Anno I – Numero 17 Martedì 25 Settembre 2012, S. AURELIA COSTUME E SALUTE Notizie in Rilievo • Costume e Salute 1. Tumori al cervello: telefonini e cordless aumentano rischio glioma • Alimentazione e Salute 2. Dal succo di pompelmo nuova speranza per il cancro • Società e Salute 3. Parolacce in televisione: così gli adolescenti diventano aggressivi • Prospettive e Professione 4. Farmacia: aggregazioni o catene? • Ricerca e Salute 5. Scompensi cardiaci: a innescarli è la troponina TUMORI al CERVELLO: TELEFONINI e CORDLESS AUMENTANO RISCHIO-GLIOMA L'utilizzo per 10 anni di telefoni cellulari, cordless e, in generale, apparecchi senza fili, può arrivare a moltiplicare il rischio di sviluppare il glioma, una forma di cancro al cervello. Telefonini e affini ancora una volta sotto osservazione: la scoperta questa volta è di un gruppo di studiosi svedesi guidati da Lennart Hardell, del Dipartimento di oncologia dell'ospedale universitario di Örebro, che hanno pubblicato i risultati sulla rivista "Pathophysiology". Gli scienziati precisano che il pericolo è massimo per bambini e adolescenti, aumenta con l'incrementare delle ore d'impiego ed è maggiore se i telefoni wireless vengono usati sempre con lo stesso orecchio. RISULTATI: utilizzare telefoni cellulari per più di 10 anni, dallo stesso lato, aumenta le probabilità di sviluppare un glioma di 2,9 volte. E con lo stesso utilizzo di telefoni cordless, le probabilità crescono di 3,8 volte. Per quanto riguarda il rischio di gliomi di alto grado, quelli più difficili da trattare, l'uso di cellulari allo stesso orecchio per oltre 10 anni provoca un aumento della probabilità di 3,9 volt, e l'impiego del cordless di 5,5 volte. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 17 ALIMENTAZIONE E SALUTE DAL SUCCO DI POMPELMO NUOVA SPERANZA CONTRO IL CANCRO Il succo di pompelmo potrebbe consentire di ridurre le dosi di farmaci assunte dai pazienti colpiti da cancro. Secondo uno studio coordinato da Ezra Cohen, esperto di cancro dell'Università di Chicago (Usa), pubblicato dalla rivista Clinical Cancer Research, la sua assunzione aumenta più di tre volte i benefici derivanti dall'uso del sirolimus, un farmaco originariamente utilizzato in caso di trapianto, ma efficace anche in caso di tumore. La combinazione tra succo di pompelmo e sirolimus potrebbe aiutare i pazienti ad evitare gli effetti collaterali causati da elevate dosi di questo farmaco. STUDIO E RISULTATI: gli autori dello studio hanno somministrato a pazienti affetti da forme incurabili di cancro: sirolimus da solo combinazione di sirolimus e ketoconazolo – un farmaco che aumenta di 5 volte i livelli del sirolimus sirolimus più succo di pompelmo. È stato, così, scoperto che: • la dose ottimale di sirolimus per trattare il cancro era pari a 90 mg alla settimana. Tuttavia, il farmaco dà gravi problemi intestinali già a dosi superiori a 45 mg. • L'assunzione contemporanea di ketoconazolo riduce la dose ottimale di sirolimus a 16 mg a settimana, • l’assunzione con il succo di pompelmo porta i livelli di assunzione del farmaco necessari a 2535 mg alla settimana. In realtà nessuno dei pazienti coinvolti nello studio è riuscito a sconfiggere il cancro, ma nel 30% dei casi i ricercatori sono riusciti a stabilizzarlo per un lungo periodo. Cohen ha spiegato che “il succo di pompelmo e i farmaci che agiscono con un meccanismo simile aumentano significativamente i livelli di molti farmaci nel sangue”. Questo effetto si basa sull'inibizione degli enzimi intestinali che degradano il sirolimus e molti altri farmaci. Rispetto al ketoconazolo, però, il succo di pompelmo non è tossico e non ha problemi di dosaggio massimo utilizzabile. Ciò, spiegano gli autori, mette a disposizione “un agente che può aumentare significativamente la biodisponibilità e ridurre i costi dei farmaci da prescrizione”. (Fonte: Salute 24, suggerito da B. Balestrieri, S. Colesanti, C. Cinquegrana, G. Pisano) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 17 SOCIETÀ E SALUTE PAROLACCE IN TELEVISIONE? Così gli adolescenti diventano aggressivi L'effetto risulta nel complesso ancora «moderato», ma la connessione sembra essere certa: se il linguaggio televisivo è poco educato, i ragazzi che lo ascoltano ci si abituano e tendono, di conseguenza, a utilizzarlo con una certa facilità. A mettere in evidenza la relazione tra il turpiloquio televisivo, il modo di parlare sboccato e un comportamento più aggressivo dei teenager è uno studio della Brigham Young University (Usa) e pubblicato su Pediatrics. STUDIO: I ricercatori hanno raccolto informazioni da 223 studenti delle scuole medie statunitensi rilevando che un certo tipo di programmi visti in tv è connesso a un certo modo di parlare e di relazionarsi con gli altri, in una sorta di reazione a catena: l'esposizione al turpiloquio è associata all'accettazione e all'uso di parolacce, che a loro volta influenzano l'aggressione fisica e relazionale. «Nel complesso si tratta di un effetto moderato - spiega Coyne - . Abbiamo anche eseguito studi statistici in senso opposto per