Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno VI – Numero 1206 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Eventi del mese di Ottobre 2. Progetto “Un Farmaco per tutti”; Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Perché i dolci non fanno bene al cuore? 4. Infarto: che cos’è, le possibili cause, come riconoscere il dolore cardiaco Prevenzione e Salute 5. Guardare le partite fa male al cuore? 6. Rischio flebiti o tromboflebiti: ecco quando operare le vene varicose Meteo Napoli Mercoledì 18 Ottobre ï‚· Variabile Minima: 14° C Massima: 25 °C Umidità: Mattina = 60% Pomeriggio = 52% Mercoledì 18 Ottobre 2017 – S. Luca Evangelista Proverbio di oggi……… Femmena curtulella, diavulo, pigliatèlla Perché i DOLCI non fanno bene al CUORE? Le persone che tendono a consumare molti dolci sotto forma di cioccolato, merendine, gelati, e ogni sorta di pasticcini e snack dolci, tende ad introdurre ogni giorno una quota maggiore di calorie nella propria alimentazione a causa della quantità di zuccheri e grassi che sono gli ingredienti principali di cui sono fatti dolci spiega la dottoressa Maddalena Lettino, responsabile dell’Unità operativa di Cardiologia dello Scompenso di Humanitas. Questa è un’abitudine che apre le porte alla strada verso il sovrappeso e l’obesità, in modo particolare per chi conduce una vita sedentaria perché l’organismo non è in grado di smaltire l’eccesso calorico, o in presenza di malattie come il diabete, che genera a sua volta danno alle pareti dei vasi arteriosi, in cui l’organismo non è in grado di metabolizzare gli zuccheri. Il fatto che sovrappeso e obesità siano un pesante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari anche gravi come infarto e ictus, spiega perché i dolci non facciano bene al cuore. Invece, è meglio consumare moderatamente cioccolato fondente che deve però contenere una percentuale di cacao superiore al 60-70% per fornire al cuore quelle sostanze antiossidanti, chiamate flavonoidi, che hanno dimostrato avere benefici sulla salute di vasi e arterie. Bisogna comunque tenere a mente che è necessario consumare cioccolato è fondente in quantità, non superiori a 10-20g al giorno, pari a circa un quadratino di una tavoletta di cioccolato fondente. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1206 SCIENZA E SALUTE GUARDARE LE PARTITE FA MALE AL CUORE? Una ricerca canadese ha scoperto che assistere ad un evento sportivo, dal vivo o in televisione, «stressa» il cuore allo stesso modo che fare attività fisica intensa Guardare le partite fa male alla salute, perlomeno a dar retta alla scienza. E, nel caso specifico, a un piccolo studio pubblicato sul Canadian Journal of Cardiology, che ha riscontrato un considerevole aumento delle pulsazioni cardiache nelle persone che assistevano a una sfida di hockey (sia in tv che dal vivo, allo stadio), con valori equiparabili allo stress cardiaco a cui viene sottoposto il cuore durante un esercizio fisico da moderato a intenso. Anche se non è la prima volta che una ricerca scientifica stabilisce un legame fra la visione di un evento sportivo e un maggiore rischio d'infarto e morte improvvisa fra gli spettatori, soprattutto se già affetti da patologie coronariche, la novità dello studio canadese sta nel fatto che i 20 adulti usati come campione (tutti abitanti a Montreal e più o meno tifosi dei Montreal Canadiens, la locale squadra di hockey che milita nella National Hockey League) erano tutti in perfetta salute e non avevano precedenti di malattie cardiache. : Per condurre l'esperimento i ricercatori dell'Università di Chi già soffre di CUORE è PIÙ A RISCHIO Montreal hanno misurato le pulsazioni dei soggetti mentre guardavano una partita dei Canadiens, rilevando  un aumento del 75% per la metà del campione che era davanti alla tv  del 110% per coloro che erano invece allo stadio, coi battiti del cuore che sono rimasti 39 minuti al di sopra della soglia della moderata attività fisica per i primi e ben 72 minuti per i secondi. Facendo una media, gli studiosi hanno calcolato che le pulsazioni cardiache degli spettatori sono aumentate del 92% durante la partita, passando così da 60 a 114 al minuto, con i picchi registrati soprattutto in occasione delle azioni da gol (sia per i Canadiens che per gli avversari). INTENSO STRESS EMOTIVO «Sebbene non siano stati riscontrati effetti dannosi nel campione sano testato, per coloro che già soffrono di problemi cardiaci guardare una partita di hockey può