Anno II – Numero 197 AVVISO 1. Viaggio a S Pietroburgo Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute 2. Allattamento, fa bene anche alla mamma: meno tumori e infarti. Scienza e Salute 3. Dieta troppo drastica aumenta il rischio di calcoli biliari. 4. Tumori: sostanze anti cancro nelle piante africane 5. Pressione arteriosa: nuovo sensore da polso per misurarla. 6. Occhio ai colpi di testa: rischio lesioni e danni memoria ai calciatori. Alimenti e salute 7. Troppo tè freddo? A rischio i reni 8. Energy drink alla caffeina? Maneggiare con cura Domande e Risposta 9. Perché i pomodori non hanno più sapore? 10. 10 cose che (forse) non sai sulla birra. Mercoledì 12 Giugno 2013, S. Guido, Onofrio ALLATTAMENTO, FA BENE ANCHE ALLA MAMMA: "MENO TUMORI e INFARTI" Lo afferma uno studio dell'Harvard Medical School e dell'univ. di Pittsburgh pubb. da Obstetrics and Gynecology. L'allattamento al seno non fa bene solo ai neonati. Anche le mamme sono protette da diverse malattie, dal tumore al seno all'ipertensione, con grande giovamento anche per i SSN. I ricercatori hanno valutato gli effetti dell'allattamento su cinque malattie: il tumore al seno, il cancro dell'ovaio premenopausa, ipertensione, diabete di tipo 2 e infarto. "- scrivono gli autori - se il 90% delle mamme allattasse al seno per un anno dopo ogni nascita, si avrebbero negli Usa 53mila casi in meno l'anno di ipertensione, quasi 14mila attacchi cardiaci e 5mila tumori al seno in meno. Questo equivale a un risparmio di costi diretti per la sanità e 14 miliardi di dollari in costi indiretti per la società". Le indicazioni dell'Oms prevedono 6 mesi di allattamento esclusivo al seno seguiti da un graduale svezzamento. (Salute, Corriere) Perché i pomodori non hanno più sapore? Perché per circa 70 anni gli agricoltori hanno selezionato i pomodori in base al loro aspetto, senza rendersi conto che il tipo più bello, quello dal colore rosso uniforme, era anche il più povero delle sostanze che gli danno sapore. Il pomodoro moderno ha perso molte delle qualità organolettiche originarie, anche se matura in modo uniforme passando dal verde chiaro al rosso. Questa proprietà risponde alle aspettative estetiche del consumatore e permette ai produttori di capire quando i pomodori sono maturi e pronti per la raccolta. O BUONI, O BELLI: è stato individuato il gene responsabile delle caratteristiche del pomodoro moderno: si chiama GLK2 e codifica per una proteina che influenza la crescita e la maturazione. La scoperta permetterà di distinguere i pomodori che conservano la forma originaria del gene da quelli più moderni: sarà poi il singolo produttore a scegliere se prediligere l'estetica o il gusto. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 197 CURIOSITA’ E SALUTE 10 COSE CHE (FORSE) NON SAI SULLA BIRRA Curiosità e aneddoti su una delle bevande più amate e... antiche. Il Guinness dei primati ci dice che un uomo (John Evans) può arrivare a tenere in equilibrio sulla testa fino a 237 pinte di birra. E che con 300 mila sottobicchieri si possono creare le pareti di una casa di 5 stanze. Ma quella della birra è una storia infinita, dove i record sono solo uno degli aspetti. Per esempio lo sapevate che… 1. Nell'800 Londra fu colpita da uno Tsunami di birra: L'evento è conosciuto come London Beer Flood. Il 16 ottobre del 1814 si ruppe un cisterna della fabbrica Meux che conteneva 1 milione e 470 mila litri di birra. Il liquido invase le strade distruggendo alcune case del sobborgo povero di St Giles. Persero la vita 9 persone. La fabbrica invece resistette altri 100 anni (fu chiusa nel 1922). 2. La paura del boccale vuoto ha un nome: Si chiama cenosillicaphobia nei paesi anglosassoni dove il termine è molto più usato (da kylix, che in greco significa coppa). 3. In Germania esistono condutture ad hoc dove far passare la birra: succede a Gelsenkirchen, dove i bar nei dintorni dello stadio sono collegati a una grande cisterna da 5 km di tubi attraverso i quali passa la birra. Un modello di "birradotto" a cui guardano anche altre città... 