Anno V – Numero 1134
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
Farmaco per tuttiâ€;
2. Eventi Mese di Giugno
3. FAF in farmaDAY
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Cistite, quale relazione
con la salute della
prostata?
5. “Bibite come cola e birra
aiutano
contro
la
disidratazioneâ€, vero o
falso?
6. Qual
è
la
causa
dell'herpes sulle labbra?
Prevenzione e Salute
7. Lo sai che camminare
con l’acqua fino al
ginocchio allevia il dolore
da artrosi?
8. Dermatite atopica, caccia
ai
«guastatori»
della
barriera cutanea
Meteo Napoli
Lunedì 12 Giugno
ï‚· Variabile
Minima: 19° C
Massima: 28 °C
Umidità :
Mattina = 67%
Pomeriggio = 55%
Lunedì 12 Giugno 2017 – S. Guido
Proverbio di oggi….……..
A chi pazzèa cu’ ‘o ciuccio nun le mancano ‘e cà uce.
A chi gioca con l’asino non gli mancano i calci
LO SAI CHE CAMMINARE CON L’ACQUA FINO
AL GINOCCHIO ALLEVIA IL DOLORE DA
Chi troppo s’inchina, mostra il sedere
ARTROSI?
Camminare in spiaggia fa bene ma camminare nel mare con l’acqua
fino al ginocchio fa anche meglio perché allevia il dolore
da artrosi che colpisce le articolazioni
-spiega la dottoressa Lara Castagnetti, osteopata
e specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di
Humanitas.
Camminare al mare con l’acqua al ginocchio ma
anche nell’acqua più alta aiuta ad alleviare il
dolore da artrosi di tutte le articolazioni degli arti
inferiori, e cioè caviglie, ginocchio e anca, e non solo del ginocchio perché
nell’acqua di mare ma anche della piscina, si riduce il carico del peso corporeo
sulle articolazioni.
Camminare nell’acqua di mare immergendosi fino all’ombelico o all’altezza del
petto e delle spalle aiuta di più ad alleviare il dolore da artrosi perché il peso
corporeo a carico delle articolazioni si riduce da metà fino meno di un quarto
(50% ombelico, 33% petto, 20% spalle) mentre camminare immersi fino al
polpaccio solleva le articolazioni di solo il 5% del peso con nessun beneficio nel
dolore da artrosi.
Camminare in acqua è particolarmente importante nei malati di artrosi che
così allenano anche i muscoli oltre a fare attività fisica che spesso invece non
riescono a praticare proprio a causa del dolore provocato dall’artrosi.
Infine, ma da non sottovalutare, anche l’effetto drenante e il beneficio
che camminare nell’acqua di mare ha sul miglioramento della circolazione
venosa e della vascolarizzazione.
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1134
PREVENZIONE E SALUTE
CISTITE, quale Relazione con la SALUTE della PROSTATA?
Com’è noto la cistite non è un disturbo del tratto urinario che interessa esclusivamente le
donne essendo esposti al rischio anche gli uomini.
La cistite “al maschile†ha inoltre delle caratteristiche particolari: può connotarsi, infatti, come un
campanello d’allarme per il benessere della prostata.
Ne parliamo con il dottor Giovanni Lughezzani, urologo di
Humanitas.
La Cistite è un’infezione della vescica causata
dalla presenza di BATTERI
Si caratterizza, tra gli altri, per alcuni sintomi come il bisogno
di urinare più spesso nell’arco della giornata, una sensazione
di bruciore durante la minzione, dolore nel basso ventre e,
talvolta, la presenza di sangue nelle urine.
Tra le cause della cistite ce n’è una che richiama un altro organo dell’apparato genitale maschile, ovvero
la prostata. Una cistite può essere infatti la spia della ipertrofia prostatica benigna, ovvero dell’aumento
del volume della prostata.
SINTOMI DELLA CISTITE: CONTROLLO DELLA PROSTATA
Dalla mezza età in poi la cistite deve sempre far pensare a un disturbo a carico della prostata?
Consideriamo ad esempio un uomo di 55 anni, con i sintomi tipici della cistite: deve sempre rivolgersi
all’urologo per un controllo della prostata?
«Assolutamente sì. Nello specifico, nel sesso maschile, è spesso più corretto parlare
di CISTOPROSTATITE in quanto tipicamente l’infiammazione coinvolge sia la vescica che la prostata.
Pertanto, in caso di sintomatologia disurica, è indicata una valutazione urologica volta, tra l’altro, a
determinare la presenza di ipertrofia prostatica benigna», spiega il dottor Lughezzani.
