Anno VII – Numero 1315
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†e “Una
Visita per tuttiâ€;
2. Assistenza legale gratuita
3. Quota sociale 2018
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. «grassi, zuccheri e fibre:
qual è il giusto rapporto?
detti e contraddetti
Prevenzione e Salute
5. Ogni quanto si dovrebbero
cambiare gli Asciugamani?
6. Contro il dolore al coccige
un grande aiuto dalle onde
d’urto
7. Soffri
d'insonnia?
Prova con un rimedio
naturale! MELATONINA
Meteo Napoli
Venerdì 23 Marzo
ï‚· Variabile
Minima: 5° C
Massima: 9 °C
Umidità :
Mattina = 46%
Pomeriggio = 57%
Venerdì 23 Marzo 2018 – S. Alessandra
Proverbio di oggi………
'E figlie sò piezze 'e core
(I figli sono una parte del nostro cuore)
OGNI QUANTO SI DOVREBBERO CAMBIARE
GLI ASCIUGAMANI?
Molto più spesso di quanto sia umano - e sostenibile - fare. Intanto, un
consiglio: cercate di farli asciugare rapidamente...
I nostri soffici asciugamani del bagno potrebbero
sembrare un rifugio caldo e sicuro, e in effetti è
così, ma per colonie di microbi, pelle morta,
muco, secrezioni urinarie, anali e salivari, funghi e
altre amenità (non stiamo esagerando...). Sono
tutti prodotti del nostro corpo e dunque forse
anche innocui (se va bene), ma quanto possiamo
aspettare prima che questa concentrazione di Bello morbido... da quand'è che
non lo cambi? Lo sai quanti
mostruosità salga a livelli inaccettabili?
acari che abitano sul tuo viso?
Se volete possiamo farla più semplice: dopo
quanti usi vanno cambiati?
COSÌ POCO?
«Se li fate asciugare completamente, dopo non più di tre volte».
E comunque non appena iniziate a sentirne l'odore, più o meno (s)piacevole: «Se
l'asciugamano manda odore, di qualunque tipo esso sia, vuol dire che vi stanno
crescendo popolazioni di microbi, e che va lavato».
COMUNITÀ VIVE!
La biancheria da bagno contiene tutti gli ingredienti indispensabili per "coltivare"
la vita: i microbi del nostro corpo (e quelli che raccogliamo), i residui cellulari che
servono a nutrirli, l'umidità che garantisce un habitat ideale a pH neutro, le alte
temperature. Ecco perché assicurarsi che gli asciugamani si asciughino in fretta è
importante: «Un asciugamano umido, sta "proliferando"».
Nessuna di queste schifezze dovrebbe essere pericolosa, a meno che non
condividiate le salviette con molte persone, che è il modo migliore per scambiarsi
batteri come lo Staphylococcus aureus (presente sulla cute e nella porzione
anteriore del naso) e varie infezioni. (Salute, Focus)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1315
PREVENZIONE E SALUTE
Contro il dolore al coccige un grande aiuto dalle onde d’urto
Una presenza muta di cui spesso ci si ricorda quando si avverte dolore,
magari dopo una caduta.
È il coccige, l’ultima traccia della presenza della coda dei Mammiferi nell’uomo:
«È il tratto terminale della colonna vertebrale, con 4/5 vertebre fuse tra loro,
immobili a differenze delle altre vertebre del rachide».
Un trauma alla zona sacrale (il coccige si articola con l’osso sacro nell’articolazione
sacro-coccigea) può causare dolore al coccige. In questo caso si parla di coccigodinia:
ï¶ Â«Può capitare a tutti di cadere all’indietro e di subire un trauma in quest’area, in particolare a chi
pratica certi sport come l’equitazione, lo snowboard o il pattinaggio su ghiaccio».
