Anno VII – Numero 1323
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†e “Una
Visita per tuttiâ€;
2. Quota sociale 2018
3. ENPAF: evento del 13
Aprile
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Una tazza di caffè allunga
la vita?
5. Che differenza c’è fra
un’allergia e un’intolleranza
alimentare?
6. La sinusite? si ha ogni
volta
che
viene
il
raffreddore: ecco i rimedi
più efficaci
7. è possibile smettere di
arrossire?
Prevenzione e Salute
8. Prurito,
stanchezza,
colorito giallo? può essere
una colangite biliare
Meteo Napoli
Giovedì 05 Aprile
ï‚· Variabile
Minima: 11° C
Massima: 18 °C
Umidità :
Mattina = 44%
Pomeriggio = 55%
Giovedì 05 Aprile 2018 – S. Vincenzo
Proverbio di oggi………
"nun vò correre e nun vò cammenà (non vuole far nulla)
UNA TAZZA DI CAFFÈ ALLUNGA LA VITA?
Buone notizie in arrivo per gli amanti del caffè. Secondo un
recente studio, consumarne in quantità allunga la vita.
Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori della Cleveland
Clinic in Ohio. Ne parliamo con la prof.ssa Daniela
Lucini, responsabile della sezione di medicina
dell’esercizio di Humanitas.
LA CAFFEINA E LE SUE PROPRIETÀ SECONDO
LA NUOVA RICERCA
I forti bevitori di caffè, quelli cioè che non si fanno mai mancare dalle 2 alle 4
tazze al giorno di questa bevanda dalle virtù energizzanti,
ï¶ vivrebbero in media più a lungo di non lo consuma o lo beve con
moderazione.
I risultati della ricerca hanno mostrano che le persone che bevevano almeno
ï¶ quattro tazze di caffè ogni giorno avevano un rischio di morte del 64%
più basso rispetto a quelli che non bevevano mai caffè.
Il rischio di morte è aumentato del 25% ogni due tazze di caffè al giorno e chi
sembra beneficiarne maggiormente sono i soggetti con età pari o superiore a 45
anni.
L’importanza della componente soggettiva nel consumo di caffeina
A livello nutrizionale via libera dunque al caffè, dunque, purché amaro.
Da evitare per tutti invece, soprattutto se si è abituati a consumarlo in grande
quantità , creme e zuccheri aggiunti che apportano calorie extra e indesiderate.
“Nei soggetti in cui il consumo di caffeina non è sconsigliata, via libera al caffè.
Si badi bene però che non è possibile generalizzare visto che la caffeina è
percepita dagli individui in maniera molto soggettiva. Bere molto caffè non
apporta benefici alla salute di per sé ma dipende da come l’individuo risponde a
questa sostanza dalle proprietà eccitanti. Per alcuni non rappresenta un
problema e può quindi essere fatto senza pericolo per la salute. In altri soggetti
invece una dose eccessiva di caffeina aumenta il battito cardiaco o provoca una
iperattività simpatica che rende difficile addormentarsi, senza contare i vari
disturbi gastrici. L’invito resta quindi quello della moderazione, nel rispetto
delle differenze soggettive degli individuiâ€. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1323
PREVENZIONE E SALUTE
PRURITO, STANCHEZZA, COLORITO GIALLO?
PUÃ’ ESSERE UNA COLANGITE BILIARE
Più colpite le donne, in età giovane. Spesso la diagnosi arriva in ritardo perché i
sintomi non bastano: il sospetto viene soprattutto da esami del sangue di routine
La diagnosi è facile: basta pensarci. Ma spesso non succede e ci
vogliono in media due anni (ma ne possono passare anche
dieci) per individuare una colangite biliare primitiva, una
malattia rara del fegato che colpisce soprattutto le donne,
dopo i 40 anni.
«Stiamo parlando di una malattia autoimmune dovuta, cioè, al
fatto che il sistema immunitario, invece di difenderci da
aggressioni estranee, si rivolta contro l’organismo stesso precisa Pietro Invernizzi, associato di Gastroenterologia
all’Università di Milano-Bicocca e direttore della
Gastroenterologia e Malattie Autoimmuni del fegato all’Ospedale San Gerardo di Monza -.
E, in questo caso particolare, contro i dotti biliari, quei condotti che portano la bile, prodotta dalle cellule
del fegato, al coledoco perché sia eliminata attraverso il canale digestivo.
Così la bile, che è tossica, ristagna nel fegato e lo danneggia».
TRANSAMINASI ALTERATE
Ma quali sono i primi segnali di questa malattia? «I sintomi sono pochi. Si può avere :
ï¶ prurito, provare una sensazione di fatica, avere difficoltà a digerire,
ï¶ presentare un ittero, cioè una colorazione giallognola della pelle, oppure un sub-ittero, quando la
sclera, la parte bianca dell’occhio, diventa gialla».
Non tutti di fronte a questi sintomi pensano una colangite biliare primitiva. È più facile che si sospetti
questa malattia quando si vedono parametri epatici alterati, intercettati per caso, durante un normale
esame del sangue di routine.
Quali? Un aumento della fosfatasi alcalina, delle transaminasi, delle gamma GT (si tratta di enzimi epatici).
BIOPSIA EPATICA?
«Davanti a queste alterazioni - è bene approfondire con test specifici che vadano alla ricerca di
biomarcatori, come i cosiddetti anticorpi anti-mitocondri nel siero, e con una biopsia epatica che può dare
un’idea dei danni epatici presenti».
Ma a chi rivolgersi visto che stiamo parlando di una malattia rara?
«È anche una malattia subdola. Il primo ad accorgersi che qualcosa non va, in base agli esami, che devono
essere ripetutamente alterati, dovrebbe essere il medico di medicina generale, che poi dovrebbe indirizzare
il paziente agli specialisti e ai centri.
E collaborare con questi ultimi nella fase di monitoraggio (follow up) della malattia, quando la diagnosi è
stata fatta e il paziente sta seguendo una terapia».
CENTRO DI RIFERIMENTO
Ecco, gli specialisti. «Prima che la diagnosi venga posta da un epatologo o un gastroenterologo - passano in
media due anni».
Poi c’è il problema dei centri di riferimento (che in Italia non sono stati ancora identificati con precisione),
perché sono loro che, al momento, possono prescrivere farmaci innovativi, come l’ultimo arrivato, l’acido
OBETICOLICO, un acido biliare, messo a punto in Italia, dall’équipe di Roberto Pellicciari dell’Università di
Perugia.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1323
ACIDI BILIARI
«La terapia della colangite biliare primitiva si basa sulla
somministrazione di acidi biliari.
Acidi come l’ursodesossicolico e, da noi, anche l’acido tauroursodesossicolico:
questi composti si mescolano agli acidi biliari presenti nella bile, ne
“diluiscono†la tossicità e prevengono il ristagno di bile.
Ma sono anche in grado di modulare la risposta autoimmunitaria,
riducendola».
Soltanto 7 pazienti su dieci, però, hanno benefici da queste terapie;
per gli altri arriva adesso l’acido obeticolico, che ha gli stessi meccanismi d’azione, ma è più efficace.
L’obiettivo è quello di intercettare la malattia all’inizio, di trattarla, e, quindi, di rallentarne la progressione
perché, negli stadi avanzati, potrebbe portare alla cirrosi e al trapianto di fegato.
CIRROSI
Ecco la parola: “cirrosiâ€. Fino al 2014 questa malattia era appunto chiamata “cirrosi biliare primitiva†perché
veniva diagnosticata agli ultimi stadi. E questo ha sempre comportato uno stigma per i pazienti perché il
termine “cirrosi†è, da sempre, stato legato all’abuso di alcol e, da sempre, ha creato problemi con il
servizio sanitario e le assicurazioni sanitarie.
Poi, nel 2014, la malattia è stata ridefinita e oggi si chiama, appunto, colangite biliare primitiva.
E a questa ridefinizione e alla messa a punto di linee-guida europee sulla malattia hanno contribuito in gran
parte i ricercatori italiani il cui valore è indiscusso. Ma, in Italia, i problemi non sono risolti del tutto.
TICKET E INVALIDITÀ
«La colangite biliare primitiva - non è ancora riconosciuta da noi come malattia rara.
Il sistema delle malattie rare, nel nostro Paese, dipende da una lista del Ministero della Salute che le
include in base a determinati criteri fissati dal Ministero stesso.
La non inclusione significa che la malattia in questione non può avere esenzione da ticket e che i pazienti
non possono contare su una lista di centri di riferimento che, invece, le Regioni sarebbero
obbligatoriamente chiamate a indicare proprio nel momento in cui si definisce una malattia come rara
(bene o male, comunque, alcuni centri di riferimento per la colangite biliare primitiva, in Italia, ci sono, tre
in Lombardia di cui uno è quello di Pietro Invernizzi, ndr).
E poi i pazienti non possono accedere ai piani terapeutici e non possono ottenere l’invalidità civile».
La malattia è “emersaâ€, ha una nuova terapia, ma perché sia davvero riconosciuta in tutti gli ambiti c’è
ancora molto lavoro da fare. (Salute, Corriere)
CHE DIFFERENZA C’È FRA UN’ALLERGIA E
UN’INTOLLERANZA ALIMENTARE?
I sintomi sono spesso uguali. In entrambi i casi chi ne è colpito presenta mal di pancia
e diarrea, o un rush cutaneo.
La differenza sta nel meccanismo di reazione del corpo. Nel caso di “vera†allergia alimentare,
è sempre coinvolto il sistema immunitario.
Le intolleranze invece possono essere causate da un deficit di enzimi, come nel caso di
intolleranza al lattosio, uno zucchero contenuto nel latte che alcuni non riescono a digerire. Nel caso di
sostanze coloranti o additivi come carotene, tartrazina, acido sorbico e glutammato, i sintomi sono
provocati da cause non ancora chiarite. Un’ulteriore differenza sta nel fatto che nel caso di un’allergia
alimentare “vera†bastano quantità minime dell’allergene per scatenare i disturbi, che spesso in
un’intolleranza si manifestano solo dopo aver ingerito una certa quantità di alimento. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1323
SCIENZA E SALUTE
LA SINUSITE? SI HA OGNI VOLTA CHE VIENE IL
RAFFREDDORE: ECCO I RIMEDI PIÙ EFFICACI
La sinusite consiste nell’infiammazione dei seni paranasali: è un evento che si verifica in
concomitanza di ogni raffreddore.
La sinusite, tuttavia, diventa una vera e propria patologia se il
muco ristagna a lungo, per un tempo più lungo di quello
necessario per risolvere un raffreddore e diventa di colore
giallo verde.
Si parla di sinusite acuta se i sintomi persistono per meno di 3
settimana, di patologia subacuta e cronica se la problematica
dura da 3 a 10 settimane o anche più.
La sinusite, quindi, è una complicanza del raffreddore comune,
determinata dal fatto che a seguito di un’infezione virale (come lo è quella del raffreddore), si assiste a una
vera e propria colonizzazione dei seni nasali, che normalmente sono sterili, da parte della flora microbica di
naso e faringe.
È bene precisare che la sinusite cronica può essere la conseguenza della presenza di polipi nasali, ma anche
di una rinite allergica o di malattia da reflusso gastroesofageo.
SINTOMI PRINCIPALI
Ci si accorge di soffrire di sinusite quando lo scolo nasale da bianco diventa giallo verde, tende ad
accompagnarsi a tosse catarrale, compare alitosi, si respira a bocca aperta per via del naso chiuso e non è
raro avvertire anche dolore all’orecchio, per via del ristagno del muco, dolore o senso di tensione a livello
delle ossa della faccia, mal di testa e difficoltà nel sentire gli odori. Con una sintomatologia di questo genere
è facilmente intuibile come chi ne soffre accusi una pesante restrizione nella qualità della vita.
LINEE GUIDA DI TRATTAMENTO
Secondo le linee guida una volta fatta diagnosi dell’esistenza di una forma acuta o cronica, si può tenere
sotto controllo la sintomatologia attraverso la somministrazione di cortisonici per uso topico direttamente
nel naso e con il lavaggio, più volte al giorno, delle fosse nasali con soluzione fisiologica.
In caso di sinusite acuta e di certezza della presenza di un’infezione batterica (o almeno in presenza di forte
sospetto), se la sintomatologia persiste da più di 10 giorni bisognerebbe ricorrere a terapia antibiotica.
L’utilizzo di cortisonici per os, infine, è raccomandato solo per i pazienti nei quali la sinusite cronica si
associa alla presenza di polipi nasali: questi farmaci riescono a ridurre bene l’infiammazione, anche se i cicli
di terapia dovrebbero essere piuttosto brevi.
UTILITÀ dell’UTILIZZO di SOLUZIONI FISIOLOGICHE, IPERTONICHE, AEROSOL TERAPIA e
RINOWASH
Per la risoluzione di raffreddori recidivanti o di sinusite, in adulti e bambini, spesso si ricorre all’utilizzo di
aerosol terapia, lavaggi con soluzione fisiologica e ipertonica e utilizzo di rinowash.
QUAL È L’UTILITÀ DELLE SOLUZIONI SALINE NEL TRATTAMENTO DELLA SINUSITE?
«Per la decongestione delle prime vie aeree negli ultimi anni si è fatto largo ricorso all’utilizzo di soluzioni
saline isotoniche (0.9%) ed ipertoniche (maggiore di 0.9%).
La normale soluzione fisiologica svolge solo un ruolo meccanico, cioè di semplice lavaggio, mentre le
soluzioni ipertoniche determinano un richiamo di acqua che riduce considerevolmente la viscosità dei
muchi migliorando la clearance muco-ciliare e favorendo l’allontanamento di virus, batteri, pollini, macro e
micro particelle.
Tutto questo implica in maniera più o meno diretta la riduzione della congestione,della flogosi e una ridotta
incidenza di infezioni batteriche».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1323
QUAL È INVECE L’UTILITÀ DELLA TERAPIA FATTA CON AEROSOL?
«La somministrazione per via inalatoria di un farmaco, mediante aerosolterapia, permette un’efficacia
terapeutica elevata. Il farmaco, infatti, è diffuso direttamente al bersaglio da trattare, ne sono richiesti
dosaggi ridotti per sortire l’effetto terapeutico e si ha minima incidenza di eventuali effetti collaterali,
nettamente inferiori rispetto a quelli determinati dalla somministrazione sistemica. Si ha la possibilità ,
infine, di curare selettivamente le vie aeree alte, medie o basse in base al diametro delle particelle che
vengono nebulizzate».
IL RINOWASH A COSA SERVE?
«Il rinowash è uno strumento che si collega a un apparecchio aereosolico tradizionale e nebulizza particelle
con diametro superiore a 10 micron. In questo modo le particelle dell’aereosol entrano nelle cavità sinusali
e non nelle vie aeree inferiori, dove risultano troppo grandi. In questo modo si ottiene il massimo effetto
terapeutico sulle sinusiti, sia acute sia croniche. Uno strumento di recente sviluppo, chiamato Spray-sol,
infine, collegato a una siringa, nebulizza nel naso particelle di diametro analogo al Rinowash, a minor costo,
senza energia elettrica e in minor tempo».
PUÃ’ ESSERE UTILE RICORRERE ALLA TERAPIA INALATORIA TERMALE?
«La terapia inalatoria termale con acqua sulfurea, è indicata per curare le forme infettive e infiammatorie
caratterizzate dalla presenza di molte secrezioni catarrali. Le acque sulfuree salso-bromo-iodiche sono
capaci di intervenire sia sulla produzione di muco (azione mucoregolatrice) sia sulla sua fluidificazione
(azione mucolitica). L’azione terapeutica principale è quella di prevenire le riacutizzazioni della sinusite e la
sua cronicizzazione». (Salute, La Stampa)
SCIENZA E SALUTE
È POSSIBILE SMETTERE DI ARROSSIRE?
L’adrenalina attiva questa reazione non solo quando ci troviamo in situazioni sociali
imbarazzanti, ma anche quando riceviamo un complimento (e ne siamo compiaciuti)
Risponde Antonio Costanzo, responsabile di Dermatologia di Humanitas e
docente all’Humanitas University.
«Arrossire è una reazione inconscia e incontrollabile, probabilmente sviluppata
nei nostri antenati primitivi come meccanismo di difesa - spiega su Humanitas
Salute il professor Antonio Costanzo -.
Smettere di arrossire non è possibile e cercare di controllarsi può portare
persino a peggiorare la situazione. La paura di diventare rossi si chiama
eritrofobia:
anziché ridurre il fenomeno, porta la persona a cambiare colore ancora più spesso.
Arrossire però non è una reazione da associare sempre a emozioni negative, come vergogna o imbarazzo.
Come hanno dimostrato alcuni studi, le persone che arrossiscono sembrerebbero essere più aperte e
sincere, perché incapaci di nascondere le proprie emozioni».
L’arrossamento della pelle è causato dall’ormone adrenalina.
«Quando ci troviamo in situazioni sociali imbarazzanti, ma anche quando riceviamo un complimento e ne
siamo compiaciuti, l’adrenalina fa espandere i capillari nella superficie della pelle, principalmente del viso,
da cui deriva il colorito purpureo di cui si tingono le guance e talvolta anche la pelle del collo.
È però importante non confondere l’arrossamento spontaneo con quello che potrebbe invece essere
causato da un’alterazione cronica della cute chiamata rosacea.
In questo caso è meglio consultare un dermatologo». (Salute, Corriere)
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Anno VII – Numero 1323
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
l’ENPAF incontra l’ORDINE - Venerdì 13 Aprile
DATA
TITOLO
Venerdì
13 Aprile
ore
10.00 18.00
L’ENPAF incontra l’ ORDINE:
A partire dalle ore 10:00 e fino alle 18:00 saranno presenti i
funzionari dell’Enpaf per fornire ASSISTENZA a tutti i Colleghi che
interverranno dando loro delucidazioni in merito alle proprie
posizioni Contributive e Previdenziali
NOTE
Sede
Ordine
Corso ECM :
“PREVIDENZA e ASSISTENZA del FARMACISTA: NOVITÀâ€
Venerdì
13 Aprile
ore
21.00
Interverranno:
ï¶ Dr Emilio Croce – Presidente ENPAF
ï¶ Dr Paolo Savigni – V. Presidente ENPAF
ï¶ Dr Marco Lazzaro – Direttore Generale ENPAF
ï¶ Dr Pasquale Imperatore – Consigliere
ï¶ Dr Romeo Salvi – Collegio dei Sindaci
ORDINE:
IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2018
E’ in riscossione la quota sociale 2018 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e
Euro 41,80 per la FOFI.
GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO
L’AVVISO DI PAGAMENTO,
POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine
INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE
al seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quotasociale-2018
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1323
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI IN BURKINA FASO
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini.
Consegnati i farmaci raccolti attraverso il progetto alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€.
I farmaci sono stati inviati con un container in una missione fondata in
Africa, in Burkina Faso nella diocesi di Tenkodogo. Le suore operano in
questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci e
dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1323