Anno VI – Numero 1243
Lunedì 11 Dicembre 2017 – S. Damaso
AVVISO
Proverbio di oggi………
Ordine
1. Caduceo
d’Oro 2017
Giuramento di Galeno
e
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
2. Il tè nero, un alleato
importante per la perdita di
peso
3. Anomalie del seno: la
sindrome di poland
4. La Tricotillomania
'E ccose pruibbite songo 'e cchiù sapurite
IL TÈ NERO, UN ALLEATO IMPORTANTE PER
LA PERDITA DI PESO
Ricerca, modifica i batteri nell'intestino, aumentando il metabolismo
Il tè nero, come quello verde, aiuta la perdita di peso e porta anche altri
benefici alla salute.
Merito del fatto che modifica i batteri
nell'intestino,
aumentando
il
metabolismo dell'energia a livello del
fegato.
Emerge da una ricerca della University of
California Los Angeles, pubblicata su
Prevenzione e Salute
5. Ginocchio, in quali casi European Journal of Nutrition.
può essere utile indossare Secondo gli studiosi sia il tè verde che
un Tutore?
quello nero promuovono a livello
6. La pipì ha un cattivo
intestinale la presenza di batteri associati alla massa corporea magra, facendo
odore?
diminuire quelli legati all'obesità e modificano anche il metabolismo ma in due
Scopri le possibili cause
modi differenti.
Nel tè verde i polifenoli, sostanze note per la loro azione positiva sulla salute,
vengono assorbiti, mentre nel tè nero sono troppo grandi perché ciò accada,
perciò avviene un meccanismo che stimola la crescita di batteri intestinali e la
formazione di acidi grassi a catena corta, legati al metabolismo dell'energia.
"I risultati suggeriscono che il tè verde e quello nero sono prebiotici, cioè
Meteo Napoli
sostanze che inducono la crescita di microrganismi buoni che contribuiscono al
Lunedì 11 Dicembre
benessere", evidenzia Susanne Henning, che ha guidato lo studio.
ï‚· Nuvoloso
Per la ricerca quattro gruppi di topi hanno ricevuto diete diverse, a due delle
Minima: 6° C
quali, con molti zuccheri e grassi, sono stati aggiunti estratti di tè verde o nero.
Massima: 13 °C
Dopo quattro settimane il peso dei topi che avevano assunto estratti dei due tè
Umidità :
risultava diminuito come quello di altri che avevano assunto pochi grassi e vi
Mattina = 52%
erano nell'intestino più batteri legati alla massa magra. In particolare, col tè
Pomeriggio = 53%
nero aumentava la presenza di un batterio delle Lachnospiraceae,
Pseudobutyrivibrio. (Ansa)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SOCIAL
–
Seguici
su
Facebook
–
Diventa
Fan
della
nostra
pagina
www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli
PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
PREVENZIONE E SALUTE
GINOCCHIO, in quali casi può essere utile indossare un
TUTORE?
Il ginocchio è l’articolazione del corpo umano fra le più soggette ad infortuni quando si
pratica attività fisica.
Questi infortuni possono interessare i diversi tessuti che formano
il comparto come le ossa, i legamenti e le cartilagini.
In alcuni casi gli infortuni rendono necessario un intervento
chirurgico: questo è proprio una delle eventualità in cui è indicato
indossare un tutore, come spiega il dottor Andrea Bruno,
ortopedico e traumatologo di Humanitas.
POST CHIRURGIA
Quando i legamenti hanno subito un infortunio o sono
tendenzialmente instabili, un tutore potrà contribuire a restituire
il supporto all’articolazione:
«Consideriamo un paziente che si è sottoposto a intervento chirurgico di ricostruzione di più legamenti, ad
esempio è andato incontro a rottura contemporanea del legamento crociato anteriore e di quello
posteriore – spiega il dottor Bruno. In questo caso è consigliato indossare un tutore nel primo mese post
operatorio».
«Anche nel caso in cui si sia subito un intervento di riparazione (sutura) dei menischi, un tutore può essere
efficace nel proteggere le suture sui dischi cartilaginei.
Questo strumento potrà essere utilizzato con il ginocchio bloccato in estensione per i primi 15 giorni
dall’intervento».
