Anno VI – Numero 1225
Martedì 14 Novembre 2017 – S. Giocondo
AVVISO
Proverbio di oggi………
Ordine
1. Ordine: Pharmexpo 2017
2. Caduceo d’Oro 2017
e
Giuramento di Galeno
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Liquirizia: consumo in
eccesso non bene al cuore
4. Attività fisica, se l’intensitÃ
è elevata cresce il rilascio di
endorfine?
5. Nasce in Italia la patata
d’oro:
ricchissima
di
vitamine
Prevenzione e Salute
6. Rinoplastica, per quali
problemi di respirazione è
utile?
7. Il mal di schiena si
combatte allenandosi
8. Antiossidanti del vino rosso
aiutano a ringiovanire le
cellule vecchie
Meteo Napoli
martedì 14 Novembre
ï‚· Nuvoloso
Minima: 13° C
Massima: 18 °C
Umidità :
Mattina = 62%
Pomeriggio = 60%
Pigliate ‘a bona quanno te vene,
ca ‘a malamente nun manca maje
LIQUIRIZIA:
consumo in eccesso non fa bene al cuore
La Food and drug administration (Fda), agenzia statunitense che
regola il cibo e i farmaci, ha diramato un avvertimento importante
per gli amanti della liquirizia: una “overdose†potrebbe portare a
gravi problemi cardiaci.
Specie per le persone sopra i 40 anni una
dose eccessiva può comportare aritmie
gravi.
E con un consumo di liquirizia pari a 57
grammi al giorno, per due settimane, si
rischia il ricovero in ospedale.
La liquirizia, spiega il comunicato Fda, contiene la GLICIRRIZINA, un composto
contenuto nella radice che
 fa abbassare i livelli di potassio nel sangue.
Quando questo succede alcune persone mostrano ritmi cardiaci anormali,
pressione alta, letargia e insufficienza cardiaca.
“Lo scorso anno – spiega Linda Katz, esperta dell’Fda – l’agenzia ha ricevuto un
report su un appassionato di liquirizia che ha avuto problemi medici dopo
l’assunzione.
E diversi lavori scientifici hanno legato questo alimento a problemi di salute
sopra i 40 ani, soprattutto in chi ha già precedenti di problemi al cuore o
pressione alta.
I livelli di potassio comunque tornano normali in breve tempo quando si
termina l’assunzioneâ€.
(Salute, Nutri e Previeni)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1225
PREVENZIONE E SALUTE
ATTIVITÀ FISICA, SE L’INTENSITÀ È ELEVATA CRESCE
IL RILASCIO DI ENDORFINE?
Più endorfine per far fronte allo stress che deriva dallo svolgimento di attività fisica molto
intensa?
È questa l’ipotesi suggerita da una ricerca pubblicata su
Neuropsychopharmacology:
 con l’Interval training, un programma di allenamento ad alta
intensità , la produzione di endorfine – i cosiddetti “ormoni del
benessere†– potrebbe essere diversa da quella associata allo
svolgimento di un’ora di attività fisica aerobica.
I TEST
I ricercatori hanno coinvolto ventidue uomini misurandone il livello di endorfine con la tecnica diagnostica
della tomografia a emissione di positroni, a riposo, dopo un’ora di attività aerobica a intensità moderata e
dopo un’ora di Interval training.
Dopo quest’ultimo allenamento, dall’intensità molto maggiore, è stato rilevato un maggior rilascio di
endorfine e di altri neurotrasmettitori nelle aree cerebrali che controllano il dolore.
Nel caso dell’attività aerobica a intensità moderata, invece, il rilascio di endorfine era più contenuto ma
era maggiore il livello di sensazioni piacevoli e di euforia correlate alla produzione dell’ormone del
benessere.
ENDORFINE E MOTIVAZIONE
Il rilascio di endorfine è solo uno degli effetti che l’attività fisica determina sull’organismo: «Il movimento
fisico – agisce sul sistema nervoso centrale e sui centri di controllo del piacere.
Lo studio in questione approfondisce questo effetto considerando il fattore dell’intensità dell’attivitÃ
fisica, l’Interval training in questo caso.
Si tratta di un tipo di esercizio fisico generalmente più intenso di altre discipline che alterna fasi di
allenamento a intensità diverse».
