Anno VII – Numero 1270
AVVISO
Ordine
1. Progetto “Un farmaco per
2.
tutti†e “Una Visita per tuttiâ€
Campagna di informazione sui
sintomi
premonitori
della
malattia di Alzheimer
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Nuovo test cerca 8 tumori
nel sangue
4. VITAMINA D: utile, ma
non sempre necessaria e
risolutiva
5. Zucchero, quali possibili
alternative?
Lunedì 22 Gennaio 2018 – S. Vincenzo Pallotti
Proverbio di oggi………
'E' cchiù facile 'ncappà 'nu terno 'a lotto,
ca 'ncappà 'na bbona mugliera
NUOVO TEST CERCA 8 TUMORI NEL SANGUE
Messo a punto dalla Johns Hopkins University di Baltimora, combina
l'analisi del Dna e proteine. Buoni i primi risultati sperimentali.
Dal sangue sarà possibile diagnosticare precocemente le otto più comuni
forme di tumore, sulla base di una nuovo test
che combina l'analisi del Dna e delle proteine
tumorali e ha un'affidabilità che varia dal 69
al 98% dei casi a seconda del tipo di cancro.
Lo descrivono sulla rivista Science i ricercatori
della Johns Hopkins University di Baltimora.
Il metodo, testato su mille persone già malate, è stato chiamato CancerSEEK.
Prevenzione e Salute
6. Malattie reumatiche: uno su Il gruppo di ricercatori è riuscito a valutare le mutazioni di 16 geni tumorali,
due ignora i fattori di insieme ai livelli di 10 proteine circolanti nel sangue, per il cancro del
rischio, come fumo e
 seno, fegato, ovaie, polmone, stomaco, pancreas, esofago e colon retto.
obesitÃ
Lo hanno provato su malati a cui erano stati diagnosticati tumori di diversa
7. Dall' estratto di aglio a
all'olio
di
camelina, gravità , e su 850 volontari sani. "Hanno cercato il Dna del tumore circolante nel
così si batte il colesterolo
sangue insieme ai livelli di alcune proteine, che possono essere indicative dello
sviluppo del cancro".
"Si tratta dunque di un test più completo e nuovo che potrà permettere una
maggiore personalizzazione della terapia, adatta ai malati che hanno
determinate caratteristiche genetiche".
A rendere ancora più affidabile l'esame è la probabilità bassissima che possa
Meteo Napoli
dare falsi positivi: nello studio sono stati solo 7 su più di 1000.
Lunedì 22 Gennaio
In alcuni casi il test è riuscito a dare informazioni anche sull'origine del tessuto
ï‚· Nuvoloso
malato, cosa risultata sempre difficile in passato. Nello studio la diagnosi è stata
Minima: 11° C
fatta a persone con un tumore senza metastasi, sulla base dei sintomi.
Massima: 15 °C
Il prossimo obiettivo sarà diagnosticare il cancro prima che compaiano i sintomi.
Umidità :
Costo: il costo di questo esame del sangue per 8 tumori potrebbe essere di
Mattina = 52%
circa 400 euro, più o meno quanto costano i singoli test di screening per un solo
Pomeriggio = 46%
cancro, come ad es.la colonscopia. (Salute, Repubblica)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1270
PREVENZIONE E SALUTE
MALATTIE REUMATICHE: uno su due ignora i FATTORI DI
RISCHIO, come FUMO e OBESITÀ
Presentata al Ministero della Salute la campagna #ReumaDays, promossa dalla Sir per
sensibilizzare i cittadini e spiegare come evitare queste patologie che colpiscono oltre 5
milioni di persone
COLPISCONO oltre cinque milioni di persone nel nostro Paese.
Ma delle malattie reumatiche gli italiani sanno poco e niente:
 metà della popolazione non sa che è possibile prevenirle e circa il 70%
ritiene che le principali cause siano il clima (freddo e umido) e
l'invecchiamento.
