Anno VII – Numero 1321
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†e “Una
Visita per tuttiâ€;
2. Quota sociale 2018
3. ENPAF: evento del 13
Aprile
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. “perdere peso aiuta la
prevenzione del tumore al
senoâ€, vero o falso?
5. Esercizio fisico: così ci
allunga la vita
Prevenzione e Salute
6. Calcoli renali in aumento,
soprattutto per le donne: le
regole per prevenirli
7. Ipermenorrea: cause e
rimedi
8. Dieta macrobiotica, pregi
e difetti
Meteo Napoli
Martedì 03 Aprile
ï‚· Variabile
Minima: 9° C
Massima: 17 °C
Umidità :
Mattina = 44%
Pomeriggio = 55%
Martedì 03 Aprile 2018 – S. Filippo, Giacomo
Proverbio di oggi………
'A casa mia e:"Jèsce fora". La casa è mia e dovrei uscirne
“PERDERE PESO AIUTA la PREVENZIONE del
TUMORE al SENOâ€, VERO o FALSO?
Molte donne credono che il fatto di perdere peso non abbia
alcuna relazione con la prevenzione del tumore al seno.
Vero o falso?
Risponde la dottoressa Angelica Della Valle,
senologa di Humanitas.
“VERO. Sono ormai evidenti le relazioni tra
obesità , sovrappeso e tumore al seno.
Fino a qualche tempo fa si pensava che, gli
unici responsabili del tumore al seno fossero
gli ormoni prodotti dal tessuto adiposo nelle persone obese.
Oggi sappiamo invece che tutto il grasso corporeo influenza lo sviluppo del
tumore mammario femminile, specialmente in presenza di un Indice di massa
corporeo aumentato.
Il tessuto adiposo ha dimostrato infatti di avere un ruolo nella formazione di
molecole che stimolano il processo infiammatorio creando, così, un
microambiente favorevole allo sviluppo di cellule tumorali tra cui quelle del
tumore alla mammella.
Evitare di aumentare di peso e cercare invece di mantenere il peso forma è
fondamentale, specie nel periodo della menopausa, quando il rischio di
sviluppare tumore al seno, aumenta.
Attività fisica regolare, uno stile di vita sano e una dieta equilibrata, sono quindi
fattori importanti sia per perdere peso, sia per ridurre il rischio del tumore della
mammella.†(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1321
PREVENZIONE E SALUTE
CALCOLI RENALI IN AUMENTO, SOPRATTUTTO PER LE
DONNE: LE REGOLE PER PREVENIRLI
«Sassolini» sempre più numerosi: le diagnosi di calcoli renali sono in crescita, stando a
un’indagine pubblicata sui Mayo Clinic Proceedings.
Non è una buona notizia, visto che si tratta di un disturbo fastidioso e
dolorosissimo quando il calcolo si «incastra» nelle vie urinarie
in crescita nelle donne
I dati raccolti mostrano che i calcoli renali sono in aumento soprattutto
nelle donne e specialmente nelle giovani, dai 18 ai 39 anni. In questi casi
il problema è spesso il risultato di infezioni ricorrenti delle vie urinarie.
Negli uomini
Anche negli uomini è stato registrato un incremento, ma meno significativo;
nel sesso maschile si riscontrano più spesso anche i calcoli alla vescica, in
media meno frequenti, che possono essere una conseguenza di ostruzioni
prostatiche.
«Colpa» della TAC?
L’incremento del numero di diagnosi dipende almeno in parte da un maggior impiego di test più accurati e
sensibili come la TAC, capaci di scovare calcoli anche molto piccoli che in passato sarebbero rimasti
inosservati.
In Italia
I dati dell'Associazione Urologi Italiani mostrano che anche da questa parte
dell’oceano il problema non è secondario: ogni anno si registrano 100mila
nuovi casi e ormai sono circa cinque milioni gli italiani che soffrono di calcoli
delle vie urinarie, pari all'8 % della popolazione.
Stile di vita
«Dobbiamo ancora definire quanta parte dell’incremento dipenda dal
cambiamento degli stili di vita avvenuto negli ultimi decenni, ma di certo è
opportuno migliorare la prevenzione:
ï¶ abitudini alimentari sbagliate e sovrappeso
sono le cause più frequenti della deposizione
nelle vie urinarie dei calcoli, in genere costituiti da sali di calcio».
