Anno VI – Numero 1208
Venerdì 20 Ottobre 2017 – S. Irene
AVVISO
Proverbio di oggi………
Ordine
1. ORDINE: Eventi del mese di
Ottobre
2. Progetto “Un Farmaco per
tuttiâ€;
3. Ordine:
abusivismo
in
farmacia
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. “CELIACHIA,
senza
glutine i prodotti sono
Meno Calorici, Vero o
Falso?â€
5. Sindrome
del
tunnel
carpale: che cos’è e come
si può curare
6. Anticorpi
monoclonali
anti-mal di testa e gli
attacchi calano del 70%
Prevenzione e Salute
7. Con l’olio di Semi di Lino
fai il pieno di OMEGA 3
8. Cicatrici: tipi e rimedi
Meteo Napoli
Venerdì 20 Ottobre
ï‚· Variabile
Minima: 14° C
Massima: 23 °C
Umidità :
Mattina = 68%
Pomeriggio = 57%
Rotta pe' rotta, miettece 'a pezza
“CELIACHIA, senza glutine i prodotti sono
Meno Calorici, Vero o Falso?â€
Alcune persone pensano che i prodotti senza glutine realizzati per
chi soffre di celiachia, siano meno calorici rispetto ai prodotti
con glutine. Vero o falso?
Risponde la dott.ssa Paoletta Preatoni, gastroenterologa ed endoscopista
digestiva di Humanitas.
“I prodotti senza
glutine
tendono
ad
essere
leggermente più
calorici rispetto
agli
analoghi prodotti contenenti glutine – spiega
la specialista –.
Tuttavia, i malati di celiachia hanno la
necessità di seguire una dieta priva di glutine
per ripristinare la normale funzione assorbente del piccolo intestino che è
parzialmente o totalmente alterata dalle lesioni a carico della mucosa
intestinale tipiche della malattia celiaca.
Sebbene chi soffre di celiachia abbia lo stesso rischio di ingrassare rispetto ai
non celiaci, in caso di celiachia è sempre consigliabile mantenere una dieta
bilanciata utilizzando tutti i numerosi prodotti gluten-free presenti in natura
come riso, mais, grano saraceno, riso, frutta e verdura, oltre a carne, pesce,
patate e legumi.
In questo modo, diminuisce il ricorso ai prodotti preconfezionati senza glutine.
Infine, valgono anche per il celiaco le raccomandazioni sullo stile di vita da
sano tra le quali non eccedere nel consumo di grassi saturi, mantenere sia un
corretto apporto calorico con giusta percentuale di carboidrati, proteine, acidi
grassi sia un’attività fisica regolare.†(Salute, Humanitas)
FALSO
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1208
SCIENZA E SALUTE
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE:
CHE COS’È E COME SI PUÒ CURARE
È la «neuropatia da intrappolamento» più comune degli arti superiori.
In questa condizione il nervo mediano viene compresso al suo passaggio all’interno del tunnel carpale,
un canale costituito da osso e tessuto connettivale, delimitato da un tetto,
rappresentato dal legamento trasverso del carpo, e un pavimento,
costituito dalle ossa del polso.
Il nervo viene compresso
Il tunnel carpale è un canale attraversato da nove tendini (tendini flessori) e
dal nervo mediano. Quando lo spazio carpale subisce un restringimento, il
nervo mediano viene compresso e si infiamma, dando alcuni disturbi.
I segni e i sintomi
I sintomi variano a seconda del grado di compressione del nervo mediano e
aumentano in modo progressivo. I disturbi più tipici sono:
1) all’inizio dolore pungente, tipicamente notturno, a livello del lato palmare
delle prime tre dita della mano;
2) in un secondo momento, dolore più intenso, anche nelle ore diurne;
3) formicolii e alterazioni della sensibilità delle dita;
4) riduzione della funzionalità della mano e difficoltà ad afferrare gli oggetti.
