Anno VI – Numero 1226
Mercoledì 15 Novembre 2017 – S. Alberto
AVVISO
Proverbio di oggi………
Ordine
1. Ordine: Pharmexpo 2017
2. Caduceo d’Oro 2017
e
Giuramento di Galeno
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. USA, arriva il farmaco
«intelligente» svela se il
paziente segue la terapia
4. L’ACALASIA:
quando
non si riesce a deglutire e il
boccone «resta in gola»
Prevenzione e Salute
5. La prima diagnosi si fa
sulla lingua
6. La solitudine fa stare male
come un dolore fisico: ma
sappiamo difenderci
Meteo Napoli
Mercoledì 15 Novembre
ï‚· Nuvoloso
Minima: 12° C
Massima: 18 °C
Umidità :
Mattina = 61%
Pomeriggio = 66%
‘O sacco vacante, allerto nun se mantène
Il sacco vuoto, in piedi non ci rimane
LA PRIMA DIAGNOSI SI FA SULLA LINGUA
Combinati con altri sintomi, i suoi cambiamenti possono
indicare la presenza di specifici problemi di salute
COSA SIGNIFICA SE LA LINGUA È GONFIA?
Cosa si può invece nascondere dietro ad apparentemente innocui
cambiamenti del suo colore?
Oggi un nuovo software promette di dare
una risposta a queste e ad altre domande
simili. Messo a punto da ricercatori in India,
il programma analizza immagini digitali della
lingua e combina le informazioni così
ottenute con quelle ricavate da questionari
standard mirati all'individuazione di altri
possibili sintomi.
Il risultato è una diagnosi preliminare che
può suggerire se è il caso di sottoporsi ad
accertamenti
per
smascherare
definitivamente il problema alla base dei
sintomi osservabili in bocca.
Attualmente il nuovo software, descritto sulle pagine dell'International Journal
of Biomedical Engineering, permette di identificare 14 diverse patologie.
L'aspetto della lingua può infatti portare a sospettare la presenza di disturbi
variabili dal semplice raffreddore alla bronchite, passando per influenza,
infezioni alla gola, sinusiti, allergie, asma edema polmonare e anche
intossicazioni alimentari.
Una lingua infiammata e biancastra può ad esempio essere il segnale del
mughetto, mentre la presenza di ulcere può essere associata al morbo di Crohn.
I ricercatori vorrebbero estendere il numero di disturbi identificabili
aggiungendo la possibilità di analizzare anche immagini dell'occhio: sembra
proprio che in futuro la diagnosi sia destinata ad essere letta in faccia.
(Salute, Il Sole 24Ore)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno VI – Numero 1226
PREVENZIONE E SALUTE
USA, ARRIVA IL FARMACO «INTELLIGENTE»
SVELA SE IL PAZIENTE SEGUE LA TERAPIA
Abilify MyCite contiene un sensore ingeribile che si attiva quando arriva nello stomaco,
inviando il segnale a un cerotto che poi comunica con lo smartphone
È stata approvata negli Stati Uniti, dalla Food and Drug Administration (Fda), la
 prima PILLOLA DIGITALE con un sistema di tracciamento in grado di
verificare se il paziente segue la terapia senza saltare dosi.
Il farmaco “intelligenteâ€, chiamato Abilify MyCite e prodotto dalla giapponese
Otsuka, è utilizzato per la cura di alcuni disturbi mentali e potrebbe in teoria
contribuire ad affrontare il problema dei tanti pazienti che non si curano come dovrebbero (per
dimenticanza o per scelta).
La versione tradizionale di Abilify era stata approvata nel 2002 per la cura della schizofrenia, mentre il
sensore ingeribile che è stato poi inserito nelle compresse, prodotto dalla californiana Proteus Digital
health, ha avuto il via libera dalla Fda nel 2012.
Il sensore, una volta a contatto con i succhi gastrici dello stomaco, invia un
segnale a un cerotto applicato sulla pelle, che poi
comunica con lo smartphone tramite Bluetooth
fornendo informazioni sull’aderenza alla terapia.
