Anno VI – Numero 1236
AVVISO
Ordine
1. Caduceo
d’Oro 2017 e
Giuramento di Galeno
2. Progetto “Un Farmaco per
Tuttiâ€
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Intestino, il microbiota
decisivo
per
un
invecchiamento in salute
Prevenzione e Salute
4. I silenzi e il cibo
sminuzzato: come cogliere i
sintomi di una figlia a
rischio anoressia
5. Lenti a contatto, 10 regole
per usarle senza avere
problemi
6. Non solo il dolore, anche
la troppa gioia uccide
Meteo Napoli
Mercoledì 29 Novembre
ï‚· Nuvoloso
Minima: 4° C
Massima: 12 °C
Umidità :
Mattina = 53%
Pomeriggio = 52%
Mercoledì 29 Novembre 2017 – S. Fausta
Proverbio di oggi………
Femmena curtulella, diavulo, pigliatèlla
Intestino, il MICROBIOTA decisivo per un
invecchiamento in salute
Durante la terza età , il microbiota intestinale potrebbe svolgere un
ruolo essenziale per restare in salute.
La composizione dei batteri intestinali degli
ultracentenari sani sarebbe, infatti, molto simile a
quella dei trentenni.
Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla
rivista mSphere,
secondo
cui
esisterebbe
un’associazione tra microbiota e invecchiamento
sano.
Gli scienziati hanno esaminato la composizione
della flora batterica di più di 1.000 cittadini cinesi di
età compresa fra 3 e oltre 100 anni, che sono stati
selezionati perché risultavano estremamente sani.
Al termine dell’analisi, gli studiosi hanno rilevato l’esistenza di una correlazione
diretta tra salute e microbiota intestinale. In particolare, hanno osservato che la
composizione dei batteri presenti nell’intestino dei partecipanti anziani era
simile a quella di persone più giovani di diversi decenni.
Nello specifico, è emerso che il microbiota intestinale degli individui che
avevano superato i cent’anni differiva poco da quello dei volontari che ne
avevano soltanto una trentina.
“La principale conclusione di quest’indagine è che le persone che a 90 anni
sono incredibilmente sane possiedono un microbiota intestinale non
dissimile da quello di un trentenne sano. Ciò dimostra che mantenere la
diversitÃ
dell’intestino
quando
s’invecchia
rappresenta
un indicatore dell’invecchiamento sano, proprio come avere un basso livello di
colesterolo costituisce un indicatore di un sistema circolatorio in saluteâ€.
(Salute, Sole 24ore)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1236
PREVENZIONE E SALUTE
I SILENZI E IL CIBO SMINUZZATO:
come cogliere i sintomi di una figlia a rischio ANORESSIA
Il caso del blog chiuso dopo la segnalazione di una mamma di Ivrea (Torino). La donna aveva
chiesto e ottenuto l’oscuramento di un sito del quale la figlia 15enne era diventata un’assidua
frequentatrice e che, inneggiando all’anoressia, esortava le ragazze a sottoporsi a diete
sempre più estreme.
L’amministratrice della pagina Internet era una 19enne di Porto Recanati (Macerata) che è stata
denunciata
Che cosa sono i siti «pro Ana»?
«Più che siti sono blog con acceso riservato e profili non pubblici. In Italia sono
migliaia: vengono individuati e chiusi, ma poi risorgono e soprattutto vivono su
altri social meno intercettabili come le chat su WhatsApp», risponde Stefano
Erzegovesi, nutrizionista e psichiatra responsabile del Centro dei disturbi
alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
Perché e per chi nascono?
«Per le persone che soffrono di disturbi alimentari sono a“luoghi di ritrovo†dove ci si
sente capiti e accettati. In realtà rappresentano una richiesta di aiuto che famiglie,
medici e società devono intercettare».
Si può tracciare un identikit di chi ne è attratto?
«In 9 casi su 10 si tratta di ragazze tra i 15 e i 25 anni (ma troviamo sempre più
spesso anche 12enni) già anoressiche o che stanno per diventarlo. Attenzione
perché questi siti sono pericolosi proprio per loro: adolescenti che vogliono iniziare
a fare una dieta perché si vedono grasse, persone fragili con temperamento
perfezionistico che non si piacciono e cercano aiuto online per dimagrire».
Che cosa si può trovare nei siti «pro Ana»?
«Informazioni “estremeâ€, senza vie di mezzo. In questi luoghi virtuali l’anoressia
diventa una fede da portare avanti a ogni costo. Non si tratta di siti nati
espressamente per creare adepti di questo disturbo alimentare, bensì di blog dove
condividere obiettivi sempre più folli, come quello di mettersi “un vestito da
bambina di cinque anniâ€. Chi li frequenta è in genere solo, molto isolato dal gruppo dei pari, ma convinto
delle proprie idee e in cerca di qualcuno con cui darsi forza».