essere causa di un intenso stress emotivo, che può temporaneamente aumentare i marcatori d'infiammazione e restringimento dei vasi sanguigni», ha spiegato il professor Paul Khairy del Montreal Heart Institute che ha firmato lo studio. E come il risultato della partita non è stato la causa determinante della risposta allo stress emotivo (ma lo è stata invece l'eccitazione provata dagli spettatori durante le azioni più concitate), allo stesso modo il grado di “passionalità” dei fan o il loro sesso non hanno influenzato le fluttuazioni delle pulsazioni cardiache, anche se la scala usata per determinare il “tifo” è stata presa dal calcio, quindi - a detta dei ricercatori - «un questionario appositamente dedicato ai supporter dell'hockey potrebbe mostrare un legame più accurato». (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1206 SCIENZA E SALUTE INFARTO: CHE COS’È, LE POSSIBILI CAUSE, COME RICONOSCERE IL DOLORE CARDIACO È l’occlusione permanente di un’arteria coronarica, che può causare la necrosi di una parte di tessuto del cuore. Le caratteristiche del dolore che accompagna l’infarto e le altre possibili cause di sofferenza toracica. Che cos’è l’INFARTO L’infarto si verifica quando una delle arterie coronariche, che irrorano di sangue il muscolo cardiaco, si occlude. In una delle arterie coronariche si forma un “tappo” (placca aterosclerotica) che ostruisce il flusso di sangue: se l’occlusione dura abbastanza a lungo la porzione di cuore a valle dell’arteria rimane senza ossigeno e va incontro a necrosi, cioè le sue cellule muoiono. Come bisogna agire Prima di tutto, bisogna valutare se il dolore al torace dura più di dieci minuti. Se il dolore persiste e ha le caratteristiche tipiche di quello cardiaco chiamare il 118. In ospedale la diagnosi viene fatta con l’elettrocardiogramma e con la misurazione di alcuni enzimi rilasciati dalle cellule cardiache nel sangue. Le caratteristiche del dolore cardiaco Di solito (ma non sempre) inizia dietro allo sterno, sulla parte sinistra del torace o alla bocca dello stomaco. Tende a irradiarsi a braccia (soprattutto il sinistro), spalle, schiena, collo e mandibola. Spesso viene descritto come un pugno, una morsa che stringe, come un peso, una pietra che opprime. Il dolore cardiaco peggiora con lo sforzo; non peggiora invece premendo sul torace né con la respirazione. Si può accompagnare a nausea, sudorazione, difficoltà a respirare. In caso di angina (ostruzione temporanea delle coronarie) il dolore passa dopo qualche minuto; se c’è un infarto in atto non smette, anzi peggiora. Dito o mano aperta? Se alla domanda «dove sente dolore?» la persona che lo avverte indica un punto esatto con un dito, in genere non c’è da preoccuparsi; se si tocca il petto con la mano aperta è più probabile che ci sia qualche problema al cuore. DOLORE AL TORACE: se la causa dipende dal cuore Il dolore al torace può essere causato da problemi, anche seri, al cuore. Ecco quali: 1) angina o infarto: il flusso di sangue nelle coronarie si interrompe. In caso di angina l’interruzione dura solo pochi minuti, in caso di infarto è permanente. 2) pericardite: è un’infiammazione della membrana più esterna che avvolge il cuore. Il dolore può essere simile a quello dell’infarto, ma cambiando posizione può spostarsi e variare di intensità. 3) prolasso della valvola mitrale: è un difetto di chiusura di una valvola cardiaca. Può dare un dolore a «puntura di spillo», spesso con palpitazioni, affaticamento, difficoltà di respiro ma anche ansia, emicrania e disturbi del sonno. 4) extrasistolia: è il nome dei battiti cardiaci prematuri, che a volte si percepiscono come un dolore breve ma acuto o come un senso di tensione nella parte sinistra del torace. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1206 Quando invece non è «colpa» del cuore Se il dolore al torace non dipende dal cuore, ecco altre possibili cause: 1) embolia polmonare: un coagulo blocca un vaso polmonare; il dolore può ricordare quello di un infarto. In genere c’è un’improvvisa difficoltà a respirare. 2) malattie dell’apparato respiratorio: nella pleurite il dolore aumenta con l’inspirazione profonda o con la tosse; nello pneumotorace (aria nella cavità pleurica), le fitte sono simili a una pugnalata e peggiorano con la respirazione. 3) ansia: a volte provoca dolore toracico, difficoltà di respiro, palpitazioni e vertigini: il dolore si può manifestare in molti modi. Molto spesso è localizzato nel punto dove si pensa vi sia il cuore. 