Anno VI – Numero 1228
Venerdì 17 Novembre 2017 – S. Elisabetta d’Ungheria
AVVISO
Proverbio di oggi………
Ordine
1. Ordine: Pharmexpo 2017
2. Caduceo d’Oro 2017
e
Giuramento di Galeno
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. “smettere
di
fumare,
prodotti
alla
nicotina
eliminano il ricordo della
sigarettaâ€, Vero o Falso?
4. Emicrania,
quale
trattamento in caso di
nausea?
5. Non è vero che il
formaggio
causa
dipendenza come la cocaina
6. Le
nuove
frontiere
dell’artroscopia:
sarà anche “rigenerativaâ€
Prevenzione e Salute
7. Più di mezzo milione di
persone non può comprare
le medicine
Meteo Napoli
Venerdì 17 Novembre
ï‚· Nuvoloso
Minima: 12° C
Massima: 18 °C
Umidità :
Mattina = 61%
Pomeriggio = 66%
E' tutto casa e cchiesia,
Persona onesta, che percorre la retta via "
“SMETTERE di FUMARE,
prodotti alla NICOTINA eliminano il ricordo
della sigarettaâ€, VERO o FALSO?
In tanti pensano che cerotti e gomme alla nicotina eliminino in
fretta il ricordo della sigaretta e quindi permettano di smettere
di fumare in ogni momento. Vero o falso?
Risponde la dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente del Centro
Antifumo di Humanitas Cancer Center.
“FALSO. La nicotina nelle sigarette crea una
dipendenza psicologica – spiega l’esperta – che un
cerotto o una gomma da masticare ogni tanto, non
elimina. I tanti prodotti contenenti nicotina sono
efficaci per smettere di fumare se vengono assunti
nei tempi, dosi e modalità stabiliti insieme al
medico, anche nell’ambito del servizio offerto
dal centro anti-fumo. Anche se si tratta di una vera terapia sostitutiva della
nicotina, affidarsi esclusivamente ai prodotti alla nicotina per smettere di
fumare non è sufficiente perché la nicotina contenuta nelle sigarette è una
sostanza che crea dipendenza a livello cerebrale e psicologico. La terapia
sostitutiva aiuta a gestire i momenti di crisi di astinenza mentre si eliminano le
sigarette, perché continua a fornire ai recettori della nicotina questa sostanza
mantenendoli “tranquilli†e tenendo sotto controllo i sintomi dell’astinenza
quali ansia, insonnia, irritabilità .
Tuttavia, la cerotto, gonne da masticare e pasticche di nicotina non sono la
soluzione per smettere di fumare: da un lato, il medico può prescrivere anche
altri farmaci che si indirizzano ai recettori della nicotina per aiutare a ridurre la
dipendenza, dall’altro è necessario agire sul proprio stile di vita, evitando quelle
situazioni che si associavano all’accensione di una sigaretta.â€
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1228
SCIENZA E SALUTE
EMICRANIA, QUALE TRATTAMENTO IN CASO DI NAUSEA?
L’emicrania, spesso, non è solo mal di testa.
I pazienti colpiti lamentano diversi sintomi associati al
dolore e tra questi ci sono anche la Nausea e il Vomito.
IN CHE MODO SI POSSONO GESTIRE?
Ne parliamo con il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e
responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.
IL MAL DI TESTA
In Italia poco più di una persona su dieci è colpita da emicrania, una delle forme di mal di testa più diffuse
e debilitanti. Sono in particolare le donne i soggetti più colpiti: la proporzione rispetto al sesso maschile è
di tre a uno.
 il dolore tipico dell’emicrania è pulsante e tendenzialmente si presenta come dolore unilaterale.
Gli attacchi possono durare poche ore ma possono anche arrivare a 72 ore e sono spesso preannunciati da
sintomi prodromici come sbadigli, sensibilità al freddo, rigidità del collo, inappetenza o ricerca di
particolari alimenti.
Nella forma dell’emicrania con aura – che coinvolge circa un paziente emicranico su cinque – i sintomi
sono anticipati, ad es., da disturbi alla visione, da formicolii alle dita o al viso, da difficoltà di espressione
verbale con una durata inferiore a 60 minuti.
A questo tipo di mal di testa si associano anche alcuni sintomi come la fotofobia e la fonofobia, ovvero
l’intolleranza a luci e rumori, e la presenza di vomito e nausea.
Questi ultimi sono comunque più comuni nei pazienti che soffrono di emicrania cronica, ovvero che
accusano mal di testa più di quindici giorni al mese in tre mesi.
