Anno VII – Numero 1404
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. ORDINE: eventi Luglio
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Odorare il caffè accende il
cervello
4. legionella: che cos'è e come
si trasmette
5. Apparecchio ai denti:
quando va messo?
6.
Prevenzione e Salute
7. Crollo della pressione,
aumento
dei
battiti:
5 rischi della disidratazione
8. Torcicollo addio, ecco
come combatterlo
Meteo Napoli
Lunedì 30 Luglio
ï‚· Sereno
Minima: 23° C
Massima: 33 °C
Umidità :
Mattina = 51%
Pomeriggio = 57%
Lunedì 30 Luglio 2018 – S. Pietro Crisologo
Proverbio di oggi………
Ogne altare tene 'na croce (Ognuno ha i suoi problemi)
ODORARE IL CAFFÈ ACCENDE IL CERVELLO
Annusare il profumo del caffè potrebbe attivare il cervello,
migliorandone le performance.
Lo suggerisce una ricerca pubblicata sulla rivista Journal
of Environmental Psychology , secondo cui per godere
dei benefici della bevanda non sarebbe necessario
berla, ma basterebbe sentirne l’odore.
Per giungere a queste conclusioni, gli autori hanno
chiesto a 100 studenti universitari di svolgere un test
chiamato Graduate management aptitude test.
I volontari sono stati suddivisi in due gruppi:
1. la metà ha eseguito il compito in una stanza in cui è stato diffuso un
odore simile a quello del caffè,
2. gli altri in un ambiente privo di odori.
Risultati: i partecipanti che si trovavano nella sala in cui aleggiava il profumo
del caffè hanno ottenuto punteggi più alti nel test rispetto agli altri.
Successivamente, i ricercatori hanno intervistato altri 200 studenti, chiedendo
loro se si sarebbero sentiti più vigili ed energici in presenza del profumo
di caffè, del profumo di fiori o in una camera priva di odori.
I volontari si sono mostrati convinti del fatto che l'esposizione al profumo di
caffè avrebbe potuto aumentare le loro prestazioni cerebrali.
“Non è interessante soltanto il fatto che il profumo simile al caffè abbia aiutato
i partecipanti a svolgere meglio i compiti analitici. Ma i soggetti hanno anche
pensato che questo li avrebbe aiutati a fare meglioâ€.
Gli esperti ritengono che la scoperta potrebbe avere molte applicazioni
pratiche, a partire dal miglioramento della produttività dei lavoratori.
“L'olfatto è uno dei nostri sensi più potenti. I datori di lavoro, gli architetti, i
costruttori di edifici, i gestori di spazi commerciali e altri professionisti
potrebbero utilizzare profumi tenui per migliorare l’esperienza lavorativa dei
loro dipendenti. È un'area di grande interesse e che presenta un forte
potenzialeâ€. (Salute, Sole 24Ore)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1404
PREVENZIONE E SALUTE
CROLLO DELLA PRESSIONE, AUMENTO DEI BATTITI:
5 RISCHI DELLA DISIDRATAZIONE
L'acqua è fondamentale per il corretto funzionamento di ogni singola cellula del
corpo, ecco perché la sua mancanza, se non sanata, può portare a complicazioni di
salute anche gravi.
Aumenta la frequenza cardiaca
Il corpo è formato per il 60% di acqua, quindi va da sé che questa
non debba mai scendere sotto il livello di guardia per non
danneggiare la funzionalità delle cellule. Ma se una lieve
disidratazione è facilmente individuabile e altrettanto facilmente
risolvibile assumendo banalmente dei liquidi, la disidratazione
grave può invece portare ad una serie di problemi di salute
tutt'altro che trascurabili, il primo dei quali riguarda il cuore.