«Sapere se il farmaco viene assunto negli orari e nelle dosi stabilite dal medico può
essere molto utile in alcuni casi. Sosteniamo l’ingresso delle nuove tecnologie nelle
terapie e ci confrontiamo con le aziende per capire come l’innovazione possa
beneficiare i pazienti e i medici».
COME FUNZIONA
Il via libera alla “pillola digitale†è però accompagnato da alcune avvertenze.
I produttori stessi sottolineano che il miglioramento dell’aderenza alla terapia da parte dei pazienti che
usano Abilify MyCite non è stato ancora pienamente dimostrato.
Inoltre - aggiungono - il tracciamento dell’assunzione del farmaco non dovrebbe essere valutato in tempo
reale o in situazioni di emergenza, perché potrebbe apparire sul dispositivo in ritardo o non apparire
affatto.
Inoltre la procedura, seppure semplice, può non essere alla portata di tutti, tanto più che il farmaco è
spesso usato da persone che soffrono di schizofrenia:
 le informazioni vengono trasmesse allo smartphone tramite un cerotto che il paziente deve
applicare sul lato sinistro della cassa toracica e sostituire ogni settimana.
 Il paziente stesso può condividere i dati sulla terapia con parenti, caregiver e personale sanitario
tramite un portale web, con l’obiettivo - di aiutare i medici a impostare la cura migliore per la
singola persona.
SCADUTO IL BREVETTO: Abilify è indicato per la cura della schizofrenia, il trattamento acuto di
atteggiamenti maniacali e episodi associati al disordine bipolare e come farmaco aggiuntivo (associato ad
antidepressivi) per la depressione maggiore negli adulti.
Tutti disturbi in cui esiste il problema della mancata aderenza alle terapie da parte dei pazienti (per paura
degli affetti collaterali o perché non si ritengono malati), con conseguenze a volte gravissime.
È un farmaco molto utilizzato e recentemente il suo brevetto è scaduto: dunque altre aziende hanno la
possibilità di produrre il corrispondente farmaco generico, a base del principio attivo Aripiprazolo.
La nuova versione digitale non è ancora in commercio. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1226
SCIENZA E SALUTE
L’ACALASIA: quando non si riesce a DEGLUTIRE e il
BOCCONE «resta in gola»
L’esofago si contrae in modo anomalo e il cibo scende a fatica nello stomaco: le cause
della malattia sono ignote, quello che è certo è che se la si trascura si sta peggio e si
aumenta il rischio di sviluppare un tumore esofageo
Che cos’è l’ACALASIA
L’acalasia è il più importante disturbo della motilità dell’esofago. In chi ne
soffre il muscolo esofageo, nel suo tratto terminale, va incontro a uno
spasmo e rimane contratto. La conseguenza è che il cibo si blocca e fa
sempre più fatica a raggiungere lo stomaco. Nelle persone sane, il muscolo
dell’esofago si rilassa e si contrae in sequenza per permettere il passaggio di
cibo e liquidi (si veda figura a sinistra);
nelle persone con acalasia il muscolo esofageo non è più in grado di svolgere il suo compito (si veda figura
a destra).
Il rilascio dello sfintere esofageo inferiore (situato tra esofago e stomaco) risulta insufficiente, inadeguato
o assente, rendendo via via sempre più difficile la spinta del cibo nello stomaco. Se non si interviene in
alcun modo l’esofago tende a dilatarsi per contenere quanto ingerito.
I SINTOMI
Il sintomo più tipico dell’acalasia è la difficoltà a deglutire (Disfagia), dovuta al
difficile passaggio del cibo dall’esofago allo stomaco. Altri possibili sintomi sono:
 Rigurgito acido, perché il cibo si ferma nell’esofago molto di più di quanto
dovrebbe;
 Dimagrimento, perché a causa del fastidio nel deglutire si tende a
mangiare sempre meno;
 Dolore al Torace, dovuto alla contrazione della muscolatura esofagea;
 Vomito, si verifica nei casi estremi quando il cibo non riesce proprio più a raggiungere lo stomaco;
 talvolta Tosse/Singhiozzo.
