Anno VII – Numero 1379
Lunedì 25 Giugno 2018 – S. Guglielmo
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Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
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Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Un
CAFFÈ
per
controllare
il
diabete:
in un (lontano) futuro
potrebbe essere!
4. Macchie cutanee, perché
vengono
e
come
cancellarle
Prevenzione e Salute
5. Pilates: cos’è, benefici ed
esercizi base
6. «Pancetta» in menopausa?
mangiate meglio (e non
meno)
Meteo Napoli
Lunedì 25 Giugno
ï‚· Sereno
Minima: 18° C
Massima: 27 °C
Umidità :
Mattina = 50%
Pomeriggio = 47%
Durmi' ca 'a zizza 'mmocca
(starsene
tranquillamente senza accorgersi di quello che lo circonda)
Un CAFFÈ per controllare il diabete:
in un (lontano) futuro potrebbe essere!
Un espresso a fine pasto al posto delle iniezioni di insulina?
Chissà . Per ora nei topi un impianto basato su cellule sensibili
alla caffeina rilasciano un farmaco per la regolazione del
glucosio nel sangue.
Delle nuove strade esplorate per trattare i 400 milioni
di persone nel mondo che soffrono di diabete, quella
descritta in un articolo appena pubblicato su Nature
Communications è tra le più originali. Un gruppo di
ricercatori ha messo a punto un impianto di cellule programmate per rilasciare
un farmaco che stimola la produzione di insulina in risposta ai livelli
di caffeina percepiti nel sangue.
La speranza è che in un - per ora distante - futuro, la regolazione dei livelli di
glucosio possa avvenire attraverso abitudini insite nello stile di vita, come una
tazzina a fine pasto, e non necessariamente con le iniezioni.
IL SEGNALE TANTO ATTESO. Nei topi, questo impianto sottocutaneo è
risultato sensibile alla caffeina contenuta in caffè, tè ed energy drink.
Per aumentare la dose di insulina prodotta, è stato sufficiente somministrare
espressi più "carichi". Il gruppo di ricerca di Zurigo ha modificato alcune cellule
renali umane, rendendole capaci di rilasciare una sostanza, chiamata GLP-1,
che stimola le cellule beta del pancreas a produrre insulina - un ormone che
partecipa alla regolazione del glucosio nel sangue, e che è carente nei pazienti
diabetici.
Alle cellule è stato aggiunto un recettore capace di captare i livelli di caffeina
presenti nel sangue e di reagire producendo GLP-1. La tecnica è servita a
regolare i livelli di glucosio nel sangue senza terapie aggiuntive; l'impianto
dura 6 mesi-1 anni, poi va sostituito.
RESTIAMO CALMI... Simili impianti sono ancora molto distanti dall'essere
testati su pazienti umani: serviranno almeno 10 anni per arrivare a test clinici
che possano confermarne l'efficacia e la sicurezza. (Salute, Focus)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 2
Anno VII – Numero 1379
PREVENZIONE E SALUTE
PILATES: COS’È, BENEFICI ED ESERCIZI BASE
Le cose da sapere e perché iniziare se non l'hai ancora sperimentato
Il nome di questa disciplina ormai diffusa in tutto il mondo lo dobbiamo a Joseph Hubertus Pilates, figlio di
una naturopata tedesca e di un atleta di origine greca.
Come accade spesso, fu da una difficoltà che nacque la propensione
a studiare le possibilità del corpo e superarne i limiti.
Da bambino Joseph soffriva di rachitismo, asma e febbre reumatica, ma
grazie al medico di famiglia, che gli regala un manuale di anatomia, scopre
la filosofia dei filosofi greci e dell'antica Roma, in grado di celebrare
l'unione corpo-mente attraverso la ricerca di un equilibrio superiore.
Mens sana in corpore sano, recita la celebre espressione latina, una
mente sana in un corpo sano; il verso, ci ricorda che lavorare su mente e
corpo significa andare verso un benessere più profondo, in linea con il pensiero di Joseph Pilates, il quale
dirà :
 «Un corpo libero da tensione nervosa e da stanchezza è il rifugio ideale che la natura offre come
alloggio a una mente ben equilibrata, pienamente in grado di risolvere tutti i complessi problemi
della vita moderna».
CHE COS'È
Joseph Pilates, si esercita con un ritmo così intenso da lasciare rapidamente alle spalle i problemi di
salute che avevano caratterizzato la sua vita da bambino.
Studia le filosofie orientale e inizia a praticare yoga; scia, diventa ginnasta e sub, impara il pugilato.
Dopo il periodo trascorso in Germania, si trasferisce in Inghilterra, dove approfondisce le tecniche di difesa
personale e wrestling.
Qui inizia a sviluppare gli esercizi che chiamerà Contrology, nell'obiettivo di aiutare le persone a conquistare
una graduale e sempre più profonda consapevolezza del corpo, attraverso movimenti lenti e armonici con
cui prendere coscienza dei diversi muscoli.
Nel 1926 a New York apre una palestra: tantissimi i ballerini, fra cui Marta Graham, che utilizzeranno il
metodo Pilates per allenarsi, tonificare il fisico e migliorare il benessere mentale stimolando concentrazione
e attenzione.
ESERCIZI BASE
Il cuore della tecnica Pilates è costituito dall'attenzione verso il baricentro, chiamato Powerhouse, centro di
controllo di tutto il corpo.
Si tratta di un concetto centrale all'interno di questa disciplina, infatti letteralmente significa “casa della
forza†e rappresenta la base da cui partire, il centro di ogni movimento.
Dove si trova la Powerhouse?
Questo termine indica la fascia muscolare centrale: comprende i muscoli addominali, ma anche la zona
lombare, dai fianchi al limite inferiore delle costole.
Immaginare di tirare l'ombelico verso la spina dorsale è il primo esercizio che si impara in una seduta di
Pilates, fondamentale per attivare la Powerhouse, migliorare la postura e dare sollievo alla schiena.
«Se la tua colonna vertebrale è inflessibile e rigida a 30 anni, sei vecchio;
se è completamente flessibile a 60, sei giovane.
Pertanto cura la tua colonna vertebrale mantenendola mobile: è di fondamentale importanza. Hai solo una
colonna vertebrale: abbine cura» raccomandava Joseph Pilates nei suoi insegnamenti.
Per fare questo, e agire sulla salute della colonna vertebrale, il primo passo è imparare a dare una nuova
attenzione al respiro.
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1379
RESPIRAZIONE
Respirare in modo corretto ha un effetto antistress e può aiutare a ridurre dolori cronici, cefalee e ansia,
ecco perché nel Pilates questo aspetto occupa un ruolo importante.
ï¶ Durante l'inspirazione la casa toracica si espande e il diaframma si contrae, si abbassa e si appiattisce;
ï¶ nella fase di espirazione, invece, il diaframma si rilassa e i polmoni si svuotano, lasciando uscire l'aria.
Nel Pilates si impara a inspirare nel momento iniziale dell'esercizio, per poi espirare durante la fase di sforzo.
Grazie a questa tecnica è possibile far lavorare la muscolatura profonda, migliorando i problemi legati a mal
di schiena e postura.
Vuoi sperimentare una respirazione più consapevole?
Sdraiati a pancia in su, posiziona una mano sul petto e una sulla pancia:
ora inspira, potrai percepire un cambiamento.
Inizialmente è la mano sul torace ad alzarsi, poi la mano che si trova sulla pancia. L'aria che entra, infatti,
gonfia prima il torace, poi la pancia, che sentirai come un palloncino che si tende sempre più.
Recuperando una respirazione profonda è facile avvertire benefici profondi a livello di corpo e mente.
L'ondata di endorfine regala all'organismo una sensazione di rilassamento e può aiutare a sopportare meglio
il dolore, favorendo la diminuzione della tensione a livello cervicale.