verificare se in realtà fossero i ragazzi violenti a guardare certi programmi in tv, ma abbiamo rilevato che la nostra prima ipotesi statisticamente funziona meglio». «I bambini esposti alle profanità dei media pensano che quel linguaggio sia 'normale', tendono a ridurre le loro inibizioni sull'uso stesso del turpiloquio. I bambini che usano parolacce hanno più probabilità di aggredire gli altri». (Fonte: Salute 24, suggerito da T. Maggiore, L. Viviani, U. Trama) PROSPETTIVE E PROFESSIONE FARMACIA. AGGREGAZIONI O CATENE? SE NE PARLA A PHARMAEVOLUTION Questo il titolo del convegno promosso da Fenagifar per la seconda edizione della convention organizzata da Farmacia Servizi. Distefano: “L’obiettivo è confrontarsi sulle ipotesi del futuro sviluppo del mercato, della professione e delle prospettive occupazionali per le giovani generazioni di farmacisti”. "Una scelta professionale ed imprenditoriale: aggregazioni o catene?”. È questo il titolo del convegno proposto da Fenagifar per la II ediz. di Pharmevolution, organizzata da Farmacia Servizi Srl, che si svolgerà il 29 e 30 settembre a Mondello Lido (Palermo). “Le tematiche che saranno trattate affronteranno questioni di grande attualità che coinvolgono la nostra categoria. Infatti, in questo difficile momento storico, pieno di profondi cambiamenti e rapide evoluzioni, in cui, al mutare dello scenario socio-economico nazionale ed europeo, vengono emanati provvedimenti legislativi non sempre idonei agli interessi degli stessi utenti, occorre che il farmacista prenda coscienza sulla futura prospettiva professionale. I farmacisti titolari ed, in particolare, i giovani che si affacciano alla professione, hanno la necessità di comprendere la realtà nella quale si trovano e le possibili evoluzioni della stessa, al fine di poter fare le corrette valutazioni e idonee scelte professionali ed imprenditoriali”(Fonte: Farmacista online, suggerito da D. Carraturo, C. Meo) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 17 RICERCA E SALUTE SCOMPENSI CARDIACI. A INNESCARLI è la TROPONINA, fino ad oggi considerata solo MARKER DIAGNOSTICO E' una proteina del muscolo cardiaco, usata spesso come biomarker per gli attacchi cardiaci. Ma una ricerca svela che potrebbe avere anche un ruolo attivo negli scompensi e nelle insufficienza cardiache. Da qui l'idea che da "semplice" marker potrebbe trasformarsi anche in terapia. La troponina I, una proteina che si trova solo nel muscolo cardiaco, è uno strumento diagnostico importante come marker per l’infarto, visto che i suoi livelli nel sangue si alzano dopo circa 4-8 ore dall'attacco cardiaco per raggiungere il picco dopo uno o due giorni. Tuttavia, da oggi potrebbe essere ritenuta dalla comunità scientifica ancora più importante, visto che alcuni scienziati della Johns Hopkins School of Medicine hanno scoperto che oltre a funzionare da indicatore ha anche un ruolo attivo nello sviluppo di scompensi e insufficienza cardiaca. La scoperta pubblicata su Circulation, potrebbe portare a un nuovo strumento diagnostico e terapeutico, indispensabile per la cura di queste condizioni. La troponina agisce come un interruttore nella regolazione di rilassamento e contrazioni del cuore, nonché in risposta all’adrenalina come attivatore della risposta fight or flight - “combatti o fuggi” - che si innesca davanti a un pericolo o in situazioni di stress (una condizione caratterizzata ad esempio da sviluppo di tremore e sudorazione, o da aumento della frequenza cardiaca e dell’intensità del respiro). Ma secondo lo studio, quando questa non funziona bene sarebbe anche responsabile di una riduzione della capacità cardiaca di pompare il sangue in maniera efficiente. Per dimostrarlo gli scienziati hanno analizzato dei tessuti prelevati dal cuore di pazienti con patologie cardiache terminali e da persone decedute che avevano dato il consenso alla donazione di organi. Usando un metodo innovativo chiamato multiple-reaction monitoring (MRM), hanno così individuato nelle molecole di troponina prelevate dai campioni 14 punti critici, 14 siti lungo la proteina che potessero contenere ‘errori’ – come ad es. legami con altre molecole che non sarebbero dovuti esistere – capaci di accendere o spegnere enzimi e in questo modo innescare problemi cardiaci. Sei di questi erano precedentemente sconosciuti, e secondo gli scienziati potrebbero essere usati sia come marker diagnostici che come bersagli di terapie capaci di ripristinare la funzione cardiaca corretta. “Prima di oggi non potevamo sapere quali pazienti che hanno subito un attacco cardiaco svilupperanno ulteriori scompensi, ipertrofie cardiache, attività insufficiente del cuore, e quali invece recupereranno una normale funzione muscolare”, ha commentato Anne Murphy, cardiologa al Johns Hopkins Children's Center. “Monitorare questi siti nello specifico potrebbe essere un modo per aiutarci a predire e magari prevenire questo tipo di complicazione, su ogni paziente che ci si presenterà”. (Fonte: Farmacista online, suggerito da R. Iorio, M. Fusco, R. Marzano, G. Russo, R. Petrone)