Anno VII – Numero 1385
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. ORDINE: eventi Luglio
Martedì 03 Luglio 2018 – S. Tommaso Ap.
Proverbio di oggi………
L’amico è comme a ‘o ‘mbrello: quanne chiove nun ‘o truove maje
(L’amico è come l’ombrello , quando piove non c’è mai)
La morte chiude la porta.
FERMENTI LATTICI, QUALI PREFERIRE?
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Fermenti lattici, quali
preferire?
4. Ortopedia
rigenerativa,
i concentrati piastrinici per
riparare articolazioni
5. UNGHIA INCARNITA:
cause, sintomi, rimedi
naturali e operazione
Prevenzione e Salute
6. Alopecia, ma lo stress non
c’entra
7. Caldo afoso e sonno:
qualche dritta per riuscire a
dormire
Meteo Napoli
Martedì 03 Luglio
ï‚· Sereno
Minima: 20° C
Massima: 29 °C
Umidità :
Mattina = 50%
Pomeriggio = 47%
L’utilità dei fermenti lattici per la salute è ormai provata, tanto
che questi microbi sono definiti “microrganismi vivi e vitali che
conferiscono benefici alla salute dell’ospite, quando consumati
in adeguate quantità , come parte di un alimento o di un
integratoreâ€.
La
confusione
nella
scelta
del probiotico più adatto al proprio caso
sembra però regnare ancora sovrana.
Quali sono i fattori da prendere in
considerazione?
Il primo punto da tenere a mente è la
quantità minima sufficiente per una
temporanea colonizzazione dell’intestino
da parte dei microrganismi, pari ad
almeno 109 cellule vive per ceppo e per giorno. Un dosaggio, spiega Manuela
Pastore, dietista dell’Unità Operativa di Endocrinologia di Humanitas,
«difficile da raggiungere in una singola porzione di prodotto alimentare, ma
anche con molti integratori»
Per quanto riguarda i ceppi più adatti in base alla finalità che si vuole
raggiungere, l’esperta sottolinea che «spesso manca un’informazione
completa da parte di molti produttori di alimenti probiotici.
In etichetta – precisa Pastore – dovrebbero essere sempre presenti
l’indicazione del genere, della specie e del ceppo contenuto, il numero
minimo di cellule vitali alla data di scadenza, la dose effettiva di probiotico, le
indicazioni
derivanti
da
evidenze
scientifiche,
i
metodi
di conservazione appropriata, le informazioni sul produttore, la modalità di
assunzione».
Districarsi nell’ampia scelta disponibile, insomma, non è semplice, ma
l’esperta non ha dubbi: «Per ogni affezione il prodotto adeguato dovrebbe
essere consigliato ad hoc».
(Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1385
SCIENZA E SALUTE
ORTOPEDIA RIGENERATIVA,
i Concentrati Piastrinici per Riparare Articolazioni
Molto utili nel curare le tendinopatie degli adduttori della coscia
Fino al decennio scorso l’ortopedico era impegnato essenzialmente nell’ortopedia “sostitutivaâ€, cioè si
occupava di sostituire le articolazioni danneggiate o i legamenti lesi con
impianti protesici o legamenti sintetici.
Oggi gli ortopedici hanno una nuova prospettiva di lavoro e di ricerca, la
cosiddetta “ortopedia rigenerativaâ€, che ha come obiettivo rigenerare e
non più sostituire ciò che è stato leso dall’usura, dai traumi o da
malattie delle articolazioni. Il dr Ferdinando Landolfi, ortopedico del Cto
di Napoli usa concentrati piastrinici come fonte di fattori di crescita
autologhi, molto utili nella chirurgia ortopedica per il trattamento delle
tendinopatie, in particolare quando queste non rispondono ai
trattamenti convenzionali. «Da alcuni anni – spiega – conosciamo
l’importanza dei concentrati piastrinici nei meccanismi di riparazione
tissutale. Sono piccoli frammenti cellulari ricchi di granuli, contenuti nel
sangue periferico che elaborano, immagazzinano e rilasciano (quando
sono attivati) numerosi fattori di crescita capaci di stimolare la
replicazione di alcune cellule.
La loro capacità di interferire nei meccanismi di riparazione tissutale ha costituito la base per
l’utilizzo del gel piastrinico, l’azione terapeutica del Platelet-rich plasma (letteralmente plasma ricco di
piastrine o Prp), risiede proprio nei numerosi fattori di crescita contenuti nei granuli».