4) reflusso gastroesofageo: provoca bruciore e dolore proprio dietro lo sterno soprattutto dopo aver mangiato o quando si è sdraiati; si accompagna spesso a rigurgito acido. QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO? I fattori che possono aumentare il rischio di infarto sono: 1) l’età (oltre i 55 anni per gli uomini, 65 per le donne); 2) la presenza di una malattia cardiaca; 3) la storia di altri casi di infarto in famiglia. Quanti sono gli infarti in Italia Ogni anno nel nostro Paese si verificano 160mila infarti: 40mila pazienti muoiono (la metà prima dell’arrivo in ospedale). Ottantamila ricoveri per primo infarto, 50mila per secondo Ogni anno nel nostro Paese ci contano 80mila ricoveri per primo infarto: per il 33% le pazienti sono femmine, per il 67% maschi. I ricoveri per secondo infarto sono 50mila: in 10mila casi riguardano persone con meno di 60 anni e in 16mila casi si tratta di pazienti che hanno avuto il primo infarto meno di un anno prima. Sei giorni (in media) in ospedale In media la durata del ricovero in unità coronarica è di 6 giorni. (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1206 PREVENZIONE E SALUTE RISCHIO FLEBITI O TROMBOFLEBITI: ECCO QUANDO OPERARE LE VENE VARICOSE La prevenzione si può fare: dimagrire se si è sovrappeso, fare esercizio e seguire una dieta equilibrata. Consigliato anche l’uso di calze elastiche Le vene varicose sono dilatazioni e tortuosità delle vene superficiali, che affliggono circa il 20-30% delle donne e il 10% degli uomini e possono causare dolori e alterazioni cutanee, nonché esporre al rischio di complicanze, più o meno gravi. «Le varici sono la manifestazione più evidente dell’insufficienza venosa cronica, condizione che prende avvio da una riduzione del tono dei vasi venosi e dal mal funzionamento delle valvole che regolano la risalita del sangue dai piedi al cuore — spiega Roberto Chiesa, direttore della cattedra di Chirurgia vascolare dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano —. Ciò favorisce il refluire di una certa quantità di sangue nelle parti più basse della gamba, dove tende a ristagnare, provocando un aumento della pressione venosa». Che cosa si può fare in prima battuta? «Prima che compaiano varici evidenti, si presentano in genere disturbi circolatori (gambe pesanti, gonfiore alle caviglie, capillari superficiali, formicolii) che non vanno trascurati. Intervenendo presto con misure preventive, come specifiche calze elastiche e farmaci flebotonici che proteggono i vasi venosi, è possibile attenuare i sintomi e, allo stesso tempo, rallentare la progressione dell’insufficienza venosa. D’aiuto anche accorgimenti nello stile di vita, come dimagrire se si è sovrappeso, fare esercizio e seguire una dieta equilibrata. Una volta che il danno è fatto e si hanno varici conclamate delle vene safene (grande e piccola) oppure complicanze come flebiti, tromboflebiti, ulcere, spesso non resta che ricorrere al bisturi». Quali sono le tecniche chirurgiche? «Le più utilizzate sono:  safenectomia mediante stripping  ablazione con laser o radiofrequenza. La prima è indicata per varici voluminose della grande safena e dei suoi vasi collaterali. Viene eseguita con una piccola incisione all’inguine e un’altra alla caviglia o sotto il ginocchio. Dopo aver isolato la vena, viene inserita al suo interno una sonda (stripper), la cui estrazione consente l’asportazione della vena. Nel corso dell’intervento si associano spesso anche le cosiddette varicectomie, che comportano l’asportazione dei collaterali varicosi della safena attraverso millimetriche incisioni. In genere l’intervento viene effettuato in anestesia spinale, selettiva sulla gamba da operare. A distanza di poche ore il paziente può alzarsi, camminare, mangiare ed essere dimesso. Si suggerisce sempre l’utilizzo durante il giorno di una calza elastica, almeno sino alla rimozione dei punti, 8-10 giorni dopo l’intervento. Viene, inoltre, prescritta una terapia profilattica antitrombotica per una decina di giorni. La ripresa di ogni attività, anche lavorativa, è abbastanza rapida». E l’ablazione con laser o radiofrequenza? «Questa procedura, meno invasiva, è indicata soprattutto per varici più piccole. In anestesia locale, con una piccola puntura sotto guida ecografica, vengono inserite sonde nei vasi che, liberando energia sotto forma di calore, causano un’infiammazione locale e limitata della parete interna della safena che ne