Anno VI – Numero 1249
AVVISO
Ordine
1. Caduceo
d’Oro 2017 e
Giuramento di Galeno
2. Da UN FARMACO PER
TUTTI a UNA VISITA PER
TUTTI
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Tumore al seno: i 4 tipi di
intervento oggi disponibili
Prevenzione e Salute
4. 8 consigli per riattivare la
circolazione delle gambe
5. Pressione
arteriosa,
6 Consigli per Controllarla
in caso di Pre-Ipertensione
6. Berremmo meno vino, se
avessimo bicchieri più
piccoli?
Meteo Napoli
Martedì 19 Dicembre
ï‚· Nuvoloso
Minima: 3° C
Massima: 9 °C
Umidità :
Mattina = 52%
Pomeriggio = 53%
Martedì 19 Dicembre 2017 – S. Dario
Proverbio di oggi………
A matin se scetano nu fess e nu deritt
8 CONSIGLI per RIATTIVARE la
CIRCOLAZIONE delle GAMBE
Spesso la comparsa di capillari e vene varicose sulle gambe,
oltre a essere un fastidioso inestetismo, può rappresentare il
segnale della presenza di una patologia venosa.
«Bisogna fare attenzione alle nostre gambe – sottolinea il
dr C. Pecis, chirurgo vascolare - Humanitas Gavazzeni –
perché le patologie denunciate da questi segnali possono
essere anche complesse.
Le vene varicose, ad es., possono complicarsi in flebiti e
trombosi. Nei casi estremi si può dover ricorre e a un
intervento chirurgico, mentre in casi meno gravi può essere sufficiente una
terapia medica se non addirittura la semplice correzione di abitudini di vita
sbagliate».
I “trucchi†per mantenere le gambe in salute
La salute della gambe passa dunque attraverso la buona circolazione sanguigna
degli arti inferiori. Ecco i comportamenti da seguire per fare sì che questa sia
sempre attivata:
ï‚· stop alla vita sedentaria: muoversi, camminare, salire e scendere le scale,
alzarsi e sgranchire gli arti inferiori ogni 30 min. se si lavora a una scrivania
ï‚· bere molto, almeno di 1,5/2 litri di acqua al giorno
ï‚· ridurre il consumo di sale e di grassi animali
 stop al fumo e al caffè, o perlomeno riduzione del loro consumo al minimo:
nicotina e caffeina restringono i capillari e rendono la circolazione difficoltosa
ï‚· evitare il caldo eccessivo: le temperature troppo alte possono dilatare i vasi
sanguigni e provocare la rottura dei capillari
ï‚· indossare biancheria intima e abiti comodi e non troppo stretti, che
potrebbero ostacolare la circolazione del sangue
 limitare l’uso dei tacchi alti, potrebbero causare alterazioni alla circolazione
ï‚· indossare calze graduate, che quando si sentono le gambe pesanti agevolano
la circolazione sanguigna. (Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1249
PREVENZIONE E SALUTE
Da UN FARMACO PER TUTTI a
UNA VISITA PER TUTTI
L’Ordine promuove un nuovo progetto : “Una Visita per Tuttiâ€
In Italia sono 4,7 milioni le persone che versano in condizioni di povertà assoluta tanto che abbiamo ormai
imparato a fare i conti con nuove forme di povertà , molto diverse da quelle tradizionali. Una di queste è la
POVERTÀ SANITARIA, ovvero la difficoltà a potersi permettere cure adeguate a causa di difficoltà di tipo
economico.
Soprattutto su questo tipo di povertà si concentra il nostro progetto “Un Farmaco per Tutti†che ha avuto
nel mese di Settembre l’approvazione all’unanimità di una mozione alla Camera dei Deputati suggerendo il
Nostro modello per contrastare la povertà sanitaria.
Di fronte alla povertà sanitaria, e all’incapacità del nostro SSN di essere fino in fondo universalista e
inclusivo, la risposta “con i fatti†è stata garantita dal Nostro Ordine che da anni è impegnato sul territorio
a tutelare la salute dei cittadini promuovendo non solo il Progetto “Un Farmaco per Tutti†ma anche
campagne di prevenzione e di educazione sanitaria;
Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltÃ
non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti†ma anche forme di attivitÃ
assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul
territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove
siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.).
Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tuttiâ€, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti†andrebbe a
costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale†che merita di essere considerato e supportato in modo
sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1249
PREVENZIONE E SALUTE
PRESSIONE ARTERIOSA,
6 Consigli per Controllarla in caso di Pre-Ipertensione
Quando la pressione arteriosa comincia ad alzarsi ma si è ancora al di qua dei
valori che indicano una franca ipertensione è fondamentale modificare lo stile di vita.
Da pre-ipertesi è importante adottare comportamenti salutari ovvero «correggere tutti i fattori di rischio
cardiovascolare senza ricorrere alla terapia farmacologica», sottolinea la
dottoressa Daniela Pini, medico internista e cardiologo di Humanitas.
PRE-IPERTENSIONE
A proposito di pressione arteriosa Europa e Stati Uniti parlano, al momento,
una lingua diversa. Alle nostre latitudini, infatti, si considerano normali i valori
fino a 129 mmHg per la pressione sistolica (“massimaâ€) e fino a 84 mmHg per
la diastolica (“minimaâ€).
Si parla invece di pre-ipertensione quando la “massima†si trova fra 130 e 139 mmHg e la “minima†tra 85
e 89 mmHg. Sopra questi valori, invece, si è in presenza di ipertensione.
Di recente l’American College of Cardiology e l’American Heart Association hanno invece rivisto le linee
guida sull’ipertensione eliminando il riferimento alla pre-ipertensione.
I valori-soglia sono stati abbassati sulla base di recenti studi che hanno documentato un significativo
aumento del rischio di malattie cardiovascolari già per valori di pressione superiori a 120/80 mmHg.
In base a queste nuove linee guida per valori di pressione sistolica oltre i 120 mmHg si deve già parlare di
pressione alta (“elevatedâ€).
Se la pressione sistolica è superiore a 130 mmHg e/o la diastolica superiore a 80 mmHg, si è in presenza
di ipertensione.
UN NUOVO STILE DI VITA: L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare e in etÃ
adulta è bene che periodicamente ci si sottoponga a dei controlli per monitorare i valori pressori: «Almeno
un paio di volte l’anno a partire dai 35 anni, anticipatamente, invece, se in famiglia ci sono casi di
ipertensione».
Restando ancorati alle indicazioni in uso in Italia, una situazione che merita attenzione è quella di un
individuo con valori di pressione arteriosa elevati ma ancora nella soglia della pre-ipertensione, quindi
inferiori a 140 mmHg di massima e 90 mmHg di minima. In questo caso è opportuno intervenire con
l’adozione di misure comportamentali virtuose:
«L’obiettivo è tenere sotto controllo i valori della pressione, allontanare il momento in cui sarà invece
necessario ricorrere alla terapia farmacologica e, soprattutto, fare prevenzione per ridurre il rischio
cardiovascolare», continua la specialista.
Ecco i consigli utili per uno stile di vita amico di vasi e cuori in caso di pre-ipertensione:
 Dieta salutare: «Con un alto apporto di fibre da frutta e verdura, tanto pesce, pochi grassi di origine
animale, presenti in alimenti come carni rosse, carni processate e formaggi»;
 Controllo del peso: «Fondamentale perdere i chili in eccesso se si è sovrappeso o obesi»;
 Meno sale: «Nella dieta è importante ridurre la quantità di sale sia aggiungendone meno ai piatti
preparati sia consumando meno prodotti industriali che lo contengono in dosi elevate»;
 Muoversi con costanza: «Altrettanto importante è l’attività fisica da svolgere regolarmente, per
esempio 30 minuti a passo veloce almeno 5 volte a settimana»;
 Meno alcol, no fumo: «Lo stop categorico al fumo di sigaretta e il consumo moderato di alcolici sono
altri due comportamenti corretti da assumere per il benessere cardiovascolare»;
 Controlli periodici: «Dopo aver modificato in questo senso lo stile di vita è importante procedere con
una rivalutazione dei valori di pressione arteriosa ogni sei mesi». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1249
SCIENZA E SALUTE
TUMORE AL SENO: i 4 tipi di intervento oggi disponibili
L’obiettivo principale è mantenere il più possibile l’integrità della mammella,
riducendo al minimo l’aerea dell’operazione.
spiega Paolo Veronesi, direttore della Divisione di Senologia chirurgica dell’Istituto europeo di oncologia
(Ieo) di Milano. Ovviamente, senza far correre rischi successivi alla paziente.