Questo plasma ricco di piastrine si ottiene da un prelievo di sangue venoso realizzato attraverso una
procedura di centrifugazione. Il risultato è proprio questo concentrato di piastrine che poi verrà iniettato
rilasciando fattori di crescita che possono stimolare in maniera naturale e selettiva la rigenerazione e la
guarigione del tessuto lesionato. È anche bene chiarire che la sicurezza di queste iniezioni è massima,
perché il concentrato di piastrine si ottiene dal sangue stesso del paziente. Senza donatore esterno.
In particolare, in ambito ortopedico, il Prp viene utilizzato per la cura di malattie ossee e dei
legamenti. Più di recente anche nelle patologie infiammatorie tendinee. «Dopo i 30-40 anni – procede lo
specialista - i tendini sono soggetti ad un fisiologico invecchiamento con perdita di elasticità e resistenza
causate da un basso turnover metabolico, scarsa vascolarizzazione a microtraumatismi ripetuti (sportivi
o lavorativi). Ma anche da preesistenti malattie dei tendini e malattie metaboliche (iperuricemia,
ipertiroidismo)». Il chirurgo spiega che la risposta biologica del tendine lesionato dipende sempre dalla
vascolarizzazione, all’innervazione e dall’infiammazione. Comunque, «con i derivati piastrinici è possibile
ottenere importanti fattori di espansione cellulare che stimolano la migrazione e la crescita cellulare, la
formazione di vasi sanguigni, la sintesi di collagene e la differenziazione cellulare». Sono molte le
patologie che possono essere trattate con queste infiltrazioni: si va dalle tendinopatie degli adduttori
della coscia agli esiti del Morbo di Osgood Schlatter, ma anche tendinopatie del tibiale anteriore e
posteriore, fascite plantare e molto altro. E in questo modo è possibile evitare l’intervento chirurgico.
«Sono stati dimostrati – risultati molto positivi dall’applicazione nelle lesioni dei legamenti collaterali del
ginocchio (di 2° e 3° grado) e in quelle dell’apparato legamentoso della caviglia.
Ancor più interessante è che in nessun caso si sono riscontrate complicanze locali né sistemiche, mentre
tutti hanno ottenuto risultati incoraggianti per quanto riguarda la risoluzione del dolore e il tempo di
recupero». (Salute, Corriere del Mezzogiorno)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1385
PREVENZIONE E SALUTE
ALOPECIA, MA LO STRESS NON C’ENTRA
Molte volte può esserci una predisposizione genetica dietro la perdita dei capelli.
Qualunque siano le cause, la malattia può avere un decorso fulmineo e progressivo
«Come uno tsunami in testa». È una immagine forte, ma è cosi che ci si può
sentire se si inizia a perdere i capelli. E può succedere se si è colpiti da alopecia
areata. «Questa malattia – spiega Enrico Rizza, coordinatore scientifico
dell’Associazione nazionale alopecia areata - colpisce il 2% circa della
popolazione, a tutte le età e spesso inizia in età infantile. In base
all’estensione, l’alopecia può essere a chiazze (se la perdita dei peli si presenta
in alcune zone), totale (quando la perdita de capelli si manifesta in tutto il cui
capelluto) o universale (se il soggetto è totalmente privo di capelli e peli del
corpo).
La predisposizione genetica e la patogenesi autoimmune sono le cause più
accreditate nella “caccia al colpevole†che determina la caduta dei peli».
Spesso c’è un meccanismo patogenetico comune fra diverse malattie
autoimmuni e non associate all’alopecia: patologia tiroidea, dermatite atopica,
celiachia e vitiligine. Accade che «il nostro organismo non riconosce più il
nostro apparato pilifero, per cui produce anticorpi contro il follicolo bloccandone l’attività .
Tuttavia, anche nella forme più gravi, i follicoli rimangono vitali e a volte la ricrescita può avvenire senza
alcun trattamento».
Si parla molto di stress come causa ma, probabilmente, lo stress sopraggiunge quando il soggetto inizia
a perdere i capelli in modo progressivo. Qualunque siano le cause, la malattia può avere un decorso
fulmineo e progressivo. Con grande angoscia di chi ne è colpito, la massiva caduta dei capelli e dei peli
può avvenire in pochi giorni, con un’evoluzione «capricciosa» che alterna ricrescita e ricaduta. Rizza
spiega che dal punto di vista terapeutico, non conoscendo ancora esattamente l’eziopatogenesi, non
esiste la terapia. Ma vari approcci terapeutici sì: corticosteroidi, antralina, acido squarico e difenciprone.