«Quando si è disidratati, il volume del sangue e la pressione sanguigna diminuiscono - spiega il dietologo
e nutrizionista Andy Bellatti al sito Insider - e con la pressione sanguigna in discesa, aumenta la frequenza
cardiaca». A causa di quest'improvvisa accelerazione dei battiti, si potrebbe avvertire un fastidioso
martellamento nel petto, oltre a vertigini, debolezza o stanchezza, ma se la sensazione persiste anche
dopo che si sono assunti dei liquidi, è bene rivolgersi al medico.
Crolla la pressione
Nei casi di disidratazione grave, pressione e massa sanguigna possono
scendere a livelli talmente bassi da provocare uno choc ipovolemico
che, è una delle complicazioni più gravi e, potenzialmente, fatali della
disidratazione, perché impedisce al cuore di pompare sangue a
sufficienza nell'organismo, andando così a compromettere la
funzionalità degli organi. È bene però ricordare che tale condizione si
verifica dopo una considerevole emorragia o una notevole perdita di
liquidi, il che significa che la consueta sudata del mattino facendo jogging farà sì perdere liquidi, ma non
manderà di certo in choc ipovolemico.
«Le sole persone che devono realmente preoccuparsi di soffrire di una grave forma di disidratazione sono
quelle impegnate in attività fisiche particolarmente intense e gravose per lunghi periodi di tempo,
soprattutto quando fa caldo - ma per evitare complicazioni basta ascoltare il proprio corpo e quindi bere
quando si ha sete».
I reni possono risentirne (nel tempo)
Come avverte la Urology Care Foundation, un'eccessiva disidratazione
può aumentare il rischio di soffrire di dolorosi calcoli renali. Questo
perché, in caso di mancanza generalizzata di acqua nell'organismo, i
reni ricevono l'imput di trattenerne di più e si inizia così ad urinare di
meno. E un'urina più concentrata è proprio uno dei molteplici fattori
che possono aumentare la formazione dei calcoli renali. Non bastasse,
sempre la Mayo Clinic mette in guardia sul pericolo di una
disidratazione prolungata o ripetuta, sottolineando che può provocare infezioni delle vie urinarie e
insufficienza renale.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1404
Si hanno convulsioni e persino crisi epilettiche
Potassio, calcio e sodio sono alcuni degli elettroliti più noti ed importanti che ci
sono nel corpo umano e che si assumono attraverso una corretta
alimentazione. Quando però si è disidratati, questo delicato equilibrio
elettrolitico si spezza e quindi i segnali elettrici fra le cellule s'interrompono e ci
si sente così confusi e stanchi e, nei casi più gravi, possono anche verificarsi
delle crisi epilettiche. «Se si avvertono questi sintomi e non si urina da almeno 12 ore è bene rivolgersi al
pronto soccorso - perché questo tipo di disidratazione richiede un reintegro immediato di liquidi».
Può venire un colpo di calore
Nel caso di una prolungata esposizione al sole, il corpo potrebbe non essere in
grado di raffreddarsi a sufficienza da solo tramite la sudorazione e questo può
provocare un colpo di calore, una condizione potenzialmente fatale e che, non
a caso, richiede cure mediche immediate. Come spiega un trattato della Johns
Hopkins University, i sintomi di un possibile colpo di calore a cui prestare attenzione sono vertigini,
tachicardia, stato confusionale e perdita di conoscenza. (Salute, Corriere)
SCIENZA E SALUTE
LEGIONELLA: CHE COS'È E COME SI TRASMETTE
I sintomi dell'infezione polmonare che sta interessando il milanese, i batteri che la
causano, le modalità di diffusione, le precauzioni per evitare contagi (e allarmismi).
La legionellosi o Malattia del legionario è una malattia infettiva che colpisce l'apparato respiratorio,
causata principalmente dal batterio Legionella pneumophila. Le legionelle, che esistono comunque in una
cinquantina di specie batteriche diverse, si annidano nell'acqua e sono trasmesse attraverso l'acqua
nebulizzata, per inalazione.
DOVE SI TROVA IL BATTERIO. Le legionelle prediligono i bacini idrici naturali e artificiali, e le
temperature comprese tra i 25 e i 55 °C. Al di sopra o al di sotto di questa soglia, non sopravvivono.
