Anno VII – Numero 1327
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto
Farmaco per tuttiâ€;
“Un
2. Ordine:
ENPAFConvegno
3. Quota sociale 2018
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Assumere
la
pillola
contraccettiva
non
fa
aumentare i rischi di
sviluppare cancro al seno
5. La sinusite? si ha ogni
volta
che
viene
il
raffreddore: ecco i rimedi
più efficaci
Prevenzione e Salute
6. Lo sai che dormire bene
protegge il cuore?
7. Il varicocele va scoperto in
tempo
asintomatico, può causare
infertilitÃ
Meteo Napoli
Mercoledì 11 Marzo
ï‚· Variabile
Minima: 12° C
Massima: 20 °C
Umidità :
Mattina = 57%
Pomeriggio = 54%
Mercoledì 11 Marzo 2018 – S. Gemma
Proverbio di oggi………
"nun vò correre e nun vò cammenà (non vuole far nulla)
Lo sai che dormire bene protegge il cuore?
Sembra che chi soffre di insonnia o non riposa bene durante la
notte sia più a rischio di sviluppare malattie al sistema
cardiovascolare come ictus e infarto
– spiega il dottor Vincenzo Tullo,
specialista neurologo e responsabile
dell’ambulatorio
sulle
cefalee
di
Humanitas -.
Le cause di questa relazione sono ancora
poco chiare, ma si pensa che insonnia e
altri disturbi del sonno agiscano
aumentando i fattori di rischio per la
salute del cuore e del sistema cardiovascolare. In particolare, i disturb i del
sonno andrebbero a modificare il metabolismo e le funzioni endocrine, e
quindi ad alterare la pressione del sangue e i livelli di citochine proinfiammatorie (in particolare interleuchina 6 e TNF alfa), ad esempio, che sono
tutti fattori che portano ad infarto ed ictus.
Se poi gli stili di vita comprendono fumo, alcool, caffeina e cibi ad alto
contenuto di grassi, la possibilità di sviluppare malattie del sistema
cardiovascolare è maggiore. Inoltre, se non si dorme bene o non si dorme
affatto, l’organismo non produce la leptina, un ormone che stimola il senso di
sazietà e, per estensione, allontana il rischio di obesità , anche questo fattore
importante per la salute del cuore e del sistema cardiovascolare.
Ma dormire bene non protegge solamente da ictus e infarto.
Sembra che un buon sonno continuo e ristoratore allontani anche il rischio di
Alzheimer, dato che durante il riposo il cervello è in grado di eliminare le
tossine e altre sostanze nocive per la salute che, se accumulate nell’encefalo,
portano allo sviluppo di questa patologia. Inoltre dormire poco riduce la
concentrazione, la memoria e le difese immunitarie.
È quindi importante, in caso di insonnia e altri disturbi, rivolgersi ad uno
specialista per risolvere il problema e recuperare il benessere, oltre che per
prevenire rischi futuri. (Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1327
SCIENZA E SALUTE
ASSUMERE LA PILLOLA CONTRACCETTIVA NON FA
AUMENTARE I RISCHI DI SVILUPPARE CANCRO AL SENO
I contraccettivi ormonali combinati, cioè quelli che contengono sia un estrogeno sia un
progestinico, rappresentano la soluzione contraccettiva farmacologica più impiegata nel
mondo.
Attorno a loro, però, un’aura di sospetto: legata alla possibilitÃ
di insorgenza di un tumore al seno tra le donne che li assumono.
Ipotesi anticipata da alcune pubblicazioni, ma poi smentita da
uno studio pubblicato sulla rivista «Clinical Breast Cancer».
La ricerca ha riguardato una campione di 2527 donne a rischio
familiare di tumore al seno, anche portatrici della mutazione
Brca: quella che ha portato l’attrice Angelina Jolie a rimuovere a scopo preventivo sia i seni sia le ovaie.
L’analisi retrospettiva ha rilevato che l’uso di contraccettivi ormonali combinati non ha aumentato le
probabilità di ammalarsi di tumore al seno, anche in caso di gruppi a rischio alto e intermedio.
PESA DI PIÙ L’ETÀ TARDIVA DELLA PRIMA GRAVIDANZA
I ginecologi e gli oncologi del centro per lo studio dei tumori eredo-familiari dell’Azienda OspedalieroUniversitaria Policlinico di Modena hanno eseguito una revisione delle cartelle cliniche di 2527 donne
che avevano partecipato allo screening di valutazione oncologica.
Il 10% di loro aveva avuto un tumore al seno prima dei cinquant’anni.
