Anno VII – Numero 1345
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto
Farmaco per tuttiâ€;
“Un
2. Ordine: Eventi del mese
di Maggio
3. Pagina ENPAF
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Pet, Tac, Coronografia,
Ecocardio: le tecniche più
sofisticate per valutare il
cuore
Prevenzione e Salute
5. “DORMIRE Protegge il
Cervello
all’Alzheimerâ€,
Vero o Falso?
Meteo Napoli
Martedì 08 Maggio
ï‚· Pioggia
Minima: 16° C
Massima: 21 °C
Umidità :
Mattina = 50%
Pomeriggio = 44%
Martedì 8 Maggio 2018 – S. B.V. Maria di Pompei
Proverbio di oggi………
Femmena, ciucci e crape, tenèn tutte a stessa capa!
“DORMIRE PROTEGGE IL CERVELLO
all’Alzheimerâ€, Vero o Falso?
Il sonno è importante per la salute di tutto l’organismo. Alcuni
credono però che dormire protegga anche il cervello dal rischio di
ammalarsi di Alzheimer. Vero o falso?
Risponde il professor Alberto Albanese,
primario di Neurologia all’Istituto Clinico
Humanitas.
“Vero. Uno studio recente ha
VERO
confermato che dormire, notte
dopo notte, è un fattore
protettivo nei confronti della malattia di Alzheimer – spiega l’esperto a Radio
24 – perché riduce il rischio di concentrare nel cervello una sostanza chiamata
beta amiloide, il cui accumulo è correlato allo sviluppo della malattia di
Alzheimer.
Secondo i risultati di questo interessante studio dinamico, sembra che sia
sufficiente una sola notte insonne per accumulare beta amiloide in diverse
aeree del cervello.
I ricercatori dell’Università di Los Angeles sono arrivati a questa conclusione
dopo aver osservato che, non facendo dormire i partecipanti allo studio per
una notte, il giorno dopo, una valutazione tramite PET rilevava un accumulo
piuttosto ampio e diffuso di beta amiloide nel loro cervello.
Questo risultato conferma l’importanza del sonno come fattore protettivo per
l’Alzheimer, ma è anche innovativo perché indica la dinamicità del sistema
poiché è sufficiente una sola notte per causare accumulo.
Manca però la prova che la notte successiva, con un buon sonno, l’amiloide
venga smaltito. Lo studio infatti suppone che vi sia un accumulo, notte dopo
notte; tuttavia, dormire bene, protegge le persone dall’ammalarsi di
Alzheimer.†(Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1345
SCIENZA E SALUTE
Pet, Tac, Coronografia, Ecocardio:
le tecniche più sofisticate per valutare il cuore
Un dolore al torace che ogni tanto si fa sentire, la sensazione di non riuscire ad affrontare
piccoli sforzi con la tranquillità di un tempo, qualche battito che sembra “fuori faseâ€.
E il pensiero corre al cuore: sta perdendo colpi, c’è da temere un infarto, un’aritmia pericolosa?
Come capire che cosa si sta rischiando?
Ecco allora i principali test disponibili oggi, con le loro potenzialità e limiti, spiegati con l’aiuto di Cesare
Fiorentini, Direttore Area Clinica Irccs Centro Cardiologico Monzino di Milano, Francesco Prati,
presidente del Centro per la Lotta contro l’Infarto – Fondazione Onlus e Fausto Rigo, coordinatore
dell’Area Cardioimaging dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco).
