Anno VII – Numero 1375
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. ORDINE: eventi Giugno
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Sesso, fa bene anche alla
memoria ma l'effetto non
dura a lungo
Prevenzione e Salute
4. Le creme solari ci
proteggono davvero da
ustioni e tumori?
5. Tumore del COLONRETTO,
perché
è
importante sottoporsi a
screening?
Meteo Napoli
Martedì 19 Giugno
ï‚· Sereno
Minima: 20° C
Massima: 30 °C
Umidità :
Mattina = 52%
Pomeriggio = 46%
Martedì 19 Giugno 2018 – S. Gervasio, Romualdo
Proverbio di oggi………
I strunze saglieno semp ‘a galle
I cattivi riescono sempre a farsi notare
SESSO, fa bene anche alla MEMORIA ma
l'effetto non dura a lungo
Ecco un altro motivo per il quale fare sesso fa bene: migliora la
memoria a breve termine nella mezza età .
Lo rivela uno studio dell'Università di
Wollongong, in Australia, pubblicato
online sulla rivista Archives of Sexual
Behavior.
L'effetto positivo però secondo i
ricercatori è temporaneo, per questo
bisogna praticare l'attività sessuale con frequenza. Lo studio ha preso in
esame complessivamente 6016 adulti di età pari o superiore a 50 anni (2672
uomini, 3344 donne), che hanno completato un test di memoria episodica e
hanno anche risposto a domande relative alla salute, all'attività sessuale e alla
vicinanza emotiva.
Due anni dopo, è stato chiesto loro di ripetere nuovamente l'esercizio di
memoria episodica.
Dall'analisi dei risultati è emerso che, tenendo conto di quanto spesso i
partecipanti si baciassero, toccassero o facessero sesso con i partner, nel
breve periodo l'attività sessuale ha avuto un impatto sulla memoria, ma gli
effetti non sono durati a lungo.
I ricercatori evidenziano anche che questo studio, suggerisce che
ï¶ il sesso favorisca la memoria stimolando la crescita dei neuroni
nell'ippocampo, una parte del cervello che viene attivata quando si
eseguono attività di memoria episodica e spaziale.
(Salute, Focus)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli
PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1375
PREVENZIONE E SALUTE
LE CREME SOLARI CI PROTEGGONO DAVVERO DA
USTIONI E TUMORI?
L’avvicinarsi dell’estate ripropone i dubbi su come difendersi da un’eccessiva
esposizione solare.
Occorre scegliere i prodotti giusti e applicarli nel modo corretto, oltre ad essere informati sui rischi che si
corrono: tumori della pelle, in aumento, inclusi. L’abbronzatura non è vietata, ma è un «gioco» in cui
bisogna seguire regole precise.
Serve una laurea per sceglierla?
SPF 15, 30, 50+. Latte, spray, emulsione, fluido, olio. Protezione UVA. Water resistant. Filtro chimico o
filtro fisico. Possibile che per comprare le creme solari occorra una laurea? E, titolo accademico a parte,
siamo sicuri che ci proteggano, soprattutto dal rischio di tumori alla pelle? Partiamo dall’inizio. A che
cosa servono le creme solari? I prodotti anti-sole difendono la cute dai raggi ultravioletti, che sono
dannosi se assorbiti in quantità eccessiva. I raggi da cui difendersi sono di due tipi: A e B. Gli ultravioletti
A (UVA) hanno la capacità di penetrare in profondità , modificando la struttura delle cellule e provocando
invecchiamento cutaneo, mentre quelli B (UVB) colpiscono la superficie dell’epidermide e sono
responsabili di irritazione e bruciature.
Da che cosa dobbiamo difenderci?
Da eritemi e ustioni, ma anche da macchie e tumori della pelle.
