Anno VII – Numero 1280
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†e “Una
Visita per tuttiâ€;
2. Sussidio di solidarietÃ
3. Concorso Straordinario
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Laser per eliminare i peli?
5. Ecco
la
kisspeptina,
l’ormone del bacio che
aiuta il desiderio sessuale
Prevenzione e Salute
6. Artrosi alle ginocchia,
dalla paura del movimento
un freno all’attività fisica
7. Come si scelgono le lenti a
contatto e quando preferire
le «morbide» o le «rigide»
Meteo Napoli
Lunedì 3 Febbraio
ï‚· Variabile
Minima: 6° C
Massima: 14 °C
Umidità :
Mattina = 57%
Pomeriggio = 52%
Lunedì 3 Febbraio 2018 – S. Agata
Proverbio di oggi………
Vivere non è un piacere ma un dovere.....
PERCHÉ IL DIABETE COLPISCE I PIEDI?
Il diabete colpisce i piedi a causa di due patologie, la neuropatia e
l’arteriopatia, che insorgono come complicanza del diabete
– spiega il dr Giacomo Clerici, responsabile del Centro del Piede diabetico e per la
prevenzione delle amputazioni di Humanitas
Gavazzeni Bergamo.
La neuropatia è responsabile di ridotta
sensibilità e alterata anatomia del piede che
provocano anche una modificazione del
passo.
Nel paziente diabetico affetto da neuropatia,
possono comparire ulcerazioni sulla pianta
del piede.
Invece, se il paziente è affetto da arteriopatia, le ulcerazioni possono essere
presenti su tutta la superficie del piede, e non solo sulla pianta, a causa di una
riduzione del flusso di sangue che arriva al piede dovuta a ostruzioni o stenosi
delle arterie che vanno agli arti inferiori.
La causa delle ulcerazioni, in questo caso, è definita ischemica.
Prima della formazione dell’ulcera, in genere ma non sempre, il paziente
diabetico potrebbe avvertire formicolio agli arti inferiori, in caso soffra di
neuropatia, e dolore ai polpacci, soprattutto mentre si cammina, in caso di
arteriopatia, ma non sono rari i casi in cui non sono presenti sintomi.
Per questo motivo, il paziente diabetico affetto da neuropatia o arteriopatia
dovrebbe
 controllare ogni giorno la pelle dei piedi per verificare che non siano
presenti lesioni,
 prendersi cura dei piedi dall’igiene alla pedicure tagliando le unghie ed
eliminando calli,
 oltre a usare scarpe o plantari specifici per diabetici e non dimenticarsi di
farsi controllare a distanza di pochi mesi in un centro specifico.
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 2
Anno VII – Numero 1280
PREVENZIONE E SALUTE
COME E QUANDO SI MISURA LA FEBBRE?
QUALI TERMOMETRI SONO PIÙ AFFIDABILI?
A volte le misurazioni cambiano a distanza di poco tempo: meglio gli infrarossi, i digitali o il
«nuovo» termometro al galinstano? E perché gli anziani possono avere meno di 36 gradi?
Come facciamo a capire (in questo caso) se hanno la febbre?
Quando misuro la febbre a mio padre con il termometro digitale capita
che mi segnali due valori abbastanza differenti a distanza di poco tempo.
A volte poi la sua temperatura (ha 81 anni) risulta davvero troppo bassa e
quindi poco credibile. Come devo misurarla per avere un valore «certo»?
Che termometro utilizzare?
Risponde R. Manna, dir. del Centro di ricerca sulle febbri periodiche del
Policlinico Gemelli di Roma.
QUANDO E DOVE SI MISURA
Ci sono diverse variabili da tenere in considerazione quando si parla di temperatura corporea. Innanzitutto
la sede di misurazione: ascellare, rettale, orecchio, frontale, inguinale.
Sappiamo che la sede che rispecchia meglio il nostro stato di salute è quella rettale, ma siamo abituati a
tenere in considerazione anche le misurazioni “esterne†che comportano mezzo grado di differenza in
meno. La temperatura varia anche a seconda di quando la si misura: non dovrebbe essere fatto mai dopo lo
sport, dopo un bagno caldo, prima di mezz’ora dopo aver fumato, dopo aver mangiato, dopo essersi agitati
(specie nel caso di bambini).
CON CHE COSA
E arriviamo agli strumenti: i termometri a infrarossi (per esempio che misurano la temperatura della cute
sulla fronte o all’interno dell’orecchio) sono molto poco affidabili nel senso che avendo un riscontro
istantaneo sono più soggetti a variazioni.
