Anno II – Numero 165 Notizie in Rilievo Prevenzione e salute 1. Gli esami del sangue: creatinine mia.. Benessere e Salute 2. Sfatato mito: il sesso prima delle gare non toglie le energie. Venerdì 26 Aprile 2013, S. Marcellino, Alida, Bianca Corsi ECM D i seguito il calendario del prossimo evento organizzato dall’Ordine Mercoledì 8 Maggio ore 21.00 L’OMEOPATIA NEI DISTURBI ESTIVI 5 CF DOMANDE E RISPOSTA E’ VERO CHE L’UOMO E’ L’UNICO ESSERE VIVENTE CHE PIANGE? Davanti a una forte emozione, gli esseri umani piangono. Gli animali non sempre. O meglio, non sappiamo sempre con precisione se si tratta di lacrime emotive. Il caso più famoso è quello Scienza e Salute degli elefanti. In particolare, gli elefanti producono lacrime se sono in stato di 3. Il peperoncino si stress; lacrimano a causa di forti emozioni anche gorilla, scimpanzé, cavalli e dimostra efficace orsi. Mentre, nonostante il detto, non lo fanno i coccodrilli, che emettono anche contro l’emicrania lacrime solo in seguito a uno sforzo intenso. Di diverso avviso è M. Trimble, neurologo dell’ Hospital di Londra, che nel libro Alimenti e Salute Why humans like to cry indaga sull’origine delle "lacrime emotive". 4. Con il mango riduci gli zuccheri nel sangue Secondo Trimble piangere è il tratto distintivo che ci rende diversi dagli altri e il rischio di cancro mammiferi che hanno altri "modi" di esprimere il loro stato emotivo. Trimble 5. Il pistacchio aiuta il racconta che nello zoo di Munster (Germania), alla gorilla Gana nel 2008 morì un cuore di ex fumatori. cucciolo di pochi mesi. La mamma scuoteva il corpicino del piccolo, disperata, Domande e Risposte senza versare lacrime. Gli unici a piangere erano i visitatori. 6. Qual è il sogno più Importanti per gli occhi: molti animali producono lacrime per questioni ricorrente? 7. E’ vero che l’uomo è fisiologiche. Le lacrime infatti servono a tenere umidi gli occhi, mantengono l’unico essere vivente l’equilibrio osmotico del bulbo oculare, rimuovono le impurità dalla cornea e che piange? contengono sostanze antibatteriche che allontanano il rischio di infezioni. Per quanto riguarda l’uomo, la conferma che le lacrime servano ad alleviare lo stress viene dal fatto che in questo liquido sono state trovate tracce di una endorfina che viene prodotta dal cervello per alleviare il dolore. Le lacrime emotive hanno in particolare una chimica diversa da quelle che inumidiscono gli occhi. E servono soprattutto per comunicare a livello inconscio con gli altri. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 165 PREVENZIONE E SALUTE GLI ESAMI DEL SANGUE Una sintetica «biblioteca» dei principali valori che si possono trovare sul referto Esami per il RENE EMOCROMO Esami per il FEGATO Esami per CUORE e METABOLISMO Esami per il FERRO Esami Malattie Infettive Azotemia, Creatininemia MCHC, MCV, RDW, Emoglobina, Ematocrito, Globuli rossi, Globuli bianchi, elettroforesi delle proteine plasmatiche Bilirubina, Gamma GT, Fosfatasi alcalina, Transaminasi Colesterolo, Trigliceridi, Glicemia, Troponina, D-Dimero, NT-pro-BNP, Proteina C-reattiva, Calcemia, Paratormone, Vitamina D, Calcitonina Sideremia, Transferrina serica, Ferritina Test per l’HIV Oggi parliamo degli esami per il Rene: Creatininemia; nei prossimi giorni tratteremo i vari altri esami. Bambini meno di 2 anni 0,3-0,6 mg/dl ESAMI PER IL RENE: Uomini 0,7-1,2 mg/dl Donne 0,6-1,2 mg/dl CREATININEMIA CHE COSA SI MISURA: L’esame misura la concentrazione della creatinina nel sangue. La creatinina è un prodotto di scarto che deriva dal muscolo e viene riversato nel sangue. Essa viene filtrata dai reni ed è poi eliminata dal corpo attraverso le urine. Per questo la creatinina è usata come indice