Si possono annidare in acque sorgive, comprese quelle termali, in fiumi, laghi, fanghi. Da qui possono
raggiungere condotte e impianti idrici cittadini, come fontane, piscine, tubature, o gli impianti sanitari
delle abitazioni.
COME SI DIFFONDE. Le legionelle si trasmettono per inalazione, ossia respirando goccioline di aerosol
contenente vapore infetto. Se queste goccioline sono sufficientemente piccole, di diametro inferiore ai 5
micrometri (millesimi di millimetro), penetrano più facilmente nelle vie respiratorie, dove possono
diffondere l'infezione. Come spiegato sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità , "le goccioline si possono
formare sia spruzzando l'acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide".
La malattia non si trasmette quindi da uomo a uomo, né bevendo o usando acqua per cucinare.
Può diffondersi invece per via aerea, attraverso filtri vecchi e non puliti dell'aria condizionata.
I SINTOMI. In caso di contagio, il periodo di incubazione va da 2 a 10 giorni e i sintomi, respiratori e
polmonari, possono manifestarsi in due forme. Una più lieve, una febbre di 3 o 4 giorni, e una più grave
(soprattutto negli anziani, nei malati cronici e nei pazienti immunodepressi) che sfocia in polmonite e
richiede il trattamento endovenoso con antibiotici. In ogni caso, anche nel caso di focolai epidemici, la
malattia umana rimane rara, con tassi di contagio inferiori al 5%.
COME PROTEGGERSI. Il batterio si debella con una bonifica della rete idrica, ma può essere utile - se si
è tra i soggetti a rischio o si vive in aree di possibile diffusione - evitare di esporsi a vapore acqueo, pulire
spesso i filtri dei rubinetti, i bollitori e altri serbatoi di acqua domestica, e lasciare scorrere l'acqua della
doccia ad alte temperature per neutralizzare il batterio, che muore dopo i 55 °C. (Salute, Focus)
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Anno VII – Numero 1404
SCIENZA E SALUTE
APPARECCHIO AI DENTI: QUANDO VA MESSO?
Avviare una terapia ortodontica durante la crescita, dai circa sei anni fino all’età dello
sviluppo, è molto importante.
Mettere l’apparecchio in questa fase, in cui le ossa del bambino sono ancora in crescita, consente di
ottenere risultati più stabili nel corso della vita e con maggiore facilità . Le schede redatte con la
consulenza di Simona Tecco, prof. di Ortodonzia e gnatologia all’Univ. Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Malocclusioni
Il ricorso all’apparecchio è consigliato non solo per allineare i denti, ma anche
per risolvere malocclusioni, legate a un anomalo rapporto tra i denti dell’arcata
superiore e quelli dell’arcata inferiore. Ecco alcuni esempi di malocclusioni che
possono richiedere il ricorso a una terapia ortodontica:
1) morso aperto: gli incisivi superiori non contattano quelli inferiori quando la
bocca è chiusa (rimane un’apertura tra le arcate);
2) morso profondo: a bocca chiusa gli incisivi dell’arcata superiore coprono in modo eccessivo o
completamente quelli dell’arcata inferiore;
3) progenismo della mandibola: sporgenza in avanti dell’osso mandibolare. Nei casi più gravi è presente
un morso inverso anteriore;
4) overjet aumentato: i denti superiori sono spostati molto in avanti rispetto agli inferiori (i cosiddetti
«denti a coniglietto»);
5) crossbite: malocclusione associata al palato stretto, in cui i denti inferiori «chiudono» in posizione più
esterna rispetto ai superiori.
Quando mettere l’apparecchio
L’ideale è fare una prima visita intorno ai 6 anni, sarà poi l’ortodontista a valutare
l’opportunità o meno di avviare una terapia ortodontica. In presenza di problemi
come crossbite o progenismo mandibolare occorre un intervento precoce, a volte
anche prima dei 6 anni.
Se bisogna ampliare le arcate dentarie in genere la prima fase di intervento può essere realizzata già tra i 7
e i 9 anni, per poi completare con l’allineamento dei denti quando saranno erotti (usciti) altri denti
permanenti, in media dopo i 10 anni. Per altri tipi di malocclusione (per es. mandibola di dimensioni
ridotte) si possono attendere i 9-10 anni. Se si hanno i denti disallineati, ma le arcate dentarie hanno
forma e posizione regolare, si può procedere all’allineamento anche più tardi, dopo l’eruzione di tutti i
denti definitivi (tranne quelli del giudizio), di solito tra i 12 e i 14 anni.
I tipi di apparecchio
Esistono diversi tipi di apparecchi, sarà l’ortodontista a indicare il più adatto e le
modalità di trattamento:
1) dispositivi ortopedico-funzionali, fissi oppure mobili, intra-orali oppure extra-orali, per
intervenire sui rapporti scheletrici tra le arcate dentarie, nel paziente in crescita (nella
figura 1, un es. di dispositivo extra-orale indicato per il trattamento di casi gravi di progenismo
mandibolare);
2) apparecchi per l’allineamento dei denti, fissi (brackets da applicare sulla superficie esterna dei denti oppure
su quella linguale) o mobili (allineatori trasparenti, figura 2);
3) dispositivi ausiliari quali elastici inter-mascellari, miniviti di ancoraggio temporaneo, o particolari
apparecchi intra-orali, da abbinare ai brackets e agli allineatori (nella figura 3 minivite per ancoraggio
ortodontico con elastico inter-mascellare);
4) dispositivi di contenzione (fissi o rimovibili) per mantenere il risultato raggiunto, da indossare dopo la fine
del trattamento ortodontico (nella figura 4 es. di retainer fisso usato come contenzione ortodontica)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno VII – Numero 1404
Qualche consiglio
Per il successo del trattamento ortodontico è fondamentale portare gli
apparecchi mobili o gli elastici inter-mascellari per il numero di ore indicato
dall’ortodontista.
In alcuni casi, alla terapia ortodontica, può essere associato un trattamento
con un altro operatore, per esempio il logopedista, intervento che può
essere fondamentale per ripristinare la corretta posizione della lingua. In genere, alla fine di un
trattamento ortodontico, viene prescritto l’uso di un apparecchio di contenzione per mantenere i denti
nella nuova posizione. È di fondamentale importanza indossare il dispositivo, altrimenti si rischia una
recidiva. Nell’adolescente, la contenzione può durare fino alla maggiore età o comunque al
completamento dello sviluppo cranio-facciale. (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
TORCICOLLO ADDIO, ECCO COME COMBATTERLO
Si manifesta con un dolore acuto all’altezza del collo.
È un disturbo di natura muscolo-scheletrica e in sua presenza è
difficile compiere movimenti di flessione, estensione e rotazione
del capo. Il torcicollo è un disturbo abbastanza comune, dall’esordio
improvviso e la cui risoluzione avviene in genere spontaneamente nel
giro di qualche giorno. Ne parliamo con la dott.ssa Lara Castagnetti,
osteopata e specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas.
A cosa è dovuto il torcicollo?
A che cosa è dovuto il torcicollo? Quando è il caso di rivolgersi al medico? Fra le cause più comuni di
questo disturbo ci sono le contratture muscolari e le problematiche a carico della colonna vertebrale.
La contrattura muscolare può essere dovuta, per esempio, a uno sbalzo di temperatura, dall’assunzione di
posizioni scorrette prolungate, ma anche da movimenti bruschi della testa e traumi: si pensi per es. a un
colpo di frusta in caso di incidente. In questi casi, il torcicollo dura qualche giorno e poi passa.