La DIAGNOSI
In presenza di un forte senso di ostacolo al transito del cibo nell’esofago, è
molto importante fare un controllo. Gli esami utili sono:
 Gastroscopia: fa sospettare la malattia e permette di escludere la
presenza di un ostacolo meccanico (per esempio un tumore);
 Manometria esofagea: permette di studiare la motilità dell’esofago,
consentendo quindi una diagnosi certa;
 Radiografia con mezzo di contrasto: serve, dopo la manometria, per valutare l’entità della
dilatazione dell’esofago.
Le CURE: Non ci sono farmaci in grado di risolvere il disturbo. Il trattamento più
efficace richiede il taglio dello strato muscolare lungo l’esofago (MIOTOMIA):
in questo modo si rilascia il muscolo, facilitando il passaggio del cibo nello stomaco.
Da alcuni anni questa operazione, oltre che per via laparoscopica, può essere eseguita
con una tecnica endoscopica mininvasiva, chiamata Poem-miotomia endoscopica
transorale (si veda figura sotto), che prevede l’uso di cateteri simili a quelli della
gastroscopia. Nei casi in cui non è possibile eseguire la miotomia, si possono prendere in
considerazione altri trattamenti, sebbene meno efficaci, quali la dilatazione endoscopica con palloncino e
le iniezioni endoscopiche di tossina botulinica.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1226
La Poem: MIOTOMIA ENDOSCOPICA TRANSORALE
La Poem (figura 1) è una tecnica endoscopica mininvasiva che prevede
l’uso di cateteri simili a quelli della gastroscopia. Procede in questo modo:
 tunnellizzazione sottomucosa (figura 2);
 realizzazione del tunnel oltre la giunzione gastroesofagea;
 sezione dei fasci muscolari circolari;
 completamento della sezione dei fasci muscolari;
 chiusura della breccia d’ingresso. (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
LA SOLITUDINE fa STARE MALE come un
DOLORE FISICO: MA SAPPIAMO DIFENDERCI
L’ evoluzione ci spinge a creare nuove reti di amicizie o a recuperare quelle vecchie.
Ma c’è anche chi ha bisogno d’aiuto per (ri)attivare le proprie capacità relazionali
Tante seccature della vita quotidiana nascono dall’interazione con altre persone, ma uscire da queste rete
di relazioni può portare a un situazione da tutti temuta: sentirsi soli.
E il sentimento di solitudine fa stare male e può farci persino ammalare, a
dimostrazione di quanto la nostra natura sia profondamente sociale.
Una ricerca sugli effetti deleteri che la solitudine può avere sullo stato di salute
è stata pubblicata da psichiatri e cardiologi tedeschi che hanno studiato oltre
quindicimila persone, tra i 35 e i 74 anni, seguendole per 5 anni, durante i quali
è stato tenuto sotto costante controllo il livello di salute psicofisica associato
alla valutazione della presenza di un sentimento di solitudine.
Depressione, ansia e fumo
«La solitudine crea significativi rischi in termini di salute mentale, sia per quanto riguarda la depressione,
sia per quanto concerne il livello di ansia» affermano i ricercatori tedeschi.
«La solitudine aumenta anche la probabilità di essere fumatori, un classico indicatore di uno stile di vita
sbagliato. La ridotta qualità della salute mentale può poi essere causa di un maggior numero di visite dal
medico, di ricoveri e di utilizzo di psicofarmaci. Presi nel loro complesso questi risultati danno un solido
supporto alla convinzione che la solitudine dovrebbe essere considerata una variabile di salute».
Stato emotivo soggettivo
Ma questo sentimento non è però semplicemente l’equivalente dello stare da soli, si tratta piuttosto di
uno stato emotivo che riflette l’esperienza spiacevole del soffrire di isolamento sociale. Viceversa, se non
esiste questo specifico stato emotivo, anche se si hanno pochi contatti sociali, non si producono effetti
negativi sulla salute. Per la vera solitudine, insomma, deve esistere una discrepanza tra i nostri bisogni
sociali e la loro possibilità di realizzazione nell’ambiente in cui ci si trova a vivere. Fortunatamente
quando si percepisce un doloroso senso di abbandono si attiva una spontanea ricerca di contatti sociali.