A proposito della respirazione, spiega il fondatore del metodo Pilates:
«Per respirare correttamente si deve inspirare ed espirare completamente, cercando sempre con forza
di spremere ogni atomo di aria impura dai polmoni, proprio come si farebbe strizzando ogni goccia di acqua
da un panno bagnato».
BENEFICI
Concentrazione, controllo e precisione costituiscono il fondamentale del Pilates, insieme alla fluidità .
Questo significa imparare a muoversi di nuovo, facendo attenzione a ogni parte del corpo.
Questo processo stimola il ricambio totale di aria, con effetti positivi sulla circolazione, l'ossigenazione dei
tessuti e l'eliminazione delle tossine.
Grazie alla respirazione gli esercizi acquistano ritmo e, come un'onda, sperimentiamo un'alternanza
bilanciata fra intensità dello sforzo e fase di rilassamento. Movimenti lenti e precisi insegnano un nuovo
equilibrio e permettono di migliorare propriocezione e armonia, con effetti benefici sulla postura così come
sulla consapevolezza.
Grazie alla respirazione gli esercizi acquistano ritmo e, come un'onda, sperimentiamo un'alternanza
bilanciata fra intensità dello sforzo e fase di rilassamento. Movimenti lenti e precisi insegnano un nuovo
equilibrio e permettono di migliorare propriocezione e armonia, con effetti benefici sulla postura così come
sulla consapevolezza.
Sono sempre di più, infatti, le persone costrette alla scrivania e a una vita sempre più sedentaria: dolori
cervicali, contratture e infiammazioni del nervo sciatico sono in aumento, anche in giovane età .
Stimolare la flessibilità del corpo permette di sciogliere rigidità e tensioni, ritrovando la fluidità che è
armonia, danza del corpo e della mente.
«Eseguiti correttamente e dominati fino ad avere una reazione inconscia, questi esercizi si tradurranno in
grazia ed equilibrio nelle attività quotidiane», spiegava agli allievi Joseph Pilates. Perché la vera sfida
è affrontare con più elasticità la vita quotidiana: quando il corpo ci sostiene, anche a livello mentale
scopriamo un'energia più potente.
CONTROINDICAZIONI
In generale, non esistono controindicazioni al Pilates, tuttavia è bene avvicinarsi alla pratica della
disciplina sotto la guida di un istruttore esperto, in grado di valutare le condizioni fisiche e consigliare al
meglio come svolgere gli esercizi.
Per le donne in gravidanza e in caso di problematiche a livello della schiena è importante richiedere un
consulto medico.
(Salute, Donna moderna)
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Anno VII – Numero 1379
SCIENZA E SALUTE
MACCHIE CUTANEE,
PERCHÉ VENGONO E COME CANCELLARLE
In gergo tecnico si chiama «melasma», ma siamo abituati a parlarne come di
macchie cutanee:
Si trovano soprattutto su viso, décolleté e dorso delle mani e sono un problema estetico che molte donne
(ma non solo loro) vorrebbero eliminare. In Italia sono circa sei milioni le donne con macchie più o meno
evidenti, in Europa si stima siano addirittura una su tre. All’ultimo congresso della Società Italiana di
Medicina Estetica (SIME) gli esperti hanno spiegato come si formano e come si possono
cancellare, ma soprattutto prevenire
Troppa melanina
Le macchie sono il risultato di un’iperpigmentazione della pelle. «I melanociti, le cellule
dell’epidermide deputate alla produzione della melanina, producono cioè una quantitÃ
eccessiva di pigmento dando origine alle discromie, cioè alle antiestetiche macchie».
Tante cause
Le cause dell’iper-attivazione dei melanociti sono diverse, per es. gli sbalzi ormonali dovuti alla
pillola anticoncezionale o ad altre terapie ormonali, come la levotiroxina per la tiroide; anche gli
antidepressivi possono causare le macchie, che si formano spesso pure in gravidanza e
allattamento (non a caso il melasma è spesso chiamato «maschera gravidica» o «cloasma
gravidico»).
La dieta sbagliata
Un’alimentazione che affatichi il fegato può causare la comparsa di particolari macchie dovute
ai radicali liberi e all’accumulo di lipofuscina, un aggregato di acidi grassi e colesterolo ossidati,
proteine glicate dagli zuccheri e metalli pesanti come ferro, mercurio, piombo, alluminio.
Troppo sole
Altra causa tipica e molto diffusa è l’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti che stimolano la
produzione di melanina; le macchie si schiariscono durante l’inverno, con l’esposizione al sole
però ritornano con maggiore evidenza. «Fra le macchie da sole rientrano anche le lentigo solari:
macchioline scure, lenticolari che possono essere causate da scottature solari oppure essere il
frutto di un danno da esposizione eccessiva accumulato anno dopo anno. Di solito sono superficiali e più
frequenti nei pazienti con fototipo chiaro o nei pazienti che si espongono al sole in modo eccessivo e
incontrollato».
Per cancellarle
Il primo passo è capire com’è la macchia e che cosa l’ha provocata, attraverso una diagnosi approfondita. «Si
usano test con luce di Wood, video-epiluminescenza, microscopia confocale, biopsia cutanea per escludere
patologie neoplastiche e decidere poi in base al tipo di macchia l’intervento più adatto.
Bisogna comunque avere pazienza: la cura può durare mesi, alcune volte perfino anni. Occorrono puntualitÃ
nell'eseguire i trattamenti programmati e costanza nell'applicazione delle terapie prescritte, come le creme
schiarenti, e nell'utilizzo dei filtri solari; l'esposizione diretta al sole negli orari centrali della giornata va evitata».
La terapia più diffusa
Spesso si usa il peeling chimico, che rinnova gli strati superficiali della pelle attraverso
un’accelerazione del normale processo di esfoliazione. «Si possono usare poi laser di ultima
generazione per frammentare la melanina in piccolissime parti senza danneggiare la pelle,
utili anche per riequilibrare il processo di formazione della melanina nei melanociti, e
maschere depigmentanti. I risultati durano di solito un anno o più, ma va evitata l'esposizione al sole almeno per
un mese dopo la seduta laser e si deve usare tutti i giorni una crema ad alto fattore di protezione solare».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1379
La prevenzione
«L’azione più importante è però la prevenzione - osserva Emanuele Bartoletti,
presidente SIME -. Dopo un check-up cutaneo bisogna perciò imparare come difendersi
dai danni del sole, come proteggersi senza nascondersi e come aumentare le difese della
propria pelle a seconda del fototipo e dello stato del film idrolipidico». L’approccio è
diverso per ciascuna, ma l’importante è sempre non “cuocersi†al sole.
(Salute, Corriere)
SCIENZA E SALUTE
«PANCETTA» IN MENOPAUSA?
MANGIATE MEGLIO (E NON MENO)
Più che il climaterio in sé, «pesano» l’invecchiamento e i cambiamenti dello stile di
vita.
Con il passare degli anni diminuiscono sia la massa magra, sia il livello di
attività fisica; più della metà delle donne intorno ai 50 anni lamenta un
indesiderato aumento di peso; se ne dà spesso la colpa alla menopausa, ma è
davvero così?
A questa domanda ha risposto una revisione degli studi pubblicata su Mayo
Clinic Proceedings. Ebbene, l’aumento di peso sarebbe da ricondurre, più che
alla menopausa in sé, all’invecchiamento e ai cambiamenti dello stile di vita
che lo accompagnano.
Infatti, poiché con il passare degli anni diminuiscono sia la massa magra (metabolicamente più attiva), sia il
livello di attività fisica, il peso tende ad aumentare
GRASSO ADDOMINALE COME GLI UOMINI
E la menopausa, allora? La sua influenza si manifesta, più che sul peso, sul cambiamento della composizione
corporea proprio come fa l’invecchiamento: diminuisce la massa magra, aumenta quella grassa e il grasso
tende ad accumularsi, come avviene negli uomini, a livello addominale con un conseguente aumento del
rischio cardiovascolare. Oltre a questo, la menopausa può anche contribuire ai disturbi del sonno (e, se non
si dorme bene, si è più stanche e meno inclini a praticare attività fisica) e dell’umore, e questo può
aumentare il desiderio nei confronti di cibi ricchi di zuccheri e grassi.
QUALITÀ DELLA DIETA E COSTANZA
Come rimediare? In primo luogo, ridurre le calorie. Rispetto ai 30 anni, a 50 anni sarebbero necessarie circa
200 kcal in meno al giorno, mentre per una ragionevole perdita di peso il deficit a cui puntare si aggirerebbe
intorno alle 500 chilocalorie al giorno.
«Attenzione — ricorda però Mariangela Rondanelli , professore di Scienze e tecniche dietetiche applicate,
Università di Pavia — perché, anche se l’obiettivo è perdere peso, è importante porre l’accento sulla qualitÃ
della dieta e non solo sulle restrizioni. È necessario assumere adeguate quantità di nutrienti, compresi calcio
e proteine, il cui fabbisogno aumenta con gli anni. E più che mirare ai successi immediati, è importante
mantenere i risultati. Anche per questo — insiste Rondanelli — è fondamentale l’attività fisica sia aerobica
(camminata a passo veloce, nuoto), sia di resistenza (ad esempio usando gli elastici), che aiuta a controllare il
peso, a ridurre il rischio di malattie, come quelle cardiovascolari, l’osteoporosi, la sarcopenia (perdita di
massa magra) e a controllare i sintomi spesso presenti durante la menopausa, quali vampate di calore,
sudorazioni notturne, formicolii e disturbi del tono dell’umore. Tale attività , poi, andrebbe praticata il più
possibile all’aperto per permettere la produzione di vitamina D grazie all’esposizione al sole, e per
massimizzarne gli effetti psicologici positivi». (Salute, Repubblica)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno VII – Numero 1379
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: GLI EVENTI DEL MESE DI GIUGNO
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Giugno
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Mercoledì 13 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 15 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 22 Giugno
(dalle 10.00 alle 13.30)
Martedì 26 Giugno
S. ANTONIO ABATE (NA);Piazza Vittorio Emanuele II, civico n. 27
Mercoledì 27 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.30)
Venerdì 29 Giugno
(dalle 10.00 alle 18.30)
NAPOLI – Fuorigrotta; Via Giacomo Leopardi, altezza civico n. 60
Lunedì
25
Giugno
ore 21.00
TORRE del GRECO (NA); Via Cesare Battista, altezza civico n. 105
VILLARICCA (NA): Villa Comunale
FRATTAMINORE (NA); Mattina: Piazza Atella; (10.00 - 13.30)
Pomeriggio: Piazza S. Maurizio, (15.30- 18.00)
BACOLI (NA); Villa Vanvitelliana
Ricetta Veterinaria Elettronica :
Nuove Modalità Operative
Interverranno: V. Santagada, M. Di Iorio
Relatori: Prof. Franco Barbato, Dr Vittorio Nagar*
(* Responsabile Dipartimento Prevenzione Area di Sanità Pubblica Veterinaria)
La partecipazione al corso eroga 10 Crediti ECM-FAD
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1379
Progetto “Una Visita per Tutti†:
all’insegna della Prevenzione
Di seguito alcune immagini relative agli eventi di S. Antonio Abate e Torre del Greco.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1379
ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI ARRIVATI IN BURKINA FASO
I farmaci donati alle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato di Mugnano
sono stati spediti in una Missione in Burkina Faso.
i farmaci raccolti attraverso il progetto e consegnati alla Congregazione
delle Suore “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato†sono arrivati,
mediante un container, a destinazione nella diocesi di Tenkodogo.
Le suore operano in questa missione fornendo aiuto alla popolazione
distribuendo farmaci e dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e
all’Ospedale di Tenkodogo.
Di seguito alcune
documentano l’arrivo.
foto
ne