Anno VII – Numero 1284
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†e “Una
Visita per tuttiâ€;
2. Sussidio di solidarietÃ
3. Concorso Straordinario
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. il latte intero fa bene al
cuore,
aumenta
il
colesterolo buono
5. Cervello, cosa succede
quando non si dorme a
sufficienza?
6. Perché ogni tanto gli arti si
"addormentano"?
7. Menopausa, il calo degli
ormoni dietro il mal di
schiena?
Prevenzione e Salute
8. Dottore mi dica: come
posso tenere meglio a bada
la mia psoriasi?
9. Curcuma, migliora la
memoria e riduce gli effetti
della depressione
Meteo Napoli
Venerdì 9 Febbraio
ï‚· Variabile
Minima: 5° C
Massima: 14 °C
Umidità :
Mattina = 57%
Pomeriggio = 52%
Giovedì 8 Febbraio 2018 – S. Apollonia
Proverbio di oggi………
Pe' n'aceno 'e sale 'e perzo 'a menesta
(Per un granello di sale hai perso la minestra)
IL LATTE INTERO FA BENE AL CUORE,
AUMENTA IL COLESTEROLO BUONO
No al “mito†del latte scremato come necessariamente più sano: quello
intero è migliore per il cuore.
Aumenta infatti i livelli di
colesterolo buono (Hdl) nel sangue.
 Questo colesterolo “spazza†via quello
cattivo dalle arterie e lo porta nel
fegato dove viene scomposto e
rimesso in circolazione nel corpo.
A evidenziarlo è uno studio danese, dell'Università di Copenaghen, pubblicato
sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition.
Per arrivare a questa conclusione gli studiosi hanno fornito a 18 volontari (17 dei
quali hanno completato l'esperimento) 500 ml al giorno di latte scremato o latte
intero per tre settimane, effettuando degli esami del colesterolo e ripetendo poi
il test con l'altro tipo di latte.
Dai risultati è emerso che :
ï¶ se aumentavano i livelli di colesterolo buono invece per quelli di
colesterolo cattivo non vi erano differenze tra i due tipi di latte.
«I nostri risultati - scrivono gli studiosi - suggeriscono che il latte intero potrebbe
essere considerato parte di una dieta sana tra la popolazione sana».
(Salute, Il Mattino)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 2
Anno VII – Numero 1284
SCIENZA E SALUTE
Cervello, cosa succede quando non si dorme a sufficienza?
Per il benessere generale il sonno è uno degli ingredienti necessari.
Chi non riesce a dormire in maniera adeguata può andare incontro a un MAGGIOR RISCHIO
DI PATOLOGIE CRONICHE, del METABOLISMO e CARDIOVASCOLARI, ma non solo.
Anche il cervello ne risente. Paradossalmente dormire poco “addormenterebbe†i neuroni. Le cellule
cerebrali diventerebbero infatti meno reattive, le facoltà mentali
rallentate e le prestazioni cognitive poco efficienti.
«La privazione di sonno va ad alterare le funzioni cognitive, prima di
tutto la concentrazione e la memoria a breve termine», aggiunge la
dottoressa Lara Fratticci, neurologa di Humanitas.
LA RICERCA
Nello studio pubblicato su Nature Medicine i ricercatori hanno coinvolto
dodici pazienti affetti da epilessia ai quali erano stati impiantati degli
elettrodi allo scopo di localizzare l’origine delle loro crisi. Dal momento che la mancanza di sonno può
causare degli attacchi, questi pazienti rimanevano svegli tutta la notte in attesa dell’insorgenza della crisi
epilettica e ridurre la loro permanenza in ospedale.
NEURONI “ASSOPITIâ€
Nel corso della ricerca si è visto come la privazione del sonno interferisse con l’abilità delle cellule neuronali
a comunicare tra di loro in maniera efficace. Il risultato?
