Anno VI – Numero 1210
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tuttiâ€;
2. Ordine:
abusivismo
in
farmacia
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Perché prima di piangere
viene un nodo alla gola?
4. USA, approvata nuova
terapia contro tumore del
sistema linfatico
5. Bypass gastrico, perdita di
peso
e
benefici
su
metabolismo durano nel
tempo
Prevenzione e Salute
6. Italia,
Sos
malattie
sessualmente
trasmesse:
+400% casi sifilide
7. Frattura della caviglia: la
riabilitazione parte da anca
e ginocchio
8. Fascite plantare, gli esercizi
per lo stretching e il
rinforzo muscolare
Martedì 24 Ottobre 2017 – S. B. Luigi Guanella
Proverbio di oggi………
Chi vo’ mettere pede a ogni preta, nun arriva a la casa
Con la pignoleria non si conclude nulla
PERCHÉ PRIMA DI PIANGERE VIENE UN
NODO ALLA GOLA?
Dietro quella sensazione di imminente "uragano" c'è un problema
di tensione muscolare.
Quando siete tristi, arrabbiati o sul punto
di esplodere, vi sarà capitato di avvertire
una fastidiosa sensazione di gola contratta.
Il classico "nodo" che precede un pianto.
MA COME SI FORMA?
Per Ad Vingerhoets, psicologo della Tilburg University, si tratta di un
fenomeno che rientra nel meccanismo di fight or flight ("combatti o fuggi"), la
risposta primitiva e automatica alle situazioni di pericolo che attiviamo per
sopravvivere.
EMERGENZA. Davanti a uno stimolo sgradevole il battito cardiaco si fa più
veloce, la pressione sanguigna sale e la respirazione diventa più frequente.
La glottide, il segmento intermedio della laringe, interposto tra le corde vocali,
si espande per far passare più aria. Ed è a questo livello che si forma il nodo.
INPUT OPPOSTI. Mentre la glottide si apre per favorire la respirazione,
Meteo Napoli
Martedì 24 Ottobre
ï‚· Variabile
Minima: 11° C
Massima: 20 °C
Umidità :
Mattina = 65%
Pomeriggio = 56%
tentiamo di imprimerle un movimento inverso, di chiusura: o perché proviamo
a deglutire (e quindi a contrarre gli stessi muscoli che si stanno espandendo) o
perché, nel tentativo di non piangere, cerchiamo di comprimere i muscoli
della gola, ancora una volta andando contro alla loro apertura.
In entrambi i casi, si genera una contrazione muscolare.
Qualche respiro profondo assestato al momento giusto potrebbe aiutare a
evitare questo sgradevole "blocco".
(Focus)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1210
PREVENZIONE E SALUTE
Italia, Sos MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE:
+400% casi SIFILIDE
Anche in Europa, dalla metà degli anni ʼ90 alcune Mst hanno trovato ʼterreno fertileʼ per
espandersi dopo un decennio di declino dei trend epidemiologici
Malattie sessualmente trasmesse (Mst) sempre più in aumento in Italia.
Su tutti la sifilide, cresciuta del 400% dal 2000. E se i casi da virus
Hiv sono stabili tra i giovani, un picco di nuove infezioni si registra
tra gli over 50.
La gonorrea, invece, ha visto quasi raddoppiare i casi in Europa tra
il 2008 al 2013.
L'allarme arriva dal 56mo congresso dell'Associazione Dermatologi
Ospedalieri (Adoi).
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno l'impatto di quattro Mst, tra le più diffuse,
corrisponde a 498,9 milioni di nuovi casi.
Questo vuol dire che nel mondo oltre un milione e mezzo di persone ogni giorno si ammala per una Mst.
In Italia, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità , negli ultimi anni i casi di Mst sono sempre
aumentati, passando dai circa 3500 del 2006 ai circa 6500 del 2013.