INSTABILITÀ
Oltre a questi benefici per la riabilitazione i tutori possono tornare utili anche in un altro caso che vede
nuovamente coinvolti i legamenti: «È il caso dell’instabilità cronica legamentosa del ginocchio.
Per compensare l’insufficienza funzionale dei legamenti, chi volesse eseguire attività sportive in cui c’è
richiesta di alta funzionalità , dallo sci al tennis, ad esempio, potrebbe fare affidamento a un tutore in grado
di conferire maggiore stabilità .
È un discorso valido per individui in età più avanzate, i cui legamenti sono indeboliti dopo un infortunio e
non sono stati ricostruiti».
Sempre in caso di instabilità , questa volta a carico della rotula, può servire il tutore? «È la sindrome
femoro-rotulea – continua l’esperto.
Una semplice ginocchiera elastica che comprime la pelle può migliorare la propriocezione, rendere il
ginocchio più stabile grazie all’accentramento della rotula sebbene dal punto di vista biomeccanico non
cambi molto. Più efficace, invece, il suo utilizzo per dieci giorni in caso di trauma, in fase post acuta per la
gestione del dolore».
UN FRENO AL SOVRACCARICO?
Se invece si è in salute, il tutore potrà aiutare a prevenire un infortunio? «In questo caso il suo
contributo è irrilevante.
Alcuni tutori potrebbero essere utilizzati in caso di ginocchio varo o ginocchio valgo per non
sovraccaricare il comparto, ma le evidenze scientifiche non sono significative», conclude il dottor
Bruno.
(Salute, Humanitas)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
SCIENZA E SALUTE
ANOMALIE DEL SENO: LA SINDROME DI POLAND
La malformazione consiste nell'assenza dei muscoli pettorali e nello scarso sviluppo (o
assenza) delle ghiandole mammarie
La sindrome di Poland, dal nome del chirurgo inglese Alfred
Poland che la descrisse nel 1841, è una delle anomalie del seno
più gravi e più rare. In media ne soffre circa una donna su 710mila. In base alla descrizione dello stesso Poland, l'anomalia
consiste :
 nell'assenza dei muscoli pettorali, nello scarso sviluppo (o
assenza) delle ghiandole mammarie, in malformazioni
delle scapole e delle dita delle mani.
Accanto a questa forma ne esistono altre, parziali, in cui il
problema può essere limitato a una sola mammella.
CAUSE. Si tratta di una malformazione presente dalla nascita, che si manifesta durante l'età puberale
attraverso il mancato sviluppo della mammella.
Ancora oggi non si conosce con certezza la causa della sindrome, anche se si suppone possa trattarsi di
un'anomalia della vascolarizzazione embrionale, con interruzione dell'arteria succlavia, che causerebbe
una insufficienza di afflusso nella zona pettorale, con conseguenti malformazioni.
I motivi dell'interruzione non sono noti, potrebbero derivare da esposizione a fumo, farmaci, traumi
oppure da fattori genetici.
In ogni caso, raramente la sindrome è presente in più di un membro della stessa famiglia, il che farebbe
escludere l'origine ereditaria.
TRATTAMENTI. Se manca solo la ghiandola, si procede a una mastoplastica additiva, che consente di
dare al seno il volume mancante.
Se invece la malformazione riguarda anche la muscolatura, si rimedia utilizzando un lembo del muscolo
gran dorsale, la cui sede naturale è la metà superiore laterale della schiena:
 nei casi in cui il seno da ricostruire sia di piccole dimensioni, l'intervento consiste nel fare ruotare il
gran dorsale sul davanti;
 nei casi in cui si debba ottenere un volume maggiore, si ricorre invece al contestuale inserimento di
protesi al silicone.
Per quanto riguarda la convalescenza, durante i primi 3-4 giorni c'è bisogno di assistenza; poi avviene un
recupero graduale, che si completa in 10-15 giorni.
I punti, se non riassorbibili, si rimuovono dopo 10-12 giorni. Sulla schiena resta solo una cicatrice
trasversale, senza danni funzionali.
I risultati estetici sono stabili nel tempo, in quanto il seno ricostruito invecchia in tempi molto simili
rispetto all'altro. In seguito all'intervento non è possibile allattare.
L'operazione è gratuita, in quanto a carico del Servizio sanitario nazionale.
