Anno V – Numero 1132
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
Farmaco per tuttiâ€;
2. Linee Guida in materia
di Tirocini Formativi e di
Orientamento
3. FAF in farmaDAY
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Spondilite anchilosante,
quali sono i segnali
d’allarme?
5. Foot roller e fascite
plantare, quattro esercizi
per la salute del piede
6. Da che cosa è causata la
ciclotimia?
Prevenzione e Salute
7. Malattie cardiovascolari,
prima causa di mortalitÃ
nel mondo
8. Cosa succede al cuore
quando si fa attività fisica?
9. Stanchezza d'estate: i
consigli per fronteggiare i
sintomi più semplici
Meteo Napoli
Giovedì 08 Giugno
ï‚· Variabile
Minima: 18° C
Massima: 27 °C
Umidità :
Mattina = 69%
Pomeriggio = 51%
Giovedì 08 Giugno 2017 – S. Medardo
Proverbio di oggi….……..
Chello ca nun se pava, nun se stima
.
SPONDILITE ANCHILOSANTE,
quali sono i segnali d’allarme?
Chi troppo s’inchina, mostra il sedere
La spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria che interessa
prevalentemente la colonna vertebrale ma che può interessare anche
altri
distretti
dell’organismo,
portando
alla
definizione
di spondiloartrite.
Quali sono i segnali d’allarme che potrebbero farci
pensare a questa malattia reumatica?
Per la spondilite anchilosante la diversa incidenza tra i
sessi è peculiare:
«È tra le poche malattie reumatiche infiammatorie a
prediligere il sesso maschile. I suoi sintomi esordiscono in età giovanile,
tendenzialmente tra i 20 e 30 anni di età », ricorda il professore.
Quali sono i suoi fattori di rischio?
«L’unico fattore di rischio riconosciuto associato alla malattia è la presenza di
un gene, l’HLA B27. Tuttavia non tutti i pazienti con spondilite anchilosante lo
presentano; inoltre si tratta di un gene riscontrabile fino al 10% circa della
popolazione generale, quindi anche in soggetti sani. Pertanto non può essere
considerato un certo marcatore diagnostico della malattia».
I primi segnali d’allarme riguardano naturalmente la schiena:
«Il sintomo principale è la lombalgia. La sua natura è infiammatoria e il mal di
schiena tende a peggiorare con il riposo e a migliorare con il movimento».
Diagnosticare la spondilite anchilosante il prima possibile è fondamentale per
gestirne la progressione. Il suo trattamento negli ultimi anni ha conosciuto
un’importante novità : «Le possibili sequele a lungo termine riguardano sempre
la motilità articolare con la possibile formazione di solchi intervertebrali che
irrigidiscono le articolazioni. Tuttavia, grazie ai successi della ricerca, è più raro
vedere pazienti con la cosiddetta “colonna a canna di bambùâ€.
Il merito – è dell’introduzione dei farmaci biologici anti-Tnf ed ora anti-IL17 che
hanno rivoluzionato le possibilità di intervento per la spondilite anchilosante».
(Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1132
PREVENZIONE E SALUTE
MALATTIE CARDIOVASCOLARI,
PRIMA CAUSA di MORTALITÀ nel MONDO
Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte al mondo.
Nel 2015 hanno provocato il decesso di circa 17,7 milioni di persone, rappresentando il responsabile del
31% di tutte le morti avvenute a livello globale.
Circa 7,4 milioni hanno perso la vita a causa della malattia coronarica, mentre 6,7 milioni per colpa
dell'ictus.
Lo comunica l’Oms, precisando che oltre tre quarti dei decessi provocati dalle
malattie cardiovascolari si verificano nei paesi a basso e medio reddito.
TIPOLOGIE – Rientrano tra le malattie cardiovascolari diverse patologie che
colpiscono il cuore e i vasi sanguigni:
 malattie cardiache coronariche, che riguardano i vasi sanguigni che
riforniscono di sangue il muscolo cardiaco;
 malattie cerebrovascolari, che colpiscono i vasi sanguigni che forniscono il
sangue al cervello;
 malattie arteriose periferiche, che interessano i vasi sanguigni che
trasportano il sangue alle braccia e alle gambe;
 cardiopatie reumatiche, che consistono nei danni al muscolo cardiaco e alle valvole cardiache
determinati dalla febbre reumatica, che a sua volta deriva da un’infiammazione provocata dai
batteri streptococchi;
 malattie cardiache congenite, che costituiscono malformazioni della struttura del cuore presenti
fin dalla nascita;
 trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, che si presentano sotto forma di coaguli di
sangue nelle vene delle gambe, che possono spostarsi e raggiungere il cuore e i polmoni.
