Anno VII – Numero 1403
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. ORDINE: eventi Luglio
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Verità (e leggende) sui cibi
abbronzanti:
ma esistono davvero?
4. Sudare fa sempre bene?
cosa c’è da sapere
Venerdì 27 Luglio 2018 – S. Liliana, Aurelio
Proverbio di oggi………
Vivere annascuso d’o Pataterno
In Ospedale, lo sai che la SETTICEMIA
è un’infezione non è Contagiosa?
Con setticemia o sepsi si identifica un’infezione batterica che,
partendo da una infezione localizzata, come per esempio da
catetere vescicale o venoso, o da una ferita chirurgica –
spiega il dr Michele Lagioia, dir. sanitario di Humanita-,
ï¶ si dissemina nel circolo sanguigno e da qui
colpisce i vari organi.
Attraverso il torrente circolatorio, quindi, il batterio che
ha generato l’infezione dà luogo a un’infezione chiamata
sistemica perché coinvolge tutto l’organismo. Non si
tratta di una infezione trasmissibile da uomo a uomo se non attraverso il ruolo di
trasferimento dei batteri che le mani dei professionisti e dei visitatori possono
Prevenzione e Salute
5. In Ospedale, lo sai che la esercitare. Ecco perché un paziente settico viene generalmente isolato, perché
Setticemia è un’infezione
vengono utilizzati presidi dedicati, e perché il ricorso al corretto lavaggio delle
non è Contagiosa?
6. Insetti o meduse, ecco mani deve essere sempre osservato.
come risolvere il problema
Tuttavia, i batteri che si trovano anche nei liquidi biologici del paziente (muco,
urine, feci, sangue), da qui possono trasferirsi a lenzuola, pigiama, fazzoletti, garze
del malato ed entrare così in contatto con le mani dei visitatori e del personale
sanitario che possono trasformarsi in veicoli di infezione.
Sebbene le mani che entrano in contatto con il paziente, sia per le prestazioni di
cura sia di assistenza, possano veicolare i batteri responsabili della setticemia,
tuttavia è sufficiente lavare o frizionare correttamente le mani con il gel
Meteo Napoli
antibatterico per evitare la trasmissione da paziente a paziente o da paziente a
Venerdì 27 Luglio
persone immunocompromesse anche non ricoverate in ospedale.
ï‚· Sereno
Per evitare che le mani diventino veicolo di batteri e infezioni, anche i visitatori in
Minima: 22° C
ospedale dovrebbero sempre usare il gel antibatterico, più agevole e rapido del
Massima: 30 °C
lavaggio delle mani con acqua e sapone, sia in entrata che in uscita dalle camere
Umidità :
dei pazienti. Infatti, il gel antibatterico in soluzione alcolica, frizionato
Mattina = 51%
energicamente sulle mani, permette di ridurre temporaneamente la carica
Pomeriggio = 57%
batterica dei i microrganismi presenti sulla cute. Anche se dopo pochi minuti dal
suo uso, la carica batterica si riforma, il gel antibatterico è un dispositivo essenziale
ed efficace per la sicurezza del paziente in ospedale. (Salute, Humanitas)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1403
PREVENZIONE E SALUTE
INSETTI O MEDUSE, ECCO COME RISOLVERE IL PROBLEMA
Preparare la valigia e prendere le ultime cose, basta questo per iniziare le tanto attese
vacanze? In realtà manca la cosa più importante: la capacità di gestire al meglio
punture di insetti o bruciature da medusa.
E non è esattamente un dettaglio.
Paolo Maurizio Soave, esperto del Centro Antiveleni del Policlinico
Irccs Agostino Gemelli di Roma, spiega infatti che pizzichi e morsi di
insetti e pesci sono episodi molto più frequenti in estate che in altre
stagioni.
E tra i problemi che affrontiamo più spesso, in questi casi, è la non
corretta gestione degli avvelenamenti.
AL MARE
Per quanto riguarda la puntura di animali marini come meduse e tracine, spiega l’esperto,
 «evitare i rimedi tradizionali come ammoniaca e urina:
 basta immergere parte colpita in acqua calda o sabbia calda, perché il veleno viene disattivato
dal calore.
 In seguito vanno bene pomate cortisoniche, ricordandosi che, una volta stese, la pelle non va
esposta al sole perché può macchiarsi.
