Anno VI – Numero 1221
AVVISO
Ordine
1. Ordine:
Campagna
Vaccinazione contro influenza
2. Caduceo d’Oro 2017 e
Giuramento di Galeno
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. caviglia, la distorsione
guarisce
da solaâ€,
vero o falso?
4. Linfonodi, cosa sono e
perché
possono
ingrossarsi?
5. Quanto
dura
un
amplesso?
6. Gli alcolici portano a
preferire gli alimenti che
hanno più calorie
Prevenzione e Salute
7. capelli, come
capire quando vanno lavati
Meteo Napoli
Mercoledì 08 Novembre
ï‚· Nuvoloso
Minima: 9° C
Massima: 15 °C
Umidità :
Mattina = 67%
Pomeriggio = 71%
Mercoledì 08 Novembre 2017 – S. Goffredo
Proverbio di oggi………
E' gghjuta 'a mosca dint' 'o viscuvato
“CAVIGLIA, LA DISTORSIONE GUARISCE
DA SOLAâ€, VERO O FALSO?
Ritenuta da molti un “banale†incidente perché frequente sia tra i
bambini che gli adulti, alcuni ritengono che la distorsione
di caviglia guarisca da sola. Vero o falso?
“FALSO. Sebbene si tratti di un trauma davvero
frequente, che può capitare ogni giorno dell’anno anche
durante attività quotidiane, tuttavia attendere solo che
il dolore passi prima di camminare su una caviglia
traumatizzata può avere conseguenze anche serie nel
lungo termine. È certamente vero che la distorsione di caviglia guarisce in un
tempo che varia da due settimane, nei casi meno seri, a 3-6 mesi quando la
distorsione è più grave; tuttavia una prima distorsione aumenta il rischio di
una successiva. Pertanto, è importante trattare adeguatamente la distorsione
nelle prime due settimane con:
 ghiaccio e bendaggio, praticato da personale esperto, per ridurre il gonfiore;
 farmaci anti-infiammatori, prescritti da un medico, per ridurre il dolore e
l’infiammazione;
 astensione dalle attività sportive;
 evitare di camminare caricando il peso sulla caviglia;
 terapie fisiche
Una volta che dolore e gonfiore si sono risolti o molto attenuati, dopo le prime
due settimane, è utile iniziare la vera e propria riabilitazione per rinforzare la
caviglia e migliorarne le capacità propriocettive cioè di equilibrio, per
prevenire ulteriori distorsioni. Infatti, anche se i legamenti coinvolti nel
trauma di solito guariscono “cicatrizzandosiâ€, potrebbero però essere meno
forti del normale e costituire una delle cause di nuove distorsioni. Pertanto,
sottostimare i tempi e le terapie per la guarigione, può avere conseguenze
anche invalidanti nel lungo termine con lesioni ai tendini e alla cartilagine
della caviglia, con conseguente aumento del rischio di artrosi
dell’articolazione, dolore persistente e difficoltà a camminare, oltre a
instabilità della cavigliaâ€. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1221
PREVENZIONE E SALUTE
LINFONODI, cosa sono e perché possono INGROSSARSI?
Il sangue non è l’unico fluido che scorre da capo a piedi attraverso una fitta rete di vasi.
Nel corpo umano si articola anche il sistema linfatico, formato da capillari,
vasi linfatici e dai linfonodi.
Questi ultimi organelli sono molto importanti per le diagnosi tumorali e di
infezioni di natura batterica o virale. In che modo sono coinvolti?
Ne parliamo con la dottoressa Barbara Sarina, ematologa di Humanitas.
IL SISTEMA LINFATICO
Il sistema linfatico è parte integrante del sistema immunitario. I canali che
lo compongono trasportano la linfa, un fluido acquoso che contiene i
globuli bianchi, cellule di difesa dell’organismo.
Il sistema linfatico drena la linfa da tutti i tessuti, dove occupa gli interstizi tra le cellule, e si riempie del
materiale di scarto del loro metabolismo, a cominciare dall’anidride carbonica.
Le sostanze di scarto sono diverse a seconda del tessuto da cui provengono.
I LINFONODI
: Il percorso del sistema linfatico è caratterizzato da alcuni snodi.
Qui ci sono i linfonodi, circa 600 in tutto il corpo e spesso raggruppati tra loro ad esempio
nella zona inguinale o vicino le ascelle; a volte sono posizionati molto in profondità .