L’attacco cardiaco e l’ictus di solito sono eventi acuti e sono causati principalmente da un’ostruzione che
impedisce il flusso di sangue al cuore o al cervello.
La causa più comune di questi fenomeni è costituita dall’accumulo di depositi di grasso sulle pareti
interne dei vasi sanguigni che riforniscono il cuore o il cervello di sangue.
L’ictus può essere provocato anche dal riversamento di sangue proveniente da un vaso sanguigno nel
cervello o da coaguli di sangue.
Generalmente, infarto e ictus si verificano quando sono presenti diversi fattori di rischio, come fumo,
dieta squilibrata, obesità , sedentarietà , abuso di alcol, ipertensione, diabete e iperlipidemia.
FATTORI DI RISCHIO - Lo sviluppo di malattie cardiache e ictus è favorito da:
 un regime alimentare scorretto, l’uso del tabacco, l’abuso di alcolici e l’inattività fisica.
Gli effetti di questi comportamenti possono presentarsi nelle persone sotto forma di un aumento della
pressione sanguigna, dell’incremento del glucosio e dei lipidi nel sangue, di sovrappeso e obesità .
Questi disturbi, definiti "fattori di rischio intermedio", indicano una crescita del rischio di essere colpiti
da attacco di cuore, ictus, insufficienza cardiaca e altre complicazioni.
Ci sono anche altri elementi che aumentano le probabilità di sviluppare le malattie cardiovascolari,
chiamati “cause delle cause".
Consistono negli effetti delle principali forze che determinano i cambiamenti sociali, economici e culturali
a livello mondiale:
ï‚· la globalizzazione, l'urbanizzazione e l'invecchiamento della popolazione.
Altri fattori includono la povertà , lo stress e i fattori ereditari.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1132
SINTOMI - Le malattie cardiovascolari spesso non presentano sintomi evidenti, per cui il primo segnale
dell’insorgenza della patologia è rappresentato dall’infarto o dall’ictus.
I sintomi dell’attacco cardiaco includono:
 dolore toracico;
 dolore al braccio o alla spalla sinistri, al gomito, alla mascella o alla schiena;
 difficoltà respiratorie o mancanza di fiato;
 disturbi gastrici, nausea e vomito;
 sudorazione e pallore.
Le donne hanno maggiori probabilità di sperimentare fiato corto, nausea, vomito e dolore alla mascella.
L’ICTUS è invece caratterizzato dall'insorgenza improvvisa di:
 intorpidimento e improvvisa debolezza dei muscoli del viso, del braccio o della gamba di un lato
del corpo;
 confusione, difficoltà a parlare o a comprendere un discorso;
 difficoltà a vedere con uno o entrambi gli occhi;
 difficoltà a camminare, vertigini, perdita di equilibrio o coordinamento;
 grave mal di testa;
 svenimento o incoscienza.
Le persone che sperimentano questi sintomi devono ricevere immediatamente assistenza medica.
PREVENZIONE - È stato dimostrato che smettere di fumare, ridurre il consumo di sale, aumentare
l’assunzione di frutta e verdura, praticare un’attività fisica regolare e bere gli alcolici con moderazione
possono ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Inoltre, per le persone affette da diabete, ipertensione e iperlipidemia può essere necessario un
trattamento farmacologico per ridurre il rischio cardiovascolare e prevenire attacchi cardiaci e ictus.
(Salute, Sole 24 Ore)
PREVENZIONE E SALUTE
COSA SUCCEDE AL CUORE QUANDO
SI FA ATTIVITÀ FISICA?
Lo dicono tutti i medici: fare attività fisica fa bene al cuore.
Ma cosa succede al cuore quando si corre o si cammina a passo svelto?
Che praticare esercizio fisico aerobico abbia effetti benefici sulla prevenzione e la
riduzione del rischio cardiovascolare è ormai un fatto noto da anni, anche se i
meccanismi non sono sempre conosciuti e potrebbero derivare da numerosi
fattori, ormonali, meccanici, locali e sistemici – spiega il dr Alessio Cappelleri, cardiologo di Humanitas.