«L’esposizione intensa alle radiazioni ultraviolette rappresenta il fattore
di rischio principale per l’insorgenza di melanoma, basalioma e
spinalioma - spiega Paolo Ascierto, dir. dell’Unità di Oncologia
Melanoma, Immunoterapia Oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori
Pascale di Napoli -, con alcune differenze:
ï¶ il melanoma è tipico delle persone che stanno chiuse in ufficio
e d’estate, per 2-3 settimane, si mettono sconsideratamente al sole.
ï¶ Basalioma e Spinalioma colpiscono invece di più chi subisce l’esposizione cronica, come marinai e
agricoltori». Ma per salvarsi dal cancro non basta spalmarsi con il fattore 50+.
«Le creme non sono un talismano. Sono pensate per tutelare la pelle dalle ustioni provocate dai raggi
ultravioletti e possono offrire una prevenzione contro i tumori, ma soltanto se scelte e usate bene - e se
associate a comportamenti che permettono di limitare l’esposizione ai raggi solari. La gente utilizza
sempre di più prodotti protettivi, ma i tumori della pelle sono in costante aumento». Il sole poi è in
buona compagnia sul banco degli imputati.
Secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione (IARC), il ricorso alle lampade
abbronzanti al di sotto dei 30 anni fa aumentare il rischio di melanoma del 75%.
Come è indicato il livello di protezione sui flaconi?
L’indice SPF (Sun Protection Factor, fattore di protezione solare, da 6 a 50+) misura la capacità di filtrare
i raggi UVB, mentre il valore della copertura dai raggi UVA non è indicato con la stessa chiarezza:
può essere descritto come «protezione UVA molto alta» o con la sigla PPD, ovvero Persistent Pigment
Darkening, pigmentazione persistente.
In altri casi sulla confezione viene riportata la dicitura UVA all’interno di un cerchio:
secondo la normativa europea, ciò significa che la protezione dai raggi UVA è almeno un terzo dell’SPF
indicato. Ma che cosa vuol dire comprare una crema con filtro 50+?
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1375
«Lo schermo nei fatti è più basso di quanto si pensi - sottolinea
Calzavara Pinton -, perché nessuno applica il prodotto nella quantitÃ
in cui è stato testato per stabilire il fattore di protezione: 2
milligrammi per centimetro quadrato di pelle, circa 40 grammi in
totale per un adulto. Quindi un flacone di medie dimensioni sarebbe
sufficiente solo per una persona ogni giorno.
Soltanto se utilizzata in questo modo, la 50+ offre davvero la
copertura promessa, lasciando passare meno del 2% dei raggi UVB.
Per come vengono mediamente usati, gli anti-sole, inclusi i 50+, non superano, come SPF, il valore reale
di 4-6.
Un altro problema è che anche se applico una crema con buona protezione dai raggi B ma senza (o con
scarsa) copertura dai raggi UVA e trascorro più tempo al sole, pur non ustionandomi, assorbo un
quantitativo gigantesco di ultravioletti di tipo A, con un danno ossidativo che le mie cellule non riescono
a riparare.
È importante sapere che in natura i raggi UVA sono 20 volte preponderanti rispetto a quelli di tipo B».
Altre regole per non sbagliare acquisto
«È molto importante la foto-stabilità , cioè la capacità dello schermo di
resistere all’esposizione solare. Purtroppo però non è indicata in
etichetta. Esistono filtri elevati che con l’esposizione al sole si
degradano velocemente.
«Il regolamento europeo di produzione dei cosmetici è molto
restrittivo e dunque ci si può perlopiù fidare dei prodotti venduti nelle
farmacie - dice Calzavara Pinton -.
Più attenzione va posta nelle merci vendute nei supermercati e altri
negozi, perché la sfida al ribasso dei prezzi può portare a usare molecole economiche, ma poco
fotostabili.
Questo non significa necessariamente che prodotti buoni equivale a costosi». Però è bene tenere
presente che basso prezzo può anche significare protezione non adeguata.
Qual è la differenza tra filtri chimici e fisici?