Cure personalizzate
La terapia del tumore al seno si basa sulla chirurgia associata, in modo
personalizzato, a radioterapia e cure farmacologiche. Prima di intervenire
chirurgicamente è indispensabile una diagnosi preoperatoria. Il tipo di
intervento chirurgico dipende da numerosi fattori, a partire dalle
caratteristiche del tumore e dalle sue dimensioni.
I linfonodi ascellari
Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo a drenare il tumore originario al
seno. La sua analisi consente di sapere se il tumore ha iniziato a
diffondersi.
Tecnica roll: localizzazione radioguidata di lesioni occulte
Si tratta di un approccio di chirurgia
conservativa che si usa quando la lesione
non è palpabile. Di solito si tratta di microcalcificazioni o noduli molto piccoli
di 1-1,5 cm. Prevede l’iniezione di una sostanza radioattiva innocua
all’interno della lesione. Il chirurgo può così localizzarla e asportarla con
precisione, mediante una sonda per chirurgia radioguidata. Questo permette
di diminuire i rischi di non asportare completamente il nodulo e di evitare
asportazioni non necessarie di tessuto sano, con un’incisione cutanea
minima.
Quadrantectomia
È una tecnica conservativa che, di norma, può essere usata per noduli con
dimensioni fino a 2-2,5 cm. Prevede l’asportazione della lesione mammaria
insieme a una certa quantità di tessuto sano circostante (almeno 1 cm), senza
creare danni estetici rilevanti. Durante l’intervento viene asportato anche il
linfonodo sentinella per verificare se sia stato raggiunto da cellule tumorali. Se più
di due linfonodi sentinella risultano positivi, si procede alla dissezione ascellare completa.
Chirurgia oncoplastica
Talvolta in caso di tumori di dimensioni sopra i 2-2,5 cm si può considerare
la chirurgia oncoplastica, soprattutto se le mammelle sono voluminose.
Questa chirurgia prevede l’abbinamento di tecniche di chirurgia plastica,
come la mastoplastica riduttiva, alla chirurgia oncologica, permettendo
l’asportazione anche di ampie porzioni di tessuto mammario con un ottimo
risultato estetico. Ovviamente deve essere adeguata anche la mammella
sana. Durante l’intervento viene sempre asportato e analizzato il linfonodo
sentinella.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1249
Mastectomia
In genere vi si ricorre quando il tumore è di grosse dimensioni
(sopra i 2,5 cm) o sono presenti più noduli (multicentricità ),
oppure in casi di donne ad alto rischio genetico. Durante
l’intervento si valuta il linfonodo sentinella: se positivo, si
tolgono tutti i linfonodi ascellari. Nella maggior parte dei casi è
possibile fare una mastectomia «nipple sparing», con conservazione del capezzolo e della cute.
Durante lo stesso intervento si procede alla ricostruzione mammaria con protesi definitiva oppure di
ricorre a un intervento eseguito in due tempi, inserendo prima un espansore tissutale (una sorta di
palloncino in silicone con una valvola) e dopo alcuni mesi la protesi definitiva. In alcuni casi complessi per
la ricostruzione si usano lembi muscolo-cutanei. Nell’immagine sotto, la mastoplastica «nipple sparing»:
1) incisione radiale sul quadrante interessato dal tumore;
2) rimozione del tessuto mammario, risparmiando capezzolo e cute;
3) posizionamento di un espansore che viene riempito gradualmente con soluzione salina, per creare
spazio per la protesi definitiva;
4) dopo alcuni mesi, intervento per sostituire l’espansore con una protesi definitiva. (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
BERREMMO Meno VINO, se avessimo bicchieri più piccoli?