"In Europa, dalla metà degli anni '90 alcune Mst hanno trovato 'terreno fertile' per espandersi dopo un
decennio di declino dei trend epidemiologici, soprattutto nelle grandi metropoli e in alcuni gruppi di
popolazione maggiormente a rischio, ad esempio i maschi omosessuali - spiega Antonio Cristaudo,
Presidente del 56mo Congresso Adoi -. Negli ultimi anni poi questa crescita è stata amplificata dalla
facilità degli incontri sessuali occasionali dovuta all'utilizzo di Internet e delle App". (Salute, TGcom24)
USA, approvata nuova terapia contro Tumore del
SISTEMA LINFATICO
Questa cura rafforza il sistema immunitario riconfigurando i globuli bianchi del paziente in
modo che attacchino le cellule cancerose
La Food and Drug Administration americana ha approvato una seconda
terapia genica contro il linfoma non Hodgkin, "un tumore che prende origine
nel sistema linfatico". Questa cura promette di riconfigurare i globuli
bianchi del paziente in modo che attacchino le cellule cancerose.
Per il momento il costo di questa terapia che rafforza il sistema immunitario rimane elevato: circa
370mila dollari a persona e potranno sottoporvisi solo malati adulti che non abbiano ricevuto benefici
da almeno due farmaci contro il cancro.
I RISULTATI della SPERIMENTAZIONE – Nello studio, il trattamento è stato somministrato a 101 pazienti:
 il 72% ha registrato una diminuzione delle dimensioni del tumore
 circa la metà dei pazienti trattati non mostrava segno della malattia a distanza di 8 mesi.
Tuttavia, tre pazienti sono morti ed il trattamento può causare seri effetti collaterali: per questo, l'Fda ha
richiesto un ulteriore studio sulla sicurezza del farmaco a lungo termine.
Le parole della Fda- "In pochi decenni - la terapia genica è passata da un concetto promettente ad una
soluzione pratica contro forme di cancro letali o intrattabili".
LA SODDISFAZIONE DEI MALATI - "L'approvazione da parte dell'Fda - è un passo avanti significativo
per i pazienti. L'immunoterapia sta infatti cambiando drasticamente il trattamento dei tumori del
sangue". (Salute, TgCom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1210
PREVENZIONE E SALUTE
FRATTURA della CAVIGLIA:
LA RIABILITAZIONE PARTE da ANCA e GINOCCHIO
Una frattura della caviglia può interessare una o più ossa che compongono
l’articolazione: tibia, perone e astragalo. In base a questa eventualità e al grado di severitÃ
della frattura si valuterà l’opportunità di intervenire chirurgicamente o meno.
La forma di trattamento scelta sarà rilevante anche per la
definizione del percorso riabilitativo che il paziente dovrÃ
seguire:
«Nella
maggior
parte
dei
casi,
è
necessario
l’intervento chirurgico, al termine del quale è fondamentale
iniziare precocemente un percorso di riabilitazione specifico
sulla base delle indicazioni iniziali concordate con il chirurgo.
Se invece il trattamento non è chirurgico, è necessario
l’utilizzo di tutori per mantenere nella corretta posizione
l’articolazione in attesa della guarigione ossea per poi
proseguire con la riabilitazione», spiega il dottor Cristiano Sconza, specialista in riabilitazione ortopedica
di Humanitas.
LE PRIME FASI
Un tratto importante, indipendentemente dal tipo di trattamento eseguito, riguarda il coinvolgimento
delle altre articolazioni:
«Inizialmente la riabilitazione non lavora direttamente sulla caviglia, che deve essere tutelata, ma sulle
altre articolazioni al fine di mantenerne funzione e forza muscolare, sia a livello del ginocchio, dell’anca e
del bacino.
Utile è inoltre l’introduzione di varie tipologie di terapia fisica, ad esempio la magnetoterapia per dare
all’osso lo stimolo per consolidare più velocemente».
La riabilitazione dovrà seguire inevitabilmente il trattamento del dolore, del gonfiore e
dell’infiammazione, quindi un periodo di riposo per il paziente:
«Dopo di che si comincia a far eseguire al paziente degli esercizi specifici di rinforzo muscolare della
caviglia permettendogli, infine, di camminare prima con un deambulatore e poi con le stampelle.