IL TRATTAMENTO
Per il dolore si possono assumere dei farmaci:
«La terapia sintomaticadell’emicrania prevede come farmaci di prima scelta i TRIPTANI che agiscono sui
recettori della serotonina e inducono una vasocostrizione delle arterie intracraniche», ricorda il dottor
Tullo.
«I triptani – continua – sono generalmente efficaci sia sul dolore che sui sintomi associati e quindi non
richiedono l’associazione con i farmaci anti-vomito.
Se una dose di triptano non è sufficiente si può assume una seconda dose dopo almeno due ore oppure si
può aggiungere un analgesico FANS.
I FANS sono indicati nelle crisi di intensità lieve-moderata o quando i triptani risultano inefficaci».
Se l’emicrania è di elevata intensità cosa si può fare? «Si possono associare fin dall’inizio un triptano e un
FANS.
Se la nausea e il vomito persistono si può assumere un antiemetico come la METOCLOPRAMIDE o il
DOMPERIDONE che, oltre a prevenire il vomito, può accelerare lo svuotamento gastrico favorendo
l’assorbimento dell’analgesico».
«L’analgesico è tanto più efficace, sul dolore e sui sintomi associati, quanto più precocemente viene
assunto. È importante non superare il numero massimo di 10-14 analgesici nel mese per evitare
l’instaurarsi di un effetto rebound con peggioramento e cronicizzazione della cefalea, oltre che per ridurre
il rischio di effetti collaterali», conclude l’esperto.
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1228
PREVENZIONE E SALUTE
PIÙ DI MEZZO MILIONE DI PERSONE
NON PUÃ’ COMPRARE LE MEDICINE
Aumenta del 9,7% la richiesta di farmaci da parte degli enti che assistono gli indigenti.
Crescono del 3,2% i minorenni assistiti. In difficoltà anche chi non è povero: un
italiano su dieci non può pagare il ticket per visite mediche ed esami del sangue, uno
su quattro rinuncia alle medicine per motivi economici
Nel 2017, 580mila persone hanno bussato alla porta di enti assistenziali
per avere i medicinali necessari per curarsi.
Cresce la povertà sanitaria, in particolare tra i minorenni, ma sono in difficoltÃ
anche gli italiani non poveri:
 uno su dieci non può permettersi di pagare il ticket per visite mediche ed esami del sangue,
 il 23% non ha potuto acquistare farmaci per motivi economici.
È quanto emerge dal Rapporto 2017 “Donare per Curare Povertà Sanitaria e Donazione Farmaciâ€,
realizzato dall’Osservatorio Donazione Farmaci, presentato a Roma, presso
la sede dell’Aifa.
Per far fronte alle richieste degli indigenti, la richiesta di medicinali da parte
degli oltre 1.700 enti assistenziali è cresciuta del 9,7% rispetto al 2016,
addirittura del 27,4% in cinque anni, dal 2013 al 2017.
Gli enti caritatevoli hanno fornito farmaci a 580mila persone, in media il
12% dei poveri assoluti italiani, percentuale che sale al 21% al Nord.
Più minorenni si rivolgono agli enti assistenziali
Tra i poveri assistiti, oltre all’aumento degli stranieri (più 6,3%), cresce la
percentuale di minorenni (3,2%). E sono soprattutto italiani:
 più 4,5% contro un aumento dell’1,5% dei minori stranieri.
In particolare, gli under 18 rappresentano il 21,6% degli utenti che si
rivolgono agli enti assistenziali.
Gli anziani assistiti, prevalentemente italiani, sono meno rispetto all’anno
precedente. Ma anche chi non è povero fa fatica a curarsi.
Secondo un’indagine, una persona su tre è stata costretta a rinunciare almeno una volta ad acquistare
farmaci o a visite, terapie o esami, il 16% ha dovuto rinunciare a tutte le cure.
Rinuncia di più chi ha un titolo di studio più basso, chi ha più figli, chi vive al Sud, e poi le casalinghe, i
pensionati e, più di tutti, i lavoratori atipici. Chi ha rinunciato ai farmaci, in quattro casi su dieci ha dovuto
ridurre in modo consistente anche visite, terapie ed esami.
Un povero può spendere 29 centesimi al giorno
In base alle elaborazioni su dati Istat, emerge che nel 2015 nel nostro Paese le persone indigenti hanno
potuto spendere per curarsi 29 centesimi al giorno, ovvero 106 euro l’anno (14 euro in meno rispetto
all’anno precedente), contro i 695 euro (più del 13%) del resto della popolazione.