Occorre, innanzitutto, fare una visita dal medico di base che, constatato il problema, prescriverà una visita
specialistica dal chirurgo plastico.
Sarà quest'ultimo a programmare, nell'ambito dell'attività ospedaliera, l'intervento.
Nei casi in cui le condizioni anatomiche lo consentano, la ricostruzione può avvenire utilizzando il grasso
autologo, che viene prelevato dalle sedi in cui è naturalmente presente e trasferito nella mammella, per
creare i volumi che mancano.
(OK, Salute e Benessere)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
PREVENZIONE E SALUTE
LA PIPÌ HA UN CATTIVO ODORE?
SCOPRI LE POSSIBILI CAUSE
Infezioni, alimentazione, malattie... Ecco come interpretare le più
comuni anomalie nelle urine
Di norma dovrebbe essere limpida, di colore giallo paglierino, inodore. Ma può
capitare che la pipì, il liquido prodotto dai reni durante il processo di filtraggio del
sangue, abbia un odore sgradevole.
Si tratta di un sintomo che può dipendere da numerosi fattori, molto diversi tra loro:
alcuni del tutto innocui, come l'assunzione di alcuni cibi o di alcune medicine, altri che
dovrebbero suonare come un campanello d'allarme. Ecco le cause più frequenti.
Alimentazione: In molti casi, l'odore sgradevole della pipì può semplicemente dipendere
dall'alimentazione. Se i liquidi introdotti sono troppo scarsi, la pipì ha infatti un odore più intenso, a causa
della maggiore concentrazione di metaboliti (le scorie).
Anche alcuni cibi, tra cui asparagi, cavolfiori, aglio, possono conferire alla pipì un odore molto forte e
sgradevole.
Nel caso degli asparagi, in particolare, l'odore è determinato dall'acido aspartico e da alcuni gruppi sulfurei
contenuti nell'ortaggio.
Infine, un eccessivo consumo di integratori a base di vitamina B6 e di acido lipoico (una vitamina non
essenziale), così come l'assunzione di alcuni antibiotici, come per esempio amoxicillina, ampicillina,
ciprofloxacina, possono essere causa di urine maleodoranti. In tutti questi casi, l'odore sgradevole delle
urine non è correlato a patologie.
: Nel caso di cistiti, pielonefriti (infezioni renali), uretriti (infezioni dell'uretra, il
piccolo canale che consente all'urina di fuoriuscire), l'odore è causato da alcuni
INFEZIONI
batteri, come Proteus, Pseudomonas, Providencia, Morganella, che trasformano
l'urea (una componente dell'urina) in ammoniaca.
Ecco perché, in questi casi, l'odore caratteristico è quello di ammoniaca o di candeggina.
Soprattutto negli anziani, si può anche avvertire un odore di birra fermentata.
Malattie: L'odore delle urine può anche essere associato a insufficienza epatica, determinata da varie
patologie croniche del fegato, o a fistola retto-vaginale (una connessione tra la parte inferiore
dell'intestino e la vagina).
Tra le cause c'è anche la chetoacidosi diabetica, una complicanza del diabete provocata da carenza di
insulina: in questo caso, le urine hanno un odore dolciastro, simile all'acetone.
Più rare, ma assai caratteristiche, sono la leucinosi, la trimetilaminuria, la fenilchetonuria.
Si tratta di tre patologie metaboliche, in cui alcuni aminoacidi non vengono assimilati dal corpo e perciò si
accumulano. Le urine, in cui convogliano le sostanze di scarto, odorano rispettivamente di sciroppo
d'acero, di pesce, di topo (quest'ultimo è un odore sgradevole e caratteristico, pungente e muschiato).
: Se l'odore sgradevole si manifesta saltuariamente e scompare nell'arco di 48 ore
COSA FARE
non c'è da preoccuparsi.