Solo l’ipertrofia prostatica benigna può essere causa di cistite o anche altri disturbi come la prostatite?
«L’ipertrofia prostatica benigna è spesso associata ad infiammazione prostatica e, di conseguenza, le
due problematiche sono strettamente correlate.
Spesso l’ipertrofia prostatica benigna rappresenta uno dei fattori favorenti la cistoprostatite in quanto,
ostacolando il corretto deflusso dell’urina, può facilitare le infezioni urinarie».
SIA la CISTITE ACUTA che CRONICA può essere dovuta all’IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA?
«L’ipertrofia prostatica può associarsi sia a fenomeni infiammatori acuti che, più spesso, cronici. In tal
caso è la sintomatologia riferita dal paziente, oltre che l’esame obiettivo ed alcuni esami di
laboratorio/strumentali, che permette all’urologo di differenziare tra le due entità ed impostare la
terapia più corretta a seconda dei singoli casi».
Nel caso di ipertrofia segnalata dalla cistite come si interviene?
«La terapia dell’ipertrofia prostatica benigna è in primis una terapia farmacologica. In seconda battuta, in
caso di scarsa risposta alla terapia medica, può essere indicato un intervento per ridurre il volume
prostatico», conclude lo specialista. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1134
PREVENZIONE E SALUTE
DERMATITE ATOPICA,
caccia ai «guastatori» della barriera cutanea
La ricerca adesso punta su anticorpi monoclonali in grado di bloccare il processo
infiammatorio. I nuovi farmaci neutralizzano le interleuchine e migliorano i sintomi
È LA PIÙ FREQUENTE MALATTIA DELLA PELLE
«È la più frequente malattia della pelle — si può presentare a tutte le età , ma spesso attorno ai 30 anni.
Si manifesta con arrossamenti e prurito, spesso intenso e a volte incontrollabile, in varie aree cutanee, al
viso, al tronco e alle gambe. Nei casi più gravi la qualità di vita di questi pazienti risulta fortemente
compromessa». La malattia interessa circa il 2-5 % della popolazione adulta (ma può colpire anche i
bambini) ed è provocata da vari fattori.
Di fondo c’è una predisposizione genetica, poi ci sono gli elementi scatenanti:
ï‚· i climi particolarmente freddi sembrano aumentare il rischio,
 il sesso femminile tende a essere più colpito dalla malattia rispetto a quello maschile
 anche l’età della madre, se avanzata, può avere un’influenza.
CONTROLLARE IL PRURITO
«La dermatite atopica ha un grande impatto psico-emotivo. Il prurito continuo e incontrollabile incide
fortemente sui livelli di stress e sul sonno, con ripercussioni sull’efficienza, la produttività e la presenza
sul lavoro. La malattia interferisce anche con la sfera relazionale e sociale, generando un forte disagio nel
contatto con gli altri, fino a provocare un diffuso senso di frustrazione e discriminazione».
Pazienti con forme gravi hanno, per es., una maggiore probabilità di essere disoccupati o di essere
costretti a rinunciare a certi percorsi di carriera o di studio. Come controllare allora i sintomi?
Intanto vale la pena di sottolineare qualche regola generale che può aiutare a ridurre il prurito:
 è bene, per es., evitare il contatto diretto con detersivi,
 è consigliabile privilegiare indumenti di cotone rispetto a quelli di lana,
 è importante mantenere la casa pulita per ridurre al minimo la presenza di polveri irritanti.
Esiste poi una serie di prodotti e farmaci da utilizzare a seconda della gravità della situazione per
contrastare il prurito e la secchezza della cute.
Emollienti, innanzitutto e via via farmaci più impegnativi: dai cortisonici (che però hanno effetti
collaterali) fino agli immunosoppressori (che interferiscono sulla risposta immunitaria) sia sotto forma di
pomate da applicare localmente che di pillole da assumere per bocca.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1134
Ma le ricerche sulle origini della malattia hanno portato
a sviluppare una nuova terapia per le forme più gravi:
un anticorpo monoclonale chiamato DUPILUMAB.
Si tratta, infatti, di una patologia infiammatoria cronica, di origine autoimmune, che porta a una
alterazione della barriera cutanea cui sono appunto legati i sintomi.
«Entrano in gioco mediatori dell’infiammazione — precisa Fabio Ayala , direttore della Clinica
Dermatologica dell’Università Federico II di Napoli —.
Nella pelle dell’atopico si producono numerose interleuchine di cui alcune, come l’IL-4 e l’IL-13, sono
responsabili sia dell’infiammazione sia del prurito.