Temporanea riduzione delle facoltà mentali, cali di concentrazione, distrazione, a detrimento della
percezione visiva e della memoria. I neuroni – hanno visto i ricercatori – lavoravano più lentamente, si
attivavano più debolmente e il processo di trasmissione tra di loro impiegava molto più tempo per
realizzarsi. La privazione di sonno interferiva dunque con l’abilità dei neuroni di codificare le informazioni e
di trasformare gli input visivi in pensiero cosciente.
È un po’ quello che succede a un automobilista che ha dormito poco quando si trova davanti a sé un
pedone. Il suo cervello fa fatica a elaborare l’informazione che arriva dagli occhi, impiega più tempo del
normale per realizzare cosa si trova nel suo campo visivo.
I ricercatori hanno anche visto che nelle regioni cerebrali selezionate le cellule erano assopite portando
così a cali nelle facoltà mentali, mentre il resto del cervello era sveglio e in attività .
In altre parole si reagisce diversamente agli stimoli: «Diverse ricerche hanno indicato come, a fronte della
carenza di sonno, la funzionalità cerebrale resta normale per un certo lasso di tempo prima di venire
compromessa.
POCA MEMORIA ED EMOZIONI FUORI CONTROLLO
Tra le aree del cervello in cui sono più evidenti gli effetti della privazione del sonno c’è la corteccia
prefrontale: «Quest’area cerebrale sovrintende al ciclo sonno/veglia, ai processi correlati con il sonno.
Questo non fa altro che assicurare il corretto metabolismo cerebrale e quindi favorisce l’efficienza della
corteccia prefrontale». Ecco perché è fondamentale dormire:
«Il sonno serve a promuovere lo sviluppo cerebrale, la plasticità neuronale e l’apprendimento.
Ne risente il processo di memorizzazione, a breve ma anche a lungo termine, la capacità decisionale e il
ragionamento».
Gli effetti delle notti in bianco coinvolgono anche il sistema ormonale, «con l’aumento del livello di ormoni
dello stress, un ulteriore fattore negativo che si ripercuote sull’umore e sull’efficienza delle prestazioni
individuali. La capacità di concentrazione e di pensiero si riduce». (Salute, Humanitas).
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1284
SCIENZA E SALUTE
DOTTORE MI DICA: COME POSSO TENERE MEGLIO A BADA
LA MIA PSORIASI?
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da periodi di riacutizzazione
e di remissione.
Non esiste per ora una terapia che permetta di curare
definitivamente la patologia, ma sono oggi disponibili
numerosi farmaci che consentono di controllala
garantendo al paziente un’ottima qualità di vita.
Trattandosi di una malattia con la quale chi ne soffre dovrÃ
fare i conti spesso tutta la vita, è importante ricordarsi una
manciata di buone abitudini che possono essere preziose
per convivere meglio con le chiazze sulla cute, tipiche della
psoriasi.
Per una migliore gestione della malattia, la pelle dovrebbe
essere
adeguatamente
idratata utilizzando
quotidianamente, anche più volte al giorno, creme
emollienti e/o cheratolitiche che aiutino a ridurre la desquamazione tipica della lesioni psoriasiche.
Esistono diverse sostanze cheratolitiche, tra cui l’urea e l’acido salicilico, e la loro concentrazione deve
essere scelta in funzione del grado di ispessimento della pelle.
E’ inoltre importante evitare di fare la doccia o il bagno con acqua troppo calda e di sfregare la pelle con
spugne ed asciugamano perché le “chiazze†possono essere peggiorate dai traumi sulla pelle.
L’esposizione solare ha nella maggioranza dei casi un effetto benefico sulla psoriasi, può quindi essere
utile esporsi al sole nel periodo estivo, evitando però le ore più calde della giornata e usando sempre creme
solari con fattore di protezione, per evitare le scottature (che, oltre a essere sgradevoli e pericolose,
possono anche peggiorare la psoriasi).
Per quanto riguarda l’alimentazione, pur non essendoci una diretta correlazione tra specifici alimenti e lo
sviluppo della malattia, è buona regola attenersi a una dieta equilibrata, bilanciando adeguatamente
carboidrati, proteine e grassi.