Ricerca spontanea di contatti
Secondo una ricercatrice, autrice di uno studio su come evolve la solitudine nelle varie età della vita,
proprio l’attivazione di questa spontanea ricerca di contatti fa sì che la vera e profonda solitudine sia
spesso un’esperienza transitoria. L’evoluzione ci ha infatti portato a sviluppare una serie di meccanismi
interiori che ci spingono a ricercare connessioni per vincere la sensazione di isolamento, un processo che è
stato chiamato spinta alla RIAFFILIAZIONE. «Proprio come il dolore fisico è un segnale che si è evoluto per
spingere una persona ad avviare azioni per minimizzare il danno al proprio corpo, così la solitudine
motiva la persona a minimizzare il danno al proprio corpo sociale». È questa spinta alla riaffiliazione che
motiva a rimettersi in gioco, a riallacciare vecchi contatti, a cercarne di nuovi.
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Anno VI – Numero 1226
ETÀ DIVERSE, BISOGNI DIVERSI
Tutte le età della vita sono soggette al rischio di solitudine, ma le caratteristiche del rischio sono diverse
con il passare degli anni. Se nella prima infanzia è la capacità di condividere le attività e i giochi a
determinare la possibilità di stare nel gruppo dei pari, presto i bambini procedono verso più articolate
esigenze dello stare insieme. «I piccoli passano dal semplice desiderio di stare fisicamente vicini gli uni agli
altri al bisogno di un’amicizia più intima caratterizzata da una sensazione di “validazione di séâ€, di
reciproca comprensione, di possibilità di aprirsi con l’altro, di sentirsi in empatia ».
«Un’amicizia con maggiori aspettative si sviluppa poi durante l’adolescenza e fino alla prima gioventù,
quando aumenta il bisogno di intimità . E se la “quantità †di amicizie può essere importante nel predire un
senso di solitudine nell’infanzia, la “qualità †sembra contare di più nell’adolescenza».
Attorno ai 14-16 anni il bisogno di stare con gli altri diventa ancora più complesso:
 c’è bisogno di amici intimi, ma anche di un intero gruppo di riferimento, finché la situazione
diventa ancora più articolata con la necessità di relazioni amorose.
Sensazioni di solitudine si possono provare per il malfunzionamento di ciascuno di questi aspetti della vita
relazionale. Poi nella fase centrale della vita, almeno per chi non è rimasto single, è la qualità della
relazione con il partner a definire soprattutto il rischio di sentirsi soli.
IL RUOLO DEI SOCIAL NETWORK:
«Infine negli anziani emergono altri specifici fattori di rischio per la solitudine. Sono la possibile perdita del
partner, il ridursi delle attività sociali a causa delle disabilità fisiche e della salute compromessa,
l’eventuale condizione di fragilità del partner».
ï‚· nella nostra epoca i social-network sono un antidoto efficace contro la solitudine?
Si sarebbe portati istintivamente a dire che con tanti amici virtuali siamo meno soli, ma secondo David
Sbarra, psicologo dell’Univ. di Arizona, finora non ci sono prove che l’amicizia virtuale abbia davvero
effetti positivi su benessere psicologico e salute. (Salute, Corriere)
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
PHARMEXPO: La più grande fiera del Centro Sud Italia
dedicata al settore farmaceutico
Anche quest’anno l’Ordine sarà presente insieme a Fedefarma con il proprio stand e
con l’organizzazione di corsi ECM e convegni (vedi Tabella).
Appuntamento per la 10° edizione di Pharmexpo, alla Mostra d’Oltremare di Napoli
dal 24 al 26 Novembre 2017.
La partecipazione ad ogni evento darÃ
50CF ECM
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ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE,
CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla
PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO
Domenica 17 Dicembre,ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare– NA
Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla
valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso.
Sul sito dell’Ordine, nella Home page, sezione News, Medaglie alla Professione – Consegna delle Medaglie
trovi il regolamento sulle:
CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE
Di seguito il link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordinenuovo/images/pdffiles/regolamentocontributi-volontari-manifestazione-2017.pdf
Ad oggi hanno già contribuito con Patrocinio Volontario le
aziende riportate nel panel.
Man mano che aderiranno altre Aziende il Panel
sarà aggiornato.
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