I fattori di rischio
Non si conosce una causa specifica della sindrome del tunnel carpale. In genere è il risultato di una
combinazione di fattori che aumentano la pressione sul nervo mediano e sui tendini del tunnel carpale. I
più frequenti fattori di rischio, spesso presenti nelle donne, sono quelli di tipo ormonale, che, in
condizioni come la gravidanza, la menopausa, l’obesità , il diabete mellito, l’ipotiroidismo, i tumori,
determinano un processo infiammatorio a carico delle guaine tendinee che scorrono all’interno del
tunnel carpale. Altri fattori di rischio sono i microtraumatismi che avvengono nelle comuni attivitÃ
quotidiane, in particolare quelli legati all’uso di tastiera e mouse.
Come si fa la diagnosi
Si basa sulla valutazione della storia del paziente e l’esecuzione di due
semplici manovre, il segno di Tinel e il test di Phalen, da parte di uno
specialista esperto.
Nel segno di Tinel, la percussione del nervo mediano evoca dolore e
sensazione di scossa elettrica (a sinistra nell’immagine).
Nel test di Phalen, la flessione del polso per circa un minuto, come indicato nell’immagine, comporta un
aumento dei formicolii (a destra nell’immagine).L’esame strumentale più utilizzato è l’elettromiografia.
Le possibili cure
Nelle prime fasi per attenuare i sintomi si può ricorrere ad antinfiammatori non steroidei, infiltrazioni
locali di corticosteroidi e a terapie fisiche (laserterapia e ultrasuoni) e riabilitative. La chirurgia è
indicata quando il paziente non risponde al trattamento conservativo, per evitare limitazioni della
funzionalità della mano. L’intervento chirurgico per decomprimere il nervo mediano consiste nella
sezione del legamento trasverso del carpo, aumentando lo spazio all’interno del tunnel. L’operazione
può essere eseguita sia in «aperto» sia per via endoscopica. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1208
I consigli per prevenire il problema
Alcuni accorgimenti possono aiutare a prevenire, o quanto meno a
rallentare, l’evoluzione della sindrome del tunnel carpale:
1) migliorare l’ergonomia durante l’attività lavorativa, facendo per
esempio in modo di mantenere il polso in posizione neutra,
evitando i movimenti ripetitivi in flessione ed estensione;
2) utilizzare presidi adeguati qualora il proprio lavoro comporti
l’esposizione a vibrazioni meccaniche;
3) fare pause frequenti durante i lavori manuali, specie quelli molto faticosi e stressanti. Ciò permette di
alleggerire la tensione a carico della mano e del polso;
4) nel momento in cui si avverte una ridotta sensibilità delle dita è indispensabile il parere dello
specialista per intraprendere il trattamento più idoneo. (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
Con l’olio di SEMI di LINO fai il pieno di OMEGA 3
Gli acidi grassi amici di cuore e cervello di cui sono ricchi salmone, branzino and co. si
trovano in buone quantità anche in un condimento speciale
Anche chi non ama il pesce può fare scorta di omega 3, gli acidi grassi
polinsaturi così benefici per il cuore e il cervello, di cui salmoni e branzini sono
ricchi. Come? Provate a condire le verdure con l’aggiunta di un po’ di olio di
semi di lino. «Contiene ben 57 grammi di omega 3 ogni cento di prodotto,
molto più di altri oli», dice Barbara Paolini, nutrizionista all’Università di Siena.
Quello di colza arriva a 9 grammi, quello di soia si ferma a 7,6, quello d’oliva ne è quasi privo.
Due cucchiaini e soltanto a crudo
Perché si è parlato di aggiunta? «Perché in nessun modo l’olio di semi di lino deve sostituire l’olio
extravergine d’oliva, che ha altri pregi». La dose consigliata è di
 circa 1,5 g al giorno per gli uomini adulti,
 1,0 grammo per le donne
 0,5 g per i bambini (da uno a due cucchiaini).
«E si è parlato di condire perché quest’olio va usato solo a crudo e non può essere impiegato per
cucinare. Non tollera le alte temperature e, se scaldato, irrancidisce».
Per questo andrebbe conservato in un luogo fresco e buio. Oltre i 20 gradi di temperatura va incontro a
processi di ossidazione, gli omega 3 si alterano e addio proprietà benefiche.
Per lo stesso motivo è importante, al momento dell’acquisto assicurarsi che sull’etichetta ci sia la scritta
lavorato o spremuto a freddo.