ELETTROCARDIOGRAMMA (Ecg)
Attraverso elettrodi fissati in punti precisi del corpo registra
l’attività elettrica del cuore. L’Ecg standard viene eseguito a
riposo, ma si può fare anche sotto sforzo, pedalando su una
cyclette o correndo su un tapis roulant; la registrazione si può
prolungare fino a 24 o anche 72 ore con l’Holter dinamico;
esistono poi anche micro-registratori da impiantare sottopelle
che si “accendono†solo in caso di aritmie, utili quando il sintomo
è sporadico
Che cosa può vedere
L’Ecg riconosce aritmie anche non avvertite dal paziente: esempi sono la fibrillazione atriale, che può
favorire scompenso e ictus e talvolta non dà sintomi eclatanti, o la sindrome di Brugada che può
mettere in pericolo la vita di persone giovani e può essere sospettata con un Ecg standard. L’esame può
individuare un ingrossamento del cuore indicativo di uno scompenso, se c’è stato un infarto in passato
non riconosciuto e se c’è una sofferenza in atto a riposo, indice di cardiomiopatia. Inoltre viene eseguito
sul posto dagli operatori del 112/118 che soccorrono pazienti con sintomi di infarto
Quando e per chi
Fa parte della visita cardiologica di base anche in chi non ha disturbi ed è utile in pazienti con fattori di
rischio cardiovascolare come ipertesi o diabetici. È opportuno fare il primo attorno ai vent’anni, quando
lo sviluppo cardiaco è completo e si possono individuare eventuali patologie o comunque conoscere la
condizione “basale†del cuore con cui confrontare test successivi; va eseguito prima di dedicarsi a
un’attività sportiva, in vista di interventi chirurgici ed è il primo esame da fare in caso di sintomi cardiaci
di qualunque genere. L’Holter è un approfondimento in pazienti con cardiopalmo o sintomi toracici
anomali, se c’è una familiarità per aritmie oppure negli anziani, che spesso hanno problemi nella
conduzione elettrica cardiaca che si manifestano solo con un rallentamento del battito nella notte. L’Ecg
sotto sforzo è importante in caso di sintomi toracici atipici e per dirimere dubbi, per esempio se ci sono
sintomi o molti fattori di rischio di cardiopatia ma l’Ecg standard è negativo
I limiti
Non è predittivo: se non ci sono segni di sofferenza cardiaca, in pratica, non è detto che non si possa
essere colpiti comunque da un infarto. Nelle donne può essere meno preciso per la presenza del seno fra
cuore ed elettrodi; il torace femminile più magro, inoltre, può dare falsi positivi o negativi anche nell’Ecg
da sforzo e quindi, in situazioni dubbie, servono approfondimenti. L’Ecg da sforzo può dare risultati non
del tutto chiari anche se non si arriva alla frequenza cardiaca massimale.tas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1345
ECOCARDIOGRAFIA
È un’ ecografia cardiaca, che può essere eseguita anche sotto sforzo o
somministrando farmaci specifici in pazienti che non possono fare
esercizio fisico. È possibile anche l’ecocardiografia transesofagea, in cui la
sonda è inserita nell’esofago per arrivare ancor più a contatto col cuore;
esiste inoltre l’ecocardiografia 3D, per ricostruire con precisione
tridimensionale soprattutto le valvole cardiache
Che cosa può vedere: L’ecocardiografia mostra l’anatomia cardiaca, individuando per esempio spessore
delle pareti, dimensioni delle camere (atri e ventricoli), forma delle valvole, alterazioni morfologiche
congenite, ma può valutare anche la funzionalità del cuore, ovvero come si muove e quanto sia efficace la
contrazione. L’ecocardiografia sotto stress può individuare i segmenti cardiaci con una contrattilità ridotta,
che ricevono perciò un minor flusso di sangue per un “intoppo†nelle coronarie.
Quando e per chi: È utile in seconda battuta dopo un ECG dai risultati dubbi, per un quadro anatomicofunzionale più preciso o anche nella diagnosi dello scompenso cardiaco per capire che cosa provoca
l’insufficienza cardiaca (da disturbi valvolari ad alterazioni in fase di riempimento o eiezione del sangue, da
problemi al pericardio alla presenza di una cardiopatia ischemica cronica che si è evoluta in scompenso). Può
essere utile anche in pazienti con aritmie, per individuare eventuali alterazioni strutturali associate.
