Anno VII – Numero 1335
Lunedì 23 Aprile 2018 – S. Giorgio
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto
Farmaco per tuttiâ€;
2. Ordine:
Straordinario
3. Sussidio
disoccupazione
“Un
Concorso
per
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. È vero che chi soffre di
reumatismi
“senteâ€
il
cambiamento del tempo?
5. Se
sudo
dimagrisco!
i falsi miti sul fitness a cui
molti credono
6.
Prevenzione e Salute
7. La dieta che salva il cuore
(e l’umore) dopo un infarto
8.
Meteo Napoli
Lunedì 23 Aprile
ï‚· Variabile
Minima: 13° C
Massima: 24 °C
Umidità :
Mattina = 52%
Pomeriggio = 44%
Proverbio di oggi………
E' succieso 'o quarantotto E' successo il finimondo
È VERO CHE CHI SOFFRE DI REUMATISMI
“SENTE†IL CAMBIAMENTO DEL TEMPO?
Chi soffre di reumatismi prova dolori a ossa e muscoli.
La sensibilità può aumentare in corrispondenza di alcuni fenomeni atmosferici,
di solito pioggia e vento e, più in generale, dei cambiamenti di tempo.
Più che il bello e il brutto tempo
però,
i
responsabili
dell’aggravamento di alcuni dolori
sono l’alta e la bassa pressione
atmosferica a essi legate.
Ciò che viene percepito sono infatti
le variazioni di pressione atmosferica
segnalate dai barocettori, un
particolare tipo di recettori presenti
nel nostro corpo.
Si trovano nella parete dei grossi vasi sanguigni e sono sensibili alle variazioni
della pressione arteriosa:
 quando rilevano un cambiamento, inviano segnali al sistema nervoso
centrale, sulla base dei quali avviene la regolazione del valore della
pressione sanguigna.
In condizioni normali il loro compito di controllo è del tutto indolore.
Se però si trovano in tessuti sensibili, come per esempio le articolazioni colpite
da una malattia reumatica, allora anche la reattività alle variazioni della
pressione atmosferica esterna si somma agli effetti dell’infiammazione e
provoca dolore.
Chi soffre di reumatismi sente anche il tasso di umidità nell’aria e la presenza
di vento. Entrambi infatti raffreddano le zone infiammate, che hanno invece
bisogno di calore. (Focus)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 2
Anno VII – Numero 1335
PREVENZIONE E SALUTE
LA DIETA CHE SALVA IL CUORE (E L’UMORE)
DOPO UN INFARTO
Analisi basata sul ruolo protettivo per i neuroni delle sostanze antiossidanti e antiinfiammatorie di cui sono ricche la frutta e la verdura e sul consumo di pasti in casa
Dopo un infarto del miocardio, seguire una
dieta appropriata potrebbe avere effetti
benefici non solo sul cuore, ma anche
sull’umore.
È quanto emerge da una ricerca
(recentemente
pubblicata
su PlosOne)
condotta nei Paesi Bassi su 2171 persone con
una storia di infarto miocardico (età media
72 anni).
LO STUDIO
Nello studio sono state valutate le abitudini
alimentari di tutti i partecipanti, che sono
stati anche sottoposti a due test per stimare
l’eventuale presenza di sintomi depressivi e
per misurare l’ottimismo disposizionale,
ovvero la tendenza ad aspettarsi dal futuro
eventi e situazioni favorevoli.
Analizzando i risultati, i ricercatori hanno osservato che
 una dieta ricca di verdura, frutta, cereali integrali, pesce, latticini e a basso contenuto di grassi
era associata a minori sintomi depressivi e a un maggiore ottimismo.
Fra le ipotesi formulate dai ricercatori una si basava sul ruolo protettivo per i neuroni delle sostanze
antiossidanti e anti-infiammatorie di cui sono ricche la frutta e la verdura.
Un’altra, invece, sulla possibilità che un’alimentazione più sana fosse da ricondurre a un elevato numero
di pasti in casa, che possono giovare all’umore anche grazie alla maggiore coesione fra i famigliari.
LE EVIDENZE
Sebbene questo tipo di studi non permetta di sapere se è davvero una dieta salutare a migliorare
l’umore e non viceversa, correggere le abitudini alimentari rappresenta certamente una delle priorità :
«Una dieta corretta - commenta Aldo Pietro Maggioni, direttore del Centro studi dell’Associazione
nazionale medici cardiologi ospedalieri - oltre a ridurre la depressione e migliorare la visione della vita
dopo un infarto, come suggerito da questo studio, deve anche essere in grado di accompagnarsi a una
riduzione di nuovi eventi cardiaci.