Grassi buoni utili al cuore e al cervello
Ma perché è così importante assumere gli omega 3 con l’ alimentazione?
«Perché questi acidi grassi, sono straordinari alleati per la salute del cuore e del cervello».
«Gli effetti sull’apparato cardiovascolare sono molteplici: hanno un’azione antiaterosclerotica, cioè
puliscono il sangue dai trigliceridi, prevengono l’eccessiva aggregazione delle piastrine e la conseguente
possibile formazione di trombi. Non solo: gli omega 3 danno fluidità alle membrane delle cellule nervose,
rendendo più facile l’interazione tra loro. Questo si traduce in benefici per memoria e concentrazione».
Le alternative per fare scorta di omega 3: Oltre all’olio di lino, per fare incetta di omega 3 si può
contare su altri alimenti. «La frutta secca, soprattutto le noci, ne è ricca». «Anche i legumi, in misura
minore. Alimenti addizionati di omega 3 come latte, uova o pane, sono utili quando si hanno
trigliceridi e colesterolo alti. Le capsule a base di omega 3 vanno assunte solo dietro consiglio del
medico curante». (OK, Salute e benessere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1208
SCIENZA E SALUTE
ANTICORPI MONOCLONALI ANTI-MAL di TESTA e gli
ATTACCHI CALANO del 70%
Si iniettano una volta al mese oppure ogni tre mesi, riducono le crisi di emicrania o cefalea
a grappolo: i dati delle ultime sperimentazioni cliniche sono molto promettenti
C’è chi ha attacchi di emicrania quasi tutti i giorni, ogni mese. E chi soffre di
cefalea a grappolo cronica, il mal di testa del suicidio: non dà tregua, ogni
giorno il dolore si ripresenta, implacabile. Alcuni pazienti non trovano sollievo
nei farmaci standard ma per loro all’orizzonte c’è una speranza: gli anticorpi
monoclonali contro CGRP, un peptide coinvolto nei meccanismi di comparsa
del mal di testa, stanno dando ottimi risultati nelle sperimentazioni cliniche e
il loro arrivo è sempre più vicino.
ANTICORPI CONTRO IL DOLORE
CGRP è il Calcitonin Gene Related Peptide, un piccolo peptide che oltre a essere vasodilatatore è
coinvolto nella trasmissione dei segnali dolorosi durante gli attacchi di emicrania.
«I livelli di CGRP aumentano in concomitanza delle crisi e tornano alla normalità quando l’attacco si
risolve – spiega G. Tedeschi, dir. del Centro Cefalee della Clinica Neurologica dell’Univ. Vanvitelli di
Napoli.
 Gli studi di fase I e II hanno dimostrato che anticorpi monoclonali diretti contro il peptide o contro
i suoi recettori presenti sul sistema trigeminale bloccano questa via del dolore, impedendo a
CGRP di innescare la crisi.
Uno di questi anticorpi riduce in media del 70 % la frequenza e l’intensità degli attacchi di emicrania
cronica con una sola iniezione sottocute ogni mese».
Si tratta di Erenumab, il più vicino ad arrivare in clinica:
il dossier per l’autorizzazione al commercio è stato presentato presso la European Medicines Agency.
Gli altri 2 anticorpi monoclonali in sperimentazione a Napoli sono Eptinezumab, che si somministra per
via endovenosa ogni 3 mesi, e Fremanezumab, da assumere ogni mese per via endovenosa o sottocute;
a questi si aggiunge Galcanezumab, da dare una volta al mese per via sottocutanea.
A CHI DARE I FARMACI: «L’importante sarà scegliere i pazienti giusti a cui prescrivere questi farmaci,
quando saranno disponibili in clinica. Non solo perché saranno inevitabilmente più costosi di quelli
attuali, ma anche perché sarà opportuno darli ai casi più seri.
