Anno VII – Numero 1334
Venerdì 20 Aprile 2018 – S. Adalgisa
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto
Farmaco per tuttiâ€;
2. Ordine:
Straordinario
3. Sussidio
disoccupazione
“Un
Concorso
per
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Un neo artificiale sentirÃ
in anticipo il tumore
5. così i farmaci sostituiranno
la chemioterapia per la
cura del melanoma
6. Anche le ossa sentono lo
stress
Prevenzione e Salute
7. Come
dormire
se
soffriamo di mal di schiena
lombare: tutte le posizioni
giuste
8. "Una ferita che non
guarisce"
Meteo Napoli
Venerdì 20 Aprile
ï‚· Variabile
Minima: 13° C
Massima: 24 °C
Umidità :
Mattina = 52%
Pomeriggio = 44%
Proverbio di oggi………
E' 'nu pallone 'e viento - E' un pallone gonfiato
UN NEO ARTIFICIALE SENTIRÀ IN
ANTICIPO IL TUMORE
Un cerotto impiantato sottopelle si accorgerà delle alterazioni che
portano al cancro, cambiando colore e mettendo in allerta il
paziente.
L'idea presentata su Science Translational Medicine al momento è solo una
sfida. Ma se funzionasse, potrebbe essere estesa ad altri tipi di malattie
NON arriverà in farmacia in tempi brevi, ma il
sensore messo a punto dal Politecnico federale
di Zurigo per scovare il cancro nei suoi stadi
iniziali ha il merito di presentare un’idea
originale.
Dagli strumenti di imaging sempre più potenti
alla nuova, promettente tecnica che raccoglie gli
indizi del Dna del tumore direttamente nel
sangue, quello della diagnosi precoce è un
settore su cui si investe molto, in oncologia.
Il nuovo sensore, ancora agli stadi iniziali di realizzazione, promette di scovare
tumori di prostata, polmone, colon e seno prima di ogni altro sistema di
diagnosi.
I ricercatori svizzeri hanno sperimentato l’idea di impiantare sottopelle (per il
momento solo alle cavie da laboratorio) un sensore a base di cellule
sottoposte a ingegneria genetica e incapsulate in un cerotto rotondo, simile a
un neo, di un centimetro circa. In presenza di livelli elevati di calcio nel sangue
le cellule ingegnerizzate attivano una reazione a catena che porta alla
produzione di melanina.
Il neo, che prima era trasparente, si scurisce, diventando visibile, allarmando il
paziente e spingendolo a farsi visitare da un medico. Chi trovasse ansiogeno
vivere con il sensore costantemente sotto agli occhi potrebbe ricorrere a una
versione del cerotto visibile solo sotto a una particolare luce rossa, disponibile
nello studio del medico.
(Salute, Repubblica)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1334
PREVENZIONE E SALUTE
COME DORMIRE SE SOFFRIAMO DI MAL DI SCHIENA
LOMBARE: TUTTE LE POSIZIONI GIUSTE
La lombalgia non riguarda solo la vita quotidiana, spesso disturba anche il sonno. Posizioni
inadeguate provocano dolore durante la notte o appena ci si risveglia.
La dottoressa Monia Lusini, ortopedico specialista di Isico (Istituto Scientifico Italiano Colonna
Vertebrale), ci aiuta a capire quali sono le migliori posizioni se si soffre di questo disturbo.
Dormire sulla schiena con un cuscino sotto le ginocchia
Dormire a pancia in su è solitamente considerata la migliore opzione per una
schiena sana.
Questa posizione distribuisce uniformemente il peso su tutta la superficie
del corpo. Inoltre, minimizza i punti di pressione e garantisce un buon
allineamento testa, collo e colonna vertebrale.
Ma a volte il dolore lombare ostacola questa scelta, così si può provare a posizionare un cuscino sotto le
ginocchia per aiutare a rilassare la muscolatura lombare portando la colonna in delordosi.
Per la testa, utilizzare un cuscino non troppo spesso per non mettere a dura prova collo e schiena.
Dormire sul fianco con un cuscino tra le ginocchia
Sebbene giacere sul fianco è una posizione di sonno popolare e comoda,
può mettere la spina dorsale fuori allineamento. Questo può affaticare la
parte bassa della schiena. È possibile farlo però apportando una facile
correzione con un cuscino posto tra le ginocchia. Ciò solleva la parte
superiore della gamba, ripristinando l’allineamento naturale dei fianchi, del
bacino e della colonna vertebrale.