«In Europa il regolamento del 2009 sui cosmetici, più volte aggiornato negli
anni successivi, autorizza una trentina di filtri, quasi tutti chimici.
Pochi i fisici: i principali sono il biossido di titanio e l’ossido di zinco, in
forma classica o in nanoparticelle.
I filtri chimici e fisici non sono alternativi e vengono utilizzati spesso in
abbinamento: i primi assorbono determinate lunghezze d’onda delle
radiazioni, i secondi (consentiti fino al 25% della quantità totale) formano una barriera riflettente. I filtri
fisici in alcuni casi sono presenti nella forma di nanoparticelle (ed è indicato in etichetta), sviluppata per
evitare l’effetto bianco sulla pelle.
I filtri di nuova generazione hanno nomi precisi: per es. tinosorb, mexoryl, uvinul.
«Alcuni grandi marchi di cosmetica hanno al proprio interno laboratori che si occupano dei test sulla
sicurezza - aggiunge Emilio Benfenati, a capo del Laboratorio di Chimica e Tossicologia dell’Ambiente,
Istituto Mario Negri, Milano -, dunque possono permettersi di sperimentare nuovi ingredienti, con
caratteristiche di purezza e qualità migliori».
Un aspetto importante riguarda proprio la classificazione dei prodotti anti-sole: in Europa sono
cosmetici, mentre negli Usa fanno parte dei dispositivi medici e quindi sono sottoposti a leggi più
restrittive. «Quello solare è un prodotto borderline: certamente classificarlo come cosmetico consente
una maggiore libertà di manovra nella ricerca e nell’innovazione».
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1375
Indumenti anti-UV per i bambini
Quanto tempo possiamo trascorrere al sole senza mettere a rischio la salute?
«Dipende dal fototipo e da come viene applicata la protezione.
Se un fototipo 1 senza crema si scotta in mezzora, con la protezione 16 si
scotterà dopo 8 ore (16 volte mezzora). A questo proposito, meglio acquistare
la formulazione in crema rispetto allo spray.
E nel caso dei bambini, invece di rincorrerli per la spiaggia, è utile optare per indumenti anti UV (A e B),
come cappellini e magliette, mettendo la protezione solo sulle parti scoperte.
È un grave errore volere bambini abbronzati e “risparmiare†su di loro, scegliendo prodotti economici e
usandoli male. Peraltro, e questo vale per tutti, dopo un bagno di 20-30 minuti, qualunque prodotto
sparisce, anche il più stabile e resistente». È importante sapere che non ci si abbronza in uno o due
giorni. «Così c’è solo una redistribuzione del pigmento presente nella pelle, pericolosissima per la salute.
Per abbronzarsi davvero, cioè produrre melanina nuova, serve almeno una settimana.
Può essere una buona idea prendere integratori a base di betacarotene, vitamine e antiossidanti, che
aiutano a contrastare il danno ossidativo causato dai raggi UVA. E dopo l’esposizione è fondamentale
spalmare una crema doposole o comunque idratante».
Raggi solari alleati della nostra salute
Tutto dipende, come sempre, dal buon senso. Evitando i comportamenti scorretti ed eccessivi, che
favoriscono invecchiamento precoce della pelle e tumori, i raggi solari possono essere preziosi alleati
della nostra salute. Diversi studi hanno dimostrato che le radiazioni stimolano la produzione di vitamina
D, fondamentale nel mantenere salde e resistenti le nostre ossa e benefica protettrice da determinate
malattie infettive e cardiovascolari, che hanno maggiori probabilità di svilupparsi e proliferare in chi ne è
carente. «Per quanto riguarda la pelle i vantaggi terapeutici della luce solare sono principalmente legati
alla sua componente ultravioletta, che ha un’attività anti-proliferativa e immunosoppressiva locale.
Acne, psoriasi, vitiligine
Il binomio sole e mare è spesso una combinazione vincente per i malati di psoriasi, perché contribuisce
notevolmente a far regredire le «chiazze» sulla pelle. L’azione dell’acqua marina, infatti, livella lesioni e
abbinata con i raggi solari agisce meglio come antinfiammatorio: calma il prurito, elimina le cellule
morte e favorisce la rigenerazione della pelle. «Il termine eczema deriva dal greco e significa gonfiarsi,
bollire -, che ben illustra l’estrema reattività della pelle di chi ne soffre verso delle sostanze innocue per
la maggioranza delle persone. Anche in questo caso, il sole «spegne» l’eccessiva reazione cutanea,
portando un miglioramento a rossore, gonfiore e prurito che generalmente affliggono i pazienti».
«La vitiligine è, invece, caratterizzata dalla presenza di aree di cute bianche dovute alla scomparsa delle
cellule che sintetizzano la melanina, responsabile del colore della pelle: chi ne soffre può quindi trarre
giovamento, utilizzando i dovuti accorgimenti (dovrebbe deve usare una protezione medio-bassa sulle
chiazze e una alta sul resto della cute “normaleâ€), grazie alla capacità degli ultravioletti di stimolare la
produzione di melanina». L’abbronzatura, poi, dona un colorito più uniforme e sano, rendendo meno
evidenti imperfezioni e cicatrici lasciate dall’acne e alleviando anche l’impatto estetico-psicologico per
chi ne soffre. L’acqua di mare può avere azione detergente e antibatterica.
I casi in cui il sole è «vietato»
C‘è poi chi non dovrebbe proprio prendere sole, limitando le passeggiate estive solo al primo mattino o
al tramonto, sempre indossando indumenti protettivi oltre alle creme. «È il caso dei pazienti affetti da
malattie autoimmuni caratterizzate da fotosensibilità quali il lupus eritematoso sistemico e dei malati
che assumono farmaci foto-sensibilizzanti o foto-allergici che potrebbero “macchiare†la pelle quando
si sta al sole (alcuni antibiotici, diuretici, FANS, contraccettivi orali e retinoidi sistemici). Infine, il sole può
indurre il peggioramento di rosacea e couperose, per l’effetto vasodilatatore del calore». (Corriere)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 5
Anno VII – Numero 1375
SCIENZA E SALUTE
TUMORE del COLON-RETTO,
perché è importante sottoporsi a SCREENING?
Sono diversi i fronti su cui si può fare prevenzione per il tumore del colon-retto:
innanzitutto conducendo uno stile di vita salutare e, a partire dall’età di 50 anni,
sottoponendosi ai controlli regolari previsti dalle campagne di screening.
Ma perché è utile partecipare a questi programmi di screening?
Ne parliamo con la dott.ssa F. Furfaro, gastroenterologo di Humanitas.
IL TUMORE DEL COLON-RETTO
Escludendo i tumori tipicamente di genere, ovvero il tumore alla
prostata nell’uomo e quello alla mammella nella donna, il tumore del colon-retto
rappresenta la neoplasia più diagnosticata nei due sessi, con la maggiore incidenza
nella popolazione generale.
Per il 2017, secondo le stime sono attese 53000 diagnosi di tumore del colon-retto.
LA PREVENZIONE
Gli strumenti per contenere – nei limiti del possibile – il rischio di tumore del colon-retto sono
soprattutto due: uno stile di vita sano e i controlli previsti dai programmi di screening.
Lo stile di vita corretto è fondamentale, per una buona prevenzione oncologica, sin dalla giovane età e
deve restare costante per gli anni a venire.
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore del colon-retto sono:
ï¶ l’eccessivo consumo di carni rosse e insaccati, il sovrappeso, la sedentarietà , la dipendenza dal fumo di
sigaretta, l’elevato utilizzo di alcol e lo scarso apporto di fibre, frutta e verdura.
Dalla mezza età si aggiunge un altro strumento di particolare importanza:
ï¶ le visite regolari per la diagnosi precoce di tumore al colon-retto, un cardine della prevenzione secondaria.
