Anno V – Numero 1146
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Progetto “Un
Farmaco per tuttiâ€;
2. Eventi Mese di Luglio
3. FAF in farmaDAY
4. Sussidio e consulenza
legale gratuita
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
5. Questo TATUAGGIO
cambia colore quando
cambiano
le
nostre
condizioni di salute
6. Cavoli, stress e piccante
fanno andare in bagno
7. Le alte temperature
fanno male alle medicine
Prevenzione e Salute
8. MAL DI SCHIENA,
cosa fare prima di
assumere i Farmaci?
9. Diabete, lo sai che la
glicemia alta favorisce
la disidratazione?
10. Cosa succede se si
portano le infradito?
Meteo Napoli
Martedì 27 Giugno
ï‚· Sereno
Minima: 23° C
Massima: 30 °C
Umidità :
Mattina = 71%
Pomeriggio = 57%
Martedì 27 Giugno 2017 – S. Cirillo d’Alessandria
Proverbio di oggi….……..
'A scopa nova scopa buono sulo tre gghiuòrne.
La scopa nuova spazza bene soltanto tre giorni
e
Questo TATUAGGIO cambia colore quando
cambiano le nostre condizioni di salute
Chi troppo s’inchina, mostra il sedere
L'invenzione, dei ricercatori del MIT e dell'università di Harvard,
potrebbe essere utilissima, soprattutto per chi soffre di diabete
Un tatuaggio in grado di cambiare colore, a seconda del nostro stato di salute.
Un gruppo di ricercatori del MIT e dell'univ. di
Harvard ha sostituito il tipico inchiostro con
dei biosensori, in grado di rispondere ai
cambiamenti dei fluidi interstiziali, attraverso i
quali le sostanze passano dal sangue ai tessuti,
e viceversa. In poche parole, il tatuaggio del
futuro sarà in grado di rendere evidenti variazioni dei livelli di pH, sodio e
glucosio e potrà essere molto utile soprattutto ai malati di diabete, che hanno
bisogno di monitorarsi costantemente.
DermalAbyss, questo il nome dell'esperimento, è stato per ora testato soltanto
sulla pelle dei maiali, ma ci sono ottime probabilità che la sperimentazione
venga estesa anche all'uomo.
"Persone malate di diabete ci scrivono ogni giorno, chiedendoci di provare;
Ma dovrà passare molto tempo prima che il prodotto sia messo sul mercato.
Nonostante ciò, una tecnologia del genere stimola l'immaginazione e apre a
nuove possibilità ".
Gli scienziati sono riusciti a rendere visibili le variazioni di livelli di alcune
componenti dell'organismo tramite colori specifici:
 dal blu al marrone, ad es., per il glucosio,
 dal rosa al viola, per il pH,
 verde per il sodio.
L'interrogativo ancora aperto è quanto queste "previsioni" risultino accurate: al
momento è da giudicare più affidabile un'analisi del sangue. Ma se la
sperimentazione andrà avanti in futuro potrà forse dare buoni frutti e
contribuire a semplificare la vita di molti. (Salute, Huffington Post)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
SCIENZA E SALUTE
CAVOLI, STRESS E PICCANTE FANNO ANDARE IN BAGNO
Un sistema di comunicazione tra cellule intestinali e cervello spiega l'urgenza di "liberarsi"
dopo aver assunto particolari cibi, o in situazioni stressanti.
Avete l'improvvisa necessità di andare al bagno dopo un
pasto piccante a base di WASABI, un piatto di BROCCOLI
(o anche quando siete emotivamente scossi)?
 È normale, siete controllati dalla "pancia".
La reazione (piuttosto comune) è dovuta ad alcune cellule dell'apparato digerente - l'equivalente
intestinale delle papille gustative - che interpretano certi stimoli come segnali di un'infiammazione in
corso, e chiedono al cervello di intervenire.
Queste cellule, chiamate ENTEROCROMAFFINI, sono responsabili della produzione del 90% della
serotonina - un ormone implicato nella regolazione dell'umore, del sonno e dell'appetito.
Per capire come mai la regolazione di questo neurotrasmettitore sia legata proprio a cellule intestinali,
gli scienziati dell'Università della California (San Francisco) hanno studiato le enterocromaffini in miniintestini in provetta, ricavati da cellule intestinali di topo.
EMERGENZA IN CORSO! In esse hanno trovato recettori per alcune sostanze irritanti assunte con la
dieta, ormoni dello stress e sottoprodotti batterici.