Le famiglie povere hanno potuto spendere solo il 2,4% del proprio budget in salute (22 euro circa su circa
900 euro mensili), contro il 4,5% (12 euro su 2.500 euro mensili) delle famiglie non povere.
«A preoccupare ancora di più è il divario creatosi a livello sanitario tra il livello di una spesa media che si
attesta a circa 695 euro l’anno (più 13 euro rispetto al 2016) e quello delle persone indigenti che
dispongono di circa 106 euro, 17 in meno di quanto accadeva l’anno scorso. Dietro ai numeri e alle
statistiche ci sono persone e si nascondono disuguaglianze nell'accesso ai farmaci, problemi di aderenza ai
trattamenti, scarse informazioni e un generale peggioramento delle condizioni di salute».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1228
13 milioni di italiani riducono visite ed esami
Anche dentro il perimetro degli utenti coperti dal SSN ci sono problemi:
 più del 10% degli intervistati ha rinunciato a visite ospedaliere o a esami del sangue, non potendo
pagare il ticket.
Nel 2015, oltre 13 milioni di italiani - un milione in più rispetto al 2014 - hanno limitato il numero di visite
mediche o gli esami di accertamento per motivi economici.
«Se la spesa pro capite per curarsi è di 695 euro significa che non tutto ciò di cui abbiamo bisogno è
coperto dal SSN. Ad avere maggiori difficoltà sono le persone povere che non possono spendere per
medicinali non coperti dal SSN, allora bussano alla porta degli enti caritatevoli nella speranza di essere
aiutati». (Salute, Corriere)
SCIENZA E SALUTE
NON È VERO CHE IL FORMAGGIO CAUSA DIPENDENZA
COME LA COCAINA
Smentita la notizia. Una lista precisa degli alimenti che determinano assuefazione,
vede ai primi posti cioccolato e gelato. I prodotti caseari sono al 16mo
«Il formaggio causa dipendenza come la droga». «Il formaggio come la cocaina».
Questi titoli, che hanno subito fatto il giro del mondo, hanno annunciato uno studio apparso su PLoS
One su quali alimenti potessero creare dipendenza sulla base della “lavorazione, contenuto di grassi e
carico glicemicoâ€.
Titoli davvero succulenti, più del migliore dei formaggi, in grado di
attrarre click e lettori.
E, infatti, la notizia è diventata virale in pochissimo tempo.
Eppure, lo studio che dimostrerebbe questo insospettato effetto del
formaggio, non dice esattamente così.
Nell’esperimento, condotto dalle psicologhe Erica Schulte e Ashley
Gearhardt del dipartimento di psicologia dell’Università del
Michigan un gruppo di 120 studenti universitari hanno indicato quali fossero gli alimenti più irresistibili
tra i 35 proposti in una lista.
Ebbene, i cibi la cui rinuncia o il cui consumo controllato sono risultati essere i più ardui sono stati quelli
con l’aggiunta di grassi o i carboidrati raffinati.
Al primo posto si trova il cioccolato e a seguire gelato, patatine fritte, pizza, biscotti, patatine in sacchetto,
torte. Agli ultimi posti, in fondo alla lista, ecco i meno appetibili carote, riso integrale, acqua, cocomeri,
broccoli, fagioli.
Il formaggio si è posizionato al sedicesimo posto, a metà della lista.
I prodotti lavorati e ricchi di grassi sono stati associati ad indicatori comportamentali di dipendenza. «La
“dipendenza da cibo†è caratterizzata da sintomi come la perdita di controllo sul consumo, con consumo
continuato nonostante le conseguenze negative, e l’incapacità di ridurlo, nonostante il desiderio di farlo»
si legge nello studio.
«L’alimentarsi in questo modo è stato associato ad un aumento dell’impulsività e della reattivitÃ
emozionale, che sono implicate nei disturbi da abuso di sostanze.
Così, la “dipendenza da cibo†può condividere attributi comportamentali con altri disturbi da
dipendenza».
Conoscere quali cibi ci inducono in tentazione più facilmente, con la conseguente perdita di controllo e il
rischio di eccessi, è fondamentale in una società come la nostra dove il cibo è sempre disponibile e ben in
mostra ovunque. Tuttavia, il formaggio non si è trasformato in una sostanza psicoattiva.
Le parole sono importanti, in particolare nel riportare studi scientifici e medici. (Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1228
SCIENZA E SALUTE
LE NUOVE FRONTIERE DELL’ARTROSCOPIA:
SARÀ ANCHE “RIGENERATIVAâ€
Impiegata per ricucitura di legamenti e saldatura di fratture, adesso diventa
funzionale per migliorare le condizioni di tessuti ossei minati dall’età avanzata
Dagli Anni 90 l’avvento dell’artroscopia ha rappresentato l’ultima
svolta dell’ortopedia. Tutto ciò che è successo dopo non ha
condizionato nello stesso modo l’approccio chirurgico né i vantaggi
per il paziente.