Quando si fa esercizio fisico con continuità e costanza, ma soprattutto se si pratica un’attivitÃ
aerobica come la corsa, camminare a passo svelto, o passeggiare in montagna, a livello cardiaco
aumenta la formazione locale e anche sistemica, cioè in tutto il sistema cardiocircolatorio incluse arterie,
vene e capillari, di un fondamentale vasodilatatore, il nitrossido di azoto (NO), che favorisce la
vasodilatazione arteriosa, cioè la dilazione delle pareti delle arterie, aiutando quindi anche la
diminuzione dei valori della pressione.
Inoltre, l’attività fisica costante provoca una diminuzione della frequenza cardiaca a riposo, cioè quando
non si svolge alcune attività fisica, con il conseguente calo del consumo di ossigeno miocardico e calo
della pressione arteriosa sistemica, mentre fornisce un aumento della gittata cardiaca e della forza di
contrazione miocardica. Per questi motivi l’esercizio fisico aerobico è importante sia nel soggetto sano,
sia nel paziente cardiopatico a cui è raccomandata come terapia non farmacologica per la gestione della
malattia cardiaca. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1132
SCIENZA E SALUTE
FOOT ROLLER E FASCITE PLANTARE,
QUATTRO ESERCIZI PER LA SALUTE DEL PIEDE
Chi soffre di fascite plantare può trovare sollievo massaggiando la pianta del piede. Come?
Grazie al foot roller, un piccolo cilindro acquistabile nei negozi di articoli sportivi e per la fisioterapia che
viene fatto scorrere sotto il piede pochi minuti al giorno per il rilascio
muscolare.
Ma il foot roller può rivelarsi utile anche per chi vuole prevenire
questa condizione.
Ne parliamo con la dottoressa Lara Castagnetti, osteopata e
specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas.
LA FASCITE PLANTARE È UNO DEI DISTURBI PIÙ COMUNI
A CARICO DEL PIEDE
È un’infiammazione della fascia plantare, il tessuto fibroso che unisce il tallone all’avampiede. La fascia,
oltre a fare da supporto, assorbe gli shock che si scaricano sul piede. Ecco perché movimenti ripetitivi
come la corsa possono causare questo disturbo. Anche particolari condizioni anatomiche del piede, come
il piede piatto, possono favorirne l’insorgenza.
Il dolore spesso si concentra proprio all’altezza del calcagno e per lenirlo si può utilizzare il foot roller.
Ecco quattro esercizi da svolgere con questo strumento (per il primo e il terzo si può usare anche una
pallina da tennis):
 «Seduti si poggia la pianta del piede nudo sul foot roller; lo si fa scorrere per 3-5 minuti lungo la
fascia dall’avampiede al tallone. L’esercizio può essere svolto per due o tre volte al giorno, in
particolare appena svegli, prima di alzarsi e camminare. È in questo momento, infatti, che
il dolore è più intenso», ricorda la dottoressa Castagnetti.
«Questo esercizio può essere praticato anche da chi non è colpito dalla fascite e vuole solo
massaggiare il piede per prevenire questo disturbo. Lo consigliamo in particolare a chi fa running,
proprio dopo aver corso»;
 «Solo per chi già è stato colpito dalla fascite, suggeriamo di raffreddare il foot roller e poggiare il
piede nudo. In questo modo si sfrutta l’azione analgesica del freddo contro l’infiammazione della
fascia»;
NON DIMENTICARE LO STRETCHING PER I POLPACCI
ï‚·
«Da seduti si tiene la pianta del piede per terra e si poggiano l’alluce e le altre dita sul foot roller.
Facendo pressione sull’alluce per una decina di secondi si fa stretching. Per rendere più efficace
l’esercizio si può cercare di sollevare il tallone.
L’indicazione è di farlo per due o tre volte al giorno, soprattutto al risveglio, e anche in questo
caso in chiave preventiva», sottolinea la specialista;
 «L’ultimo esercizio è utile per il rinforzo muscolare della fascia plantare, e non solo per un
individuo già interessato dalla fascite.
È un esercizio di prensione, ovvero bisogna cercare di prendere e sollevare con le dita dei piedi il
piccolo cilindro».
A questi esercizi vanno aggiunti quelli per il soleo, il muscolo del polpaccio che si inserisce sul tendine
d’Achille, e per il tendine stesso.
