Anno VII – Numero 1281
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†e “Una
Visita per tuttiâ€;
2. Sussidio di solidarietÃ
3. Concorso Straordinario
Lunedì 3 Febbraio 2018 – S.S. Paolo Miki e C
Proverbio di oggi………
Chi vo’ mettere pede a ogni preta, nun arriva a la casa.
LO SAI CHE IL REFLUSSO GASTRICO PUÃ’
CAUSARE ASMA?
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Lo sai che il reflusso
gastrico può causare asma?
5. Basterà un prelievo di
sangue per diagnosticare i
Tumori?
Prevenzione e Salute
6. Emicrania
vestibolare,
quando mal di testa e
vertigini coesistono
Meteo Napoli
Martedì 4 Febbraio
ï‚· Variabile
Minima: 6° C
Massima: 14 °C
Umidità :
Mattina = 57%
Pomeriggio = 52%
Si chiama asma da reflusso, si manifesta con tosse persistente, a volte
accompagnata da sibili, difficoltà a respirare quando si compie uno
sforzo fisico ed è causata dal reflusso gastrico
- spiega il dottor Tiziano Zurlo, responsabile dell’Unità Operativa di
Otorinolaringoiatria di Humanitas Mater
Domini –.
I sintomi irritativi tipici dell’asma da
reflusso sono causati dall’aggressione
della laringe provocata dalle sostanze
che compongono il refluo gastrico, come
acido cloridrico, pepsina e bile.
Per l’alta aggressività di tali agenti,
risalendo dallo stomaco alla laringe
possono provocare infiammazione della laringe, e quindi manifestarsi con
laringite, tosse, gocciolamento del naso e una sensazione di nodo alla gola, come
se si faticasse a respirare, che può aggravarsi con l’attività fisica.
Trattandosi di sintomi che potrebbero essere confusi con un’infezione
respiratoria, può capitare che il paziente ricorra alle terapie tipiche per risolvere
il mal di gola, iniziando dagli anti infiammatori e antibiotici, per finire al
cortisone, ma senza trarne beneficio.
Anzi, il rischio di peggiorare la situazione, aumenta. Per questo motivo, quando si
presentano questi sintomi, meglio evitare i rimedi fai-da-te e rivolgersi a uno
specialista in grado di effettuare una valutazione che escluda la presenza di altre
patologie che possono presentarsi con i medesimi sintomi.
E finalmente trovare beneficio dalla cura per il reflusso. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1281
PREVENZIONE E SALUTE
EMICRANIA VESTIBOLARE,
QUANDO MAL DI TESTA E VERTIGINI COESISTONO
L’associazione tra mal di testa e vertigini è un’associazione nota. Una forma di mal di testa in
cui il dolore è legato a questo disturbo della sensibilità spaziale è l’emicrania vestibolare.
Quali sono i sintomi che possono sollevare il sospetto di essere in
presenza di questo tipo di emicrania?
Ne parliamo con il dr Vincenzo Tullo, specialista neurologo e resp.
dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.
DOLORE E GIRAMENTI DI TESTA
Tra le prime cause di vertigini, quel disturbo in cui si ha la sensazione che il
corpo si stia spostando rispetto all’ambiente o viceversa, c’è proprio
l’emicrania vestibolare. Nella maggior parte dei casi le vertigini si
avvertono indipendentemente dai mal di testa.
Le vertigini possono presentarsi anche in altre forme di mal di testa:
«La CEFALEA DI TIPO TENSIVO, soprattutto se associata a contrattura muscolare cerviconucale, e la cefalea
cronica, soprattutto in presenza di disturbi del sonno e abuso di farmaci, possono essere associate a
vertigini», aggiunge il dottor Tullo.
«L’associazione cefalea e vertigini – può aversi anche in caso patologie vascolari cerebrali (dissecazione
dell’arteria vertebrale, ischemia o emorragia in fossa cranica posteriore), ipertensione endocranica,
neoplasie, infezioni cerebrali o sistemiche, traumi cranio-cervicali, malformazione di Arnold Chiari, disturbi
dell’omeostasi».