Meglio evitare l’eccesso di carboidrati che hanno un’azione pro-infiammatoria e controllare l’apporto
lipidico, dato che vi è un’associazione tra psoriasi e obesità e rischio cardiovascolare.
È importante sapere che esiste una forma di psoriasi, nota come psoriasi guttata, che può essere
peggiorata dalle infezioni, ed è frequente nei bambini e negli adolescenti dopo episodi di faringite da
streptococco beta-emolitico:
 in questi casi è importante curare l’infezione per evitare recidive della malattia.
Infine, è fondamentale effettuare visite dermatologiche periodiche per avere consigli giusti sulle norme di
comportamento e sulle terapie più adeguate al tipo ed alla severità della malattia: esistono forme di
psoriasi lieve che possono essere controllate con terapie locali quali creme, unguenti o schiume, e forme di
psoriasi più estesa che richiedono invece terapie farmacologiche sistemiche che possono essere sia di tipo
tradizionale che biologico. (Salute, Corriere)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1284
PREVENZIONE E SALUTE
PERCHÉ OGNI TANTO GLI ARTI SI "ADDORMENTANO"?
Quella sensazione di insensibilità dopo troppo tempo passato nella stessa posizione non è
(solo) una questione di circolazione sanguigna.
Vi svegliate allarmati nel cuore della notte: andrebbe tutto
bene, se non aveste perso, con il sonno, la sensibilità al
braccio:
 dopo qualche attimo di panico l'arto sembra tornare a
posto, in un crescente formicolio.
Che cosa è accaduto?
Nel linguaggio comune, diremmo che il braccio si è
addormentato.
Gli esperti parlano invece di parestesia, una temporanea e
indolore alterazione della sensibilità .
Si tende a collegarla al mancato afflusso di sangue nei muscoli, ma è più che altro dovuta a un problema
nervoso.
STRADA INTERROTTA. Le fibre nervose negli arti (e nel resto del corpo) trasportano informazioni
sensoriali, sotto forma di impulsi elettrochimici, fino al sistema nervoso centrale.
Se subiscono una compressione la trasmissione del segnale è ostacolata, e l'informazione fatica a passare:
in quella condizione possiamo avvertire un urto meccanico se ci urtiamo qualcosa, ma non una reale
percezione sensoriale.
RITORNO ALLA NORMALITÀ. Ogni tanto il disagio può essere causato dallo scarso afflusso di sangue
all'area, che non consente ai nervi di ricevere l'ossigeno necessario e ostacola il loro lavoro:
 ma la circolazione sanguigna è solo una parte della spiegazione.
La sensazione pungente di formicolio di quando l'emergenza sta per rientrare è dovuta invece a "segnali di
scarico" delle fibre nervose ancora "confuse".
CAMBIA POSIZIONE. Come altri meccanismi automatici del corpo umano, la parestesia ha uno scopo
protettivo: serve a evitare la morte dei tessuti.
Anche quando siamo fermi a lungo nella stessa posizione compiamo in realtà e senza accorgercene continui
aggiustamenti per mantenere l'omeostasi (l'equilibrio interno) dell'organismo.
Quando per qualche ragione non lo facciamo, il cervello nota il disagio e lo porta alla nostra attenzione
vigile, così che si possa provvedere.
Nella maggior parte dei casi non è nulla che un cambio di posizione o una breve camminata non possa
risolvere.
(Salute, Focus)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1284
PREVENZIONE E SALUTE
CURCUMA, MIGLIORA LA MEMORIA E RIDUCE GLI EFFETTI
DELLA DEPRESSIONE
Il consumo quotidiano di curcuma potrebbe migliorare le facoltà mnemoniche.
Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Geriatric
Psychiatry, secondo cui la spezia sarebbe anche in grado d’influire positivamente
sull’umore e di contrastare la depressione.