Questi, almeno, sono i risultati del primo sondaggio della campagna
itinerante #ReumaDays, che la Società italiana di reumatologia (Sir) ha svolto
a Rimini durante il suo congresso nazionale.
La campagna è stata presentata al Ministero della Salute a Roma e coinvolgerà altre dieci città italiane nel
corso di quest'anno. Dal sondaggio, inoltre, è emerso che solamente la metà delle 2mila persone che hanno
incontrato gli esperti della Sir nel capoluogo romagnolo ha correttamente indicato tra i fattori di rischio:
 gli stili di vita scorretti come l’eccesso di peso, il fumo e la sedentarietÃ
e che nove su dieci vorrebbe ricevere maggiori informazioni e notizie dagli esperti.
LA PREVENZIONE
"Durante la campagna itinerante insegniamo gli stili di vita sani e i campanelli d’allarme da tenere sotto
controllo", spiega Mauro Galeazzi, presidente nazionale Sir.
L’obiettivo è, infatti, quello di diffondere conoscenza e consapevolezza sulle oltre 150 malattie reumatiche,
che vanno da quelle a base infiammatoria come le artriti, il lupus eritematoso sistemico e la sclerodermia, a
quelle degenerative come l'artrosi, fino a disturbi metabolici come la gotta.
"Solo l’artrite e l’artrosi interessano il 16% degli italiani mentre l’osteoporosi il 7,6%", precisa Galeazzi.
Se non vengono curate in modo adeguato e tempestivo, evidenzia l'esperto, possono compromettere
seriamente la qualità della vita e diventa quindi di primaria importanza la prevenzione.
"Vanno seguite scrupolosamente alcune regole a partire dal controllo del peso corporeo.
Le sigarette devono essere eliminate perché, oltre a cancro e disturbi cardiovascolari, favoriscono
l’insorgenza di patologie autoimmuni sistemiche.
Si calcola che, in una persona geneticamente predisposta, il fumo aumenta di ben 15 volte il rischio di
artrite reumatoideâ€.
I CAMPANELLI D’ALLARME
I risultati della prima tappa della campagna #ReumaDays sono la riprova della necessità di promuovere
informazione ed educazione tra i cittadini attraverso incontri con medici ed esperti.
Gli specialisti della Sir saranno a disposizione in altre 10 città italiane per spiegare come cercare di
prevenire queste patologie, con incontri, questionari, distribuzione di materiale informativo (tra cui
l’opuscolo “Come prevenire e affrontare le malattie reumaticheâ€, realizzato da Sir).
"Insegneremo agli italiani come riconoscere i più evidenti segnali specifici - dolori articolari e muscolari
persistenti, stancabilità , rigidità osteoarticolare e lombalgia, mani fredde, secchezza oculare, sono sintomi
che contraddistinguono i disturbi reumatici.
Chi ne soffre deve quindi rivolgersi tempestivamente a uno specialista reumatologo.
Oggi abbiamo a disposizione terapie con le quali possiamo garantire la remissione della patologia e quindi
un ritorno a una vita normale. Tuttavia, in ancora troppi casi siamo costretti a intervenire quando è già tardi
e le cure risultano così meno efficaci". (Salute, La Repubblica)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1270
SCIENZA E SALUTE
DALL' ESTRATTO DI AGLIO A ALL'OLIO DI CAMELINA,
COSÌ SI BATTE IL COLESTEROLO
Tanti i rimedi promossi da ricerche scientifiche
L'estratto di aglio (meglio se invecchiato) aiuta a combattere
il COLESTEROLO CATTIVO (LDL), riducendolo negli obesi.
Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition
ESPEN e condotto presso l'Università della Florida, l'ultimo di una
serie di lavori in cui si rivelano i benefici di alcuni cibi e bevande
contro l'eccesso di questo grasso cattivo nel sangue.
Nel lavoro gli esperti hanno coinvolto 51 obesi dividendoli in due gruppi:
ï‚· al primo hanno dato per sei settimane un estratto di aglio, al secondo placebo.
Tutti dovevano scrupolosamente evitare di cambiare abitudini sia a tavola sia come attività fisica.