Oggi sono quasi 300mila gli interventi realizzati in questo modo ogni
anno lungo la Penisola.
LA SVOLTA NEL TIPO DI INTERVENTI
Vent’anni fa, di fronte ai primi riscontri, c’era chi si interrogava per capire se fosse una moda o una
necessità . Nel tempo, invece, l’artroscopia s’è rivelata per quel che è:
 un’opportunità alla ricucitura di legamenti alla saldatura di alcune fratture senza dover aprire il
distretto interessato.
Menischi, legamenti crociati, caviglie, polsi e gomiti: in tutte queste sedi oggi si interviene in tempi ridotti
e con la garanzia di poter assicurare recuperi più veloci.
Se la svolta all’inizio fu messa a disposizione quasi esclusiva degli atleti, sciatori e calciatori in primis, oggi è
a disposizione dell’intera popolazione.
Il motivo del successo si spiega con un dato: un atleta che si infortunava a un ginocchio un tempo
rischiava la fine della carriera. Oggi, se trattato con le nuove tecniche chirurgiche artroscopiche, nel 90%
dei casi recupera la funzionalità in modo vicino alla normalità e dopo un periodo di convalescenza e
riabilitazione può ritornare come prima.
«Ma i benefici non sono uguali per tutti. In seguito a una caduta sugli sci, a un infortunio stradale o
riportato durante una partita di calcetto cui segue un danno alle articolazioni di braccia e gambe,
l’artroscopia permette di ritornare in pieno possesso delle proprie capacità fisiche.
Fondamentale, però, è far seguire all’intervento un’adeguata riabilitazione».
Per una svolta già acquisita, ce n’è un’altra che a breve potrebbe fare capolino nei reparti di ortopedia: la
medicina rigenerativa.
: Si tratta di novità che in un prossimo futuro promettono di diventare
Verso l’era della medicina
un modo per conservare articolazioni ben funzionali anche col passare
RIGENERATIVA?
degli anni, permettendo una buona efficienza fisica anche in etÃ
matura. Un “lifting†che consentirà di ringiovanire legamenti e cartilagini.
«Ci sono diverse vie per riparare o rigenerare questi tessuti. Le più interessanti sono almeno due:
 l’utilizzo delle cellule mesenchimali prelevate dal midollo osseo
 l’utilizzo del plasma ricco di piastrine».
Le prime si differenziano in tessuto osseo e cartilagineo e potranno dunque trovare impiego per la
rigenerazione di difetti contenuti della cartilagine articolare.
Il plasma, invece, viene iniettato nel distretto della malattia (ginocchio, spalla, caviglia, anca, tendine,
muscolo o legamento), all’interno del quale vengono rilasciati i fattori di crescita che stimolano la
rigenerazione e la guarigione del tessuto lesionato richiamando le staminali mesenchimali adulte.
Opportunità di “autorigenerazione†che potranno trovare impiego anche nella popolazione adulta colpita
da osteoartrosi precoce, una forma degenerativa che colpisce le cartilagini già dopo i quarant’anni e
compromette lo svolgimento anche di una blanda attività sportiva. (Salute, La Stampa)
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Anno VI – Numero 1228
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
PHARMEXPO: La più grande fiera del Centro Sud Italia
dedicata al settore farmaceutico
Anche quest’anno l’Ordine sarà presente insieme a Fedefarma con il proprio stand e
con l’organizzazione di corsi ECM e convegni (vedi Tabella).
Appuntamento per la 10° edizione di Pharmexpo, alla Mostra d’Oltremare di Napoli
dal 24 al 26 Novembre 2017.
La partecipazione ad ogni evento darÃ
50CF ECM
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Anno VI – Numero 1228
ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE,
CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla
PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO
Domenica 17 Dicembre,ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare– NA
Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla
valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso.
Sul sito dell’Ordine, nella Home page, sezione News, Medaglie alla Professione – Consegna delle Medaglie
trovi il regolamento sulle:
CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE
Di seguito il link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordinenuovo/images/pdffiles/regolamentocontributi-volontari-manifestazione-2017.pdf
Ad oggi hanno già contribuito con Patrocinio Volontario le
aziende riportate nel panel.
Man mano che aderiranno altre Aziende il Panel
sarà aggiornato.
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