Quando sono esposte a questi composti, le cellule enterocromaffini pompano serotonina, che a sua
volta attiva le terminazioni nervose nell'intestino connesse al cervello.
Occhio a rafano, wasabi, senape, cavoli e broccoli (e allo stress):
mai abusarne se siete lontani dal wc!
Il cervello risponde al "richiamo" accelerando i movimenti intestinali:
per noi è il classico momento di disagio che precede un attacco di diarrea.
LE SOSTANZE CHE FACILITANO.
Tra gli irritanti assunti con il cibo, capaci di scatenare questo meccanismo, troviamo
ï‚· l'isotiocianato di allile,
un liquido oleoso che si trova nel rafano, nel wasabi, nella senape, nei cavoli e nei broccoli.
Ma la stessa reazione è indotta da adrenalina e noradrenalina, due ormoni dello stress, e
dall'isovalerato, un sottoprodotto batterico che è spia di squilibri della flora intestinale.
TERAPIE. La scoperta potrebbe aiutare a trovare nuove terapie più mirate contro la sindrome
dell'intestino irritabile: nelle persone che soffrono di questa condizione - che comporta dolori addominali
e alterati movimenti intestinali - le cellule enterocromaffini potrebbero essere particolarmente sensibili.
(Salute, Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
PREVENZIONE E SALUTE
MAL DI SCHIENA, cosa fare prima di assumere i Farmaci?
Il mal di schiena è tra i disturbi più comuni in tutto il mondo.
Rientra, inoltre, tra le principali cause di disabilità e di perdita di anni di vita trascorsi in buone condizioni
di salute.
Il suo trattamento prevede sia il ricorso ai farmaci che a terapie non
farmacologiche, sempre con lo scopo di lenire il dolore.
Ma prima di arrivare agli ANTIDOLORIFICI cosa si può fare?
Ne parliamo con il dottor Cristiano Sconza, specialista in
riabilitazione ortopedica di Humanitas.
Secondo il Global Burden of Disease del 2016 pubblicato su The
Lancet, nella popolazione tra i 15 e i 39 anni di età , il mal di schiena
è fra i cinque motivi di disabilità assieme all’anemia da carenza di
ferro, alle malattie dermatologiche alla depressione e all’emicrania.
A volte la lombalgia è molto limitante e può pregiudicare seriamente la qualità di vita di chi ne soffre.
Consideriamo un paziente tipo, giovane e con lombalgia aspecifica:
«Se il mal di schiena non è dovuto a una patologia o condizione specifica, dall’ernia discale alla frattura,
ad es., è nella maggior parte dei casi conseguente a sovraccarico muscolare, quindi su base mio-tensiva,
o dovuto a problematiche di natura posturale. Spesso questi due ordini di motivi coesistono».
Se la causa del mal di schiena è di origine muscolare, come si può intervenire?
«Se non sono associate problematiche posturali evidenti, la prima linea di intervento è la terapia fisica
antalgica.
Si può ricorrere all’elettroterapia antalgica, ad es. la TENS (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation)
che sfrutta lievi impulsi elettrici cutanei per ridurre gli stimoli algogeni ed alleviare il dolore muscolare;
a questa si possono associare altre terapie quali l’ultrasuonoterapia o la laserterapia, mirata in alcuni casi
sui trigger point, cioè su punti specifici di dolore nelle problematiche di origine muscolare e fasciale.
Un’altra terapia efficace soprattutto nella fase acuta del dolore cervicale o lombare è l’ipertermia, la
quale consente di sviluppare il calore necessario ad ottenere l’effetto terapeutico di stimolo
antidolorifico e di riduzione della contrattura muscolare in una determinata area e ad una profonditÃ
desiderata».
Anche i MASSAGGI possono essere utili?
«La massoterapia può affiancare con beneficio questi trattamenti specie per la sua importante funzione
decontratturante».
Queste opzioni terapeutiche vengono impiegate nella fase acuta del dolore:
«In questo caso il mal di schiena potrebbe anche risolversi spontaneamente, ma le terapie sono utili in
quanto velocizzano e controllano il processo di guarigione, si riduce il rischio di ricomparsa del dolore e
soprattutto si previene il rischio di cronicizzazione».
Se invece il mal di schiena è associato a delle problematiche posturali?