Che cosa spinge una persona ad aprire un blog di questo tipo?
«Quello che si può definire “istigatore†è in genere un soggetto con anoressia
conclamata, ma anche con un forte disturbo di personalità di area narcisistica. Nel
momento in cui ha un problema, anziché nasconderlo (come fanno tutti) lo esibisce
a più persone possibile e ne fa un “credoâ€Â».
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1236
Quali sono i segnali a cui deve fare attenzione un genitore?
«I campanelli d’allarme sono molteplici. Prima di tutto cambiamenti nella
modalità di stare a tavola: le ragazze sono più concentrate sul cibo, più silenziose;
durante il pasto compiono alcuni “rituali†come sminuzzare le pietanze, dividere i
gruppi di alimenti, cercare di scolare il condimento.
Chiedono inoltre continuamente rassicurazioni sull’aspetto fisico; iniziano a
frequentare ogni giorno palestre o piscine quando prima non accadeva; soprattutto, hanno un inspiegabile
e urgente bisogno di andare in bagno dopo aver mangiato e cambiano umore di continuo».
Che cosa fare quando si sospetta l’esordio di un problema
alimentare?
«Cito sempre una ragazza anoressica che seguivo e che diceva: “Una persona per
aiutarmi mi deve capire, non mi deve giudicare e non mi deve assecondareâ€Â».
(Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
Lenti a contatto, 10 regole per usarle senza avere problemi
Sono preziose per milioni di persone con difetti della vista, ma circa un portatore di lenti a
contatto su due lamenta piccoli o grandi disturbi nell’uso, che provocano non di rado il
ritorno agli occhiali. «Le lenti possono sembrare presidi facili, ma la realtà è diversa –
sottolinea Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana (SOI) –
Per quanto siano sempre più sottili, restano pur sempre un corpo estraneo che resta nell’occhio molte ore
al giorno e richiedono una gestione attenta».
Piccoli disturbi, possono provocare gravi (ma rari) problemi
«Le lenti a contatto monouso sono le più diffuse e, se usate correttamente,
garantiscono un ottimo profilo di efficacia e tollerabilità – dice Pasquale Troiano,
consigliere della Società Oftalmologica Italiana (SOI) che, in occasione del congresso
nazionale il prossimo 29 novembre a Roma, ha messo a punto un semplice
vademecum -.Per questa ragione, per usarle senza correre rischi, occorre tenere alcune semplici norme».
La maggior parte degli utilizzatori di lenti le applicano e non ci pensano più, ma non bisogna dimenticare
che, anche se molto ben tollerate, sono un mezzo protesico che produce una serie di modificazioni molto
rilevanti della superficie dell’occhio. Ad esempio, fra i pericoli più gravi connessi all’uso di lenti a contatto
c’è l’ulcera corneale (una ferita sulla cornea che può anche compromettere la vista): un’eventualità rara,
ma possibile se si trascurano a lungo i fastidi connessi all’uso della lente e non si interviene in modo
adeguato.
Fare una visita per scegliere le lenti giuste
«La prima raccomandazione per chi vuole portare lenti a contatto è di sottoporsi a
una visita oculistica di idoneità presso un medico oftalmologo, evitando di affidarsi a
figure tecniche che non hanno le competenze adatte. La visita oculistica ha
l'obiettivo di verificare la presenza di eventuali fattori di rischio e di capire se la lente a contatto può essere
portata con tranquillità dada quella persona o se bisogna adottare particolari accorgimenti. Come, ad es.,
ridurre il numero di ore di applicazione, per chi ha problemi di natura allergica o soffre di anemia. Una volta
verificata l'idoneità , sarà il medico oculista a orientare il paziente verso la tipologia di lente (morbida o
rigida gas-permeabile) più adatta allo specifico tipo di occhio».
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1236
Morbide o rigide, basta cambiarle spesso
«La lente a contatto morbida è certamente quella preferibile nella stragrande
maggioranza dei casi.
La lente rigida è riservata ai casi in cui la morbida per motivi tecnico-strutturali
risulterebbe inadeguata: l’esempio classico è l’occhio con cheratocono, cioè una deformazione della
cornea tale non poter essere corretta da una lente morbida. Le tipologie di lente morbide si differenziano
poi per la durata: possono infatti essere a ricambio giornaliero, settimanale, quindicinale, mensile e
trimestrale. Raramente si va oltre come durata, come invece si faceva alcuni anni fa, perché occorre
ricordare che le lenti morbide, a lungo andare, diventano un ricettacolo di germi, per quanto sia accurata la
manutenzione fatta. Per cui è importante sottolinearlo: più rapido è il ricambio più sicura è la lente».
