Anno I – Numero 16 Lunedì 24 Settembre 2012, S. PACIFICO CONF. SCIENZA E FARMACI Notizie in Rilievo • Scienza e Farmaci 1. Dall’Australia un farmaco che restringe i tumori • Ambiente e Salute 2. L’alluminio danneggia i cibi? • Governo e Professione 3. Sentenza TAR: la Parafarmacia può avere la croce nell’insegna se non è di colore verde • Psicologia 4. Fobia-Mania: paure senza confini • Alimentazione e Salute 5. Cos’è la carnitina? 6. Il Seitan DALL’ AUSTRALIA UN FARMACO CHE RESTRINGE I TUMORI In Australia sono appena iniziati i primi test sull'uomo di un farmaco che sembrerebbe in grado di "restringere" i tumori. Lo rende noto l'Università del New South Wales, secondo cui la terapia potrebbe essere un'alternativa alla chemio per molti tipi di cancro. Il farmaco, il cui sviluppo ha richiesto più di dieci anni si chiama "Penao" e agisce inibendo il metabolismo degli zuccheri da parte delle cellule tumorali. STUDIO: Il trial su 20 pazienti e' iniziato lo scorso luglio e proseguirà per 18 mesi, comprendendo malati di tumore a seno, prostata, colon e cervello. "La terapia agisce inibendo una proteina chiave nel metabolismo dello zucchero, che e' diverso tra cellule tumorali e normali. La prima versione che abbiamo realizzato si limitava a fermare la crescita del tumore, ma speriamo che questa possa compiere un passo in più e rimpicciolirli". (Fonte: Sn) L’ ALLUMINIO DANNEGGIA I CIBI? Sì ai dolci, no ai salati Le vaschette e i fogli di alluminio sono adatti per conservare cibi dolci, ma non vanno bene per quelli salati e acidi. Infatti, acidità ed eccesso di sale favoriscono il passaggio del metallo nell’alimento, e diversi studi in passato hanno dimostrato che l’alluminio è tossico per il sistema nervoso centrale. La stessa cautela va usata per le caffettiere in alluminio: il caffè infatti ha un pH leggermente acido e andrebbe quindi servito subito, oppure spostato in contenitori più idonei. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 16 GOVERNO E PROFESSIONE SENTENZA TAR-LAZIO: LA PARAFARMACIA PUÒ AVERE LA CROCE NELL'INSEGNA SE NON È DI COLORE VERDE Con la sentenza del 12 settembre 2012, n. 7697, il Tar Lazio, Collegio di Roma, ha giudicato illegittimo il provvedimento con il quale un comune aveva rigettato l'istanza presentata dalla titolare di una parafarmacia volta a ottenere l'autorizzazione a installare nel proprio esercizio una croce bifacciale di colore blu, al centro della quale sarebbe stata inserita la scritta "parafarmacia". TAR LAZIO / Croce blu per le "Parafarmacie" Soltanto una insegna dal colore blu può essere affissa, lungo le strade e al di fuori dell'esercizio, da coloro che gestiscono una "Parafarmacia". Se, accanto a questa insegna, uniscono anche la scritta "Parafarmacia", ancora meglio. In questi termini non sussiste confusione tra Farmacie e Parafarmacie. Lo ha decretato il TAR del Lazio, con la sentenza recentissima, sub. N. 7697/2012, sez. II Ter, accogliendo il ricorso di alcuni “farmacisti”, che, nell’attivare una “parafarmacia” in una strada di Roma, si sono visti “negare”, dall’Amministrazione capitolina, il nulla osta per una insegna nei termini suindicati (Croce Blu). E’ stato richiamato, in corso di causa, il D.L. n. 153/2009 e sono state richiamate ulteriori disposizioni di legge correlate alle modalità da utilizzare, pubblicitariamente, da parte di questi “particolari” esercizi. Si è discusso del diritto all’esercizio commerciale, libero e non limitato, del diritto alla libertà pubblicistica, del libero mercato, anche concorrenziale. E il tribunale amministrativo ha dato ragione ai ricorrenti e ha accolto ogni loro rivendicazione, condannando l’Amministrazione comunale anche alle spese di giudizio. La magistratura amministrativa ha precisato che l’art. 5 D.L. 153/2009 ha stabilito chiaramente che “al fine di consentire” ai cittadini una immediata identificazione delle farmacie operanti nell’ambito del SSN, l’uso della denominazione Farmacia e della croce di colore Verde, su qualsiasi supporto cartaceo, elettronico o di altro tipo, è riservato alle Farmacie aperte al pubblico e alle Farmacie ospedaliere, sicchè dal descritto corpus normativo, aggiunge il TAR, “è vietato l’utilizzo di denominazioni e simboli che siano potenzialmente idonei ad indurre i consumatori in equivoco circa la natura di farmacia dell’esercizio e che deve ritenersi senz’altro tale il contestuale utilizzo della denominazione Farmacia e della Croce di colore verde”. Sicchè, e conseguentemente a tanto, l’utilizzo della denominazione parafarmacia e di una croce di diverso colore, con il colore blu, non è vietato dalle fonti normative e non ingenera alcuna confusione nei consumatori, ai fini della individuazione dell’esatta tipologia di servizio. E, conclusivamente, una croce con il led, di colore verde, può essere legittimamente apposta, lungo le strade, al fine della identificazione della Parafarmacia. (Fonte: TAR Lazio) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 16 PSICOLOGIA FOBIA-MANIA, PAURE SENZA CONFINI Telefoni, specchi, ginocchia, buone notizie… la paura può trasformare le cose più innocue e comuni negli incubi peggiori. Ma qual è il meccanismo che fa scattare la molla del terrore? Davvero esiste una fobia per tutto (e per tutti)? Dove nascono, e come si curano questi disturbi? Immaginate di incrociare per strada una ragazza stupenda: tacchi a spillo, curve al posto giusto, labbra carnose… insomma, uno schianto. Se però invece che voltarvi a guardarla, iniziate a tremare e a sudare freddo, mentre un senso di nausea e oppressione vi attanaglia, allora probabilmente soffrite di caligynefobia, un terrore smisurato per le belle donne. Magari "condito" con un tocco di philematofobia, una fifa matta dei baci. Se invece a spaventarvi sono solo i baci di vostra suocera, forse siete affetti da penterafobia (un’avversione ingiustificata per la madre di vostra moglie). E l’elenco delle fobie più insolite potrebbe continuare all’infinito, c’è chi non sopporta la vista delle ginocchia - neanche delle proprie - (genufobia), chi trema, e non solo di freddo, quando nevica (quionofobia) e chi ha talmente paura delle ombre da ridursi a vivere nel buio più assoluto. Altri temono gli angoli di case e palazzi (gonofobia), vanno in panico davanti a un minestrone di verdure (lachanofobia) o alla sola vista di un pc (i ciberfobici, che difficilmente leggeranno queste righe). Disturbi un po’ insoliti, certo, ma seri e invalidanti, che possono colpire un po’ tutti, indistintamente. Ce n'è per tutti: «La paura è democratica», afferma Giorgio Nardone, psicologo, psicoterapeuta e direttore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo (un istituto di ricerca, training e cura di queste patologie), «in 15 anni di terapia ho incontrato oltre 10 mila pazienti, il 52% dei quali donne, il 48% uomini. Non c’è quindi una differenza significativa tra sessi, né tra ceti sociali. Neppure medici e psicologi, che con le fobie hanno a che fare ogni giorno, ne sono immuni». (Fonte: Focus) Il termometro delle paure e delle fobie: sintomi e caratteristiche PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 16 ALIMENTAZIONE E SALUTE COS’È LA CARNITINA? La carnitina è un acido carbossilico a catena corta presente nei tessuti animali. Essa è piuttosto conosciuta nelle palestre per la sua funzione nel corpo umano. Infatti, favorisce la produzione di energia a partire da acidi grassi a catena lunga, trasportando questi ultimi nella “fabbrica di energia” umana: i mitocondri. Molto spesso la carnitina è assunta come integratore dalle persone sottoposte ad attività fisica intensa e prolungata in quanto, con uno sforzo fisico protratto nel tempo, oltre agli zuccheri vengono consumati intensamente anche gli acidi grassi. Inoltre sembra che la carnitina possa essere un valido strumento per la terapia ischemica miocardica e per mantenere costante e sufficiente la disponibilità energetica cellulare. Essendo, come già scritto, presente principalmente nei tessuti animali, la somministrazione di carnitina può rivelarsi utile e consigliata in regimi ipocalorici o in diete vegetariane o vegane. Per chi, spesso, mi chiede consiglio invece sull’utilizzazione della carnitina come integratore per migliorare la prestazione fisica, rispondo, una volta sottolineato il ruolo di questa sostanza in questo contesto, di ricorrere principalmente ad una sana alimentazione che comprenda molte proteine animali ad alto valore biologico, carboidrati e grassi, limitandomi a consigliare l’integrazione alle persone vegetariane o con particolari deficit metabolici. (Fonte: Alimentazione) Il seitan Il seitan è uno degli alimenti più conosciuti e consumati tra i vegetariani ed i vegani. Esso non è indicato per i soggetti celiaci in quanto esso è ricavato dal glutine del frumento. Esso poi viene cotto e condito con alghe e salsa di soia. Questo tipo di preparazione ci fa intuire che il seitan è un alimento di origine orientale. Chiaramente essendo utilizzato principalmente come alternativa alla carne, esso è una buona fonte di proteine vegetali, ma, tuttavia, risulta carente di vitamina B12. Tuttavia se si associa a questo alimento una porzione di legumi, o uova o latticini, si otterrà un piatto con adeguato apporto di amminoacidi essenziali. Nel seitan sono presenti anche sali minerali quali selenio, magnesio, fosforo, potassio e calcio. Un aspetto importante del seitan è che esso risulta privo del colesterolo e 100 g di prodotto forniscono solo 100-120 KCal. Oltre alle qualità ipocaloriche di questo alimento c’è da sottolineare l’elevata digeribilità, caratteristica questa che rende il seitan un alimento adatto ad ogni tipo di età. Altra qualità che il seitan garantisce e che lo rende particolarmente adatto ai regimi ipocalorici è il suo elevato potere saziante. Concludendo, quindi, il seitan dal punto di vista nutrizionale (soprattutto proteico e vitaminico), non può essere paragonabile alla carne o al pesce, tuttavia, per i vegetariani, vegani e non solo, rappresenta una valida (e buona) alternativa, se sufficientemente accostata con gli alimenti sopraelencati. (Fonte: Alimentazione)