Anno VII – Numero 1369
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1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. ORDINE: Aggiornamento
Tabelle Stupefacenti
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Ciclo mestruale irregolare:
colpa dell’attività fisica?
4. Diete, ma dove finisce il
nostro grasso quando
dimagriamo?
Prevenzione e Salute
5. TUMORE del PENE,
Igiene Intima e Auto
Controlli: le 5 regole che ti
salvano
6. "Mai andare a LETTO
senza
STRUCCARSI,
il rischio è un'Infezione agli
Occhi"
Meteo Napoli
Lunedì 11 Giugno
ï‚· Sereno
Minima: 19° C
Massima: 30 °C
Umidità :
Mattina = 50%
Pomeriggio = 48%
Lunedì 11 Giugno 2018 – S. Barnaba
Proverbio di oggi………
'E ccose longhe addeventano sierpe
CICLO MESTRUALE IRREGOLARE:
COLPA DELL’ATTIVITÀ FISICA?
L’eccesso di attività fisica nelle donne può causare alterazioni del
ciclo mestruale.
Questo può diventare irregolare o addirittura “saltareâ€.
A illustrare la relazione fra attività fisica e salute riproduttiva al femminile è il
prof. Andrea Lania, resp. Unità Operativa Endocrinologia dell’Osp. Humanitas.
«Se l’attività sportiva è particolarmente intensa il ciclo mestruale può andare
incontro a delle modificazioni: il ciclo può diventare irregolare, ma può anche
insorgere amenorrea, ovvero la mancanza di mestruazioni».
«Un’attività sportiva troppo intensa e costante può influenzare la funzione
delle due ghiandole (ipotalamo ed ipofisi) che regolano la funzione ovarica.
Tali alterazioni influiscono negativamente sulla secrezione di quegli ormoni
coinvolti nella regolazione della funzione ovarica. La carenza di estrogeni che
ne consegue (definita ipogonadismo) può associarsi a ritardato sviluppo
puberale, assenza di ovulazione, infertilità ».
A che età le donne sono più esposte a questo rischio?
«A tutte le età , ma in particolare durante l’adolescenza, quando il sistema
endocrino è ancora in fase di maturazione e dunque può andare incontro più
facilmente a disordini, e da giovani adulte. Tra le discipline più “rischiose†c’è
la danza classica: le ballerine professioniste, oltre a sottoporsi a una
preparazione fisica molto intensa, spesso presentano un basso peso corporeo,
altra condizione che può determinare alterazioni del ciclo mestruale».
«Dall’agonismo – oltre all’intensità dell’esercizio fisico, arriva anche un altro
fattore di rischio, ovvero lo stress associato alle competizioni».
Quali sono i rimedi con cui recuperare la regolarità del ciclo mestruale?
«Basterebbe ridurre l’intensità dell’attività fisica per ristabilire la normale
ciclicità mestruale, anche per evitare ricadute nel lungo periodo. La carenza di
estrogeni ha ricadute negative, ad esempio, sullo stato di salute dell’osso».
Ci sono dei trattamenti farmacologici per questo disturbo?
«Non esistono trattamenti farmacologici specifici ma, se necessario, è
possibile introdurre una terapia estroprogestinica». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1369
SCIENZA E SALUTE
DIETE, MA DOVE FINISCE IL NOSTRO GRASSO QUANDO
DIMAGRIAMO?
I più pensano che si trasformi in energia o che diventi muscolo. Oppure che venga
espulso con le feci. Ma la verità è un’altra
Il mondo è ossessionato dalle diete e dall’idea di dover perdere
peso, eppure in pochi sanno dove finisce la nostra ciccia quando ci
mettiamo a dieta.
L’idea più comune è che il grasso venga convertito in energia (ma
questo non è possibile perché violerebbe la legge della
conservazione della materia).
LE RISPOSTE PIÙ DIFFUSE
«L’idea diffusa è che il grasso brucia come se fosse legna.
Quando però bruci la legna ottieni calore e anche carbone» spiega Stefano Erzegovesi, medico
nutrizionista e psichiatra, responsabile del Centro per i disturbi alimentari dell’Ospedale San Raffaele di
Milano.
Le cose non stanno proprio così. Del resto aveva fatto scalpore l’intervista fatta a 150 tra medici,
dietologi e personal trainer e pubblicata sul British Medical Journal qualche anno fa in cui era emersa
una grave lacuna in materia.
Molti degli intervistati pensavano che il grasso diventasse muscolo o venisse espulso con le feci o
ancora si trasformasse in energia. Solo in tre hanno risposto in modo corretto.
IL LAVORO DEI POLMONI
ï¶ Ma qual è allora la risposta giusta?
La risposta corretta è che
 il grasso viene convertito in anidride carbonica e acqua.
Queste due sostanze si uniscono alla circolazione sanguigna fino a quando non vengono disperse dal
corpo sotto forma di urina o sudore.
E la ricerca pubblicata aveva provato che 10 chili di grasso vengono trasformati in
 8,4 chili di anidride carbonica (che viene espulsa dal nostro corpo quando espiriamo),
 1,6 chili di acqua (che vengono eliminati attraverso l’urina o il sudore).
Tutto ciò può sorprendere ma in realtà quasi tutto quel che mangiamo viene eliminato ...respirando!
BASTA RESPIRARE DI PIÙ?
Ma allora per dimagrire basta respirare di più?
Niente illusioni, la risposta è no.
«La produzione di anidride carbonica e acqua non è qualcosa che si può forzare con il comportamento.
Se ci sforziamo di espirare più a lungo o più velocemente con l’obiettivo di dimagrire, l’unica cosa che
otterremmo è di andare in iperventilazione con conseguenti mal di testa o dolori toracici».
Per aumentare in modo sano l’espulsione di anidride carbonica (e quindi bruciare i grassi) bisogna
mantenere più elevati i livelli di attività fisica o più in generale muoversi di più.
Fare le pulizie, camminare, andare a fare la spesa aumenta la nostra capacità di espirare. E ancora di più
svolgere un’attività fisica costante. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1369
PREVENZIONE E SALUTE
TUMORE del PENE, Igiene Intima e Auto Controlli:
le 5 regole che ti salvano
È una malattia rara, che colpisce in media un uomo su centomila.
Ma scarsa cultura alla prevenzione, pudori e tabù portano a diagnosi che continuano troppo spesso a
essere tardive. Mentre un’attenta igiene intima e l’autocontrollo regolare sono due semplici regole che
tutti i maschi dovrebbero rispettare a partire dai 10 anni d’età .
Chi si ammala in Italia
Nel 2017 sono stati circa 500 i nuovi casi di tumore del pene diagnosticati nel nostro Paese.
È frequente soprattutto negli over 50, con la maggiore concentrazione di casi nella fascia di età dopo i 75
anni. Cinque anni dopo la diagnosi è vivo in media il 74% dei pazienti.
«Stupisce come ancora oggi ci siano uomini che arrivano dall’oncologo con una patologia in fase
avanzata - spiega Roberto Salvioni, direttore della Chirurgia Urologica dell'Istituto Nazionale dei Tumori
di Milano -. Purtroppo però i dati di alcuni anni fa non sono cambiati: otto uomini su dieci non si
sottopongono a una visita urologica mai nella loro vita».
Insegnare l’igiene intima per evitare un’infiammazione
Per limitare il pericolo di ammalarsi è fondamentale detergere le parti
intime due volte al giorno e dopo ogni rapporto sessuale, sollevando il
glande in modo da rimuovere bene le secrezioni che si raccolgono nel
solco.
La cura dev’essere costante e deve iniziare dai 10 anni in poi.
«Ai bambini va insegnato come detergere correttamente le parti intime prima dell’inizio della vita
sessuale. Questo vale sempre e soprattutto per gli uomini che alla nascita non sono stati sottoposti alla
circoncisione. Oggi è scientificamente assodato infatti che nelle popolazioni maschili dov’è presente
questa pratica, il rischio di tumore del pene è molto basso».
La ragione? La preservazione del prepuzio, cioè della piega cutanea che ricopre il glande, fa sì che con
grande facilità si formino ristagni di secrezioni.
«Imparare a detergersi accuratamente, anche nella zona sotto il glande - evita anche la fimosi, il
principale fattore di rischio di tumore del pene. È la formazione di tessuto cicatriziale a seguito di una
condizione infiammatoria cronica, che impedisce di scoprire il glande».
Controllarsi i genitali
Il momento dedicato all’igiene personale diventa l’occasione per controllare anche i testicoli:
 l’acqua calda rilassa la pelle dello scroto rendendo più facile la palpazione.
«Bisogna scardinare quei tabù che in molte famiglie sono ancora purtroppo ben radicati - sottolinea
Salvioni -: non c’è nulla di male nel toccarsi.
Anzi, proprio con l’autopalpazione dei testicoli (sono 2.500 i nuovi casi in Italia di questo tumore ed è
più frequente tra i 18 e i 35 anni) è possibile cogliere differenze nella forma, oppure nella consistenza,
che potrebbero essere un segnale precoce di malattia. Così come, osservando e palpando il pene, si
possono trovare macchie, rigonfiamenti e in generale qualcosa di diverso dal solito, da segnalare al
proprio medico».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1369
Vaccinare i 12enni contro il virus Hpv che porta tumori e verruche
genitali
Altra regola salvavita è effettuare la vaccinazione anti-HPV agli adolescenti,
preferibilmente nell’arco del dodicesimo anno di vita:
«La presenza di un’infezione da Papilloma virus aumenta il rischio di cancro al pene da quattro a otto
volte: circa un terzo dei casi tra gli under 50, infatti, è causato dall’Hpv».
Il nuovo Piano vaccinale approvato a gennaio 2017 introduce il vaccino contro il Papillomavirus (gratuito
per le ragazze dal 2007) anche per i maschi tra gli 11 e i 12 anni.
L’Hpv è ormai noto per essere il principale responsabile del tumore dell’utero, ma anche di altri tipi di
cancro nel sesso maschile, come quello dell’ano (nell’80% dei casi), del pene (nel 50% dei casi) e della
bocca (circa 30%). Inoltre il virus, che si trasmette con i rapporti sessuali, è causa di lesioni precancerose
quali i condilomi (o verruche) ano-genitali e ostacola la fertilità dell’uomo.
Usare il profilattico
«È importante insegnare ai ragazzi (e ricordare agli adulti) il ruolo determinante
del profilattico, che va indossato già durante i preliminari, nel caso di rapporti con
partner occasionali.
Non solo come strumento di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, ma anche per la
prevenzione anticancro proprio perché in questo modo si limitano le possibilità di contagio del
Papillomavirus».
Non fumare
Sebbene il tabacco sia molto più noto come responsabile del cancro ai polmoni o
alla bocca, c’è un legame anche con quello del pene: il fumo, infatti, danneggia il
Dna delle cellule peniene, favorendone la trasformazione in cellule cancerose. Per
cui, secondo le più recenti statistiche, gli uomini tabagisti hanno un rischio di
ammalarsi più che doppio rispetto ai non fumatori.
Quali i possibili campanelli d’allarme?
«Bisogna prestare attenzione all’igiene del pene - ribadisce Salvioni -.
Segni di allarme sono la fimosi nell’adulto: un diffuso restringimento dell'orifizio
prepuziale, più precisamente una condizione per la quale non è possibile retrarre
il prepuzio del pene oltre al glande (che può causare dolore durante l'erezione).
E poi la comparsa di macchie o piccoli noduli o lesioni che non guariscono a breve o che tendono ad
allargarsi. In questi casi si deve ricorrere a visita specialistica (meglio urologica) e si devono evitare
creme (al cortisone) che potrebbero mascherare la diagnosi».
Quali le terapie?
«Se il tumore viene scoperto precocemente è possibile intervenire con un mix di laser (per distruggere la
massa cancerosa) e chemioterapia, con la conservazione dell’organo in oltre sei casi su dieci - .
Questo significa poter preservare tutte le funzioni: dalla minzione all’attività sessuale e riproduttiva.
Quando invece la diagnosi è tardiva si deve purtroppo procedere all’asportazione dell’organo, con grave
disagio psicologico oltre che fisico, e - laddove necessario - anche a chemio e radioterapia».
Farsi curare in un centro di riferimento
«Come per tutti i tumori, anche nella cura di quello penieno l’esperienza del centro e del medico è
cruciale. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1369
PREVENZIONE E SALUTE
"Mai andare a LETTO senza STRUCCARSI,
il rischio è un'Infezione agli Occhi"
E' importante detergerli la mattina o la sera prima di coricarsi. Lavarsi le mani
prima di applicare il make up e utilizzare prodotti specifici. Ecco qualche accortezza
per la salute
È DIVENTATA virale la notizia di una donna
australiana che per 25 anni è andata a letto
senza
truccarsi,
o
facendolo
superficialmente, e che ha dovuto
affrontare un'infezione agli occhi.
Il mascara le ha provocato infatti diversi
problemi.
La parte inferiore della palpebra mostra
delle piccole chiazze nere, che stando al
parere degli esperti sono delle concrezioni
(deposito di materiale, cioè i frammenti del mascara) incorporate nella congiuntiva, che le graffiavano il
bulbo oculare ogni volta che chiudeva gli occhi. Il che potrebbe averle provocato una congiuntivite
follicolare o un'infiammazione batterica.
Questo, probabilmente, è un caso raro ma è bene conoscere i rischi che si corrono quando non si ricorre
a una corretta igiene oculare.
• LA CORRETTA IGIENE OCULARE
Ogni giorno i nostri occhi sono esposti a polvere e particelle dannose.
Per questo, sia che ci si trucchi o meno, è bene detergere il contorno degli occhi al mattino o la sera
prima di andare a letto, "con un tonico o soluzione fisiologica, evitando saponi o detergenti aggressivi",
spiega Grazia Maria
Quaranta, specialista di oculistica sul sito di Humanitas.
• I CONSIGLI SU COME STRUCCARSI
Anche se si presta attenzione alla qualità dei prodotti cosmetici da utilizzare per il proprio make up, è
sempre bene struccarsi seguendo le dovute accortezze:
ï¶ "In primo luogo è importante lavarsi le mani con attenzione, strofinandole per 10-15 secondi,
magari togliendosi anche eventuali anelli dalle dita.
ï¶ Ãˆ preferibile poi utilizzare prodotti struccanti specifici per occhi.
ï¶ Spesso consiglio di acquistare in farmacia salviette oculari monouso contenenti sostanze naturali
(calendula, aloe) che detergono ed evitano reazioni di ipersensibilità e allergia.
ï¶ Anche se dovessero entrare in contatto con gli occhi poi non bruciano e non creano problemi",
aggiunge l'esperta.
Particolarmente attente devono essere le persone che portano le lenti a contatto.
Il consiglio è di "metterle prima e poi truccarsi. Al contrario - sottolinea Quaranta - quando ci si strucca, è
preferibile prima togliere le lenti e poi procedere alla rimozione del trucco, anche aiutandosi con lacrime
artificiali che lubrificano gli occhi". (Salute, Repubblica)
PAGINA 6
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Aggiornamento TABELLE STUPEFACENTI
PAGINA 7
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Parte il Progetto
“Una Visita per Tutti†:
all’insegna della Prevenzione
Di seguito il calendario del mese di Giugno
dedicato all’INSUFFICIENZA VENOSA.
Il progetto ha come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria utilizzando il Camper della Salute
dell’Ordine che offrirà CONSULTI e VISITE MEDICHE GRATUITE.
Il Camper della salute sarà a disposizione per tutta la durata delle giornate programmate per visite e
check-up gratuiti, sarà inoltre diviso in aree tematiche.
Le aree tematiche del Camper della Salute
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Si possono effettuare i seguenti screening gratuiti:
Area salute donna: check up per la prevenzione dei tumori femminili ginecologici ed al seno.
Area salute bimbo: percorso di prevenzione per i piccini
Area cuore: ipertensione e prevenzione delle malattie cardiologiche e cardiovascolari
Area tiroide: visite specialistiche ed ecografie tiroidee
Area salute della pelle: per la prevenzione del melanoma e dei tumori della pelle
Area alimentazione clinica: sana e corretta alimentazione
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Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Giugno
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Mercoledì 13 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 15 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 22 Giugno
(dalle 10.00 alle 13.30)
Martedì 26 Giugno
S. ANTONIO ABATE (NA); Piazza Vittorio Emanuele II, altezza civico n. 27
Mercoledì 27 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.30)
Venerdì 29 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.30)
NAPOLI – Fuorigrotta; Via Giacomo Leopardi, altezza civico n. 60
TORRE del GRECO (NA); Via Cesare Battista, altezza civico n. 105
VILLARICCA (NA): Villa Comunale
FRATTAMINORE (NA); Mattina: Piazza Atella; (dalle 10.00 alle 13.30)
Pomeriggio: Piazza San Maurizio, (dalle 15.30 alle 18.00)
BACOLI (NA); Villa Vanvitelliana
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1369
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI ARRIVATI IN BURKINA FASO
I farmaci donati alle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato di Mugnano
sono stati spediti in una Missione in Burkina Faso.
i farmaci raccolti attraverso il progetto e consegnati alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato†sono arrivati,
mediante un container, a destinazione nella diocesi di Tenkodogo.
Le suore operano in questa missione fornendo aiuto alla popolazione
distribuendo farmaci e dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e
all’Ospedale di Tenkodogo.
Di seguito alcune
documentano l’arrivo.
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