Ad es., appoggiati al muro o su una sedia, si porta la gamba da “stirare†indietro, con entrambe le
ginocchia piegate; bisogna piegarsi leggermente in avanti per avvertire lo stretching.
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1132
PREVENZIONE E SALUTE
STANCHEZZA D'ESTATE: I CONSIGLI
PER FRONTEGGIARE I SINTOMI PIÙ SEMPLICI
Quasi sempre si dà la colpa al caldo, talvolta persino alla spiaggia.
Quante volte, abbiamo sentito l’espressione «il mare stanca». In realtà , non è sempre detto che si tratti
di un malessere naturale o passeggero. Stiamo parlando della stanchezza d’estate.
Molte persone si sentono affaticate e svogliate e si rassegnano in attesa che le energie tornino, così
come se ne sono andate. Ma non è sempre colpa del cambio delle
temperature.
A volte, la stanchezza ingiustificata può essere un campanello d’allarme
dell’anemia, frequente tra le donne e segno da non sottovalutare.
L’anemia è una diminuzione del numero di globuli rossi nell’organismo e a
causarla, può essere un’eccessiva perdita di sangue, come un’emorragia
improvvisa oppure un ciclo mestruale particolarmente abbondante.
Ecco, perché a soffrirne sono di più le donne. Si calcola che il 5% della popolazione femminile sana sotto
ogni altro punto di vista, sia in realtà anemica.
Una regola che vale sempre è non curarsi da soli: deve essere il medico a valutare, dopo aver sottoposto
la persona ad alcuni esami del sangue a decidere come procedere.
Se la situazione non è preoccupante, per vincere la stanchezza spesso può essere sufficiente ricorrere a
un’alimentazione mirata, ricca e varia, a base di cibi ad alto contenuto di ferro, vitamina B12 e acido
folico come carne rossa, fegato, legumi e uova.
Una discreta quantità di ferro è presente anche nel cacao e nel cioccolato fondente.
Se, invece, l’anemia è più importante, il medico può prescrivere fiale o compresse di ferro e di vitamine.
Le donne con mestruazioni molto abbondanti dovrebbero fare i controlli più spesso delle altre:
 le perdite mensili di sangue sono una delle cause più importanti di anemia causata dalla
mancanza di ferro nell’organismo. (Salute, Il Mattino)
DA CHE COSA È CAUSATA LA CICLOTIMIA?
La ciclotimia (dal greco: kuklos = cerchio e thumos = umore) è un disturbo
dell’umore che si manifesta con l’alternanza di episodi maniacali ed episodi
depressivi.
I primi sono periodi più o meno lunghi in cui l’umore predominante del malato è agitato, espansivo o
anche irritabile e manifesta una certa logorrea (impulso a parlare senza controllo), mentre aumenta
l’autostima e diminuisce il bisogno di sonno.
I secondi sono periodi in cui l’umore predominante è depresso, con perdita di
TRISTEZZA
interesse per qualsiasi attività , sentimenti di autocommiserazione o di colpa
eccessivi o immotivati, e anche pensieri ricorrenti di morte o di suicidio. Per questa
alternanza la ciclotimia si differenzia dagli altri disturbi dell’umore, che sono i disturbi depressivi, nei
quali si manifestano solo episodi del secondo tipo.
Predisposizione. Caratteristica della ciclotimia è di essere endogena: ha origine cioè dall’individuo
stesso ed è indipendente da cause esterne all’organismo.
Alcuni studiosi ritengono però che la ciclotimia non sia una vera e propria malattia, ma solo
un’acutizzazione di una “personalità ciclotimicaâ€, quindi predisposta a queste alternanze.
Inoltre, stando ai dati statistici, la ciclotimia sembra marcatamente ereditaria e le donne sembrerebbero
maggiormente a rischio. (Salute, Focus)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Anno IV – Numero 1132
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1132
Modulo 5/A:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
RINITE (I)
Definizione, Sintomatologia e Classificazione
Che cos’è: la rinite è un processo infiammatorio che interessa la mucosa delle cavità nasali
con conseguente congestione nasale (rinorrea e sintomi associati variabili a seconda
dell’eziologia, es. prurito, starnuti, suppurazione, anosmia, ozena). L’eziologia è di solito
virale, benché la rinite possa essere causata da irritanti. La diagnosi è solitamente clinica.