«L’esperienza di molti pazienti che hanno praticato Interval training e che hanno riferito un maggior livello
di benessere e soddisfazione può spiegare l’associazione suggerita dallo studio con il maggior rilascio di
endorfine», continua la specialista.
Secondo gli autori dello studio la produzione di endorfine potrebbe essere una leva per supportare la
motivazione nell’attività fisica:
 a intensità moderate il benessere che si prova potrebbe favorire la costanza;
 a intensità più elevate il rilascio di endorfine sembrerebbe associarsi a maggiore stress e potrebbe
essere necessario proprio per far fronte a questa forma di esercizio fisico più gravosa.
Le endorfine, cioè, farebbero da contraltare a questa sensazione di stress che potrebbe scoraggiare il
soggetto.
La ricerca sottolinea ancora una volta l’importanza dell’intensitÃ
«È un fattore determinante nella scelta dell’attività fisica ed è un parametro da calibrare insieme a uno
specialista. Questo perché bisogna essere allenati per sopportare un maggiore sforzo fisico e anche perché
a intensità maggiori si associano variazioni di parametri, a cominciare dalla pressione arteriosa ad
esempio, che possono comportare dei rischi per pazienti in condizioni di salute non ottimali».
«Pertanto – un’intensità più elevata va bene ma solo se il paziente è stato valutato da un medico e a patto
che questa maggiore intensità possa risultare davvero utile per il suo benessere psico-fisico». (Salute,
Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1225
SCIENZA E SALUTE
Nasce in Italia la PATATA D’ORO: ricchissima di Vitamine
Creata in Italia, è ricchissima di vitamine A ed E, grazie a tre geni di un batterio.
E’ la “patata d’oro†dal colore giallo vivo, pubblicata e descritta
su Plos One,
E’ capace di conservare inalterate le sue vitamine anche nella
cottura, come hanno dimostrato i test condotti su un simulatore
dell’apparato digestivo umano, completo di bocca, stomaco e
intestino.
LO STUDIO
La patata, che promette di essere preziosa per combattere le malattie legate alla carenza di vitamine,
soprattutto nei Paesi più poveri, è frutto di una ricerca durata dieci anni, condotta nei laboratori dell’Enea
alla Casaccia, vicino Roma, sotto la guida di Giovanni Giuliano.
Finanziato dal Ministero delle Politiche agricole e dalla Commissione Europea, lo studio è stato condotto in
collaborazione con il Centro di Ricerca per le Colture Industriali di Bologna e l’Università americana
dell’Ohio.
Una porzione da 150 grammi di questa patata fornisce a un bambino il 42% del fabbisogno quotidiano di
vitamina A e il 34% di quello di vitamina E;
mentre alle donne fornisce il 15% della quantità raccomandata di vitamina A e il 17% di quella di vitamina
E.
Spiega l’esperto
I ricercatori sono partiti “dalla varietà chiamata Desiree e, comunemente usata e con un basso contenuto
di carotenoidi, i precursori della vitamina Aâ€, ha dichiarato Giuliano.
Nel suo Dna, ha proseguito, “sono stati inseriti i geni del batterio Erwinia herbicolaâ€, che ha fatto
aumentare i livelli di vitamina A e anche quelli di vitamina E.
Quest’ultimo risultato, ha rilevato l’esperto, è stato una “piacevole sorpresa, perché i geni che abbiamo
introdotto erano finalizzati solo ad aumentare il beta caroteneâ€.
Il risultato è frutto di ricerche partite nel 2007 in collaborazione con l’Università svizzera di Friburgo, e la
procedura usata è di tutta sicurezza:
Erwinia herbicola è un batterio non pericoloso per l’uomo, “ma anche se lo fosse per trasferire la
patogenicità alla pianta, occorrerebbe trasferire i geni che rendono un batterio patogenoâ€.
La scelta fatta- ha aggiunto – è dovuta a ragioni di semplicità : “I batteri riescono a fare le stesse cose con
molti meno geni rispetto alle piante.
Se avessimo usato geni di carota, per sintetizzare il beta-carotene ci sarebbero voluti 6 geni invece di 3â€.
: La patata d’oro arriva a vent’anni dalle ricerche pionieristiche sul riso
RICERCHE PRECEDENTI SUL dorato, ricchissimo di vitamina A, “anch’esso ottenuto con geni di un
batterioâ€, ha osservato il biotecnologo Roberto Defez, del Consiglio
RISO DORATO
Nazionale delle Ricerca (Cnr).