Buttare sempre le monouso dopo averle rimosse
Altre raccomandazioni fondamentali per la salute dell’occhio riguardano la
gestione delle lenti monouso, pensate per essere indossate la mattina e tolte
la sera: sono le più sicure per evitare contaminazioni, perché non comportano
il passaggio nelle soluzioni di pulizia e conservazione che è quello più critico,
dal quale possono poi scaturire infezioni. Costano un po’ di più ma permettono
di applicare una lente nuova ogni giorno. Non è poi così raro che si ceda alla tentazione di riutilizzarle:
«Invece una volta rimosse, le monouso vanno buttate perché le loro caratteristiche costruttive non ne
permettono una corretta manutenzione senza un conseguente danneggiamento» ricorda Troiano.
Fissare un controllo dopo sei mesi
Una volta scelta la lente a contatto più adatta, ricordano gli esperti SOI, è
importante per il paziente sottoporsi a una visita medica oculistica periodica di
controllo: la prima sei mesi dopo la prescrizione, e poi le successive con cadenza
annuale, per verificare che gli occhi tollerino bene le lenti, che non ci siano
problemi e che l’interessato le utilizzi in modo corretto.
Lavarsi sempre le mani (e asciugarle bene)
Può sembrare scontato, ma non di rado i problemi imputati alle lenti (come
rossori, bruciori o infezioni) sono dovuti alla scarsa igiene: quindi, è assolutamente
necessario avere le mani pulite per maneggiare le lenti e tutto ciò che riguarda la
loro conservazione, come i flaconi per la manutenzione e i contenitori. «Inoltre aggiunge Troiano -, le mani devono essere asciugate con tovagliette usa e getta in
carta, evitando gli asciugamani e anche i getti d'aria che, come rilevato da alcuni studi, possono essere
contaminati da una notevole carica batterica».
Rispettare gli orari per metterle e toglierle
«Per garantire alla superficie oculare una corretta ossigenazione bisogna applicare le
lenti a contatto il più tardi possibile dopo il risveglio e rimuoverle il prima possibile
prima di dormire - ricorda l’esperto -. Il motivo per cui, dopo pochi minuti di applicazione, la presenza della
lente non si avverte più è che essa riduce così tanto la concentrazione di ossigeno a livello della superficie
oculare che le terminazioni nervose della cornea smettono di funzionare. Una mancanza di ossigenazione
simile si riproduce quando la palpebra è abbassata, anche se una minima concentrazione di ossigeno sulla
superficie oculare ed è garantita dai vasi sanguigni della palpebra superiore. È quindi fortemente
consigliabile lasciare qualche ora gli occhi senza lenti durante la veglia, evitando così una condizione di
ipossia cronica della superficie oculare che può condurre a una serie di problematiche sul piano clinico».
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1236
Non indossare le lenti quando si dorme
Prima di dormire (anche se per poco tempo, come per il pisolino pomeridiano) è
assolutamente necessario rimuovere le lenti a contatto. Inoltre, il tempo massimo di
utilizzo consigliato sarebbe di 10 ore al giorno, non a caso quando si sfora i problemi
agli occhi si fanno sentire verso sera.
Toglierle quando si hanno dei disturbi
«Infine, una norma che può sembrare di buon senso, ma che viene spesso
disattesa – dicono gli esperti SOI -: quando si avverte un qualsiasi disturbo agli
occhi, bisogna evitare d’indossare le lenti. È esperienza comune per gli oculisti
visitare pazienti che si presentano in ambulatorio con gli occhi in pessimo stato,
ma con ancora le lenti indossate». Particolare attenzione serve quando si frequentano piscine, saune,
centri termali e luoghi dove è più facile che gli occhi entrino in contatto con germi, batteri, funghi che
espongono a un rischio maggiore di infezioni o patologie anche gravi.