«Si valuta con attenzione la condizione della colonna e la postura del paziente. L’obiettivo in questi casi è
infatti la rieducazione alla corretta postura e questo si può ottenere solo mediante specifico trattamento
fisioterapico. È importante che il soggetto impari gli esercizi con l’assistenza iniziale del fisioterapista per
poterli poi praticare con costanza in autonomia: fare questo tipo di attività ha lo scopo di prevenire la
ricomparsa di episodi acuti di dolore e creare un nuovo modo di mantenere la propria postura nei
movimenti tipici della giornata, riducendo sovraccarichi e movimenti errati della colonna.
In questi casi è verosimile che, se si trascura la fisioterapia oppure non si ha la costanza di proseguire
quotidianamente gli esercizi appresi, il mal di schiena potrà ripresentarsi».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
Oltre alla fisioterapia cos’altro si può fare?
«La fisioterapia rimane il cardine del trattamento, ma ad esempio può essere eseguita in un altro
contesto, in acqua. E’ infatti molto efficace la idrokinesiterapia:
si praticano degli esercizi in acqua sfruttando la riduzione del peso corporeo sulla colonna stessa e
l’effetto miorilassante dell’acqua calda. Infine, per prolungare i benefici della fisioterapia, si possono
praticare discipline come il pilates o il nuoto che, lavorando in maniera aspecifica sul movimento,
possono comunque dare stimoli utili al benessere globale del corpo e della colonna vertebrale.
Tuttavia non si può fare affidamento solo su queste discipline se si vuol trattare la lombalgia», conclude
lo specialista. (Salute, Humanitas)
PREVENZIONE E SALUTE
DIABETE, LO SAI CHE LA GLICEMIA ALTA FAVORISCE
LA DISIDRATAZIONE?
In estate, a causa del caldo, è più facile andare incontro a disidratazione.
In particolare nei soggetti anziani affetti da diabete, la glicemia alta può incrementare
in modo importante il rischio di disidratazione.
In presenza di importante iperglicemia, cioè la glicemia alta, si ha un incremento della
diuresi (osmotica, per la presenza di zucchero nelle urine), con perdita di acqua libera
ed anche di elettroliti tipo sodio e potassio.
In questi casi, spesso può anche essere presente una ridotta sensazione di sete, situazione che peggiora
ulteriormente il quadro clinico. Fondamentale quindi assumere acqua in presenza di iperglicemia, anche se
ovviamente non è la sola terapia del caso.
Meglio rivolgersi al proprio diabetologo in caso di livelli elevati o moderatamente elevati e frequenti di
iperglicemia per modificare la terapia farmacologica, oltre che per individuarne eventuali cause.
Inoltre, lo specialista, in base anche alle comorbidità del paziente, cioè ad altre patologie associate al diabete
di cui il paziente è affetto, valuterà l’opportunità e la quantità di acqua che la persona dovrà assumere
durante il giorno. (Salute, Humanitas)
COSA SUCCEDE SE SI PORTANO SPESSO
LE INFRADITO?
Gli esperti sono d’accordo: anche questo tipo di calzatura, in
piscina o al mare, può causare seri problemi ai piedi.
Metterle abitualmente le infradito può provocare molti problemi, secondo l’Associazione podologi
americani. Innanzitutto, i piedi nudi e poco protetti dal suolo raccolgono più batteri, alcuni dei quali
pericolosi in caso di ferite. Del resto, il crearsi di lesioni non è raro:
 lo sfregamento delle stringhe provoca spesso vesciche.
Inoltre, per restare aggrappato alla calzatura il piede assume una posizione “a
TENAGLIA
tenaglia†che, a lungo andare, può determinare il cosiddetto “dito a martello†(le dita
assumono un aspetto curvo).
Non solo, secondo gli esperti distorcono l’andatura:
 costringono a fare passi più corti e si è più soggetti a inciampare;
 nessun sostegno all’arco del piede, che si appiattisce in modo innaturale, crea problemi alla
pianta.
 l’assenza totale di tacco non permette di attutire l’impatto dei talloni col terreno e impedisce un
corretto appoggio del piede: ciò altera la distribuzione del peso e, col tempo, compromette la
postura. (Salute, Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
SCIENZA E SALUTE
LE ALTE TEMPERATURE FANNO MALE ALLE MEDICINE
"Attenti a come prenderle e a come conservarle"
Così, oltre a dove mettere da parte cibi grassi e pesanti, gli italiani dovranno
abituarsi a cambiare anche la propria dieta a base di pillole e sciroppi.
Si, perché con il gran caldo bisogna stare molto attenti non solo a come si
conservano i farmaci ma anche a quali si mandano giù.