Inoltre in questo caso bisogna stare attenti a otiti, contatto col cuscino, profondità di misurazione (perché
se vado troppo in fondo al canale uditivo la membrana timpanica è comunque più calda).
Anche i termometri digitali a basso costo sono misurazioni istantanee e quindi variabili: devono essere
tenuti ben fermi.
Se vogliamo avere una temperatura con misurazione analoga a quella che avevamo con il mercurio
possiamo affidarci al termometro a galinstano, una lega di gallio, indio e stagno che non inquina e che
permette (con più tempo) una misurazione sicura, perché volendoci qualche minuto, il risultato è come se
fosse la media delle temperature istantanee.
LA FEBBRE E GLI ANZIANI
Per quanto riguarda la bassa temperatura di Suo padre dobbiamo tenere conto che gli anziani in media
hanno temperature più basse perché il loro metabolismo è più basso (per i bambini è il contrario).
Se pertanto un anziano ha 38.5 è come se avesse 39.5.
Bisogna prendere già provvedimenti quando vediamo che un anziano ha 37.8, perché è un valore di
“febbre†dopo il quale l’anziano inizia a stare male e può manifestare disfunzioni anche dal punto di vista
cognitivo. Attenzione però anche alla dose di antipiretici a una certa età : se posso dare 1000 mg di
antipiretico a un adulto, non posso farlo con un anziano: suderebbe troppo col rischio di collassare. Meglio
dimezzare le dosi come con i bambini o farsi consigliare dal medico.
BASSA TEMPERATURA ATTENZIONE
Se invece la temperatura troppo bassa si registra in un adulto, si potrebbe iniziare a sospettare un
problema epatico, di tiroide o cardiaco. Parliamo di 0.5 - 1 grado in meno. È meglio in questo caso farsi
controllare da un medico perché potrebbe essere un segnale da non trascurare. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1280
SCIENZA E SALUTE
«VACCINI» CONTRO I TUMORI:
QUALI SONO E QUANDO FUNZIONANO DAVVERO
Negli ultimi anni è capitato con sempre maggiore frequenza di leggere notizie riguardanti
«vaccini anticancro» che aprono grandi speranze sulla possibilità di
prevenire i tumori, proprio come avviene con l’influenza o il morbillo.
In realtà questo è oggi possibile solo in due casi, mentre per la stragrande
maggioranza delle novità (tranne le sperimentazioni su veri e propri vaccini
antitumorali usati come cura per i malati e non per rendere immuni dal cancro)
in oncologia il termine «vaccini» è scorretto:
 si tratta in realtà di immunoterapia. Così come è scorretto illudersi leggendo di studi sui topi.
Il vaccino contro il Papillomavirus protegge dal cancro all'utero
Esistono 150 ceppi di Papillomavirus (detto virus Hpv), che si trasmettono per via sessuale e hanno un ruolo
chiave nell’insorgenza sia di lesioni precancerose (condilomi genitali) maschili e femminili che di vari
tumori: del collo dell’utero, della vulva, della vagina, dell’ano e della bocca.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato, in particolare, che l’Hpv è il principale responsabile dei tumori
del collo dell’utero (o cervice uterina). «In Italia si stima che ogni anno il Papillomavirus sia responsabile di
circa 6.500 nuovi casi di tumori in entrambi i sessi, circa 12mila lesioni anogenitali di alto grado nella donna
e almeno 80mila casi di condilomi genitali – spiega Francesco Cognetti, dir. dell’Oncologia Medica all’Ist.
Naz. Tumori Regina Elena di Roma. Malattie che potrebbero scomparire, o almeno diventare molto rare,
grazie alla vaccinazione dal 2007 offerta nel nostro Paese a tutte le a tutte le
ragazzine 12enni e nel 2017 estesa anche ai maschi».
Il vaccino contro l’epatite protegge dal cancro al fegato
Le epatiti B e C in forma cronica e l’abuso di alcol sono le cause scatenanti della
cirrosi epatica, che a sua volta rappresenta il maggiore rischio per i temibili e
spesso letali tumori del fegato. «Il vaccino contro l’infezione da virus B, che in Italia
viene obbligatoriamente praticato a tutti i neonati dal 1991, è utile a qualunque età per impedire lo
sviluppo di un epatocarcinoma – chiarisce Cognetti. In Italia sono stati diagnosticati nel 2017 circa 13mila
nuovi casi di cancro al fegato. Un nemico silenzioso, che soprattutto nelle prime fasi non dà segno di sé e
tende però a diffondersi in maniera piuttosto veloce: infatti, a 5 anni dalla diagnosi la sopravvivenza è del
20%, tra le più basse». L’unica forma di prevenzione contro il cancro al fegato consiste nell’evitare i più
comuni fattori di rischio, il consumo eccessivo di alcol e l’esposizione ai virus dell’epatite B e C, seguendo
anche abitudini alimentari sane. Infine, i malati di epatite cronica B o C e di cirrosi devono considerarsi
«sorvegliati speciali» e affidarsi a uno specialista per eseguire i giusti controlli.
