Anno VI – Numero 1253
AVVISO
Ordine
1. Caduceo
d’Oro 2017 e
Giuramento di Galeno
2. Da UN FARMACO PER
TUTTI a UNA VISITA PER
TUTTI
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Il freddo fa dimagrire?
4. Fumo, che effetto ha su
ossa e articolazioni?
Mercoledì 27 Dicembre 2017 – S. Giovanni Evangelista
Proverbio di oggi………
Pare nu' maccarone senza pertuso E' un uomo senza personalitÃ
…
IL FREDDO FA DIMAGRIRE?
Il modo in cui l’organismo reagisce alle basse temperature dipende
anche dalla flora batterica.
In generale sì, il freddo fa dimagrire, perché quando le
temperature si abbassano il corpo brucia più grassi.
Uno studio ha dimostrato che questo fenomeno
dipende, in parte, anche dai microrganismi che
abitano nel nostro intestino: la composizione della
Pare però che qualche grado
flora batterica intestinale (il microbiota) cambia
in meno possa farci bruciare
più calorie
infatti a seconda della temperatura esterna.
Prevenzione e Salute
I ricercatori hanno studiato un gruppo di topi facendoli vivere per 10 giorni a 6
5. CIBI CANCEROGENI e
CIBI che PREVENGONO gradi centigradi. Quindi hanno analizzato la composizione della loro flora
il CANCRO: Ecco cosa batterica e hanno visto non solo che il freddo l’aveva alterata, ma anche che i
Mettere a Tavola (e cosa topi avevano perso grasso corporeo. Trapiantando questa flora in un altro
Evitare o Limitare)
gruppo di topi, si è visto che ciò migliorava il loro metabolismo del glucosio e la
tolleranza alle basse temperature, provocando inoltre una perdita di peso.
ABBASSO IL TERMOSTATO. Secondo un altro studio, vivere in una casa fredda
può contribuire a mantenere il peso sotto controllo.
Stare al freddo, infatti, fa aumentare in modo significativo la quantità di energia
che consumiamo, facendoci bruciare calorie per preservare l’equilibrio termico.
Questo avviene tramite i brividi, che sono contrazioni muscolari ritmiche, ma
Meteo Napoli
soprattutto attraverso il metabolismo del tessuto adiposo.
Mercoledì 27 Dicembre
L’ATTIVITÀ DEL GRASSO BRUNO. alle basse temperature diventa più attivo il
ï‚· Nuvoloso
grasso bruno, che attinge alle riserve di grasso dell’organismo per produrre
Minima: 11° C
calore, e così contribuisce a ridurre la massa grassa. La stessa funzione non è
Massima: 15 °C
invece svolta dal grasso bianco, che immagazzina le calorie di troppo che
Umidità :
assumiamo con il cibo e si accumula sul girovita.
Mattina = 52%
BASTA IL FREDDO PER STARE A DIETA? A risultati simili era già giunto un
Pomeriggio = 53%
gruppo di studiosi giapponesi, secondo i quali trascorrere due ore al giorno a
una temperatura di 17 gradi favorisce l'eliminazione di grasso corporeo.
Attenzione: per mantenere un peso forma e non ingrassare non basta. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1253
PREVENZIONE E SALUTE
CIBI CANCEROGENI e CIBI che PREVENGONO il CANCRO
Ecco cosa Mettere a Tavola (e cosa Evitare o Limitare)
Non c’è più alcun dubbio: almeno 3 casi di cancro su 10 sono dovuti a quello che mangiamo.
È altrettanto certo che la dieta mediterranea svolge una funzione protettiva:
molti studi dimostrano che
 un regime ad alto contenuto di calorie,
ricco di grassi animali, carni rosse,
insaccati e povero di fibre è associato a un
aumento dei tumori.
Viceversa, diete ricche di fibre (cioè caratterizzate
da un alto consumo di frutta e vegetali) sembrano
avere un ruolo protettivo.
 Anche l’abuso di alcol, il sovrappeso,
l’obesità e la scarsa attività fisica fanno lievitare il rischio di un tumore.
Ma cosa fa davvero bene o male e perché?
Lo abbiamo chiesto a Lucilla Titta, nutrizionista e coordinatrice del Progetto SmartFood dell’Istituto
Europeo di Oncologia di Milano e autrice, insieme alla giornalista Eliana Liotta, del libro «La dieta
smartfood», pubblicato da Rizzoli nel 2016.
Merendine, dolci e prodotti da forno: NO
Riconoscere questi alimenti è molto semplice, in generale sono prodotti che hanno
subito diverse lavorazioni e raffinazioni, sono poveri di acqua e fibre, e ricchi di
grassi e zuccheri.
