Anno VII – Numero 1364
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. ORDINE: Eventi del
mese di Giugno
3. ORDINE:
Assemblea
ordinaria 2018
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Il Sole fa Dimagrire?
5. Che cosa significa avere il
fegato «grasso»? e che
rischi si corrono?
6. Il PARKINSON entra
nell’era digitale: arrivano i
sensori indossabili
Prevenzione e Salute
7. TIROIDE, il sale Iodato
la chiave per evitare
disfunzioni
Meteo Napoli
Lunedì 04 Giugno
ï‚· Sereno
Minima: 19° C
Massima: 29 °C
Umidità :
Mattina = 52%
Pomeriggio = 48%
Lunedì 04 Giugno 2018 – S. Francesco Caracciolo
Proverbio di oggi………
Chi vo’ mettere pede a ogni preta, nun arriva a la casa.
Con la pignoleria non si conclude nulla.
IL SOLE FA DIMAGRIRE?
(starsene
tranquillamente senza accorgersi
di quello spiegazione
che lo circonda)del perché in estate si
Uno studio offre un'ulteriore
tenda a perde peso più facilmente.
Pare proprio di sì:
la luce nella lunghezza d’onda blu, quella
molto intensa di giorno, penetrando
nella pelle raggiunge le cellule adipose
più superficiali e le fa “sgonfiareâ€:
le goccioline di lipidi che contengono,
infatti, si rimpiccioliscono e vengono
espulse più facilmente attraverso la
Stendersi al sole fa bene, ma nelle
membrana cellulare.
ore meno calde della giornata
In inverno, la minore presenza di luce
favorirebbe l’effetto opposto e quindi
l’accumulo di grasso.
CELLULE ADIPOSE.
Secondo l’autore della scoperta, le cellule adipose sarebbero perciò una sorta
di orologio biologico periferico, che indica all’organismo quanta ciccia bruciare
in base alla stagione.
ACCUMULI DI ENERGIA.
«A differenza di gran parte dei mammiferi, l’uomo ha grasso quasi ovunque
nel corpo, sotto la pelle: nel corso dell’evoluzione potrebbe essere servito
come sensore della luce esterna, utile per accumulare peso ed energia in
inverno, quando era più difficile trovare cibo, e usare queste riserve in estate,
dimagrendo», dice Light.
ATTENTI ALLE SCOTTATURE.
Che però invita a non piazzarsi sotto il sole a oltranza per perdere una taglia:
non è ancora chiaro quale intensità o durata di luce attivi il meccanismo di
“scioglimento†del grasso, il rischio è scottarsi senza diminuire di un solo etto.
(Salute, Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1364
SCIENZA E SALUTE
CHE COSA SIGNIFICA AVERE IL FEGATO «GRASSO»?
E CHE RISCHI SI CORRONO?
Il termine scientifico è «steatosi epatica». Di per sé non dà sintomi però può evolvere
in infiammazione e fibrosi, che possono portare allo sviluppo di cirrosi epatica
Mi hanno diagnosticato la steatosi epatica: di che cosa si tratta?
A quali conseguenze vado incontro? Quali sono le terapie?
Risponde Pietro Lampertico, dir. di Unità Operativa Complessa,
Gastroenterologia ed Epatologia, Osp. Maggiore Policlinico, Milano.
La steatosi epatica (più comunemente nota come «fegato grasso») è una
condizione frequente che consiste, appunto, nell’accumulo di grasso nel
fegato.
Di per sé non dà sintomi e non è patologica, però può evolvere in
infiammazione (steatoepatite) e fibrosi, che possono portare allo sviluppo di cirrosi epatica.
Il meccanismo alla base della steatosi è l’insulino-resistenza, cioé un’aumentata resistenza da parte
dell’organismo all’azione dell’insulina, problema associato allo sviluppo di diabete, obesità , ipertensione
arteriosa e aterosclerosi, e quindi a un aumentato rischio di malattia cardiovascolare.
LA DIFFUSIONE: Steatosi e steatoepatite sono sempre più diffuse nel nostro Paese; chi ne soffre
spesso ha anche
ï¶ il diabete (22%), la pressione alta (40%), il colesterolo e/o trigliceridi alti (69%) è obeso (51%)
In questi casi si parla di epatopatia metabolica (o sindrome metabolica), che, si stima nei Paesi
Occidentali riguardi il 25% delle persone.
Visto che la malattia è asintomatica, la diagnosi avviene di solito casualmente, nel corso di accertamenti
richiesti per altre ragioni dal medico curante o da specialisti come il diabetologo o il cardiologo.
ECOGRAFIA E ESAMI DEL SANGUE «SOSPETTI»
In genere il sospetto nasce dopo un ecografia addominale in cui viene notato un fegato più grande del
normale oppure «brillante» o dopo un esame del sangue in cui le transaminasi (enzimi prodotti dal
fegato) siano superiori alla norma. Questi riscontri, però, da soli non bastano per distinguere fra la
steatosi «semplice» e le sue forme potenzialmente progressive. Per questo è necessario approfondire la
situazione. L’anamnesi, cioè la raccolta della storia clinica del paziente, è fondamentale: infatti il tempo
trascorso dalla alterazione delle transaminasi e dal riscontro di steatosi all’ecografia è essenziale per
valutare la cronicità del danno epatico.
LA DIAGNOSI: è fondamentale la ricerca dei fattori potenzialmente responsabili dell’accumulo di
grasso (dislipidemia, intolleranza glucidica, diabete, sovrappeso o obesità , assunzione di alcolici).
Quando si possano escludere altre cause di danno epatico (virali, tossiche, alcool, malattie da accumulo),
nella maggior parte dei casi si tende a propendere per una diagnosi di steatosi semplice; tuttavia non è
sempre così poiché non è infrequente trovare, ad es., esami persistentemente normali in soggetti
diabetici talvolta già portatori di cirrosi. Infine, l’esclusione di altre cause di patologie del fegato (acute o
croniche) è decisiva per arrivare alla diagnosi, definita, per esclusione, di epatopatia metabolica.
Sebbene la diagnosi di epatopatia metabolica possa avvenire per esclusione di altre cause e le tecniche
non-invasive di «stadiazione» della malattia (ad es. l’elastografia transiente) possano essere utili per
valutare la presenza di fibrosi, l’esame istologico tramite biopsia epatica rappresenta l’unico in grado di
dare informazioni certe e di identificare le caratteristiche microscopiche della steatoepatite
(infiammazione e degenerazione delle cellule epatiche) e di valutare la presenza di fibrosi e alterazioni
strutturali (come la cirrosi) del fegato.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1364
LA PREVENZIONE
Questo è fondamentale, perché i pazienti portatori di steatoepatite e di fibrosi al momento della
diagnosi sono quelli a rischio di sviluppare nel tempo una malattia di fegato significativa, con un rischio
di tumore del fegato e di mortalità correlata pari allo 0,5% e al 2,5% per anno, rispettivamente.
Purtroppo NON esistono terapie farmacologiche approvate contro le steatosi e la steatoepatite.
Nonostante molte molecole siano in fase di sviluppo, le raccomandazioni internazionali indicano nel calo
di peso e nella regolare attività fisica gli unici strumenti in grado di agire su queste condizioni,
potenzialmente reversibili. In aggiunta, la correzione delle cause sottostanti l’epatopatia metabolica
(colesterolo e/o trigliceridi alti, diabete) giocano un ruolo fondamentale nel modificarne la storia
naturale. (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
TIROIDE, il sale IODATO la chiave per evitare disfunzioni
Otto giorni sotto i riflettori per un’attenzione duratura.
«Lo iodio è un elemento essenziale per il corretto funzionamento della tiroide
perché rappresenta il principale costituente degli ormoni tiroidei.
Secondo il network Eurreca della Commissione Europea, lo iodio è tra i dieci
micronutrienti fondamentali per mantenere un buono stato di salute e
l’Oms ha identificato nella carenza iodica una delle prime dieci emergenze di
salute pubblica.
La principale fonte di iodio è l’alimentazione, ma poiché il contenuto iodico
degli alimenti è mediamente insufficiente, è necessario provvedere ad una
integrazione mediante il consumo di sale iodato.
Poco, per evitare ricadute sulla pressione arteriose, ma in quantità sufficienti a fornire la corretta
quantità di iodio».
L’ Oms ha fissato a 150 microgrammi al giorno la quantità di iodio da assumere in media per un adulto,
ma ci sono delle categorie di persone più sensibili alla carenza di questo micronutriente.
«È il caso dei neonati e dei bambini in cui lo iodio è fondamentale per lo sviluppo psico-fisico e
delle donne in gravidanza».
«Nel 2004 sempre l’Oms ha evidenziato come il 40% dei bambini europei tra i 6 e i 12 anni sia senza
adeguato apporto iodico. Durante la gravidanza poi, il fabbisogno di iodio aumenta fino a 250
microgrammi al giorno sia per sopperire a una maggiore perdita di questo micronutriente con le urine
sia per fornire al feto lo iodio necessario per la produzione di ormoni tiroidei».
In alcuni Paesi la profilassi iodica ha portato alla completa eradicazione del gozzo
Ma quali sono i disturbi alla tiroide che derivano dalla carenza di iodio?
«Il gozzo, ovvero l’aumento delle dimensioni della ghiandola e la formazione di noduli sono le
conseguenze dirette della carenza di iodio.
L’importanza di questo fenomeno è confermato dall’osservazione che la presenza di gozzo e noduli
tiroidei è riscontrabile fino al 40-50% della popolazione qualora si sottoponesse a uno screening
ecografico. E se consideriamo che la profilassi iodica ha portato alla completa eradicazione del gozzo in
alcuni Paesi europei come la Svizzera e i Paesi scandinavi, ecco perché iniziative come la Settimana della
Tiroide sono le benvenute», sottolinea lo specialista.
Ma la supplementazione iodica può essere fatta solo utilizzando il sale iodato?
«In alcuni Paesi industrializzati è stato scelto il sale come fonte di supplementazione di iodio.
Altrove si sono scelte altre strade.
In Cina, per es., viene fortificato il tè mentre in Romania si utilizza l’olio Iodato».
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1364
SCIENZA E SALUTE
Il PARKINSON entra nell’era digitale:
arrivano i SENSORI INDOSSABILI
Sempre più dispositivi consentono di valutare in modo preciso i malati nella loro
quotidianità . E monitorare con precisione la malattia significa migliorare le cure
Stiamo entrando nell’era digitale per il trattamento della malattia di Parkinson?
Se è vero che l’esperienza dei medici rimane il cardine per la diagnosi, la cura e la gestione di questa
patologia, è altrettanto vero che oggi la tecnologia permette di seguire sempre meglio i pazienti grazie a
sensori indossabili, smartwatch e smartband, sempre più diffusi in ambito riabilitativo, sportivo o di
fitness.
La loro capacità di trasmettere i dati che raccolgono li rende un partner prezioso per il curante, e
personalizzare sempre meglio gli interventi in base alle necessità riscontrate.
Smartphone e app specifiche
Gli esempi concreti di utilizzo dei nuovi strumenti nel Parkinson ormai sono molti. Per es., usando 6.148
smartphone dotati di un’apposita app due prestigiose Università americane (Johns Hopkins e Rochester)
hanno valutato in remoto la variabilità che la malattia classicamente presenta nell’arco della giornata.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Jama Neurology , indica che grazie a questi dispositivi in sei mesi è
stato possibile ottenere un miglioramento in media di 16,3 punti (su una scala di valutazione) nella
risposta alla classica terapia con Levodopa.
«Registrare i dati acquisiti da sensori indossabili, rende strumenti come lo smartphone utili in ambito
medico per catturare informazioni oggettive sulla vita quotidiana del paziente. In questo modo diventa
più facile ottimizzare le strategie di trattamento, ampliare le nostre conoscenze sull’andamento della
malattia e individuare i predittori delle sue varie fasi ai fini della diagnosi e della terapia».
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Anno VII – Numero 1364
SENSORI CORPOREI WIRELESS
Ricercatori delle Università di Torino, Parma e Milano hanno invece
messo a punto, una strumentazione sperimentale che si avvale di
sensori corporei inerziali wireless, una cinepresa domiciliare e
particolari guanti che traducono tutti i movimenti in parametri
cinematici per una valutazione virtuale del paziente, che è risultata
molto concordante con quella eseguita dal medico in ospedale.
L’OROLOGIO «DA PARKINSON»
Ancora: il PD-Watch, acronimo di Parkinson’s disease-watch, cioè
orologio da Parkinson, sa invece distinguere i disturbi del movimento
dai normali movimenti che si verificano nell’arco della giornata. L’accelerometro da polso invece
raccoglie dati da cui un sistema di motion capture, simile a quello degli effetti speciali dei film, ricava un
monitoraggio dei parametri spazio-temporali della marcia, come velocità , lunghezza e cadenza dei passi,
durata di pause e oscillazioni.
Monitorare i pazienti con tecnologie digitali non significa però usarle solo a distanza:
test clinici come ad es. la Sts, acronimo di Sit-to-Stand task, cioè prova dell’alzarsi in piedi da seduto, da
sempre usata per determinare funzionalità e mobilità del paziente in base a tempo e modalità di
esecuzione, è stata migliorata da ricercatori dell’Università di Catania, diretti da Mario Zappia, con un
trasduttore di mobilità che legge il grado di flessione/estensione della colonna vertebrale.
Gli studiosi hanno così scoperto che la Sts è adatta nelle prime fasi di malattia se questa è di grado lieve,
mentre nelle fasi successive si innescano meccanismi di compenso che nel lungo termine portano a
miglioramenti finora sfuggiti ai medici.
IL «PULL TEST»
L’osservazione è stata confermata da esperti dell’Università Campus Bio-medico di Roma, che nella Sts
hanno usato un altro strumento con tre magnetosensori inerziali per confrontare parkinsoniani e
persone sane. Ebbene, i sensori hanno colto differenze che sfuggono al medico e la valutazione digitale è
risultata più precisa al punto che gli autori ne hanno proposto l’impiego come sistema di monitoraggio
domiciliare. A conclusioni simili è arrivato anche il gruppo di Mario Zappia studiando il Pull Test, che
invece valuta la capacità di mantenere l’equilibrio quando il paziente é sottoposto a una spinta
posteriore da parte del medico per dislocare il suo centro di gravità . Questa valutazione dell’instabilitÃ
posturale è sempre stata poco oggettiva, ma usando uno stabilografo toracico digitale si ottengono
rilevazioni corrette, tant’è che la precisione e il modesto costo dello strumento hanno indotto gli autori a
proporlo come dispositivo indossabile per il controllo dei problemi di equilibrio, non solo nei
parkinsoniani ma anche in tutti gli anziani fragili.
IL CALZINO SENSIBILE
In pratica è un calzino (lavabile) dotato di sensori che per una settimana registrano numero e tipo di
passi, accelerazioni ed equilibrio, nonché eventuali cadute. I dati registrati, riversati su computer o
inviati via web, aiutano il medico a capire l’efficacia delle terapie in corso e l’andamento della malattia.
E C’È ANCHE IL CAVALLO MECCANICO: Anche la riabilitazione cognitiva migliora con le tecnologie
digitali: i ricercatori hanno ottenuto significativi miglioramenti nella memoria e nell’apprendimento
verbale trattando i pazienti con la piattaforma computerizzata MediaHospital per un’ora al giorno, una
volta alla settimana per 8 settimane. Un altro metodo, semplice e poco costoso «a cavallo» fra le
moderne tecnologie riabilitative digitali e la riabilitazione classica è Cavallo Brembo, una sorta di pet
therapy riabilitativa con tecnologie meccaniche che si avvale di un cavallo simile a quelli delle fiere per
far giocare i bambini o che usano i fantini per allenarsi. Sotto stretto controllo medico il paziente,
sempre assistito da un fisioterapista, aziona Brembo tramite appositi pulsanti e leve, traendone benefici
per il controllo del tronco, l’equilibrio e le articolazioni. (Salute, Corriere)
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: ASSEMBLEA ORDINARIA 2018
E’ convocata l’Assemblea Ordinaria degli iscritti all’Albo.
Il giorno 05 Giugno 2018 alle ore 20,30 in seconda convocazione, presso la sede dell’Ordine, Via
Toledo n. 156 - Napoli, per procedere alla discussione del seguente Ordine del giorno:
1 - Approvazione Verbale Assemblea Ordinaria 2017;
2 - Approvazione Bilancio Consuntivo 2017;
3 - Approvazione Bilancio Preventivo 2018;
4 - Relazione del Presidente;
5 - Varie ed Eventuali.
ORDINE: GLI EVENTI DEL MESE DI GIUGNO
Corso PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di :
Mercoledì
6 Giugno
ore 21.00
TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;
INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport
Relatore: Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II (12 CF ECM)
COME
PARTECIPARE
Basta recarsi direttamente
presso la Sede dell’Ordine e
accreditarsi
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1364
Parte il Progetto
“Una Visita per Tutti†:
all’insegna della Prevenzione
Di seguito il calendario del mese di Giugno
dedicato all’INSUFFICIENZA VENOSA.
Il progetto ha come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria utilizzando il Camper della Salute
dell’Ordine che offrirà CONSULTI e VISITE MEDICHE GRATUITE.
Il Camper della salute sarà a disposizione per tutta la durata delle giornate programmate per visite e
check-up gratuiti, sarà inoltre diviso in aree tematiche.
Le aree tematiche del Camper della Salute
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Si possono effettuare i seguenti screening gratuiti:
Area salute donna: check up per la prevenzione dei tumori femminili ginecologici ed al seno.
Area salute bimbo: percorso di prevenzione per i piccini
Area cuore: ipertensione e prevenzione delle malattie cardiologiche e cardiovascolari
Area tiroide: visite specialistiche ed ecografie tiroidee
Area salute della pelle: per la prevenzione del melanoma e dei tumori della pelle
Area alimentazione clinica: sana e corretta alimentazione
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Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Giugno
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Lunedì 11 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 15 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 22 Giugno
(dalle 10.00 alle 13.30)
Martedì 26 Giugno
S. ANTONIO ABATE (NA); Piazza Vittorio Emanuele II, altezza civico n. 27
Mercoledì 27 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.30)
Venerdì 15 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.30)
NAPOLI – Fuorigrotta; Via Giacomo Leopardi, altezza civico n. 60
TORRE del GRECO (NA); Via Cesare Battista, altezza civico n. 105
VILLARICCA (NA): Villa Comunale
FRATTAMINORE (NA); Mattina: Piazza Atella; (dalle 10.00 alle 13.30)
Pomeriggio: Piazza San Maurizio, (dalle 15.30 alle 18.00)
BACOLI (NA); Villa Vanvitelliana
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Anno VII – Numero 1364
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI IN BURKINA FASO
I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia
mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico
chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da
donazione spontanea da parte di cittadini.
Consegnati i farmaci raccolti attraverso il progetto alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€.
I farmaci sono stati inviati con un container in una missione fondata in
Africa, in Burkina Faso nella diocesi di Tenkodogo. Le suore operano in
questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci e
dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
RACCOLTI FINORA PIÙ DI 100.000 CONFEZIONI
DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI
SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di
Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore
della Carità di Madre Teresa di Calcutta,
Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa, Vittime
Espiatrici di Gesù Sacramentato (Missione in
Burkina Faso), Hospital la Croix (Benin)
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul Link
sottostante e compila il Form in modo da avere le informazioni
utili riguardo il Luogo di Consegna del Contenitore per la Raccolta
dei Farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuov
o/news/1097-un-farmaco-per-tutti