Dopo le prime sedute, il paziente – spiega il dottor Sconza – verrà progressivamente istruito ad
apprendere gli esercizi e riprodurli autonomamente al proprio domicilio in base alle indicazioni
programmate dal medico fisiatra e applicate sul paziente dal fisioterapista. Importante sarà poi il
periodico controllo e monitoraggio dell’evoluzione del quadro clinico e funzionale ad opera del medico
fisiatra».
Oltre alla fisioterapia si potrà ricorrere ad altre opzioni di trattamento adiuvanti a quanto impostato
come «la tecarterapia, la laserterapia ed in particolare le onde d’urto focali, arma importantissima nei
casi di ritardo di consolidamento della frattura».
LE FASI FINALI: Gli esercizi dell’ultima parte della riabilitazione si concentrano su un aspetto
fondamentale: «La propriocezione. Si tratta di una serie di esercizi finalizzati al recupero del controllo
del movimento, dell’equilibrio e della coordinazione nel cammino, con l’ausilio di strumenti quali ad
esempio delle semplici tavolette propriocettive fino ad arrivare all’utilizzo di ben più complesse pedane
elettroniche. Il training sarà finalizzato a ridare al paziente la capacità di movimento il più simile possibile
a prima dell’infortunio», conclude il dottor Sconza. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1210
SCIENZA E SALUTE
FASCITE PLANTARE, gli esercizi per lo Stretching e il
Rinforzo Muscolare
Come recuperare da una fascite plantare? In che modo lo stretching e
la riabilitazione possono aiutarci a guarire da questa condizione particolarmente
dolorosa a carico del piede?
Ne parliamo con la dottoressa Lara Castagnetti, osteopata e
specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas.
Chi pratica sport lo sa bene: mettere a dura prova la pianta del piede
può portare all’insorgenza di questa infiammazione che spesso
costringe al riposo. La fascite plantare interessa la fascia plantare,
ovvero quella porzione di tessuto fibroso che unisce il calcagno alla
base delle dita. Il dolore si concentra tendenzialmente proprio
all’altezza del tallone. Movimenti ripetitivi che sollecitano
continuamente la pianta del piede come la corsa, ma anche alcuni difetti dell’anatomia del piede come il
piede piatto, sono alcuni dei fattori di rischio della fascite plantare.
FASCITE E SPINA CALCANEARE
«Tuttavia non sono solo gli sportivi a essere esposti a questo rischio. Anche il sovrappeso e l’obesità ,
utilizzare scarpe non idonee, praticare attività fisica senza le dovute precauzioni, condizioni come la
rigidità della caviglia che limitano la mobilità , tenere a lungo determinate calzature come le scarpe
antinfortunistiche possono portare all’insorgenza della fascite», precisa la dottoressa Castagnetti.
Quali sono i sintomi più frequentemente riferiti dai pazienti? «In tanti avvertono dolore alla pianta del
piede quando, al risveglio, lo poggiano a terra. Sebbene il dolore tenda ad affievolirsi con l’iniziale
movimento, nel corso della giornata ritorna per via della prolungata posizione eretta e del carico alla
fascia del piede. Il dolore è spesso localizzato al tallone ma si irradia al resto della pianta plantare. Il
tallone, inoltre, può essere contemporaneamente interessato dalla presenza del cosiddetto sperone
calcaneare, una formazione ossea a forma di spina che si può formare sul calcagno proprio per via della
fascia che “tira†costringendo l’osso ad allungarsi».
Il vero problema resta però la fascite. Chi ne è colpito può ricorrere allo stretching e svolgere particolari
esercizi per recuperare dall’infortunio.