Gli scienziati hanno reclutato 40 adulti di età compresa tra 51 e 84 anni, che non
mostravano segni di declino cognitivo, ma in alcuni casi presentavano lievi sintomi
depressivi. Dopo averli suddivisi in due gruppi, hanno chiesto loro di assumere
quotidianamente per 18 mesi due porzioni di curcumina da 90 mg, oppure un placebo.
I volontari sono stati incaricati di svolgere un test mnemonico prima dell’inizio dello
studio, dopo sei mesi e al termine del periodo di sperimentazione. Inoltre, le loro
strutture cerebrali sono state osservate dai ricercatori attraverso la tomografia a
emissione di positroni (Pet).
L’indagine ha evidenziato che le prestazioni mnemoniche e la capacità di attenzione delle persone che
avevano assunto ogni giorno la curcuma erano migliorate del 28% nel giro di 18 mesi.
Inoltre, le scansioni ottenute con la Pet hanno rivelato che rispetto ai soggetti che avevano ricevuto il
placebo, quelli che avevano consumato la curcumina presentavano quantità significativamente inferiori di
proteine amiloidi e tau – che risultano associate allo sviluppo di malattie neurodegenerative come
l'Alzheimer. Infine, questi partecipanti mostravano anche un miglioramento dell'umore e un calo dei
sintomi depressivi.
“Il modo in cui la curcuma esercita i suoi effetti non è chiaro, ma potrebbe essere associato alla sua
capacità di ridurre l'infiammazione cerebrale, che è stata collegata sia alla malattia di Alzheimer, sia alla
depressione maggiore - spiega Gary W. Small, che ha diretto lo studio -.
I nostri risultati suggeriscono che l'assunzione di questa forma relativamente sicura di curcumina potrebbe
fornire benefici cognitivi significativi nel corso degli anniâ€. (Salute, Sole24Ore)
MENOPAUSA, il calo degli ormoni dietro il mal di schiena?
La riduzione dei livelli di estrogeni che caratterizza la menopausa potrebbe essere un
fattore di rischio della degenerazione dei dischi intervertebrali lombari.
Per valutare la relazione tra la menopausa e la degenerazione dei dischi della colonna
vertebrale i ricercatori hanno sottoposto a risonanza magnetica 1566 donne e 1382
uomini usati come gruppo di controllo. I risultati hanno documentato come, con
l'avanzare dell'età , tanto negli uomini quanto nelle donne i loro dischi fossero andati
incontro a degenerazione.
In età meno avanzate, gli uomini erano più suscettibili ad andare incontro a questa
condizione rispetto alle donne coetanee e prima della menopausa. Le donne già uscite
dal periodo fertile avevano invece una tendenza significativa a sviluppare una più
severa degenerazione discale dei coetanei uomini paragonate alle donne in pre- o perimenopausa.
Un periodo particolarmente critico sarebbero i primi 15 anni dall'ingresso in menopausa.
Secondo gli autori i dati disponibili sostengono il coinvolgimento del calo di estrogeni nella degenerazione
dei dischi così come i benefici della terapia ormonale sostitutiva sul benessere della colonna vertebrale. In
ogni caso – concludono – sono necessari ulteriori studi per determinare se sia l'età o la menopausa a
giocare un ruolo più importante nella degenerazione della spina dorsale. (Salute, Sole24ore)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1284
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
REGIONE CAMPANIA:
CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA
VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che
si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato uno specifico “Fondo di solidarietà †messo a bilancio nel 2018.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà ; le modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15
del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza
legale di primo livello. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per
ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30.
A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti
modalità : Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1284
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI†e
“UNA VISITA PER TUTTIâ€
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende
Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche
gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.
Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad
assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal
progetto “Un Farmaco per Tutti†ma anche forme di attività assistenziali,
il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della
SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in
collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di
prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.).
Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tuttiâ€, insieme al progetto “Un Farmaco per Tuttiâ€
andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale†che merita di essere considerato e
supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1284
AVVISO
le iscrizioni al corso sono ancora aperte.