Un dolore acuto e poi sordo
Dopo la caduta l’individuo avvertirà certamente dolore e il trauma potrà lasciare
un’ecchimosi: «L’impatto può essere molto forte e addirittura causare una
frattura del coccige. Ma il trauma potrà anche causare una sublussazione, con
l’ultimo tratto del coccige che si muoverà verso l’interno. Un esame radiografico
valuterà l’esito del trauma in questi termini mentre per rilevare l’eventuale
infiammazione dell’osso sarà necessaria una risonanza che renderà visibile
l’edema del tessuto osseo», spiega la dottoressa Castagnetti dell’Humanitas.
Quando non si è caduti ma si sente dolore, individuare le sue cause è più
complicato: «Il dolore potrebbe ad es. essere imputato a problemi posturali. È
quello che può capitare a chi ha l’osso sacro in posizione più orizzontale rispetto
alla fisiologica posizione verticale. La deviazione del sacro, con un’alterazione della curva del rachide, può
avere ripercussioni anche sul coccige. La sedentarietà e una postura viziata, con il bacino in avanti,
scivolando verso il bordo della sedia, favoriscono il dolore. In altri casi, invece, questo potrebbe essere il
risultato della compressione di una radice nervosa».
Anche altri tessuti possono essere coinvolti nell’insorgenza della coccigodinia e sempre non nel caso di
trauma: «Sono i muscoli del pavimento pelvico, una sorta di amaca che chiude la parte bassa della pelvi.
Questi muscoli si inseriscono sul coccige e quindi una disfunzione coccigea può dare problemi, attraverso il
pavimento pelvico, anche durante la defecazione o nei rapporti sessuali».
Il tipo di dolore è un tratto distintivo della coccigodinia: «Il dolore è prima acuto ma poi tende a persistere
nel tempo come dolore più sordo. Si attivano i meccanismi del dolore cronico e nella zona si continua ad
avvertire fastidio, ad es. quando si è seduti a lungo».
Onde acustiche e trazioni: Un’opzione di trattamento vantaggiosa è l’osteopatia: «Lo specialista
eseguirà delle trazioni e delle manovre sul rachide e sulle ossa del bacino per riequilibrare la postura ma
anche per rilasciare tutte le altre strutture. L’osteopata esegue una valutazione d’insieme e interviene
anche sul rilascio dei legamenti e dei muscoli che si inseriscono sul coccige». Se lo stretching si rivela poco
utile il massaggio potrebbe dare qualche beneficio, «sempre allo scopo di rilasciare i muscoli».
In acuto, per alleviare il dolore, si potranno assumere dei farmaci antinfiammatori. Per contenere le
probabilità di sentire dolore nei giorni successivi ci si potrà sedere più comodamente su dei cuscini appositi,
«oppure, se si è costretti a stare seduti per molto tempo, è bene alzarsi e camminare per qualche metro».
Un’altra terapia efficace è quella con ONDE D’URTO, una terapia sinergica con il trattamento osteopatico:
«Il paziente si sottopone ad alcune sedute per beneficiare dell’azione di queste particolari onde acustiche.
È una procedura non invasiva che serve a eliminare l’infiammazione. Una controindicazione potrebbe
essere la presenza dell’ematoma post traumatico, quindi nel trauma appena accorso. Una volta riassorbito
si potrà intervenire con le onde d’urto. Un’altra possibile terapia fisica a cui si può ricorrere in caso di
dolore al coccige – è la LASERTERAPIA». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1315
PREVENZIONE E SALUTE
SOFFRI D'INSONNIA?
PROVA CON UN RIMEDIO NATURALE! MELATONINA
Gli integratori a base della stessa sostanza prodotta dal tuo corpo per farti dormire non
provocano gli effetti collaterali e l'assuefazione che spesso si portano dietro i farmaci ipnotici
Soffri di insonnia?
Fai fatica a dormire e il tuo sonno è agitato?
Rientri in quel 15% di italiani che non riesce a passare notti serene:
un esercito di nove milioni di persone che ha speso ben 137 milioni di
euro solo nel 2014 per acquistare ipnoinduttori.
Prima di buttarti sui medicinali classici, però, pensaci.