In tutta questa popolazione si è osservato che il menarca tardivo (la prima mestruazione), dopo i 12
anni, risultava un fattore protettivo.
Mentre la tarda età della prima gravidanza (oltre trent’anni) era un fattore di rischio indipendente per
tumore al seno. Dall’incrocio di tutte le informazioni e di tutti i dati raccolti, valutando anche gli anni con
esposizione diretta ai contraccettivi ormonali combinati, s’è dedotto che
ï¶ il loro utilizzo non risulta correlato a un aumento del rischio di tumore al seno:
indipendentemente dalle dosi e dalla durata d’uso della «pillola», anche in presenza di
predisposizione genetica o familiare.
Alcuni contraccettivi comunemente usati erano associati a una tendenza, a volte significativa, verso un
rischio diminuito di tumore al seno.
Un’evidenza che conferma come in realtà le prove a riguardo siano ancora in parte discordanti e
necessitino di un ulteriore consolidamento, prima di poter esprimere una considerazione conclusiva.
RASSICURAZIONI ANCHE DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ
L’effetto dei contraccettivi ormonali combinati durante la vita riproduttiva di una donna e il conseguente
rischio di tumore al seno è sempre stato un argomento di grande interesse e una questione importante
di discussione. Attualmente, i contraccettivi ormonali combinati sono i metodi di contraccezione più
usati nelle regioni più sviluppate del mondo: con una percentuale media di utilizzo del 18% nelle donne
sposate tra i 15 e i 49 anni.
E le donne di questa fascia di età sono anche quelle più esposte alla diagnosi di tumore al seno rispetto
ad altri tumori che hanno una maggiore incidenza in età post menopausa: come quelli del polmone e del
colon-retto. Posto che gli anticoncezionali ormonali hanno una dimostrata efficacia protettiva verso
forme tumorali molto aggressive e di difficile diagnosi e cura, in primis quello dell’ovaio ad alto tasso di
mortalità , anche l’OMS ha rivisto i criteri di idoneità medica per i contraccettivi. Sulla base delle evidenze
del 2015, gli esperti hanno deciso che l’uso di contraccettivi ormonali combinati non dovrebbe essere
limitato nemmeno per le donne con una storia familiare di tumore al seno. (Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1327
SCIENZA E SALUTE
LA SINUSITE? SI HA OGNI VOLTA CHE VIENE IL
RAFFREDDORE: ECCO I RIMEDI PIÙ EFFICACI
La sinusite consiste nell’infiammazione dei seni paranasali: è un evento che si verifica in
concomitanza di ogni raffreddore.
La sinusite, tuttavia, diventa una vera e propria patologia se il
muco ristagna a lungo, per un tempo più lungo di quello
necessario per risolvere un raffreddore e diventa di colore giallo
verde.
Si parla di sinusite acuta
ï¶ se i sintomi persistono per meno di 3 settimana
di patologia subacuta e cronica
ï¶ se la problematica dura da 3 a 10 settimane o anche più.
La sinusite, quindi, è una complicanza del raffreddore comune, determinata dal fatto che a seguito di
un’infezione virale (come lo è quella del raffreddore), si assiste a una vera e propria colonizzazione dei
seni nasali, che normalmente sono sterili, da parte della flora microbica di naso e faringe.
È bene precisare che la sinusite cronica può essere la conseguenza della presenza di polipi nasali, ma
anche di una rinite allergica o di malattia da reflusso gastroesofageo.
SINTOMI PRINCIPALI
Ci si accorge di soffrire di sinusite quando lo scolo nasale da bianco diventa giallo verde, tende ad
accompagnarsi a tosse catarrale, compare alitosi, si respira a bocca aperta per via del naso chiuso e non
è raro avvertire anche dolore all’orecchio, per via del ristagno del muco, dolore o senso di tensione a
livello delle ossa della faccia, mal di testa e difficoltà nel sentire gli odori.
Con una sintomatologia di questo genere è facilmente intuibile come chi ne soffre accusi una pesante
restrizione nella qualità della vita.
LINEE GUIDA DI TRATTAMENTO
L’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology/American College of Allergy, Asthma and
Immunology e l’American Academy of Otolaryngology/Head and Neck Surgery Foundation hanno stilato
delle linee guida precise sulla gestione della condizione.
Secondo entrambe le linee guida una volta fatta diagnosi dell’esistenza di una forma acuta o cronica, si
può tenere sotto controllo la sintomatologia attraverso la somministrazione di cortisonici per uso
topico direttamente nel naso e con il lavaggio, più volte al giorno, delle fosse nasali con soluzione
fisiologica.