Lo scopo di queste ricerche, ha aggiunto “è produrre alimenti che integrino la dieta di popolazioni che non
hanno facile accesso a frutta e ortaggi contenenti vitamina Aâ€.
Il riso dorato, ha proseguito, †è ora in diffusione in Asia, dopo lunghi anni di ostilità preconcetta.
Ci si può augurare che la patata dorata possa avere una vita meno tribolata, visto che i ricercatori hanno
anche mostrato che gran parte dei suoi micronutrienti passano indenni alla bollitura dei tuberiâ€.
(Salute, Nutri e Previeni)
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Anno VI – Numero 1225
PREVENZIONE E SALUTE
RINOPLASTICA,
per quali problemi alla respirazione è utile?
La chirurgia plastica non è solo sinonimo di chirurgia estetica.
Non sempre, infatti, gli interventi del chirurgo plastico servono
a correggere dei difetti e migliorare l’aspetto fisico di un
individuo. Basti pensare alla chirurgia ricostruttiva dopo un
intervento per tumore al seno o alla chirurgia della mano.
Anche la rinoplastica, ovvero l’intervento di chirurgia plastica
del naso, può servire a diversi scopi, non solo estetici,
rivelandosi uno strumento utile in caso di problemi
alla respirazione, come spiega il professor Marco Klinger,
responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica di
Humanitas.
LA RINOPLASTICA
Si tratta di una delle procedure di chirurgia plastica facciale più comuni tanto negli uomini quanto nelle
donne. Secondo i dati dell’American Society of Plastic Surgeons, nel 2016 gli interventi per rimodellare
l’aspetto del naso sono stati i più eseguiti dopo la mastoplastica additiva e la liposuzione.
Con questa procedura si può correggere il profilo e la morfologia del naso, intervenendo sulle strutture
cartilaginee e sulle ossa nasali. Per esempio si può cambiare la forma della punta del naso, eliminare la
“gobba†visibile di profilo, o ancora modificare l’apice, cioè la parte in cui il naso si congiunge alla fronte.
Ancora, si può ricorrere alla rinoplastica anche a seguito di un trauma, che ha modificato l’aspetto ma
anche la “efficienza†del naso.
La rinosettoplastica funzionale è infine quel tipo di intervento che può essere eseguito dal chirurgo
plastico per migliorare la funzione respiratoria.
In quali casi si può eseguire?
«La rinoplastica funzionale – è indicata per risolvere i problemi di respirazione che hanno una causa “di
sviluppo†(come il setto nasale deviato) e che sono conseguenza di traumi (come la frattura delle ossa
nasali e del setto stesso) o di progressiva alterazione delle strutture nasali (come l’ipertrofismo dei
turbinati). Durante lo stesso intervento, si può provvedere a migliorare la forma del naso».
INTERVENTO E RECUPERO
È consigliabile intervenire il più precocemente possibile?
«Non ci sono indicazioni vincolanti, anche se respirare male comporta problemi e fastidi, come la difficoltÃ
nella ventilazione, gola secca, russamento e anche apnee notturne».
In cosa consiste l’intervento e in quanto tempo il paziente recupera?
«A seconda dei casi e delle necessità , si esegue il rimodellamento, con scopo funzionale ed estetico, del
setto, delle ossa nasali e delle strutture cartilaginee.
La durata dell’intervento – ricorda lo specialista – è compresa tra i 20 e i 60 minuti.
Il recupero avviene in 7-10 giorni. Per 4-5 giorni il paziente indossa un tutore rigido, al fine di controllare
l’edema e stabilizzare il risultato; per i 3-4 giorni successivi, invece, si riducono i possibili gonfiori
applicando appositi cerotti.
Si apprezza il risultato già pochi giorni dopo l’intervento, risultato che va ulteriormente migliorando nelle
settimane successive con la progressiva riduzione del gonfiore fino alla sua definitiva scomparsa»,
conclude lo specialista. (salute, Humanitas)
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PREVENZIONE E SALUTE
IL MAL DI SCHIENA SI COMBATTE ALLENANDOSI
Una revisione dei lavori pubblicati suggerisce che praticare dell’esercizio fisico è utile
sia per ridurre il rischio di soffrire di mal di schiena, sia per ridurre il dolore
proveniente dalla schiena stessa.