Ebbene
 dopo sei settimane solo le persone che avevano assunto estratto d'aglio presentano una riduzione
del colesterolo cattivo nel sangue
e anche dell'infiammazione cronica che è una condizione tipica in presenza di un forte eccesso ponderale
ed è un fattore di rischio per diverse malattie croniche.
Intanto un'altra ricerca ha rivelato che L'OLIO DI CAMELINA (da una pianta usata come biocombustibile e,
un tempo, per accendere le lampade) è un elisir per ridurre colesterolo, in quanto è ricco di acido alfalinolenico, un omega-3 salutare.
È emerso da una ricerca dell'Università della Finlandia orientale i cui risultati sono stati pubblicati su
Molecular Nutrition & Food Research.
Un'altra ricerca promuove MANDORLE e CIOCCOLATO contro il colesterolo 'cattivo' (LDL).
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of the American Heart Association.
Gli studiosi hanno preso in esame 31 persone, dai 30 ai 70 anni.
 Per un mese, i partecipanti non hanno mangiato nessuno degli alimenti nello studio.
 Nel successivo periodo di un mese, hanno invece assunto 42,5 grammi di mandorle al giorno,
 in una fase successiva hanno mangiato 43 grammi di cioccolato fondente in combinazione con 18
grammi di polvere di cacao
 in ultimo tutti e tre i cibi.
Lo studio ha mostrato che le mandorle consumate da sole abbassavano il colesterolo cattivo del 7% e
anche in combinazione col cioccolato risultavano ridotte le piccole particelle dense di LDL che sono un
fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
Infine uno studio dell'Università di Roma Tor Vergata ha dimostrato che assumere SUCCO DI BERGAMOTTO
genera un significativo aumento di colesterolo HDL (quello buono) e una diminuzione dell'LDL.
Insomma per chi soffre di colesterolo alto sono tante le armi che la tavola offre per tenerlo sotto controllo
e che possono essere usate in aggiunta a stili di vita sani e alle raccomandazioni mediche.
(Salute § Benessere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1270
SCIENZA E SALUTE
VITAMINA D: utile, ma non sempre necessaria e risolutiva
Poter contare su livelli adeguati di vitamina D è di aiuto per la salute: questo non significa,
però, che un’integrazione indiscriminata per ottimizzarne i
livelli sia consigliabile di routine alla popolazione generale.
A ricordarlo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista JAMA che
ha sottolineato come :
ï‚· gli anziani che assumono calcio e vitamina D hanno la stessa
probabilità di subire fratture di quelli che non seguono alcun trattamento.
Integrazione sì, ma solo in caso di effettiva necessitÃ
Lo studio in questione, non condanna o giudica inutile l’integrazione con vitamina D, ma ne sostiene
l’utilità solo quando, andando a dosarne effettivamente i livelli ematici, se ne registra una carenza.
Supplementare la sola vitamina D, senza ottimizzare i livelli di calcio, non ne garantisce l’adeguamento
effettivo dei livelli circolanti. In ogni caso, anche quando si segue una terapia di integrazione, vanno
costantemente monitorati i livelli per poter personalizzare al massimo la terapia.
Per quanto riguarda gli anziani con diagnosi di osteoporosi e carenza di vitamina D, è fondamentale oltre
a cercare di aggiustare i livelli di vitamina D, curare l’osteoporosi, con la somministrazione di farmaci
opportuni come possono esserlo i Bifosfonati e fornire il giusto apporto di calcio.
L’uso di contraccettivi orali è associato ad aumentati livelli di vitamina D
I livelli nel sangue di vitamina D, d’altra parte, dipendono da molteplici fattori: come ricorda uno studio, le
donne afro-americane in terapia con contraccettivi orali, possono contare su livelli più elevati di tale
vitamina, che scendono nel momento in cui, eventualmente, si abbandona l’assunzione di estrogeni.