«Recenti studi fisiopatologici – dice - hanno portato alla scoperta di un nuovo approccio terapeutico: gli
inibitori delle Jak (Ruxolitinib e Tofacitinib), per via sistemica. Scenari affrontati in occasione del recente
convegno Anaa.Trattandosi di una malattia che riguarda un’alterazione del sistema immunitario, gli
specialisti sottolineano da tempo l’importanza di considerare la possibilità di poterla inserire tra le
malattie che hanno diritto all’esenzione dal ticket (si pensi ad esempio alla celiachia, alla psoriasi, al
diabete e così via). Procedere in questo senso sarebbe d’aiuto per poter accedere ad eventuali terapie
che attualmente si stanno sperimentando. «La perdita dei capelli non è una malattia pericolosa per la
vita, ma può essere drammatica dal punto di vista psichico, poiché l’improvvisa perdita dei capelli
determina una situazione di fragilità interiore, non solo per il soggetto colpito ma anche per i familiari».
Da qui la necessità di costituire l’Associazione nazionale alopecia areata. Nata dall’incontro di tre
coppie di genitori, che improvvisamente si sono trovati ad affrontare le difficoltà delle proprie figlie
affette da alopecia. Obiettivo dell’associazione: sostenere e supportare i pazienti, ma anche diffondere la
conoscenza dei vari problemi che chi ne soffre è costretto a vivere. «È cruciale – conclude Rizza informare i familiari e le persone interessate su tutto ciò che riguarda la patologia, in particolare lo stato
della ricerca e lo sviluppo di nuove terapie. Occorre promuovere e diffondere iniziative per risolvere
alcune difficoltà di ordine sanitario, sociale e legale. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica sui
problemi legati ai rapporti sociali delle persone con alopecia areata e sostenere la ricerca scientifica,
raccogliendo fondi attraverso iniziative, incontri e convegni». Solo in questo modo sarà possibile mettere
alle corde questo temibile nemico. (Salute, Corriere del Mezzogiorno)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno VII – Numero 1385
PREVENZIONE E SALUTE
CALDO AFOSO E SONNO:
QUALCHE DRITTA PER RIUSCIRE A DORMIRE
L’estate è arrivata e con essa le prime ondate di vero caldo e, nelle città , afa. Spesso i
problemi maggiori si hanno di notte, quando l’umidità è difficile da sopportare e il sonno
viene meno.
Ma alcuni piccoli trucchi possono aiutare a limitare il disagio, come spiega Antonio Voza ,
responsabile del Pronto soccorso-Eas dell’Irccs Humanitas Research
Hospital di Milano
1. Dormire in basso
Una possibile soluzione è il futon, il tipico letto
giapponese. «Provare a dormire il più in basso
possibile - è una buona opzione. L’aria calda, infatti, tende a salire. E chi soffre
per le gambe gonfie può metterle su un cuscino per favorire la circolazione».
Nulla vieta anche il pavimento, se la schiena e le ossa lo “sopportanoâ€.
Mani e piedi freschi: le estremità corporee aiutano a
regolare la temperatura. Per “raffreddarsi†prima di
dormire, quindi «un pediluvio può aiutare - raccomanda
l’esperto - ma io dico sempre che è meglio una doccia tiepida: l’effetto
2. I PIEDI FRESCHI
3. I CIBI
PICCANTI?
MEGLIO di NO
rinfrescante sarà più duraturo».
C’è anche chi suggerisce di mangiare un po’ piccante per favorire la sudorazione,
un antico rimedio di Paesi come il Messico. Ma non sempre si tratta di una buona
idea: «E’ vero - precisa il medico - che il peperoncino stimola la vasodilatazione e
aiuta a dissipare il calore, ma fa anche aumentare la temperatura corporea. La sudorazione è una
reazione spontanea dell’organismo per la termoregolazione, non serve accelerare questo processo». Il
consiglio anti-caldo, invece, è quello di mangiare leggero.
4. UN PO’ DI
SALE IN PIÙ
Per evitare cali di pressione, per chi ne soffre, può essere il
momento per aggiungere un po’ di sale alle pietanze. «Se non
si stanno prendendo farmaci per l’ipotensione, un pizzico di
sale in più può andar bene», dice lo specialista.
Per quanto riguarda poi il refrigerio alimentare, meglio evitare «bevande troppo fredde - raccomanda
Voza - .
Il gelato va bene, ma se lo si mangia dopo aver
5. GELATO O
giocato mezz’ora sotto il sole a picco in spiaggia ha un
ANGURIA
effetto ridotto, anzi c’è il rischio di andare incontro a
una congestione». Meglio, in ogni caso, una fetta
d’anguria rispetto a un cono gelato. Un frutto contiene «acqua, vitamine e
sali minerali: rinfresca, idrata e reintegra».