L’ecostress è indicata in caso di angina, per capire se vi siano coronaropatie che riducono la contrattilità di
alcune aree cardiache. Un ecocardio-color-doppler, che visualizza il flusso di sangue e lo “colora†per
rendere evidente la direzione dei flussi, è utile in pazienti in cui si ipotizzano disturbi valvolari per
diagnosticare tipo ed entità delle valvulopatie. L’ecocardiografia transesofagea si prescrive in casi specifici,
per es. prima di alcuni interventi cardiochirurgici o quando si sospettano infezioni delle valvole.
I limiti: L’esito dipende dalla bravura dell’ecografista nel mettere la sonda in modo giusto e soprattutto nel
saper interpretare al meglio le immagini ecografiche.
TC (Tac)
La tomografia a emissione computerizzata (TC o Tac) consiste nel sottoporre il
paziente a una serie di fasci di raggi X provenienti da diverse direzioni che
consentono una scansione precisa e a strati dell’organo da studiare, in modo da
poterlo poi ricostruire anche nella sua tridimensionalità .
La TC cardiaca può essere eseguita iniettando un mezzo di contrasto in vena che
aiuta ad avere immagini molto dettagliate. Con le TC spirale e multistrato i tempi
di acquisizione delle immagini (e quindi di esposizione ai raggi) si sono progressivamente ridotti.
Che cosa può vedere: Può ricostruire con precisione l’anatomia (anche tridimensionale) di atri e ventricoli e
la distribuzione di vasi cardiaci e polmonari. Riesce a individuare in dettaglio eventuali restringimenti delle
coronarie, placche aterosclerotiche o anche aneurismi; utile anche per valutare se gli stent applicati con
un’angioplastica siano in sede e il sangue vi scorra senza problemi.
La TC senza mezzo di contrasto, che espone di meno a radiazioni, può essere usata per misurare il “calcium
scoreâ€, la presenza di calcio nel cuore, indicativa di aterosclerosi.
Quando e per chi. Si può fare se l’ECG e l’ecocardiografia non hanno dato risultati certi e non c’è perciò
l’indicazione sicura a passare direttamente a un esame invasivo e di intervento come la coronarografia.
Non deve essere usata come screening neppure nei soggetti sintomatici, ma come esame di secondo o terzo
livello. Se il risultato è negativo, si può essere certi che le coronarie sono “puliteâ€; se invece è positiva, cioé
individua la presenza di placche, la capacità di prevedere se queste possano dare problemi è del 75-80%. La
TC multistrato è impiegata anche in pazienti con fibrillazione atriale che devono sottoporsi all’ablazione
transcatetere per eliminare l’origine dell’aritmia: il mappaggio elettrico combinato al dato anatomico
preciso della TC serve a identificare il punto preciso su cui intervenire. La TC “semplificataâ€, senza mezzo
di contrasto e quindi meno costosa e con esposizione ridotta a radiazioni, può essere impiegata per una
valutazione dell’aterosclerosi in pazienti senza sintomi specifici.
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Anno VII – Numero 1345
Quando e per chi
Si può fare se l’ECG e l’ecocardiografia non hanno dato risultati certi e non c’è perciò l’indicazione sicura a
passare direttamente a un esame invasivo e di intervento come la coronarografia.
Non deve essere usata come screening neppure nei soggetti sintomatici, ma come esame di secondo o terzo
livello.
Se il risultato è negativo, si può essere certi che le coronarie sono “puliteâ€; se invece è positiva, cioé individua
la presenza di placche, la capacità di prevedere se queste possano dare problemi è del 75-80%. La TC
multistrato è impiegata anche in pazienti con fibrillazione atriale che devono sottoporsi all’ablazione
transcatetere per eliminare l’origine dell’aritmia:
il mappaggio elettrico combinato al dato anatomico preciso della TC serve a identificare il punto preciso su
cui intervenire.