Laddove il disturbo persista, potrebbe celare problemi alla colonna cervicale, come per es. una condizione
di sofferenza dei dischi intervertebrali magari legata a un’ernia del disco o più raramente a spondiloartriti,
patologie reumatiche autoimmuni responsabili di un’infiammazione cronica alla colonna vertebrale.
Doccia tiepida e movimento aiutano a lenire il dolore
Quando il dolore è molto forte una doccia tiepida è ciò che può aiutare di più: l’acqua infatti effettua una
sorta di massaggio sui muscoli del collo e li rilassa. Oltre a ciò, se il medico approva, è possibile assumere
alcuni farmaci antinfiammatori e si può ricorrere eventualmente al kinesio taping con l’applicazione di
appositi cerotti che garantiscono un effetto antinfiammatorio e antidolorifico.
Chi soffre di torcicollo spesso è convinto erroneamente che muovere il capo il meno possibile sia la cosa
migliore da fare: questo in realtà è controproducente. Meglio invece provare a compiere piccoli
movimenti controllati. Stare fermi infatti riduce il dolore nell’immediato, ma aumenta di fatto la rigiditÃ
muscolare e dunque il dolore. Possono essere quindi di aiuto esercizi di stretching che allunghino il collo.
Cosa fare se il dolore dura da più di una settimana
Se il torcicollo si associa a difficoltà a respirare, a parlare, a camminare o a deglutire o in presenza di
debolezza o intorpidimento agli arti, è bene recarsi in pronto soccorso per verificare non vi siano lesioni a
carico delle strutture del sistema nervoso centrale. Se il dolore dura per più di una settimana è
consigliabile rivolgersi al medico per gli opportuni accertamenti. Da non sottovalutare anche la presenza di
sintomi quali mal di testa, mal di schiena e dolore alle spalle. Il medico potrebbe prescrivere esami quali
radiografia e risonanza magnetica per verificare l’origine del disturbo. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1404
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: GLI EVENTI DEL MESE DI LUGLIO
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Luglio
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Mercoledì 04 Luglio
(dalle 10.00 alle 18.00)
Martedì 10 Luglio
(dalle 15.30 alle 18.30)
Giovedì 12 Luglio
(dalle 10.00 alle 18.30)
Mercoledì 25 Luglio
(dalle 9.30 alle 18.00)
Giovedì 26 Luglio
(dalle 9.30 alle 18.00)
Lunedì 30 Luglio
(dalle 9.30 alle 18.00)
PORTICI (NA); Via Libertà , n. 244
FRATTAMINORE (NA): Piazza Crispo
PALMA CAMPANIA (NA); Piazza A. De Martino
NAPOLI ; Via Emanuele Gianturco,n. 247
FORIO ISCHIA (NA); Via Francesco Regine, 61
PROCIDA (NA); Via Roma, 42
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1404
Progetto “Una Visita per Tutti†:
all’insegna della Prevenzione
Di seguito alcune immagini relative all’ultimo evento di Napoli – Via Gianturco.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1404
Progetto “Un FARMACO per TUTTI†E
“UNA VISITA PER TUTTIâ€:
I farmacisti in aiuto dei bisognosi. Da Italia Oggi Ediz. del 26 Luglio 2018.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1404
Progetto “Un FARMACO per TUTTIâ€:
FARMACI DONATI ARRIVATI IN BURKINA FASO
I farmaci donati alle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato di Mugnano
sono stati spediti in una Missione in Burkina Faso.
i farmaci raccolti attraverso il progetto sono arrivati, mediante un container, a
destinazione nella diocesi di Tenkodogo.
Le suore della Congregazione delle “Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentatoâ€
operano in questa missione fornendo aiuto alla popolazione distribuendo farmaci
e dispositivi medici alle scuole, ai villaggi e all’Ospedale di Tenkodogo.
Di seguito alcune foto ne documentano l’arrivo.
Arrivo dei farmaci
in Burkina Faso
Partenza dei Farmaci per il Burkina Faso
Distribuzione dei farmaci
in Burkina Faso