«Dolciumi, biscotti, merendine, snack e gelati, ma anche grissini, cracker e pane
bianco sono alimenti ad alto indice glicemico e altamente energetici, possono quindi favorire lo sviluppo
sovrappeso e obesità , che a loro volta fanno lievitare il rischio di sviluppare un tumore - spiega Titta -.
Le maggiori cause dei chili in eccesso, sono rappresentate da scorrette abitudini alimentari e da un’elevata
sedentarietà , mentre mantenersi nell’intervallo del normopeso può essere uno dei migliori
comportamenti in grado di prevenire l’insorgenza del cancro».
Inoltre una dieta ricca di fonti di carboidrati ad alto indice glicemico porta a un aumento dei livelli di
glucosio nel sangue e conseguentemente di insulina, che sembrano coinvolti nell'eziologia di diversi tumori
Carni rosse e insaccati: NO
«Sappiamo - che consumo di carne rossa (bovina, suina, ovina, caprina,
eccetera) oltre i 500 grammi alla settimana e di carne conservata (salumi,
insaccati, affettati) oltre i 50 grammi settimanali aumenta il rischio di
tumore del colon retto con evidenza convincente.
I motivi per cui il consumo eccessivo di carne rossa aumenterebbe il rischio
di tumore al colon non sono del tutto chiari:
una delle ipotesi suggerisce che ad un consumo di grassi animali si possa
associare la formazione di una flora batterica intestinale favorevole all’insorgenza di tumore.
Si tratta di dati di osservazione su ampie fasce di popolazioni che hanno messo così d’accordo la comunitÃ
scientifica sul fatto che esiste una correlazione convincente tra l’aumento del rischio di cancro al colon e
l’elevato consumo di carne rossa e carne lavorata e conservata.
Così come gli studi osservazionali su larga scala hanno dimostrato una associazione chiara tra consumo di
fibra e protezione dai tumori».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1253
Bevande zuccherine e alcoliche: NO
Le bevande dolci (come le bevande gassate ma anche the freddo in
bottiglia/lattina e succhi di frutta) hanno un ruolo cruciale nell’aumento del
peso, soprattutto se consumate con regolarità .
«Questo effetto negativo non è dato soltanto dall’apporto calorico di questi
alimenti e bevande - ricorda Lucilla Titta -, bensì dalla loro incapacità di
saziare portando quindi a un loro consumo smodato. Il consiglio per la prevenzione di sovrappeso e obesitÃ
(e quindi indirettamente di molti tipi di cancro) è quello di non consumarle.
È poi ormai accertato a livello scientifico che l’eccesso di alcol, indipendentemente dal tipo di bevanda, è
legato a un aumento del rischio di cancro. Per una buona prevenzione oncologica la raccomandazione
sarebbe quella di evitare il consumo di bevande alcoliche o consumarne piccole quantità ».
Sale: NO
«Il tumore dello stomaco è, secondo il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro,
l’unico tipo di tumore per cui è stata riscontrata un’evidenza probabile tra consumo
di sale e aumentato rischio - ricorda Titta -.
Le evidenze indicano che l’effetto del consumo di sale sull’insorgenza di tumore allo
stomaco è principalmente dovuto ad un consumo regolare di cibi conservati con il
sale. Le linee guida nazionali e internazionali raccomandano un consumo non
superiore ai 5 grammi al giorno di sale».
Per diminuire l’aggiunta del sale alle preparazioni casalinghe è consigliato l’utilizzo di spezie, erbe
aromatiche, marinature con limone o aceto. Per quanto riguarda il sale contenuto nei prodotti lavorati e
conservati, che rappresenta la maggior parte del sale consumato, può essere utile leggere le etichette e le
tabelle nutrizionali dei prodotti, ricordando che 0.4 grammi di sodio equivalgono a 1 grammo di sale.
Caffè: SÌ
Da un recente aggiornamento del Fondo mondiale per la Ricerca sul Cancro si
evince che bere abitualmente caffè può ridurre il rischio di cancro al fegato:
 la ricerca mostra una riduzione del rischio del 15% associato al consumo di
una tazza al giorno.
E altre recenti indagini ipotizzano una protezione anche dal carcinoma alla prostata.
«Tuttavia non è possibile prevedere il rischio esatto associato al consumo di un determinato numero di
tazze di caffè.
I risultati dei recenti studi pubblicati sull’effetto del caffè sono quindi positivi rispetto alle convinzioni del
passato, in cui bere caffè era considerata un’abitudine poco salutare. Il probabile effetto protettivo del
caffè potrebbe essere attribuito sia alla caffeina sia alle altre sostanze protettive come i polifenoli, di cui il
caffè è molto ricco».