I «vaccini» che non prevengono, ma curano: dove nasce l’errore
La confusione sul termine «vaccini» nasce circa 10 anni fa, quando sono arrivate le prime grandi speranze
legate all’immunoterapia, una nuova arma (accanto a chirurgia, chemio e radioterapia). «In sostanza – la
moderna immunoterapia non mira a prevenire la malattia (es. gli arcinoti vaccini contro influenza, morbillo,
varicella, eccetera), ma a far sì che, di fronte a un tumore già presente, l’organismo ritrovi la capacità di
difendersi. Poiché l’immunoterapia agisce rafforzando il nostro sistema immunitario nella sua lotta
contro il cancro, all’inizio si era utilizzato il termine di vaccinoterapia. Ma ci si è presto resi conto che
questa parola, nelle informazioni date al pubblico “non addetto ai lavoriâ€, faceva pensare ai comuni vaccini
che impediscono di ammalarsi. Mentre qui si tratta di un nuovo modo di curare il cancro. La comunitÃ
scientifica ha sostituito i fuorvianti "vaccinoterapia e vaccini", per adottare i più chiari "immunoterapia o
immunoncologia"».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1280
Immunoterapia: cos’è e a cosa serve davvero
L’immunoterapia sta rivoluzionando l’approccio al trattamento del cancro,
tanto che nel 2013 è stata proclamata la più importante scoperta scientifica
dell’anno.«Le cellule cancerose riescono a proliferare perché trovano il modo
di eludere i controlli e gli attacchi del nostro sistema immunitario – chiarisce
Cognetti -.
I nuovi farmaci immunoterapici, per lo più creati in laboratorio sulla base delle cellule cancerose estratte
dal singolo paziente, rendono più attivi i linfociti (le guardie armate delle nostre difese naturali) e riducono
la capacità delle cellule tumorali di mimetizzarsi o di bloccare la reazione immune.
Così aumentano le capacità di reazione del nostro sistema immunitario contro il nemico “cancroâ€,
insegnandogli come riconoscere e aggredire le cellule malate». Oggi esistono già diversi farmaci
immunoterapici disponibili (anche in Italia) per i malati con diverse forme di cancro, con risultati
promettenti in molte neoplasie per le quali c’erano poche speranze.
La «trappola» degli studi sui topi
«Non di rado hanno grande risonanza, sui media o in internet, studi
scientifici che aprono grandi speranze, ma fanno riferimento a ricerche di
laboratorio, su provette o cavie – dice Cognetti -.
Gli scienziati, che tanto tempo e fatica dedicano alle loro ricerche,
pubblicano gli esiti delle loro analisi e più hanno risonanza, maggiore è la
loro comprensibile soddisfazione.
Non bisogna però dimenticare che molto spesso quello che succede nei
laboratori e sui topi non ha poi riscontro nelle sperimentazioni sulle persone. Sono migliaia le ricerche che
ogni anno finiscono nel cestino, perché per i più svariati motivi ciò che appariva molto promettente
purtroppo non funziona nell’organismo umano.
E, anche nella migliore delle ipotesi, quando davvero poi si passa attraverso tutte le fasi di verifica e
approvazione di un farmaco (sono quattro, in tutto) ci vogliono in media 10 anni dagli incoraggianti esiti sui
topi alla reale cura dei malati».
Gli altri virus pericolosi: Helicobacter pylori e Epstein-Barr (EBV)
Secondo stime recenti almeno un tumore su sei è causato da infezioni:
oltre a Hpv e virus dell’epatite B e C, tra i principali imputati ci sono
l’Helicobacter pylori e il virus di Epstein Barr, per i quali ad oggi non
esiste un vaccino, ma ci sono delle cure.
«Oggi sappiamo - conclude l’esperto - che il virus di Epstein Barr membro
della famiglia degli Herpes virus, è pacificamente presente in quasi tutti
gli esseri umani, ma può causare malattie (la più nota è la mononucleosi
infettiva) e diversi tipi di tumore, compreso il carcinoma rinofaringeo,
uno dei tumori più comuni nel sud est asiatico, e varie forme di linfoma, fra cui il linfoma di Burkitt che
flagella i bambini in Africa.