provoca la occlusione e quindi l’esclusione dal circolo, con gli stessi effetti della safenectomia per stripping. L’intervento, eseguibile in day hospital, dura circa un’ora. Viene condotto in anestesia locale. Al termine dell’operazione il paziente può alzarsi, camminare ed essere dimesso dopo poco ore, con il consiglio all’utilizzo di una calza elastica e della profilassi antitrombotica». (Salute, Corriere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1206 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: Convegno Farmacisti Provveditori – SO.RE.SA: Condividere un Percorso Finalizzato al Risk Management” Obiettivo: la sinergia istituzionale in sanità, favorisce il processo della conoscenza professionale che sfocia verso la corretta gestione condivisa. L’auspicato “distinguo et correlatio” delle professionalità, in questo caso quella farmaceutica e tecnico/amministrativa, si raggiunge con l’applicazione finalizzata al risk management, al fine ultimo definito come “il bene no profit della “Salute del Cittadino”. I ruoli professionali che collaborano nella corretta gestione del mondo sanitario, sono la chiave di qualsivoglia giusto profilo d’azione per la “Innovability” – Innovazione + Sostenibilità. La continua evoluzione moderna, che svaria dall’introduzione continua di farmaci innovativi alla produzione dei nuovi dispositivi medici all’avanguardia, obbliga a dare una risposta congiunta per ogni buon fine. (Antonio D’Amore) Come Partecipare PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1206 ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” : Approvata all’UNANIMITÀ la MOZIONE alla CAMERA Concernente L’INIZIATIVA in MATERIA di RACCOLTA e DONAZIONE dei FARMACI NON UTILIZZATI Approvata all’unanimità nella seduta della Camera dei Deputati in data 14 Settembre 2017. Progetto per contrastare la Povertà Sanitaria. Se Vuoi Vedere la Registrazione della dichiarazione di voto dell’On. Mara CARFAGNA alla Camera dei Deputati, basta cliccare sul seguente link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/?option=com_conte nt&view=article&layout=edit&id=1830 Seduta n. 850 Giovedì 14 Settembre Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende Farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato. RACCOLTI FINORA PIÙ DI 80.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI: La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa, FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul Link sottostante e compila il Form in modo da avere le informazioni utili riguardo il Luogo di Consegna del Contenitore per la Raccolta dei Farmaci. https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1206 ORDINE: Corso di Alta Formazione in “GESTIONE e MARKETING delle FARMACIE” L’Ordine in collaborazione con la Business School ha organizzato l’importante evento che ha come focus “Il Cambiamento della Professione”. : L’obiettivo del corso è quello di fornire conoscenze in ambito manageriale ed organizzativo, per la gestione efficiente e di qualità della farmacia, nell’attuale contesto competitivo. Il corso intende analizzare gli strumenti e i processi che riposizionano sempre più la farmacia come attore del SSN, impegnato nella tutela della salute, ma con particolare attenzione all’economicità della gestione. :il corso è destinato principalmente a titolari e responsabili di farmacia e loro Destinatari collaboratori, a consulenti operanti nel settore della farmacia nonché a giovani neolaureati in farmacia che intendono acquisire competenze di management farmaceutico Obiettivo del Corso Come Partecipare CORSO ECM - “I NUTRACEUTICI : AMBITI TERAPEUTICI, ASPETTI REGOLATORI, MARKETING D’IMPRESA” DESCRIZIONE DEL CORSO: Il Corso è finalizzato alla formazione di figure professionali altamente qualificate e specializzate quali esperti in applicazioni terapeutiche, aspetti normativi e marketing imprenditoriale dei prodotti nutraceutici PARTECIPAZIONE AL CORSO ISCRIZIONE:  entro il 20 OTTOBRE 2017.  COSTO: € 400, pagabili tramite bonifico bancario/postale, in 2 rate: Prima rata: € 200 all'atto dell'ISCRIZIONE; Ultima rata: € 200 entro l’ULTIMA lezione. COME PRENOTARE IL POSTO IN AULA : Inviare e-mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VI – Numero 1206 ORDINE: Convegno “Dalle Emergenze alla Cronicità” L’evento è inserito nel Programma Nazionale di Formazione Continua in Medicina: saranno assegnati n.19,9 crediti.

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