Per diagnosticare l’emicrania vestibolare si tengono conto di alcuni criteri definiti dall’International
Headache Society. Innanzitutto il paziente deve riferire almeno cinque crisi caratterizzate dai
cosiddetti sintomi vestibolari, di intensità moderata o severa, che durano da 5 minuti a 72h.
I sintomi vestibolari sono diversi:
 dalla vertigine interna, quando il soggetto avverte un movimento del corpo rispetto all’ambiente, alla
vertigine esterna, quando invece si pensa che sia l’ambiente a muoversi rispetto a sé.
E, ancora, la vertigine posizionale, indotta da un cambio di posizione della testa, la vertigine scatenata da
stimoli visivi o quella indotta dai movimenti del capo.
Possono essere presenti anche sintomi come i capogiri indotti sempre dal movimento del capo, con la
presenza di nausea.
Almeno la metà di questi episodi, inoltre, dev’essere associata ad almeno una delle caratteristiche tipiche
dell’emicrania: il dolore pulsante, il dolore unilaterale, un mal di testa aggravato dal semplice movimento
fisico come anche solo camminare, la fotofobia o la fonofobia (ovvero l’intolleranza a stimoli sonori e visivi),
l’aura visiva, cioè la rilevazione nel campo visivo di luci scintillanti e linee zigzag che possono, ad es.,
interferire con la lettura.
NON TUTTI I PAZIENTI SONO UGUALI
La diagnosi di emicrania vestibolare arriverà anche escludendo altri disordini vestibolari e naturalmente
tenendo conto dell’associazione con l’emicrania, con o senza aura. Il paziente potrebbe anche averne
sofferto in passato.
Ogni caso presenta un quadro di sintomi peculiare, ad es. relativamente alla durata degli episodi.
 Circa tre pazienti su dieci devono affrontare episodi che durano solo alcuni minuti;
 per tre pazienti su dieci la durata arriva ad alcune ore;
 il restante 30% circa invece è colpito da episodi che durano giorni.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1281
Il 10%, infine, affronta episodi ricorrenti da pochi secondi che si associano soprattutto alla vertigine indotta
dai movimenti del capo o da stimolazioni visive. In un singolo episodio non è detto che si manifestino tutti i
sintomi, è sufficiente che se ne manifesti uno. Gli episodi però possono essere anche intensi, severi,
impedendo dunque lo svolgimento delle attività quotidiane.
Per l’emicrania vestibolare è possibile ricorrere al trattamento farmacologico:
«Tra i farmaci si utilizzano la betaistina, la levosulpiride, la diidroergotamina, la cinnarizina, il
dimenindrinato, i cortisonici sempre e solo dopo un consulto medico specifico», spiega lo specialista.
Da non dimenticare lo stile di vita:
«L’approccio dietetico-nutrizionale e la regolarità del sonno possono contribuire a ridurre la frequenza e
l’intensità delle crisi di emicrania vestibolare. Una sana alimentazione deve prevedere un’adeguata
quantità di cereali, frutta, ortaggi, legumi e pesce e una giusta idratazione». (Salute, Humanitas)
SCIENZA E SALUTE
Basterà un prelievo di sangue per diagnosticare i Tumori?
Si chiama «biopsia liquida» e già ora serve per monitorare l’evoluzione della malattia e
adeguare le cure. Ma non basta ancora per arrivare a una diagnosi
Di «biopsia liquida» sentiremo parlare molto nei prossimi anni.
La biopsia liquida consiste nel
 raccogliere sangue, urine, ma anche saliva, e cercarvi svariate componenti tumorali.
Questa metodica si propone quindi, a prima vista, come alternativa alla biopsia tradizionale che, invece,
richiede
il
prelievo
del
tessuto
tumorale,
operazione non
sempre
semplice, come
per
esempio
quando
il
tumore è in una
posizione
difficile
da
raggiungere.
BIOPSIA LIQUIDA: che cos’è e come funziona il prelievo che analizza il DNA dei tumori
«Attraverso la
biopsia liquida si analizza il Dna del tumore, così è come se avessimo la sua “carta d’identità â€â€” spiega
Antonio Russo, dir. dell’Oncologia al Policlinico Giaccone di Palermo.
I risultati del test possono essere utili su più fronti:
 scegliere per ogni malato la terapia più indicata e anche verificare se la cura sta funzionando».