Il ruolo dei linfonodi, chiamati anche ghiandole linfatiche, è rilevante per la funzione immunitaria.
Ognuno di questi piccoli organi tondeggianti accoglie la linfa proveniente dai tessuti che può contenere
anche agenti patogeni.
Questi vengono riconosciuti e contrastati dalle cellule del sistema immunitario, in particolare i linfociti,
che sono una sottopopolazione dei globuli bianchi.
Dai linfonodi, poi, queste cellule ritornano nel sangue e raggiungono i tessuti.
I LINFONODI “INGROSSATI†(LINFOADENOMEGALIA)
Le dimensioni di questi organi possono modificarsi: «I linfonodi possono aumentare di volume nel corso
di numerose patologie. Le principali cause – ricorda la dottoressa Sarina – sono:
 Infezioni e/o stati infiammatori acuti/cronici. Ad es. in corso di tonsillite batterica è possibile
osservare un ingrandimento dei linfonodi del collo, come anche nel corso di alcune virosi, ad
esempio un’infezione da Citomegalovirus o da virus di Epstein Barr;
ï‚· Patologie linfoproliferative;
 Localizzazione secondaria di malattie tumorali».
All’aumento di volume dei linfonodi si possono associare anche altri sintomi a seconda della sede e della
condizione che l’ha causato: «In caso di tonsillite, ad es., oltre al rigonfiamento dei linfonodi del collo si
possono manifestare anche mal di gola e febbre alta».
L’ingrossamento dei linfonodi può essere doloroso? «Talvolta sì, in particolare se l’ingrandimento è
legato a cause infettive – risponde la specialista. A volte si può avvertire dolore perché il linfonodo
aumentato di volume può comprimere alcune radici nervose».
COME CI SI PUÒ ACCORGERE DELL’AUMENTO DI VOLUME?
«Ovviamente dipende dalla sede. Se è presente un aumento dei linfonodi del collo lo si può vedere
banalmente allo specchio o accorgersene durante le quotidiane cure igieniche. L’aumento di volume in
altre sedi, come nel caso dei linfonodi ascellari o inguinali, è meno visibile. In caso di aumento di
grandezza di un linfonodo o di più linfonodi è sempre bene eseguire un controllo medico; sarà poi il
medico che valuterà se è necessario procedere con ulteriori indagini». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1221
SCIENZA E SALUTE
QUANTO DURA UN AMPLESSO?
Un minuto di rapporto sessuale ed è tutto finito, e le donne
restano a bocca asciutta. Non va bene, ma non è detto che si
tratti di eiaculazione precoce. Il rapporto sessuale ha tempi e
modi che si imparano.
I sessuologi hanno stimato in una pubblicazione scientifica la durata di un rapporto sessuale. Secondo
uno studio internazionale
 un rapporto sessuale, preliminari compresi, dura da 1 a 10 min.
Per misurare il tempo tra penetrazione ed eiaculazione è stato affidato alle partner un cronometro e la
media dell'amplesso si collocava intorno ai 7,3 minuti. Ci sono però uomini che corrono molto più veloci.
Secondo alcune ricerche della European Society for Sexual Medicine,
 un uomo su 5 (20%) tiene meno di un minuto,
 mentre il 10% si piazza fra 1 e 2 minuti.
Ma attenzione a pensare che ci sia "un'epidemia di eiaculazione precoce" che è invece una condizione
medica complessa.
UN UOMO SU TRE È MALATO? Leggendo i dati sembrerebbe che un uomo su tre soffra di
eiaculazione precoce. È proprio così? Dipende. Secondo questa logica tutti i ragazzini alle prime
esperienze sono malati:
 la sessualità ha, per maschi e femmine, tempi di apprendimento che sono agevolati dai rapporti
di coppia di lunga durata, mentre fra i giovani l’instabilità affettiva è molto frequente.
 E l'ansia e l'inesperienza possono affrettare i tempi.