La TC “semplificataâ€, senza mezzo di contrasto e quindi meno costosa e con esposizione ridotta a radiazioni,
può essere impiegata per una valutazione dell’aterosclerosi in pazienti senza sintomi specifici.
I limiti
La quantità di radiazioni è diminuita negli anni e oggi, con le più nuove TC multistrato, si limita al
corrispettivo di qualche radiografia toracica; tuttavia l’esposizione ai raggi è un limite da considerare, per
esempio nelle donne in età fertile.
È un test costoso (in media almeno 300-350 euro), benché veloce; negli anziani, dove la deposizione di calcio
nel tessuto è molto frequente e crea un “riflesso†che rende meno leggibile il test standard con mezzo di
contrasto, la precisione nello stimare l’entità della placca è un po’ inferiore.
La TC inoltre non consente ancora uno studio di perfusione accurato, ovvero non permette di capire con
assoluta certezza se una placca evidenziata col test provochi realmente una riduzione del flusso di sangue a
valle tale da poter causare futuri infarti.
Rnm (Risonanza Magnetica Nucleare)
Grazie all’applicazione di campi magnetici e radiofrequenze, esegue
un’analisi multistrato dei diversi tessuti in funzione dei legami
biochimici fra molecole; le immagini sono molto accurate e l’esame
non prevede l’uso di radiazioni. Per evitare artefatti le immagini
vengono registrate trattenendo il respiro e attraverso un
contemporaneo Ecg vengono “sincronizzate†con il battito cardiaco.
Può essere eseguita iniettando un mezzo di contrasto.
Che cosa può vedere
È utile per capire in dettaglio, per esempio, se un’ipertrofia ventricolare è fisiologica o se è patologica e
contiene perciò aree di fibrosi (“cicatrice†nel muscolo) o accumuli di tessuto adiposo che possono innescare
aritmie. Aiuta a individuare eventuali infezioni da virus o batteri e metastasi tumorali, rare ma possibili, per
esempio nel melanoma.
Quando e per chi
È un esame di approfondimento quando resta il sospetto di infezioni o alterazioni del miocardio non emerse
con chiarezza dall’Ecg. La sua accuratezza anatomica non ha uguali, serve perciò ogni volta che sia
indispensabile avere informazioni strutturali dettagliate o se si sospettano patologie ereditarie, per esempio
in caso di aritmie ventricolari che potrebbero provocare una morte improvvisa; utile nello scompenso per
valutare la quantità di fibrosi e di edema del tessuto oppure in soggetti in cui il dolore a riposo potrebbe
dipendere da ischemia o da miocardite e l’Ecg non è stato risolutivo.
I limiti
Complessa e costosa, non può essere eseguita sui portatori di pacemaker, clip chirurgiche e altre “protesi†o
corpi metallici; se l’apparecchio è chiuso, può essere problematica per chi soffre di claustrofobia anche
perché durante l’esame è necessario restare immobili.
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Anno VII – Numero 1345
Pet (Tomografia a emissione di positroni)
Viene iniettato endovena glucosio o un altro composto radioattivo che possa
essere captato dalle cellule cardiache per il loro metabolismo; poi si “fotografaâ€
la distribuzione del tracciante nel cuore. Le zone non marcate sono quelle
danneggiate e scarsamente funzionali
Che cosa può vedere: È una versione più sofisticata della scintigrafia (si veda
oltre) e può essere utile per valutare con accuratezza la sofferenza cellulare del muscolo cardiaco, per capire
se e quanto siano infiammate placche carotidee o aortiche, per identificare con precisione le aree
danneggiate. Rispetto alla scintigrafia, può capire meglio se dopo un infarto resta una residua vitalità nelle
cellule colpite e quindi indicare se siano recuperabili con una rivascolarizzazione.
Quando e per chi: È utilizzata nel nostro Paese solo in casi selezionati e complessi o per capire esattamente
la funzionalità miocardica residua in coronaropatie o dopo infarto.
I limiti: Molto costosa e complessa da eseguire. Non è disponibile ovunque.
Coronografia
È un’angiografia delle coronarie e consente di visualizzare i vasi che portano il sangue
al cuore. Si inserisce in anestesia locale un catetere in un’arteria, di solito la femorale e
si risale fino al cuore; qui si inietta un mezzo di contrasto che si diffonde nei vasi ed è
opaco ai raggi X. Con una fluoroscopia si segue tutto il percorso delle coronarie e gli
“intoppi†presenti risultano perciò ben visibili. Si fa in ospedale; dura 30-60 minuti ed è indolore nonostante
sia più invasiva di tutti gli altri test.
Che cosa può vedere: Se ci sono restringimenti o blocchi la coronarografia lo mostra con molta precisione. Il
vantaggio di questo esame è che contestualmente si può ricorrere a un’angioplastica: attraverso il catetere si
può infatti inserire una sonda che, arrivata nel punto dove la coronaria è bloccata, viene gonfiata per
riaprirla. In alternativa si possono inserire stent, tubicini di rete per mantenere pervio il vaso e che possono
essere o meno ricoperti con farmaci specifici.
Quando e per chi: Un paziente che arriva in ospedale con un infarto in corso viene sottoposto il prima
possibile alla coronarografia, perché in questo modo potrà essere trattato con un’angioplastica che consenta
di riaprire le arterie occluse.
I limiti: Trattandosi di un esame invasivo, va riservato ai casi in cui si ha quasi l’assoluta certezza della
presenza di placche aterosclerotiche che riducano significativamente il flusso di sangue al cuore. Il mezzo di
contrasto può dare allergie ed esistono rischi possibili correlati all’invasività della procedura, anche se i più
frequenti sono di scarso rilievo come nausea o un ematoma nella sede dell’inserimento del catetere; in caso
di angioplastica, i pericoli sono leggermente più alti ma gli eventi avversi gravi (perforazione della coronaria,
ictus, embolia o emorragie) restano molto rari.
Scintigrafia cardiaca
È un’alternativa all’ecocardiografia sotto stress. Si inietta in vena una piccola quantità di materiale
radioattivo e se ne rileva la distribuzione nel cuore a riposo e dopo uno stimolo, ovvero uno sforzo o un
farmaco che induca un aumento del flusso di sangue nelle coronarie: se la discrepanza fra la captazione del
radiofarmaco a riposo e sotto sforzo è consistente, si può ipotizzare una coronaropatia
Che cosa può vedere: Può dare elementi in più sulla contrattilità e la funzionalità cardiaca rispetto
all’ecocardiografia; evidenzia molto bene aree in sofferenza per un ridotto flusso di sangue, perciò è utile per
capire gli effetti reali sulla perfusione del cuore di una placca che ostruisca parzialmente una coronaria
Quando e per chi: Se l’ecocardiografia non è stata risolutiva può servire a fare una diagnosi certa di infarto.
È utile per individuare quali placche possano essere più pericolose per il cuore e può essere indicata anche in
pazienti obesi o robusti, nei quali l’efficacia degli ecocardiografia si riduce.