Alla ricerca di mutazioni
La ricerca di mutazioni del Dna tumorale rilasciato in circolo potrebbe anticipare la scoperta di un tumore
quando non è ancora visibile con le metodiche diagnostiche come TAC o risonanza magnetica.
«Occorre distinguere bene fra realtà e speranza — sottolinea Nicola Normanno, (Ist. Tumori Fondazione
Pascale di Napoli). Fra che cosa possiamo fare già oggi, cioè utilizzare la biopsia liquida per “scegliere il
farmaco giusto†in determinati tumori, e che cosa invece è oggetto di sperimentazione, cioè l’uso come
mezzo di diagnosi precoce o come alternativa alla biopsia del tessuto».
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno VII – Numero 1281
In che cosa consiste la Biopsia liquida?
Non è una vera «biopsia»
«Sul termine c’è non poca diatriba — risponde Russo, che è anche membro del consiglio direttivo
dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) —.
Con “biopsia†infatti storicamente si intende la rimozione di un tessuto e la sua analisi da parte di un
anatomopatologo per giungere a una diagnosi.
La biopsia liquida non utilizza però il tessuto ma un fluido biologico come sangue, urine o saliva.
Quindi con un semplice prelievo di sangue è possibile analizzare le cellule del tumore che si staccano dalla
massa principale (anche dette Cellule tumorali circolanti, Ctc) o frammenti di materiale genetico (Dna
tumorale circolante, ctDna) che si riversano in circolo, per avere importanti informazioni sulla
caratteristiche genetiche del tumore e, di conseguenza, per pianificare un trattamento più adeguato e
diversificato per ciascun paziente».
I VANTAGGI
Perché la biopsia liquida può «seguire» un tumore nel tempo?
«La biopsia tradizionale è una procedura invasiva — e non sempre praticabile per svariati motivi legati sia al
paziente, sia alla sede in cui si trova il tessuto da asportare.
Inoltre una biopsia classica fornisce una fotografia “istantanea†della malattia mentre sappiamo che il
tumore cambia le proprie caratteristiche nel tempo.
Abbiamo quindi bisogno di uno strumento che ci consenta di monitorare la malattia, registrare i suoi
cambiamenti e individuare le alterazioni genetiche che causano l’eventuale resistenza che può instaurarsi
nei confronti dei farmaci utilizzati fino a quel momento. Il prelievo di sangue è una procedura che può
essere ripetuta ogni volta sia ritenuto necessario. E ciò è un enorme vantaggio per seguire l’evoluzione
della malattia».
SOLO STRUMENTO COMPLEMENTARE
Oggi con la biopsia liquida si può già fare diagnosi certa di tumore ?
«No — chiarisce Normanno. Con la biopsia liquida, per ora, non si può fare diagnosi e l’analisi tissutale resta
fondamentale, soprattutto nelle prime fasi, per un corretto inquadramento diagnostico.
La biopsia liquida è uno strumento complementare, utile per ottenere una caratterizzazione molecolare del
tumore, per trovare biomarcatori che ci permettano di scegliere un farmaco invece di un altro».
I TEST IN VENDITA
I test attualmente in vendita che vanno a caccia di cellule cancerose nel sangue di persone sane, senza
sintomi, a che servono?
«Parliamo di esami che, tramite un prelievo di sangue e per una cifra variabile tra i 500 e i duemila euro,
promettono di intercettare eventuali cellule cancerose in circolo prima che si abbiano sintomi e che
qualsiasi indagine strumentale sia in grado di individuare il tumore.
Il progresso tecnologico oggi ha messo la comunità scientifica nelle condizioni di avere informazioni
dettagliate in campo molecolare, che prima non erano alla sua portata. Il fatto di conoscere alcuni aspetti
della “carta d’identità †genetica del cancro, però, non significa ancora sapere come utilizzare correttamente
queste informazioni all’interno di percorsi diagnostici e terapeutici virtuosi.
Il rischio è di dare troppo credito a fantomatici test che giurano di intercettare le cellule cancerose,
trasformando un’innovazione che ci potrebbe essere di grande aiuto in un prossimo futuro in una fonte di
informazioni troppo grezze per essere utilizzate, e con un grande impatto emotivo per la società , a rischio
di vivere sotto lo spettro di doversi per forza ammalare».