Per la testa, considerate di usare un cuscino piuttosto spesso. Per il miglior supporto, dovrebbe riempire
completamente lo spazio tra il collo e il materasso.
Dormire in posizione fetale
Per le persone con ernia del disco, la posizione fetale rannicchiata può portare
sollievo durante la notte. Questo perché giacere sul fianco con le ginocchia vicine al
petto riduce la flessione della colonna vertebrale e aiuta ad allungare le vertebre.
Dormire sulla pancia con un cuscino sotto lo stomaco
Dormire a pancia in giù è erroneamente considerata la peggiore postura del
sonno. Invece è un’ottima scelta per il tratto lombare, da evitare solo se
provoca dolore, anche cervicale (a causa della testa ruotata). È possibile
migliorare il comfort per la schiena posizionando un cuscino sottile sotto lo
stomaco e i fianchi per aiutare l’allineamento della colonna vertebrale, ma solo
in presenza di dolore. Meglio usare un cuscino piatto per la testa o dormire senza.
Dormire sulla pancia con la testa dritta
Un motivo per cui dormire a pancia in giù è a volte considerato negativo è perché
la testa di solito si gira da un lato. Questo torce la colonna vertebrale e pone
stress su collo, spalle e schiena. Per evitare questo si può provare ad appoggiare
la faccia su un piccolo cuscino solido o un asciugamano ben arrotolato per
sostenere la fronte, lasciando uno spazio per respirare tra la bocca e il
materasso, un po’ come si fosse sui lettini da massaggio.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1334
Dormire sulla schiena in posizione reclinata
Dormire in posizione reclinata può favorire il dolore lombare, in
particolare nelle persone con spondilolistesi istmica. Ma se si riscontra
un notevole sollievo dal riposo in una posizione reclinata, può valere
la pena investire in un letto regolabile che può essere posizionato di
conseguenza. (Salute, Corriere)
SCIENZA E SALUTE
COSÌ I FARMACI SOSTITUIRANNO LA CHEMIOTERAPIA
PER LA CURA DEL MELANOMA
Il primo passaggio rimarrà rappresentato ancora a lungo dalla chirurgia.
Ma nella cura del melanoma, i trattamenti farmacologici mirati sono destinati a soppiantare la
chemioterapia. O meglio: in parte lo hanno già fatto, come
testimoniano alcuni successi terapeutici garantiti dall’immunoterapia,
soprattutto nella gestione della forma metastatica della malattia, che
fino a non più di dieci anni fa lasciava poche speranze ai pazienti.
È questo l’esito di una metanalisi pubblicata sulla rivista della
«Cochrane Collaboration». La revisione di studi - fa la sintesi di quelle
che erano le evidenze emerse da quasi tutti gli studi degli ultimi anni
che avevano come oggetto la gestione del melanoma metastatico. La malattia colpisce per lo più i
linfonodi, i polmoni, il fegato, le ossa e il cervello e d’ora in avanti l’approccio sarà sempre più
improntato all’immunoterapia: eventualmente in combinazione con altre strategie terapeutiche.
A confronto cinque approcci terapeutici
Lo studio ha incluso 122 trials randomizzati, per un totale di oltre ventottomila pazienti coinvolti.
Nel lavoro di indagine, le terapie per il melanoma sono state categorizzate in cinque diversi gruppi:
1. chemioterapia tradizionale (comprendendo agenti singoli e terapie multifarmaco),
2. bio-chemioterapia (che associa la chemioterapia ad alcune proteine prodotte dal sistema immunitario,
come l’interleuchina-2),
3. immunoterapia (basata sull’uso di anticorpi monoclonali che bloccano i freni del sistema immunitario),
4. terapia mirata (rivolta a bloccare l’attività di oncoproteine necessarie al tumore per crescere)
5. altre terapie (come i farmaci anti-angiogenici).
L’analisi ha così incrociato i differenti approcci possibili, confrontandoli fra di loro in termini di efficacia
(effetto sulla sopravvivenza dei pazienti) e sui loro effetti collaterali (tossicità ).