Nel caso della MEDUSA, inoltre,
 strofinare il sito colpito con un pezzo di plastica rigida per portare via le vescicole dei tentacoli che
rimangono attaccate».
IN MONTAGNA
Ragni e scorpioni in Italia non sono molto pericolosi, mentre
soprattutto in campagna e montagna, l’estate è “funestata†da api e
vespe attirate da cibo e bibite.
«Le punture di questi insetti però, a parte gonfiore e dolore non
costituiscono un reale rischio.
Se presente, bisogna
ï¶ cercare di estrarre il pungiglione senza spezzarlo,
ï¶ quindi impacchi di acqua fredda o ghiaccio contro il gonfiore
ï¶ e trattamenti locali a base di pomate cortisoniche e antistaminiche.
Nei rarissimi casi di reazione allergica, che si manifesta con difficoltà respiratorie, contattare subito un
medico per la somministrazione di adrenalina».
LA VIPERA
La vipera è l’unico serpente pericoloso che abbiamo in Italia e chi viene morso va portato il prima possibile
al pronto soccorso.
«Sul sito del morso, il veleno provoca dolore e gonfiore ma attraverso i dotti linfatici può muoversi dal
sito di iniezione e causare una reazione sistemica.
Solo in questo caso, va somministrato siero antivipera ma, poiché può creare shock anafilattico, va
somministrato solo in situazioni in cui si possono gestire eventuali reazioni avverse.
In attesa dei soccorsi, – conclude – si può fare un bendaggio con garze elastiche per comprimere in
maniera blanda il luogo del morso e limitare il passaggio del veleno attraverso i vasi linfatici»
(Salute, PreSA)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno VII – Numero 1403
SCIENZA E SALUTE
SUDARE FA SEMPRE BENE? COSA C’È DA SAPERE
In estate è abbastanza scontato sudare, per permettere al corpo di raffreddarsi.
È grazie a questo meccanismo, infatti, che l’organismo riesce a regolare la temperatura.
Il sudore è costituito da acqua (H₂0) e sale (Na+), quindi se i
livelli di idratazione sono bassi, il corpo non sarà in grado di
raffreddarsi, allo stesso modo se non si reintegrano i liquidi
persi dopo aver sudato.
Ma come si reidrata il corpo?
Semplice:
ï¶ bevendo acqua e bevande ricche di elettroliti e
aggiungendo del sale nei pasti.
Le ghiandole sudoripare
Ci sono due tipi di ghiandole nel corpo umano:
 le eccrine e le apocrine.
ECCRINE: servono a raffreddare, si trovano in tutto il corpo sulla superficie cutanea:
ï¶ fanno evaporare il sudore e permettono l’effetto raffreddamento.
Le GHIANDOLE APOCRINE invece si trovano sotto le braccia e nell’inguine, dove sono concentrati anche i
follicoli piliferi.
ï¶ vengono attivate quando si innalza la temperatura corporea, ma soprattutto quando si verificano
situazioni di stress, ansia o fluttuazioni ormonali.
ï¶ Questo sudore è più latteo e si mischia con i batteri della pelle, creando cattivo odore.
La quantità di sudore varia in base all’età , al peso, al sesso, al livello di attività fisica, alla
genetica a al posto in cui si vive. Durante l’attività fisica, una persona ben allenata inizierà a
sudare prima di una persona che lo è meno perché il corpo è già abituato a raffreddarsi, quindi è più
efficiente.
Lo sanno anche i bambini che bisogna bere a sufficienza.
Secondo gli esperti ogni persona dovrebbe bere 30 ml per ogni kg di peso
Come Restare Idratati
corporeo al giorno, ma se si fa un allenamento che dura più di un’ora,
vanno aggiunti 0,5 litri per intensità moderata, 1 litro per intensitÃ
intermedia e 1,5 litri per intensità estrema.
Si dovrebbe bere acqua anche quando non si ha sete, prima quindi che arrivi il segnale di disidratazione al
cervello.
SUDARE
Sudore Eccessivo
Quando il sudore è troppo, potrebbe trattarsi di iperidrosi.
Ne soffre circa il 5% della popolazione mondiale.