4. Il presidente Barack Obama ha la sua birra personale: È la White House Honey Ale, che ha fatto il suo debutto a una cena presidenziale nel 2011. La producono gli stessi chef della Casa Bianca, ma Obama - per non gravare sul bilancio federale - paga personalmente per l'acquisto degli ingredienti e della attrezzatura necessaria per far fermentare gli ingredienti. La ricetta - rimasta segreta per qualche tempo - prevede l'aggiunta di miele prodotto negli alveari del giardino della Casa Bianca. 5. La birra è stata inventata nell'antica Mesopotamia, dove oggi è vietata: Esami scientifici su antiche brocche in ceramica, hanno fatto sì che si potesse datare la prima produzione di una bevanda nata dalla fermentazione dei cereali a 7.000 anni fa nei territori oggi occupati dallIran, il paese dove il consumo di birra è vietato e punito addirittura con le frustate e il carcere. Ma non tutto il mondo è paese. In altre nazioni, al contrario la birra ha persino una festa nazionale: da Monaco di Baviera in Germania a Qingdao in Cina (dove si tiene il Festival internazionale della birra). 6. La prima pubblicità di birra risale al 4000 A.C.: Un'iscrizione che si trova sulle tavolette di Ebla, scoperte nel 1974 dall'archeologo Paolo Matthiae, parla proprio della produzione di una birra che portava lo stesso nome della città. In molti vi hanno visto una forma di pubblicità ante-litteram. 7. Esistono più 400 tipi di birra: Tanti sono quelli che hanno partecipato all'ultima ediz. del Mondial de la biere di Strasburgo. Ma c'è chi dice che solo le birre del Belgio siano 400. La più costosa? La Vielle Bon Secours in vendita esclusivamente al Bierdrome di Londra. Prezzo: 780 dollari per una bottiglia… da 12 litri. 8. Nel medioevo era tra le bevande più bevute: Nel medioevo la birra faceva parte della dieta di alcuni paesi per il suo ricco contenuto calorico e valori nutritivi. Accadeva soprattutto nel nord Europa. E in alcuni luoghi veniva servita ai pasti, preferita all'acqua di cui era più difficile garantire la purezza. 9. Fa bene (se presa in moderate quantità): Secondo uno studio pubb. sull'American Journal of Clinical Nutrition, bere moderatamente birra rinforza le ossa. Il merito sarebbe del silicio, minerale che svolge un ruolo essenziale per la formazione delle ossa e del tessuto connettivo. 10. La nazione che beve più birra? Sorprendentemente è la… Cina Nel 2011 il suo mercato interno ha richiesto la produzione di 490 milioni di ettolitri di birra (per un valore di 55 miliardi di euro). E i maggiori marchi di birra già da tempo creano birre speciali solo per i cinesi. Il record di consumo pro capite di birra appartiene però alla Repubblica Ceca con 159 litri a persona nel 2010 (contro i 28 litri pro capite dell'Italia e i 36 della Cina). (Focus) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 197 SCIENZA E SALUTE Dieta troppo drastica aumenta il rischio di calcoli biliari Le persone che fanno una dieta troppo drastica, con una riduzione repentina delle calorie, sono piu' a rischio di calcoli biliari rispetto a chi invece ha una riduzione piu' moderata. Lo afferma uno studio del Karolinska Institut di Stoccolma pubb. dall'international Journal of Obesity. Lo studio ha incluso 6.640 persone a dieta, meta' delle quali con un regime drastico mentre l'altra meta' con un'alimentazione più 'soft'. Il regime 'crush' prevedeva 10 settimane con alimentazione solo liquida per un totale di 500 calorie, seguita da nove mesi di alimentazione bilanciata ed esercizio fisico, mentre l'altra aveva 1500 calorie al giorno per tre mesi seguite da nove mesi di mantenimento. Al termine dello studio nel primo gruppo si sono verificati 48 casi di calcoli biliari, mentre nel secondo solo 16. "La perdita di peso - a lungo termine e' simile per i due tipi di dieta" . (Agi) TUMORI: SOSTANZE ANTI-CANCRO NELLE PIANTE AFRICANE Alcune piante africane potrebbero contenere sostanze