Pomodoro & co. SÌ
Carote, pomodori, peperoni dolci e piccanti, zucca, anguria e albicocche
contengono tante varietà di carotenoidi, micronutrienti che hanno dimostrato di
essere protettivi nei confronti del tumore del polmone e delle alte via
respiratorie. «Il pomodoro, oltre all’alfacarotene, contiene anche licopene che,
stando ad un’indagine pubblicata di recente sull’American Journal of Clinical
Nutrition ha una particolare efficacia nel proteggere i polmoni.
Il licopene è senz’altro il carotenoide più studiato per i suoi effetti benefici, viene anche impiegato
nell'industria alimentare come colorante e viene indicato in etichetta con il codice E160d. Come potete
capire, quindi, non sempre una sigla sconosciuta presente nell'elenco degli ingrediente deve rappresentare
un composto pericoloso per la salute».
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Anno VI – Numero 1253
Aglio: SÌ
Il consumo regolare di aglio rappresenta un probabile fattore protettivo per il
cancro del colon retto. Studi su modelli animali e cellulari hanno messo in luce
l’azione dell’allicina, composto solforato, nell’inibizione della proliferazione
tumorale.
Cereali integrali: SÌ
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha messo in luce numerosi effetti benefici
legati al consumo regolare di alimenti ricchi di fibra alimentare, tanto che
nell’ultima revisione della Società Italiana di Nutrizione Umana è presente anche
un quantitativo giornaliero raccomandato di fibra, equivalente a circa 25 grammi
al giorno per un adulto medio.
Una dieta ricca di alimenti vegetali che apporti almeno 25 grammi al giorno di fibra rappresenta infatti un
fattore protettivo convincente. «Tuttavia - dice Titta -, dalla letteratura scientifica emerge che già con
un’assunzione giornaliera di 10 grammi di fibra alimentare, il rischio di tumore del colon retto si riduce del
10%. Per raggiungere più facilmente il consumo raccomandato risulta fondamentale mangiare almeno una
volta al giorno cereali integrali, come pane e pasta integrali o cereali in chicco e gradualmente sostituirli ai
cereali raffinati usati abitualmente. In questo modo, oltre a contribuire all’apporto di fibra alimentare, si
introduce una quota maggiore di vitamine e sali minerali».
Verdura a volontà : SÌ
Tra gli effetti benefici indagati rispetto al consumo quotidiano di almeno 400
grammi al giorno di verdura, le evidenze più robuste sono legate a una
prevenzione delle malattie cardiovascolari e del rischio di cancro al colon, uno dei
tumori più frequenti nella popolazione occidentale.
I meccanismi proposti alla base di questo effetto sono diversi: per esempio,
 la fibra contenuta nella verdura sembra migliorare la composizione della microflora intestinale.
I microrganismi intestinali sono infatti in grado di fermentare la fibra producendo una serie di effetti
benefici per l’organismo. Inoltre, la fibra sembra essere utile nel diminuire l’assorbimento di grassi,
zuccheri e colesterolo.
Latte: SÌ
Il latte rappresenta un probabile fattore di riduzione del rischio di cancro del colon
retto.
«Le evidenze scientifiche - mostrano, per un consumo di 200 gr. al giorno di latte, una
riduzione del rischio del 7 %, sia per gli uomini sia per le donne. Non sembrano esserci differenze tra latte
intero e scremato e l’effetto protettivo può essere in parte spiegato dall’azione del calcio (introdotto con la
dieta o con integratori), che promuove la corretta differenziazione delle cellule del colon retto.
Una grossa analisi di diversi studi che coinvolge circa 500mila individui (seguiti per molti anni, da 6 a 16) ha
portato alla diagnosi di 4.992 casi di carcinoma colonrettale, mostrando una riduzione del 22 % del rischio
nelle persone con un alto consumo di calcio».
Tipi di cottura
Cuocere a lungo gli alimenti ricchi di carotenoidi (pomodori e carote), possibilmente
con l’aggiunta di grassi salutari come l’olio extravergine di oliva, rende più disponibili e
assimilabili le molecole protettive. Durante la cottura o altri processi di lavorazione in
alcuni casi si possono formare sostanze con attività cancerogene come amine
eterocicliche (HCAs), idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e composti N-nitrosi (NOC). I prodotti più a
rischio sono la carne fresca alla brace e carne lavorata per la conservazione: la concentrazione di tali
sostanze negli alimenti aumenta in maniera proporzionale alla temperatura di trattamento.
(Salute, Corriere)
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Anno VI – Numero 1253
SCIENZA E SALUTE
FUMO, CHE EFFETTO HA SU OSSA E ARTICOLAZIONI?
Fumo nemico di ossa e articolazioni. Anche questi tessuti – al pari di tutti gli altri tessuti
dell'organismo – subiscono le conseguenze dell'assuefazione al fumo di sigaretta.