Il vademecum su come impillolarsi in questa estate torrida l'ha messo a punto e pubblicato sul proprio
sito l'Aifa. L'elenco delle medicine da usare con cautela è sterminato.
IL CALDO
NON ARRETRA
Ostacolano ad esempio la sudorazione:
 antispicotici, anticolinergici (indicati soprattutto per ulcera peptica e gastriti spastiche),
 antistaminici, medicinali contro il Parkinson, antidepessivi, ansiolitici e rilassanti muscolari.
Antipsicotici, antistaminici e la famiglia di quelli contro il Parkinson possono inoltre buttare giù la
pressione, che con temperature vicino agli "anta" tende già a deprimersi per conto suo.
Danni a reni e stomaco possono derivare da alterazioni di antibiotici e aspirina.
Per effetto del calore le creme a base di idrocortisone possono subire una separazione dei componenti
ed essere inefficaci.
Non va meglio con Antipertensivi e Diuretici, che aumentano la disidratazione e fanno scendere la
pressione.
Infine ci sono le popolari classi di farmaci utilizzati per trattamento di nausea e vomito, disturbi
gastrointestinali e incontinenza urinaria, che rischiano di «determinare squilibrio idro-elettrolitico», che
tradotto significa ridurre la presenza nel nostro organismo di sostanze importanti come sodio, potassio e
cloro, con effetti non proprio benefici per i nostri organi, cuore in testa.
«In casi estremi e solo su consiglio del medico curante può essere valutata la
CHE FARE
necessità di una rimodulazione della terapia».
DUNQUE?
«In tutti gli altri casi basta modificare alcune abitudini riguardo ad es. assunzione di
acqua e sali, ma sempre su indicazione del proprio medico perché le indicazioni
variano a seconda della patologia». Ma quel che più conta, per tutti i medicinali, è la loro corretta
conservazione.
Per due o tre giorni non succede nulla ma se conservati sopra i 25 gradi per più tempo «se ne riduce
notevolmente la data di scadenza».
Il posto peggiore è l'armadietto dei medicinali in bagno, dove abbondano calore e
DOVE
umidità . Meglio un armadio di tela in un ripostiglio, in camera da letto o in un
CONSERVARLI
altro luogo comunque lontano da fonti di calore.
L'insulina va in frigo, così come tutte le pillole che la confezione indica
ALLORA?
"conservare a 7-8 gradi".
Per gli altri, consultare il medico e il meteorologo.
(Salute, AdnKronos)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato uno specifico “Fondo di solidarietà †messo a bilancio nel 2017.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà ; le modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
ORDINE: Il CARDINALE di Napoli, S.E. Crescenzio SEPE
per la prima volta incontra, presso la Sede dell’Ordine,
i Farmacisti Napoletani
Lunedì 3 Luglio, ore 20.30, Sede Ordine- Arcivescovo Metropolita di Napoli
Nel corso della serata si parlerà anche del Progetto “Un Farmaco per Tutti†che ha come obiettivo quello
di contrastare la Povertà Sanitaria. Ad oggi hanno aderito 128 Farmacie.
Si invitano i Colleghi a partecipare a questo importante evento.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
ORDINE: SERATA DEDICATA AL CAMBIAMENTO DELLA
PROFESSIONE
Lunedì 10 Luglio, ore 20.30 – Renaissance Naples Hotel Mediterraneo –
L’Ordine in collaborazione con la Business School ha organizzato
l’importante evento che ha come focus “Il Cambiamento della
Professioneâ€.
Si invitano i Colleghi a partecipare a questo evento.
Nel corso della serata sarà offerto un buffet nel Roof Garden
Terrazza Angiò, all’undicesimo piano.
Interverrà il
Presidente di
Federfarma Napoli,
Michele DI IORIO
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
ORDINE: CAMPAGNA INFORMATIVA
DI PREVENZIONE AL MELANOMA
L’Ordine in collaborazione con il Comune di Napoli, la Fondazione melanoma
ONLUS e Federfarma Napoli ha predisposto “La Prevenzione sul Melanomaâ€.