La prevenzione
La prima regola è rimanere ben idratati bevendo acqua a sufficienza,
soprattutto in estate quando si perdono tanti liquidi con la sudorazione, per
diminuire la probabilità che si formino i calcoli e per scongiurare che
ingrossino.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1321
La dieta giusta
Anche l'eccesso di sale, fruttosio (da bibite dolcificate o frutta molto
zuccherina come banane, uva o fichi) e proteine animali contribuisce
allo sviluppo dei calcoli, per cui la dieta mediterranea classica che
abbonda di vegetali e cereali è ottima per la prevenzione, così come
un'alimentazione vegetariana.
Senza esagerazioni
Attenzione però a non esagerare:
ï¶ evitare anche latte, formaggi e derivati è un errore,
perché a lungo andare la scarsità di apporto di calcio può indebolire lo
scheletro, fino a far sviluppare osteoporosi.
Inoltre se si mangia salato e si introduce poco calcio il rischio di
calcoli si impenna:
il sale per essere smaltito a livello intestinale dovrebbe interagire proprio col calcio, se questo non c'è il sale
viene assorbito liberamente nell'intestino e passa nel rene dove, quando è in grande quantità , aumenta la
probabilità che si formino i calcoli. (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
IPERMENORREA: CAUSE E RIMEDI
Ciclo abbondante e forti dolori mestruali sono i sintomi più comuni di questo disturbo.
Ecco cosa fare
Flusso mestruale abbondante, talvolta associato a dolori durante il ciclo: i sintomi
descritti sono quelli dell’ipermenorrea, un disturbo che riguarda il 15-20% delle
donne in età fertile ed è più frequente fra i 30 e i 45 anni che causa forti emorragie
durante le mestruazioni.
CAUSE. Tra le principali si annoverano squilibri ormonali (frequenti nella fase
successiva alla prima mestruazione oppure in quella che precede la menopausa),
fibromi uterini, adenomiosi (una forma particolare di endometriosi, che consiste
nella presenza di tessuto endometriale nel tessuto muscolare dell’utero).
DIAGNOSI. formulata dal ginecologo in seguito a una visita e a un’ecografia transvaginale.
TERAPIE. Fra i trattamenti farmacologici più efficaci ci sono i progestinici, ormoni di sintesi simili a quelli
prodotti naturalmente dalle ovaie, somministrati per bocca sotto forma di pillola, oppure tramite dispositivi
medicati da applicare all’interno dell’utero.
Quando il disturbo è lieve, si possono somministrare estroprogestinici (combinazione di ormoni estrogeni
e progesterone), quando è più grave gli analoghi del GnRH, che bloccano del tutto la funzione ovarica per
un determinato periodo.
Non sempre però la terapia medica è sufficiente. In alcuni casi, quando per esempio i miomi sono molto
grossi, può rendersi necessaria l’asportazione chirurgica (miomectomia).
EFFETTI COLLATERALI DELLE CURE. Uno degli effetti collaterali principali dei progestinici è l’aumento di
peso. Che però, a differenza di anni fa, oggi può essere limitato grazie alle pillole a basso dosaggio che
contengono drospirenone, un progestinico che non causa ritenzione idrica e che fa salire di pochissimo
l’ago della bilancia (al massimo uno-due chili).
(Ok, Salute e benessere)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1321
SCIENZA E SALUTE
ESERCIZIO FISICO: COSÌ CI ALLUNGA LA VITA
Trovato un legame nei maschi anziani tra movimento e minor rischio di morte. Non
serve essere atleti, basta ridurre la sedentarietÃ
Nessun farmaco si è dimostrato in grado di rallentare la progressione del morbo di Parkinson, ma
l'esercizio aerobico sembra influenzare direttamente i
meccanismi cerebrali coinvolti nell'evoluzione della malattia.
E questo è solo uno dei potenziali benefici ascritti di recente al
movimento. Un altro riguarda il suo effetto sulla longevità ,
verificato in particolare sugli uomini di una certa età .
Sulle
pagine
del British
Journal
of
Sports
Medicine scopriamo infatti che un gruppo di ricercatori inglesi
ha piazzato degli accelerometri (strumenti utilizzati per rilevare
il movimento) addosso a 1655 volontari tra i 71 e i 92 anni e
per una settimana ne ha misurato l'attività fisica.
Nel corso di un follow-up medio della durata di circa 5 anni, all'interno del sottogruppo composto da 1274
uomini che non avevano malattie cardiovascolari pre-esistenti, si sono verificati 194 decessi.
CHI SI FERMA È PERDUTO
A questo punto è stato interessante capire se esisteva un legame tra la sedentarietà e il rischio di morte e
gli autori in effetti lo hanno riscontrato. Per ogni mezz'ora in più al giorno di sedentarietà , il rischio saliva
del 17%, mentre per ogni mezz'ora aggiuntiva di attività fisica leggera calava di altrettanto.
"Per chi ce la fa, resta una buona idea quella di puntare ad almeno 150 minuti di attività moderata o
intensa a settimana, cioè attività che fanno alzare il battito cardiaco".
E' infatti emerso che i partecipanti avevano il 40% di probabilità in meno di morire durante lo studio
quando raggiungevano questo obiettivo rispetto a coloro che non lo centravano.
Questo indipendentemente dal fatto che si trattasse di sforzi brevi o protratti.
Ma i risultati ottenuti forniscono un altro importante suggerimento, che peraltro conferma quanto giÃ
ipotizzato in altri studi, e cioè che per uomini più anziani, che non sono in grado di raggiungere
quell'obiettivo, anche un'attività fisica più leggera è comunque benefica.
OGNI PASSO CONTA
Il lavoro non era stato impostato per calcolare a quale dose di esercizio fisico corrisponda la maggiore
longevità , né gli accelerometri sono stati in grado di distinguere tra il tempo trascorso in piedi o seduti, il
che invece potrebbe fare la differenza in termini di beneficio per la salute.
Resta il fatto che tutto sembra meglio della sedentarietà :
ï¶ che si riesca a fare una passeggiata di 20 minuti oppure 10 brevi camminate di 2 minuti ciascuna,
l'effetto positivo rimane.
Come in tutti gli studi osservazionali, che si limitano a trovare associazioni tra due o più variabili nel
comportamento dei partecipanti senza apportare alcuna modifica al loro stile di vita, il grosso limite è
rappresentato dal fatto che è difficile stabilire un chiaro rapporto di causa-effetto.
Gli uomini che si muovono di più vivono più a lungo grazie al fatto che fanno attività fisica, oppure gli
uomini che vivono più a lungo sono quelli in partenza più sani e in forma, il che spiega perché riescano a
svolgere una buona quantità di attività aerobica quotidiana?
Pur tenuto conto di questi potenziali limiti, lo studio pare confermare questo legame tra movimento e
salute, anche perché sappiamo quali sono i benefici dell'attività fisica sull'organismo.
Ha un impatto positivo sulla pressione, sui livelli di zucchero nel sangue, sul peso, sul colesterolo cattivo e
sul buon funzionamento del cervello, perché stimola la nascita di nuovi vasi sanguigni. Non deve perciò
stupire che tutti questi vantaggi possano tradursi in una vita più sana e quindi più lunga. (Panorama)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno VII – Numero 1321
PREVENZIONE E SALUTE
DIETA MACROBIOTICA, PREGI E DIFETTI
Dalle tecniche di lunga vita sino alle restrizioni che possono dare l’effetto opposto
Non una dieta ma una filosofia di vita.
Se si cercano informazioni in rete su cos’è la macrobiotica (dal
greco makros, grande, e bios, vita, “tecnica di lunga vitaâ€) si
scopre che è molto di più di un regime alimentare.
Si tratta di un modello ideato dal giapponese George Oshawa
all’inizio del Novecento, ispirandosi allo stile di vita dei monaci
zen, con l’ambizione di tenere in equilibrio le opposte e
complementari energie dello Yin e dello Yang.
CIBI YIN E YANG
Gli alimenti Yin hanno sapore acido, amaro, molto dolce o aromatico, e contengono alte quantità di
potassio.
I cibi Yang, al contrario, sono poco acidi, hanno un sapore salato, poco dolce o piccante, e sono fonti di
sodio. Gli ingredienti principali della dieta macrobiotica sono i cereali integrali, legumi, semi oleosi, frutta e
verdura, da condire con sale marino integrale, olio di oliva e di semi spremuti a freddo o salsa di soia.
E oltre agli abbinamenti, bisogna prendere in considerazione anche le stagioni: in inverno vanno privilegiati
i cibi Yang, in estate gli Yin.
ALIMENTI VIETATI
C’è chi la segue con più o meno restrizioni, seguendo il principio secondo cui gli alimenti devono essere più
integrali e naturali possibili, quindi non sottoposti a lavorazioni industriali che «altererebbero gli equilibri
energetici degli alimenti».
Si va quindi da un piano alimentare che include carni bianche e pesce sino ad un regime ultra vegano, in cui
non sono patate, melanzane, pomodori, peperoni in quanto contengono alcaloidi, così come la frutta
tropicale ed esotica.
REGIME MA-PI
Mario Pianesi ha introdotto un’interpretazione della macrobiotica più fedele all’insegnamento di Ohsawa.
Un sistema articolato in cinque regimi alimentari, con l’eliminazione e un progressivo reinserimento di
sostanze.
ï¶ Ma-Pi 1, la dieta più restrittiva, che permette l’assunzione quasi esclusivamente di crema di riso
integrale, mentre le successive si arricchiscono di altri alimenti:
ï¶ verdure e cereali integrali quali riso, miglio e orzo (Ma-Pi 2),
ï¶ pasta integrale, pane integrale e oli vegetali (Ma-Pi 3),
ï¶ pesce fresco e dolci semplici (Ma-Pi 4),
ï¶ carni bianche e cacciagione (Ma-Pi 5).
Se le prime due diete sono indicate per periodi brevi e squilibri metabolici severi o acuti, a partire dalla MaPi 3 è possibile mantenere il regime alimentare anche per lunghi periodi.
CARENZE NUTRIZIONALI
La dieta macrobiotica è un regime alimentare che ottiene risultati in termini di dimagrimento dovuto ad un
drastico taglio delle calorie. Ma elevato è il rischio di incorrere in carenze nutrizionali, ancor di più di
quanto non possa accadere con una dieta vegana. Senza un attento studio alimentare, infatti, la dieta
macrobiotica può portare a carenza di proteine, ferro, calcio, zinco, vitamina B12 e vitamina D. (La Stampa)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno VII – Numero 1321
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
l’ENPAF incontra l’ORDINE - Venerdì 13 Aprile
DATA
TITOLO
Venerdì
13 Aprile
ore
10.00 18.00
L’ENPAF incontra l’ ORDINE:
A partire dalle ore 10:00 e fino alle 18:00 saranno presenti i
funzionari dell’Enpaf per fornire ASSISTENZA a tutti i Colleghi che
interverranno dando loro delucidazioni in merito alle proprie
posizioni Contributive e Previdenziali
NOTE
Sede
Ordine
Corso ECM :
“PREVIDENZA e ASSISTENZA del FARMACISTA: NOVITÀâ€
Venerdì
13 Aprile
ore
21.00
Interverranno:
ï¶ Dr Emilio Croce – Presidente ENPAF
ï¶ Dr Paolo Savigni – V. Presidente ENPAF
ï¶ Dr Marco Lazzaro – Direttore Generale ENPAF
ï¶ Dr Pasquale Imperatore – Consigliere
ï¶ Dr Romeo Salvi – Collegio dei Sindaci
ORDINE:
IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2018
E’ in riscossione la quota sociale 2018 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e
Euro 41,80 per la FOFI.
GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO
L’AVVISO DI PAGAMENTO,
POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine
INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE
al seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quotasociale-2018
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1321
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI IN BURKINA FASO
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini.
Consegnati i farmaci raccolti attraverso il progetto alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€.
I farmaci sono stati inviati con un container in una missione fondata in
Africa, in Burkina Faso nella diocesi di Tenkodogo. Le suore operano in
questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci e
dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1321