Ma solo il medico può stabilirlo. Inoltre il sudore non è legato soltanto alle alte temperature o allo sforzo
fisico, in alcuni casi può essere un segnale di malessere dell’organismo legato ad una carenza di proteine,
carenze di vitamine, ipertiroidismo, disturbi cardiovascolari, disturbi del metabolismo, obesitá, malattie
del sistema linfatico, malattie polmonari, menopausa, ma anche a problemi di carattere emotivo.
(Salute, PreSA)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1403
SCIENZA E SALUTE
VERITÀ (E LEGGENDE) SUI CIBI ABBRONZANTI:
MA ESISTONO DAVVERO?
Tra i vegetali anche pomodori e spinaci possono diventare alleati preziosi per una tintarella
sana e con meno rughe. La crema, però, ci vuole sempre.
Non sono «abbronzanti» ma aiutano
Per abbronzarsi di più, si dice che bisogna mangiare tante carote, perché
stimolano la produzione di melanina e fanno bene alla pelle. Ma è davvero
così?
Lo abbiamo chiesto ad Andrea Ghiselli, presidente della Società Italiana di
Scienze dell’Alimentazione e ricercatore del Crea di Roma:
«In parte sì — risponde —ma non perché il beta carotene stimoli la
melanina, perché non esistono cibi o nutrienti abbronzanti di per sé; esistono alcuni nutrienti, in
particolare i carotenoidi (come il betacarotene delle carote e il licopene dei pomodori), che possono “dare
una mano†proteggendo la pelle e quindi permettendo l’abbronzatura».
Il betacarotene fa diventare più scuri?
«Il betacarotene non stimola direttamente la produzione di melanina. Non
è comunque necessario ricorrere a particolari alimenti perché di
betacarotene ne abbiamo tanto in condizioni normali e l’abbronzatura è un
processo che nell’organismo richiede solo la presenza di alcuni “precursoriâ€
di cui siamo in abbondanza provvisti perché si trovano pressoché ovunque
nell’alimentazione. Inoltre i carotenoidi possono aumentare, per così dire, il
“grado di abbronzatura†esercitando un ruolo protettivo, perché aiutano la
pelle a contrastare il danno ossidativo causato dai raggi UVA».
Come agiscono i carotenoidi?
«Sappiamo che l’eccessiva esposizione ai raggi del sole può provocare un eritema (una scottatura): se
mangio carote o pomodori la pelle sarà più idratata e nutrita e quindi risponderà meglio ai raggi solari
rispetto a una cute secca e fragile — specifica l’esperto —: subirà meno danni e sarà più predisposta a
ricevere l’irraggiamento solare. Come risultato finale si avrà un’abbronzatura “più sanaâ€Â».
Se mangiando carote siamo più protetti, possiamo anche stare al sole più a lungo e senza
fattore protettivo?
«Questo assolutamente no. La crema solare con un alto fattore
protettivo idoneo al tipo di pelle e alla permanenza sotto il sole va
messa in ogni caso, soprattutto perché anche alle nostre latitudini si
corre un rischio serio in estate — aggiunge Andrea Ghiselli —. Una
persona che assume alimenti contenenti carotenoidi non è
assolutamente protetta dai danni che può procurare il sole (ad esempio
i melanomi e gli altri tumori cutanei): i nutrienti da soli non bastano e le
precauzioni e i consigli dei dermatologi devono essere rispettati
rigorosamente. Diciamo che assumendo frutta e verdura abbiamo certamente un alleato in più».
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1403
Quali sono i carotenoidi più importanti e dove si trovano?
«I carotenoidi sono pigmenti vegetali antiossidanti molti dei quali
sono i precursori della vitamina A (retinolo), ma non tutti : tra i più
importanti per la protezione della pelle sono il licopene (al quale il
pomodoro o l’anguria devono il colore rosso) e il betacarotene (il
pigmento giallo-arancio di carote e albicocche)».
Che cos’è il licopene e dove si trova?
«È un carotenoide che non viene
trasformato in vitamina A, ma può
svolgere
un’importante
funzione
antiossidante e anti invecchiamento. Si trova nell’anguria, nel pompelmo rosa e
nella papaya (oltre che nel pomodoro)».
E il betacarotene c’è solo nelle carote?
«Prende il nome dalle carote, ma (oltre ad albicocche, pesche e meloni) anche
alcune verdure verde scuro lo contengono come cavolo, spinaci e bieta.
Possiamo quindi consumare gli ortaggi estivi, che contengono naturalmente
antiossidanti e acqua anche per aiutarci a sopportare meglio il sole».