della funzionalità renale: infatti se i suoi livelli nel sangue aumentano, significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine e quindi non svolgono bene il loro lavoro. QUANDO E PERCHÉ IL TEST È INDICATO: Il test della creatinina rientra negli esami che vengono prescritti di routine. L’esame è indicato per: 1. individui che hanno problemi di salute generici 2. nei casi di sospetta alterazione della funzionalità renale. Inoltre l’esame della creatinina viene utilizzato in coloro che; 3. soffrono di disturbi renali a. sia per tenere sotto controllo la progressione della malattia, b. sia per accertare l’efficacia dei farmaci adottati. Anche nelle persone dializzate la creatinina viene misurata con una certa frequenza. COME SI FA IL TEST: È sufficiente il prelievo di un campione di sangue dalla vena di un braccio. COME INTERPRETARE I RISULTATI DELL’ESAME: un aumento della creatinina nel sangue rispetto ai valori normali indica soprattutto malattie a carico dei reni come: insufficienza renale, infezioni batteriche, ingrossamento o danno dei vasi renali (glomerulonefriti), malattie della prostata, calcoli renali e un ridotto flusso di sangue ai reni dovuto a scompenso cardiaco, arteriosclerosi o diabete. Anche altre condizioni possono produrre aumenti della creatinina nel sangue: poliartrite, una dieta ricca di proteine, eccessi sportivi, ingestione di creatina esogena con la dieta, traumi muscolari, ipertiroidismo. Una diminuzione rispetto ai valori normali può invece essere causata da: anemie, atrofia muscolare, ipotiroidismo, carcinoma prostatico, leucemia, gravidanza. INFORMAZIONI AGGIUNTIVE: Oltre a misurare la creatinina sierica, cioè quella presente nel sangue, è possibile determinare anche quella contenuta nelle urine. Il test della creatinina urinaria viene effettuato su un campione di urine raccolte nelle 24 ore. Di solito la raccolta inizia la mattina. I VALORI NORMALI: della creatinina urinaria sono 0,8 g per 24h e dipendono dalla massa muscolare. Alcuni antibiotici alterano i livelli di creatinina nel sangue: gli aminoglicosidi la aumentano e produrre danni renali, mentre le cefalosporine la aumentano, senza però causare alcun danno renale. (Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 165 ALIMENTI E SALUTE CON IL MANGO RIDUCI GLI ZUCCHERI NEL SANGUE E IL RISCHIO DI CANCRO Le sostanze benefiche contenute nel frutto di mango hanno effetti positivi sulla glicemia e contribuiscono a ridurre l’infiammazione organica, anticamera di molte malattie e anche il cancro. Il dolce frutto esotico, il Mango, è buono anche per il benessere dell’organismo grazie ai suoi componenti che sono risultati utili nel controllo degli zuccheri nel sangue (o glicemia) e nel ridurre l’infiammazione del corpo, noto fattore di rischio per numerose malattie, tra cui anche il cancro. Tutto merito della fibra, le vitamine e i Sali minerali contenuti nel frutto – ma anche e soprattutto delle sostanze antiossidanti come i polifenoli. Ma se è noto che la frutta è in generale un toccasana per il corpo, a puntare i riflettori sugli effetti dell’assunzione del Mango sulla salute sono stati i ricercatori della Oklahoma State University, coordinati da Edralin Lucas, prof. di Scienze Nutrizionali. STUDIO 1: Il team di ricerca, per questo studio, ha reclutato 20 adulti obesi con un Indice di Massa Corporea (BMI) di 30Kg/m2. Di questi, 11 erano maschi e 9 femmine. I partecipanti sono stati invitati ad assumere giornalmente, e per 12 settimane, 10 g. di mango essiccato – che equivaleva a circa 100 g. di frutto fresco. RISULTATI 1:Prima, durante e dopo il periodo di follow-up, sono state eseguite delle analisi per rilevare i livelli di zuccheri nel