I limiti: L’esposizione a radiazioni è consistente, quanto e più della Tac, inoltre è costosa (200-300 euro). È
meno operatore-dipendente rispetto all’ecocardiografia ma è comunque meglio affidarsi a centri con un
ampio volume di esami perché si tratta comunque di un test complesso. (Salute, Corriere)
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Anno VII – Numero 1345
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: GLI EVENTI DEL MESE DI MAGGIO
Corso Omeopatia (5CF ECM)
Domenica
13 Maggio,
ore 9.00
“L’APPROCCIO CORRETTO COL PAZIENTE OMEOPATICO:
FARMACISTI, MEDICI E VETERINARI A CONFRONTOâ€
Interverranno: V. Santagada, M. Di Iorio R. Gaeta, M. Certosino
Relatori: A. Calignano, D. Chiriaco’, R. Pennacchio, M.D. D’angelo,
L’ENPAF incontra l’ ORDINE:
Martedì
15 Maggio
ore
10.00 -18.00
il giorno 15 Maggio p.v. a partire dalle ore 10:00 e fino alle 18:00,
saranno presenti i funzionari dell’Enpaf per affrontare tutte le
problematiche riguardanti il sistema contributivo e previdenziale proprio dell’Enpaf;
sarà fornita assistenza ai Colleghi che interverranno rispondendo a tutte le
problematiche.
Mercoledì
16 Maggio
Ore 21,00
Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di :
TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;
INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport
Relatore: Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II (12 CF ECM)
CONCERTO “MAGGIO DEI MONUMENTIâ€
E VISITA AL TUNNEL BORBONICO
Domenica
27 Maggio
ore 19.00
Lunedì 28
Maggio
ore 21.00
Si terrà il prossimo 27 Maggio con inizio alle ore 19.00, presso la Sala
Agorà del Tunnel Borbonico di Napoli.
COME PARTECIPARE:
gli Iscritti che vogliono partecipare, 130 posti disponibili,
possono prenotarsi mandando un messaggio wathapp al
numero del Presidente Santagada 339 81 77 933
Gli interessati, subito dopo aver effettuato la prenotazione dovranno ritirare l'invito
personale gratuito, presso la sede dell'Ordine, entro e non oltre il giorno 24 Maggio.
Ispezioni in Farmacia (Farmacie ASL-Napoli 2 Nord)
Interverranno : V. Santagada, U. Trama,
Relatori: M. Fusco, Agrippino Graziano, V. D’Ambrosio
Ispezioni in Farmacia (Farmacie ASL-Napoli 3)
Martedì 29
Maggio
ore 21.00
Interverranno : V. Santagada, U. Trama,
Relatori: Edoardo Nava, Rossana Menna, Carla Mancaniello
Giovedì 31
Maggio
ore 21.00
Ispezioni in Farmacia (Farmacie ASL-Napoli 1)
Interverranno : V. Santagada, U. Trama,
Relatori: Simona Creazzola, Elena Granata, Adele Venturelli
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Anno VII – Numero 1345
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: CORSI ECM FAD - GRATUITI
Di seguito l’elenco aggiornato dei corsi federali attualmente disponibili sul portale
www.fofifad.com
Denominazione del corso
Attivo sino al Crediti
Le piccole patologie dermatologiche
17/12/2018
6
Le patologie più frequenti del bambino
17/12/2018
6
La comunicazione con il paziente straniero
17/12/2018
18
Fitoterapia
17/12/2018
6
Celiachia, allergie e intolleranze alimentari:
istruzioni per i cittadini
20/12/2018
4.5
Farmacia dei Servizi e Test di laboratorio:
Normativa e istruzioni per l’uso
28/12/2018
6
Le malattie neurodegenerative
31/12/2018
2
Indicazioni Operative per l’accesso al Portale
Si rammenta che è possibile verificare la propria situazione entrando nell'apposita area
riservata e che, in sede di primo accesso, sarà necessario procedere alla registrazione al
portale inserendo i propri dati nella seguente pagina internet:
https://application.cogeaps.it/cogeaps/registrazioneProfessionista.public.
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Anno VII – Numero 1345
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI IN BURKINA FASO
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini.
Consegnati i farmaci raccolti attraverso il progetto alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€.
I farmaci sono stati inviati con un container in una missione fondata in
Africa, in Burkina Faso nella diocesi di Tenkodogo. Le suore operano in
questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci e
dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 100.000 CONFEZIONI
DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI
SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di
Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore
della Carità di Madre Teresa di Calcutta,
Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa, Vittime
Espiatrici di Gesù Sacramentato (Missione in
Burkina Faso), Hospital la Croix (Benin)
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul Link
sottostante e compila il Form in modo da avere le informazioni
utili riguardo il Luogo di Consegna del Contenitore per la Raccolta
dei Farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuov
o/news/1097-un-farmaco-per-tutti
PAGINA 8
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Anno VII – Numero 1345
Pagina ENPAF
AVVISO: Le domande più frequenti sui contributi Previdenziali
Mi sono iscritto all’Ordine nel mese di marzo e ho prodotto, ai fini della riduzione contributiva, una
dichiarazione di disponibilità all’attività lavorativa vistata dal Centro per l’impiego nel mese di
ottobre. Vorrei sapere perché per il primo anno di iscrizione mi è stata attribuita l’aliquota di riduzione
del 50% e non come da me richiesto quella dell’85%.
Al fine di ottenere la riduzione del contributo previdenziale obbligatorio non è sufficiente che l’iscritto si
trovi nella condizione prevista dal Regolamento al momento in cui presenta la domanda, ma è
necessario che dimostri il possesso della condizione medesima, almeno per un periodo pari a sei mesi e
un giorno nell’anno, oppure, in caso di prima iscrizione, per un numero di giorni pari alla metà più uno
del periodo di iscrizione. Nel suo caso questo non è accaduto, considerato che la sua condizione di
disoccupato temporaneo e involontario risale al mese di ottobre, per questo motivo la sua domanda di
riduzione nella misura dell’85% quale disoccupato non è stata accolta e, d’ufficio, è stata applicata la
riduzione del 50% riconosciuta, tra l’altro,a chi, come lei, non esercita alcuna attività lavorativa, in
quanto questa è stata la condizione prevalente nell’anno protrattasi dal mese di marzo al mese di
ottobre.
Mi sono cancellato dall’Albo nel 2002 e mi sono reiscritto nel corso del 2006, ho chiesto di pagare il
contributo di solidarietà del 3% ma la domanda è stata respinta, vorrei conoscere il motivo del rifiuto.
La modifica del regolamento, entrata in vigore nel 2004, ha introdotto il contributo di solidarietà di
ammontare pari al 3% del contributo in misura intera, si tratta di un contributo che non è utile ai fini
della maturazione del diritto a pensione. L’articolo 21 del Regolamento riserva la facoltà di chiedere il
suddetto contributo esclusivamente a coloro che si iscrivano per la prima volta all’Ente a partire dal 1°
gennaio 2004, la disposizione esclude, quindi, che il contributo di solidarietà possa essere esteso anche a
chi, iscritto prima del 1° gennaio 2004, si sia cancellato e, successivamente si sia reiscritto dopo la
suddetta data.
Pur conservando la condizione di disoccupato temporaneo e involontario, inspiegabilmente nel corso
dell’anno 2007 mi è stata applicata l’aliquota del 50% in luogo di quella all’85% di cui fino ad allora
beneficiavo, come mai?
L’articolo 21 del Regolamento prevede che la riduzione del contributo previdenziale in qualità di
disoccupato temporaneo e involontario non possa essere conservata dall’iscritto per un periodo
complessivamente superiore ai cinque anni, da computare nell’arco dell’intero rapporto previdenziale
con l’ENPAF, il superamento di tale limite temporale comporta la perdita della riduzione massima di cui
si usufruiva; d’ufficio viene, dunque, applicata l’aliquota del 50% in quanto l’iscritto viene equiparato al
soggetto che non esercita alcuna attività professionale. Occorre rammentare che il periodo massimo di
cinque anni, si riferisce sia alla riduzione dell’85% che al contributo di solidarietà , per questi due benefici
contributivi non è data la possibilità di sommare due periodi di cinque anni, ma vale, per entrambi, un
solo limite quinquennale scaduto il quale, lo si ripete, viene applicata la riduzione del 50%.