E se si esagera con le carote si rischia di diventare «arancioni»?
«Quando eccediamo con il betacarotene diventiamo piuttosto giallognoli—: è segno di sovraccarico che si
nota soprattutto sul palmo delle mani o dove la pelle è più chiara e sottile ma non esiste un rischio
tossicità legato a questo tipo di sovraccarico. Con l’unica eccezione dei fumatori, nei quali l’eccesso di
betacarotene potrebbe comportare un aumentato rischio di tumore al polmone. È d’obbligo il
condizionale in questo caso, perché lo studio che stava esaminando gli effetti dell’assunzione del
betacarotene è stato interrotto proprio nella parte che riguardava la categoria fumatori (col fine di
scongiurare il potenziale rischio evidenziato)».
A proposito di integratori, possiamo assumerli con tranquillità se non amiamo frutta e
verdura?
«Pomodori, carote, albicocche e gli altri vegetali ricchi di carotenoidi hanno un effetto protettivo
evidenziato da molteplici studi anche nei confronti di varie malattie croniche, inclusi tumori e malattie
cardiovascolari. Sono un’importante riserva di composti salutari che non può essere assunta solo
indirettamente: prendere integratori non è la stessa cosa rispetto a mangiare ortaggi.
Non conosciamo bene il motivo, ma ci sono evidenze che dimostrano che alcuni antiossidanti (soprattutto
quelli lipidici come vitamina A, vitamina E e betacarotene se assunti in alte concentrazioni) forse perché
provocano uno sbilanciamento nei rapporti nell’organismo tra i vari antiossidanti, porterebbero a una
serie di reazioni chimiche che rischiano di aumentare la produione di radicali liberi, proprio quelli che
vogliamo contrastare. Un’evenienza che non si rischia, quando si mangiano
frutta e verdura che contengono tutta una serie di nutrienti in equilibrio tra
loro».
Le dosi giuste
Per non incorrere nel rischio di un eccessivo colorito giallognolo, ricordiamo
che la dose giornaliera consigliata agli adulti per l’assunzione di betacarotene
va da 2 ai 4 mg, che sono contenuti, ad es., nelle seguenti porzioni:
25 gr di carote; 40 gr di bietole; 50 gr di spinaci; 55 gr di peperoni rossi; 65 gr di mango;
110 gr di melone; 130 gr di albicocche; 140 gr di cachi.
(Salute, Corriere)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1403
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: GLI EVENTI DEL MESE DI LUGLIO
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Luglio
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Mercoledì 04 Luglio
(dalle 10.00 alle 18.00)
Martedì 10 Luglio
(dalle 15.30 alle 18.30)
Giovedì 12 Luglio
(dalle 10.00 alle 18.30)
Mercoledì 25 Luglio
(dalle 9.30 alle 18.00)
Giovedì 26 Luglio
(dalle 9.30 alle 18.00)
Lunedì 30 Luglio
(dalle 9.30 alle 18.00)
PORTICI (NA); Via Libertà , n. 244
FRATTAMINORE (NA): Piazza Crispo
PALMA CAMPANIA (NA); Piazza A. De Martino
NAPOLI ; Via Emanuele Gianturco,n. 247
FORIO ISCHIA (NA); Via Francesco Regine, 61
PROCIDA (NA); Via Roma, 42
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1403
Progetto “Una Visita per Tutti†:
all’insegna della Prevenzione
Di seguito alcune immagini relative all’ultimo evento di Napoli – Via Gianturco.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1403
Progetto “Un FARMACO per TUTTI†E
“UNA VISITA PER TUTTIâ€:
I farmacisti in piazza per il benessere sociale. La Repubblica Ediz. del 22 Luglio 2018.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1403
Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI ARRIVATI IN BURKINA FASO
I farmaci donati alle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato di Mugnano
sono stati spediti in una Missione in Burkina Faso.
i farmaci raccolti attraverso il progetto sono arrivati, mediante un container, a
destinazione nella diocesi di Tenkodogo.
Le suore della Congregazione delle “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€
operano in questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci
e dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
Di seguito alcune foto ne documentano l’arrivo.
Arrivo dei farmaci
in Burkina Faso
Partenza dei Farmaci per il Burkina Faso
Distribuzione dei farmaci
in Burkina Faso