Sebbene non sia facile condurre analisi specifiche sugli aspetti alimentari, spesso contraddetti da studi
successivi, una dieta quantitativamente idonea a mantenere un peso corporeo ideale e qualitativamente
prudente improntata al modello mediterraneo - basata in particolare su verdura, frutta, legumi, cereali
integrali, pesce, compreso quello grasso, olio extravergine d’oliva come condimento- è da raccomandarsi
a tutti i pazienti che hanno avuto un infarto miocardico.
Naturalmente associandola a un’attività fisica moderata ma costante e alla sospensione del fumo.
Per ridurre il ripetersi di nuovi eventi cardiaci, oltre alla dieta, saranno necessari farmaci per il controllo
di diabete, ipertensione e ipercolesterolemia, se indicati dal cardiologo».
(Salute, Corriere)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1335
SCIENZA E SALUTE
SE SUDO DIMAGRISCO!
I FALSI MITI SUL FITNESS A CUI MOLTI CREDONO
L’attività fisica, soprattutto se eseguita con regolarità , è un toccasana per la salute e ci
aiuta a vivere meglio.
Non è mai troppo tardi per calzare scarpe da ginnastica, ma molte persone credono ancora a una serie di
bufale: le elenca il portale dell’Istituto Superiore di Sanità spiegando (scientificamente) perché sono
infondate.
Posso mangiare quello che voglio tanto poi vado in palestra
FALSO - Coniugare una sana alimentazione con un’attività fisica regolare è il primo
passo per mantenere o migliorare il proprio stato di salute.
Quante volte però ci è capitato di dire o sentir dire «oggi ho fatto sport, posso
mangiare quello che voglio!» oppure «vado in palestra per dimagrire»?
Certo, praticare un’attività fisica regolare aiuta a controllare il peso e a mantenere
la propria forma fisica, favorisce il dispendio energetico e previene obesità e
sovrappeso… ma da solo non basta.
Mettendo a confronto i risultati ottenuti con la sola attività fisica rispetto a quelli dati dalla dieta o da
interventi combinati dieta-esercizio, si vede che l’associazione dei due stili di vita è più efficace, perché
spesso succede che le calorie che si bruciano durante l’allenamento vengano recuperate con l’eccesso di
cibo, errore da evitare.
Fare attività fisica, poi, non serve solo a dimagrire.
I benefici sono molti e molti di più! Diversi studi dimostrano che aiuta anche l’umore. Favorisce, infatti, lo
sviluppo dell’autostima e migliora il tono generale, facilita la gestione dell’ansia, aiuta a combattere la
solitudine e riduce i sintomi dello stress e della depressione.
I bambini non stanno mai fermi, così fanno già attività fisica
FALSO - I dati raccolti nella popolazione italiana dimostrano che una
percentuale considerevole di bambini non ha una vita molto attiva.
È, invece, fondamentale impostare fin dall’infanzia uno stile di vita
caratterizzato da dieta equilibrata e attività fisica regolare.
Infatti, i modelli sani acquisiti durante l’infanzia e l’adolescenza saranno con
più probabilità mantenuti anche in età adulta.
Spesso si sente dire che i bambini sono «pieni di energia», «molto attivi» e «non stanno mai fermi» e che
perciò non serve «spendere tempo ed energie per far praticare loro un’attività fisica regolare».
Ma praticare attività fisica è un’altra cosa.
Oggi, purtroppo, i livelli di esercizio tra i giovani sono in diminuzione in tutto il mondo. In Italia, dati del 2014
relativi all’abitudine all’esercizio tra i bambini, mostrano che il 35% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi
più di 2 ore al giorno; solo 1 bambino su 4 va a scuola a piedi o in bicicletta e il 18% pratica sport per non più
di 1 ora a settimana.
Non dimentichiamo che l’Italia è ai primi posti in Europa per sovrappeso e obesità infantile. L’OMS
raccomanda, a bambini e ragazzi di età 5-17 anni, di praticare attività fisica moderata-vigorosa almeno 1 ora
ogni giorno e di praticare esercizi per la forza, come giochi di movimento o attività sportive, almeno 3 volte a
settimana.
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1335
Ho l’artrosi, quindi non posso fare esercizio fisico
FALSO - L’esercizio fisico, praticato dalle persone affette da artrosi, migliora il
decorso della patologia, la motilità articolare e, di conseguenza, la qualitÃ
della vita. L’artrosi, una delle principali cause di dolore cronico e di disabilitÃ
negli anziani, colpisce circa il 17% della popolazione, con maggior prevalenza
le donne e over 75 anni.