Il farmaco funziona proprio neutralizzando l’azione di queste due interleuchine e porta a un
miglioramento delle lesioni cutanee e del prurito, con ricadute positive sulla qualità della vita». Il
medicinale non è ancora disponibile in Italia, ma dovrebbe esserlo fra poco.
Nuovo Farmaco in Arrivo in Italia
I PAZIENTI HANNO UNA VOCE IN PIÙ PER FARSI SENTIRE
Offrire informazioni corrette, educazione e supporto ai malati: è questo l’obiettivo della neonata
Associazione ANDeA, Associazione nazionale dermatite atopica.
«La sensazione prevalente per il paziente è quella di non essere compreso fino in fondo dai propri
familiari, amici e conoscenti — spiega il presidente Mario Picozza —.
L’informazione sulla malattia è scarsa e, quando c’è, tratta prevalentemente le forme del bambino
oppure riduce la malattia a una semplice irritazione della pelle.
Il risultato è che i pazienti si sentono isolati». Un altro obiettivo di ANDeA è quello di sensibilizzare le
istituzioni e l’opinione pubblica sul forte impatto psicologico, sociale ed economico di questa malattia,
soprattutto nella forma grave. Molte terapie sono, infatti, a carico del paziente, e i disturbi legati al
prurito costante, come per esempio la mancanza di sonno possono avere anche un impatto negativo
sulla produttività in campo lavorativo. (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
“BIBITE COME COLA E BIRRA AIUTANO CONTRO LA
DISIDRATAZIONEâ€, VERO O FALSO?
Alcuni pensano che bibite come cola e birra aiutino contro la disidratazione. Vero o falso?
Risponde la prof.ssa Daniela Lucini, Resp. della Sezione di Medicina
dell’Esercizio e Patologie funzionali dell’Osp. Humanitas.
“Quando fa molto caldo e si suda, bere bibite come cola
FALSO
o birra non aiuta contro la disidratazione in particolare la birra
perché contiene alcol, una sostanza che favorisce la vasodilatazione e quindi
aumenta la perdita di liquidi.
L’acqua invece è l’unica bevanda che, in caso di disidratazione sia da colpo di
calore o dalla prolungata esposizione al sole, aiuta l’organismo a contrastare l’ipertono vagale, cioè
l’effetto del caldo e della disidratazione sull’organismo che può determinare un abbassamento di
pressione sanguigna e un aumento della frequenza cardiaca associato a una sensazione di svenimento –
spiega l’esperta. – Rispetto all’acqua, bibite come la cola sono ricche anche di caffeina e zucchero.
Pertanto, assumere bevande come la cola può non essere indicato in tutte le persone proprio perché la
cola è un eccitante.
Inoltre, di per sé lo zucchero non è una sostanza necessaria in caso
di disidratazione, a meno che insieme al problema di disidratazione ci sia anche uno stato di ipoglicemia,
cioè di carenza di zuccheri, causata dal fatto che durante l’esposizione al caldo non si beve e non mangia.
Dal momento che i sintomi dell’ipoglicemia, sono gli stessi del colpo di calore e quindi giramenti di testa,
abbassamento di pressione e battito accelerato, bere una bibita zuccherina, può essere d’aiuto, a meno
che la persona non sia diabetica.†(Salute, Humanitas)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1134
SCIENZA E SALUTE
QUAL È LA CAUSA DELL'HERPES SULLE LABBRA?
Un virus «silente» risvegliato da stress, sole e stanchezza
La capacità di venire alla luce nei momenti meno opportuni: all'inizio delle vacanze, alla vigilia di un
incontro importante, quando siamo giù di corda per un'influenza.
«L’Herpes labiale, la fastidiosa eruzione, conosciuta anche come "febbre
delle labbra", è provocata dal virus Herpes simplex, che alberga silente
nell'organismo e ha la tendenza a risvegliarsi in occasione di alcune
circostanze» spiega il Marcello Monti, responsabile dell'Unità operativa di
dermatologia dell'Istituto Clinico Humanitas di Milano.
Come si viene in
contatto con il Virus?
: «Il primo "incontro" con il virus avviene
in genere nell'infanzia, quando per
esempio si viene sbaciucchiati da qualcuno che ha un Herpes in atto o che
sta per venire. L'infezione questa prima volta non sempre si manifesta in modo chiaro, per cui è facile
non accorgersi di nulla. A volte, invece, compare una stomatite.