«Benzodiazepine e imidazopiridine sono i trattamenti più efficaci per
curare i pazienti con insonnia, ma certamente hanno parecchi
inconvenienti, soprattutto per gli anziani, e possono creare, in diversa misura, dipendenza», dice R. Manni,
resp. del centro di medicina del sonno presso l'Ist. neurologico Casimiro Mondino di Pavia.
Dunque? Puoi provare gli integratori e i nuovi farmaci a base di melatonina, rimedi che si potrebbero
definire naturali.
La sostanza sintetizzata in laboratorio infatti è un ormone che il tuo corpo già produce: lo secerne una
piccola ghiandola del cervello chiamata epifisi, in base all'alternanza di luce e di buio, e la sua secrezione
influenza il ritmo sonno-veglia.
«L'eventuale secrezione insufficiente di melatonina può portare all'insonnia, come avviene negli anziani,
e può essere integrata con i prodotti venduti in farmacia, in modo da fornire all'organismo la sostanza
naturale di cui è carente».
QUANDO FA BENE «L'azione dei prodotti a base di melatonina può essere più efficace di tisane e prodotti
fitoterapici, perché aumenta la propensione al sonno, la sua durata e la sua qualità », dice L. Parrino,
presidente dell'Associazione italiana di medicina del sonno.
«In più, la melatonina non provoca l'assuefazione e gli effetti collaterali che spesso si portano dietro i
farmaci ipnotici».
In generale gli integratori a base di melatonina sono indicati: per combattere i disturbi di
addormentamento; per contrastare i risvegli notturni e il sonno disturbato.
Ci sono poi alcune condizioni che possono influire sulla secrezione notturna di melatonina, alterando di
conseguenza i ritmi sonno-veglia:
 l'invecchiamento, perché la produzione di melatonina diminuisce con l'avanzare dell'età ;
 l'avvicinarsi della menopausa;
 il jet lag (la sindrome di chi non si adegua al nuovo fuso orario dopo un lungo volo);
 lavoro nelle ore notturne; periodi di stress;
 effetti collaterali di alcuni farmaci;
 condizioni patologiche quali obesità e sindrome metabolica, patologie cardiovascolari e cefalee.
LE FORMULAZIONI IN VENDITA: Gli integratori a base di melatonina sono prodotti da banco, in
compresse o gocce, venduti senza ricetta in farmacia, parafarmacia e in erboristeria. Contengono quantitÃ
variabili dell'ormone sintetizzato, comunque non superiori a 1 mg.
Da qualche tempo è in commercio anche una super melatonina, un farmaco a dosaggi più alti (fino a 2 mg)
e anche in una formulazione a rilascio prolungato di 8-10 ore, disponibile solo dietro prescrizione medica.
È importante anche la scelta del giusto dosaggio e rilascio: esistono diverse formulazioni, adatte ai vari
disturbi del sonno. L'ideale, specie se l'uso è prolungato, è sempre farsi consigliare dal medico, anche se
non è richiesta per l'acquisto una sua ricetta. (Salute e Benessere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1315
SCIENZA E SALUTE
GRASSI, ZUCCHERI E FIBRE:
QUAL È IL GIUSTO RAPPORTO? DETTI E CONTRADDETTI
Il motivo per cui a volte i messaggi sembrano contradditori è spesso legato a esigenze
nutrizionali molto diverse e a differenti situazioni sociali e ambientali
I grassi fanno male. Anzi no, sono peggio i carboidrati. Per non parlare degli zuccheri semplici: veleno.
Nella girandola di messaggi variegati
sull’alimentazione,
pare
davvero
complicato orientarsi.
E recenti dati pubblicati su The
Lancet sembrano sparigliare di nuovo le
carte in tavola.
Due ampie ricerche internazionali
mostrano da un lato che un consumo
consistente di grassi riduce la mortalitÃ
mentre
troppi
carboidrati
la
aumentano, dall’altro che le cinque
porzioni di frutta e verdura al giorno sarebbero una sorta di mito, perché fermarsi attorno a tre sarebbe
altrettanto salutare.