Dunque chi ha già il dolore e pensa sia meglio non fare attività fisica ci
deve ripensare. Rahman Shiri e colleghi, dell’Istituto finlandese per la
salute sul lavoro di Helsinki, hanno analizzato gli effetti dell’attività fisica
da sola o associata al livello di esercizio dei partecipanti.
Complessivamente, gli studi inclusi nell’analisi hanno riguardato un totale
di 4.310 partecipanti. I lavori comprendevano da 30 a 901 partecipanti e il
periodo di follow-up variava da 2 a 24 mesi. Molti studi comprendevano
esercizi di stretching e alcuni di questo hanno esaminato il rafforzamento, la capacità aerobica, la
resistenza, l’equilibrio, il coordinamento e le competenze motorie.
LE EVIDENZE
Si è così evidenziato, che coloro che praticavano attività fisica mostravano il
 33% in meno di probabilità di sviluppare dolore alla schiena, rispetto a chi non praticava esercizio
fisico.
Inoltre l’abitudine del paziente all’esercizio fisico è stata associata con probabilità inferiori del 27% di
sviluppare mal di schiena.
“Lo studio dimostra che gli esercizi per rafforzare e allungare i muscoli lombari e addominali, o una
combinazione di esercizi di rafforzamento e aerobica, proteggono dal dolore alla schienaâ€.
“Inoltre, l’esercizio riduce la gravità del dolore alla schiena e la disabilità causata da questo doloreâ€.
(Reuters Health)
ANTIOSSIDANTI del VINO ROSSO aiutano a ‘ringiovanire’
le cellule vecchie
La somministrazione di composti antiossidanti simili al resveratrolo contenuto nel vino rosso,
sembra ringiovanire rapidamente delle cellule.
E’ questo il risultato di diversi esperimenti condotti da Eva Latorre presso la University of Exeter in Gran
Bretagna e pubblicati sulla rivista BMC Cell Biology.
LA PREMESSA
Col tempo le cellule diventano via via senescenti, incapaci di moltiplicarsi, con ingranaggi mal funzionanti.
Il loro profilo di attività genetica cambia; inoltre, i ‘cappucci protettivi’ del loro Dna (i telomeri che
proteggono l’integrità dei cromosomi, come le estremità in plastica dei lacci da scarpe proteggono le
stringhe dal rischio di sfrangiarsi) sono logorati dagli anni, così la vitalità cellulare si riduce.
GLI ESPERIMENTI
Latorre ha più volte ripetuto lo stesso esperimento su cellule senescenti in provetta dimostrando che
somministrando loro analoghi del resveratrolo, le cellule rapidamente ringiovaniscono: assumono
sembianze e comportamenti tipici delle cellule giovani, i loro telomeri risultano ripristinati e anche la loro
capacità di moltiplicarsi. Tutto ciò si accompagna al ripristino dell’attività di geni normalmente spenti in
una cellula senescente ma accesi in una giovane.
Le potenziali implicazioni di questi risultati sono notevoli, sostiene l’esperta, un giorno si potrebbe arrivare
a mantenere giovani le cellule del corpo umano, facendo si che un individuo viva tutta la sua vecchiaia in
salute, al riparo da malattie croniche e degenerative. (Salute, Nutri e Previeni)
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
PHARMEXPO: La più grande fiera del Centro Sud Italia
dedicata al settore farmaceutico
Anche quest’anno l’Ordine sarà presente insieme a Fedefarma con il proprio stand e
con l’organizzazione di corsi ECM e convegni (vedi Tabella).
Appuntamento per la 10° edizione di Pharmexpo, alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 24 al
26 Novembre 2017.
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 7
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ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE,
CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla
PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO
Domenica 17 Dicembre,ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare– NA
Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla
valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso.
Sul sito dell’Ordine, nella Home page, sezione News, Medaglie alla Professione – Consegna delle Medaglie
trovi il regolamento sulle:
CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE
Di seguito il link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordinenuovo/images/pdffiles/regolamentocontributi-volontari-manifestazione-2017.pdf
Ad oggi hanno già contribuito con patrocinio volontario le
aziende riportate nel panel.
Man mano che aderiranno altre aziende il panel
sarà aggiornato.
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