A tal proposito «un recente studio conferma che i livelli di vitamina D sono ridotti nelle donne in
menopausa, con livelli pari al 60% circa dei valori minimi di normalità di estrogeni e che l’introito con la
dieta arriva a coprire solo un terzo circa del fabbisogno di vitamina D delle donne studiate.
Nelle DONNE in post-menopausa con bassi livelli di vitamina D che scelgono di avvalersi di una terapia
ormonale sostitutiva (TOS) potrebbe essere utile riconsiderare i livelli di vitamina D in terapia sostitutiva,
prima di iniziare la supplementazione, anche per meglio personalizzare le dosi da somministrare».
Raccomandazioni Generali: A tutte le età , infine, è opportuno ricordare come la maggior parte della
vitamina D si sintetizza per esposizione della pelle ai raggi del sole e che tale meccanismo tende a perdere
di efficacia con il progredire dell’età : in ogni caso le linee guida raccomandano
 un’esposizione quotidiana di viso, collo e braccia alla luce solare non filtrata da vetri e filtri solari,
 di almeno 10-15 minuti al giorno in estate e 20-30 minuti in inverno, senza esporsi nelle ore calde.
La vitamina D è scarsamente presente nei cibi, ma il suo assorbimento si ottimizza consumando
regolarmente anche i prodotti ricchi di calcio; ecco perché in un regime alimentare equilibrato non
bisogna eccedere nel consumo di alcol che con meccanismi diversi può interferire con i normali processi
metabolici dell’osso e nemmeno con quello di sale, che favorisce l’eliminazione del calcio con le urine.
Non bisognerebbe, consumare contemporaneamente cibi ricchi di calcio unitamente a quelli che possono
chelarlo come cibi integrali, ma anche spinaci, uva, fichi, cioccolato o caffè. Ecco perché
ï¶ una CENA fatta da ricotta, spinaci e pane integrale non rappresenta, per es., una SCELTA
OTTIMALE per garantirsi buoni livelli di calcio;
ï¶ un PASTO a base di un pesce che contiene vitamina D come aringa o salmone, accompagnato
anche da una manciata di frutta secca (ricca di calcio) seguito da un caffè, anche se accompagnato
da un’acqua molto ricca di calcio, NON è una buona abitudine, perché il caffè tende a peggiorare
l’assorbimento del calcio e quindi anche della vitamina D. (Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1270
SCIENZA E SALUTE
ZUCCHERO, QUALI POSSIBILI ALTERNATIVE?
Gli effetti negativi sulla salute di bambini e adulti, ha dato il via, già da qualche anno,
a campagne di informazione per ridurre il consumo di zucchero.
Almeno nei primi tempi, molte persone si affidano a zucchero di canna,
fruttosio oppure ai dolcificanti per non rinunciare completamente al sapore
dolce.
Fanno bene o esistono scelte migliori per mangiare meno zucchero?
«Molte persone trovano difficile rinunciare allo zucchero perchè, come
dimostrano molti studi, può agire sui particolari aree del cervello su cui agiscono anche sostanze che creano
dipendenza come nicotina e droghe, e rilascia alcune sostanze responsabili del senso di piacere ed
appagamento. Occorre tenere presente che lo zucchero non è solo utilizzato per dolcificare tè o caffè, ma
è presente e nascosto in molti prodotti, dai succhi di frutta alle bevande zuccherate, dalle caramelle al
cioccolato, al pane usato per gli hamburger e così via.
Ridurre il consumo di zucchero, quindi, non significa soltanto rinunciare allo zucchero nel caffè, ma cercare
di non abituarsi al sapore dolce, anche a quello dato dai dolcificanti.
Per farlo, può aiutare evitare o ridurre al massimo l’utilizzo dei dolcificanti, specie per i bambini,
abituandosi e abituandoli a bere acqua e non per forza bevande dolci.