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Anno VII – Numero 1281
Quali, alla fine, i limiti principali della biopsia liquida?
BISOGNO DI CONFERME
«Come detto bisogna tener presente — riprende Normanno — che
 la biopsia liquida non fornisce le informazioni necessarie per la diagnosi di tumore.
Inoltre, nel caso in cui l’analisi del Dna tumorale circolante rilevi un’alterazione genetica specifica per un
tipo di tumore, il risultato del test è estremamente affidabile.
Se invece non si individua alcuna alterazione l’esito potrebbe non essere del tutto attendibile e, se
possibile, andrebbe effettuata una biopsia tradizionale per avere conferma».
I CASI IN CUI È INDICATA
Per quali tipi di tumori e pazienti è indicata la Biopsia liquida?
«Per tutte le neoplasie (solide e del sangue) si stanno studiando diversi campi di applicazione e tra questi la
possibilità di conoscere le mutazioni tumorali già alla diagnosi, così da potere utilizzare farmaci a bersaglio
molecolare o per separare i tumori a decorso aggressivo da quelli a decorso più favorevole — dice Antonio
Russo —.
Inoltre, la biopsia liquida potrebbe permettere di monitorare la comparsa di resistenze ai farmaci durante il
trattamento mediante dei prelievi seriali, poco fattibili oggi con il tessuto.
Altro aspetto, più scientifico, è che lo studio dei componenti rilevati con le biopsie liquide potrebbe
permetterci in poco tempo di comprendere meglio quali sono i meccanismi genetici più fini che comandano
e regolano la diffusione delle cellule maligne nell’organismo.
E magari di rivoluzionare, in futuro, il trattamento del cancro».
I PRIMI RISULTATI
La procedura è ancora sperimentale o è già usata nella pratica clinica?
«Le sperimentazioni negli ultimi 10 anni sono cresciute in misura esponenziale ed è per questo che ne
sentiremo parlare molto nel prossimo futuro — risponde Normanno —.
I primi risultati conclusivi sono quelli che riguardano il tumore del polmone non a piccole cellule: sappiamo
che, per questa forma di cancro, conoscere se il paziente presenta o meno una mutazione del gene EGFR è
fondamentale per una corretta scelta terapeutica.
La ricerca delle mutazioni di EGFR è generalmente effettuata su tessuto, ma può accadere che il campione
non sia valutabile o addirittura non sia disponibile a causa dell’inacessibilità della lesione.
In questo caso lo studio del Dna tumorale libero in circolo tramite la biopsia liquida è una valida alternativa,
già entrata nelle linee guida standard anche per monitorare l’eventuale insorgenza di resistenza a una
terapia . In entrambi i casi, il risultato ottenuto tramite biopsia liquida autorizza l’oncologo a scegliere un
trattamento specifico e consente l’accesso a terapie biologiche di nuova generazione».
I COSTI
La biopsia liquida è un esame costoso? «L’analisi per il paziente oncologico italiano è a costo zero, mentre il
prezzo per il Servizio sanitario nazionale – conclude Russo - dipende dalla tipologia di metodica che viene
utilizzata per eseguire l’analisi, ma si aggira attorno ai 500 euro:
 una cifra non bassa, ma che in realtà porta a grandi risparmi se così si somministrano, caso per caso,
i farmaci realmente “mirati†sul tipo di tumore».
(Salute,Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1281
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
REGIONE CAMPANIA:
CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA
VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che
si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato uno specifico “Fondo di solidarietà †messo a bilancio nel 2018.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà ; le modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15
del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza
legale di primo livello. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per
ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30.
A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti
modalità : Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
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Anno IV – Numero 1281
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI†e
“UNA VISITA PER TUTTIâ€
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende
Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche
gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.
Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad
assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal
progetto “Un Farmaco per Tutti†ma anche forme di attività assistenziali,
il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della
SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in
collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di
prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.).
Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tuttiâ€, insieme al progetto “Un Farmaco per Tuttiâ€
andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale†che merita di essere considerato e
supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1281
AVVISO
le iscrizioni al corso sono ancora aperte.