FAST SEX O SLOW SEX? Secondo alcuni studiosi, inoltre, l’eiaculazione precoce non sarebbe una
malattia, ma una situazione naturale e il controllo volontario dell’eiaculazione è il risultato di un
apprendimento che avviene con l’addestramento. Il “disturbo†esiste infatti da quando le donne, mutato
il ruolo sociale, hanno chiesto l’appagamento sessuale e questo ha allungato i tempi di penetrazione
maschile. Secondo Leonore Tiefer, sessuologa della New York University non c’è una normalità in questo
campo, così come non c’è una “normalità †nel colore dei capelli. Ci sono persone più veloci ed altre più
lente. Non solo. La “norma†cambia con il tempo (e nello spazio).
LA TRIBÙ DEI SUPERVELOCI. Nel 1948 uno studio di Alfred Kinsey scopriva che 3 uomini su 4
eiaculavano entro 2 minuti dalla penetrazione ed era considerato non solo accettabile, ma addirittura la
prova della potenza maschile. Il sociologo Ross Morrow dell’Univ. di Sydney sostiene addirittura che sia
un problema culturale. In Malesia un popolo considera normale eiaculare dopo 15-30 secondi.
Rimane il fatto che oggi esistono coppie che possono vivere con disagio i rapporti sessuali troppo veloci.
Alcuni uomini addirittura eiaculano durante la fase dei preliminari, prima della penetrazione o al primo
contatto con la vagina (la cosiddetta ejaculatio ante portas).
In questi casi vale la pena parlarne con il proprio partner e farsi aiutare: lavorare sui preliminari,
controllare lo stress (lo yoga è un valido aiuto nella cura dei disturbi sessuali più comuni, dal calo del
desiderio all’eiaculazione precoce), provare tecniche di rilassamento etc.
ATTENTI ALLE PILLOLE RITARDANTI. In ogni caso bisogna stare attenti alle terapie fai da te e/o con
farmaci recuperati online per almeno due validi motivi. Primo, perché potrebbero essere contraffatti e
nocivi; e poi perché, questi farmaci sono degli antidepressivi e come tutti gli antidepressivi, vanno
sempre prescritti da un medico che vi abbia visitato e informato adeguatamente sul rapporto
costi/benefici della terapia. Le terapie farmacologiche che oggi sono disponibili si basano su una
molecola antidepressiva che si è rivelata un fallimento perché l’effetto era di assai breve durata. Fra gli
effetti collaterali del farmaco c'era una sensibile riduzione della libido maschile e femminile. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1221
SCIENZA E SALUTE
GLI ALCOLICI PORTANO A PREFERIRE
GLI ALIMENTI CHE HANNO PIÙ CALORIE
Gli aperitivi in particolare aumentano il consumo di cibi saporiti e ricchi di grassi
Quando si cerca di tenere sotto controllo le calorie si tende spesso a sottovalutare l’importanza di alcuni
elementi, come, per es., la varietà dei cibi nello stesso pasto, la densità energetica dei piatti e,
soprattutto, il ruolo delle bevande, a cominciare da quelle
alcoliche.
Queste ultime, come ben noto, in quantità esagerate possono
causare stati di malnutrizione, mentre in dosi più moderate
possono indurre a mangiare di più.
Lo indica uno studio, appena pubblicato su Appetite da ricercatori
dei Paesi Bassi, che hanno osservato, in una serie di test su adulti
sani, che dopo il consumo di una bevanda contenente 20 grammi
di alcol (succo di arancia con vodka) si introduceva a pasto l’11%
di calorie in più rispetto a quando si consumava una bevanda
simile per apporto energetico ma senza alcol.
Non solo: la bevanda alcolica portava ad aumentare, in particolare, il consumo di cibi saporiti e ricchi
di grassi, come paté e salame (+24%).
APERITIVO E CALORIE: Sebbene in questo studio sia stato usato un superalcolico, in un’altra ricerca,
pubblicata sull’ American Journal of Clinical Nutrition era stato riscontrato che dopo un aperitivo con
vino o birra le calorie assunte a pasto
risultavano maggiori rispetto a quelle
introdotte dopo altre bevande con pari
calorie ma non alcoliche.
«Queste osservazioni - puntualizza
Mariangela Rondanelli, professore di
Scienze e tecniche dietetiche applicate
dell’Università di Pavia - devono essere
ulteriormente approfondite, specie in
riferimento al modo con cui l’alcol viene
assunto (vino, o birra, o superalcolico).
E ricordo che, volendo assumere alcolici,
si consiglia un solo bicchiere di vino
durante il pasto, riferendoci a un adulto
sano normopeso, bicchiere che va
dimezzato o eliminato del tutto nelle
persone obese».