Il trattamento prevede umidificazione dell’aria ambientale, ammine simpaticomimetiche e
antistaminici. Una superinfezione batterica richiede un appropriato trattamento antibiotico.
Classificazione: la rinite può essere acuta (raffreddore), cronica e allergica.
Rinite Acuta (edema e vasodilatazione della mucosa nasale, rinorrea e ostruzione): è la tipica manifestazione
di un comune raffreddore. Sono quasi sempre di origine virale; altre cause comprendono infezioni
streptococciche, pneumococciche e stafilococciche. Il contagio avviene per contatto diretto per mezzo delle
goccioline emesse con starnuti e colpi di tosse e la contagiosità è massima nel primo giorno di malattia.
Rinite Cronica: è il più delle volte secondaria ad altre patologie delle cavità nasali, come le sinusiti, la
deviazione del setto nasale e la presenza di un ingrossamento delle adenoidi, o può essere un prolungamento
di una rinite subacuta infiammatoria o infettiva (può insorgere anche in caso di sifilide, TBC, rinoscleroma,
rinosporidiosi, Leishmaniosi, blastomicosi, Istoplasmosi e lebbra) che sono tutte caratterizzate da formazioni
di granulomi e distruzione di tessuto molle, cartilagine e osso. Ne derivano ostruzione nasale, rinorrea
purulenta e sanguinamento frequente.
Il rinoscleroma causa ostruzione nasale da parte del tessuto infiammatorio indurito nella lamina propria.
Rinite atrofica: dovuta ad atrofia e sclerosi della mucosa; quest’ultima si trasforma da epitelio cilindrico
pseudostratificato ciliato in epitelio squamoso stratificato e la lamina propria si riduce in spessore e
vascolarizzazione. La rinite atrofica è associata a età avanzata, granulomatosi di Wegener ed eccessiva
asportazione di tessuto nasale indotta iatrogenicamente. Un clima asciutto sembra aggravare la patologia.
Rinite Vasomotoria: è una patologia cronica in cui una congestione vascolare intermittente della mucosa
nasale porta a rinorrea acquosa e starnuti. L’eziologia è incerta e non può essere dimostrata alcuna allergia.
Rinite Allergica: è caratterizzata da prurito stagionale (febbre da fieno) o perenne (rinite perenne), starnuti,
rinorrea, congestionale nasale e congiuntivite causata dall’esposizione a pollini di alberi (es. alberi di: quercia,
olmo, betulla, ginepro, olivo); pollini di piante: (gramigna, rampicante, erba cedolina, sorgo); pollini di erbe in
estate (cardo, lanciuola inglese); altri pollini di erbe selvatiche in autunno (es. ambrosia).
Spesso si considerano anche gli alimenti (uova, latte, bevande, eccetera) o sostanze presenti nell’ambiente di
vita o di lavoro (allergeni domestici inalati: acaro della polvere, scarafaggi, forfora di animali, muffa).
Almeno il 25% delle riniti perenni non è allergico. La rinite allergica, inizialmente limitata a una serie di
episodi acuti, con il tempo può diventare cronica. La rinite allergica e l’asma coesistono frequentemente; non
è ancora chiaro se queste derivino dallo stesso processo allergico oppure se la rinite sia un fattore scatenante
occulto dell’asma. Le forme non allergiche di rinite perenni sono le riniti infettive, vasomotorie, atrofiche,
ormonali, farmaco-indotte e gustative. La diagnosi della rinite allergica si basa sull’anamnesi e sui test
cutanei. Il trattamento si effettua associando antistaminici, decongestionanti, corticosteroidi nasali, e, nei
casi refrattari, con la desensibilizzazione.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
https://fad.ocmcomunicazioni.com
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1132
ORDINE: Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito
di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
FARMACISTI VOLONTARI: Come Aderire
I colleghi volontari che intendono partecipare al progetto condiviso dalla
Associazione Cattolici Farmacisti Italiani – sez. Napoli (UCFI) potranno farlo
contattando gli Uffici dell’Ordine o inviando una e-mail all’indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le
informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 65.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI
AI SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania,
Stelle in Strada, Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta,
Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa,
Consegna dei Farmaci
all’Elemosiniere del Santo
Padre,
Arcivescovo
KONRAD KRAJEWSKI,
“L’uomo che aiuta i poveri
per conto del
Papa FRANCESCOâ€.
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1132
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1132