E conosciamo la responsabilità del virus anche per il 5-10 per cento dei carcinomi gastrici, con una forma
istologica diversa da quella di altre neoplasie dello stomaco e che insorge perlopiù in giovani adulti.
Quanto all’Helicobacter pylor, abbiamo imparato che può causare soprattutto il cancro dello stomaco e, più
raramente, linfomi gastrici chiamati Malt, malattie a basso grado che regrediscono con l’eradicazione del
virus.
Dunque, combattendo le infezioni provocate da questi virus potremmo evitare una gran parte dei casi di
cancro che scatenano».
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1280
PREVENZIONE E SALUTE
“ALCOL: ZERO RISCHI SE IL CONSUMO È MODERATOâ€,
VERO o FALSO?
Molte persone ritengono che il loro “consumo moderato†di alcolici non
abbia rischi per la salute. Vero o falso?
Risponde il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e Immunologia Clinica dell’ospedale
Humanitas e docente all’Università di Milano.
FALSO
“Nonostante gli effetti siano più “silenziosi†rispetto
all’eccessivo consumo acuto di alcolici, anche il consumo
moderato di alcolici ha conseguenze sull’organismo – spiega
l’esperto -.
Se quindi la sbornia del sabato sera non è innocua per l’organismo, è
importante ricordare che per “abuso†di alcol si intende l’assunzione
giornaliera di due bicchieri e mezzo di bevande alcoliche per gli uomini, un bicchiere e mezzo per le donne.
Sia uso che abuso di alcol hanno dimostrato provocare effetti negativi sull’organismo, ad esempio sul
sistema immunitario, oltre che sul fegato e sul sistema cardiovascolare.
Per quanto riguarda il sistema immunitario, il consumo di alcolici, anche occasionale, può avere due
conseguenze: una minore efficacia delle difese immunitarie che espone il consumatore abituale di alcolici a
un rischio più elevato di contrarre malattie infettive; ma anche il suo opposto, ovvero un’eccessiva risposta
del sistema immunitario che può portare a sviluppare malattie autoimmuni.
Si tratta di una disfunzione del sistema immunitario che può portare a immunodeficienza e produzione di
autoanticorpi, cioè anticorpi che non mirano a contrastare elementi esterni pericolosi ma bersagliano
l’organismo stesso. Insomma, è come se le sostanze alcoliche mandassero in tilt l’organismo, rendendo
impossibile una risposta adeguata.
Dagli studi condotti, quindi, sembra che non esista nessun tipo di “consumo moderato†di bevande
alcoliche che possa limitare o evitare i danni all’organismo.
L’unico modo per ridurre il rischio a zero, rimane l’astensione totale dall’alcol.†(Salute, Humanitas)
GLI ANTINFIAMMATORI FANNO SALIRE LA GLICEMIA?
Problemi di schiena mi costringono a usare diclofenac e tiocolchicoside. Questi due
farmaci possono far innalzare i valori della glicemia? E ci sono problemi d’interazione
con la metformina. Come comportarsi nel caso in cui dovessi aggiungere alla cura il
betametasone?
Diclofenac e tiocolchicoside non hanno effetti diretti sulla glicemia e non interagiscono con la metformina;
per il diclofenac sodico sono descritti rari casi d’interazione con alcuni antidiabetici, ma non con la
metformina.
Il diclofenac è un potente antinfiammatorio e può peggiorare patologie talvolta presenti nei diabetici
(ipertensione, nefropatia).
L’altro farmaco é un cortisonico, e può aumentare temporaneamente i valori di glicemia. In questi casi è
bene intensificare il monitoraggio dei valori glicemici perché talvolta è necessario variare la terapia per il
diabete. (Salute, Corriere, M. Gallo Struttura Endocrinologia Oncologica, Azienda ospedaliera universitaria
Molinette, Torino)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1280
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
REGIONE CAMPANIA:
CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA
VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che
si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato uno specifico “Fondo di solidarietà †messo a bilancio nel 2018.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà ; le modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15
del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza
legale di primo livello. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per
ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30.
A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti
modalità : Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1280
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI†e
“UNA VISITA PER TUTTIâ€
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende
Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche
gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.
Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad
assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal
progetto “Un Farmaco per Tutti†ma anche forme di attività assistenziali,
il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della
SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in
collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di
prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.).
Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tuttiâ€, insieme al progetto “Un Farmaco per Tuttiâ€
andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale†che merita di essere considerato e
supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1280
AVVISO
le iscrizioni al corso sono ancora aperte.