Oltre ai rischi che immediatamente vengono associati a questa dipendenza, dal rischio di tumore al
polmone e di altre neoplasie ai problemi cardio-cerebrovascolari, ce ne sono altri che riguardano
l'apparato osteo-articolare.
Ecco l'impatto del fumo su questi tessuti, un ulteriore motivo
per smetteredefinitivamente con il fumo o per non cominciare a fumare del
tutto.
Osteoporosi
L'Aaos, l'American academy of Orthopaedic surgeons, ricorda come il fumo di
sigaretta sia deleterio per la salute delle ossa con l'invecchiamento.
Un problema tipico della terza età , ma che si può controllare da quando si è più
giovani, è l'osteoporosi.
Questa condizione, caratterizzata dalla riduzione della massa ossea, aumenta a
sua volta il rischio di frattura negli anziani. Ebbene i fumatori hanno dal 30% al
40% in più di probabilità in più di fratturarsi l'anca, riferisce la società scientifica.
Questo perché il fumo :
 ridurrebbe l'afflusso di sangue alle ossa;
 la nicotina rallenterebbe la produzione di osteoblasti, ovvero le cellule che formano la matrice
dell'osso;
 il fumo ridurrebbe poi l'assorbimento di calcio dalla dieta, il microelemento necessario per la
mineralizzazione del tessuto osseo e sembrerebbe interferire con il metabolismo degli estrogeni, gli
ormoni fondamentali per sviluppare un forte apparato scheletrico tanto negli uomini quanto nelle
donne.
Malattie autoimmuni
La dipendenza dal fumo di sigaretta rappresenta uno dei fattori di rischio di una delle principali malattie
autoimmuni, l'artrite reumatoide.
La patologia si caratterizza per un forte stato infiammatorio che interessa le articolazioni. L'infiammazione
associata allo stress ossidativo, la produzione di autoanticorpi e il contributo alla produzione di molecole
pro-infiammatorie sono i possibili meccanismi che spiegherebbero la relazione tra il fumo e l'artrite
reumatoide nei soggetti geneticamente predisposti.
Diverse ricerche hanno inoltre approfondito l'impatto del fumo di sigaretta sul lupus, una patologia
autoimmune che può coinvolgere diversi organi e tessuti tra cui quelli articolari.
Il fumo può peggiorare gli effetti della patologia, rendere il paziente più suscettibile alle infezioni, ad
esempio, come ricorda la Lupus Foundation of America.
Mal di schiena
Il fumo è un elemento peggiorativo del mal di schiena, una delle condizioni più debilitanti al mondo.
Nel 2012 uno studio della University of Rochester ha seguito per otto mesi oltre 5.300 pazienti in
trattamento per disturbi alla colonna vertebrale. Il team ha dimostrato che i fumatori accusavano più
dolore dei non fumatori o di chi avesse smesso.
L'esposizione al fumo di sigaretta interferirebbe con la funzione delle cellule del sistema nervoso periferico
e infine cambierebbe il modo in cui il dolore viene elaborato oltre a ostacolare il trasporto dell'ossigeno
ai tessuti. (Salute, Sole 24ore)
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Anno VI – Numero 1253
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
1800 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI:
“Concerto di Natale, Giuramento di Galeno e Medaglie alla
Professioneâ€
Una partecipazione delle grandi occasioni è stata quella dedicata a tutta la Categoria.
Ha inizio con un concerto di Natale tenuto dal Coro delle Voci Bianche del Teatro di
San Carlo e un ricordo per i Colleghi scomparsi nell’ultimo anno ed alle parole del
Presidente Santagada il teatro si è alzato in piedi tributando un caloroso applauso..
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1253
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
CONCERTO DI NATALE E INAUGURAZIONE
Orchestra dei Coro delle Voci Bianche del Teatro di San Carlo; Sindaco di Napoli
PAGINA 8
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Anno VI – Numero 1253
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
PREMIO SOLIDARIETÀ
Premio solidarietà all’On. Mara Carfagna; Don Tonino Palmese
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1253
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
PREMIO CADUCEO, SANITÀ, 70 e 60 ANNI DI LAUREA
Premio Caduceo al dr. C. Boscia e per i 70 anni di laurea al Prof. Sinno
PAGINA 10
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Anno VI – Numero 1253
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
PREMIO AI 50, 40 e 25 ANNI DI LAUREA
Premio ai Colleghi con 50, 40 e 25 anni di laurea
PAGINA 11
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VI – Numero 1253
CADUCEO D’ORO 2017 - ALCUNI dei MOMENTI:
GIURAMENTO DI GALENO
Giuramento di Galeno per i neolaureati
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Anno VI – Numero 1253