In caso di sinusite acuta e di certezza della presenza di un’infezione batterica (o almeno in presenza di
forte sospetto), se la sintomatologia persiste da più di 10 giorni bisognerebbe ricorrere a terapia
antibiotica. L’utilizzo di cortisonici per os, infine, è raccomandato solo per i pazienti nei quali la sinusite
cronica si associa alla presenza di polipi nasali:
ï¶ questi farmaci riescono a ridurre bene l’infiammazione, anche se i cicli di terapia dovrebbero
essere piuttosto brevi.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1327
UTILITÀ DELL’UTILIZZO DI SOLUZIONI
FISIOLOGICHE, IPERTONICHE, AEROSOL
TERAPIA E RINOWASH
Per la risoluzione di raffreddori recidivanti o di
sinusite, in adulti e bambini, spesso si ricorre
all’utilizzo di aerosol terapia, lavaggi con
soluzione fisiologica e ipertonica e utilizzo di
rinowash.
Per meglio comprenderne l’utilità di questi trattamenti abbiamo chiesto maggiori delucidazioni Fabrizio
Salvinelli, direttore dell’Unità di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale all’ Università Campus
Bio- Medico di Roma.
QUAL È L’UTILITÀ DELLE SOLUZIONI SALINE NEL TRATTAMENTO DELLA SINUSITE?
«Per la decongestione delle prime vie aeree negli ultimi anni si è fatto largo ricorso all’utilizzo di
soluzioni saline isotoniche (0.9%) ed ipertoniche (maggiore di 0.9%) .
La normale soluzione fisiologica svolge solo un ruolo meccanico, cioè di semplice lavaggio, mentre le
soluzioni ipertoniche determinano un richiamo di acqua che riduce considerevolmente la viscosità dei
muchi migliorando la clearance muco-ciliare e favorendo l’allontanamento di virus, batteri, pollini,
macro e micro particelle.
Tutto questo implica in maniera più o meno diretta la riduzione della congestione,della flogosi e una
ridotta incidenza di infezioni batteriche».
QUAL È INVECE L’UTILITÀ DELLA TERAPIA FATTA CON AEROSOL?
«La somministrazione per via inalatoria di un farmaco, mediante aerosolterapia, permette un’efficacia
terapeutica elevata.
Il farmaco, infatti, è diffuso direttamente al bersaglio da trattare, ne sono richiesti dosaggi ridotti per
sortire l’effetto terapeutico e si ha minima incidenza di eventuali effetti collaterali, nettamente inferiori
rispetto a quelli determinati dalla somministrazione sistemica.
Si ha la possibilità , infine, di curare selettivamente le vie aeree alte, medie o basse in base al diametro
delle particelle che vengono nebulizzate».
IL RINOWASH A COSA SERVE?
«Il rinowash è uno strumento che si collega a un
apparecchio aereosolico tradizionale e nebulizza
particelle con diametro superiore a 10 micron. In
questo modo le particelle dell’aereosol entrano
nelle cavità sinusali e non nelle vie aeree inferiori,
dove risultano troppo grandi.
In questo modo si ottiene il massimo effetto
terapeutico sulle sinusiti, sia acute sia croniche.
Uno strumento di recente sviluppo, chiamato
Spray-sol, infine, collegato a una siringa, nebulizza nel naso particelle di diametro analogo al Rinowash, a
minor costo, senza energia elettrica e in minor tempo».
PUÃ’ ESSERE UTILE RICORRERE ALLA TERAPIA INALATORIA TERMALE?
«La terapia inalatoria termale con acqua sulfurea, è indicata per curare le forme infettive e
infiammatorie caratterizzate dalla presenza di molte secrezioni catarrali.
Le acque sulfuree salso-bromo-iodiche sono capaci di intervenire sia sulla produzione di muco (azione
mucoregolatrice) sia sulla sua fluidificazione (azione mucolitica).
L’azione terapeutica principale è quella di prevenire le riacutizzazioni della sinusite e la sua
cronicizzazione».
(Salute, La Stampa)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1327
PREVENZIONE E SALUTE
IL VARICOCELE VA SCOPERTO IN TEMPO
ASINTOMATICO, PUÒ CAUSARE INFERTILITÀ
Il disturbo compare più spesso in età puberale senza
Ma è una causa di infertilità e per questo occorre una diagnosi tempestiva
dare
sintomi
particolari.