Nel melanoma metastatico la scelta ricade sull’immunoterapia
I migliori risultati in termini di efficacia per il controllo della malattia si sono raggiunti con
l’immunoterapia (anticorpi anti-PD1 da soli o in combinazione con anticorpi anti-CTLA4) e la terapia
target (inibitori di Braf da soli o in combinazione con inibitori di MEK), che hanno oggi soppiantato sia la
chemioterapia sia la biochemioterapia nel trattamento del melanoma metastatico.
Tuttavia ci sono delle differenze fra queste terapie innovative:
infatti, mentre l’efficacia risulta massima per la terapia target combinata, la immunoterapia combinata
espone ad una maggiore tossicità mentre la immunoterapia anti-PD1 offre la possibilità di una minore
tossicità pur a parziale discapito dell’efficacia. «La varietà di risorse terapeutiche oggi disponibili obbliga
gli specialisti a considerare le migliori opportunità esistenti. Di fronte a un paziente affetto da
melanoma, occorre definire una strategia terapeutica che permetta di sfruttare al meglio le diverse
opzioni considerando gli effetti immediati e tardivi e l’integrazione con i trattamenti locali: come la
chirurgia e la radioterapia». (Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1334
SCIENZA E SALUTE
ANCHE LE OSSA SENTONO LO STRESS
Alcuni gesti sportivi ripetuti o in particolari condizioni biomeccaniche, possono
sottoporre lo scheletro ad uno “stress†da sovraccarico funzionale, che non sempre i muscoli
riescono ad “assorbireâ€, dando così origine ad un tipo particolare di frattura, definita per
l’appunto “frattura da stressâ€.
Maratoneti,
saltatori
e
cestisti,
così
come ginnasti e ballerini, oltre ai canoisti (a livello
costale) sono tra gli sportivi più esposti al rischio
di fratture da stress. Lo stesso dicasi talvolta per i
soldati che marciano per lunghi percorsi
indossando calzature rinforzate.
Lo stesso rischio esiste per individui che non
praticano attività sportiva e conducono vita
sedentaria, ma che, per conformazione genetica o
esiti di trauma sono affetti da alterazioni
strutturali degli arti inferiori, anche non eclatanti, ma che possono creare lo stesso sovraccarico
funzionale di cui sopra.
Cosa fare per prevenirle, riconoscerle precocemente ed intervenire con un trattamento adeguato?La
parola alla dottoressa Maria Cristina D’Agostino, specialista ortopedico e responsabile del Centro Terapia
e Ricerca Onde d’Urto di Humanitas.
“La frattura da stress – spiega la dottoressa d’Agostino – non è
Le Fratture da STRESS
(almeno nelle prime fasi) una vera e propria frattura (cioè
un’interruzione della continuità di un osso), da trauma acuto, bensì una
sorta di “fissurazioneâ€, dovuta ad un accumulo di “microlesioni†ripetute, che l’osso cerca di riparare,
ma, poiché il ritmo risulta accelerato ed oltrepassa le sue fisiologiche capacità , è come se il sistema
andasse in tilt, una sorta di “corto-circuitoâ€.
La parola “stress†rende molto bene l’idea di una situazione di criticità . Lentamente quindi, se non
riconosciuta, puo’ dare origine anche ad una frattura propriamente detta, con possibile formazione di un
callo osseo riparativo, ovvero ad una sorta di “manicotto†che riesce a saldare la parte stressataâ€.
Talvolta, se non riconosciuta nelle primissime fasi, anche perché la sintomatologia dolorosa è
relativamente più tollerabile rispetto ad una frattura vera e propria, la frattura da stress viene
diagnosticata solo come “esitoâ€, ovvero quando si apprezza sulla radiografia proprio il callo osseo, a
testimonianza dell’avvenuta riparazione.
Classicamente, le sedi più colpite sono le ossa degli arti inferiori e dei piedi: correre per molti chilometri
o saltare ripetutamente su superfici rigide, specie in presenza di alterazioni morfologiche del piede o
comunque degli arti inferiori, così come intensificare improvvisamente la propria routine di attività fisica
sono tutti possibili fattori di rischio per una frattura da stress.
Nei ballerini professionisti, dediti all’attività “sulle punteâ€, la localizzazione delle fratture da stress è
tipica, proprio in virtù dei movimenti fatti. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1334
PREVENZIONE E SALUTE
"UNA FERITA CHE NON GUARISCE"
Le lesioni cutanee croniche sono aree di sostanza dermo-ipodermica che non dimostrano
alcuna tendenza alla riparazione spontanea.