ECCO ALCUNI CONSIGLI DELLA SPECIALISTA:
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Stiramento del soleo: «É il muscolo che si inserisce sul tendine d’Achille; ha perso di elasticità e
va quindi allungato con lo stretching per renderlo più elastico»;
Stretching della fascia plantare: «Seduti, si poggia il piede sulle punte delle dita. Si può
raggiungere lo stesso obiettivo accovacciandosi stando sempre sull’avampiede o “tirando†verso
di sé le dita dei piedi con le mani. La mancata dorsiflessione delle dita dei piedi, ovvero non si
muovono verso l’alto, contribuisce all’insorgenza del disturbo»;
Rinforzo della muscolatura: «Si chiede al paziente di prendere degli oggetti da terra con le dita dei
piedi. Anche camminare sull’avampiede ha lo stesso scopo»;
Foot roller: «Sono dei piccoli cilindri acquistabili nei negozi specializzati che si fanno scorrere
sotto il piede per massaggiare e rilasciare la fascia plantare. Alcuni possono essere messi in
freezer per fornire anche un effetto analgesico e alleviare il dolore»;
Recuperare la mobilità della caviglia: «Quando necessario, le caviglie rigide vanno rimesse in
movimento. Si fanno muovere su e giù anche grazie al supporto di un elastico che viene fissato
alla caviglia e alla gamba di una sedia». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1210
PREVENZIONE E SALUTE
BYPASS GASTRICO, perdita di peso e benefici su
metabolismo durano nel tempo
Nei casi di obesità grave un intervento di bypass gastrico può portare a una perdita di
peso significativa e a un miglioramento del profilo metabolico che durino nel tempo.
Almeno per dodici anni, alla luce di quanto conclude uno studio pubblicato su New England Journal of
Medicine.
Ne parliamo con il dr G. Marinari, Resp. di Chirurgia Bariatrica di Humanitas.
IL TIPO DI INTERVENTO
«Il bypass gastrico è un buon intervento per la terapia chirurgica dell’obesità e i
suoi migliori risultati sono nei malati con Indice di massa corporea (Imc) entro 50
kg/m2. Si sa infatti che oltre 50 la perdita di peso è meno facilmente mantenuta
nel tempo», spiega lo specialista. «Oltre che curare l’obesità il bypass gastrico è una procedura con
importanti effetti positivi su due malattie associate all’obesità : il diabete di tipo 2 e la malattia da
reflusso gastroesofageo».
«Infine il bypass gastrico è un’ottima procedura di revisione, da dedicare cioè a persone che abbiano giÃ
subito un intervento di chirurgia dell’obesità ma che purtroppo abbiano fallito nel mantenimento del
peso perso. Si può quindi dire che il candidato ideale a un bypass gastrico è una persona malata di
obesità , con un Imc inferiore a 50, e che sia affetta anche da diabete o da malattia da reflusso o che
abbia già subito un altro intervento per obesità ma che abbia fallito nel mantenimento del risultato».
Lo studio: Proprio i benefici sul peso e sul metabolismo sono stati valutati dai ricercatori che hanno
seguito 1156 pazienti con severa obesità , di cui 418 sottoposti a bypass gastrico. Delle analisi cliniche a
due, sei e dodici anni hanno valutato l’incidenza di diabete di tipo 2, ipertensione e dislipidemia.
Nel gruppo sottoposto a intervento chirurgico la riduzione del peso è stata in media di 45 kg a due anni,
36 kg circa a sei anni e 35 kg a dodici.
Nell’altro i pazienti hanno perso poco meno di tre kg a dodici anni dall’avvio dello studio.
Oltre alla perdita di peso, nei dodici anni, il team di ricerca ha rilevato dei valori migliori della pressione
arteriosa e dei livelli di colesterolo nei pazienti operati. In questi l’incidenza di dislipidemia
e ipertensione si era ridotta notevolmente e al termine dello studio il diabete di tipo 2 era ormai in
remissione nella metà dei casi.