sangue. Al termine dello studio si è così potuto osservare come questi livelli fossero significativamente più bassi, rispetto al basale (ossia l’inizio dello studio). Non sono state riscontrate differenze tra i due generi sessuali. A livello fisico, non sono stati riscontrati significativi cambiamenti in entrambi i sessi, tuttavia il BMI è aumentato significativamente nei soggetti femmina, a differenza dei maschi. «I risultati di questo studio – spiega la dr.ssa Lucas – supportano quello che abbiamo imparato in un nostro recente studio su modello animale, che ha trovato che il mango migliora la glicemia nei topi nutriti con una dieta ricca di grassi. Anche se il meccanismo con cui il mango esercita i suoi effetti merita ulteriori indagini, sappiamo che contiene una miscela complessa di composti polifenolici. La ricerca ha dimostrato che molte altre piante e i loro composti polifenolici, come gli isoflavoni della soia, l’epigallocatechina gallato del tè verde , e le proantocianidine da semi d’uva, hanno un effetto positivo sul tessuto adiposo». STUDIO 2: condotto dalla dr.ssa S. Mertens-Talcott, Prof. e Dir. di Ricerca, Institute for Obesity Research and Program Evaluation of Texas, ha esaminato gli effetti dei polifenoli che si trovano nel mango fresco sulle cellule cancerose e non-cancerose del seno. RISULTATI 2: lo studio, condotto in laboratorio su cellule in vitro, suggerisce che i polifenoli del mango potrebbero limitare la risposta infiammatoria nelle cellule del seno sia cancerose che non cancerose. Questi effetti rilevati nelle cellule in laboratorio dovranno essere valutati con ulteriori studi clinici condotti su pazienti umani. Tuttavia, i risultati sono promettenti e i ricercatori sono ottimisti circa i possibili buoni risultati. Il Mango dunque si presenta come un frutto dalle molte, buone, qualità. (Salute, la Stampa) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 165 ALIMENTI E SALUTE IL PISTACCHIO AIUTA IL CUORE DI EX FUMATORI Grazie alla variante di vitamina E contenuta anche in semi di zucca e olio di soia Per chi ha detto addio alle sigarette, la vitamina E, contenuta in molti alimenti tra cui il pistacchio, può contribuire a migliorare i benefici dati al cuore dall'abbandono delle "bionde". Lo rivela una ricerca della Ohio State University presentata al meeting annuale di biologia sperimentale di Boston. Il TEST - Gli studiosi hanno analizzato un piccolo campione composto 30 persone che fumavano almeno mezzo pacchetto di sigarette ai giorno, alle quali è stato chiesto di smettere di fumare per sette giorni. A 16 persone è stato somministrato un supplemento di vitamina E, A 14 un placebo. RISULTATI: dopo una settimana la circolazione sanguigna di chi aveva smesso di fumare risultava migliorata in media del 2,3%, mentre in coloro che avevano preso anche il supplemento vitaminico vi era un ulteriore miglioramento, dell'1,5%. Secondo gli scienziati, è importante, in ogni caso, ricordare che questi effetti benefici si sono riscontrati non con la variante più diffusa in commercio della vitamina E, cioè l'alfa tocoferolo, ma con un'altra variante, il gamma tocoferolo, presente per esempio anche in alcuni alimenti come i semi di zucca, i pistacchi e l'olio di soia. (Salute, TGcom24) IL PEPERONCINO SI DIMOSTRA EFFICACE ANCHE CONTRO L'EMICRANIA I peperoncini piccanti potrebbero essere d'aiuto nella cura dell'emicrania. Ad affermarlo e' la societa' internazionale di biotecnologie Amgen, che con i suoi ricercatori ha evidenziato l'esistenza di un link tra il modo in cui la pelle reagisce al contatto con olio piccante e ciò che accade nel cervello quando si verificano episodi di emicrania. In presenza di olio piccante, che