Gli studi hanno dimostrato che questi farmaci possono essere utili contro l’emicrania cronica, ovvero
quella in cui si hanno oltre 14 attacchi al mese da almeno tre mesi, e per l’emicrania episodica in cui le
crisi sono di meno ma il paziente non risponde ai trattamenti standard;
nelle sperimentazioni sono stati impiegati nella cefalea a grappolo cronica e in quella episodica
resistente ai farmaci, anche in questo caso con buoni risultati. Si tratta di persone che non trovano
sollievo con le altre cure, per le quali una riduzione del numero di giorni con mal di testa significa tornare
ad avere una qualità della vita accettabile. Nella nostra casistica ci sono perfino pazienti che hanno di
fatto risolto il mal di testa liberandosi dalle crisi. A oggi non è possibile sapere se gli anticorpi
monoclonali diventeranno una terapia di prima linea o di fase avanzata, per le cefalee refrattarie ai più
comuni trattamenti; in ogni caso rappresentano una speranza nella lotta contro il mal di testa» (Corriere)
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Anno VI – Numero 1208
SCIENZA E SALUTE
CICATRICI: TIPI E RIMEDI
L’esito finale del processo di guarigione della pelle è la cicatrice,
una formazione di tessuto che talvolta può generare aderenze e
causare dolore o limitazione nei movimenti. Ecco cosa ci ha
spiegato l’esperta
Parte naturale del processo di guarigione che segue un trauma, le cicatrici costituiscono il risultato finale
del processo di riparazione della pelle, che dipende da fattori quali la profondità e l’estensione della
lesione, l’età , il genere sessuale e il corredo genetico individuale.
Tipi di cicatrici: Le cicatrici si dividono in due macro-aree che comprendono:
 le cicatrici fisiologiche (ovvero le cicatrici “normaliâ€, che appaiono inizialmente rosse e pruriginose
ma che con il tempo si schiariscono, mimetizzandosi con la pelle circostante)
 le cicatrici patologiche, ovvero delle formazioni anomale di tessuto causate da alcune alterazioni
durante il processo di guarigione.
Le Cicatrici Patologiche comprendono nello specifico:
ï‚· il cheloide, una formazione che supera le dimensioni della lesione originale e che si presenta spessa,
arrossata, dolente e/o pruriginosa;
 la cicatrice ipertrofica, dall’aspetto molto simile al cheloide che però, a differenza di quest’ultimo,
rimane confinata all’interno dell’area lesionata;
 la cicatrice atrofica, che appare traslucida, molto sottile e più infossata rispetto alla pelle circostante;
 la cicatrice retraente, che si forma generalmente in corrispondenza delle articolazioni e può causare
una significativa riduzione della gamma di movimento.
«Le caratteristiche di una cicatrice patologica sono diverse, ma gli aspetti più importanti sono
l'aderenza, la rigidità , il dolore, il prurito, l'aumento di spessore, l'estensione e la colorazione.
Le cicatrici che non richiedono un trattamento medico o chirurgico (rimozione, iniezioni di steroidi,
applicazione sottopelle di fogli di silicone per appiattire la cicatrice, crioterapia) possono essere
sottoposte a trattamento manuale da parte del fisioterapista, dopo opportuna valutazione».
ADERENZE della CICATRICE: In particolare, l’aderenza è una complicanza che può avere importanti
conseguenze, poiché causa un "incollamento" della pelle ai tessuti sottostanti, creando un collegamento
tra aree anatomiche che di norma non c'è.
La ridotta capacità della cicatrice di scorrere sui tessuti sottostanti è un aspetto che può essere trattato
manualmente, così da impedire alla cicatrice di interferire con la qualità e la libertà dei movimenti.
«Bisogna considerare che le cicatrici possono dare problemi anche a distanza di anni dall'intervento o
dal trauma che le ha generate. E i disturbi che le accompagnano possono essere i più disparati, dai
blocchi/limitazioni articolari, a dolori localizzati, gonfiori, squilibri posturali e dolori viscerali».
Come Scollare una Cicatrice: Lo scopo del trattamento di una cicatrice non è quello di eliminarla
bensì renderla innocua e priva di interferenze su altri sistemi o distretti corporei: per questo «il
trattamento di base è essenzialmente di tipo meccanico, ed ha l’obiettivo di smuovere e scollare i
tessuti coinvolti nel processo cicatriziale».