Erroneamente si pensa che le persone affette da artrosi debbano utilizzare le
articolazioni colpite il meno possibile. Il rischio, in tal caso, è che si crei un circolo vizioso tra patologia
artrosica e sedentarietà , con due conseguenze principali:
 un peggioramento della patologia, un aumento del rischio di sviluppare altri problemi, come quelli
cardiovascolari.
Un corretto stile di vita, caratterizzato da una dieta bilanciata e da un’attività fisica regolare, è utile sia per la
prevenzione che per il trattamento dell’artrosi in fase cronica.
Durante gli attacchi acuti, invece, è da preferire il riposo e il trattamento farmacologico, previo consulto
medico.
L’esercizio fisico più indicato è quello aerobico a intensità lieve-moderata come, ad esempio, il nuoto,
l’acquagym o la bicicletta, tutte attività che riducono il carico sulle articolazioni.
Molto utili sono anche le attività volte al rinforzo della muscolatura in prossimità delle articolazioni
(ginnastica dolce, pilates, stretching o yoga).
Prima di iniziare un’attività fisica, comunque, occorre sempre consultare il proprio medico per consigli su
modalità e tipologia di attività in base alla propria condizione.
L’acido lattico è il responsabile dei dolori muscolari dopo l’attivitÃ
FALSO - L’acido lattico prodotto durante uno sforzo muscolare viene rimosso
nei minuti successivi alla fine dell’attività o al massimo nel giro di qualche ora. I
dolori muscolari che si possono avvertire il giorno dopo aver fatto attività fisica a
cui non si è abituati, o un esercizio di maggiore intensità , o quando si ricomincia a
praticare un esercizio fisico dopo un periodo di inattività , non sono attribuibili
all’acido lattico. Sono invece da ricondursi alle microlesioni delle fibre muscolari, che possono danneggiarsi
durante un esercizio fisico intenso, soprattutto nell’allungamento che sviluppa tensione, e ai processi
infiammatori riparativi che ne conseguono.
Questa sensazione dolorosa raggiunge il picco tra le 24-48 ore successive all’esercizio, quando ormai tutto
l’acido lattico prodotto è stato rimosso, e si risolve entro massimo 96 ore.
Sono state condotte diverse ricerche per capire come prevenire e/o trattare questo indolenzimento, ma non
ci sono risultati univoci. Sembra che il riscaldamento pre-esercizio possa aiutare a prevenire il dolore
associato al danno muscolare, preparando il corpo all’allenamento e migliorandone la funzione muscolare.
Se faccio tanti addominali la pancetta sparisce
Un’attività fisica mirata non comporta la perdita del grasso/tessuto adiposo che ricopre i muscoli coinvolti
nell’esercizio. Molte persone eseguono tanti esercizi addominali nella speranza di far scomparire il grasso
localizzato in quella zona. In realtà , la riduzione del grasso corporeo si può ottenere solo associando sempre
all’attività fisica una dieta equilibrata.
La “pancetta†dipende da fattori genetici, ormonali, scorretta alimentazione e sedentarietà . È importante,
quindi, adottare uno stile di vita attivo e seguire un’alimentazione di tipo mediterraneo, con elevato
consumo di frutta, verdura, cereali, pesce, legumi, poca carne e pochi grassi.
Questo non significa che eseguire regolarmente gli esercizi addominali non serva, ma per avere muscoli
addominali ben definiti bisogna abbinare anche un’attività aerobica (come marcia, jogging, nuoto, bicicletta)
che aiuti a bruciare il grasso in eccesso.
Rinforzare e tonificare i muscoli addominali, però, ha benefici sulla postura e aiuta a evitare il mal di schiena.
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1335
Sono troppo vecchio per mettermi la tuta
FALSO - Sono troppo vecchio per mettermi la tuta! Molti anziani pensano che
l’attività fisica vada praticata da giovani e che alla loro età non se ne tragga alcun
beneficio, anzi che possa rappresentare un pericolo. Iniziare l’attività fisica in etÃ
giovanile sicuramente aiuta a prevenire diverse malattie, ma si possono avere
benefici anche se la pratica regolare comincia in una fase più avanzata della vita. L’OMS raccomanda, alle
persone con più di 65 anni, di fare attività fisica almeno 3 volte a settimana e di adottare uno stile di vita
attivo adeguato alle proprie condizioni e abilità .