rilascia una sostanza chiamata capsaicina, la pelle produce i peptidi calcitonina gene correlati (Cgrp), dei vasodilatatori che intervengono sul sistema nervoso trasmettendo il dolore. Questi stessi peptidi vengono rilasciati anche durante l'emicrania e bloccandoli con l'ausilio di un farmaco si potrebbe fermare la trasmissione dell'impulso del dolore da nervo a nervo. Sulla pelle l'iniezione del farmaco ha già dato buoni risultati, impedendo il rilascio di peptidi calcitonina gene correlati e quindi diminuendo la sofferenza da parte dei pazienti. "Sembra normale ma non e' poco - conclude Rob Lenz, che guida la ricerca - i primi esperimenti ci dicono gia' che questo farmaco e' ben tollerato dal nostro corpo e si e' dimostrato efficace, dandoci buone speranze anche per la cura dell'emicrania". (Sn) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 165 BENESSERE E SALUTE SFATATO MITO: IL SESSO PRIMA DELLE GARE NON TOGLIE LE ENERGIE Federica Pellegrini, campionessa nei 200 metri stile libero alle Olimpiadi di Pechino del 2008, ha sempre affermato che il sesso prima delle gare, per lei, non è mai stato un tabù. E il tiratore australiano Russell Mark, sei volte campione olimpico, ha apertamente fatto sapere che, nel corso delle Olimpiadi di Londra 2012, di notte sarebbe scappato dalla sua stanza per andare a «trovare» la moglie e collega Lauryne se l'organizzazione non avesse provveduto a metterli in stanza insieme (inizialmente erano stati sistemati in due camere separate). E c'è da scommettere che Mark e Pellegrini non siano gli unici, tra gli atleti, a pensare che il sesso prima delle gare non pregiudichi la prestazione atletica. Anche se poi, di fatto, sono diversi gli allenatori che preferiscono tenere mogli e mariti lontani prima delle competizioni. Studio 1: eppure secondo la comunità scientifica non sussisterebbe alcuna motivazione per proibire il sesso prima delle gare: gli studiosi canadesi della McGill University, per es., già in uno studio pubblicato diversi anni fa sul Clinical Journal of Sport Medicine avevano incrociato i dati raccolti da diversi studi scientifici condotti sull'argomento, giungendo al verdetto finale: né la forza, né la resistenza muscolare, né la forza di presa, né l'equilibrio degli atleti risultano negativamente influenzati dall'attività sessuale della notte precedente. Quanto all'aspetto puramente muscolare, uno degli studi presi in considerazione dai ricercatori canadesi ha visto coinvolti 14 atleti di sesso maschile di cui sono stati misurati lo sforzo massimo e la forza di presa la mattina dopo un rapporto sessuale, e poi dopo 6 giorni di astinenza totale, riscontrando nessuna differenza nei risultati ottenuti. Studio 2: un'altra ricerca della Colorado State University ha rilevato che, in un gruppo di uomini di età compresa tra i 18 e i 45 anni, il sesso sembra non fare alcuna differenza nelle prove di equilibrio, di forza nelle prese, nei tempi di reazione e nella potenza aerobica. Studio 3: ha riscontrato che il sesso delle 12 ore prima non alterava i parametri di massima potenza aerobica e della pressione sanguigna nei soggetti esaminati. Mentre nessun problema sembrerebbe derivare dal punto di vista della prestanza fisica, nessuno studio, spiegano i ricercatori, ha però indagato l'impatto dell'atto sessuale sull'aspetto psicologico. Un ambito, spiegano, che andrebbe ulteriormente indagato. Come ha spiegato Ian Shrier, primo autore dello studio, «chi sostiene che il sesso possa nuocere alle prestazioni sportive è convinto che ciò possa accadere perché diminuisce la concentrazione, la tensione o l'aggressività. Ma non ci sono studi che hanno esaminato questi parametri». (Salute, Sole 24 ore)