In Italia il programma di screening del colon-retto è l’unico indirizzato a entrambi i sessi: uomini e donne
dai 50 ai 69 anni di età vengono invitati a intervalli di due anni, a sottoporsi al test di ricerca di sangue
occulto nelle feci (SOF).
SCREENING E RIDUZIONE DELLA MORTALITÀ
«L’esame di screening – è molto semplice e non doloroso né invasivo, consiste nel raccogliere una
piccola quantità di feci a casa propria e portarla al laboratorio di analisi.
Non è necessario seguire una dieta particolare e l’assunzione di farmaci non influenza il risultato
dell’esame, pertanto non è necessario modificare le proprie terapie.
La presenza del sangue occulto nelle feci è uno dei segni più precoci del tumore del colon-retto e può
precedere anche di diversi anni la comparsa di qualsiasi altro disturbo».
«Lo screening è molto importante perché se positivo dà indicazione all’esecuzione di una colonscopia e
questo può permetterci una diagnosi precoce del tumore e la possibilità di poterlo curare in modo
definitivo o ci permette di individuare dei polipi che potrebbero diventare dei tumori.
Lo screening con il test per la ricerca del sangue occulto fecale è vantaggioso perché è associato a una
riduzione della mortalità per tumore colon-rettale di almeno il 20%».
«Il test del sangue occulto fecale, permette di rilevare la perdita di sangue “non visibile a occhio nudoâ€
nel tratto gastrointestinale. Il SOF ha un elevato Valore Predittivo Positivo:
ï¶ nei soggetti con SOF positivo, la frequenza di carcinomi e di adenomi ad alto rischio è
rispettivamente del 6,3% e del 25,5%.
Un test positivo non indica necessariamente l’esistenza di polipi o di un tumore intestinale, ma può
essere dovuto a malattie molto diffuse quali ragadi anali, emorroidi o malattia diverticolare».
(Salute, Humanitas)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno VII – Numero 1375
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: GLI EVENTI DEL MESE DI GIUGNO
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Giugno
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Mercoledì 13 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 15 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 22 Giugno
(dalle 10.00 alle 13.30)
Martedì 26 Giugno
S. ANTONIO ABATE (NA);Piazza Vittorio Emanuele II, civico n. 27
Mercoledì 27 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.30)
Venerdì 29 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.30)
NAPOLI – Fuorigrotta; Via Giacomo Leopardi, altezza civico n. 60
Lunedì
25
Giugno
ore 21.00
TORRE del GRECO (NA); Via Cesare Battista, altezza civico n. 105
VILLARICCA (NA): Villa Comunale
FRATTAMINORE (NA); Mattina: Piazza Atella; (10.00 - 13.30)
Pomeriggio: Piazza S. Maurizio, (15.30- 18.00)
BACOLI (NA); Villa Vanvitelliana
Ricetta Veterinaria Elettronica :
Nuove Modalità Operative
Interverranno: V. Santagada, M. Di Iorio
Relatori: Prof. Franco Barbato, Dr Vittorio Nagar*
(* Responsabile Dipartimento Prevenzione Area di Sanità Pubblica Veterinaria)
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1375
Progetto “Una Visita per Tutti†:
all’insegna della Prevenzione
Di seguito alcune immagini relative agli eventi di S. Antonio Abate e Torre del Greco.
S. ANTONIO ABATE
Torre del Greco
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1375
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI ARRIVATI IN BURKINA FASO
I farmaci donati alle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato di Mugnano
sono stati spediti in una Missione in Burkina Faso.
i farmaci raccolti attraverso il progetto e consegnati alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato†sono arrivati,
mediante un container, a destinazione nella diocesi di Tenkodogo.
Le suore operano in questa missione fornendo aiuto alla popolazione
distribuendo farmaci e dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e
all’Ospedale di Tenkodogo.
Di seguito alcune
documentano l’arrivo.
foto
ne