Non serve necessariamente andare in palestra, ma anche fare regolari passeggiate, occuparsi del giardino o
giocare con i nipoti: sono attività che favoriscono un “invecchiamento attivoâ€, fondamentale per mantenere
la propria indipendenza ed autonomia. Gli anziani regolarmente attivi hanno minor frequenza di patologie
cardiovascolari e osteoarticolari, diabete, depressione e limitazioni funzionali, rispetto a quelli che conducono
una vita sedentaria.
Attività fisica in gravidanza? Troppo pericoloso!
Durante la gravidanza una regolare, anche se leggera, attività fisica, come ad
esempio fare lunghe passeggiate, ha numerosi effetti positivi. La prevalenza
dell’inattività fisica supera il 40% nelle donne e tende ad aumentare in gravidanza.
Molte donne, infatti, hanno paura di praticare sport considerandola una pratica
rischiosa per sé e per il bambino. Se la donna già praticava attività fisica ed è ben
allenata, può continuare a praticarla, previa valutazione medica. Se non ha mai fatto sport, invece, è bene
iniziare lentamente. In gravidanza sono da preferire attività aerobiche di moderata-bassa intensità , che non
comportino un sovraccarico articolare, soprattutto a livello di bacino e colonna vertebrale. Da evitare invece,
attività a rischio di cadute o traumi addominali come equitazione e ciclismo. Le attività consigliate in
gravidanza andrebbero praticate per almeno 150 minuti a settimana, in sessioni da 10 minuti suddivise nei
vari giorni. Si riduce così il rischio di vene varicose e gonfiore di mani, piedi e caviglie e si può prevenire il mal
di schiena.
L’esercizio fisico è efficace solo se doloroso!
FALSO - Il dolore è un segnale d’allarme e non di efficacia. Il dolore, infatti, è il “mezzo†con cui il corpo ci
indica che si sta lavorando male oppure che si sta facendo uno sforzo troppo intenso o un esercizio sbagliato.
Non è vero che, se durante l’attività fisica non si sente dolore, non si sta lavorando bene. Chi pratica
un’attività fisica regolare può svolgere esercizi anche molto intensi senza avvertire alcun dolore. Se durante
l’allenamento compare un crampo o altro dolore, bisogna fermarsi e aspettare che passi. Se non scompare,
oppure se ricomincia o aumenta dopo la ripresa dell’attività , bisogna interrompere l’esercizio e consultare un
medico. Possibili cause del dolore avvertito durante l’allenamento sono contratture, stiramenti o strappi.
Eseguire un riscaldamento prima dell’allenamento con esercizi di allungamento muscolare, sia prima che
dopo l’attività fisica, sono utili per prevenire questi eventi dolorosi.
Più sudo, più dimagrisco
FALSO - Attraverso il sudore perdiamo solo liquidi e sali minerali, che sono i suoi
principali costituenti. Non è possibile, quindi, perdere grasso, come molti credono,
poiché il sudore non lo contiene. Molte persone sono convinte che sudando si perda
peso. Da qui la frequenza di sauna e bagno turco, l’utilizzo di felpe o indumenti vari di materiale plastico
durante l’allenamento… tutto nel tentativo di sudare tanto e dimagrire! In realtà il dimagrimento non è dato
dalla sudorazione, ma dalle calorie consumate durante l’attività fisica svolta. La sudorazione è un importante
meccanismo di termoregolazione: mediante l’evaporazione dell’acqua contenuta nel sudore si ha la
dispersione del calore in eccesso. Per tale motivo andrebbero evitati quegli indumenti che non permettono
l’evaporazione del sudore e il raffreddamento del corpo. Poiché con la sudorazione si perdono
principalmente liquidi, è molto importante reintegrali bevendo acqua durante e dopo. (Salute, Corriere)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1335
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
CAMPANIA:
CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in STATO DI DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato anche per il 2018 uno specifico “Fondo di solidarietà †messo a
bilancio.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2018 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti:
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà ; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1335
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI IN BURKINA FASO
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini.
Consegnati i farmaci raccolti attraverso il progetto alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€.
I farmaci sono stati inviati con un container in una missione fondata in
Africa, in Burkina Faso nella diocesi di Tenkodogo. Le suore operano in
questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci e
dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 100.000 CONFEZIONI
DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI
SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di
Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore
della Carità di Madre Teresa di Calcutta,
Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa, Vittime
Espiatrici di Gesù Sacramentato (Missione in
Burkina Faso), Hospital la Croix (Benin)
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul Link
sottostante e compila il Form in modo da avere le informazioni
utili riguardo il Luogo di Consegna del Contenitore per la Raccolta
dei Farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuov
o/news/1097-un-farmaco-per-tutti
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1335
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1335