Il Mese di LUGLIO è dedicato alla Prevenzione del MELANOMA
Un gruppo di Dermatologi è a disposizione dei Cittadini per un CONSULTO GRATUITO
presso la Sede dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli secondo il Calendario
riportato nella locandina
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
PAGINA 10
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
ORDINE: LOCANDINA CAMPAGNA INFORMATIVA
PREVENZIONE AL MELANOMA
L’Ordine in collaborazione con il Comune di Napoli, la Fondazione melanoma
ONLUS e Federfarma Napoli ha predisposto una locandina informativa che
riporta le raccomandazioni ed i consigli per la prevenzione del Melanoma
Le Locandine e
i Volantini
saranno
distribuiti dal
mese di Luglio
a tutte le
farmacie di
NAPOLI e
PROVINCIA.
PAGINA 11
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1146
Modulo 6/E:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
TOSSE (V)
Terapia e Prevenzione (I)
Quando il Farmacista deve consigliare di rivolgersi al proprio Medico?
ï‚· se la tosse persiste nonostante i provvedimenti adottati
 se l’espettorato assume un colore giallo-verdastro e compare febbre, oppure quando è macchiato di sangue
 se la tosse è dovuta a un corpo estraneo inalato o che, dopo essere stato ingerito, è finito in trachea
ï‚· se la tosse compare costantemente dopo sforzi non particolarmente intensi
Durata della terapia: dipende dal periodo di tempo in cui il paziente ha avuto la tosse; una volta che il Farmacista ha raccomandato
un trattamento adatto, i pazienti devono consultare il loro Medico 2 settimane dopo l'inizio della tosse per verificarne i miglioramenti.
Dopo una serie di domande al cittadino-paziente, il Farmacista dovrebbe essere in grado di decidere o per un trattamento
terapeutico o se in seguito a questo preferisce un’opzione migliore.
Sul piano teorico la Tosse è un meccanismo di difesa dell'organismo e come tale non andrebbe combattuta. La terapia è
rappresentata dal trattamento della causa sottostante. L’impiego di Sedativi della tosse o di Agenti Mucolitici è
scarsamente supportato da evidenze scientifiche, ma i clienti-pazienti, come detto precedentemente, spesso richiedono o si
aspettano tali trattamenti e a tale proposito ci sono più opzioni. La tosse è un importante meccanismo per la rimozione delle
secrezioni dalle vie aeree e può aiutare nel risolvere le infezioni respiratorie. Pertanto, la soppressione della tosse in caso
di condizioni infettive deve avvenire con cautela. I trattamenti aspecifici per la tosse devono essere riservati a pazienti con
infiammazioni delle vie aeree superiori e a quelli che sono trattati per la patologia di base ma che hanno ancora tosse.
Quando la tosse è fastidiosa e dolorosa è possibile adottare alcuni utili accorgimenti, come:
- bere molto e spesso (soprattutto bevande calde) per ridurre l’irritazione delle prime vie respiratorie e ottenere un effetto
emolliente sulle secrezioni che provocano la tosse;
- inalare vapore e mantenere un’umidità adeguata negli ambienti (la temperatura non dovrebbe superare i 20°C);
- non fumare o soggiornare in ambienti in cui sia presente fumo di sigaretta.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica, si possono utilizzare sedativi o antitussigeni, che calmano lo stimolo della
tosse, o dei mucolitici che fluidificano il muco e il catarro, sintomi principali della tosse. In generale, comunque, è bene non
abusare dei farmaci contro la tosse se non necessari.
Se la tosse è secca e improduttiva, i farmaci possono ritardare una diagnosi corretta, se invece la tosse è catarrale, i
farmaci impediscono l’eliminazione di secrezioni e germi responsabili dell’infezione.
Nel caso della tosse grassa quindi non dovrebbe essere trattata con antitussivi perché il sintomo comune è una
ritenzione di muco nei polmoni e c'è una più alta probabilità d' infezione, specialmente in bronchiti croniche. In questi casi si
utilizzano espettoranti come la guaiafenesina.
E’ bene usare farmaci antitussivi o espettoranti se la tosse è molto intensa e improduttiva o nei pazienti con altre
malattie in cui bisogna evitare gli sforzi imposti dalla tosse. Il Farmacista dovrebbe controllare che la preparazione contenga
dosi adeguate, dato che alcuni prodotti presentano invece quantità sub-terapeutiche.
Gli emollienti come il simple linctus, che calmano il mal di gola, sono particolarmente utili nei bambini ed nelle donne
incinte perchè non contengono nessun principio attivo. Non c'è logica nell'usare espettoranti (che favoriscono la tosse) e
antitussivi (che riducono la tosse) insieme, perchè hanno effetti opposti. Quindi, i prodotti che contengono entrambi non
sono terapeuticamente utili.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider
https://fad.ocmcomunicazioni.com