Vista la fonte autorevole e la dimensione delle indagini, che hanno coinvolto 135mila persone di diciotto
diversi Paesi seguite in media per oltre sette anni, vale la pena capirci qualcosa di più.
CONCLUSIONI SORPRENDENTI
Gli autori innanzitutto sottolineano che se i carboidrati superano il 60% delle calorie quotidiane la mortalitÃ
generale cresce; l’effetto è opposto se i grassi salgono intorno al 35% delle calorie, indipendentemente dal
fatto che siano mono e polinsaturi (noti per essere positivi per la salute), oppure saturi.
Anzi, pare che un buon consumo dei grassi da carne e latticini riduca il rischio di ictus.
Dati a dir poco sorprendenti che però, possono spiegare perché per esempio in Asia meridionale, dove il
consumo di grassi è minimo ed è invece elevato quello di carboidrati, la mortalità sia più alta che altrove.
«Le linee guida sui grassi — sono state stilate quarant’anni fa quando il loro introito nei Paesi occidentali
superava il 40-45 % del totale delle calorie e quello di grassi saturi era oltre il 20 (le raccomandazioni
nutrizionali prevedono di rimanere rispettivamente entro il 25-30 e il 10 %).
Ora il consumo di grassi è sceso molto, forse troppo; in più i grassi sono stati spesso sostituiti con
carboidrati raffinati, che non sono il massimo per la salute».
LA RACCOLTA DEI DATI: E se su questo si può essere d’accordo, il resto dei risultati di questo studio va
inquadrato tenendo conto di come sono stati raccolti i dati:
«I dati sono tanti, ma arrivano per lo più da Paesi in via di sviluppo dove la denutrizione è un problema
comune e le calorie quotidiane magari arrivano in maggioranza dai carboidrati, ma soprattutto sono troppo
poche. In queste condizioni è chiaro che variare la dieta aggiungendo le calorie dei grassi non può che fare
bene; ben diversa invece è la situazione in Occidente o qui in Italia dove c’è la possibilità di raggiungere un
equilibrio fra i nutrienti decisamente migliore e il problema principale è l’eccesso di cibo.
Naturalmente se i carboidrati occupano il 70 % della dieta quotidiana c’è qualcosa che non va, perché
significa che stiamo riducendo oltremodo l’apporto di grassi e proteine.
Un problema di per sé, ma anche per la perdita di vitamine e antiossidanti (che si trovano nei cibi ricchi di
grassi) e di minerali (come ferro e zinco che abbondano negli alimenti proteici).
La finestra della quota di carboidrati “giustaâ€, che consente un buon equilibrio con gli altri nutrienti, è
comunque abbastanza ampia e va dal 45 al 60 % delle calorie giornaliere».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1315
Il giusto equilibrio
Morale, serve equilibrio. Ma va anche detto che tenere il conto delle
percentuali di nutrienti quando si tratta di scegliere che cosa mettere in
tavola è un’impresa: come comporre riuscire a non sgarrare?
«Le percentuali confondono, infatti dovrebbero servire solo ai nutrizionisti
per costruire le diete da prescrivere ai pazienti — specifica Ghiselli —.
Per non sbagliare dobbiamo parlare di cibi, non di nutrienti, di quante
porzioni di latte, uova o insalata mangiare, non di grassi, proteine o fibre».
Frutta e verdura
Fibre da frutta e verdura che, peraltro, sono state messe in discussione dalla seconda ricerca pubblicata
su The Lancet a partire dall’analisi degli stessi dati: basterebbero tre porzioni al giorno per tenere bassa la
mortalità , pari a 375-500 grammi.
«Questo valore è un compromesso fra ciò che sarebbe bene raggiungere e ciò che si può ottenere nella
gran parte dei Paesi coinvolti nell’indagine — sottolinea il nutrizionista —.
Non sono perciò indicativi di ciò che succede in Italia, dove il problema principale è il sovrappeso che dopo i
cinquant’anni riguarda due uomini su tre e una donna su due, senza contare l’allarme fra i bambini.