chimiche che potrebbero essere capaci di fermare la diffusione delle cellule cancerose. Lo studio della Johannes Gutenberg University Mainz ha esaminato la capacità delle sostanze attive contenute in alcune piante come il cardo gigante, il pepe selvatico, il pepe etiope e della bromus tectorum L., di uccidere cellule tumorali che resistono a più di un farmaco. Come si legge su 'Phytomedicine', i ricercatori si sono focalizzati in particolare su tre diversi meccanismi di resistenza: i risultati dei test hanno mostrato che le piante posseggono naturalmente quattro tipi di benzofenoni che possono prevenire la proliferazione di linee cellulari cancerose, anche di quelle multi-farmaco resistenti. (Agi) PRESSIONE ARTERIOSA: NUOVO SENSORE DA POLSO PER MISURARLA Un nuovo strumento potrebbe aiutare le persone a misurare la pressione arteriosa con maggiore efficienza. Si tratta di un sensore da polso dalla forma di un comune orologio capace di controllare la pressione sanguigna del cuore per intere giornate. Normalmente la pressione si misura dalle arterie nel braccio ma attraverso il monitoraggio al polso si potrà puntare direttamente alle informazioni prodotte dal cuore, predittore migliore di eventuali problemi di salute. L'idea è di un team di ricercatori dello Univ. College di Londra. Il sensore è stato sperimentato dal NHS National Institute of Health Research in UK. Il dispositivo contiene un mini-pistone che si muove su e giù sulla base degli impulsi dati dal sangue ad ogni battito cardiaco. Un programma all'interno del bracciale utilizza gli impulsi per determinare la pressione nel cuore. Il sistema si e' rivelato particolarmente accurato. Lo studio, pubblicato sulla rivista 'Hypertension', ha inoltre dimostrato che le misurazioni al braccio non permettono di rilevare, al contrario del sensore da polso, gli effettivi cambiamenti nella pressione sanguigna durante la notte. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 197 ALIMENTI E SALUTE TROPPO TÈ FREDDO? A RISCHIO I RENI Fresco, dissetante, un piacevole toccasana contro l'arsura estiva. Eppure il tè freddo, bevanda regina dell'estate, consumato in quantità eccessiva potrebbe nascondere un'insidia per i reni: un eccesso di ossalati, sostanze che si accumulano nei reni formando i temuti – e dolorosi – calcoli. L'avvertimento arriva dagli esperti del dipartimento di Urologia della Loyola University di Chicago (Usa) ed è diretto soprattutto alle persone con una maggiore propensione alla formazione di calcoli renali. “L'estate è la stagione in cui si perdono più liquidi a causa della sudorazione – spiega John Miller, l'urologo che firma l'articolo – ed è forte la tentazione di rimpiazzarli bevendo grandi quantità di tè freddo che ha un sapore più gradevole dell'acqua”. Anche il tè caldo contiene ossalati, ma difficilmente se ne bevono quantità abbondanti come accade con la sua versione gelata o raffreddata con il ghiaccio. “Negli Usa l'85% del tè bevuto è freddo”, ricorda Milner a proposito dell'abitudine degli statunitensi di berlo anche come accompagnamento durante i pasti. Tuttavia, secondo il ricercatore, molti sottovalutano il rischio potenziale per i reni. “Per questo, contro il pericolo di disidratazione estiva – aggiunge lo studioso – l'acqua è sempre la scelta consigliata”. Scongiura l'accumulo di ossalati, favorisce l'idratazione e anche il lavoro di filtraggio a carico dei reni. Al più si può optare per una limonata rinfrescante: i citrati contenuti nel limone, infatti, svolgono un'azione di contrasto rispetto alla “sabbia” e agli altri corpuscoli che si accumulano nei reni, non permettendo che si aggreghino dando vita ai calcoli. (Salute, Sole 24 ore) Energy drink alla caffeina? Uno studio avverte: «Maneggiare con cura» È la moda del momento, ma potrebbe nascondere qualche insidia. Consumare bevande energetiche ad alto contenuto di caffeina - anche quelle non contenenti alcol - può comportare dei rischi per la salute: è quanto emerge da un editoriale di commento pubblicato online sul Journal of American Medical Association (JAMA) da un gruppo di studiosi della University of Maryland School of Public Health guidati da Amelia Arria, e della Wake Forest University School of Medicine diretti da Mary Claire O'Brien. I ricercatori spiegano che il consumo delle bevande a base di caffeina è potenzialmente dannoso per 3 motivi in particolare. In primo luogo, la caffeina è associata a effetti avversi sulla salute in individui suscettibili, "perciò la continua sensibilizzazione per evitare elevati livelli di consumo di caffeina è certamente giustificata", scrivono i ricercatori. Tra gli adolescenti, per esempio, il consumo di caffeina è associato a pressione sanguigna elevata e a disturbi del sonno, mentre tra le donne in gravidanza un'elevata assunzione può provocare un maggior rischio di aborto tardivo e ridotto peso alla nascita. In secondo luogo, spiegano i ricercatori, bisogna mantenere alta l'attenzione sul mix bevande a base di caffeina e alcol: "La pratica di miscelare le bevande energetiche con l'alcol è più diffusa di quanto si crede - scrivono - ed è legata al consumo di grandi quantità di alcolici, con le conseguenze che questo comporta, come comportamenti sessuali violenti e guida in stato di ebbrezza". In terzo luogo, concludono gli autori, l'uso di bevande a base di caffeina sembra essere associato con una maggiore dipendenza dall'alcol e da altre sostanze che danno dipendenza: su quest'ultimo punto, concludono gli autori, dovranno essere condotte ulteriori ricerche. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 197 SCIENZA E SALUTE 8 OVER 60 SU 10 SOFFRONO DI MALATTIE UROLOGICHE L'80% degli italiani con oltre 60 anni soffre di una patologia urologica. Non solo tumore della prostata, la neoplasia maschile piu' diffusa per la quale si registra un boom di incidenza del 53% negli ultimi dieci anni, ma anche incontinenza urinaria, neoplasia del rene, disfunzione erettile. Patologie che colpiscono sempre di piu' anche i giovani, se consideriamo che il tumore del testicolo ha fatto registrare un aumento del 45% negli ultimi 30 anni tra i ragazzi tra i 16 e i 24 anni. Ma i disturbi vengono troppo spesso sottovalutati. E' l'allarme lanciato dagli specialisti dell'Associazione Urologi Italiani. ''Gli uomini italiani sono poco attenti alla loro salute - sottolinea P. Puppo, Resp. dell'Urologia Oncologica dell'Ist. Humanitas di Castellanza -, soprattutto quando il problema ha a che fare con la sfera sessuale. Un atteggiamento ben lontano da quello delle loro compagne: in caso di disturbi sessuali una donna impiega 2 settimane a chiedere una consulenza, un uomo ci mette 2 anni. E cosi' il 70% degli over 50 non ha mai fatto l'esame del Psa, test principale per la diagnosi precoce del cancro alla prostata''. Una neoplasia sempre piu' diffusa, come dimostrano le ultime statistiche. ''Si tratta del tumore piu' frequente nell'uomo. La sua incidenza, infatti, raggiunge la soglia del 12% e sorpassa quella del polmone, ferma al 10%. Il tumore della prostata e' raro negli individui con meno di 40 anni e aumenta progressivamente con l'eta'. E' stato calcolato, quindi, che un uomo nel corso della vita presenta un rischio di sviluppare un carcinoma prostatico pari a circa il 15%. L'attribuzione delle categorie di rischio avviene solamente sulla base del PSA (Antigene Prostatico Specifico) e dei risultati della biopsia prostatica, che e' il mezzo diagnostico per eccellenza''. Prevenzione: e' possibile e passa da uno stile di vita sano. ''Prove scientifiche indicano che alimentazione sana e attivita' fisica sono i fattori di rischio modificabili piu' importanti per impedire lo sviluppo, alterare il comportamento del tumore e per arrestarne la progressione. In particolare, dati sempre piu' evidenti suggeriscono che molti elementi della dieta mediterranea possono giocare un ruolo importante nella prevenzione della neoplasia''. Ma anche i piu' giovani devono