Nello specifico, lo scollamento delle cicatrici si raggiunge attraverso una serie di tecniche manuali:
 il semplice massaggio attraverso la mobilizzazione manuale della zona interessata;
 il palper-rouler, ovvero una sorta di “pinzamento†della cicatrice con il pollice e l’indice;
 lo stretching tissutale, l’allungamento in tutte le direzioni possibili dei tessuti implicati nell’aderenza;
 la coppettazione o vacuum terapia, prevede la creazione di un vuoto sull'area cicatriziale e circostante;
 il tape kinesiologico, l’applicazione di un cerotto che produca una tensione specifica sull’area da trattare.
(Salute, Donna Moderna)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1208
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
VIGILANZA DEGLI ORDINI SUL CORRETTO ESERCIZIO
DELLA PROFESSIONE
Ecco una nota di sintesi su alcuni elementi fondamentali da ricordare per il corretto
esercizio della professione e la lotta all’abusivismo in tutti gli ambiti
in cui opera il farmacista.
Il Consiglio Nazionale della Federazione ha deliberato di porre in essere “una lotta
serrata all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista:
dalla farmacia di comunità all’ospedale, dalla distribuzione alla ricerca†e, in questo
senso, tutti gli Ordini provinciali sono invitati a vigilare con la massima attenzione
sul corretto esercizio della professione.
L’art. 8 della L. 175/1992 riconosce agli Ordini professionali la facoltà di promuovere ispezioni presso le
sedi professionali dei propri iscritti, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alla professione. A
tal proposito è opportuno rammentare alcuni profili di fondamentale importanza.
Esercizio abusivo della professione: Al farmacista è vietato porre in essere, consentire o agevolare a
qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione (cfr. art. 3, comma 2, del Cod. Deont. Farm.).
Tale comportamento costituisce anche un grave reato, sanzionato dall’art. 348 del Codice Penale e, per il
farmacista che consenta o agevoli l’abusivismo, l’art. 8 della legge 175/1992 prevede anche
l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno.
Obbligo di indossare il camice bianco e il distintivo professionale:
Oltre ad essere previsto in alcune Regioni da specifiche disposizioni di legge, costituisce preciso obbligo
deontologico per il farmacista (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.) che presta la propria attività al
pubblico indossare il camice bianco e il distintivo professionale.
La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e risiede nella necessità di garantire al cittadino la
possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di equivoci il farmacista, unico professionista
abilitato a fornire consigli sui medicinali.
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1208
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI†:
Approvata all’UNANIMITÀ la MOZIONE alla CAMERA
Concernente L’INIZIATIVA in MATERIA di RACCOLTA e
DONAZIONE dei FARMACI NON UTILIZZATI
Approvata all’unanimità nella seduta della Camera dei Deputati in data 14
Settembre 2017. Progetto per contrastare la Povertà Sanitaria.
Se Vuoi Vedere la Registrazione della dichiarazione di voto dell’On. Mara CARFAGNA alla
Camera dei Deputati, basta cliccare sul seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/?option=com_conte
nt&view=article&layout=edit&id=1830
Seduta n. 850
Giovedì 14 Settembre
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende Farmaceutiche, nonché di privati a seguito
di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 80.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI
SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada,
Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa,
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul Link sottostante e compila il Form in modo da avere le
informazioni utili riguardo il Luogo di Consegna del Contenitore per la Raccolta dei Farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1208
ORDINE: Corso di Alta Formazione in
“GESTIONE e MARKETING delle FARMACIEâ€
L’Ordine in collaborazione con la Business School ha organizzato l’importante evento che
ha come focus “Il Cambiamento della Professioneâ€.
: L’obiettivo del corso è quello di fornire conoscenze in ambito manageriale ed
organizzativo, per la gestione efficiente e di qualità della farmacia, nell’attuale
contesto competitivo.
Il corso intende analizzare gli strumenti e i processi che riposizionano sempre più la farmacia come attore del
SSN, impegnato nella tutela della salute, ma con particolare attenzione all’economicità della gestione.
:il corso è destinato principalmente a titolari e responsabili di farmacia e loro
Destinatari
collaboratori, a consulenti operanti nel settore della farmacia nonché a giovani
neolaureati in farmacia che intendono acquisire competenze di management
farmaceutico
Obiettivo del Corso
Come Partecipare