Parliamo del varicocele, disturbo caratterizzato da
un’anormale dilatazione delle vene spermatiche, che nella
grande maggioranza dei casi è asintomatico. Talvolta può
essere avvertito un senso di pesantezza a livello dello
scroto, che compare in genere dopo una giornata trascorsa
in piedi o dopo aver fatto attività sportiva.
Meno spesso gli interessati provano dolore al testicolo e
solo nei casi più avanzati sono ben palpabili le vene
all’interno del sacco scrotale.
«Proprio per questa scarsa presenza di sintomi è
importante la sensibilizzazione dei potenziali pazienti per
arrivare a diagnosi tempestive».
Fondamentale la diagnosi precoce
«Il varicocele compare più spesso nel periodo della
pubertà , quando tutto l’organismo e i genitali si sviluppano
velocemente, con un aumento di flusso sanguigno a livello
testicolare che può mettere in evidenza l’eventuale
debolezza della struttura delle vene spermatiche, che
finiscono per dilatarsi troppo».
L’innalzamento di temperatura a livello del testicolo,
dovuto al reflusso di sangue, può causare nel tempo un
danno alla mobilità e alla crescita degli spermatozoi,
provocando una ridotta fertilità .
«La visita medica per il servizio militare era un buon
momento per la diagnosi di questo e altri disturbi nei
giovani maschi. Ora che questa “tappa obbligatoria†è saltata, molti si rendono conto del varicocele solo
quando cercano di concepire un figlio e non ci riescono.
Per questo è urgente informare i giovani, e le loro famiglie, con campagne di sensibilizzazione in grado di
far capire l’importanza della diagnosi precoce».
Prima visita nell’età dello sviluppo: «In Italia meno del 5 % dei ragazzi sotto i 20 anni ha fatto una visita
dall’urologo, mentre più del 40% delle coetanee è stata almeno una volta da un ginecologo - ricorda
Umberto Veronesi, presidente della Fondazione che porta il suo nome -. L’80% degli italiani non si è mai
fatto visitare da un urologo, mentre scoprire una malattia in fase precoce può fare la differenza». Per
rilevare la comparsa di varicocele, ad es., basta una prima visita con lo specialista andrologo o urologo
nell’età dello sviluppo.
Durante la pubertà questa patologia non è pericolosa, ma può alterare la maturazione e la funzionalitÃ
dei testicoli. Nella maggior parte dei casi è sufficiente fare controlli periodici con un ecodoppler per
tenere sotto controllo la situazione. Solo in caso di varicocele di grado elevato o sintomatico (associato a
dolore), di testicolo di dimensioni inferiori al controlaterale o di alterazione della fertilità si deve
procedere con l’intervento chirurgico, che può aumentare le probabilità di concepimento di un figlio fino
al 70%. (Salute, Corriere)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno VII – Numero 1327
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
l’ENPAF incontra l’ORDINE - Venerdì 13 Aprile
DATA
TITOLO
Venerdì
L’ENPAF incontra l’ ORDINE:
13 Aprile
A partire dalle ore 10:00 e fino alle 18:00 saranno presenti i
ore
funzionari dell’Enpaf per fornire ASSISTENZA a tutti i Colleghi
10.00 - che interverranno dando loro delucidazioni in merito alle proprie
posizioni Contributive e Previdenziali
18.00
NOTE
Sede
Ordine
Corso ECM :
“PREVIDENZA e ASSISTENZA del FARMACISTA: NOVITÀâ€
Venerdì
13 Aprile Interverranno:
ï¶ Dr Emilio Croce – Presidente ENPAF
ore
21.00
ï¶ Dr Paolo Savigni – V. Presidente ENPAF
ï¶ Dr Marco Lazzaro – Direttore Generale ENPAF
ï¶ Dr Pasquale Imperatore – Consigliere
ï¶ Dr Romeo Salvi – Collegio dei Sindaci
ORDINE:
IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2018
E’ in riscossione la quota sociale 2018 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per
l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.
GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO
L’AVVISO DI PAGAMENTO,
POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine
INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE
al seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381quota-sociale-2018
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1327
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI IN BURKINA FASO
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini.
Consegnati i farmaci raccolti attraverso il progetto alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€.
I farmaci sono stati inviati con un container in una missione fondata in
Africa, in Burkina Faso nella diocesi di Tenkodogo. Le suore operano in
questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci e
dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1327
ORDINE: PHARMA CAMPUS – FINITI I LAVORI
Cala il sipario sull’edizione 2018 del Capri Campus patrocinato dall’Ordine