Questo tipo di lesioni, particolarmente dolorose e debilitanti per il
paziente, sono quasi sempre la manifestazione di una condizione
patologica concomitante la quale determina un arresto della
cicatrizzazione a causa dell'alterata omeostasi vascolare dovuta a
processi endogeni o esogeni di varia natura.
Questi fattori determinano infatti un rallentamento dei processi di
ricostruzione della matrice fondamentale e di riepitelizzazione,
favorendo infine un processo di necrosi per essiccamento.
Il processo di risoluzione della lesione può variare in modo molto evidente a seconda di come si
protegge la ferita dagli agenti esterni quali microtraumi meccanici ed alterazioni della temperatura al di
fuori del range fisiologico.
Le lesioni croniche sono rappresentate dalle ulcere ischemiche, dalle ulcere
TRATTAMENTO diabetiche, da quelle venose e dalle lesioni da decubito che non riepitelizzano.
I capisaldi per il trattamento
I capisaldi per il trattamento delle lesioni, sia acute che croniche sono sostanzialmente i seguenti:
1. la manovra più importante per la prevenzione, in particolare per le lesioni da decubito, è il mantenimento
della pressione arteriosa sistemica a livelli ottimali;
2. il riposizionamento del paziente e uso di superfici di supporto;
3. la gestione globale del paziente (valutazione delle condizioni fisiche, psicologiche e stato nutrizionale)
4. la gestione della lesione, con rimozione del tessuto necrotico (sbrigliamento o debridement)
Se compaiono escare o se si assiste alla formazione di tessuto necrotico la lesione va sbrigliata. Le escare
possono essere rimosse con la toilette chirurgica o con medicazioni a base di idrocolloidi, assorbenti
osmotici e capillari. Va inoltre protetta la cute sana circostante;
5. la detersione della lesione con soluzione salina, evitando l'uso di antisettici;
6. la gestione della colonizzazione batterica e delle infezioni;
7. l'applicazione di medicazioni che mantengano la lesione detersa e l'ambiente umido, ma la cute circostante
asciutta. (DS Nutrition, Ulcere Cutanee)
I DISTURBI COMUNI: GAMBE – CRAMPI Muscolari
DESCRIZIONE E SINTOMI Il crampo è una violenta contrazione muscolare involontaria, improvvisa e
dolorosa. Il soggetto presenta un dolore improvviso, violento e localizzato al muscolo colpito, che
aumenta anche di consistenza. Di norma tale dolore è destinato a estinguersi spontaneamente in
brevissimo tempo. Può infatti essere sufficiente provocare uno stiramento e successivo rilassamento del
muscolo colpito per risolvere il crampo. Il crampo può essere provocato da eccessivo sforzo compiuto da
un muscolo non allenato, o non riscaldato in precedenza, o da mancanza di acqua e sali minerali persi
con un'abbondante sudorazione. In genere colpisce i muscoli delle gambe ma anche quelli delle braccia.
Può comparire sia durante l'esecuzione di una qualsiasi attività fisica, anche leggera, che durante lo stato
di riposo.
CONSIGLI TERAPEUTICI Provocare uno stiramento e successivo rilassamento del muscolo colpito. Può
risultare utile l'applicazione locale di pomate antinfiammatorie, o il raffreddamento della parte con
ghiaccio.
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1334
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
CAMPANIA:
CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in STATO DI DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato anche per il 2018 uno specifico “Fondo di solidarietà †messo a
bilancio.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2018 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti:
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà ; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1334
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI IN BURKINA FASO
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini.
Consegnati i farmaci raccolti attraverso il progetto alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€.
I farmaci sono stati inviati con un container in una missione fondata in
Africa, in Burkina Faso nella diocesi di Tenkodogo. Le suore operano in
questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci e
dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 100.000 CONFEZIONI
DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI
SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di
Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore
della Carità di Madre Teresa di Calcutta,
Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa, Vittime
Espiatrici di Gesù Sacramentato (Missione in
Burkina Faso), Hospital la Croix (Benin)
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul Link
sottostante e compila il Form in modo da avere le informazioni
utili riguardo il Luogo di Consegna del Contenitore per la Raccolta
dei Farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuov
o/news/1097-un-farmaco-per-tutti
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1334
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1334