Guarita l'infezione, il virus non viene però eliminato del tutto, ma riesce a insediarsi nei gangli nervosi
periferici della zona dove è penetrato inizialmente e lì rimane inattivo, latente, finché non si pongono le
condizioni per un suo risveglio.
I fattori scatenanti vanno dallo stress psico-fisico all'esposizione eccessiva i raggi ultravioletti - ragione
per la quale è comune con l'arrivo della bella stagione, da un'alimentazione scorretta a uno sforzo
eccessivo. Nelle persone immunodepresse gli herpes possono essere più frequenti e gravi.
Tra i soggetti a rischio non c’è solo chi è positivo per il virus dell'AIDS, ma anche chi è in cura con
cortisonici o chemioterapici».
COME SI RICONOSCE?: «L'Herpes labiale si presenta con tipiche vescichette o bollicine, in genere sulle
labbra o in loro prossimità .
Talvolta le bollicine possono fare la loro comparsa in altre parti del viso e, raramente, colpire gli occhi,
dove provocano la cheratite erpetica. Sulla pelle l'eruzione è preceduta da una sensazione di formicolio e
bruciore che chi ha già avuto l'Herpes, di solito, riconosce in modo chiaro. Le bollicine tendono a
rompersi e a seccarsi nell'arco di pochi giorni, lasciando poi crosticine che, infine, cadono senza lasciare
tracce. Questo ciclo dura in media una settimana se non si interviene in alcun modo».
: «Il lasso di tempo in cui si può trasmettere il
Si può attaccare l’Herpes ad altre persone?
virus ad altre persone è brevissimo, perché una
volta comparse le bollicine, il virus torna subito
nei gangli nervosi.
Il contagio può avvenire solo attraverso il contatto diretto con il siero contenuto nelle bollicine e solo per
i soggetti che non hanno ancora avuto contatto con il virus, come appunto i bambini. Se si ha un Herpes
labiale in atto si sconsiglia però di andare a trovare malati gravi o frequentare nursery».
CHE COSA SI PUÒ FARE? «Per accelerare la guarigione si può ricorrere ad antivirali in crema, che però
funzionano solo se applicati alle prime avvisaglie perché poi il virus si ritira. Per favorire il riassorbimento
delle vescicole, far cessare il prurito e favorire la guarigione si può applicare gel astringente a base di
cloruro d'alluminio.
Per evitare di contagiare altri e di peggiorare la situazione è utile non grattarsi, evitare baci ed effusioni,
non condividere stoviglie e asciugamani, non esporsi al sole e non applicare sulle lesioni rimedi "fai da
te" non convalidati». (Salute Corriere)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno IV – Numero 1134
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
DATA
TITOLO
GIOVEDÌ
15
Giugno
Ore 21,00
Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di:
TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;
INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport
IV PARTE
Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II
VaccinarSÌ:
Informazioni sulle Vaccinazioni
VENERDÌ
16
Giugno
Ore 21,00
Cosa Conoscere e Cosa Cambia –
Tutto quello che il Farmacista deve Sapere
Cosa c’è da sapere.
Parliamone con il prof. Carlo Tascini, Direttore Prima Divisione Malattie
Infettive, Ospedale Cotugno, Azienda Ospedaliera dei Colli, Napoli
La partecipazione all`evento eroga un corso FAD di 30 CF
ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,
Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchioâ€
Di seguito schema generale del corso.
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF
Modulo
TITOLO
Data
N.
Modulo
TITOLO
Data
N.
5/C
5/D
5/E
5/F
5/G
5/H
5/I
Rinite 3
Rinite 4
Rinite 5
Rinite 6
Rinite 7
Rinite 8
Rinite 9
QUESTIONARIO n. 5
Tosse 1
Tosse 2
Tosse 3
Tosse 4
Tosse 5
12-Giu
13-Giu
14-Giu
15-Giu
16-Giu
19-Giu
20-Giu
31
32
33
34
35
36
37
6/F
6/G
6/H
6/I
28-Giu
29-Giu
30-Giu
3-Lug
43
44
45
46
4-Lug
5-Lug
6-Lug
47
48
49
21-Giu
22-Giu
23-Giu
26-Giu
27-Giu
38
39
40
41
42
Tosse 6
Tosse 7
Tosse 8
Tosse 9
QUESTIONARIO n. 6
Sinusite 1
Sinusite 2
Sinusite 3
QUESTIONARIO n. 7
Patologie dell’Orecchio 1
Patologie dell’Orecchio 2
Patologie dell’Orecchio 3
QUESTIONARIO n.8
7-Lug
10-Lug
11-Lug
50
51
52
6/A
6/B
6/C
6/D
6/E
7/A
7/B
7/C
8/A
8/B
8/C
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1134
Modulo 5/C:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
RINITE (III)
Prevenzione e Trattamento (II)
Il TRATTAMENTO DELLA RINITE VASOMOTORIA avviene per prove ed errori e non è sempre soddisfacente: i pazienti
traggono beneficio dall’umidificazione dell’aria che può essere fornita da un sistema di riscaldamento centralizzato
umidificante o da un vaporizzatore nella stanza di lavoro o da letto. Le ammine simpaticomimetiche sistemiche (es. negli
adulti pseudoefedrina 30mg per via orale ogni 4-6 ore al bisogno) riducono i sintomi, ma non sono consigliate per un uso a
lungo termine. I vasocostrittori topici devono essere evitati poiché rendono i vasi della mucosa nasale insensibili ad altri
stimoli vasocostrittori.