Da noi molti raggiungono le cinque porzioni di vegetali raccomandate, il problema è che mangiamo troppo
di tutto il resto:
ï¶ per es. portiamo in tavola in media più di una porzione di carne tutti i giorni (salumi e carni bianche
comprese).
Dovremmo sostituirla con i legumi, che invece andrebbero consumati molto più spesso (una piccola
porzione al giorno) e non sono un contorno, come pare suggerire lo studio su Lancet associandoli a frutta e
verdura:
ï¶ sono ricchi di carboidrati e proteine, perciò sono perfetti se accompagnati dalla verdura».
(Salute, Corriere)
CURIOSITÀ
PERCHÉ SI DICE “FARE IL BUCATO�
Lavare i panni è un’attività che accomuna tutti i popoli fin dalla notte dei tempi
Il termine “bucato†deriverebbe da bukòn, una parola francone (il ceppo di lingue germaniche parlate
nell'allora Regno dei Franchi) che significava “lavareâ€.
In italiano questo verbo si è trasformato in “bucareâ€, e quindi “fare il
bucatoâ€.
Ma è anche possibile che l’espressione “fare il bucato†derivi da un
metodo che si usava per lavare i panni prima dell’avvento di detersivi e
lavatrici.
Nel Medioevo le donne mettevano i panni in un recipiente di legno o di terracotta, che poi coprivano con
un telo bucherellato (ceneraccio).
Quindi vi rovesciavano sopra un composto di acqua bollente e cenere di legna (ranno o liscivia), che
fungeva da detersivo. Il telo bucato filtrava la cenere del ranno che puliva bene i panni.
Il “bucato†veniva poi sciacquato nelle fontane.
NEL MONDO. “Fare il bucato†si dice anche in castigliano (hacer la colada) e in catalano (fer la bugada).
In inglese, francese e tedesco si dice “fare il lavaggioâ€, rispettivamente:
to do the washing, faire la lessive e die Wäsche waschen. In portoghese è “lavare la robaâ€: lavar a roupa.
(Salute, Focus)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno VII – Numero 1315
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE:
IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2018
E’ in riscossione la quota sociale 2018 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e
Euro 41,80 per la FOFI.
Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine della Provincia di Napoli, sta
recapitando l’avviso di pagamento relativo la Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2018.
Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 28 Febbraio p.v.
Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e
che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione.
Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale,
fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale.
AVVISO
GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO
L’AVVISO DI PAGAMENTO,
POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine
INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE
al seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quotasociale-2018
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1315
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI†e
“UNA VISITA PER TUTTIâ€
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende
Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche
gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.
Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad
assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal
progetto “Un Farmaco per Tutti†ma anche forme di attività assistenziali,
il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della
SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in
collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di
prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.).
Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tuttiâ€, insieme al progetto “Un Farmaco per Tuttiâ€
andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale†che merita di essere considerato e
supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1315
CARTELLINI IDENTIFICATIVI
AVVISO
Si ha cura di informare gli iscritti che presso gli Uffici di Segreteria dell’Ordine, sono
disponibili, per chi né ha già fatto richiesta, i CARTELLINI IDENTIFICATIVI con NOME e
COGNOME.
Vi ricordiamo che l’art. 1 e art. 5 del Codice Deontologico, riporta che una delle principali funzioni
dell’Ordine è quello di Organo preposto alla tutela della dignità e del decoro della professione di
Farmacista.
Pertanto, nell’attività professionale al pubblico, riteniamo che il Farmacista oltre ad indossare il camice
bianco munito di distintivo professionale debba anche, al fine di una maggiore garanzia di qualità ,
tracciabilità e sicurezza verso il cittadino portare in modo visibile un cartellino identificativo con il logo
dell’Ordine e la indicazione del nome e cognome.
Pertanto, se non hai provveduto ad inoltrare il Tuo nominativo e quello dei tuoi collaboratori Farmacisti, Ti
chiediamo cortesemente di farlo tramite posta elettronica all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o
tramite fax al n. 081 5520961.
CAMPANIA:
CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania