apportare
una sufficiente quantità di iodio in aree di carenza iodica.
Per questo motivo è necessario provvedere ad una integrazione mediante il
consumo di sale iodato in modiche quantità per evitare ricadute sulla pressione
arteriosa – spiega il professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità Operativa
di Endocrinologia dell’Ospedale Humanitas e docente di Endocrinologia presso
Humanitas University. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità , il
fabbisogno quotidiano di iodio per un adulto è di 150 microgrammi, ma nel
caso di neonati e bambini e di donne in gravidanza l’introito deve aumentare
fino a 200-250 mg.
Nelle donne in gravidanza il fabbisogno di iodio aumenta sia per sopperire a
una maggiore perdita di questo micronutriente con le urine sia per fornire al
feto lo iodio necessario per il suo sviluppo. In questi casi però può rendersi
necessario l’utilizzo, oltre al sale iodato, anche di integratori specifici.
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1125
PREVENZIONE E SALUTE
DIMINUIRE NON BASTA, BUTTA QUELLA SIGARETTA
UN MILIARDO di persone nel mondo fuma. Quasi 11 milioni in Italia. E sono sempre di più.
Questo dicono le ultime
stime del Global Burden of
Disease pubblicate su BODFU pochi giorni fa.
Con un rapporto che
disegna i contorni sfrangiati
della lotta al fumo nel
mondo.
Perché è vero che, in
termini percentuali, i fumatori sono calati - del 28% gli uomini e del 34% le donne - tra il 1990 a il 2015.
Ma la popolazione cresce e il numero reale delle persone che ogni giorno si accendono delle sigarette
sale. Tanto per rendere l’idea:
 gli uomini di Cina, India e Indonesia rappresentano la metà dei maschi fumatori del mondo.
Mentre sono gli Stati Uniti ad avere il record di donne dipendenti dalle sigarette.
Americane a parte, gli aumenti si concentrano nei paesi asiatici ed emergenti, e l’Europa se la passa da
virtuosa, con una sinistra eccezione:
 la Germania è al nono posto per numero di morti dovuti al fumo.
Sciorinando cifre e statistiche il rapporto conclude che non si fa abbastanza.
Che un numero esagerato di paesi non onora le strategie messe a punto dall’Oms per la riduzione del
pericolo. Così il tabacco e i prodotti derivati mandano letteralmente in fumo milioni di vite:
secondo l’ultimo rapporto Oms e dell’US National Cancer Institute in tutto il mondo l’uso del tabacco e il
vizio del fumo causano ogni anno almeno 6 milioni di decessi, 16 milioni di malattie correlate e morti
premature.
Tutto questo con un costo per la società di oltre 1 trilione di dollari l’anno.
Uno studio del National Institute of Environmental Health Sciences mostra poi come il fumo di sigaretta
provochi danni duraturi al Dna, e causi l’alterazione di più di 7.000 geni che, nel lungo termine,
sottendono l’insorgere di diverse malattie, spesso mortali.
Smettere di fumare non è allora solo più un consiglio ma un imperativo.
Solo che «chiudere con le sigarette è difficilissimo», precisa Carlotta Occhiena, architetto di 47 anni ed
ex grande fumatrice. Lei lo ha fatto, di botto, e lo ha fatto per contrastare più efficacemente un cancro
squamoso infiltrante al polmone diagnosticato 6 anni fa. Oggi combatte il cancro insieme alle volontarie
Walce Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe).
«Sfatiamo il mito che è facile smettere di fumare – è difficile, ma si può.
ï‚· Basta cercare aiuto. E gli aiuti ci sono. Negli ospedali, per esempio.
Esistono in tutta Italia delle équipe di medici, oncologi, psicologi che ci possono aiutare. Da soli è quasi
impossibile riuscirci.
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1125
Non è vero che leggendo un libro si smette di fumare. Non tutti hanno questa capacità , e non esiste lo
“smetto quando voglioâ€, che è uno dei primi miti del fumatore, perché poi non lo si fa mai, non ci si
riesce da soli».
Ovvio che la cosa migliore è non iniziare mai, ma gli esperti sottolineano che chi invece ha già iniziato
deve mettersi in testa di smettere.
E non è mai troppo tardi per farlo, anche se - in base all’età che si ha e da quanto tempo si fuma - i
risultati potrebbero essere diversi.
Sono molti gli studi che mostrano come
Anche smettere di fumare quando si è giÃ
nella mezza età è assolutamente utile
ï‚· smettere di fumare possa migliorare
l’aspettativa di vita delle persone.
Non dimentichiamo poi che il fumo di sigaretta non è soltanto un fattore di rischio per le malattie
tumorali (che non andrà mai ad azzerarsi smettendo di fumare a 50 o 60 anni), ma anche per quelle
 cardiovascolari e polmonari come la Bpco e l’enfisema».
Solo smettere però aiuta; diminuire serve a poco. È più che altro un’attenuante psicologica per se stessi:
il “ah, ma io fumo poco†ha appunto poco valore pratico.
«Capisco che per un fumatore arrivare a diminuire il numero di sigarette giornaliere è già un traguardo,
uno sforzo enorme – ma nel conto che disegna il rischio entra non solo la quantità di sigarette fumate
ogni giorno, ma anche gli anni di esposizione al fumo.
Per cui, paradossalmente, una persona che ha fumato cinque sigarette al giorno per quarant’anni rischia
circa quanto chi ha fumato quaranta sigarette al giorno per dieci anni». Insomma, diminuire serve a poco
di per sé ma, come precisa l’oncologa, «ha senso solo se la riduzione è finalizzata ad arrivare a cessare
del tutto». Insomma, bisogna smettere. E, in un’ottica di riduzione dei danni, si possono prendere in
considerazione le sigarette elettroniche.
Attenzione però, le e-cig possono essere sì un’alternativa alle “tradizionaliâ€, ma non sono la
soluzione definitiva.
Come spiega Umberto Tirelli, oncologo del Centro di riferimento oncologico di Aviano,
 «le sigarette elettroniche, come i dispositivi senza fumo tipo l’Iqos, permettono a chi non riesce
proprio a smettere di fumare – o non ne ha intenzione – di ridurre perlomeno i danni sicuri
provocati dalle sigarette tradizionali e dal bruciare di tabacco e carta».
Inoltre, non dimentichiamolo,
 «a differenza di cerotti o chewing-gum a base di nicotina, le e-cig permettono al fumatore di
mantenere la gestualità , fondamentale».
Sul piatto però pesa la possibile tossicità delle e-cig.
Come emerge dallo studio dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, e pubblicato su Aerosol Science &
Technology, dove si legge:
«nonostante sigarette elettroniche e Iqos abbiano più basse emissioni di sostanze tossiche rispetto alle
sigarette tradizionali, possono comunque emettere livelli significativi di metalli, composti organici e
aldeidi, che suggeriscono quindi cautela nel loro utilizzo, specialmente in ambienti chiusi, poiché non del
tutto innocui. Pertanto il loro uso desta preoccupazione in caso di esposizione, specie se prolungata, in
fasce sensibili di popolazione come bambini, pazienti asmatici, anziani e donne incinte. Secondo questi
dati sembra quindi opportuno porre il divieto assoluto dell’utilizzo di questi dispositivi al chiuso, in
ambienti lavorativi e luoghi pubblici, al fine di salvaguardare la salute di tutti».
E, infine, non è detto che aiutino davvero a smettere. Difatti, spiega Silvia Novello, «i dati ci dimostrano
che in realtà la sigaretta elettronica non è un vantaggio sulla cessazione del vizio del fumo. Anzi,
sappiamo che in alcuni casi l’uso della e-cig ha addirittura peggiorato la situazione. E le percentuali sulla
cessazione ci dicono che ha avuto più successo la Legge Sirchia che, nell’arco di dieci anni, ha portato a
una riduzione di circa il 6,5% nell’uso del tabacco». (Salute, La Repubblica)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1125
PREVENZIONE E SALUTE
Le VARICI: TRATTAMENTO
La malattia varicosa delle vene è dovuta al rilasciamento delle pareti dei vasi
Le vene sono vasi sanguigni di diametro variabile con pareti sottili. All'interno scorre il sangue, che ha
attraversato i tessuti, e dalla periferia viene spinto verso il cuore
grazie alla contrazione della muscolatura circostante.
LE VARICI, O MALATTIA VARICOSA, SONO VENE SUPERFICIALI
DILATATE, e si distinguono per questo in sacculari o cilindriche a
seconda dell'entità del rilasciamento.
Tale dilatazione può essere localizzata, apparendo come una zona di
nodosità a livello cutaneo oppure diffusa a tutto l’arto inferiore.
Esiste una predisposizione genetica alla debolezza delle pareti
venose oltre a fattori di rischio soprattutto nel sesso femminile e alla
stazione eretta prolungata che agevolano la patologia.
Le vene, diversamente dalle arterie, avendo uno strato muscolare scarsamente rappresentato si dilatano
in modo permanente quando la parete tende a rilasciarsi, a causa di una quantità di sangue transitante
superiore alla norma oppure per un suo rallentamento di flusso.
Questo processo può essere contrastato dai muscoli che circondano la vena, ma se la loro spinta è
insufficiente allora la dilatazione può divenire costante.
L'evoluzione della malattia varicosa nella maggioranza dei casi è
ascendente dal basso verso l'alto.
La gravidanza, l'età e l'obesità rappresentano fattori di rischio specifici
per le donne.
TRATTAMENTO Oltre un milione di pazienti si sottopongono
ogni anno ad interventi chirurgici per il
delle VARICI
trattamento delle vene varicose
Circa il 40% delle donne ed il 25% degli uomini presentano un quadro
sintomatologico che va dal leggero disagio, al gonfiore degli arti, alla fatica e al dolore nella
deambulazione.
Se non trattato preventivamente aumenta il rischio di comparsa di capillari superficiali (teleangectasie),
varicosità , per arrivare alla rottura dei vasi e all'ulcerazione dei tessuti molli.
Ogni paziente può scegliere, consigliato dallo specialista di fiducia, quale trattamento sia più adatto alla
propria condizione.
: Metodiche chirurgiche di 'stripping'
La chirurgia Tradizionale
I trattamenti chirurgi si dividono in
 Chirurgia tradizionale
 Chirurgia mini-invasiva o Endovascolare.
Chirurgia tradizionale
Tecnicamente si definisce legatura e stripping del segmento di vena non più competente; si esegue con
un'incisione all'inguine da cui si accede alla grande safena che può così essere legata e tagliata. La
porzione di vena che non è più funzionale e quindi superflua viene rimossa (sfilata) attraverso un'
incisione praticata all'altezza del malleolo mediale.
E' un trattamento ancora in uso, i tessuti e i piccoli nervi distribuiti lungo il corso della vena possono
subire traumi o danni; inoltre, durante il periodo di recupero, circa 2 settimane, il paziente può
lamentare una lieve sintomatologia dolorosa.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
La Chirurgia Mini - Invasiva
Anno IV – Numero 1125
Le nuove tecniche per la risoluzione delle
vene varicose
ELVeS - Endo Laser Vein System: E' la procedura chirurgica mini invasiva che
permette, mediante l'utilizzo dell'energia laser e di una speciale fibra ottica,
di intervenire sulla causa di molteplici malattie venose.
Il trattamento laser endovenoso ELVeS è una insieme di procedure mini-invasive per il
trattamento risolutivo dell'incontinenza venosa della grande e piccola safena, delle
sue complicanze e di tutte quelle patologie dove la causa è l'alterazione venosa.
Biolitec dal 2001 ha costantemente sviluppato ed innovato la tecnologia laser e delle
fibre ottiche per le procedure, raccogliendo le tante richieste e
suggerimenti provenienti da chirurghi e clinici internazionali al fine di rendere la
procedura, oltre che sempre più efficace e sicura, anche economica in virtù
dell’efficienza offerta dal setting chirurgico impiegato.
: Con questo termine vengono indicate la terapia con i farmaci, le calze elastiche e
Trattamento
la riabilitazione vascolare.
conservativo
I farmaci sono utilissimi per combattere i disturbi e le complicanze delle varici
ma non sono in grado di far regredire una vena varicosa.
Le calze elastiche sono uno dei mezzi più efficaci per combattere i sintomi (in particolare il gonfiore). Per
migliorare il comfort del paziente, la calza elastica deve essere prescritta dal medico che deve prendere
con cura la misura della calza.
Per riabilitazione vascolare s'intende il drenaggio linfatico manuale (una forma di fisioterapia eseguita da
personale specializzato) e la pressoterapia sequenziale.
Entrambe sono utilissime nei casi nei quali prevalgono il gonfiore o le alterazioni della pelle.
Con questo termine vengono indicate la terapia con i farmaci, le calze elastiche e la riabilitazione
vascolare. (Salute, Obesità )
SCIENZA E SALUTE
LA DIETA QUANDO SI FA LA RADIOTERAPIA
La chetogenica è utile
Sulla base di dati preclinici promettenti, la dieta chetogenica è stata proposta come
una misura supplementare per i malati di cancro sottoposti a terapia standard di
cura. Tuttavia, i dati sulla tollerabilità e gli effetti delle diete chetogeniche sui malati
di cancro sottoposti a radioterapia (RT) sono ancora scarsi.
STUDIO: in questo studio, sei pazienti hanno subito RT e contemporaneamente
consumato una chetogenica auto-somministrata in ospedale e sotto controllo medico.
RISULTATI: Non sono stati riscontrati effetti collaterali associati alla dieta. Due pazienti non avevano
livelli elevati di corpi chetonici nel siero nonostante il rispetto della dieta. C'era consenso sul fatto che il
pasto era saziante e la perdita di peso si è verificata in tutti i pazienti, anche se questo è stato
significativo solo in due pazienti. La perdita di peso è dovuta principalmente alla perdita di massa
grassa con la conservazione simultanea di massa muscolare.
La qualità generale della vita è rimasta stabile, e tutti i soggetti hanno riferito di sentirsi bene a dieta. Si è
avuto la regressione del tumore in 5 pazienti con malattia in stadio precoce; tuttavia un soggetto con
tumore polmonare metastatico ha sperimentato lieve progressione nel corso di 3 cicli di chemioterapia
combinata + chetogenica, che progredì rapidamente dopo la fine della dieta.
Questi dati avvalorano l'ipotesi che la dieta chetogenica somministrata come misura di supporto
durante la terapia oncologica è sicura e può essere utile nella conservazione della massa muscolare.
(Obesità .it)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno IV – Numero 1125
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: ASSEMBLEA ORDINARIA 2017
Stasera è convocata l’Assemblea Ordinaria degli iscritti all’Albo.
Il giorno 29 Maggio 2017 alle ore 20,30 in seconda convocazione, presso la
sede dell’Ordine sita in - Via Toledo n. 156 - Napoli, per procedere alla
discussione del seguente Ordine del giorno:
1 – Approvazione Verbale Assemblea Ordinaria 2016;
2 - Approvazione Bilancio Consuntivo 2016;
3 - Approvazione Bilancio Preventivo 2017;
4 – Relazione del Presidente; 5 – Varie ed Eventuali.
ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,
Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchioâ€
Di seguito schema generale del corso.
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF
Modulo
TITOLO
4/A
4/B
4/C
4/D
4/E
4/F
Mal di Gola 1
Mal di Gola 2
Mal di Gola 3
Mal di Gola 4
Mal di Gola 5
Mal di Gola 6
QUESTIONARIO n. 4
Rinite 1
Rinite 2
Rinite 3
Rinite 4
Rinite 5
Rinite 6
Rinite 7
Rinite 8
Rinite 9
QUESTIONARIO n. 5
5/A
5/B
5/C
5/D
5/E
5/F
5/G
5/H
5/I
Data N.
29-Mag
30-Mag
31-Mag
5-Giu
6-Giu
7-Giu
23
24
25
26
27
28
8-Giu
9-Giu
12-Giu
13-Giu
14-Giu
15-Giu
16-Giu
19-Giu
20-Giu
29
30
31
32
33
34
35
36
37
Modulo
TITOLO
6/A
6/B
6/C
6/D
6/E
6/F
6/G
6/H
6/I
Tosse 1
Tosse 2
Tosse 3
Tosse 4
Tosse 5
Tosse 6
Tosse 7
Tosse 8
Tosse 9
QUESTIONARIO n. 6
Sinusite 1
Sinusite 2
Sinusite 3
QUESTIONARIO n. 7
Patologie dell’Orecchio 1
Patologie dell’Orecchio 2
Patologie dell’Orecchio 3
QUESTIONARIO n.8
7/A
7/B
7/C
8/A
8/B
8/C
Data N.