LE ALTRE BEVANDE CALORICHE: Ma bisogna far attenzione anche a tutte le altre bevande caloriche,
come succhi e bibite zuccherate, che non sono certo pari all’acqua.
«Quest’ultima - resta sempre la bevanda migliore per dissetarsi e la si può bere anche durante i pasti,
senza alterare la digestione, anzi contribuendo ad aumentare il senso di sazietà .
Se si opta per acqua in bottiglia, meglio sceglierla in base alle esigenze personali e all’età , dal momento
che l’acqua può anche contribuire a soddisfare i fabbisogni di minerali come il calcio».
(Salute, Corriere)
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Anno VI – Numero 1221
SCIENZA E SALUTE
CAPELLI, COME CAPIRE QUANDO VANNO LAVATI
La velocità con cui i capelli si sporcano può dipendere dalla loro consistenza,
dai trattamenti cui vengono sottoposti e dall'ambiente in cui si vive.
NON ESISTE, PERTANTO, UNA REGOLA UNIVERSALE PER CALCOLARE ESATTAMENTE
OGNI QUANTO TEMPO DEBBANO ESSERE LAVATI
L'importante, dichiarano gli esperti, è non farlo tutti i giorni: i lavaggi quotidiani aumentano, anziché
ridurre, la presenza di sebo – la sostanza grassa prodotta dalle ghiandole sebacee per inumidire i capelli
e impedirne l'essiccazione, che rappresenta, pertanto, il
principale responsabile dell'aspetto “unto†della chioma.
Anche se la frequenza con cui si dovrebbero lavare i capelli
dipende dalle caratteristiche fisiologiche di ogni persona,
gli specialisti suggeriscono alcuni modi per individuare
quale intervallo di tempo debba intercorrere tra un
lavaggio e l'altro.
TIPO – Per chi ha i capelli normali, ossia né grassi, né
secchi, potrebbe essere sufficiente lavarli una o due volte a
settimana.
Chi, invece, possiede un cuoio capelluto grasso, dovrebbe
lavarli più spesso.
- : La consistenza della capigliatura
STRUTTURA
influenza la rapidità con cui il sebo,
partendo dalle radici, ne raggiunge
le punte. I capelli grossi o ricci rallentano la diffusione del
sebo, per cui chi li possiede in questo modo può lavarli
anche solo una volta alla settimana.
Chi, invece, possiede capelli fini o lisci dovrebbe pulirli più spesso, almeno un paio di volte a settimana.
: Occorre considerare anche lo stile della capigliatura e i procedimenti cui viene
TRATTAMENTI
sottoposta. Per esempio, se i capelli hanno subito trattamenti aggressivi che
potrebbero averli danneggiati o indeboliti (come la decolorazione), sarebbe
opportuno lavarli meno frequentemente.
AMBIENTE – Il posto in cui si vive influenza la pulizia dei capelli.
Chi vive in città , dove l'aria presenta alte concentrazioni di smog, dovrà lavarli più spesso, perché le
micropolveri presenti nell'atmosfera li sporcano più velocemente.
Chi, invece, vive in montagna, dove l'aria è tersa, potrà pulirli meno frequentemente.
(Salute, Sole 24 ore)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1221
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: LOCANDINA CAMPAGNA INFORMATIVA
ANTINFLUENZALE 2017
L’Ordine in collaborazione con Federfarma ha predisposto una locandina
informativa che riporta le raccomandazioni ed i consigli per prevenire l’influenza
2017-2018.
Le locandine
saranno distribuite
nei prossimi giorni a
tutte le farmacie di
Napoli e Provincia.
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PAGINA 7
Anno VI – Numero 1221
ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE,
CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla
PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO
Domenica 17 Dicembre,ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare– NA
Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla
valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso.
Sul sito dell’Ordine, nella Home page, sezione News, Medaglie alla Professione – Consegna delle
Medaglie trovi il regolamento sulle:
CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE
Di seguito il link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordinenuovo/images/pdffiles/regolamentocontributi-volontari-manifestazione-2017.pdf
nel Panel le
aziende che lo
SCORSO ANNO
hanno contribuito,
con patrocinio
volontario, alla
realizzazione
dell’evento.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1221