«Lo studio conferma i dati provenienti da studi simili e più importanti come numero di malati e come
anni di follow-up: ogni volta che si è fatto un confronto fra obesi operati e obesi seguiti con terapia
conservativa, il risultato è sempre stato molto sbilanciato a favore della chirurgia. In merito agli effetti
metabolici positivi di nuovo non si scopre niente di nuovo, ed infatti ormai la chirurgia dell’obesità è
spesso inquadrata come “chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche a essa associateâ€Â».
I benefici sul metabolismo
A proposito di questa ricerca «bisogna distinguere fra effetti sul diabete da una parte ed effetti su
pressione e colesterolo dall’altra. L’effetto sul diabete è un interessantissimo effetto specifico del bypass
gastrico: vuole dire che già pochi giorni dopo il bypass, quando ovviamente la perdita di peso è ancora
minima, le persone con diabete tipo 2 possono ridurre o addirittura eliminare la terapia antidiabetica.
Questo perché l’effetto del bypass sul diabete non è legato alla perdita di peso ma a una profonda
modifica indotta nella secrezione di ormoni da parte del tubo digerente, modifica talmente attiva sul
diabete da poter ben presto interrompere la terapia. L’effetto su pressione arteriosa e colesterolo è
invece mediato dalla perdita di peso e quindi più lento, non è da considerarsi un effetto specifico del
bypass ma in genere della perdita di peso», conclude l’esperto. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1210
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
VIGILANZA DEGLI ORDINI SUL CORRETTO ESERCIZIO
DELLA PROFESSIONE
Ecco una nota di sintesi su alcuni elementi fondamentali da ricordare per il corretto
esercizio della professione e la lotta all’abusivismo in tutti gli ambiti
in cui opera il farmacista.
Il Consiglio Nazionale della Federazione ha deliberato di porre in essere “una lotta
serrata all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista:
dalla farmacia di comunità all’ospedale, dalla distribuzione alla ricerca†e, in questo
senso, tutti gli Ordini provinciali sono invitati a vigilare con la massima attenzione
sul corretto esercizio della professione.
L’art. 8 della L. 175/1992 riconosce agli Ordini professionali la facoltà di promuovere ispezioni presso le
sedi professionali dei propri iscritti, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alla professione. A
tal proposito è opportuno rammentare alcuni profili di fondamentale importanza.
Esercizio abusivo della professione: Al farmacista è vietato porre in essere, consentire o agevolare a
qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione (cfr. art. 3, comma 2, del Cod. Deont. Farm.).
Tale comportamento costituisce anche un grave reato, sanzionato dall’art. 348 del Codice Penale e, per il
farmacista che consenta o agevoli l’abusivismo, l’art. 8 della legge 175/1992 prevede anche
l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno.
Obbligo di indossare il camice bianco e il distintivo professionale:
Oltre ad essere previsto in alcune Regioni da specifiche disposizioni di legge, costituisce preciso obbligo
deontologico per il farmacista (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.) che presta la propria attività al
pubblico indossare il camice bianco e il distintivo professionale.
La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e risiede nella necessità di garantire al cittadino la
possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di equivoci il farmacista, unico professionista
abilitato a fornire consigli sui medicinali.
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1210
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI†:
Approvata all’UNANIMITÀ la MOZIONE alla CAMERA
Concernente L’INIZIATIVA in MATERIA di RACCOLTA e
DONAZIONE dei FARMACI NON UTILIZZATI
Approvata all’unanimità nella seduta della Camera dei Deputati in data 14
Settembre 2017. Progetto per contrastare la Povertà Sanitaria.
Se Vuoi Vedere la Registrazione della dichiarazione di voto dell’On. Mara CARFAGNA alla
Camera dei Deputati, basta cliccare sul seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/?option=com_conte
nt&view=article&layout=edit&id=1830
Seduta n. 850
Giovedì 14 Settembre
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende Farmaceutiche, nonché di privati a seguito
di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 80.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI
SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada,
Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa,
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul Link sottostante e compila il Form in modo da avere le
informazioni utili riguardo il Luogo di Consegna del Contenitore per la Raccolta dei Farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1210
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1210