21-Giu
22-Giu
23-Giu
26-Giu
27-Giu
28-Giu
29-Giu
30-Giu
3-Lug
38
39
40
41
42
43
44
45
46
4-Lug
5-Lug
6-Lug
47
48
49
7-Lug
10-Lug
11-Lug
50
51
52
Si può partecipare al corso ECM fino al 25 Giugno
2017
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1125
Modulo 4/A:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
MAL di GOLA (I)
Definizione, Sintomatologia e Classificazione
Che cos’è: la bocca e la gola costituiscono spesso la prima tappa per l’entrata di corpi estranei o agenti
infettivi (virus, batteri, …). I mal di gola sono dunque in generale il primo sintomo del raffreddamento.
Quindi, il mal di gola può essere dovuto ad una malattia, come una infezione
virale e batterica, o il segno di una irritazione dovuta al fumo, ad un eccessivo
uso di bevande alcoliche o a sostanze chimiche irritanti presenti nell'ambiente
o il semplice fatto di avere troppo parlato o troppo gridato. A seconda della
causa il mal di gola può accompagnarsi a febbre, gonfiore alle linfoghiandole
del collo, scolo nasale, tosse, prurito agli occhi o raucedine, eruzioni cutanee.
Una causa molto comune, ma non banale, è una infezione delle tonsille
dovuta a batteri (streptococchi) o a virus.
Come si manifesta: tutti conoscono la sensazione di irritazione e di secchezza alla gola che accompagna un
raffreddore o un’influenza. In genere il dolore dura, in questi casi, per alcuni giorni soltanto e guarisce
spontaneamente. Nel mal di gola da infezione batterica, come spesso, ma non sempre, è la tonsillite, il
dolore non scompare spontaneamente ed è necessario somministrare cure adeguate. In questi casi le tonsille
si presentano arrossate, ingrossate e con macchie biancastre e vi è ingrossamento delle linfoghiandole del
collo. Macchie bianche su altre parti della bocca possono indicare invece una infezione da funghi (mughetto).
Un mal di gola che si accompagna a raucedine deriva spesso da una laringite, ma un abbassamento di voce
che si protrae nel tempo richiede una visita medica per individuarne la causa.
Nei bambini, un mal di gola che si accompagni alla comparsa di macchie rossastre sulla pelle può indicare
l'esistenza di una malattia infettiva dell'infanzia come il morbillo, parotite o varicella.
Il mal di gola lascia una sensazione di solletico, di gola “in fiammeâ€, di forte (o fortissimo) dolore e
irritazione.
Sintomi tipici di un mal di gola sono:
 la gola brucia e s’irrita
 difficoltà ad inghiottire alimenti solidi
 accompagnati spesso da altri sintomi
tipici del raffreddamento
 possibilità di avere un gonfiore delle ghiandole linfatiche
 alito sgradevole (alito cattivo) o difficoltà respiratorie in certi casi.
 Si prega di consultare un medico in caso di complicazioni: febbre alta,
angina, difficoltà a respirare…
Quali sono i rischi: un mal di gola con febbre dovrebbe sempre indurre ad una visita medica: potrebbe
trattarsi di una infezione da streptococchi che, se non trattata con antibiotici, potrebbe portare a
complicazioni gravi come il reumatismo articolare acuto e, talora, danni renali e cardiaci.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
https://fad.ocmcomunicazioni.com
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1125
ORDINE: Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito
di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
FARMACISTI VOLONTARI: Come Aderire
I colleghi volontari che intendono partecipare al progetto condiviso dalla
Associazione Cattolici Farmacisti Italiani – sez. Napoli (UCFI) potranno farlo
contattando gli Uffici dell’Ordine o inviando una e-mail all’indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le
informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 65.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI
AI SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania,
Stelle in Strada, Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta,
Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa,
Consegna dei Farmaci
all’Elemosiniere del Santo
Padre,
Arcivescovo
KONRAD KRAJEWSKI,
“L’uomo che aiuta i poveri
per conto del
Papa FRANCESCOâ€.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1125
PAGINA 9
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FARMACISTA
Anno IV – Numero 1125