Idratare bene gli occhi
L’occhio secco, disturbo sempre più diffuso specie negli ultra 40enni, è nemico
delle lenti. Aria condizionata o riscaldamento che seccano l’aria e molte ore a
computer (perché l’ammiccamento si riduce e l’occhio si “asciuga†di più)
richiedono particolari attenzioni ai portatori di lenti. «Un buon film lacrimale
conta parecchio per garantire un uso delle lenti senza contrattempi – conclude Troiano -. Non a caso una
nuova tipologia di lenti (con tecnologia fusion) , sono caricate con lacrime artificiali rilasciate sull’occhio
per effetto del movimento della palpebra durante l’ammiccamento. Questa tecnologia è applicata anche a
lenti in grado di compensare anche la presbiopia (denominate afocali) senza avere i disturbi caratteristici
delle lenti multifocali (che correggono contemporaneamente miopia/ipermetropia e presbiopia), che non
sono facilmente tollerate e hanno un elevato tasso di abbandono». (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
NON SOLO IL DOLORE, ANCHE LA TROPPA GIOIA UCCIDE
Gli eventi felici della vita possono provocare malattie cardiache proprio come i grandi dolori.
A dirlo e' una equipe di studiosi che, sulla rivista scientifica European Heart Journal, ha
descritto la sindrome 'del cuore felice' o 'takotsubo'.
Questa sindrome, il cui nome letteralmente significa 'trappola per il polpo', fu descritta per la prima volta
nel 1990 in Giappone e consiste nella deformazione improvvisa del ventricolo cardiaco sinistro che assume
la foggia del cestello per la pesca dei polipi che in giapponese si dice, appunto, Takotsubo.
Lo studio ha preso in esame 1.750 casi, in 485 all'origine dell'attacco di cuore c'era stata una emozione e in
20 di questi (il 4%) lo stimolo ricevuto era di tipo positivo: come il matrimonio di un figlio, un anniversario,
la vittoria della squadra del cuore. Negli altri 465 pazienti (il 96%) l'attacco di cuore era dovuto a un evento
triste come la morte di un partner o di un parente, un incidente. In un caso si trattava di un paziente obeso
che era rimasto incastrato nella vasca da bagno. A essere maggiormente colpite, le donne di eta' media 65
anni, nel caso di schock provocato da un evento triste, e 71 anni, nel caso di trauma provocato da una gioia
molto forte. "Abbiamo dimostrato che i fattori scatenanti della TTS possono essere piu' vari di quanto si
pensasse. La malattia puo' insorgere anche dopo un'emozione positiva. I medici dovrebbero essere
consapevoli di questo. Davanti a un paziente che arriva in pronto soccorso con segni di un attacco di cuore,
come dolori al torace e affanno, dovrebbero valutare una possibile TTS anche se la persona ha vissuto
un'esperienza felice, proprio come farebbero se il paziente avesse subito un'emozione negativa".
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1236
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: I Prossimi EVENTI di Novembre e Dicembre
DATA
Mercoledì
29
Novembre,
ore 21.00
Sede Ordine
TITOLO
Il Ruolo ed il Consiglio del Farmacista
nelle Piccole Patologie Ortopediche
Relatori:
NOTE
30 Crediti
Formativi
 Dr Raffaele CANTONE – Farmacista
 Dr Gerardo GIUDICE – P.O. dei Pellegrini – Reparto Ortopedia e
Traumatologia
Presentazione del libro
Lunedì
4 Dicembre,
ore
21.00
Sede Ordine
Domenica
17
Dicembre
ore 18.00
Teatro
Auditorium
Mostra
D’Oltremare
NAPOLI
“Maritè
non mordeâ€:
Saluti: Prof. V. Santagada
Interverrà : Dr.ssa Veronica Tranfaglia
Sinossi:
Questa è una storia semplice e, allo stesso
tempo, profondissima. Ci emoziona, ci fa commuovere, ci fa
ridere e piangere. «Di che razza è? Signora, dico a lei. Di che
razza è la bimba?»
«Non è mica un cane! – fu la mia risposta secca – è italiana mia ï¬glia».
«Ah, ma allora suo marito è asiatico?»
«No, mio marito è napoletano. Io pure. La bimba ha la sindrome di Down».
CONCERTO DI NATALE, CADUCEO D’ORO,
MEDAGLIE di BENEMERENZA alla PROFESSIONE
e GIURAMENTO di GALENO
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 7
Anno VI – Numero 1236
ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE,
CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE di BENEMERENZA alla
PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO
Domenica 17 Dicembre,ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare– NA
Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla
valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso.
CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE
Di seguito il link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordinenuovo/images/pdffiles/regolamento-contributivolontari-manifestazione-2017.pdf
Ad oggi hanno già contribuito con PATROCINIO VOLONTARIO le aziende riportate nel panel.
Man mano che aderiranno altre Aziende il Panel sarà aggiornato.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1236
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Domenica 17 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1236
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Domenica 17 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
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Anno VI – Numero 1236
PAGINA 11
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Anno VI – Numero 1236
PAGINA 12
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno VI – Numero 1236