prestare attenzione alla propria salute sessuale. ''In Italia registriamo un aumento del 6% l'anno dell'incidenza dei tumori del testicolo, soprattutto tra gli under 24. Cause: risiedono nella modificazione dello stile di vita addirittura durante la gestazione, dove alimentazione, sedentarieta' ed eta' materna sempre piu' elevata sono in grado di alterare equilibri ormonali responsabili della futura insorgenza della malattia. L'inquinamento atmosferico, probabilmente di piu' quello elettromagnetico, hanno probabilmente contribuito a questo aumento di incidenza. Ma in questa malattia la diagnosi precoce e l'autodiagnosi possono fare la differenza. ''Ragazzi e giovani adulti dovrebbero conoscere dimensioni e aspetto dei loro testicoli, esaminandoli periodicamente senza timore. Quando si notano delle anomalie bisogna sottoporsi a una visita urologica, senza far trascorrere settimane o mesi, come purtroppo ancora succede''. (Sn) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 197 SCIENZA E SALUTE DIPARTIMENTO DI FARMACIA: PRIMA EDIZIONE DEL BANCO NUTRACEUTICO Un’iniziativa che si terrà Mercoledì 12 Giugno presso il Dipartimento di Farmacia (Aula “L. Sorrentino” ore 9.00-17.30). Al via la prima edizione del Banco Nutraceutico, un’iniziativa che pone al centro le relazioni tra alimenti e salute dell’uomo, sostenibilità del territorio e razionalizzazione delle attuali risorse del welfare. I lavori sono articolati in tre sessioni: le potenzialità della Dieta Mediterranea La validazione degli effetti e delle proprietà nutraceutiche Il regolatorio dei nutraceutici e le prospettive socio-economiche del mercato. Interverranno autorevoli esperti del settore. SALUTE: OCCHIO A COLPI DI TESTA, RISCHIO LESIONI E DANNI MEMORIA PER CALCIATORI Passare una vita sui campi di calcio a spazzare l'area di rigore con vigorosi colpi di testa, alla lunga, può mettere a rischio la salute Passare una vita sui campi di calcio a spazzare l'area di rigore con vigorosi colpi di testa, alla lunga, può mettere a rischio la salute. Incornare di testa il pallone per circa mille volte l'anno può infatti causare micro-lesioni celebrali. Mentre, colpirlo più di 1.800 volte, può anche portare a perdita di memoria. Sono questi i numeri attribuibili alle persone che praticano il gioco del calcio fin da piccole e che molte volte, durante una partita, si trovano a dover colpire la palla con la testa. La ricerca condotta a New York presso l'Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University (Usa), ha dimostrato infatti lievi anomalie al cervello in un campione di giocatori amatoriali. Danni comunemente associati a pazienti che hanno avuto un trauma cranico. "Lo studio - ha preso in esame 37 calciatori non professionisti, con alle spalle 22 anni di calcio, che nell'anno precedente avevano giocato in media 10 mesi. Sono state poi messe a confronto le immagini, ottenute grazie a un'avanzata tecnica di risonanza magnetica, dei giocatori che avevano colpito più volte il pallone con la testa e di altri che invece avevano giocato di più con le gambe. Successivamente, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un test cognitivo. Le immagini dei giocatori - hanno mostrato anomalie nelle fibre nervose che compongono la sostanza bianca del cervello, simili a quelle che si possono notare nei pazienti con commozione cerebrale". Nei calciatori che avevano colpito la palla con la testa fra le 885 e le 1.550 volte in un anno, gli esperti hanno notato anomalie in tre aree del cervello. I giocatori con più di 1.800 colpi di testa annuali all'attivo hanno in più anche maggiori probabilità di avere problemi di memoria rispetto agli altri partecipanti. "Il nostro studio - conclude il ricercatore - fornisce una prova preliminare e convincente che si possono associare ai frequenti colpi di testa al pallone cambiamenti del cervello che assomigliano a un lieve trauma cranico. Ma, chiaramente, saranno necessarie ulteriori ricerche". (Salute, AdnKronos)