Se invece persiste per tre o quattro giorni è opportuno rivolgersi al medico di
famiglia, che prescriverà l'esame completo delle urine e l'urinocoltura. Il primo riguarda la parte chimicofisica delle urine (colore, volume, aspetto, pH…), la seconda consente invece di individuare un'eventuale
infezione batterica o fungina. Se quest'ultimo esame risulta positivo, si effettua l'antibiogramma, un test
che permette di valutare la sensibilità di un batterio a un determinato antibiotico, in modo da prescrivere il
farmaco appropriato a contrastare la specifica infezione. Per indagini più approfondite, il consiglio è quello
di rivolgersi allo specialista urologo. (OK Salute e benessere)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
PREVENZIONE E SALUTE
La TRICOTILLOMANIA
E' l'impulso irrefrenabili a strapparsi i capelli, un meccanismo estenuante che è come
una droga alla quale non si riesce a rinunciare. L'esperto di Ok Paolo Cavedini spiega
da cosa nasce e come affrontarlo.
I disturbi “satellite†dell’area ossessivo-compulsiva sono numerosi e più
frequenti di quanto si possa immaginare.
Alcuni arrivano a creare danni non soltanto psicologici, ma anche estetici,
come nel caso della tricotillomania.
Affrontiamo l’argomento con il prof. Paolo Cavedini, psichiatra e dottore di
ricerca, responsabile dello IEDOC, l’Istituto Di Eccellenza per i Disturbi
Ossessivo Compulsivi a Villa San Benedetto in provincia di Como.
: La tricotillomania è una
TRICOTILLOMANIA: QUANDO IL
delle patologie dello spettro ossessivo compulsivo. Si tratta
DISTURBO PRENDE DI MIRA I CAPELLI
dell’impulso irrefrenabile a strapparsi i capelli, ma nei casi
più gravi anche sopracciglia, barba, baffi, fino a provocare la comparsa di zone completamente glabre. Il
meccanismo è estenuante e spesso è associato a rituali specifici; il gesto, che è come una droga alla quale
non si riesce a rinunciare, segue schemi predefiniti e si focalizza dapprima su aree ben specifiche, per poi
allargarsi a quelle circostanti.
Qual è la causa?
Non esiste un’unica causa che concorre a provocare la patologia, ma diversi fattori correlati tra di loro:
ambientali, psicologici, biologici.
Ci sono diversi livelli di gravità del disturbo, le differenze sono date principalmente dalla intensità e
continuità del meccanismo: quanto tempo ed energia porta via al soggetto che ne è colpito, il disagio
sociale che ne consegue, la difficoltà a stare in mezzo agli altri.
: Può esordire a qualsiasi età ma è un disturbo frequente negli adolescenti
tra i dodici e i 18 anni. È una patologia precoce che colpisce un po’ di più le
QUALI SOGGETTI
donne rispetto agli uomini, forse per cause ormonali, ma questa tesi non è
SONO PIÙ COLPITI?
stata avvalorata da studi mirati.
Ha un’incidenza del 2/3 per cento nella popolazione.
Dopo la fase iniziale, si sviluppa negli anni fino a diventare, nei casi più gravi, una vera e propria mania che
occupa la maggior parte del tempo del soggetto affetto.
Il danno è sia ESTETICO sia PSICOLOGICO.
Questo tipo di comportamento, che è più frequente di quanto si pensi, è una valvola di sfogo all’ansia e
non un semplice vizio, che aumenta in risposta a stress emotivi intensi che generano una forte tensione
interna. Il gesto di strapparsi i capelli subito provoca sollievo, ma in seguito, quando si realizza che cosa si è
fatto, si prova disagio, senso di colpa e di incapacità .
La tendenza a nascondere il problema, a sottovalutarlo, soprattutto all’inizio, è molto comune.
: Come tutti i disturbi ossessivo-compulsivi: a una terapia psicoterapia cognitivoCOME SI CURA?
comportamentale si associa spesso un trattamento farmacologico.
Se si interviene nel modo giusto e per tempo, i risultati sono molto
soddisfacenti. Un disturbo sottoposto a terapia si può contenere e “tenere a badaâ€, anche per limitare
i danni estetici in questo caso specifico della tricotillomania. Purtroppo un disturbo lasciato a sé
stesso non si risolve se non per brevi periodi, non se ne va da solo ma soltanto con l’aiuto di uno
specialista. (OK, Salute)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
CONCERTO DI NATALE, CADUCEO D’ORO,
MEDAGLIE di BENEMERENZA alla PROFESSIONE
e GIURAMENTO di GALENO
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
PAGINA 10
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
PAGINA 11
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243
PAGINA 11
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1243