La domanda perfetta per le feste natalizie in un articolo che sottolinea come le
dimensioni dei calici siano aumentate di sette volte negli ultimi 300 anni.
Le dimensioni (del bicchiere) contano, nel determinare quanto beviamo? Probabilmente sì, se
consideriamo come è cambiato il tipico calice di vino negli
ultimi tre secoli. Dal 1700 ad oggi, le dimensioni medie del
bicchiere da rosso o da bianco sono cresciute di quasi 7 volte,
passando dai 66 ml di capienza di un calice di 300 anni fa ai
449 ml di oggi. Un tipico bicchiere di vino settecentesco ne
conteneva la metà rispetto al più piccolo calice disponibile (da
125 ml). A prendere le misure al consumo di vino è un articolo
L'evoluzione dei calici di vino negli ultimi tre secoli
pubblicato sul British Medical Journal, tradizionalmente
dedicato ad argomenti più leggeri, senza però perdere il rigore dei paper scientifici.
In base allo studio che ha analizzato la capienza di 411 bicchieri di vino inglesi in uso nell'arco di tre secoli,
la maggiore disponibilità di vino e i minori costi di produzione avrebbero reso la bevanda più alla portata di
tutti. I progressi nella lavorazione del cristallo avrebbero poi permesso di produrre bicchieri più grandi.
CRESCITA ESPONENZIALE. Dal 1960 al 1980, complici alcune leggi più permissive sui consumi, la
quantità di vino bevuto sarebbe quadruplicata. Dal 1980 al 2004, sarebbe ulteriormente raddoppiata.
E la domanda di calici sempre più capienti avrebbe dato il suo contributo all'aumento dei consumi (ma è un
gatto che si morde la coda: potrebbe anche essere nata per il maggiore apprezzamento del vino).
È GIÀ FINITO... Secondo alcuni esperti di consumo di vino, bicchieri più capienti potrebbero spingerci a
bere di più in modo analogo ai piatti molto grandi che non sembrano saziarci mai (perché appaiono sempre
"vuoti"). Da un lato infatti, un contenitore più grande ci spinge a riempirlo di più; dall'altro la stessa
quantità di vino, in un calice extralarge, sembra minore. Il bicchiere sembra poco pieno, e viene voglia di
ordinarne un altro: gli scienziati hanno provato a servire la stessa quantità di vino in bicchieri di diversa
misura nei bar di Cambridge. I calici più grandi hanno fatto aumentare le vendite del 10% - il vino al loro
interno sembrava non bastare mai. Riflettere sulle dimensioni dei bicchieri potrebbe contribuire a
consumi più moderati. (Salute, Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1249
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
1800 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI:
“Concerto di Natale, Giuramento di Galeno e Medaglie alla
Professioneâ€
Una partecipazione delle grandi occasioni è stata quella dedicata a tutta la Categoria.
Ha inizio con un concerto di Natale tenuto dal Coro delle Voci Bianche del Teatro di
San Carlo e un ricordo per i Colleghi scomparsi nell’ultimo anno ed alle parole del
Presidente Santagada il teatro si è alzato in piedi tributando un caloroso applauso..
PAGINA 7
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Anno VI – Numero 1249
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
CONCERTO DI NATALE E INAUGURAZIONE
Orchestra dei Coro delle Voci Bianche del Teatro di San Carlo; Sindaco di Napoli
PAGINA 8
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Anno VI – Numero 1249
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
PREMIO SOLIDARIETÀ
Premio solidarietà all’On. Mara Carfagna; Don Tonino Palmese
PAGINA 9
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Anno VI – Numero 1249
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
PREMIO CADUCEO, SANITÀ, 70 e 60 ANNI DI LAUREA
Premio Caduceo al dr. C. Boscia e per i 70 anni di laurea al Prof. Sinno
PAGINA 10
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Anno VI – Numero 1249
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
PREMIO AI 50, 40 e 25 ANNI DI LAUREA
Premio ai Colleghi con 50, 40 e 25 anni di laurea
PAGINA 11
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Anno VI – Numero 1249
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
GIURAMENTO DI GALENO
Giuramento di Galeno per i neolaureati
PAGINA 11
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Anno VI – Numero 1249