Pertanto, chi desidera iniziare a seguire uno stile di vita più sano, perdere peso e ridurre il rischio delle
patologie associate all’obesità , dovrebbe sapere che:
1. lo ZUCCHERO DI CANNA grezzo, deve il suo colore dorato alla presenza di melassa. Preferire lo zucchero di
canna rispetto a quello bianco, non aiuta né ad abbattere il consumo di zucchero né a ridurre le calorie
2. lo ZUCCHERO INTEGRALE, non subisce alcun processo di raffinazione, mantiene inalterato il contenuto di
vitamine, minerali ed enzimi tipici della pianta da cui viene estratto, ma ha quasi le stesse calorie dello
zucchero bianco. Anche in questo caso, sostituire lo zucchero bianco con quello integrale non apporta
significativi benefici alla salute
3. il FRUTTOSIO: uno zucchero semplice che si trova nella frutta, nel miele e anche in piccole quantità in
alcune verdure, ha un potere dolcificante superiore allo zucchero bianco, pur avendo quasi le stesse calorie.
Il consumo di fruttosio provoca la formazione di acido urico che ha un ruolo nell’insorgenza di diabete,
obesità e steatosi epatica. Soprattutto in bambini e adolescenti, invece, l’eccessivo consumo di fruttosio,
contenuto in bevande zuccherate e succhi di frutta confezionati, ha sul fegato lo stesso effetto dell’alcol.
Anche in questo caso, sostituire lo zucchero con il fruttosio può non essere una buona scelta per la salute
4. DOLCIFICANTI DA ASSUMERE SENZA ECCEDERE NELLE QUANTITÀ:
ï¶ Saccarina, priva di calorie, dolcifica 500 volte più dello zucchero, ha un retrogusto amaro, e il suo consumo
può aiutare a ridurre il ricorso allo zucchero, abbattere le calorie e aiutare a gestire il sovrappeso
ï¶ Aspartame, pur avendo lo stesso potere calorico del saccarosio, lo zucchero bianco, si usa in piccolissime
quantità perché dolcifica 200 volte più dello zucchero. Può aiutare a ridurre la quantità di calorie e di
zucchero giornaliero ma chi soffre di fenilchetonuria, malattia genetica, deve evitarne il consumo
ï¶ Acesulfame K, con zero calorie, ha un potere dolcificante 200 volte superiore allo zucchero, ma non ha il
retrogusto amaro della saccarina e si trova in molti prodotti che riportano la dicitura “senza zuccheroâ€.
Scegliere questo tipo di dolcificante aiuta a limitare l’apporto calorico e tenere sotto controllo il peso
ï¶ Stevia, ovvero i glicosidi steviolici, sono dolcificanti estratti dalle foglie di una pianta chiamata Stevia. Circa
300 volte più dolce dello zucchero, ma con contenuto calorico quasi pari a zero, la stevia è “amica†anche
dei diabetici. Si può usare sia per dolcificare bevande sia prodotti da forno anche fatti in casa, ma è
consigliabile non eccedere nel suo uso per l’effetto lassativo che ne potrebbe conseguire
5. i polioli, XILITOLO E SORBITOLO, molto utilizzati in caramelle e gomme da masticare o dentifrici. Attenzione
a non superare le quantità raccomandate, perché possono avere effetto lassativo . (Humanitas)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1270
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: LOCANDINA CAMPAGNA INFORMATIVA per
IDENTIFICARE i SEGNI PREMONITORI dell’ ALZHEIMER
L’Ordine in collaborazione con Federfarma e Dementia Friendly ha predisposto una
locandina informativa per identificare i segni premonitori della malattia di Alzheimer.
Le Locandine e i
Volantini
saranno distribuite
nei prossimi giorni
a tutte le farmacie
di Napoli e
Provincia.
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1270
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI†e
“UNA VISITA PER TUTTIâ€
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia mediante
l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti
provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e
Aziende Farmaceutiche, nonché di organizzare visite
specialistiche gratuite attraverso il camper della salute
dell’Ordine.
Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad
assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto
“Un Farmaco per Tutti†ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio
dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare
in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove
forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.).
Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tuttiâ€, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti†andrebbe a
costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale†che merita di essere considerato e supportato in modo
sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1270
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1270