(Salute, Corriere)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1385
SCIENZA E SALUTE
UNGHIA INCARNITA:
cause, sintomi, rimedi naturali e operazione
Le unghie sono una difesa delle dita e pertanto bisogna prendersene cura, soprattutto se si è
soggetti al formarsi di unghie incarnite
L’unghia incarnita è un problema doloroso che si presenta di frequente nei
piedi, ecco perchè vogliamo spiegarvi le cause, i sintomi, quali rimedi
naturali e non da adottare, e la possibilità di ricorrere ad un’operazione nei
casi più complicati. Chiamata in termini medici onicocriptosi, l’unghia
incarnita si manifesta quasi sempre nell’alluce, e può causare anche
problematiche importanti tanto da incidere negativamente nello stile di vita di chi ne è colpito.
: Nella maggior parte dei casi, l’unghia incarnita deriva da un errato modo di tagliare le
unghie. Non è corretto assecondare la forma del dito arrotondando l’unghia nella sua
parte laterale, perchè così facendo crescerà verso l’interno del dito.
L’insorgere dell’unghia incarnita può dipendere anche dall’utilizzo di scarpe strette in punta, perchè
comprimono le dita e le unghie.
L’onicocriptosi può insorgere anche in seguito ad un trauma delle dita dei piedi, come per es. dopo uno
schiacciamento. Ma il problema dell’unghia incarnita può derivare anche da malattie quali il diabete,
l’artrite, l’obesità e l’onicomicosi, un’infezione fungina che colpisce le unghie provocandone la
distruzione.
I sintomi di un’unghia incarnita variano in base alla gravità del problema:
Sintomi
ï‚· Lieve: infiammazione o gonfiore della punta del dito con dolore;
ï‚· Moderato: infiammazione con pus o emorragia della punta del dito con dolore;
ï‚· Grave: infiammazione con eccesso di pelle o grave infezione della punta del dito con dolore acuto
: Nei casi di sintomi gravi con un’infezione in corso è consigliabile un consulto con
Rimedi
un podologo, mentre nei casi di sintomi lievi si può attuare il seguente rimedio:
ï‚·
Fate un pediluvio di 15 minuti con acqua tiepida con bicarbonato di sodio o sale;
ï‚·
Asciugate con cura i piedi e le dita;
ï‚·
Utilizzate un triangolo di cotone per inserirlo al lato dell’unghia e indurla a ricrescere esternamente;
ï‚·
Disinfettate la parte con della e applicate un cerotto o una garza sterile;
ï‚·
E’ consigliabile ripetere queste operazioni tutti i giorni fino alla risoluzione del problema.
In caso di onicocriptosi è necessario anche cambiare alcune abitudini:
ï‚·
Indossate scarpe comode che non stringano la punta del piede;
ï‚·
Indossate calze di cotone o altre fibre naturali per evitare la crescita di funghi e batteri e
l’insorgere di micosi alle unghie;
ï‚·
Tagliare le unghie seguendo una linea orizzontale senza tagliare gli angoli.
ï‚·
Non asportare cuticole o pellicine in prossimità delle unghie.
OPERAZIONE: Nei casi più gravi di onicocriptosi si può intervenire con una piccola operazione
chirurgica in anestesia locale per rimuovere la parte dell’unghia incarnita, a cui deve seguire una terapia
antibiotica. Esiste comunque la possibilità che il problema non si risolva, e che si debba procedere con
un intervento che preveda l’asportazione totale dell’unghia.
Per evitare il ricorso all’operazione è possibile l’applicazione di un tutore sull’unghia che ne corregge
meccanicamente la crescita. Ricordiamo che il medico pedologo è la figura più indicata. ( Pour femme)
Cause
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1385
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: GLI EVENTI DEL MESE DI LUGLIO
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Luglio
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Mercoledì 04 Luglio
(dalle 10.00 alle 18.00)
Sabato 7 Luglio
(dalle 10.00 alle 18.00)
Martedì 10 Luglio
(dalle 15.30 alle 18.30)
Giovedì 12 Luglio
(dalle 10.00 alle 18.30)
PORTICI (NA); Via Libertà , n. 244
FORIO ISCHIA (NA); Via Francesco Regine, 61
FRATTAMINORE (NA): Piazza Crispo
PALMA CAMPANIA (NA); Via San Felice (altezza Bar in Villa)
da definire
LACCO AMENO ISCHIA (NA) da definire
da definire
PROCIDA (NA) da definire
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Progetto “Una Visita per Tutti†:
all’insegna della Prevenzione
Di seguito alcune immagini relative a gli ultimi eventi.
Anno VII – Numero 1385
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1385
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno VII – Numero 1385
Progetto “Un Farmaco per Tutti†:
Di seguito l’articolo pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno, 2 Luglio 2018