Il TRATTAMENTO DELLA RINITE CRONICA si giova del cambiamento delle condizioni igieniche e ambientali in cui vive
il paziente. Si consigliano il soggiorno in ambiente marino e la terapia inalatoria con acque sulfuree e salsoiodiche.
Il TRATTAMENTO DELLA RINITE ALLERGICA stagionale e di quella allergica perenne è generalmente lo stesso
sebbene, nel caso di rinite permanente, siano consigliati tentativi di controllo ambientale (es. per eliminare acari della
polvere e scarafaggi). I trattamenti farmacologici di prima linea più efficaci si basano sugli antistaminici PO con i
decongestionanti PO o sui corticosteroidi nasali con o senza antistaminici PO.
Corticosteroidi Nasali per Inalazione e Stabilizzanti dei Mastociti
Corticosteroidi Nasali per Inalazione
Beclometasone dipropionato
42ïg
Budenoside
Flunisolide
32ïg
50ïg
Fluticasone
50ïg
Triamcinolone acetonide
55ïg
Corticosteroidi con effetti sistemici
Desametasone
84ïg
Stabilizzanti dei Mastociti
Cromolin
Nedocromile
5,2mg
1,3mg
>12 anni: 1 spruzzo bid o quid
6-12 anni: 1 spruzzo bid
 6 anni: 2 spruzzi bid o 4/die
6-14 anni: 1 spruzzo tid o 3 bid per narice
Adulti: 1-2 spruzzi in ciascuna narice bid o tid
>12 anni: 2 spruzzi per ciascuna narice 1 volta/die
>6 anni: 2 spruzzi una volta/die
>12 anni: 2 spruzzi bid o tid
6-12 anni: 1-2 spruzzi bid
 6 anni: 1 spruzzo tid o quid
 6 anni: 1 spruzzo per narice bid
Alternative meno efficaci comprendono gli stabilizzanti dei mastociti nasali (cromoglicato e Nedocromile) somministrati bid
o quid, l’anti-H1 nasale Azelastina al dosaggio di 2 spruzzi una volta/die e l’Ipratropium nasale 0,03%, 2 spruzzi q 4-6 ore,
che allevia la rinorrea. La soluzione fisiologica endonasale, mobilizza le spesse secrezioni nasali e idrata le membrane
mucose. L’immunoterapia è più efficace in caso di rinite stagionale che non in caso di rinite permanente allergica; è
indicata quando i sintomi sono gravi, l’allergene non può essere evitato e la terapia farmacologica è inadeguata. Il
Montelukast allevia i sintomi della rinite allergica, ma il suo ruolo in relazione agli altri trattamenti non è chiaro. Il
trattamento delle NARES si basa sui corticosteroidi nasali. La terapia di sensibilizzazione dell’aspirina è la seguente:
evitamento dell’aspirina con desensibilizzazione e somministrazione di inibitori dei leucotrieni al bisogno; i polipi nasali
possono rispondere ai corticosteroidi nasali.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
https://fad.ocmcomunicazioni.com
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1134
ORDINE: Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito
di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
FARMACISTI VOLONTARI: Come Aderire
I colleghi volontari che intendono partecipare al progetto condiviso dalla
Associazione Cattolici Farmacisti Italiani – sez. Napoli (UCFI) potranno farlo
contattando gli Uffici dell’Ordine o inviando una e-mail all’indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le
informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 65.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI
AI SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania,
Stelle in Strada, Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta,
Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa,
Consegna dei Farmaci
all’Elemosiniere del Santo
Padre,
Arcivescovo
KONRAD KRAJEWSKI,
“L’uomo che aiuta i poveri
per conto del
Papa FRANCESCOâ€.
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1134
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1134